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CONCORDANZA DELLE
OPERE ITALIANE
IN PROSA E DEL
CANZONIERE DI
DANTE ALIGHIERI
PUBBLICATA PER LA SOCIETÀ DANTESCA
DI CAMBRIDGE, MASSACHUSETTS
A CURA DI
E. S. SHELDON
coll' aiuto di
A. e WHITE
OXFORD
NfI la STAMPERIA DELL' UNIVERSITÀ
1905
>2?.^ /-2/-'y
■D
/1harvard\
lUNlVERSITYl
LIP.RARY
l JAN 13 1960 i
LONDRA
ENRICO FROWDB, EDITORE
A
CHARLES ELIOT NORTON
PREFAZIONE
SKR\i;5n resi dalla Concordanza della Z)K'i>/a Co mtfu'dia pubbììcaiA
acura del professore E. A. Fay (Boston, j888) hanno fatto sentire più
vivamente il bisogno d* un libro simile per le altre opere italiane del
Poeta, e con questo scopo sì e preparato il presente volume. In esso
sì e seguito il testo della seconda edizione del Moore {Tuit€ U opere
di DanU Alighieri nuovamente rivedute mi testo dal Dr. E. Moore^
Oxford, >^97)t nia si sono introdotte durante la stampa le alterazioni
fatte nella terza (Oxford. iyo4).
Non vi sono comprese le opere latine, che richiedono un libro da se,
ed anche trattandosi solamente delle opere italiane non si poteva
includere tutte le parole con citazione del contesto senza accrescere
troppo la mole del libro. Per questa ragione si sono omesse alcune
parole di poca o nessuna importanza in quanto alle variazioni del
significato o deir uso. Queste sono : i verbi avere ed essere, dei quali
però sono registrati gli infinitivi usati sostantivamente, e/, ehe^ chì^^ cki^
cniy e^ ma^ ne, ;/^\ twn, o (cong.), questo^ quello (per le forme singolari
questi^ quegli, quei, quelli, e per eolei^ colui^ coloro^ costei^ costui^ costoro^
si veda più avanti, a p. vi), se (pron. e cong.), st^ si, fi, gli articoli, le
preposizioni monosillabiche, e le forme regolari (dal punto di vista
deir uso moderno, non da quello filologico) dei pronomi personali
e possessivi. Per esempio egli al singolare non si è registrato, ma
<y/r al plurale si troverà al suo posto alfabetico, come pure elle^ ;/«/,
ecc., le forme verbali fia, ficn^ fieno, fora, ed anche le poche forme
latine ammesse (non si cerchi rj/ sotto sum o esse). Per un numero con-
siderevole dì parole ho indicato soltanto i luoghi dove si trovano, senza
dare il contesto ; la lista completa di queste è data più avanti, a p. vi.
Salvo le eccezioni suddette le forme sono ordinate secondo T uso
generale dei dizionarii ; i verbi stanno sotto V infinitivo, e le forme
flessionali non stanno separate in ordine alfabetico. Ma è da osser-
vare che gli ^gettivi o participii in -ante, -ente, sono registrati separata-
mente, e che quei participi! passati che si usano spesso come aggettivi,
per esempio stretto, si sono messi sotto V infinitivo.
Nella Vita Nuova e nel Convivio s' incontrano certe parole latine
provenienti distintamente da opere latine. Queste parole le ometto
w
PREFAZIONE
del tutto. Ma le parole latine usate in queste due opere dal Dante
stesso, e non di rado come parte integrante della frase italiana, le ho
registrate ; qui ò da notare specialmente la parte latina della Canzone
XXI*. Anche quando Dante cita in traduzione italiana qualcosa da
un' opera latina, le sue parole si sono considerate come originali. In
quanto alle citazioni di altri poeti italiani e alle forme dialettali (nel
Df Vulgari Eloquentià)^ era mia intenzione di lasciarle tutte da parte,
comchodetto nell'articolo sulla Concordanza nel XXII*^ Rapporto della
Società dantesca, ma ho creduto bene di includere avwre, core^ gentile^
parere^ riparare, sempre^ valore^ che si trovano nei versi citati dal
Dante nella Vita Nuova (3. loi) e nel Convivio (iv. 20. 68). Ho
indicato che questi due versi non sono di Dante, ponendoli, insieme
colle cifre, fra parentesi quadre.
La parte provenzale della Canzone XXI* e stata omessa, e questa
omissione mi pare abbastanza giustificata dallo stato del testo.
U uso che sì è fatto dei segni [] e () domanda un poco più di
spiegazione. Quando si citano insieme due o più luoghi (e per Io più
sono ripetizioni d' un verso o di parte d' un verso nella prosa) le paren-
tesi quadre indicano le variazioni ; ciò che sì mette fra questi segni si
trova in uno almeno ma non in tutti i luoghi. Non sempre si sono
messe insieme tali ripetizioni, perche le variazioni sono spesso troppo
grandi, ma ì versi citati nella prosa si riconosceranno quasi sempre facil-
mente. Se non sì cita che un luogo solo Ì segni si trovano già nel testo
del Moore. Ho già accennato di sopra 1' uso di [ ] per indicare che due
versi non sono di Dante. Le parentesi tonde che sì vedono nelle cita-
zioni e che non sì trovano nel testo originale sono riservate per le
varianti, e si aggiunge una lettera maiuscola per far vedere donde è
tratta la variante. M, è 1' edizione del Moore ; F, significa le Opere
Minori con ilìnstrasioni e note di Pietro Fraticelli (per la Vita Nttava
ho usato la settima edizione, 1899, per il Conviino la ottava, 1900, e
per il Canzoniere la sesta, 190») ; ^. è il Canzoniere col cemento di
Panfilo Serafini, Firenze, 1883. Se si trova una di queste lettere sola
fra parentesi dopo le parole citate, come per esempio S sotto animale,
s' intenda che la citazione tutta intera è presa dall' edizione S ; ma
anche in questo caso le cifre sono quelle del Moore. La tavola, a
p. vii, mostra le differenze nella numerazione delle poesìe che non fanno
parte né della Vita Nuova né del Convivio. Qualche volta sì trovano
ì segni ( ) in una parola stampata in caratteri grassi, come a(l)tare ;
questo mostra che ci sono due forme della parola {aitare e alare).
Per parecchie ragioni ho dovuto ristringere molto il numero delle
varianti. In generale non se ne danno fuorché quando il testo del
I
VI
LISTA DELLE PAROLE PER LE QUALI SOLO SI
INDICANO I LUOGHI DOVE SI TROVANO
acciocché
deh
ornai
sedici
adunque
dentro
; omei
sei
ah
dicere
1 onde
senza
ahi
diecc *r dieci
1 ora, aw.
sessanta
ahimè
died
\ ottanta
sesto
alcuno
dire
1 ottanUdue
sestodecimo
allora
dodici
' ottantuno
settantesimo
alquanto
dopo
ottavo
sette
altri
dove
otto
settecento
altro
due
ove
seUimo
altrui
dunque
' ovvero
si
anche
duo
i perchè
sicché
ancora
duodecimo
1 perciò
siccome
ancorché
ec[cetcra]
1 perciocché
sopra
andare
ecco
- però
sotto
anzi
essere, s.
perocché
sovra
appo
esso
! più
stare
appresso
esto
' piuc
Ule
assai
fare
poi
Unto
avere, s.
fia-sarà
. poiché
teco
avvegnaché
fieniE saranno
posciachc
terzo
benché
fìeno e saranno
potere
terzodecimo
cento
fino, pnp.
l primo
tre
centocinquanta
fora -sarebbe
i pui-poi
tremila
chedoche, eong.
forse
1 purché
trenu
ciascuno
fuor
pure
trentacinque
cinquanta
fuorCf forc
qua
trentacinquesimo
cinque
fuori
■ quale
trentadue
cinquecento
già
■ quando
trentaquattresimo
ciò
giammai
quanto
trentesimo
cioè
imperocché
' quarantacinquesimo
tutto
GOU
infìno
1 quarantesimo
tuttoché
colei
intra
; quarto
u*— ove
coloro
inver*= inverso
1 quattordicesimo
undedmo
colui
inverso
1 quattordici
undici
come
là
j quattro
uno
conciofossecosaché
11
' quegli, 5i>^.
vedere
conciossiacoé
lungo, firep.
quei, SÌHg.
venire
concìoasiacosaché
mai
\ quelli, sf'i^.
venti
contr*
meco
: questi, m'ng.
ventìcinque
eontra
mentrechè
! qui
venticinquesimo
contro
mille
. quindici
ventidue
cod
nono
' quinto
ventiduesimo
cocteì
novantuno
quivi
ventinove
costoro
nove
1 sanzaiK senza
ventiquattro
costui
0, inUr.
1 sapere
ventitré
cotale
ogni
seco
venfotto
cotanto
oh
secondo, num.
ver « verso, ^^
dacché
ohimè
secondo, fnp.
secondochè
verso, ^/.
dappoicbè
oimè
vigesimo
dare
oltra
scd » se, coMj.
volere
decimo
oltre
^^^^^^^^H VII
^
1
■
TAVOLA DELLA NUMERAZIONE
DELLE
^fl
^^^POESIE
DEL CANZONIERE CHE NON FANNO
PARTE ^^M
\È DELLA VITA NUOVA NÉ DEL CONVIVIO
^H
H.
F
^^H
1 Cmu. IX.
Amor, che muovi tua virtù dal cielo . .
Canx.
xii.
Canz.
^^^^1
^^^k
s.
Doglia mijcca nello core ardire ....
.,
xx-iu.
»•
^^^^1
^^^B
JU.
■Amor, dacché con\*tcn pur eh' io mi doglia
,.
vili.
TI
^^H
^^^1
xii.
Cosi nel mio parlar voglio esser aspro . .
•t
ix.
T»
^^H
^^^^^^H
juii.
^ E' m' increace dì me si malamente . . .
»t
iit.
<i
^^1
^^^^^^B **
Xhr.
lo adtln ai d* Amor la gran possanza
11
xìii.
it
^^^^^1
^^^^^B n
XV.
Io san venuto al punto della rota . . .
»*
xl.
FI
^^^1
^^E
xifi
1^ dispirUta mente, che pur mira . . . .
,,
i.
*J
^^^^1
^^^^^^_ »«■
xifii.
Morte, poich' io non truovo a cui mi doglia
,,
V.
„
^^H
^^^^^^^^B •-
xvai.
-O patria, degna di trionfai fama
tt
XX.
»»
^^H
^^^^^^^^
xiz.
Poscia eh* Amor del tutto m' ha loaciato .
1?
xvli.
f*
^^H
^^^^1
XX.
Xr^aonnc intomo al cor mi son venate . ,
>t
xix.
«1
^^H
^^^B
nL
Ai Eni» rìs' per qua traiu avctz
M
XX i.
».
^^H
L
Al poco giorno, ed al gran cerchio d' ombra
Scst.
i.
Scst.
^^H
^^^^1
A.
Amor, tu vedi ben, ch<' questa donna , .
Canz.
X.
Canz.
^^^^1
iìi.
Amor mi mena tal fiata ali* ombra . . .
Sest
li.
Scst.
^^^^^1
^^^^^B
ir.
Gran nobiltà mi par vedere all' ombra . .
..
ili.
"
^^H
«- 'A
Dell nuvoletta, che in ombra d' Amoic . .
Ball.
v.
Ball.
^^H
^-il
Donne, io non so dì che mi preghi Amore .
..
vi.
..
^^^^1
^^^V
Iv.
Frtsca rosa novella . .
»♦
xiì.
—
^^^^1
^^^^B
r.
ti
iil.
.,
^^H
^^^^1
tL
lo mi son pnrgolelta bella e nuova . . . .
,,
ix.
,,
^^^^H
^^^^^^^^ "
*-*t
Madwina, quel rignor che voi porute . .
t»
vii
.,
^^H
vtU.
Per una ghirlandctta
viii.
^^^1
^^^^^^^^B *-•
Ix.
Poiché sAOar non posso gli occhi miei
,,
xi.
,,
^^^^B
^^^^B "
z.
Voi che sapete ragionar d* amore . . .
ti
X.
•'
^^^^1
AXVI.
Qu pmrdcra giammai senza paura . . .
. Son.
XXXV.
Son.
^^^^1
■
XZ^fV.
DagiH occhi della mia Donna sì muove . .
..
xxi.
..
^^^^H
Da quella luce che il suo corso gira . . .
■ »
xxxix.
—
^^^^1
DI doaae io vidi una gentile schiera . .
.
xix.
,.
^^^^1
^^^^^^^^^^H **
xxm.
Doe Donne in cima della mente mia . .
• t*
xUt.
,,
xsxii. ^^^^1
^^^^^^^B **
mi
E* non ^ legno dì si forti nocchi ....
»*
xxxvi.
t*
^^H
^^^^H
ZSX&
(Mdo. rorreJ che tu e Lapo ed io . . .
.,
ii.
t»
^^^^1
xzxiii
lo xiaJcdico il dt eh' io vidi in prima . .
.,
xxxiì.
..
^^H
^^H
SXXtv.
lo IBÌ crrdca del tutto esser partito . . .
•»
xl.
..
XXXV. ^^^^1
^^^v
sxxr.
szxH
la M^n al Mt^Mti della bella luce . . . ■
xxii.
^^^^1
^^^v
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io SQO SI vago uc u* vwi*** tMvw
lo «ODO auto con Amore insieme ....
• i>
„
xxxiv. ^^^^1
sxsvii.
Lo J}p^ che meit» > suoi servi a ristoro .
•I
xtiv.
».
^^^^1
^^^1
DDEVA
*Ote. voleSMio dir che fosse Amore .
..
xhf.
—
^^^1
jsxix.
HuiÌM mi p^rrà n>" P»" «^™<*^> cosa . . .
(1
xJiiU
XX.
^^^1
^^H
vili
TAVOLA DELLA NUMERAZIONE, ECC.
M.
Son. xli.
xlii
xliiì.
xliv.
xhr.
xlvi.
xhrii.
xlviii
xliz.
t
U.
Ili.
lUi
liv.
Onde venite voi cosi pensose ....
Orm che M mondo s' adoma e si veste .
Parole mìe, che per Io mondo siete . .
Per quella via che la bellezza corre . .
Per villania di villana persona . . .
Poìch' io non trovo chi meco ragioni .
Poiché, sguardando, il cor feriste in tanto
Se '1 bello aspetto non mi fosse tolto .
Se vedi gli occhi mìei di pianger vaghi
Tc^liete via le vostre porte ornai . . .
Voi, Donne, che pietoso atto mostrate .
Chi udisse tossirla mal fatata. . . .
Ben ti fanuuo il nodo Salamone. . .
Biccì Nove!, figliuol dì non so cui . .
F.
Son. XV.
xlvi.
xxxiv.
xxxviii.
xlvii.
xli.
xlvili.
V.
XXX vii.
xlU.
xiv.
a86 —
S.
Son. xii.
XZVlll.
xxxi.
XXX.
xlv.
xliiì.
xxxiii.
xliv.
xiii.
p. 885 — — —
ABITACOLO
atritare. Ch' ... Dagli a^Vo/»' lochi stm lontano 5. P. ci. 18.
Acciò eh' io . . . Possa venire ad abitar qacì loco S. P. ci. 116.
abito. Quest' è . . . Un abt/o cligcnte , C iv. Catis, iiì. 86; 17. 9.
in gente . . . d* abito che di sciensa tiene Cans. xix. 63.
In a^fVo di saggia messaggicra Muovi ...,.,.,.. Balt.w i.
Amor ... In abito leggicr di peregrino K /V. 9. 47 {Sott. v. 4).
Ha gite attorno in af>ito dolente Som. xlliì. io.
accaf^ionare. Nuli' altra cosa appo voi m* acragivm Dello .... Som. xlvi. 5.
acceadere. Ed hammi in foco acceso, Com' acqua per chiarezza foco
acctnéi Cane, ix. a6, 37.
Alza il cor ... il sangue oerriMA' Cana, xv'm, 11,
E queata . . . Piti nel dolor s' a€ctsi CanM. xx. 43.
abitacela li miei nell' abitatolo del mio Amore . . . miravano . . . C. iiì. 1. 19.
oh stretti a&iVaiWie masserixie C iv. 13. 114.
dell* altissimo oAi/aa}/*; venuta in loco C iv. ai. 84.
abitare, che nelle sue salute aAf/ttftt la mia beatitudine K iV. 11. 97.
della Donna che nello edifìcio del corpo abita C. ili. 8. 77.
abito, lui rimuovono dall' abito di scienza C i. i. 15.
all' abito da tutti desiderato C f. I. 47.
Quella cosa . . . si ^ T abito di quelle disposizioni C i. 5. 19.
in qualunque uomo fosse V abito sarebbe 1* abito di conoscenza
distinta C. i. 6, 51 'bis).
Dell' abito di questa luce . . . sono orbate C L Xi. 40.
r abito di virlude . . . avere non si può C i. il. 46.
quanto d^yp virtuoso non si pare C iL 11. 74.
per r abito delle quali potemo . . . speculare C U. 14. 40.
il quale mena 1' uomo all' abito dell* arte e della C. lii. la. 15.
il quale ncir ii^i/o acquistato adopera C tii. is. 17.
se non in quanto ha r aòi/o di quella C. ìii. 13.60.
dall' abito maggiormente è altri da denominare C. iii. 13. 79,
diccmo alcuno virtuoso ... 1' abito della virtii avendo ; e dìcemo
]' uomo facundo . . . per 1' abito della fncundia C Ìii. 13. 83, 84.
avvegnaché all' abito di quella per alquanti si vcgna C iii. 13. 95.
che propriamente aÀi'/o dire si possa C. iii. 13. 98.
per lo quale r d^t/o si genera C iii. 13. 99.
Per r abito della Sapienia seguita C. Ìii. 15. 47.
che non può essere se non nel auggetto dell' aòùo C iv. 8, laS.
r una e 1' altra si guardi come abito C. iv. 14. 97.
da uno principio, cioè dall' abito della . . . elezione C tv. 17. 69.
dire . . . che sieno Abito tUttivo consiittnte ntl mtgeo C. iv. 17. 71.
cioè r abito ilftiivo consistente nei husso C iv. fio. 9.
quegli che a san ... si fa d' abito . . . simile C iv. a8. 70.
abituale, perchè la nostra sapienza è talvolta abituai» C iiì. 13. 54,
da uno principio, cioè buona e abituali ti faione C iv. 18. 4.
abituare, uno abituato di Latino C i. 6. 53.
abitudine, adoperino . . . secondo la loro abitudin* insieme . . . . V. N. 30. so.
accademia, lo luogo, dove Platone studiava, cioè Accatimn'a . . . C iv. 6. taS.
accademico, siccome ... e Dionisio Accademico C. ii. 14. 35.
questi furono ^^ftoiirni/n' chiamati C. ìv. 6. 135.
per lo modo Socratico quasi ed accadttmco , C ìv. 6. 136.
lo nome delli ^4cRi^miW si spense C iv. 6. 145.
accendere, per lo quale le anime . . . s* octvfM/oNO ad amare . . . C n. 6. 115.
li quali . . . molte volte s' atondono C. ii. 14. 168.
1.0 quale amore ... in gran fìomma a' fuceu C, iiì. i. 7.
ACCOMPAGNARE ^^^^ 4
accompagnare, colui, Che volle, donne, aavmpagnanni a vul . . . BùB. v\. io.
acconsentire. Che s' apre quando 1* animo ùcconsmté Som. xliv. 6.
accorciare. E quel pcnsicr, che più m' accorcia il tempo ..... Sest. ìi. 33.
accordanza. K se con tutti vo' fare acconjanea K A^ 13. 47 (Sun. vi. la).
accordare. E sol s' acconian[o in chieder pieUtc] . . . I'. N. 13. 43 (Som. vi. 7), 63.
Si che s" accùrdi i fatti u' dolci detti Som. xxxiv. 14.
accorgere. Ed altre donne, che si furo ttecortf Di me . . . V. N. ag. 134 [_Cana. iì. 7).
non mi valse eh' io ne fossi accorta C il. Con*. ì. 38 ; io. 77.
persone . . . Che non ti paian d* essa bene accorte C Ìi. Cana. ì. 58.
stu persona adoma di . . . Con le !;ue parti accorit C iv. Can». iiì. ia8.
Che non s' aaorge ancor, com* ella piace Cau*. ix. 58.
e ninno se n* ooof^ GiHa. x. 151.
Lasso ! non donne qui, non genti accorte Veggr* io Cans. xi. 67,
Quella virtù . . . S* accorale ben, che Caua. xiii. 76.
E poi s' accorse eh* elP era mia donna Sest. ìi. 4.
Ch' egli disparve, e non m' aerar» come ^* ^> 9' 57 (-Soh. v. 24).
Allor m' accorsi che voi pensavate K TV, 36. 33 {Soh. x\x. 5).
I
accompagnare, la grandezza ... sta bene accompagnata colle . . . C. ii. xi. 7i-
rWif CON Ut . . . cioè accompagnisi di questo Amore C. ìii. 14. ioa.
acconciamente, concetti . . . acconciamfMtt ... si esprimono . . . Ci. io. 84.
acconciare, acciocché sì acconcino più ad ascoltarmi V, N,B. 40.
quella sarebbe, acrowiarv sé a più stabilità . . C. i, 13. 50,
fu amatrice di voi, acamciaiuio ... il vostro processo C ili. 15. t8z.
non é altro dire, se non che V acconcia a C iv. 35. 141.
acconcio, cui vede stare perfettamente nella sua persona acconcio . . C. iv. ao. 56.
accordare, cioè là ove tutti si aaordassero ......... K A^. 13. 30,
dico in che tutti pare che 3* aiYon/iV/o '"' ^- »3- 55*
avvegnaché tutti siano accordati in questo C ii. 6. 133.
in ciò s' accofiia Virgilio nel C iv 4. 114.
se luti*: le precedenti virtù s' acconiassrro sopra C.ìv. at. 93.
cia*>cuno savio s' accorda, eh' ella dura C. iv. 34. la.
E Tullio in ciò s' accorda in quello di Senettutt . C iv, 94. 93.
accorgere. Ed io accorgendomi del . . . domandare . . . rispondea . . K A^ 4. il.
onde molti s' accorsero del suo mirare V. N. ^, io.
che ... le persone sarebbero accorte più tosto del V. N. "j. xi.
temendo non altri si fosse accorto del K ./V. 14. 33.
0ca^rfM^Q5i' della mia trasfigurazione, si cominciaro V. N. i^. ^i.
Onde altre donne . . . s' accorsero di me che t^. N, 93. 99.
ond' io aceorgettdomi che questi dicea . . . dissi V. N. 33. la.
anzi che io me n* acrvr^Ast' f*. ^. 35. 11.
Ond' io, accorgendomi del mio travagliare, levai K /V. 36. 7.
accorgendosi che 1' ottava spera sì muovea C, ii. 3. 36.
perchè gli antichi s' accorsono che quel cielo era C ii. 6. 117,
E non mi valse cM' io ne /ossi accorta C li. 10. 77.
qtund' ella sarà delle sue adomeuc accorta C ìì. 11. 89.
acciocché altri se n' accorgesse , . , . C. ìi. xa. 14.
Di che «acror^fmi^osf Ercole, alla fine prese lui . ....... C iiì. 3. 59.
1* avaro . , . non a' acror^ircbc desidera C ìli. 15. 68.
di questa Nobiltà nostra . . . s' accorse il Salmista C iv. 19. 58.
perocché il Maestro . . . Aristotile s' accorse di . C iv. 33. 8a.
che la . . . natura lo suo corpo . . . faccia . . . accorto C. iv. 35. 140.
non credesse che altri se n' ar09r;pisar C iv. 37. 133.
BCOorgimentoa che ... 1' angelico e I* umano accorgimento soperchia . C. iv. 5. 3.
per sua industria, cioè per accatgimento C. tv. 7. 66^
ACQUA
acqua. Se non gli spargi la tu' acqua addosso S. P. cxlìi. 33.
Qual' è sol d' ac^ha e di parule frutto , , , . P, F. 8S,
acquetare. Ch' io vo piangendo, e non m* at^Mto pui BaU. vi. 34.
acquistare. Virtutc . . . Lui obbedisce, a lei acquista onore .... Gih«. x. a8.
Ch<> beir ynor a' arqmUa in far vendetta Cant, xiL 83.
Che senza . . . Nissun puotc ar^iits/ar verace loda Cant, xix. 93,
Che, per lo sangue lor, del male acquisto Sanno ....... Som. liv. 13.
acquisto, pp, y. acquistare.
acquisto, rr. Per far del paradiso in esso acquisto P. F. 139.
addestrare. E qual che sia *1 piacer eh* ora n' addistta Son, xxxvi. 13.
addietro. E solo addietro cogli le percosse ......... Soh. 1. 13.
acqua, quando . . . poneva legge all' acqut C. iìì. 15. 173,
la quale, mista coli' acqua del fiume C. iv. 15. 8a.
se il freddo é generativo del)' acqua C iv. 18. 40.
acquietare, in quella s' acquieta ogni suo desiderio C. ÌÌL 6. 73.
acquistare, delle dignitadi virtuosamente acguistatt C i. a. 84.
la Fama . . . acquista grandezza per andare C i. 3. 77.
perocché non acquistano la lettera per lo suo uso C. i. 9. ao.
le grandezze . . . acquistate e conser\'atc sono C i. io. 55.
r abito . . . conviene che per usanza s' acquisti C i. 11. 49.
quelle che per noi acquistan si possono C ìi. 11. 51.
per la quale . . . acquistiamo eternai vita C. iii. 7. 160.
studiano . . . per acquistar moneta o dignità C. iii. 11. 107.
chi desse loro quello che drfMi'j/anr intendono C.iÌÌ. 11. 108.
che per contemplazione della Verità s' dryuils/a C iii. il. 148.
lo s/hc/i'o il quale io mettea per (irfHÙ/nrr r amore C. iii. 19. la.
il quale nell* abito acquistato adopera C ili. la. 17.
lo studio che sì mette in acquistare una amistà C iii. la. 33.
il primo studio . . . non può quella . . . acquistate C. iii. 13. 101.
per le cose . . . desiderare d* acquietare C, iii. 14. 137,
in questo sguardo ... la umana perfezione 5* acquista C iii. 15. 35.
seguita che s' acquista e felice essere e contento C. iii. 13. 48.
r animo umano . . . desideri terra arquistart C iv. 4. 04.
perocché la Romana potenza non per ... fu acquistata . . . . C. iv. 4. 89.
piti dolce natura in ... e più sottile in acquistando C iv. 4. 100.
chi . . . dà . . . per acquistare cose perfette C iv. ir. 117.
per crescere desiderio, acquistando C iv, la. 115.
per che, acquistando, li desideri umani si fanno C iv. ja. 179.
La qual griiiia s' acquista per soavi reggimcnlì C. iv. 23. la.
la . . . perfezione, la quale s' acquista nella Gioventute . . . . C iv. 37. 35.
acquistatrice. dee essere acquistatricr d' amici C. i. 8. 85.
la quale t . , . acquistatrice de' grandi onori e , C iv. 1 7, 45*
acquisto, per farsi glorioso di tale acquisto C i. ir. 110.
paura e sollecitudine grande sopra Y acquisto C iv. la. 53.
la scienza. Dell' ar^ms/o della quale cresce C iv. la. 118,
se nelt' acquisto della scienza il desiderio sì sciampia . . . . . C tv. xa. 131.
non solamente nell' acquisto della scienza e . . . ma in ciascuno
atquistu il desiderio umano si dilata C. iv. la. 134. 135.
si compiano nell* acquisto della scienza C ìv. 13. 55.
Adamo, quale fu il primo generante, cioè Adamo . . . Dunque, ae
esso Adamo fu nobile C ìv. 15. a8, 33.
che . . . chiama quelli tutti figli d' Adamo ... se gli spiriti de* figliuoli
d' Adamo C iv. 15. 68, 70.
addietro, rivolgendo gli occhi addietro C. L 13. 75.
ADOPERARE
a
adoperare. Perchè . . . morte ... Ha messo il suo crudele adoperar* V. N. 6. a6 {S<m. ili. 6).
adoprare. E in polirle aJofirai tutte raìe lime ....».../'. /\ 3.
adorare. Lo primo è, che lui solo adorìanto P. F. 155,
adornare. L' anima cui adoma estA bontate . . . C. iv. Cam, ili. lai : 16. 27; 93. 7.
E sua persona a^o/wa [di beltate] C iv. Gihb. ìiì. 737; 35. 123.
Tanto lo immaginar . . . L' adoma nella mente Cuna, tx. 34.
Conserva, adorna, accresce ciò che trova Cano, x. 37.
trasse fuor . . . Per adomare il mondo CattA, xv, 42.
Io posso dire eh' ella adoma V erba, La qual per adornarsi ogni
altra donna Si pon Srst, iv. 13, 14.
Ora che '1 mondo s' adorna e si veste Di Son, xlil. i.
adomezza. tu vedrai Di si alti miracoli adorttrsta . . . . C li. Cana. i. 50; 16. 84.
adorno. Cosa mortale Come esser può si adoma . , , . V. N. 19. 63 {Cane. i. 44).
Donna . . . Adoma assai di gentilezze umane . . . , V. N. 93. 139 {Cans, it, a).
Tanto adoma parete, Ch* io Bali, iv. 99.
E adoma gentilezza le fa onore 5om. xxx. 6.
adoperare, quello che al presente tempo adoperava in me . . . . y. N. aS. 6.
conciossiacosaché . . . b detti cicli adoptrino . . . secondo . . . . K, TV. 30. 19.
perocché biasimevole è invano adoperarr C t. B. 70.
per lo loco nel quale adopera C iii. 3. 5.
che in qualunque parte 1* Anima pi(i adopera del . . . plO sottilmente
quivi adopera C iii. 8. 54, 56.
perocché ... in due luoghi adopera V Anima C. iii. 8. 66.
il quale neir abito acquistato adopera C. ÌÌÌ. la. 17.
secondochò per quattro etadi diversamente adopera C iv. 33. 3B.
adorare, e adoraì/ano le loro immagini , . . . C. ÌL 5. 37.
adomEunentO. gli adomamtnti . . . la fanno più ammirare . . . . C. ì. zo. 9a
da tutto accidentale adornamento dbcompagnata . , . . . . C. i. io. 96.
alcuna cosa in a{/om£immfo della Canzone . . . . . . . . . C ii. la. 18.
si vedranno gh n^omdm/M/i' dei miracoli C. iL 16. 86.
«he gli di/oTHaw/nft' delle maraviglie é vedere C ìi. 16. 87.
per questi af/orrmmrHyt vedere, cominciarono C iL 16. 91.
ad alcuno adomanintto dì ciò che detto è C. iv. 3. 9.
la quale . . . fatta fu ad alcuno adornamento C iv. 30. 14.
Oh quanto e come bello adornamtnto è questo C iv. 30. 64.
adornare, ma (alte adornare di soave armonia K /V. la. 69.
ma '1 suo rìportamento . . . procura d' adornare C. ì. 3. 65.
Quella cosa che più adoma ... le umane operazioni C. i. 5. 17.
■ quella più fissamente intende ad adornare C iìL 8. 56.
quelli massimamente adorna C iiL 8. 70.
che ordina 1' Anima ad adomart queste parti C iii. 8. tao,
E sua pmona adoma. £ questo <i'/c?rTfa é verbo C tv. 95. 134.
adoraatrioe. la . . . natura . . . Adomairke delia sua prrsona si
mostra C. iv. 96. 9.
Bdomezxa. per le accidentali adometm che . . . sono connesse . . Cu zol 87.
quand' ella sarà delle sue a^cjfywzw accorta C ii. ÌI.B9.
quattro cose ... la quarta Adometza corporale C iv. 94. 1 18.
Adrasto, quando Adrasto rcge degli Argivi vide . C. iv. 95. 6a.
d* Argia e di DcìBICt figlie d* Adrasto regc C iv. 35. Bi.
quando Polinice fu domandato da Adrasto rcge C iv. 35. 110.
Adriano. Cesare . . . venne, per passare il mare Adriano . . . . C iv. 13. 191.
adultero, nella bocca meretrice di questi Ai/wZ/rn C. ì. it. 151.
adunare, ove molte donne gentili erano nt/iimi// C ^. 14. 4.
AFFERMARE
affetto. Gli orecchi tuoi ne inchina allo mio offttUì 5. /*. cL &
affezione. Dacché I' o^jioh t' avrà ornata Cflx*. xvilì. 51,
ailìnare, Clio par, che vostra lode più s* affitti^ Che San, xlv. 13.
afiUg^cfe. Amor m' affliggi ond' io prendo cordoglio San, xlvìit. 1 1.
Ogni ingiustizia del mio core afflitto S. P. xxxì. 36.
Io sono afflitto e motto umiliato, Sol per S. P. xxxvii. a6.
Non mi voler lasciare cosi afflitto D'i 5. P. 1. 40.
esaudire La voce afflitta dello mio clamore S. P. cxxix. 3.
affiandare. I.o peso che m' affltnda Come. xìi. oo.
afibrzare. Laonde il mìo nemico . . . s' afforzava . . , trapassare . . S. P. xxxvii. 44.
affrenare. K so com' egli ojffrtna e come sprona ....... Son, xxxvi, 3.
agghiacciare. Per che ogni lor pensiero agghiaccia e pere . V, N, 19. 53 {Cahm. ì. 34),
Adirare. Accidia, eh' . . . nel mal far sempre sue voglie aggira . . P. F. 194.
aggiugD^e. Tanto, quanto ìl piacer nuo\'o s* aggiugfìt Como. xÌv. 74.
aggiungere. Poiché se* aggiunta a Marte Cam. xvìiì. 37.
*1 danito. Che s' tf^^MH^r allo inganno Gi*i0. xìx. 99.
aggradare. Tanto m* aggrada vederla per donna S*st. ìv. 33.
K s' ci v' f>j;;^at/a, Donna mia gentile, Che Son. xlvii, i a.
I
affermare, questo fanno . . . questa promissione . . . offrrwando
le non cene cose affertuano per certe
Cristo r afferma colla sua bocca ,
nella prima s' afftrma che questa Nobiltii luce e . .
Perocché la statua . . . afftrrtta la buona opinione .
afifetto. ragiona dinanzi agli occhi del mio . . . afflrtto .
la mia anima, cioè 'I mio n^//o, arde
maravigliandosi del divino affetto a essa . . . creatura
afTezìone. Questo 6 . . . quella afflsiont, che suole precedere
tanta fu r d/^^i'oH# a producere la creatura . . .
affocare, esso appare affocato di colore .....
a&eddare. con affmidatt lo corpo dell' occhio con acqua chiara
affrettare. Alcuna morte è violenta, ovvero per . . . affrtttata
Affrica, questa battaglia fu in Affrica
tre mog;gia d' anclla in Affrica erano portate
se . . . non avesse impresa V andata in Affrica ....
aforismo. quando . . . donasse ... gli A/vrismi d* Ippocratc
agente. I' atto dell* agentt sì prende nel disposto paziente
quanto 1' agtnt* più al paziente sì unisce ....
siccome negli a^rw/r' naturali vedemo
che *l primo Agrnti^ cioè Dio, pinge la sua virtìi
le cose convengono essere disposte alli loro agrttti .
agevole, e la bellezza fosse agrvolt a vedere . . .
agevolezza, ai vedri V agrvoUtsa delle sue sillabe
agevolmente, a più agtvotmcnti dare ad intendere
aggiugnere. perocché ciascuno aggutgug il fine del suo desiderio
La quale brievemente s' aggiugne a\ lesto ....
Ciascuna cosa . . . quando . . . aggiugnt la sua virtù
cioè quando aggiugnr la sua propria virtù ...
aggiungere. Poscia . . . aggiungo una stanza
in Ksso non può essere cosa alla sua Essenza aggiunta
alcuna luce della divina bontà, aggiunta sopra la
aggregazione, nel Libro dell* aggrtgasioiti dellt sltìU .
agguardare. se bene volemo agguardare ....
le quali chi bene aggttardcrà, vedrà ......
C. iv. IO. 45'
C. iv. 25. 13Q.
a iv, 17. 94.
C- iv. 33. xt.
e. iv. 39. 60.
e. ìi. 8. 85.
C iit. 3. I30.
C. iv. 19. 63,
e. iìL la. a6.
C. ili 13. 73,
C ii. 14. 165.
C. iii. 9, 154.
C iv. 33. 76.
C. iii. 3. 65.
C. iv. 5. 167.
C. iv, 5, 171.
C. i. 8. 33.
C. ìi. IO. 66.
C ìli. IO. 13.
C. ili. 14. 17.
C. iii. 14. 33.
C. iv. 30. 60.
e. ii. 13. 33.
e i. IO. 98.
e. iii. 9. 33.
C iii. 15. ioa,
C iv. jo. 104,
C. iv. 16. Bo.
C. iv. 16. 85.
r.TV. 19. 143.
C iii. 13. I03.
C iv. 5. 149.
C. ii. 6. 134.
C i. 5. 57.
C i. IO. loi.
ALBERGARE
12
albergare. Di quella parte dove Amore atbrrga Son. xlhr. 13.
albergo. Che it ben non trova chi albergo gli doni ....... Som. xlvt. 8.
V. tf. 19. 45 (CrtWJ. i. 36', 56 (CrtMs. i. 37\ 75 {Cmtu. x. 56) ; 30. 81 iCaMè. ìii.
41) ; CaH9. X. 88, 137 ; xiii. 17 ; xv. 45 ; xx. 96 ; Sat. ii. a. 19, 66 ; iiì. 35 ;
Bali. tri. 8 ; X. 14 : K N. 7. ao .Son. ìi. 3 ; Son, xxxi. a ; xxxviti. 5 ; xti 8 ;
xlvii. 3, 8 ; xlviii. g; S. P, xxxi. 9, 63 ; ci, 71 ; cxlii. 11 \ P. F, 170.
tu sai che per algmtt freddo L' acqua diventa SfsL ii. aj.
Ch* egli ha già sparto, e vuol che 'I inondo allaghi . . . Son. xlix. 8.
alcuno.
algente.
allagare.
allato. Chi à borsa allato, Ik dov* e* s* appressa
Som, lìv. 6.
albergare, la sua camera, cioè 1* Anima, in cui essa atterga. Ed
essa filosofia non solamente alberga non pure nellì . . . essa
t dovunque alberga V amore di quella C iv. 30. 50, 51, 53.
albergo. I' albergo . . . convenia essere mondissimo e C iv. 5. 33.
ogni casa . . . crede che sia V albergo C. iv. la. 148.
eoa) di casa in casa tanto che all' albergo viene C. iv. la. 15Z.
uscire le pare dell' alhnga C iv. a8. 51.
albero. Che Io pie dell' albero ... sì dee principio dire C iv. 18. 48.
Alberto, e per quella d' Alberto della Magna nel libro C ili. 5. 113.
siccome dice Atàtrto in quello libro C iìi. 7. 37.
non ostante che Ridolfo ... e Alberto poi eletti sicno . . . . C. iv. 3. 43.
secondochè nel quarto . . . scrive Alberto C iv. 33. 196.
albore, di loro apparisce quello a/^rr C. ii. 15. 79.
le stelle mi pareano . . . d' alcuno ttlòore ombrate C. iiì. 9. 153.
Albuino. Albuino della Scala sarebbe più nobile che Guido . . , C iv. 16. 71.
Albumassar. E però dW' e A Ibuma^sar C ii. 14. 170.
alcuno. K A', a. 61 ; 3. 106 ; 5. 33 : 6. 15; 7. 19 ; 8. 14, 15, 49 ; 9. 3a ; to- »4 ; !«■ ai
7 ; 13. fl8, 49, 68, 129 ; 15.57 ; ao. 3 ; aa. 31 ; 23. a, 18, 43, no; 94. 3; 95.
35, 58. -30. 99. loi, 105 ; aò. 7. 34, 53 ; ag. 34, 37 ; 31. 13 ; 33. 8; 38. ag ;
39. 48; 40. 84.33.4» ; 4<. ao» 49; 4fl- 15; 43. II ! C. i. I. 75, 88, 90, 106,
114; a- 9, »5, 18, 75, las ; 3. a. la, 38; 4. 37, 65, 69, 71. 79. 74, 77.
91; 6. 41, 67; 7. 50; 8. 48, 103; 9. 60; IO. ao. 66, 69; tt. ai, 43. 5©»
55i 6a, 113, 133, 149; 13. 3, 43, 63; 13. 36 ; ii. a. ia, 34. 38 ; 3- «5 : 4- 5ii
60; 5. 47. 6a, iia, lao, jaa; 6. 80, 149; 7. la ; 8. 78; 9. aa, 6a, 79,
104, 119; IO. 58; ii.ao; 19. 17 ; 13. 8, 13, 49, 60; 14- 130, 936, a43t «S© ;
15. 48, t6o, 168; 16. SI, 56; iìi. I. 14, 16, 47, iio; a. 39, 41, 50,
89, 104; 4. 44, 93; 5. 36, 177; 6. 8, 99; 7. 34, 76. 80, 84, 104, 105, 107,
109, 115, ne, 168, 170; 8. a», 37, 46, 48, 58, 91, T45 ; 9. 40, 45, 50 (A«),
97. I09' 131 (*«). 134. 138, 153 ; IO. 45, 77 ; II. 31. 60, 66, 73, 95, 96 {bis\
ii3t 146. 154; la. 60, 63, III, iia; 13. 43, 81. 97; 14. 117 J I5- "8. 60, 70,
99 ; iv. I. 30, 85, 90 : a- sa ; 3- 9 ; 4- 6, 8a ; 5. 148 ; 6. 88, 107 ; 7- 8, «o,
35, 69, 63, 83, 88, 136 ; 8. 33; 9. 44, 77, 107, 134, 143, 155, 160; 10.80.87,
107. Ila; 11. 61, 88, 93; la. 96, 98, 114, 156 ; 13. 4, 37, 117, 14B, IS3; U-
33; 15- 3'. 39» 40, 170; 16. 71 ; 17- Ila ; 18. 15; ao. 31; ai- 49i 9^ ; "•
93. 136: 33.75; 34. I3»i 150. 168, 181 ; 35. 50, 75; a6. 133; 97. 70, 85;
a8. 37, 66 ; og. 57, 66, 90; 30. 14.
Alessandro, chi non ha ancora nel cuore Alessandro C ir. xi. 194.
Alfnq^ano. secondochc pone At/ragtmo , . . C. ii. 14. 95.
AlgBzel. quali dalli motori, siccome Plato ... e Algasti . . . . C. ii. 14. 39.
ch<^ Avicenna e >4(^dW vollero che C iv. 9i. 15.
alienare, smarrivami, sicchi> quasi parca di fuori at$'e$$ato . . . . C iìi. 3. loB.
allagare, perché io 1' abbia allegato di sopra k'. N. 31. 11.
le parole che seguitano a quelle allegate K M 31. 15>
che seguitano a quelle che sono allegate . . . . . K. A^. 31. 19.
ragionalo per me nello aUtgato libello C. iì. a. 13.
ALLUMINARE ^^^^^^^^^^^^^^^ I4
alma. Felice 1* aittta che in te Ca creata . . . , Ca»s. xv'iìu 59.
A ciascun' alma presa, e gentil core , . . Salute '^^ ^- 3* 77 {Son, L x).
Ove r fì/mn gentil pà locata era K W. 8. 33 (Som. m. 13).
Se r a/»((i sbigottita non conforta . . ^. A*". 15. 37 {Som. viii. ro).
Coni' alma raziona] senza ragione K N. ao. 16 (Son. x, 4).
Cavami 1' atma fuor delle peccata 5. P. n. 18.
O g^loria dell' aÌMit peccatrici . S. P, xxxi. $a.
Vedi, che r aima mia in fuga é mossa S. P. cxlii. 13.
Tu sai che V alma Io li ho già offerta , S. P. cxlii. 43.
Dalle quaì pene noi almi tapine Ci guardi e c^mpi P. ^. 64.
almeno. Ponete mente almen com* io son bt^lla C. ìi. Catts. i. 61.
Ali>Ì, />/. Così ra' hai concio. Amore, in raeuo 1' Alpi Canz. xì. £x.
alquanto. K A'. 3». 76 {Cans. ìii. 36.1 ; C iv. Catta, lii. 1 18 ; K. iV. aa. 77 \Son, xii. 10) ;
SoH. xxxix. r^ ; xli. 6; xlvii. ^.
altamente. Ed io non vo' parlar si af/anirntf K TV. 19. aB (Cane. i. 9*.
altare. Con le vilelle, che sopra V afturt Offcriratti quei .... S. PA. 71.
benigno All' uZ/nr ci dioiostni, com' io dico P. F. i3o.
altezza, Lìcvd principio della tua atteta Cane, ix. 49.
Tutto lo mondo canti . . . Vostra alU**a pregiata Baft. iv. 17.
alluminare, che del suo lume tutte le scienze a* ai/ntnitiatto . . . C. ii. 14. 199.
di tutte le cose che il sole allumina C. Ìii. 6. 12.
lo quale di . . . luce s^ prima e poi tutti i corpi . . . alltimtna . . C. iii. la. 56.
cosi Iddio 5^ prima con luce intellettuale aHumÌMa C. iii. la. 56.
in quanto esso è in altra parte aliununata ripercos» C. iii. 14. 48.
mercé della . . . luce . . . che quella aUumina C iv. 15. 96.
almeno, e se non tutte, almtno la loro sentenza K A^ 1. 7.
dico che . . . aìnuHO intendo questo » . , y, N. 43. 33.
mostra almeno sé essere amico C i. 8. a&.
ponete mente aimrno la mia ùe/Itsaa C il. la. 57.
almmo la pronta volontii mostra che C iii. i. 74,
a/mrno innanzi quanto io potessi Citi. 1.96.
se non appieno, ahtttna alcuna cosa . . . disnodare C iii. 8. a6.
Onde . . . almeno opre la \na C iv. la. 303.
dammi aimrno^ eh* io . . . sia chiamata tua C iv. a8. 146,
Alpetx^gio. siccome dice AÌf>ttragio quando aflerma C ìii. a. 37.
alquanto, r. A^. 3. 47; 5. 37 ; 7. 9; 8. 11, 13; 9. a; ro. r6; 11. 10; la. 6, 19, 54;
14. 58; 18. 45,67; 19. 16, lao, 133, ia6, laS ; ao. a, 8 ; aa. 94; 33. 11,
1 17 ; 34. 71 ; 35, 40 ; 39. 13 ; 31. 6 ; 33. a, 5 ; 33- '7 : 35- «o» 33 : 36* » ;
39. as; 40. 13 ; 41. 6, 33; 43. io; C. i. 6. 72; n. 83 ; ii. 6. 96 ; 13. 9 ;
ili. 9. 11 ; 13. 74 ; 13. 96 ; iv. 8. 96 ; la. 307 ; t6. 60 ; ao. 84 ; aa. 11 ;
35, 31.
altare. ]e\-are il drappo d* ìn su 1' altare C. iv. 97. za6.
la tovaglia furata di su 1' altare C. iv. 37. 130.
alterare, esso dieci a/^/runc/o cogli altri nove 0.11,15.31.
ogni cosa eh' è d/<rra/(t C. iv. io. 88.
che altera o corrompe alcuna cosa C tv. io. 1 (a.
alterazione, signìfìca il movimento delP atteranone C ìi. 15. 99.
la più bella alterazione che esso riceva si è la sua C, ii. 15, 33.
si si corrompe precedente alcuna alteratiutte C. iv. 10. 87.
conviene essere congiunta coli' alterazione C. ìv. io. 89.
quando per r a/^ranoffc del cercbro C iv. 15. 173,
altezza, al nostro salire a loro altesMt C ii. 6. 50.
trascende 1' alleixa di costei C iii. 4. 7.
Chù '1 suo parlare, per V alUua , . . sua, genera C. iii. 7. 133.
•
ALTO
l6
alto, da] luogo aito ed eminente ^B|^^B > • S. P. ci. 76.
Poi alle in ciclo vivo se ne gì "..../'./". 51.
altramente. E chi aitratumlt vacillando crede . . . . F. /". 43.
altresì. Né eglino altrrsi, se son Cristiani C iv. Catu. iii. 73 ; 15. 89.
altrettanta Ch'aZ/nr/uM/o dì doglia Mi reca la pietà quanto. . . . CaHf. ziìi. s.
altri. C, iv. Ca»M. iii. 35; GiMJ. xìi. 38; xìv. 65, 93, 94; xvi. 46: Stai. ii. 54; Sotu
xxvi. II ; xxxt. 13.
altro* K A'. 19. 38 'Caiu. i, 19) ; 93. 134 (Caru. ii. 7^, 151 {Cans^ ii. 34'', 189 \Cans, ii.
^J r 3^* 59 (^0N4. iii. 19) ; C. iv. Orna. iii. 47, 96. 98 : CdN«. ix. 44. 78, 85 ;
»• 46» 77. «35 ; »*'. S« ; »"• 79 ; »v. 18, 30, 65, 66 ; xvi. 6, 45. 59 ; xviì. 38 ;
alto, perchè veggiono Care ... gli a/// matrimoni C iv. 8. 75.
non paia troppo aito dire ad alcuno f. iv. ao. 31.
Oh mìseri e \'ili che colle vele attt correte C iv. a8. 55.
Certo . . . non volle entrare colle vele atu C. iv, 38. 60.
altrettanto. Lo quale montare . . . vede con altratUintc rote quante . C iii. 5. 164.
hanno . . . una notte d' aUrrttttnto tempo C iii. 5. 170.
poi il vede . . . per altrtttanti a sé tornare C. iii. 5. 181.
e in attrtnanti ritorna C iii. 5. 184.
cosi il discendere ... è attrwttanto tempo C iv. 34. 41.
altri V. N, 14. 33; is- 58: 24. 33; 31. io; 32. 39; 35. 13; 36. B; 40.34 ; Ci. ». 116;
3. 18 ; ii. xa. 14 ; iii. 4- 33 ; 13. 80 ; 15. 41 ; iv. 3. 36, 46 ; 7. 73 J 9- 64 ; io,
93 ; 15. 145 ; 34. 170 ; 36. 36, 38 ; 37. 59, 133.
altrimentL che aùrimmfi non li potrebbe onorare C i. 6. 30.
non a//nmrn//' sarebbe fatta la domanda C i. la. 6.
li Teologi . . . prendono altrt'men/i che li poeti C ii. i. 37.
avvegnaché . . . paia sentire afln'pHfHfi C. ii. 5. 14.
non aZ/nViuvi/i sono chiusi li nostri occhi C. ii. 5. laB.
non atirinttnti . . .V altre scienze sarebbono celate C ii. 15. 158.
attnm£Hti essere non poCrcbbono C iii. 7. is.
ta bontà di Dio à ricevuta itìthmntti dalle Sustanze separate ... e
attfitttgnti dall' anima umana ... e n//nmm/< dagli animali . . .
e altrimenti ilalle miniere, e a/trimrnti dalla terra, che C. iii. 7. 46, 50, 56, 59 (Mr).
quella riceve . . . altrimenti una che un' altra C iìL 7. 68.
a Ithmeu ti non si continuerebbe la umana spezie C iii. 7. 86.
altrimenti si macolercbbe la forma visibile C iii. 9. 93.
cJiiamatto . . . Ja stella talora attritnenti che C. iii. io. 5.
si si può appressare ... e non altrimenti C ìii. 15. 69.
a//rrmnf/'i andercbbc in contrario di sé medesimo C. iii. 15. 79.
che altrimenti è disposta la terra nel principio della primavera . . .
e ultrimenftìo verno ; e altrimenti e disposta una stagione C, iv. a. 53, 55, 56.
così la nostra mente . . . altrimenti è disposta a un tempo, altrimenti
a un altro C.iv. a. 6i,6a.
r anima t Donna, e eUtrimentié serva C iv. 3. 148.
altrimenti moìtì difetti sosterrebbe C iv. 4. 14.
altrimenti sarebbe stata la elezione . . . non eguale C iv. 4. 95.
Non altrimenti %\ dee rìdere C. iv. 37. 137.
altra K.W. 6. 15; 7. 45; u. «a; la. 139; 13. 11. 15, 18, 33; 14. 43, 49; 15. la ; 16.
la ; 18. 5, 18, ao, 39, 55, 60 ; 19. 93, 143 ; ao. 36 : ai. 53 ; 33. 46, 49, 63 ;
33, 56, 91 ; 34. a6, 40 ; 35. a8, 48, 55. 57. 89 ; b6. 17,34 ; 37. 8, 11 ; ag. 33,
«8 ; 30. 30 ; 31. 17 ; 33. XI ; 34. 9. >«. M. m^j ^ : 35- a»t 34, 36, 40 ; 39-
15. »6i 31- 36. 37. 5" i 41. «6i 37. 5°; 4». »o ! <^ »• "■ '8, 30, 34, 43, 95,
119, I30, 133, "9, 133; 3. IO, 35, 63. 73.89, 100, loi, MI ; 3. 6, 8, 39; 4.
36, 55, 99 ; 5- 8, IO, 88 ; 6. 16, 18, a8, 49 ; 7- 78, 85. 86, 93, 97 ; 8. 7, aa. 51,
59; 9. 35.44; 10. 7. 34, 48, 73. 76; M. «4. 45*51,61,64, 116, 135; la. 4r
ALTURA
xix. 39, 68. lao, 127 ; xx. 24, 40. 59, 63 ; Srs/. i. 14 ; ii. 3, 43. 44, 48 ; iii. 6,
99 ; iv. 3. 6, 10, 14, sa, 39 ; K N. xa. ioa iBati. i. 33) ; 9. 44 [Som. v. i) ;
«3. 38 {SoH. vi. 3), 39 {Son. vi. 4;, 40 {Soti. vi. 5), 41 {San. vi. 6) ; 14. 79
(Sm. vìi. 1] j 3o. 15 (5o/i. X. 3} ; aa. 92 (Som. xìii. 4) ; 34. 60 {Son. xiv. 1 1) ;
a7. 18 [Son, xvi. 6) ; 38. 37 {Son. xxi. 3" ; 39. 67 [Son. xxu, Sì ; S«n. xxvi. 6;
XXX, 5; xxxti. 5; xxxiv. 3 ; xxxv. 6; xxxvi. 14 ; xxxvii. 11 ; xxxviii. 7, 13;
xxxix. 8 ; xl. a ; xlìi, 13 ; xlvì. 5 : I. a ; li. 8 ; hi. 6, 9 ; 5. P. xxxvii. 43 ;
cxlii. 48, 49 ; P. /•. 68, 78, 139, 156. 158.
Te n' andrai, anzi che lu vadi altrove Cana. ìx. 77,
Qu&ndo . . . Amore è solo in me, e non altrove Cans. xv. 70.
altrui, y. N. 19. 33 {Ca^B. i. 14 1 : 33. 149 {Cane. ii. aai ; 33. 50 \CaMs. iii. io) ; C. ii.
Cams. i. 3 ; iii. Cans. ii. 45, 67; iv. Canm. iii. 30, 93, 235 ; Cans, ix. 7 ; x. 51,
101, 136; xì. 39, 70 ; xii. 12, a6 ; xiv. 38, 56: Bali, li, 14 ; vi. 5, 17 ; viii. ai ;
X. 18, aa ; K N. 14. 90 (Som. vii. ra) ; aa. 9.^ {San. xtìi. 6) ; a6. 38 [Son. xv. a) ;
41. 68 {Son. xxxv. 14) ; Som. xxvi. 7 ; xlviii. 13 ; liv. 4 ; S, P. 1. ai ; P. F. 140^
«68, 173. 179, ]88.
di sua Datura Stando su ìn altura Bali. ix. 6.
■J*"»- 3*. 43. S^, 98; 13- 13, 14. K>i a? '. ii- I- ". 68. 70, 77. 91, 93, loi, ioa,
xiS. 134 ; a. 34, 37, 54, 57 ; 3. 35, 43, 48, 56, 64 ; 4. 53, 57, 58, 60, 96,
98, 99 {bis) ; 5. 17, ai, a6, 37, 31, 77, 79, 86, 98, 107, no, 113, 134 ; 6. 48,
80. 138 ; 7. 19. ai, 37. 3a. 35, 58, 74, 77 (Ìii\ 84, 87, 93. 97. 103 ; 8. 11, ao,
33. 65» 68. 71 ; 9. 8, 19, 37, 31. 58. 60, 71. 76, 84. 87. 99, laa, 133, 133 ; io.
4» ; I». 37» 46. 58' 67, 73, 8a, 91 ; 13. ao, 35? 33» 4»» 5« ! '3- «8,53,58; 14.
«3. aa. 37. 44, 7». 73. 75t 76. 78, 98, 100, 103, 107, log, 113, 114, xt7, 135,
136, 148, r6i. ao3. 330. 331, 339 ; 15. 3, 6, ii. 13, aB, 33, 49, 55. 63, 69, 94»
«■7, 134. 157. 159 ; 16- 55* 57. 60, 73, 95, 97 ; iii. i. 17. 36, 49 ; a. 19, 45»
50, 94, 96, ti4, 133 ; 3. 33, 50, sa, 71, 77, 117, 135 ; 4- 59» «4 ; 5- 3<. 45j
74, 93. loi. 104, lao, 137, 141. 158. 173 ; 6. 7. 33, 35, 6a, 96, 98 ; 7. 33, 38,
43» 5». 60. 69, 77- 83. 86. 109. X48, J49, 158, 175 ; 8. 16, 36, 38, 41, 44- 6a.
131, 161, 189, 196; 9. 47. 55. 56, 65, 8a. roo; io. 33. 46. 53, 68; 11.59,84,
89, 100. 113, 117, ia6, 155 ; IO. 16, 30, 33, 58, 68, 105, iia; 13. 55, 66, 73,
115, 116: 14. 10, 15, 16. 36. 48, 66, 69, ia, 79. 84. 86. 95 ; 15. 7. a», a?' 38,
tia. lae ; iv. l. io, 13, T4. 15. 45 ; a. 33, 57, 6a, 138, 155 ; 3. 6, 13. 70 : 4.
49. 7». 77. «35 ; 5- 38, 137, M7 : 6- »S. 38, 59» 97, 98, loB. 115» lèa, 183 ;
1' 7» 37. 65. 70. 79. 9' ; 8. 5, 19. 31, 55, 100. 113, 135 (ft"ì ; 9- 133. M9i
156, t6o; IO. 13. 84, I03, 116 ; 11. lat ; la. 93, 99, 100. 103. 108, i^-]{bis\
150. 171. 180. 183. 185. 186, 187, 190 ; 13. 8, 17, ig, 37, ag bis\ 31, 40, 44,
94, 141 ; 14. 46. 9r, 97, 100. ioa, 108; 15. 16,34. I39. 156 ! '6- 37- 5i. lao;
*7- 15. 54. 67. 89, 115, 135, 138. 131 ; 18. 16. 30. 94. 33, 34. 36, 37, 49, 53,
56, 63, 65, 66 ; 19. 43 ; ao. 79, 87 ; ai. 17, 97 ; aa. 3r, 55. 56, 6a, 70, 78, 80,
8r,9i, 105, 114, 135, 146, 169, 189, 190; 33. 58, 71, 75, 84, 87 ; 34. 86, 87,
88. »37. 157. <7i. «85. 186; 35. 4, 35, 141, 143; 36.37, 98; 37- 37» 9^
>»5» »3«» »37 ; a8. io, xa8. 136, 150 ; 39. 96, 49, 59, 6a, 96» »<S J 3*>. 5»t 6^»
Di questo si pitrlcrik al/roit C*. i. 5. 66.
ivi r anima . . . più che affrove s' ingegna C, iii. 4. 43.
mittv9$ ragionerò piii convenevolmente C. iii. 10. 41.
che non può essere altrove C. iii. la. 98.
E«te««vdice C iv. 35. 18.
K A". 4. Il ; 5. of , 96 : 9. 36 ; M- 7^ : »5- 6a ; ai. 54 ; a^. 33, 38 ; 36, 15 ; C Ì.
a. 103, 130; 4. a8: 5. 34 ; 11. 3. 87, 103, 143, 144, 146; la. 31 ; ii. 3. 33;
7. 33; II. 41 ; la. 40; 13. la ; iii. 4, 60, 84 ; 7. 7 ; 8. aoi ; io. 74 ; 14. 97,
100 ; iv. 3- «6. 57 ; 7- *53 ; Jo. i ; la. 9 ; 14. i ; 15. 143 ; 17. as ; aa. ia6 ;
«4- »44 ; B5. 86; 87. 13, a8, 31, 56» "4» 'ao.
ALZARE ^^^^^^^^^^m y
■Ixare. E^li ffilca ad or ad or U mano HI^^H^F X^ ^ Gnu. xii. 40b, V
S' e^ mima Un* altra volta Gnu. xil 50.
Ed *iaa gli occhi micidiali Csmm. zìiì. 49.
>4/«is il cor de' sommersi . Cmhm. xviiì. it.
anwntc. Piangete, amaj>A'[, poiché piange Amore] K. iV. 8. so, ai (Som. iìL i).
amare, non s' accorge ... Né com' io 1' «mo forte Corta, ix. 59.
Voi non dovreste mman C«k«. x. 15.
non de* creder quella . . . Esser amaia da Cams, x. 140.
Celandosi da me, che tanto 1' amo Cmmm. xiv. a6.
non venir meno ... al cor che tanto v* ama Cans. svi. 15.
E voi pur sete quella eh' io piti anta Cam», xvi. 40.
Qual é de' 6glÌ tuoi, che in ooor t' ama Cams. xviiì. 4.
E a que* che t* aman più, più fai mal piglio Caìu. xviìi. 30^
amabile, ogni bontà ... è amatnit in C L ta. 6a.
tanto ancora è più amahiU C i. la. 68.
swegnBcbà ciascuna virtù aia a$ttaÌnU neir nomo, quella i più M
atmabiU C. i. la. 70. I
Questa è tanto amabilt, che C. L la. 74. fl
quelle cose che a luì sono più amabili C. ìv. aa. 67. f
che . . . non sia ptù nobile ... e però più amabUt C. iv. aa. roi.
la quale . . . massimamente é amaòtU C. iv. ^q. 139,
amabfllaaiTDO. piene di dolcissima ed amabilissima bellezza . • . C L io. loa.
amadare. della quale nullo amadore prende compiuta gioia . . . C. ili. la. 107.
C/. amatore. M
amante, che congiugne e unisce V amante colla persona amata . . C. iv. x. 4. H
le passioni . . . entrano nella persona amante C. iv. i. la. H
A che fine ami tu questa tua donna V. N. \B. 33. H
si duole del difetto di colui eh' egli ama C. i. i. 57. H
r una si é a ntagni/icarr V amato Ci. to. 34. m
lo quale . . . amo e ho amato C. 1. xo, 40 {bùi).
Molti sono che amano più d* essere tenuti C i. it. 73.
perchò più propìnqui, più amati C. ì. xa. 59.
i suoi nemici 1* amano C. t. xa. 76. ^
che più in essa è amata e commendata C i. la. 91. H
che ... lo bene manifestare ... è più amato C ì. la. 94. ^
questa vita è da Dìo più amata ; e s' ella è più atnata C. ti. 5. 84 (to).
le anime di quaggiù s' accendono ad amarv C ìi. 6. 116.
che ciascuna cagione ama lo auo effetto, e amando quello, salva . C. ìi. 9. a9, 30.
lì commendava la persona che s' amava C iiL 1. 30.
unimento spirituale dell* anima e della cosa antata C. iiì. a. ao.
uggendo di fuori quelli die ama C iìi. a. 70.
Gli animaii bruti . . . V uno 1* altro vedemo amart C Hi. 3. 33.
ch^ . . . naturalmente atna V andare in giù C. iiì. 3. 43.
Per . . . nwMi lo loco della sua generazione C. iìi. 3. 46.
amore, per lo quale ama secondo la . . . apparenza C Uì. 3. 78. ^
liccome ciascuno maestro ama più la sua opera ottima . . . cosi Iddìo ^
ama più la persona umana ottima C iìi. 6. 95, 96.
r Amore universale, che le cose dispone ad aman e ad essere
amatr C. Ìlì.8. xiB, XI9,
la cui amistà non é celata alla persona amata^ ed a ctii la persona
ama/a è anche amica C. iìi. it. 76, 77.
la vera amistà ... 4 che ciascuno ami tutto ciascuno C iìi- 11. laa.
che *1 vero Filosofo ciascuna parte della Sapienza ama . . . . C iiL 11. 134.
Onde essa Sapienza dice ... Io amo coloro che amano me . . C. iiì. 11. ia8| 139.
»9
AMARO
xc Kuor eh' ella sola, ciii io «iwo all' ombra .... ... Srst. iv. 33.
se vi pare ollra^io, Ch' ad amctrxi'sia dato Bai?, iv. 41.
Ricpondc . , . Chtf amar si puV) lycllcxxa per diletto, E amar puossi
virtù per alto oprare Sùn. xxx. 13. 14.
perdite tu se' colui, Ch* aMi lo vero S. /*. I. ao.
Che ! ne^ar poscia non gli pare umnfv Canji. x. tz$.
E. portan doler, ovunque Ìo senta amaro ......... Cant. %iv. 19.
^kt morte n* ha più tosta e più «amarri C(in.c. xvi. 39.
Mostrando amaro duo) per gli occhi fuorc K. A^. 8. 34 (Soh. lii. 4).
K%. ftiedii r lina sia tutta amala dall' altra C. iii. la. 33.
tàcAé eterne cose 5Ìano quelle eh' Egli aMtùi. E cosi face questo
amore tfmapv C iii. 14. 55, 56.
cbe congiure e unisce 1* amante colla persona amata • . . . C iv. i. 5.
te passioni della persona amdM entrano C. iv. x. tt.
Per che gli amici dell' uno sono dall' altro amati C. iv. 1. 16.
Onde io. . . cominciai ad dm^inr secondo C iv. 1. ax.
Coaindai ... ad amart li seguitatori della verità . . . . . . C iv. i . aa.
pvrocctiè ctasoina cosa per s^ < da amarr C. iv. i. a6.
■iccllt ... in questi! posa le vicinanze s' amino C iv, 4. 41.
■More . . . era spirato in amare lei C iv, 5. 104.
jtmtmtr Ìl lame della Sapienza C iv. 6. 164.
la quale fa gli uomini . . . amati C iv. 13. 137.
pero r uomo di . . . quelle mai non ama ; e non amandoU, non si
■■ìace ad esse C. iv. (3. 145. T46.
òantno verD rrgc dee . . . amatr ta Verità C iv. 16. 7.
^•M«^ il lume di Sapienza, voi che C. iv. 16. 8.
la quAle ordina noi ad amart . . . dirittura C. iv. 17. 63.
elle 0(BÌ animale ... sé medesimo ama C iv. aa. 50.
Dko . . . che dal principio s^ stesso ama C. iv. aa. 65.
■i^ altre co«c che secondariamente ama C iv, aa. 71,
In sé che amta principalmente C. iv. aa. 73.
che in lui sono più nobili, più ama C ir. aa. 74.
ch^ . . . sia . . . quello più ama ; e co%) amando sé
prlocspalmcntc, e ... e amando di sd la miglior parte più,
waaifi Ito « che più ama V animo che 1 corpo . . . C. iv. aa. 76, 77, 78, 79.
il q«aJr aaino naturalmente . . . dee amare C iv. aa. 8a.
■a ta laute ai diletta . . . nell' uso della cosa amata C. tv. aa. 63.
!■ ^hOb coaa che massimamente è amata C iv. aa. 85.
CAMTieaal Mmeare li suoi maggiori . . . Conviensl amare li suoi
■risoci, acciocché amammo quelli, dia loro delli suoi bcneficii C iv. 96. 85, 88, 69.
li voaM pailH, eh' io amtu C. iv. a8. 47.
r luia coir altra s* ama C iv. 30. 61.
fa ammristimammit piena di ddore K A^. aa. 17.
ss convertia in amarwimo pianto . K A^. 3. 53.
vare la lenu d' amarùit'mt lagrime K iV. la. 5.
«d4* te . . . $otknà . . . awiarisnma pena K A^ 03. 4.
la «Ma pmatioDc é ammtiistma . C iii. 13. 19.
parche OOii vuoi tu ritrarti da tanta afmaritHdim . . . K. TV. 39. 18.
0 qaala ha la «è un' mmariimdin* C, iv. 85. 106.
^ stslo . . ' •cn'* amaritttdttti dì tempesta C iv. a8. la.
' ih£r e non aenara C i. 7. A.
^•"■'■"■STtortc * #*«««■ C i. 7. 17.
aHlé«i^ jg <|6Jc«- £ perocché all' «nuvi» comandamento ò
h^o^A^ . , ^'^1 ".«3-
AMARO
20
amaro. L' amaro lagrìmar [che voi taceste] f'. iV. 38. as, 35 (Son. xxl. i),
ambe. Che . . . Hai radunato, e stretto ad amh* mano Cat*». x. 83.
ambedue. Perchè in mcdesmo detto Convengono antUdut . C. iv. Catta, iii. 95 ; tS. 37.
amica. V. amico.
amicizia, che mi sia tolto Lo ... e 1' amKÙM Della tua maestà . . S. P. \. 44.
amico, ^L lo vo parlando dell' amica vostra C. iv. Cona. iii. 146; sa 59.
ardire A voler, eh* è di ventate antico , , Cans, x. s.
Prima che '1 suo mag^ore amico provi Cam. ivi. 35.
Queste ... Venute son come a casa d* amiVo Cait-a. xx. 17.
amaro, che una medesima cosa sia dolce e paia amara C iv. 9. 36.
amatì\'a. La sesta si è Amatwa tf onore C. i». 17. 47,
amatore, che '1 naturale amore . , . muove 1* amaton C t. 10. 33.
àissc 5à csatrt non safii*ntf, ma amatori di sapùnta C. ìli. 11.44.
ciascuno studioso . . . fosse amatore di sapienea chiamato . . . tanto
vale come in Greco jf/os dire amatori in Latino, e quindi dicemo
lioìjihs quasi amatore . . . onde Jilos e sofia tanto vale quanto
amatori di sapitnsa C iii. Z2. 46, 48, 49^ 51.
Cf. aroadore.
amatiice. anzi che voi foste, Ella fa amatna di voi .... . . C ili. 15. sBi.
ambe. K ambo.
ambedue, dicca eh* erano ambidut in una spera C. ÌÌL 5. 33.
se quelle non fossero ambtdiu effetto . . . ambedue avrebbero quella
cosa prima C iv. 18. 19, ao.
piuttosto ... che am^r^iM da un terzo C.iv. 18. 34.
ambo, che rim&d queste si deono riducere C iv. iB. 14.
conviene . . . procedere . . . ambe da un terzo . C iv. 18. sa.
si cunvegna . . . ridurre . . . ambe a un terzo C. ìv. 18. 63.
amendue. coal cadranno cimrn</iM nella fossa C. i. 11. 39.
amente, però que' cotali sono chiamati . . . amen/i e dementi . . . . C. iii. a. 154.
amicizia, che scrive Tullio in quello d' Amicizia , . C ì. la. 19.
dall' amicv nasce il vocabolo . . . Amicieia ......... C iii. li. 56.
Amictas. come Cesare . . . alla casetta del pescatore Amidas venne . C. iv. 13. lao.
amico, -a. cui io chiamo primo de* mici amici K ^. 3. 99.
si . . . che a molti amici pesava della mia vista K. ^. 4. 7.
io fui condotto per amica persona K A^. 14. 5.
la quale un suo rimiro . . . condotto avea K iV. 14. io.
credendomi far il piacere di questo amico V. N. i^. aa.
onde r ingannato amico ... mi prese per la mano K. A^. 14. 54.
dissi a questo mio amtco queste parole K A^. 14. 60.
conciofossecosaché alcuno amico V udisse V. N. 90. 3.
e pensando che t* amico era da servire V, N. ao. 9,
a coloro che . . . sono stati amici di colui che V. N, aa, te
imaginai alcuno amico, che mi venisse a dire K AT. 23. 49.
fu già mollo donna di questo mio primo amico K. A^ 34. 19.
di scrìverne per rima al primo mio amico V, N, 94. 45.
questo mio primo (iHfi'ro ed io ne sapemo bene dì K. A^. 35. ita.
perchè questo numero fu a lei cotanto amico ........ K, AT. 99. 38.
Perchè questo numero le fosse tanto amiVo K A'. 30. 14.
questo numero fu amico dì lei per K A^. 30. ax.
simile intenzione so che ebbe questo primo mio amico V. N. 31. aa.
il quale ... è amico a me . . . dopo il primo ^^ A^. 33. 3.
proposi ... di darlo a questo mio amtco V. y. 33. tS,
che forse pensano delli loro amiCT lontani K A'. 41. 17.
ciascun uomo a ciascun uomo è ... amiiro . • • Ci. 1.56.
AMICO
22
amico, non credeva esser ... Ma veri amici e prossimi S. F, xxxvii. 38.
Il nostro Signor Dìo padre ed amico P. Z". 116.
amistà. Perchè afnistà nel mondo si confonde Cane. x. 133.
Lussuria . . . Amistà rompe e parentado spezza P. F. 203.
amico, onorate Lei ne* suoi amia C iii. Ij. 186,
Per che git amici dell* uno sono dall' altro amati ....... C ìv. 1. 15.
Degli amici esser deono tutte le cose comuni C iv. 1. 17.
Onde io fatto amico di quesu Donna C ìv. i. 19.
questo errore che tanti amiW le toglie C iv, 1, 70.
Se due sono gli amici C. iv. 8. 143.
Fatevi amin della pecunia della iniquità C.iv, 11. iia.
bencficii, che 5ono generatori d' (tmrn C iv. li. 115.
nel traditore, che ... si mostra amico C tv. 19. 33.
non potemo avere perfetta vita senza amici C. iv. 35. 7.
se arricchiscono [gli amict] C. iv. a?. 138.
Bene i" sua antica Nobilladt C ìv. 30. 60.
chiamandola amica di quella C. iv, 30. 66.
amistà, questo fu quasi ÌI principio dell' amistà tra lui e me * . . F. A'. 3. ioa.
conciossiachè . . . nulla sia cosi intima amistà K. TV. aa. ti.
il quale ò nutrimento dell' amistà C. i. 8. 93.
dirò . . . come 1' atnistà è confermata C i. la. 17.
la prossimitadt é seme d' amistà C. i. la. 49.
1' amistà è cùnfcrmata e fatta grande C. i. 13. 6.
di questa concordia 1* amistà è confermata C. i. 13. 57.
se r amistà s' accresce per la C i. 13. 64.
essere a questa amistà concorse tutte le cagioni C Ì. f 3. 69.
le cagioni generative e accrescitive dell' amistà C i. 13. 71.
nel quale, trattando JriP Amistà C ii. 13. 19.
conciossiacosaché intra dissimili amistà esser non possa, dovunque
amistà si vede C ììi. l. 4O) 41.
lo desiderio della duraztone di questa amistà . . . sapere che . . .
neir amistà delle persone . . . conviene C. tii. X. 55, 57.
la quale manifesta V amistà, e ferma e conserva C ili. i. 69.
da questo amore nasce la vera e perfetta amistà C. tii. 3. 68.
quando tratta dell' Amistà C ìii. 3. 91.
non diciamo . . . intendendo solamente la naturale nwr'ftó significare
... ma r amistà sopra la naturai generata C iìL ir. 68, 70.
che quegli ai dica amico, la cui amistà non é celata C. Ìii. IX. 76.
siccome 1' amistà^ per difetto fatta o per utilità, non è atmstà vera . C iìi. II. 90, 91.
siccome intra le spezie dell* amistà quella eh* è per utdità, meno
amistà si può dire C tit II. Ho, ixt.
siccome r amis/iì per oMrs/à fatta è vera C iii. ri. 114.
come la vera amistà degli uomini intra sé i che C ili. 11. lai.
siccome la vera amistà ... ha per suggetta la conoscenza . . . . C iìi. XI. 130.
della vera amistà è cagione efficiente la Virtù C. in. xi. 137.
fine dell' amistà vera è la buona dilexione C. iii. ii. 140.
dicemo, mostrando V amico, ' vedi Y amistà mia * C. iii. 11. X70.
lo studio che si mette in acquistare una amistà^ che di quella amù/tì
gran cose . . . considera C. iiì. la. 24 (.6»}.
suole precedere ... la generazione dell* amistà C iii. la. a8.
Oh peggio che morti, che 1* amistà di Costei fuggite C. ìii. [5. 178.
Neil' amistà si fa uno di più C iv. r. 6.
sotto pretesto d* amistà C iv. la. 35.
amistade. secondo li gradi dell' amistatU .......... K TV. 33. 3.
AMORE
24
amore. Voi le vedete Amor pìnto nel rìso
Per fìgliuoTa d' Amor giovane e piana .
Tu troverai Amor con esso lei .
Mi fece verso lor volgere Amort , . .
Pianscmì Amor nel core, ove dimora
Allor diceva Amor-, Più non ti celo . .
SI lungamente m' ha tenuto Amort . .
Poi prende Amorg in me Unta virtulc .
Kd ha lasciato Amor meco dolente . .
K dico : 'Vieni a roe.' con tanto amort .
Luce d* amor, che gli angeli saluta . .
uno spìritel d' amor [gentile] ....
Amor, signor verace. Ecco 1* ancella tua
Amor^ che nella mente mi ragiona C, iii. Ca
valore Di ritrar tutto ciò che dice Amen
La Donna, di cui dire .-^mor mi face . .
Quando Amor fa sentir [della sua pace]
Vanno chiamando Amor, ciascuno a prova
Che le vi reca Amor com* a suo loco .
Le dolci rime d' amor, eh' io solla
Ch' i' ho tenuto nel trattar d' amore .
Piena d' amorfe di cortese lode . .
A»*ior, che muovi tua virtù dal cielo .
Falle sentire, Amor . . . II gran disio
Che la beltà, eh' Amort in voi consente
acquista onore» Donne, tanto eh' Amore La segna
Cana. ì
amore, onore, che Amore fece a questa donna
A me par^'e che Amort mi chiamasi, e
che . . . non si discernesse lo simulalo amort
che mi par\x eh' Amorr mi desse dì sé . .
nella prima parte dico siccome io trovai Amore
la mia rìsponsione sarebbe stata . . . Amort
uno spirito d* Amorr . , , pingea fuori Ì
chi avesse voluto conoscere Amore . . .
con che Amore fo&se lai mezzo che potesse
Amortj aiuta Ìl tuo fedele
le parole, che Amort m' avea imposte . .
buona è la signoria d* Amorr
non buona t la signorìa d* Amort . . .
lo nome d' Afnore è si dolce a udire .
la donna per cui Amort ti strìnge cosi . .
che tutti i miei pensieri sono d' Amort . .
dico che. volendo dire d* AiHore, non so .
per la forza che Amort prese
perocché Attore volea stare nel loro . . . luogo
dico, eh' Amort uccìde tutti i mìei spiriti . ,
a chi non fosse in simil grado fedele d* Amore
quello che Amore, consigliato dalla ... mi dice
ad immaginare quale Wmonr mi facea . . .
é, che Amore spesse volte . . . m' assalia . .
quando questa battaglia d* Amor» m' impugnava
che certo il fine di cotale amore conviene che sia
lo fine del mio amore fu già il saluto di . . . .
lo mio attore Amortf la sua merci, ha posta
99
r. AT. 19. 74 (C*K». i. 55%
K N. 19. 79 {Cane. i. 6o>.
V. N. 19. 88 {Can*. i. 69).
V. N. 23. 147 (CoMM. ii. ao),
V. N. «3. 158 (Cane. ii. 31%
V. N. 33. 190 (Gjm«. ii. 63).
. K. A^. aS. uff. C 0.
. V. N. aS. aa (F. C. 9).
V. N. 33. 54 {Catte, iii. 14).
V N. 34. 38 {Cana. tv. la).
y. N. 34. 50 (Cans. iv. 34).
C. ii. Cane. i. 43 ; 16. 78.
. . . C li. Cans. i. 51.
a. 14 ; ta. io; K E. ii. 6. 73.
C. iii. Cane. ìi. tS; 4. lai.
. . C. iii. Cana. ii. 33,
C iii. Cane. ìi. a6 ; 13. 44.
. . . C, iii. Cane. ii. 46.
. . . C. iii. Cane. ii. 58.
C. iv. Cane. iiL i ; i. 77,
. . C iv. Cans. iii. xi.
. , C. iv. Cana. iii. 130.
. i; r. E. ii. 5. 50; II. 38.
. . . Cane. ix. 54.
. . . Cane. i. 7.
. . . Cane. x. 39.
r. A'.
r. AT.
K A'.
8. 4a.
9- «3-
V. N.
V.N.
V.N,
V.N.
9-34.
9 39-
9. 59-
1.8.
I. IX.
y,N.
V.N.
V.N.
V.N.
V.N.
V. N
V.N.
V.N.
V.N.
V. N.
V. N.
V, N.
V.N.
V.N.
V.N.
V.N.
V.N.
V. N.
V.N.
V.N.
V.N,
t. 16.
X. 19.
a. IO.
3-3-
3. 9.
3 la.
3. X6.
3- w.
3. sa.
356-
4-36.
4.41.
4. ioa.
4. 106.
5. 51.
6.9.
6. IO.
6- X4.
8. e6.
8. 3a.
8.37.
AMORE
■Ck Chiamando amor^ Appetito di fere Crrtu. x. 143. |,
donna . . . Che . . . crede Amor fuor d' orto di ra^one .... Cuhm. x. 147.
Amor , . . Dammi savcrc a punger come voglia Cans. xi. i,
Qtaal ra divegna . . . Amort^ Sai contar tu Cnna. xi. 46.
Cotti m* hai concio, Antort, in mczTx> V Alpi Canz. xi. 61.
Fiorenza . . . Vota d' amort, e nuda di piccate Cane. xi. 79.
che ogni senso Colli denti d* Amor già mi manduca Cans. xiì. ^a,
El m' ha percosso ... e stammi sopra . . . Anxon^ a cnì .... Cana. xti. 37.
ne* . . . capcgli, Ch' Amor . . . increspa e dora Cana. xìi. 64.
£ se y^mor me ne sferza Cana. xii. 79.
E poi le renderei con amor pace Cana. xiì. 78.
Qttando ^U aperse Wmor con le sue roani Canji. xiiì. 8.
Con le insegne d* >4wor dicder la volta Cane, xiii. ai.
9c ne n ... La sconsolata, che la caccia /fmorr Cane. xWì, z^ •
si Uiaicnu D* Atnor^ che ... la caccia Gnu. xiii. 39.
Ove la pose Amor^ eh' era sua guida * . ■ Cana. xiii. 45.
donne, Che avete . . . U mente d* amor vinta Cohm. xiii. 87.
lo sento sì d* Amor la gran possanza Catte, xiv. r.
Kon dico ch^ yfmor faccia più eh' io voglio .... ... Catta, xiv. 7.
porta conforto, ovunque io senta amor* Cane. xìv. 16.
E sanno il loco, dove .^moflaaciaro CaHs. xiv. 39,
K' mici pcnsier, c-hc pur d' «morsi fanno Caria. xi\*. aS.
Ben é verace amor quel che ro" ha preso Cane. xiv. 33.
Cbè DuUo ayrtort t di cotanto peso Cana. xiv, 36.
Oh' Amor di tanto onor m' ha fallo degno. Altri eh' Amor non mì
polca far tale Gnu. xiv. 64, 63.
degli ucchi, che sono principio di Amor* . . . della bocca
eh' e fine d' Amort K. W. 19. 133, 134,
a pregarmi eh' io gli dovessi dire che è Amori K W. ao. 5.
che . . . betJo era trattare alquanto d* Amore K N. ao. g,
parole, nelle quali trattassi d' Amore y. N. ao. ir.
J'oaeìachr trattai d' Amorr nella soprascritta rima K A', ai. i.
come si sveglia per lei quesl* awort K A^. ai. 5,
qnanto induccre Amore in potenza là ove non ò y, JV. at. 37.
come riduce in atto Amort ne* cori di K A', ai. 39.
il core, or* era tanto amore V. N. 33. 58.
p«r alcuno anunonifflcnto d' t^monr K A'. 33.111.
4ÌC0 che mi giunse una imaginazione d* Amore V. N. 34. 7.
cbe *1 core mi disse con la lingua d' Amore V. I^. 34. 16.
p«rvcmj che Anmre mi parlasse nel core V, N, 34. 37.
Chi volcase . . . quella Beatrice chiamerebbe Amore K. W. 24. 43.
parve che Amor* m* apparisse allegro y, N. a^. 67.
mi parve che Amore mì dicesse K. A^. 34. 69,
dabtCar potrebbe di ciò eh' io dico d' Amore K ^. 35. 3.
<hà Amore non e per se siccome sostanza, ma è K M 25. 7.
appare che io ponga Antore essere corpo . . . K A^. aS- 16.
noa erano dicitori d* Amore in lingua volgare, anzi erano dicitori
d* Amor» certi poeti in K A^. 95. 35, a6.
$omt . . . trovato per dire d' Amore K ^. 35. 51.
Per Ovidio parla Amore, come »c fosse V. N. 05. 94.
4d Sbro cbe ha nome Rimedio d* Amore K ^. 35. 96.
li fedeli d' Amore che m' intendano K AT. 33. sa.
offonJa dico quello cbe Amore però mi facca ; nella tema dico
degli effetti d' .^fmorff K A^. 35. 37, a8.
AMORE
26
amore. Onde Amor cresce in me la sua grandezza Cohm, xìv. 73.
che . . . tanto Amor m' avvezza . . . Quanto Cans. xiv. 76.
E la stella d* amor ci sta rimota Cawa. xv. 4.
Un sol pensier d' iimorr Cnita. zv. 11.
Ed Amor . . . Non m' abbandona CattM. xv. 03.
lutti gli animali . . . son d' amor disciolti ....<.... Cang. xv. 34.
E '1 mio più d' amor porta Cohm. xv. 36.
1* amorosa spina Amor , , . non la mi tragge ........ Cuna. xv. 50.
quando piove Amor» in terra da tutti li cieli Cofu. xv. 68.
Quando . . . Amore à solo In mCf e non altrove Capta, xv. 70.
Dall' altra parte è con forza d' amore Cohm. xvi, 6.
che \MÌ Per man d' Amore là. entro pinta sete Capis. xvi aa.
Che 'I ^ e *l no ... Ha posto Amort Carta, avi 48.
dì quella saetta^ Ch' A$Hor lanciò Io giorno eh' Cana. xvi. 58.
a tutt' altri ò conteso, Fuor ch* a' messi d' Amor Catia. xvi 60.
tanta buona fede Di quel verace Amor Cnna. xviì. 42.
Amor potrù ben dire ovunque r^na Catta, xviì. 44.
Poiché ti guida Amort Cana. xviìi. 63.
Poscia eh' Amorócl tutto m' ha lasciato Cuna. xix. i ; y. E. ii. la. 65.
son certo . . . Ch* Amor di sé mi Cara grazia ancora Carta, xix. 19.
Sollazzo et che convene Con esso ^morr Cana. xix. 71.
Io giuro per colui, Ch' y4mor si chiama Ca»fa. xix. 90.
Che dentro siede Amore Caia. xx. 3.
Come Amor prima ... La vide in parte Ca»ra. xx. 37.
Fcnoo ì sospiri Amore un poco tardo Cana. xx. 55,
amore, che con quella . . . donna non sìa nobilissimo amorr . . . . K /V. 36. 93.
si facea d' una xisla . . . e d* un . . . quasi come d' amore . , . V. N. 37. 4.
ed apparila forse per volontii d' Amore K. iV. 39. 7.
che ne reca li desiri d' Amore dinanzi F. W. 39. ao.
quattordici Canzoni si di amotr, come dì virtù materiate , . . . C. i i. 104.
dal naiuratr amore alla propria hquefa C. i 5. IX.
per lo naturale amore della propria loquela C. i to. 30.
che 'I naturale amore . . . muove 1' amatore C. i. 10. 33.
che mi domandasse se amon alla ... è in me C. L la. 9.
non solamente amore, ma perfettissimo amore di quella è in me . C ì. la. la, 13,
sono cagioni di amort generative C i xa. 33.
sono cagioni di amore accrescitive C. i. ix a$.
confortare I' amore eh' io porto al mìo Volgare C. i la. 37.
ella 6 delle cagioni stata dcU' amore ch* io porto C. i la. 51, 99.
la bontà é cagione d* amore generativa C i la. 101.
che non solamente amore, ma perfettissimo amore sia quello . . . Ci. 13. 73, 73.
quella gentil Donna. . . accompagnata d' Amore C. ÌK a. 11.
non subitamente nasce amore C ii a. 33.
prima che questo nuovo amon fosse perfetto . C. ii a. 37.
li Troni, h quali, naturati dell* amorr del Santo Spirito . . . . C. ii 6. no.
lo movimento di quello ciclo pieno d' amort C. ii 6. 113.
quel ciclo era quaggiii cagione d' amore C. ii 6. 118.
dissono .<4»iofr essere figliuolo di Venere C ii 6. 119.
ove dice Venere ad Amore : ' Figlio, virtù mia ... * . ■ . . . C ti 6. tai.
Venere disse ad Amore : ' Figtio, armi mie . . . ' C. ii 6. 135.
questo nuovo pensiero d' amore C. ii 8. 94,
Ora ch* é mostrato come . . . nascea amon C ii. 9. a.
conciossiacosaché amore sia effetto C ii 9. 03.
e quello di prima fosse amorr . C. ii. 9. 45.
fty ~^B^^~ ~^^^^^r AMORE
■■mu Si bel, eh* Atttorvi viene a stare ali* ombra ...... S/st. i. i6.
eh' etta arrebbe aesso {n pietra L' ^mor Sf»f* i. af.
Amtcr^ tu vedi ben. che quesU donna 5<5/. ii. x ; V. E. ii. 13. 96.
Ma di qual fiera V ha d' amor più freddo St^. ii. 8.
Aimo* mi mena tal fiata all' ombra Di Stit. iit. x.
Fra eh* io rinvengo, i' aon d' a>w>r più verde Che S4sU Hi. li.
é moho umil . . . Sol per amor dì lei Stst. ili. 03.
Non m' abbandoni Amtor^ ma tìeomi verdr S*st. ÌÌì. 33.
Coal m* i^paja Amor; eh' to vivo all' ombra Stsi. iii. 37.
per CUI son verde, E fermo nel suo amor, come Stst. iv. 5.
S' io porto amor corale alla mìa donna Stai. iv. 7.
Ballala, io vo* che tu ritrovi Amort K /^. la. 80 {Bafl. i. i).
Ritrova r y|im>r pria K A^ la. 88 (fin//, i. 9I.
Amtùrti: qucif che ... Lo face . . . cangiare V. tf. la. 100 (fio//, i. az).
DT, che domandi ^Monr. s' egli è vero K. A^ la. 109 (£a//. t 30).
cte ia ombra d* Amor» . . . apparisti BaU, ii. i.
Dottoe, io non ao di che mi preghi Amore BaU. iii. i.
CÌA lacc Amor qual volta mi rammenta Baii, iii. io.
Cbe «olo Amor mi sforza BaU. iv. 43.
t>* «MOT non averà mai intelletto Baii. vi. 7.
la «ti ^wor ai metta per piacere altrui Ba//. vi. 17.
Se WMi Ibise eh' Amart ... le dà valore fia/A vii. xa.
vidi volare . . . Un angiolel d' amort lutto umile BaJl, vìii. 7.
La aia donna vcrrH Coronata da Amon Bali vili. 17.
Vai die «apete ragionar d* amort BaU. x. i.
•■■n. <fc« lo effetto di costoro é amor* C ii. 9. 33.
^MMto pensiero, il quale si chiama sfitn/fi ti^ amotw C iì. li. aa.
apparecchiata di ricevere amorr, misericordia C. il. 11. 46.
cÉi« 1 OM mmart cacciava . . . ogni altro pensiero C. ii. 13. 51.
aealradoml levare dal pensiero del primo amon . . . . . . . C ii. 13. 54.
d cr«dc« . . . che disposto fossi a quello amcrt C ii. 13. 66.
iavtamno me . . . nell' mmwv C. iì. 16. 6.
a^h quale dà cagione di più nriiorc ........... C ii. 16. 58.
L'ho s^ntrl d' amor . . . Onde è da sapere che per
. . . s* intende C. ii. 16. 80.
41 cai io Innamorai appresso lo primo tfmomr C ii. 16. 100.
la aria aacondo amor* prcae cominciamcnto C iii. t. a.
La quale mtmon ... in gran Gamma a' accese , . , C. iii. I. 4,
8 éoklaria^ dw Amtùn di vedere costei mi dava C iii. t. 11.
watr abìlacola 4d aio Amiort . . . miravano C iiL 1. 19.
valaatà ari %iatae Ai parlare d' amort C. iii. 1. 33.
a per volrrr d* Atmurt o per mia prontezza C iii. i. a6.
cte d* wf Nwr parlandOi, più bello . . . sermone non era C iii. x. 09,
r mmm fti lo pmprìp mrmirw di me medesimo C. Ui. x. 35.
■d^ido ma estere dal pnino omorr mutato C i>i. 1, 85.
Atmmn,, . non è Àllrt> che unimento spirituale C. ili. a. 18.
llB'fT « AUcJlo cbe noi diccrou Amor^ C. iii. a. 67.
•mim , . . é qocUo ragionatore C iii. a. 70.
^iìkogQ ÓOYC dico, che Amorr mi ragiona C iii. a. 158,
dba^ma» ^^^ j^r"^ m^mÌ* mia fa la sua operazione .... C. iii. 3. a.
i^*'^fcarf«rr O»»'^ *'^*'"**'"*^^° C. ilL 3. 4.
daw^n *•" ^„ ^^ apezialc ««non, come le corfora tfmpiki
Sk> •• J«toi«>»*«' e iii. 3. 8, 9.
''•5tj't««wr*»"''"r -no a««r»d loco, dove C. lii. 3. 15.
AMORE ^^^^^^^^^^F 2d
amore. Questa che aentc^^morncf^li occhi sui . Salì. x. 04,
Contro il disdegno che mi dà Amoit Ball. x. a8.
Salute in lor signor, cio£ Amor» K. A*. 3. 80 {,Soh. \. 4).
Quando m' apparve ^«lor subitamente f'- A^ 3. 83 {San. i. 7)-
Allcgro mi sembrava Amor, tenendo Mio core K. A'. 3. 85 {Son. i. 9),
O voi, che per la via d' Amor passate K. TV. 7. 18 (Som. ii. 1),
Amor, non pà [per mìa poca bonutc ... Mi pose] , . V. N, 7. 24 iJSon. ii. 7), 49.
Piangete, amanti, poiché piange Amort K A/*. 8. ai {Son. ìii. 1).
Wmur sente [a pietà donne chiamare] >*. A^. 8. 33 {Son. iii. 3), 44*
Udite quant* Amor le fece erranza K A'. 8. a© {San. ili. 9),
Chi d* Amor per innanzi si nutrica C AT. 8. 56 {Son. iv. la).
Trovai yf wor in mezzo della via K A^. 9. 46 (Scw. v. 3.).
Tutti li mìci pcnsìer parlon d' Amort K A^. 13. 36 [Son. vi. i),
Ch' AiHort quando ... mi trova, Prende K A^. 14. 85 {Som. vii. 7).
E quand' io vi son presso, sento Amort K. A/". 15. 30 {Soh. vììÌ. 3),
L' oscure qualità eh' -«4mor mi dona y. N. it. a^ {Son. ix. a).
Ch' Amorim* assale aubitanamcntc] K. A'. 16. 98 (Son. ìx. s\ 44-
Amore e *l cor gentil sono una cosa V. N. ao. 13 {Som. x. 1).
Fagli natura , . . Amor per sire, e T cor per V. N. ao, 18 {Son. x. 6),
Che fa svegliar lo spirito d* amore V. N. ao, 35 {Som, x. 13),
Negli occhi porta la mia donna Amort K. AT. ai. 9 {Soh. xÌ. i).
Bagnata il viso di pianto d' amort K A^ aa. 73 {Som, xìÌ. 6).
E poi Wdi venir da lungi Amort Allegro si V. N. a^. 53 {Son. xiv. 3).
Amor mi disse [: Questa è Primavera] K A^. a4, 69 {Son. xiv. 13), 78.
E quella ha nome Amor, sì mi somiglia K A^. 94. 63 {Soh, xIv. 14).
Un spirilo soave e picn d' amort K. AT. a6. 49 {Soh. xv. 13).
amore. I.c pianU . . . hanno amort a certo loco C. iiì. 3. aa.
Gli amma/i6rK/f' hanno più manifesto nmorr ... al C. iti. 3. 33.
Gli uomini hanno loro proprio amori alle . . . cose C iii. 3. 34.
tutti questi amon piiote avere C. Hi. 3. 39.
per ... ha r uomo amort a certo cibo C ili. 3. 68.
per la natura quarta . . . lia T uomo altro amort . . . questo amort
neir uomo ... ha mestiere di rettore C. iii. 3. 77, 79.
per la quinta , . . natura ... ha 1' uomo amort olla veliti ... da
questo amort nasce la vera . . . amistà C. ìiL 3. 86, 87.
Onde . . . dissi Amort rogionart nttia mmtt, per dare ad intendere
che questo amort era C. iii. 3. 94. 95.
per la quale fosse suspicato lo mio amort essere C. iii. 3. 99.
li miei pensieri (che sono ^r/rtr</' ^worr) C iii. 3. 119.
seguire luì non puote ... là dove il pensiero nasce d* Amort . . C, Ìli. 4. 41.
non ha riguardo il suo amort al debito dì colui C. iii. 6. 100.
Cb^ *1 suo parlare . . . genera ... un pensiero d' amort . . . . C. Ìii. 7. 134.
i suoi atti , . . fanno amort disvegltare • • • . . C ìii. 7, 143.
sei passioni . . . cioè . . . amwt e vtrjpgna C. iii. 8. 86.
dico che Amort le reca queste cose quivi . . . dove SÌ puote doppia-
mente Amort considerare. Prima 1' Amort dell* Anima . . .
secondamente 1' Amort universale C ìii. 6. 113. 115, ti6. 117.
cioè ardore d* amort e dì carità C. iii. 8. 146.
Jitosq/Of secondo il naturale amort, che C. iii. xi. 6a.
non li dice Fiioso/ò alcuno per lo comune amort C iiì. zi. 73.
cosi . . . conviene essere 1' amort alla Sapienza C. iii. 11. 81.
Per che senza amort . . . non si può dire Fito&o/o C. iii. zi. 87.
ha . . . per forma un quasi divino amort allo intelletto C. iiì. xi. 136,
e '1 padre dice al figliuolo ' Amor mio ' . . ■ . < C. iii. 1 x. f]!.
AMORE
DRb Tcatute Di ^ntllexu, d' amore e dì fede
Che DOD sospiri in dolcezza d* arnort ,
QucUa donoB gentil, cui piange Anton . .
Atmcr . . . [S* era svegliato nel distrutto core
Bta i con quella donna quello amon . .
Colar d' afMort [, e . , . Non prcser mai] ,
E rag^iona d' amor si dolcemente ....
Quetti è un spirttel nuovo d' amon . . .
■1, eh* Amore LÌ cerchia di corona di . .
Ch* Amor vi tramortisce, il glien duole
Ittldtigcnxa nuova, che 1' Amore . , . mette
Per6 provveggìa del mìo stato Amore . .
SrCD menando Amor dal destro lato . . .
Venute 9ono a ragionar d' amoew ....
cecBc uà cuor puote stare . . . con amor perfetto
Oh* ou cnidel . . , Non vi mettesse amor
E quivi TM^kramt aemprc d* amore ....
Per cui Atmot^ aorenCe si spergiura . . ,
ìàaatn eh' Amor leggiermente il saetti . ,
lo sotto stato con Amore insieme ....
Molti, volendo dir che fosse Anutre^ Disser
Ma io dico eh' Amor non ha sustanza . .
£d in Aloco d* a$more ti mio si posa . . .
C *l DOD amato atmor mutata serba . . ,
Owle . . . Amor . . . Alquanto per pietà con me sospira
S m* ha in tutto Am%or da aè scacciato
K N. a^. oo {Son. xv'u 8).
K N. a?. a6 {Son. ivi. 14Ì.
^. ^. 35. 46 (Son. xviii. [a^] a).
K yV. 35. 39, 49 (SoH, xviiL 5).
y. N. 36. 4r 4 Som. acix, 13).
K iV. 37. 14, 16 {SoH. XX. i),
. K N. 39. 6a (Som. xxii. 3).
y. /V. 39. 69 Som. xxii. 10).
V. /V. 40. 57 (Som. xxiii. 7).
y. N. 40. 61 (Som. xxiii. 21).
K. A'. 43. 49 (SoH, XXV. 3),
. . . SoH. xxvìi. 14.
, . . Som, xxix. 4.
, • . SoH. XJLX. 0.
. . , Som. XXX. II.
. . Som. xxxi. 4.
. . Som. xxxii. ifl.
, . . Som. xzxiii. la.
, . . Som. xxxitf. xi,
. . Som. xxxvi. i.
, . . Som. xxxviii. x.
. . Som. xxxviii. 9.
. . Som. xxxix. 4.
, . Som. xjtxix. lo.
. . Som. xxxix. 13.
. . Som. xli. IO.
Per Amwre intendo lo 9imKo il quale Ìo mettea per acquistare
r «INO»/ di questa Donna C. iiì. la. xi, la.
primo ^ quello eh' io chiamo qui Amore C. ili. xa. 19.
fià dair una parte è nato amore C. iii. la. 39.
ta'loi è . . . sommo ^rMor* C. lit. la. 97.
•■MOT è io loro del tutto spento, e a filosofare ... è ncces-
muio amoit C. iiì. 13. 13, 15.
^■Bdo Amore fa della sua pace sentire C. iii. 13. 39.
cÌ6 4 (piando Amore della sua pace fa sentire C. iii. 13. 65.
Ht« Afmore i: forma dì lìlùsofia C. iii. 13. 109,
ti qoak Armare maalfcato è ncll' uso della C iii. 13. 1 1 1.
flMoAtt . . . qoi ha . . , per forma Amore C iii. 14. 9.
io ImImmSo commendare 1* Amon C iii. 14. 13.
EMo questo Amore a sua similitudine riduce , . C ìit. 14. aÓ,
li Smmm wi'lù . . . questo amen traggc a C. iii. 14. 50.
ifaffOiaf 0 divino amon è tutto eterno C iiì. 14. 59.
coal &ce questo aitton amare, che la Sapienu, nella quale questo
mmeoe» fere, eterna ò C. iiì. 14. 56^ 57.
ckalfc dove quealo amor» splende, tutti gU altri amon si fanno scuri
• qwsi latenti C. iii. 14. 65, 66.
cW k divisa rtrfù ... in questo «Mcotv . . . discende ..... C iii. 14. 88.
9^(ad§ CON ià . . . c^oà accompagnisi dì questo Amon . . . . C iii. 14. ioa.
«■l' air arva/cn e accende amon C iii. i4< «M-
f mmà ódk $iic parti componenti, cioè Amon C iii. 15. 4.
aie^r
<ch€coafio^'' «
unisce r amante colla
C iv. t. X,
.... ^^ pi comunica nell' altra C iv. x, xa.
^9'^^ aecondo V amon e 1" odio suo C iv, x. ai.
^ •. ■ -^^— .........•.•* e*, tv.
0. ai.
AMORE ^^^^^^ 30
amore. Ora che ... in amor ciascun par che a' apprcste Soft, xììu 5.
Con lei non state ; ch^ non v' è Amore Son. xliii. 9.
U bclleiu . . . Quindo h destare Aftiorvu nella mente .... Som. xliv. a.
Com* ella volse, Amor tosto le diede Soh, xIìv. 11.
Di quella parte dove Anton alberga Som. xliv. 13.
Donna non e' * che An$or le venga al volto Son. xlvi. g.
Chiamando a voi merco sempre d' amore ......... Som. xlvii. ix.
^morm' affligge ond* io prendo cordoglio 5o'f. xtviiL 11.
Ma tu, fuoco d' antor, lume del ciclo So», xlix. xi.
E veggio Amor, che m' impromelte, pena Som. I. 11.
Ma con dolcezza e con perfetto amore S. P. vì. 3.
Ed oltre a questo lo suo anion è tanto « . . • . S. /*. vi. 43.
lo scrissi già d' amor piti volte rime P. /", i.
Da questo lalso atMor ornai la mano ... io vo' rìtrarc P. F. "j.
Da questo amore e da quel buon disio Procede P P. 73-
Che del battesmo aver si forte accende L' amor in noi P. F. 98.
Traggemi della mente Amor la stiva f. E. ii. 1 1 . aa.
ainorem. Amorem versus me non tantum curat Cans. xxi, 38,
amoroso. Donne e donzelle arnorose, con vui K A^, 19. 33 (CffH^. ì. 13).
Quanto è . . . gentile Negli atti ed amorosa Ca$u. ix. 3a.
E 1' amorosa fronde . . . tira CaMM. x. 134.
a cui non cale Dell' antorosa mente Cana, xiv. 69.
Ond' io prego . . . Dolce mìa amorosa Coffa, xiv. 85.
r amorx>sa spina Amor . . . non la mi tragge Catu. xv. 49.
E '1 disio amotoso . . . Dall' altra parte è con Cam. xvi. 4.
Non sono innamorati Mai di donna amorosa , , - Catu. xix. 49.
e '1 fior ... Fa desiar negli amorosi cuori Cam. xx. toc.
Che si movca d' amoroso tesoro K. A^. 7. 31 (Som. ìi. 14).
Distrutta hai 1* amorosa leggiadria K //. 8. 60 (Som. ìv. 16).
Cosi mi trovo in amorosa erranza V. N. 13. 46 {Som. vi. 11).
Fagli natura, quando è amorosa, Amor per sire .... t^. N. ao. 17 (Som. x. $).
lo mi sentii svegliar . . . Un spirilo amoroso K /V. 34. 51 (S«m. xiv. a),
amore, per intendimento di più non rimare d* amore C iv. a. 35.
di dire al presente d* amore . . . . C. iv. a. a8.
a parlare d' amore C. iv. a. 78.
che d' <4iMor parlando ho tenuto C iv. a. 93.
in questo amore le case prendano ogni loro bisogno . . , . , . C iv. 4. 41.
nelli quali non amore umano, ma divino era spirato C iv. 5. 103.
giudicatore . . . per amore del pubblico bene C ìv. 5. lao.
avere contra s^ per amore dì Roma . . . consigliato . , . . , . C. ìv. 5. laS.
nmonr hanno alla memoria di costoro C. iv. it, 133,
[Al cor gmfii rifui m sempre Amore Civ. 30.69. ]
ncIP uso della cosa amata, eh' è frutto d' amore ....... C iv. sa. 84.
la quale per lo radicale amore . . . à amabile C. iv. aa. 138.
questo dMtorr mostra che avesse Enea C. iv. a6. 93.
Per che appare . . . essere amore necessario C ìv. atì. 100.
è manifesto che . . . Amore . . . aieno necessarie C iv. a6. t43.
essa è dovunque alberga 1* amore di quella C iv. 30. 53.
amorosamente, molte volte pensava più amorosamtmit K W. 39. 8.
amoroso, che fosse amonna cosa a udire K. AT. 33. ia6.
che rimano sopra altra materia che amorosa . P'. /V, 35. 49.
Filosofìa è uno amoroso uso di Sapienza C. iii. la. 95.
Biosofia, che è . . . amoroso uso di Sapiensa ... . . . . C iv. a. 153.
cosi nella Giovcntute si fa . . . Amorosa C iv. a6. xi.
3» lk«^ ^^^l^r ANCORA
MBOraMX E maledico I' mmorvsa lima Som. xxxiì'u 5.
^**'™"* Amor . . . Ecco I* anctlla tua C ìi. Cans. \. 53.
Poiché r anima mia fu fatta ùHalla Della tua podestà Con*, ix. 18.
O CBn (wiwffia e pura, Colt* bai Cafra, x. 39.
anche Canv. xi. 30 ; xiv. 53 ; 5. P. ci. 75,
Dagli occhi, che m' anadoMo a gran torto Canz. xi. 45.
Ed cUa mmaJt Capu. xii. 9.
Coa quelli apada, ond* egli ancist Dido dna. xii, 36.
Ow ■* infiammano il cor, eh' io porlo attoso Catt*, xii. 75.
Foco mettesti . . . Col tuo parlar eh* mnadt BaU. iì. 7.
Ck' e(lì m* mmatU e la morte m' è dura Balf. iìl. a.
C qoair mmadt, e qual caccia di fuora K. ^. 14. 88 {Son. vii, io).
Ocglì occhi tradìtor che m* hanno anctao Soh. xjcxv. a.
<7. noddere^
B^ Inaaraorata, com' aH<v fu donna S*st. i. 39.
C BOB è ... Ni mmtv tanto dura alcuna pietra Som. xxxi. a.
K ^. 19. 60 [CoHM. i. 41): sa. tto CanM. iii. jo) ; C. iì. Carta. ì. 30; iii. Coma
"• •& 85 ; Jv- C«M*. iii. 69, 99 ; CoHs. ix. 58, 69 ; x. 130 ; xiii. 44 ; xiv. 71 ;
é a questa età . . . necessario d* essere amorosa . . . . C. ìv. a6. 8a.
ciascuno con ampta miiora cerca Io suo mal fare C i. a. 64.
più atnpia fa C i. 3. 67.
le immagine . . . sempre è più ampia C L 3. 60.
<jbe pft «m^'sono li termini dell* ingegno a pensare che a parlare,
e più uffi/t* a parlare che . C. iii. 4. 109, i io.
B rfcsMen umani si (anno piii ampi C ìv. la. 180.
La quarto senso sì chiama mmagogiroy ctoò sovra senso . C. iì. 1. sa.
siccome fu Anatmgom e Democrito . C. iì. 15. 56.
■ggiongo una stanza quasi cumc ancttta delle altre . . , . V. N, 19. 143.
4 cvrtaiama per s£, e per la sua anatla C iì. 14. 393.
4ldle «Mn^ adolescenti non ^ numero C Ìi. 15. 177.
TattB scieiue chiama . . . attctHt C it. 15. 180.
K N. 15. as. 4B: 16. a ; t8. 46; ai. 3: aa. 34, 41 ; 34. 39: 05. 17, iB; a7. 6;
37. la; 39. 45; 41. 14; C i. a. 134; 7. 84; it. 89; 13. 45, 59; Ìi. a.
39; 5- 48; 7. 88; 9. 100 ; li. 56; 14. 34 1 >'• »• ^7 ; 5- »o8. 115, 173. i8a,
1B9; 9. tao, laa, 147; IO. 51, 71; II. 77» 85: I5- 8a> 9' : iv. 8. 58 ; 9.
90*65; 13. 133; 14. 11,36; xs- 93; 85. a3. laò; 37.88, 104, 143; aS. Sa,
Ila.
diAw> dell'Anima del suo padre AmcMìm , C. iv. 96. 74.
jfla. r altre anime dire non si possono dontu, o>a antiil* . . . . C ili. 14. 96.
cy. maodla.
Ok sa ««Mv vuoti considerare lo primo nome suo K. /V. 34. 33.
mmm Ariatecàle pare ciò sentire C ii. 4. sa.
Wt% 4Ma* quanto è Saggia C ìi. 1 1. 48.
la ^Hs] com «NTD . , . ciò Care non può C Hi. 13. 46-
uza di Maffeo ed «*hv degli altri C iv. aa. 168.
U seti* fcgi , , , ^^uo, e li re Tarquinii C iv. 5. 90.
*'* ff «a. liB ; 14. 39 ; «6. 4, 5 ; 19. 106 ; aa. 40 ; as- «4 ; a4. 47 ; as. io, a9;
'^4,19:30.41 ."3"- 4:38. 33 ; 39-^4, 46; 43. 43 :C. i. a. 34» 55 ; 5, 70» 9» ;
^5^64; 7. 3«' 5* •' *• *• *''' »6 : 9. 39. 65 ; io. 74 ; la. 14. 60, 68; 13. 37 j
a i „ 5' 03, »<>4 : «• 3< ; 3. «5 J 4- 69 : 5- 54 : 6 85. 145 ; 7. 17. 81 ; 9.
^S^iJf'.lVto. «5» *^'' «3^' *T; 14. 86. 143. 148,187.330.338; 15.87,95.
Ui L A. ^8 ; if»-3-46;4. (05: 5.98; 7. 79; 11.1,37; <3- «4 ; M-3». »«' :
, lé$; to. 4 ^^^ , ,^ ,58 ; 3. 30 ; 4, 18, las, 134 ; 5- 59: 7- 37 ; «o. 85,
* j»7; M ^'
ancora. xvii. 74 ; xix. 19, 44; Ball. vi. 4: Som. xxvìii. 9; xl. 3; xlvi. io; 1.6; S.P.
xxxi. 4, 7, 64; I. 7 ; P. F. 143. M3. 024.
ancorché. Cans, xix. 77.
andare. K N. 19. 5T \^Catt£. i. 33 : òts). 83 (Caiw. I. 641 ; 33. 173 Carta, ii. 46); 33. lot
{Caru. iii. 61), III [Gang. ìii. 7i>, 116 {Cant. ÌÌu 76) ; 34. 39 (^Giha. ìv. 3), 33
(Cana. iv. 6), 43 (,CaR£. iv. 161 ; C. ii. Catu. i. 57; ìii. Caw«. ii. 40, 46; iv.
Catu. iii. 39, 40, 141, 146; Caru. ix. 77 f Aw) ; x. 34, 65, 137, 154 : ^>- 34. 37.
40, 76, 80; xii. 79 ; xiii. 39^ 37, 51 (bis) ; xiv. 39 ; xvi. a. 66 (,«.% 68 ; xviii.
61 ; xix. 46, 54 ; XX. 64 : Stsi. ii. 39 ; iv. 3 ; y. N. 13. 81 {Bali. i. a), 84 (Ba//.
f. 5), 87 {Boti, i. 8) j Ball. vL 34 : K N. 8. 49 (So», iv. 5) ; 9. 45 {San. v. a : w.") ;
aa. 75 {Som. xii. 8), 97 {So», xiii. 9) ; a6. 41 {Som. xv. 5% 50 (5o*». xv. 14Ì ;
37. i5{SoK. xvi. 3;, 19 (5oH. xvi. 7I; 33. a8 S0H.xvii.3i ; 35. 51 (So«. xviii. 7);
36< 43 (Son. xix. 14) ; 41. 55 1.S0N. xxiv. 1) ; Son* xxxii. 4 '• a1> < ! xliii* 5!
xliv. a; xlv. 6; liii. 6; S, P. vi. 39, 48; xxxi. 15, 35, 51 ; xxxvii. gì, 80;
ci. 105 ; P, F. 9a, 207.
angeUcato. Che siete ang*licata — creatura Ball. ìv. t8.
angelico. A»gtlica sembianza In voi . . , riposa Ball. iv. 19.
Per riguardar sua angtUca figura Ball. v. 6.
angelo. Angelo chiama [in divino intelletto, E dice] V. N. 19. 34 {Cane, i. 15), 97, tir.
vedea ... Gli angeliche tornavan suso y. N. 33. 1B6 [Cans. iì. 59).
Nel reame ove gli angeli hanno pace . K ^. 33. 56 (Girts. iii. 16).
Luce d' amor, che gli uti^Wi saluta K ^. 34. 50 {Catu, Ìv. 34).
ancora. 109; 11. 123, 135; 13. 53, 59, 114; 14. la, 117; 15. 8; 16. a8; 18. 36;
ai. ia6; 33. 51 ; 35. 113; a6. 81, ioa, laa ; a7. 131.
andare. K yv. a. 48; 7. 4 ; 9- 7 ("■), 9(«-); n. 13; «a- 4» ^as, «aó, 138; 13- ^1^^; »5-
46; aa. IO, 43 ; 03. 34.60 ; a4- ^5 : ^- »3 : »7- 33? 3^- 40 ; 37- 8; 4'- 2,
IO. 40. 43. 45f 47. 5'. 52 ; 4a. 14. 16, 17, ao ; C i. 3. 30, 77 ; 7. 18, 53 : 8.
58, ioa, 105, ro6. iia ; n. 33, a6, 61, 153 ; 13. 43 ; ii. 1. 44. 67 ; 8. 48, ja;
9. ii7 ; IO. 46; 13. 43, 54; 13. 30, 46; 14. 99, 106; 15. 31 ; iii. 3 43; 5-
78, 86, 98, 144, 157, 167, 178. iBa, 183, 187; 7. ia6; 8. 173, 178, 179: 9-
103 ; IO. 69 ; 14. 91, loi ; 15. 79, 83, 89, 193 ; iv. i. 74 ; 3. la, 56 ; 5- M :
6. 139 ; 7- 64, 68, 71, 76, 78, 103, 137 ; 9- io4. n8 ; I3. 90. M^, 169, 186,
193, 194. ao5 : 13. 103 ; 15. 70, 71, 155 ; 16. 114; 19, la ; aa. 59, 151, 16»!
J78, 180, i8a ; a4. 147 5 «5- 100 ; 27. 68, 70; 30. 15, 31, 59.
andata, se . . . non avesse impresa 1' aMdata in AiTrica C iv. 5. 171.
anello, tre moggia d' anelia in AOTrìca erano portate C iv. 5. 167.
angdiCO. alcun* altra angelica natura . , C ii. 6. 80.
umana, e, meglio dicendo, angelica C. ìii. 3. 85.
la qual f ... in quelle Mentì angeliche C iii. 6. 67.
tra r angelica natura, che è cosa intellettuale , C. iii. 7. 74.
cosi è misurato nella natura angelica C. iti. 15. 98.
che del tutto r angelico . . . accorgimento soperchia C. iv. 5. a.
tuttoché r angelica ... sia più divina C iv. 19. 56.
angelo, fu piacere del Signore degli angeli K A^. 8. 3.
parcazni vedere moltitudine dì angeli V. N. 33. 30.
che questi itft^f/i cantassero gloriosamente K AT. 83. 53,
anzi è uno de' bellissimi angeli del cielo V. N, a6. 16.
disegnava un angelo sopra certe tavolette ^. A^ 35. 5.
cioè di disegnare figure d' angeli y. N. 35. 15.
ove ti pane degli Angeli sì mangia C. i. i. 53.
per più usato modo volcmo dire v4h^/i' C ii. a. 63.
le quali la volgare gente chiama Angeli C iì. 5. 8.
molte legioni d' angeli C. ii. 6. a8.
che '1 Padre aveva comandato agli angeli C. ii. 6, 30,
33 ^^^^^^^^^^^^F ANIMA
Siccome face in angtia che 1 vede C. iii. Cane. ». 38 ; 14. 30.
ircdcr ... gli angth ò\ Dio quaggiù venire Catìe, xvii. 58.
A guisa d' angri che . . . Divien beato Bail. ix. 5.
Ai quali Dio e gli angiU del cielo Alcun peccato non ìmpute-
nuino , S. P. xxx'i. fl.
pensiero che parlar mi suole D* un* angiola che 'n cielo è
coronata C ii. Catta, i. 39 ; io. zo .
*Bg**^^^^ ridi volare . . . Un angioltJ d' amore tutto umile .... Bai/, viii. 7.
anfiDletta. nel viso D* un' angtoUtta che ci é apparita ..... Balt. vi. 19.
che ili la sua cera Guardando, vidi un angioi figurato . . . Son. xxix. 8.
E rotta si dalP angasaa e dal pianto .... K N. 23. T43 (Cans. iì. 16).
Duinomi aMg9Ȉa [li sospiri forte] K IV. 33. 37, 83 {Catta, iii. 43).
Pianger dì doglia e sospirar d' angosaa ^. A^- 3». 97 (Ginjr. iii. 57).
S' egli non teme angosaa di sospiri C. ii. Can», i. 96 ; t6, 36.
L' ^t^tìtcta che non cape dentro, spira Catta, xi. aS.
Ahi I artgoseiosfi e dispictata lima Catta, xii. as.
Diventano nel cor sì angosaost V. JV. 40. 60 (San. xxiii. io),
RI&. che procede Da un* amma, che . . . rìsplende . . . V. N. 19. 37 {Catta, t xB).
Per che I' anima mia fu si smarrita V. N. a-^. 159 (Catta, ii. 39).
Beato, oruWsa bella, chi ti vede K iV, 93. aio {Catta, iì, 83).
AUor sente la frale amma mia Tanta dolcezza K. TV. aS. ao (F. C. 7).
lo primo 4 quello degli AngtH C iì. 6. 44.
che ti movitorì . . . siano dell' ordine degli ^n^«/i C iì. 6. 107.
Jadhrina luce, come in atigrìo^ raggia in quella C. ìli. a, lao.
,4alle Sostanze separate, cioè dagli AngtU C. iii. 7. 47.
e quasi non sìa altro che anggio C iii. 7. 86.
dhrtna Virtù, a guisa che discende nell* angtlo C. iii. 7. 99.
9c Iddio fece gli Attgtli buoni e li rei C. iii. la. 67.
cfae ta divina virtiir a guisa d' atigrlo . . . discende C. iii. 14. 87.
la Nobiltà umana . . . quella dell' atigelo soperchia C. iv. 19. 55.
L' bai fatto poco minore che gli attgtli C. ìv. 19. 66.
«Qo giovane ... il quale . . . era Ange/o di Dio C. iv. aa. 169.
L* Amgr/o di Dio discese dal cielo, e C. iv. aa. 170.
Qoesto ^nil^/o ^ questa nostra Nobiltà C. iv. aa. 175.
per vedere quest* Angiola giovanissima V. N. 9. 47.
Beatrice . . . che vive in ciclo con gli angtoli C ii. a. 7.
ood' io sostcnca si grande angoscia K W. 3. 57.
daCogare 1' m%goKÌa che il core scntia K W. 9. 11.
che tema anffìsàa di soipin C. li. 8. 90.
li sospiri m* assaltano grandissimi ed aH^osabit. . . . K. TV. 38. ao.
dico cb' Amore sìguoreggiò r anima mia KA^. a. 39.
perocché X anima era tutta data nel pensare K. A^. 4. 4.
Id tm corpo io vidi giacere senza 1' anima K. TV. 8. 7.
dalla parte della nobiltà della sua anmta K A^. 19. 119.
tfrìle sue rirtudi . . . che dalla sua anima procedono V. JV. ig. xai.
pel quale era Slata quella nobilissima e beata anima K TV. 33. 61.
O mmma bellissima K. AT. 33. 83.
Io dico che ... l' anima sua nobilissima si parti nella K TV. 30. a.
«ra Catto distruggitore dell' amma mia K TV. 33. 9.
r alcrs chiamo atttma, àoè la ragione ^. TV. 39. 36.
degno sia chiamare ... la ragione anima ^- ^< 39- 39-
dico come 1' anima, cioè hi ragione, dice al core K. W. 39. 55.
nniicimiriicoaacht il nostra intelletto s' abbia a quelle benedette
KiV. 49.38.
D
ANIMA ^^^^P 34
anloia. Partissi . . . Piena di grazia V anima gentile i^. N. 30. 70 {Catta, iU. 30).
E d' og-ni consolar 1' am'ma spoglia K /V. ga. 80 {Cana. iii. 40).
Ch' io dico : Anima mìa, clic non ten vai K ^. 34. 33 {Cans. iv. 6).
Come r anima trista piange in lui C ii. Cans. un; 7. 69.
si dolcemente, Che V anima diceva C. ii. Cana. L ig ; 6. 54.
L' aniiita piange C. li. Coti*, i. 30 ; io. 14 ; 16. 50,
^MfMd nostra^ che ri ti lamenti .... C. ìi. Cane. l. ^t.
[Che] r anima eh' ascolta e che lo sente [Dice] . . . . C. iii. Cana. ii. 6 ; 3. ia6.
La sua Anima pura [. . . Lo manifesta] C iii. Cana. ii. 30 ; 6. 108.
piaccia a Colui . . . che U mia anima se ne possa gire a
vedere la K iV. 43. 13.
r ultima perfezione della nostra anima C i. r. 9.
r uno . . . r altro dalla parte dell' anima C. I. 1. t8.
Dalla parte dell* anima è, quando C Ì. i. aa.
la parte sensitiva dell* anima C. i. i r. 15.
nella uscita dcir dniwi:! del peccato C. ii. 1. 64.
Beatrice . . . che vive ... in terra colla mìa anima C ii. a. 8.
r a/rima è legata e incarcerata C. lì. 5. 130.
le animi di quaggiù %' accendono ad amare C ii. 6. 115.
speziai parte dell' anima e del corpo C. ii. 7. ai.
la divistone che è nella mia anitna C. ìì. 7. 66.
questa amnta non è altro che un altro pensiero C ii. 7. 76.
chiamo lui anima e 1' altro 5;^inVo C li. 7. 64.
nelle nostre animt ... ha grandissima podestà C ti. 7. ioa.
qui si dice pensièro, e non anima C. ii. 8. 58.
Inanima s* intende . . . per io grneml firnsitro C ii. 8. 60.
£ dico che questo pensiero ... è poderoso ... in vincere V anima
tutta C. ii. 8. 75.
a meglio fare ciò credere all' anima sperta C ii. 8. 88.
si conviene dire della parte dcir amMM C, ii. 9. 7.
cioè dair anima partita d' està vita C. iì. 9. 38.
in quanto V anima col corpo congiunta sono C ii. 9. 44-
della ìmmortalìtii dell' anima è qui toccato C ii. 9. 50.
par volere Aristotile in quello delP Anima C ii- 9. 64.
della quale fu 1' anima mia innamorata, C. ti. 9. 135.
dentro a me 1' anima mia ragionava C. ii. zo. 4.
manifesto r anima mia essere ancora dalia C. H. io. 15.
ai volge tutto lo mio pensiero, cioè V anima C ii. 10. a6.
si dee credere che 1' anima mìa conoscca C ii. 10. 63.
dice il Filosofo nel secondo dftr Anima C ii. zo. 66.
Ultimamente manifcsla 1' anima ... la presunzione loro pericolosa
essere stata C. ÌL io. 74.
quella parte, nella quale parla r am'ma C. ii. It. a.
quando dice già : Anima nostra C.ÌL11. aò.
quello che fare dee quest' anima ripresa C. il. li. ag.
della quale parca I' unima passionata Cii. 11.33.
impone a lei, cioè all' anima mia C ii. 11. 86.
fu perduto il primo diletto della mia anima C iL 13. 6.
spezialmente I' animt umane ........Ci). 14. 33.
si è r anima intera quando 1' ode C. ii. 14. 191.
dice Aristotile nel comlnciamento (/<r/r ^Hima C.il. 14. 941.
il Vero . . . nel quale ai cheta 1' anima nostra C. ii. 15. 183.
te quali . . . innamorano 1' anima C.n. 16. 39.
t* intende 1* anime libere C iì. 16. 65.
35
ANIMA
■L Che r anima temea, E teme "^^i^r . . C. ùi. Cana. ìL B4.
Cbè solo Iddio all' ottima U dona C iv, Canm. in. 116; 90. 48.
acme . . . Messo da Dìo nell' amma ben posta , , . C. ìv. Caru. ìli. lao; so. 68.
L' mmumm mi adorna està bontate [ . . . tiene] C. iv. Cans. iii. lai ; x6. a6 ; 33. 7.
Pakhè I' ««iM(« mia fu fatta ancella Cam*, ix. iB.
L* <Win« folte . . . Cosi dipinf^, e forma Can». xi. 19.
*e r mtnmm tonu poscia al core ^. , . Can». xi. 49.
Ond* è naiaaa trista L* anima mia Caru. xiìi. 35.
Par volerne portar V mmma santa Dì questa Cane, xvu, 59.
tento spirituale dell' anima e delta cosa amata : nel quale
Lo ... r anima corre C. ili. a. ao, aa.
r «Mina umana . . . più riceve della natura divina C iii. a. 47.
r «HiMd umana #sjrr vuole naturalmente C ìiL a. 54.
clic ... 1* anima umana . . . si unisce C. ili. a. 6t.
la conoscenia dell' anima è chiara o C. iii. a. 66.
il psA conoscere quale é dentro I' amma C iii. a. 69.
r aaiaeBto della mia mmma con questa . . . Donna C. iii. a. 71.
t^t . . . latta era colla mìa anima una cosa C. iii. a. 77.
€hm n Filosofo nel secondo Jrlf Anima . . . dice che V Anima prìnci-
pahacalc ha ire potenze C. Iii. a. 84, 85.
ofnì Anima che sente ... si muove C. iii. a. 88.
ve|;ctaliva potenza . . . può essere anima C iii. a. xoa.
qadla Amma, che . . . comprende, è perfettissima C iii. a. iia.
r Amimm umana . . . partecipa della divina natura C. ìiL a. 114.
r Amtms é tanto nobilitata e C. iii. a. 118.
la ^BOia . . . parte dell* Amma sono . . . dice il Filosofo ... nel
tmnn iMt Anima Ciii. a. 193, las.
^■r Mtmtt a* inicDdc questa ultima e nobilissima parte dell'
j$mima C. iii. a. 138.
M0mài* cIm è quel fine, e preziosissima parte dell' Anima^ che è
Htntmdf C. iii, a. 157.
la alia amma . . . arde di potere ciò . . . narrare. E . . . dico che
r mtmii se ne lamenta » . . C iii.3. lao, taa.
^■iri r mmima . . , più che altrove s* inge^a C. iii. 4. 43.
•aaaMcaòa . . . ^ nell' anima come nel corpo C. ìiì. 5. 8.
•dBft aeeoBda discendo a laude spellale dell' amma C iii. 5. 10.
cka air mmmm noaCrm possa tórre la sete C iii. 6. 78.
•■•aaaM dica Q Filosofo nel secondo tùif Anima, V amma è atto
4al corpo C. iii. 6.1x1, ita.
oka li aaa>brw«, cio« la sua dwma ... riceva C iii. 6. 133.
. %\ secondo V amma^ come secondo il corpo . . .
lei spezialmente secondo l* anima C. iti. 7. a, 4.
• ttOLWWiM ahrimenti dall' anima umana C iii. 7. 50L
la cai mmuma tMta in materia t compresa C. iii. 7. 57.
édF mmmmf^matK, altrtmcotì una che un' altra ,,,.,,. C. iii, 7. 68.
a im r aatw^ka natura ... e 1* anima umana non sia C iii. 7. 75.
• toa r mminaa umana e 1' anima più perfetta delli bruti animali . . .
■a« aia C. iii. 7. 78 {6it).
riH aaao proprtc dell* anima razionale . . . . C. iiL 7. 96.
la imma^^ . . . che 1' anima brvia rappresenta C. iif. 7. 104.
aasa la boari e la i-irtù <^^^ >"■ a$tima é C. iii. 7. 148.
te ^aalo . . , p^ bontà tScW ammu . . . bellezza appare . . . . C iii. 8. «4.
^a^ OoiBi^^y^^fnriata dalU parte dell' amima C. iii. 8. 31.
to^aatoip^^l* ^^/n*#i più adopera C. iii. 8. 54.
'•^ Da
ANIMA
anima. Si eh* ancor 6accù . . . dono Quest* animia gentil
e miro fedel come 1' erba QucU' anima (S. aaìroale)
Un lume . . . Che 1' OMÌma contenta . . .
U . . . figura, Che all' anima gentil fa dir .
Che fa da' polsi 1' anitna partire ....
Che va dicendo all' anima : sospira . . .
In persona dell* anima dolente. Abbandonata
Io dicca poscia ncU* anima trista ....
L* ani$na dice [al cor : Chi è costui] . . .
y.N.
anima, massimamente in due luoghi adopera 1' Anima
le nature dell* Anima hanno giurisdizione ....
della £>onna che . . . abiu, cioè 1' Anima . . .
sci passioni siano proprie dell' Anitna umana
di nulla di queste puote 1' Anima essere passionata
una corruscazione della dilettazione dell' anima .
a dimostrare la sua anima nclP allegrezza moderata
Prima I* Amore dell' Anima^ speziale a questi luogh
che ordina V Anitna ad adornare queste parti
guardare non può, perchè quivi s' inebria V anima
siccome Aristotile vuole nel secondo dtlV Anù$»a
per infermità dell' anima
Chi r anima ttm*a si, chtfiro mi parta . . .
Onde . . . r anima più passionata più si unisce
per bontà dell' anima amica
così la Filosofia, fuor d' anitna ... ha .
quando 1' Anima e la Sapienza sono fatte amiche
quando 1' anima nostra non ha atto di speculazione
si dice che 1* Aninta della filosofìa Lo mantfrsta ,
perù qui si chiama Anima di lei
prima dalla parte dell* anima
Per donna gtntHt s' intende la nobile anima d* ingegno
r altre anitne dire non si possono donne . .
guai donna, cioè qnaU anima sente
li costumi sono bcltatc dell' anima
che a lei disposata 1' anima é Donna ....
che 1* anima filosofante non solamente contempla
nccome . . . T anima del fabbro è cagione . . .
vocali, che sono anima . . . d' ogni parola ...
dice . . . nel secondo dtlF Anitna
le potenze dell' anima stanno sopra sé . , • ,
cosi levando V ultima potenza dell' anima . . . rìmane
atn'ma sensitiva solamente ....
perocché Iddio é Principio delle nostre anime
essa anima . . . desidera tornare a quello . . .
cosi V anima nostra . . . dirizza gli occhi . . .
agli occhi della nostra anitna .......
il Comentatore nel terzo delP Anima ....
dico InUlUUo per la nobile parte dell' anima nostra
siccome vuole Aristotile nel terzo dtlP Anima
Che, secondo la malizia dtIP anima ... ho vedute
secondo la perfezione dell' anima
Iddio solo porge questa grazia all' atutna dì quello .
il Filosofo nel secondo dell' Amma . . .
se V anima è imperfettamente fosta . . .
36
Catts. ivii. 75.
Srst. iv. 36.
BalL iii. 6.
Ba/L X. IO,
N, 16. 37 {San. ìx. 14).
iV. a6. 50 (Son. xv. 14).
33. 38 {^ScH. xvii. 13).
36. 40 (Son. xix. ra).
. 58, 64 {Son. xxii. 5).
39
cosa
C, iii
C ìli
C.ìiL
C iii.
C. iii.
Cui.
C. iii.
cai
e. iii.
e. iii.
C iii.
C iii.
C. iii.
C. iii.
C. iii.
C. iii.
C iii.
e. iii.
C. iii,
C. iiL
cui.
Ciii.
C iii.
C iii.
Civ.
Civ.
Civ.
Civ.
C iv. 7.
IV.
B.66.
8.68.
a. 77.
8.84.
8.87.
8.99.
8. IDI.
a it6.
8. 119.
8. 133.
9-54-
IO. 9.
10. II.
20. ao.
11. siB,
II. 134.
la. 31.
13- 57-
13. 104.
13- 2<o.
14-3-
H- 93. 95.
15* «37-
15. 141.
a. 147.
a. 156.
4. i»3.
6. 35.
XIX, 139.
7. 140.
con
C iv. 7.
. Civ.
. Civ.
Civ.
Civ.
Civ.
Civ.
Civ.
Civ.
C iv.
Civ.
Civ.
Civ.
148. 'SO.
la. X41.
la. 144.
la. 151.
13. 170.
13.68.
15. 109.
15. 116.
15. II?.
16. sa.
ao-55-
«>• 59-
ao. 61.
ANIMALE ^K^^^^^^^^^m 38
nnimale. Falsi ammali, a voi ed altrui crudi Catu. x. idi.
tutti gli animaU . . . aon d' amor discioltì Caiu. xv. 33.
cosi . . . Che paiono animai scnztt intelletto Can^. xix. 57.
e miro fedcl, come 1' erba, Queir animalt (M. ScF. anima), cui più
piace (^. & K più vi pincej l'ombra (5.) Sm/. iv. 36.
Ora die ... gli ommn/i' comincian lor feste Som, xlii. 4.
animare, fiammelle . . . AnimaU d' un spirito gentile . . . C. iii. Cans. u. 64 ; 8. 148.
Chi difìntsce : Uomo è legno animato . . . C iv. Canm. iu. 41 ; 3. 99 ; io. 6, 37.
animo. Onde r atàmo eh' t dritto e verace . . . non si sface . . . C. iv. Cans. iiL 59.
animale, chi conosce da lungi uno animale . . C i. 6. 43.
la sentenza del Filosofo, in quello degli Ammali C. iì. 3. 15.
quando dice nel duodecimo degli Animali C ii. 9. 79.
1* uomo è perfettissimo di tutti gli animali C ii. 9. 80.
molli . . . siano mortali, siccome ammali bruti C iì. 9. 8a.
maggiore . . . che di nullo altro animaU C ii. 9. 87.
che M perfettissimo animaU . . . fosse imperfettissimo . . , , . C ii. 9. 90.
non sarebbe ... né vita d' animaU C ii. 15. 153.
siccome ... In ogni animai* bruto vcdcmo C isL a. iix.
però è V uomo divino animale . . . chiamato C. iìL a. <3l.
Né mai d' animale bruto predicata fuc C. Ìli. a. 149.
Gli aHima/f ArM/i hanno più manifesto amore C. iii. 3. 31.
per la natura quarta, degli animali C iii. 3. 76.
è ricevuta . . . altrimenti dagli animali C. iii. 7. 56.
1' anima più perfetta dellt bruti animali . . C. iii. 7. 79.
solamente 1' Uomo intra gli animali parla C. iit 7. ioa.
non giudica come ... ma quasi com' altru a$umale C. ili. xo. 34.
che * r uomo natiiralmentc è compagnevole ammaie ' C iv. 4. io.
veggcndo che ciascuno animatr . , . che fugge ... e C iv. 6. IDI.
tanto è da curare, quanto di bruti ammali C iv. 7. 38.
siccome . . . negli animali tfgttart C. iv. 7. 114.
manifesto e, che vtutre negli ammali è srntirt {animali dico bruti) . C. ìv. 7. 1 18, 1 19.
cosa con anima sensitiva . . . cioè ammali bruto C. iv. 7. 151.
e in questi altri animali . . . bassezza e . . . non si noti . . . . C. iv. 14. 91.
distinzione fa dì tutti gli uomini agli animali bruti C. iv, 15. 67.
colle umane quelle degli animati bruti C. iv. ai. aa.
tre operazioni, cioè Animale, JntelUttuaU e Divina C ìv. at. 91.
che ogni animaU ... si razionale come bruto . . . ama, e . . . . C iv. aa. 48.
che . . . r Uomo è animale civile C iv. 27. 39,
animare, parla la cosa, che non è animala^ alla cosa ammala . . l^. U. 35. 8a {bis).
parla ta cosa animata alla cosa inanimala ..«,...,. K A^. 35. 85.
nelle cose animate mortali . . . non ai trova C iU. a. 107.
Le ^N/«, che sono prima am'/Na<Sr C iii. 3. az.
in quanto dice animalo C Ìv. lo. 40.
animo, di riposare V animo stanco C t 3. 37.
puerizia, non dico d* ctade, ma d' animo C. L 4. la.
franchezza d* animo . . C. i. 5. aa.
da ogni nobiltà d' animo . , C i. 9. 16.
la bontà dcU* animo ... ò in coloro C. ì. 9. 30.
xiiità d* anitmOf cioè pusillanimità C. ì. x t. io.
drizzano si 1' animo loro a quello Ci. xi. 44,
sì muove da filtà d animo C i, 11, 137.
quello . . . più rimane nell* animo dell' uditore C iì. 9. 13.
senza alcuno discorrimento d* UHifMO. C ii. ir. ao.
una nobile disposizione d' animo C iì. 11*45.
39
ANNO
Che »• «pre quando 1' animo ftccon»ente Som. x\ìv. 6.
C state ormai con V attimo giocondo S. P. xxxi. 8a.
NeUa qtuJe ogTii ben surge e s* annida Cana. xviii. ij.
0|^ U Y éumo che nel eie) salisti i^. iV. 35. $8 {Som. xviii. 14).
BDw è applicaxione dell' amirto innamorato . . C ii 16. 8a.
arci stato ripreso di leve^za d* antmo C. ìii. 1. 84.
«igtii slahitita d' atumo essere a quella mutabile C. iii. 1/93.
la verm atm^ta, itstratla dall' animo , . C. iil. xi. 130.
ia alano fer\'ore d' animo ... si chiamano C iii. ii. 154.
aab^ cioè da viltà d* animo Affermato e C. iv. a. tao.
Il ^wUc «g^li ««ri'mt degli uditori porta C iv. a. 134.
3(— lacofcaché 1' animo umano . . . non sì quieti C. iv. 4. aa.
tBtta fnnchexxa d' animo è da ferire C iv. 9. 180.
1* amtna dtrilto non mutarsi C iv. io. 74.
COA molta Citicadel suo animo ... si mira innanzi C iv. ig. 900.
cbc r «w'iwo rAtf i diritto ... e verace . . . non ti disface . . . . C iv. 13. i j6.
qiBIvde per maiisia d* animo . . . impedito non t C iv. 15. 1 la.
die per maliiia di an$mo . . . infermi non sono C iv. 15. i-jg,
che *1 pnmo . . . rampollo ... si è V appetito dtW Animo . . . . C. iv. ai. lai.
AvnvMw, cio^ a/'>V/tifp <r ammo naturale . • . • C. iv. aa. 36. ,
pui Dobilc p«nc ... sia r animo che 1 corpo C iv. aa. 76.
flMnifcftto è che pJd ama 1' atnmochc *] corpo C iv. aa. 79.
di|aa}c ««fimo naturalmente ... dee amare C iv. aa. 81.
L* aae del iioalro animo t . . . dilettoso a noi C iv. aa. 86.
. . . che ogni appetito sia animo ; che qui ■' intende
solamente quello che C Jv. aa. 94 {bis).
chiamare aniwHn V appetito scniitivo C. iv. aa. 97,
r aw dd nostro ammo t doppio C iv. oa. 103.
•dato cone alcuno lume d* animo . . . appare C. iv. 34. 150.
Cbé lo -S'M^r* è uno stordimento d* am'mo ■ C iv. 85. 49.
Lo /SirfaFf é un ritmimcoto d* animo C iv. 35, 69.
the ... ai dica che ... di buon animo mi maritasti C iv. a8. 153.
Maria V'ergine . . . figlia di Giovacchino e d' Anna . . . , C ii. 6. 14.
per U guerra d' Annibali C tv. 5. 166.
fece 11 giuochi . . . ncll' annivfnario del padre . . . C. iv. 96. 138.
IL « cJtt quasi dftl principio del suo anno nono . K. A^. a. 13.
cW apponAo erano compiuti li nove anni K /\r. 3. a.
Con questa donna mi celai alquanti mesi ed anni ...... K A^. 5. a8.
aoa é imUo numero d' anm passato, che K W. 35. 31,
ana Irwriaao . . . anzi . . . per centocinquanta anni l'. TV. 35. 40.
cfla ti parti nel nono mese dell' anno . , K TV. 30. 5.
SI parti in fiudlo anno della nostra indixione, cioè degli anni
DoBiini, in cui K TV. 30. 8, 9.
Ia qttd giorno, nel quale si compiva 1* «mio . . f. N. 35. a.
cfctt U ttia vita per alquanti anm duri K /V. 43. 10.
a daqasata anm <U qua C i. 5. 57.
(tfe aaao mdle anm . C i. 5. 63.
Hans, gionnetij donxella di tredici anm C ii. 6. 35.
ÌJi cento smhì uno grado C. ii. 6. 143.
. vuol« ... lo Boo eerchio C H. 14. aa6.
la ■Matetiilo . . . che f« . . - P«f "" %nào in cento anni . . . . C. li. 15. 104.
e ftimiuu iterchhc quattordici amU e mezzo a ciascuno luogo
dUBi icif^ edWm * Clo*« »«> "'*'" " celerebbe; e Morte un
•im^^ . . • • - Ciù 15. MS. M5(*«).
ANNO ^^^^ ^^^^ 40
anno- Però che li miei giorni e li miei ohmj . . . son S. F. à. •}.
annodare. Dunque . . . Sarà virtute, e con virtù s' annoda .... Cohm^ zix. 95.
annoverare. Che se beltà fra' mali Vogliamo annocvrar Cans.x.i^.
annunziare. Fa' che gli atmunxt in bel sembiante pace . . V. N. la. ifli {Ball. i. 49).
Antenora. Punisci in An/enora qual verace Non segue Catu, xv'in. 38.
antico. Che fosse antica possession d* avere C iv. Can^. iii, 23.
anno, notte non sarebbe ... né rirrno C. ìi. 15. 255.
hanno uno dì dell' anno di sei mesi C. ìii. 5. 169.
due volte r annù ha la state grandissima di calore C. iii. 5. 168.
io fui esperto di questo 1' anno medesimo che C. iiL 9. 148.
dal principio . . - che fu seicento [settecento?] cinquant* anm' . . C ìii. 11. 35.
forse più di mille anm'l' avevano aspettato C iv. xx. 8t.
io credo fra il trentesimo e 1 quarantesimo anno . . . che ... sia
nel trentacinquesimo anno C. iv. 33. 93, 94.
morire nel trentaquattresimo anno della sua ctade C. iv. a3. 97.
che al trentacinquesimo anno . . . era il colmo C. iv. 93. 109.
queste parti si fanno . . . ncll' anno C iv. 23. ta8.
eh' ella dura infino al ventictnqtttsimo anno C iv. 34. 13.
dico che nelli più . . . quella età è cvn/i anni C iv. 34. 09,
la Gioventutc nel QuaraHtadnqHtsimo anno si compie C ìv. 34. 36.
siccome 1' Adolescenza è in ptntiaHqu* anni C tv. 34. 39.
cosi si termina la Scnettute nel settamiesimo anno C. iv. 34. 43.
comincia . . . presso a cito antti dopo quello C iv. 94. 47.
rimane . . . forse in quantità di dieci anni C. iv. 34. 55.
avcmo di Platone . . . che esso vivelte otiantuno turno C iv. 34. 6a.
egli sarebbe all' ottantuno anno . . , trasmutato C iv. 34. 67.
annovale. di dire parole . . . quasi per annovalé di lei K N. 35. 17.
EUinoverare. che ultima noi annoverianto C ìi. 6. 65.
annumerare, annumerando i cicli mobili . . . esso ciclo . . . è . . . C ÌL 14. 156.
annnmtrate quante volte ... 6 additato C iv. 6. 185.
annunziare, e M decimo annumìa essa unitade ... di Dio . . . . C il 6. lot.
V opere delle sue mani antiuttEta lo firmamento , C. ii, 6. 104.
aNnwK«faN(/o loro la mia intenzione C li. 7. 63.
Poi . . . annunsia che per lei si vedranno C. ii. 16. 85.
quelli che v^ amimtaiano la volontà dì C ìii. 13. 187.
antecesaore, anti-. colui che valente anticesson ha avuto . . . . C iv. 7. 94.
dalla via del buono suo anitttssort C iv. 7. 109,
il basso stato degli antnessori C iv. 14. 43, 51.
la obblìvionc dei bassi antecessori . . . bassezza d* antecessori . . . C. iv. 14. 87, 88.
la obblìvionc del suo basso antecesaor* C. iv. 14. 134.
che ... de' suoi an/rrruon bassi fosse memoria C. iv. 14. 135.
la memoria de* loro antecessori C iv. 14. 140.
Anteo, combattendo col gigante che si chiamava Anteo C. iti. 3. 53.
anticamente, che anticamente non erano dicitori d' Amore tn . . . K ^. 35. 34.
nelle corti anticamente le virtudi . . . s' usavano C. ii. 21. 61.
Dico . . . che anticamente In Italia . . . vìveva C. iiL 11. 9ià»
antlcessore. K antecessore.
antichisslmaniente. questo . . . fine . . . antichissimamente fu . . .
cercalo . C. iv. 6. 75,
antichissimo, siccome furono quelli sette Savi antichissimi . . . • C. iii. 1 1. 36.
antico, vcdcmo nelle scritture antiche C. i. 5. 52.
1* antica grossezza degli astrologi C ii. 3. 30w
in molti nomi antichi rimasi o per nomi o per soprannomi bIU . . .
on/kA j' edifici C IL 5. 49, 50.
udc
^^^^^^^^ APOSTOLO
UdCCK Fonnau fu dal suo decreto antico Cans. x, 9,
Morte ... Di dolor madre arUica ... K iV. 8. 46 {So». ìv. a).
A Euiia delle vostre an/irAr suore Som. xliii. 11.
Tutu U legge con l' antica istoria S. P, cxlii. 33.
per cavarne Gli a/i/dcAj' padri P, /*. 36,
Cmmm, ix. 7-7 ; xii. 68, 71 ; xitì. 33, 47 ; ^. ^. «7. 19 {Son. xvi. 7); Son. xxai. 14 ;
xxxil 7 ; xxxvìii. 11 ; /*,/". 333.
apATtenere. I". appartenere.
apetto. y. aprire.
antimi Detto é, che gli antichi la verità non videro C. H. 6. a.
gli «M£K-Ar s' accorsono che C.ii. 6. 117.
della parte dell* anima, cioè dell' antico pensiero C. iì. 9. 7.
cioè r antico pensiero contro al nuovo C ii. io. 5.
r anima, ao^ V antico pensiero che si corruppe C ii. 11. 3.
iodamo sarebbono scritte e per antico trovate C. ii. 15. i6a.
riapote. eh' era, * antica ricchezza, e be' costumi^ C iv. 3. 45.
tcnnesi alla prima, cioè air * antica ricchezza' C iv. 3. 50.
cioè 'poasessìone d' dM/ira ricchezza' C iv. 3. 54.
Furono dunque filosofi molto antichi C. iv. 6. 63.
K«n trapasserai Ì termini antichi C iv, 7. 96
quando dice antica ricchcxsa C iv. 10, 15.
poae . . . falso suggetto, cioè antica ricchcasa C. iv. io. 49.
tnm^ . . . essere cagione . . . dicendo antica ricchttaa C ìv. 14. 5.
qaaado dicono . . . ponendo questo vocabolo antico C iv, 14. 96.
frbiarimo . . . appo la legge e credenza antica de' C. iv. 15. 50.
però gli antichi regi . . . faceano C. iv. 95. 55.
non nominò suo padre, ma gli fiNf^i suoi . C iv. 25. xi6.
fb veduta per gli aNA'cAffiloso6 apparire C iv, 37. 90.
Dammi lì patti degli antichi letti C iv. aS. 142.
per essere di . . . antiche generazioni C ìv. 99. 21.
quaate onoranze che rimangono degli antichi C ìv. 99. 40.
colui che delti suoi antichi ragiona e mostra le C ìv. 09. 43.
alla statua fiitta tn memoria del tuo antico C iv. ag. $a.
AnttCtOoa. Pittagora . . . chiamava quella Antictona C. ili. 5. 39.
anxL K iV. 3. 58; 8. 13 ; II. 4 ; 13. 75 ; 14. 69 ; 15.3; 35.25, 39; a6. 16; 35. 11 ; 41.
i5i «4 : C. 1.9. 75 1 ii. II. 41, 44; iii, a. 53. 150; 4. 98 ; 7. 37 : >S<8o; iv.
4-97 ; 8- 78; la. 106; 15, 135, 154 ; 17. 117; 87. 116, 177; «8. 35.
ape. «I vrrrrbbe alla conoscenza delle api C. iv. 17. rag.
apertamente. Ap^rtament* adunque veder può chi vuole . , . . C ì. 3. 77.
ai pDò Tcdere apcflamenU in molti C. i. 9. 73.
litCflme per Boezio si può apertamente vedere C iii. a. 143.
ai p«ò la aua ctcmìtÀ apertamente notare C ÌÌL 14. 64.
UffioaoS . . . apertaniente il dimostraro C. iii. 14. 71.
cU beo guarda . . . apertamente vedrà C tv. 6. aa.
VwafttA . . . vedere apertamente C iv. 11. 33.
sicché aperlammle ... si conosce la imperfezione C iv. la. 16.
ac . . . la Nobiltà in lui sì vedesse cosi apertamente C ìv. 14. 137.
apertlHlnKk per due aperlisiimt ragioni veder sì può C. iv. 4. 127.
perocché la Vergogna è apertissimo segno C iv. 35. 97.
apefta r. aprire.
Apollo, ricordossi del rlsponso che Apollo dato avea C iv. 95. 66.
più lontana . . . che d* alcuno altro Apostoh K W. 41. 50.
ddti dodici Apoitoli, ne menò seco lì tre C. ii. r. ^Q.
V Apottola dice C. ii. 6. 7-
APOSTOLO
appagare. Cosi m' appaga Amor ; eh* io vivo ali* ombra .
La gran bellezza di veder m^ f^PP^go
apparare. Che quel, da cui convien che M ben s' appari .
apparecchiare. Eccomi apparecchiato sarvo umile . . .
A' quali tutti sono apparecchiato
il . . . inganno, Che sempre ci apparecchia quel nemico
La Gola è, che consuma ... £ con ebbrezza e con
apparecchia, e
apparire, -«re. Visi dì donne m* apparvfr crucciati . . .
vedere . . . Turbar lo Sole ed apparir la stella . . .
Sest. iii. 37.
Som. xxxix. 6.
Catts. xvi. 35.
San. xlviL 14.
5. P. xxKvii. 70.
P. F. 1 16.
Morte
y. N. 33.
P. /". aoi.
z68 {^Catis. ìi. 41V
177 (CoH*. ii. 50),
apostolo. Onde dice santo Jacopo Apostolo C iv. a. 63.
secondo la parola dell' Apostoh , C iv. ao. 51.
Per che io voglio dire come r .^/osAj/o C ìv. ai. 56.
Siccome dice I* Aposto/o . . , cosi C ìv. aa. 56.
Onde dice r Apostolo alli Cotosstnsi C ìv. a^. 173.
appagamento, rendere il raunatorc pieno d' ogni appagamento . . C iv. la. 33.
appagare, della quale s' appaga V intelletto e la ragione .... C iii. 13. 51.
come 5' appagano C iv. la. 91.
apparecchiare, volendo loro apparecchiare C i. r. 79.
danno colpa alla materia dell* arte apparecchiata C i. ti. 77.
se la materia . . . non é prima . . . apparecchiata C il. l. 86, 68,
una . . . disposizione . . . apparecchiata di ricevere C ii. li. 45.
Quando Dio apparecchiava li Cicli C. iii. 15. 167.
sia presupposto^ cioè . . . apparecchiato a C iv. 18. 67.
la . . . Delti . . . vede apparecchiala la sui creatura a C Iv. ai. xoa.
quanto apparecchiata è a riceverne C. iv. at. 104.
se non che la natura umana t' apparecchio terra C iv. ai. 115.
tutto quanto la . . . natura prepara ... è apparecchiato . . . per . . C iv. a6. 17.
apparente, cioè un lume appamtte di fuori C. iii B. 99.
conoscere 1* uomo nobile alli segni apparenti C iv. 23. 35 ; a6.
desiderosi d' essere apparenti C iv. 37. 136,
apparenza, quelle che hanno apparensa umana C ii. 8. 30.
r altra si è la sua apparenza C. ii. 14. 114.
rimasevi queir ff/^rvMca dell* arsura . . . C ii. 15. 5a.
■ma secondo la sensibile apparen»a C iii. 3. 79.
provo per questa apparmaa^ che C. iii. 6. laÓ.
nel quale ... la vcritii si discorda dall' apparenza C iii. 9. 46.
considerò qursta Donna secondo V apparenza C. iii. zo. 7.
pur secondo 1' appttrmaa^ non secondo la verità C iii. lo. 94.
se non secondo 1* apparenza C iv. a. 30.
che r appart9t»a dalla vcritii sì discordava C Iv. a. 33.
che alla sensuale apparettxa appare C iv. 8. 61.
non avere inteso della sensuale appartnmi C. iv. 8. 65.
se io intendo . . . alla sensuale apparenza riprovare C. ìv. 8. 67.
che io sensuale apparenza intenda riprovare ........ C iv. 8. 70.
s' clli giiidicassono coli* apparenza razionale C. iv. 8. 80.
apparere. r. apparire.
apparìmento. lì nove unni appresso ra/>;hin>ft/N/o soprascrìtto di . . l'. N. 3. 3.
Lo quale apparìmento è fatto, secondochè C. iii. a. 64.
apparire, -ere. quando alli . . . apparve prima la gloriosa donna . . K. N. a. 5.
si che quasi dal . . . apparve a me K. W. 3. 14.
Appatvemi vestita d' un nobilissimo colore K. A^ a. 15.
sì . . . che apparia ne* menomi polsi orrìbilmente K. A/L s. aa.
avvenne, che questa mirabile donna a/>/kinv a me K. AT, 3. 6.
IppUifC, -«re. Ed uora ni* apparve scolorito e fioco . . K. N. 33. 181 {Cana. ii. 54).
Or ^^^^nsfir chi lo fi fuggire C. ii. Cd«r. i. ao; 8. 64.
fl cor oc ine-nia si, che fuori appart C. ii. Can». i. aa.
Co«c apptìriscott nello suo aspetto .... C. iii. Canm. ii. 55 ; 5. 15 ; 8. 33 ; 15. 6.
^i atti . . . Che nella Donna mia Sono apparitt ....... C ìv. Carta, iii. 7.
Cbc^icno vili appart [ed imperfette] C. iv. Cohm. iii. 56; 10. 7^; 11. ir.
Quando m' apparve poi la gran beliate Cans, xiii, 71.
|t>eh ouvolrtu, che ... di subito apparisti J3aì/, ii. a.
D' un' anpioletta che ci 6 apparita Batt. vi, 19.
Qaaiido m' mpparv* Amor subitamente K A*. 3. 83 s,Soh, i.
7).
tpfianre» -ere. nel quale m* appanni una maravigliosa visione . . . V. N. ^. a6.
Lr ora, nella quale m' era quesU visione apparita K yV. 3. 61.
SI che appari manifestamente, eh' ella fu K TV. 3. 63.
pensando io a ciò che m' era apparito ^^ ^. 3. 66.
piDcomc appare a chi lo intende K /V. 7. t6.
ifccocDe appart manifestamente a chi Io intende K W. B. 17.
E però lo . . . Signore . . . nella mia immagtnacìonc apparve come
peregrino . , . vestito ^'. /V. 9. 16.
Pico che quando ella apparia da parte alcuna K A^ zi. i.
Sicché appart manifestamente che K W. xi. 35.
troni clic questa visione ra* era apparila nella . V. N. sa. 74.
che . . . appannerò a me certi visi di donne , . . . . . . . K. yV, 53. 35,
E dopo queste donne, m' npparvetrt certi visi K. W. 33. 38.
rome parve che Amore m' apparisse allegro da y. N, a^. 67.
che io dica di luì come se fosse . . . appttre per tre cose . , . . V. N. 35* xi.
onde . . . appare che io ponga Amore essere corpo K /V. 35. 16.
pcii> iT/i^rr eh' io pongo lui esser uomo J^. W. 35. ao.
r^tapparirom» prima questi poeti volgari K ^. 35. 33.
Cbe . . . abbiano cosi parlato . . . appare per Virgilio V, N. 95. 73.
e «//orr nella sua divisione . ^^AT. 97. 11.
appare manifestamenic . - ■ - ■ f^'. /V. 34. 15.
tmàa^are che ... si lamentano due persone K A^ 34. 93.
QnoKa é una donna gentile ... ed apparita forse per V. N. 39. 6.
99^ appare che V uno dettu non e contrario ^. ^. 39. 50.
eoUl quali appant prima agli occhi mici V. N. 40. 6.
bfMie suole a/>/4M> per alcuno martirio K ^. 40. 33.
fa^ appare che . . . furono . . . guiderdonati ........ t^. N. 40. 34.
appresso a . . . apparve a me una mirabil visione K N. 43. a.
•Movile apparito agii occhi a molti C i. 3. 37.
^ fosse stata cotale, appart per questo C Ì. 7. 45.
••ceome sensibilmente appare Ci. 13. 65.
* ^'c Mtoo, siccome manifestamente o/;^rv C. ii. x. 117,
^^-■■i.tg quella gentil Donna . . .apparve C. ii. a. io.
iic . . . appare sensibilmente la Luna essere C. ÌL 3. 57.
- .iCCòra non è di fuori apparito C. iì. 7. 17.
*** altro offriste, che fa quello cessare . » C. ii. 8. 6fl.
^'^•^«to pensiero, che di nuovo appariste C ii. 8. 74.
^^'' questa donna eh' è apparita . C ii. tx. 16.
^VV*«»i da mane, quando dinanxi al viso . . . parla : appare da sera
. . , quando . . . per la parte remota si parla C. ìi. X4. xx8, laou
J^*" che esso appare affocato di colore .,.,,..... C ii. X4. X65.
^^ooall' ultima stella che appare loro , - . C ii. 15. ai,
•aro appamee quello albore C. ii. 15. 7a.
di sopra appare C ii. 15. 188.
<R V
APPARIRE, -ERE ^H^^^F ^
apparire, -ere. Reltate appart [in saggia donna pui] . K A'. 30. ai {SoH. X. 9\ 3Xf 39.
quanta pietate Era apparita in la vostra figura . . . . V. N. 36. 30 {Som. xix, 9).
Un lume si gentil che dove appare Sì vedon cose ...... San. xx\'it. a.
appartenere. Che gli a/^dr/fn quanto Gioscppo 5on. Iiv. 11.
appena. Che '1 . . . signore . . . Appena di parlar di lor s' aita . . . Cane. %%. 8.
Allegro sì, che a//«na il conoscia ^. A^. 04. 53 (5o«i. xiv. 4).
In guisa tal, che appéna in vita spiro Son. xlviìi. 7.
apparire. -ere. Oh . . . sembianti, e rubatori . . . che nelle dimoatruioni
negli occhi della Filosofia apparìit C li. 16. 33.
tanto più . . . quanto quelle più appaimto perfette C. \\\, a. 64.
in quanto nei suo corpo . . . bellezza appart C iii. 8. 35.
dico che nel suo aspetto appariscono cose C. iii. 8. 35.
dove questo mirabile piacere appart in coatei C iii. 8. 50.
nelle quali la umana piacenza e . . . più appart C ìit. 8. sa,
in questi due luoghi dico io, che appariscono questi piaceri . . . C. iii. 8. 73.
per che nel vetro piombato la immagine appart C. iii. 9. 8a.
cosi appaiono molte cagioni per le ragioni notate C iii. 9. 157.
sccondochc manifestamente appart C. iìi. 13. 36.
che nella /acria di costei appaiono cose C. iii. 15. 9.
distìngue il luogo ove ciò appai t C. iii. 15, la.
sì vede come . . . delle cose di Paradiso appaiono C iii. 15. 52.
perocché nella . . . nuovi sembianti sono appariti C. iv. a. a6.
in quanto la verità meglio sì fa apparire C iv. 3. 131.
quando apparisce la bellezza degli occhi suoi a lei C iv. a. 154,
che alla sensuale apparenza a/'/urv di C ir. 8. 6a.
Sicché . . . maggiori appariscono li desiderabili C iv. la. 177.
cosi appare, che ... la scienza non t da dire C. iv. 13. 44.
a' egli appare che V una vaglia quanto 1' altra C iv. 18. 35.
£ questo appare che ogni animale . . . ama C iv. 33. 46.
siccome omai manifestamente a//^r« C Ìv. aa. 118.
cosi appart clic . . . prima trovare potemo C. iv. aa. aoi.
come appart per quello che detto è C. iv, aa. aio.
Poiché . . . appart la dìfìnixionc di Nobiltà C iv. 33. a,
tosto come alcuno lume d* animo in esso appare C Ìv. 34. 150*
la persona del padre . . . santa e onesta dee appartrt à." . . . . C. iv. 34. 160.
cosi appare che la Obbtditnta fu necessaria C. iv. 34. i6x.
Per che appart che necessaria sia .... , C ìv, 35. ai.
Per che bene appare Vergogna essere necessaria C. ìv. 35. 117,
ciò, con r altre cose . . . appare essere necessario C. iv. 35. 143,
Per che appare come ... ne convcgna C. ìv. 36. 76.
Per che appare . . . essere amort necessario C. iv. a6. 99.
Per che bene appare questa essere necessaria C. ìv. a6. 118.
perché questa . . . virtù ... fu veduta . . . apparire perfetta . . . C ìv. 37. 93.
quelli segni, lì quali . . . appaiono nel nobile uomo C iv. 39. 3.
appartenere, quello, che a lei s* appartiene dì fare intendere . . . V. N. la. 130.
la quale si appartiene allì grammatici . . . che ai appartiene alli
rettorici . . . che si appartiene a' musici . C ìi. ra. 64, 65, 67.
appamit. Appamit iam l'eatituttu xrestra K A^ a. 31.
appellare. la Scienza divina^ che è Ttotogia appettata C. ìi. 14. 64.
Li quali due luoghi ... sì possono appettare balconi C. iìi. 8. 75.
come secondamente le Scienze sono Filosofia appetiate . . . . C iìì. li. 181.
puotesi appettare quasi cattolica opinione C iv. 6. 149.
ma ... è la Virtù . . . appellata Bontà C iv. 30. 19.
appena, die appena lo potca volgere da quella C. ii. 13. 44.
45 ^B^^^^ APPRENDERE
Cbìaraando amore A/i/tf/i'/o di fera Cane. x. 143.
5o«. xlvi. 5.
mi parve vedere appoco appoco Turbar . . ed V. N. «3. 176 {Cana. ii. 49 : tà).
Qm *ppo**> appotv alla morte mi mena V. N. ^9. 45 (Conj. iìt 5 : bis).
Che, crAmortendo. ovunque può s' appaia . , . V. N. 15. 33 {Sott. vi», 6),
Altro sperando m' appotfa dolzore *^. A'. 13. 40 {Son. vi. 5),
IUggMltre. Cb« li s' apprtndt più Io suo valore Cans, ìx. 3.
■ppcoderb quando Egli app€nd*a li fondamenti della terra . . . . C iti. 15. 174.
appetito. L* una parte chiamo cort^ cioè t' appetito . V. N. 39. 36.
cb< de^o aia chiamare 1' appetito core . . . é manifeslo .... K N. 39. 38.
cbc ivi il core anche intendo per t* appetito '^^ ^- 39- 45>
awre^nach^ alcuno appetita ne avessi già V. N. 39. 49.
dico L'ome ]' anima . . . dice al core, cioè all' appetito . , . . , V, N. 39. 56.
per lo fcrventi»iroo appetito ... ai rìvolve C. ii. 4. ac.
óo« dirtelo appetito C. iit. 8. 150.
eh* t per diritto appetito e per diritta ragione C. iii. ix. 119.
la «cn amnsté . . . ha . . . ^r /orma V appetito di C iii. iz. 132.
JmmumJk éi/moeo, cioè appetito diritto C. iii. 15. ifl4.
i qsalc ^^{^tfitfd ne diparte C iii. 15. 106.
paroccM . . . |:U appetiti sono . . . diversi C iv. 6, 78.
4o*c . . . ofni umano appetito si riposasse C iv. 6. 8a,
I' ■o«o di dirìtto appetito , C Ìv. 15. 144.
/ mMéettc cké è titrttto, cÌoè d* appetito C iv. 13. 157.
dM '1 primo . . . rampollo ... si 6 1' appetito deW Animo . . . C. iv. ai. lao.
Ainnnif ao4 appetito d* animo naturale C iv. aJ. 36.
c^ ^laaMA muunle appéiitù ... si mostra C iv. aa. 41.
Mi pcow^ere di questo appetito C iv. aa. 54.
umani appetiti ... se ne vanno C iv. aa. 58.
alcuno, che o^nì aprite sta animo C iv. aa. 93.
chiamare animo 1' appetito sensitivo C tv. aa. 97.
^bttachc r apprtito razionale non sia C iv. aa. 99.
0 che ... si ra^ona dello Appetì . . . Qacsto Appetito mai
fa cbc C. iv. a6. 35. 36.
Appetito cunvicne essere cavalcato dalla Ragione . . . . C tv. a6. 43.
^taeMo Appetito . . . ubbidire conviene C iv. a6. 46.
tCttire lui non puote appieno C. iii. 4. 40.
almeiM alcuna cosa . . . disnodare C. iii. 6. a6.
il quale è appitcastone dell' animo , C ii. 16. 8a.
. . , C t 4. 34i 56 ; i»- la. 95 ; »3. 97 ; <5- 48, 49t 5°» ^3. 7" ; ao- a^-
quello anche cieco eh' a lui s' »PpoggM C L 11. 30.
• *PP^tZ**^ aopra 1' amico suo C. ti. 6. 36.
la qavll» parte che alle nnàess* %' appoggiava C. iv. 14. 3.
qoaado ... ai ^ppom pane di biado C i. 10. 4.
ch^ . . . adoriamo il contrario C iv. la. 39.
Proaeaooo ... di torre ... e adottar aaxiaraento e C iv. la. 41.
lo pBiK appoenlo C t a. 3.
quello cbc li lettori deonu . . . andare appottanJo . . .
appcaiawt ai pu^ nel Vanadio C H. 1. 44, 46.
codi qnaJi apprende la differenza delle cok . C. t i i. ]6.
«1 T**** -jiyiiiijX la diiTercnxa delle cose .... . C i. ti. 19,
HM 4 ■(>« ]^j^ ^ ^ , m^prtndeet bene la lingua C. ì. 1 1. 107.
càwam^i^ j,' /non j iSitixie parole j/i^ww C. ii, 13. 63.
la jfcirtih !,,"■' ,,-diM ie acicnie, ad apprtmdne, e comanda . . .
t^pim oroip- C il 15. I30. 131.
APPRENDERE H^^H 46
appressare, altre donne . . . appressarsi per formi sentire . V. N, 03. 137 (Cam. ìL co).
Chi à bona allato, là dov* e* s' a/^^a Som. li v. 6.
appresso. V. N. la. 96 {Bali, i. 17) ; 3. 90 (Som. i. X4) ; 04. 60 (Som. xiv. xi) ; 5. />.
XXX vii. 40.
apprestare. Ed in amor ciascun par che s* appr$stt Som. x1ii. 5.
apprezzare. A lor non lo scriv' io, ma a chi Io appuasa S. P. ci. 73,
appTX)BSÌniare. Non s* app rossi mira uno x quel che giacque . . . . S. P. xxxi. 46.
aprire. Per che parlar con voi ai vuole aperto Catte, x. 59.
Ma quei non v' apn V ale Can^. x. 1 13.
Quando gli aperse Amor con le sue mani Cans, xiiì. 8.
appreodcre. che la natura di ciascuno può appr/ntUre C iii. 15. 100.
tutti quelli che a questa setta s* apprtstro C ìv. 6. 146.
Se . . « avessi nel sepolcro, apprrndtre vorrei C. iv. la. lai.
Onde ... lo figlio alla iella della madre s' apprende C iv. 24. 149.
^prendimento. cioè nello apprenditnetito di quella C ii. 14. 333.
apprensione, perocché di lei aver non possono alcuna apprrHsioHe . C. vi, 13. 43.
appresentare. ristrigne lo bene e lo male in ciascuno appreseutato . C. ì. 4. 58,
conciossiacosaché ... io mi sia ... a .. . appresentato C i. 4. 96.
il ferro apprfsentata a lui C L il. 79.
e s' apprtsenta ... a coloro, a cui C. iv. a, 80.
appressare, al si può apprtssate alla sua conoscenza C. iii. 15. 68.
molte altre . . . qual meno appressandosi C iv. la. x88.
li suoi ilffìci appressa quivi d' ogni parte C ìv. 33. 147.
al porto, ove s' appirssa, venire non si potea C. iv. a8. 87.
nella città mìa, alla quale io m* apprtsso C. iv. s8. 95.
appresso. V. A^ a. 1 ; 3* 3» 5< ; 5- »3 ; 8. 1 ; 9. i, 43 ; io. i ; 13. i ; 14. i ; 15. s ; 16. 1 ;
30. 1,7 ; aa. 1,45 ; 33. i ; 34. 1,33, 36; 38. i ; 31. 13 j 33. 39 ; 43- ' J ^- »• >•
131 ; "• 35 ; >a. io; ii. i. las ; a. 5, 66 ; 6. 51 ; io. 35; la. 53 ; 15. I ;
16. 100 ; iii. 13. 73. 90: iv. a. 38 ; 3. 13. 43 ; 7. 70; la. 180; 15. 184, 187;
17. 1 ; ao. I, ao ; a6. 39 ; 37. 34, 69 ; aS. i, 43 ; 39. 50.
appropinquare quello che per apptcpiuquatnti a . . . m' addivenia . K. A'^. 16. 19.
quanlo la cosa desiderata più s' appropinqua al C. iii. 10. 18.
com' esso appropinqua al porto C. iv. a8. 17.
appropriare, e la dt\*ina Carità sia appwpriata allo Spirito Santo . . C Iv. ai. 107.
alle quali pare essere appropriata . , . una parte C. iv. 33. it6.
jidoiescrnMa, che s' appropria al caldo e alP unn'do . . . Giovruiutf,
che s* appropria al caldo e aX secco . . . SentituU, che s' appropria
a\frtddo e al stcco . . . Senio, che s' appropria al freddo e all'
umido C. iv. 33. 119, 131, 133, 134.
approvare, chi biasima sé medesimo, approva sé conoscere \o suo
difetto, ed approxfa sé non essere buono C 1. a. 40^ 41.
in questo caso, cioè ... in approvando V opinione C. ìv. 9. a.
appunto* che appunto erano compiuti li nove anni F. A^. 3. a,
il cerchio ... è impossìbile a misurare appunto C ii. 14. aaa
cadrebbe . . . appunto in su quel dosso del mare C iii. 5. 8a.
quel dosso del mare Oceano che è appunto . . . opposìto . . . . C iii. 5. 95
che il Cerchio . . . veggia il sole appunto sopra sé girare . . . . C ììi. 5. 175.
piti volte ali) . . . pervengono appunto li procacci C. iv. 11. 97.
aprire, se non per aprire la sentenzia della cosa divisa V. N. i^, 95.
a più aprire lo intendimento dì ... si converrebbe K A. 19. X47.
quando riscuotendomi apersi %\\ occhi K A". 83. 103.
ta quale poscia sia possibile d* d/trt'rr per prosa K A. 35. 71.
a coloro, a cui mi piace che ciò sìa aperto K A'. 39. 40.
converrebbe, alle nominate Canzoni aprire . . . cemento . . . C ì. 8. 4,
47
ARCO
Fuor eh* »' nessi d* Amor, eh* «//i> lo sanno CtfM«. xvi. 60.
Che mi par ^ik veder Io ciclo aprin Cane. xvii. 57.
al pie di quella torre Chea* (i^nr quando So«. xlìv. 6.
Amì, Signor, le labbn della mente S. P. I. 58.
.^I^v^ Si^ore, il tuo benigno udire Alla S. P, qxxìx* 4,
« 1 tao . . . udire Afin alla mia umile ossecrazione S. P. cxlii. 3.
SIceoMK unu Chiesa af>trto canta P. F 34.
Siccome santa Chicca af>trto pose P. F. x6a,
«rhltrto. Però . . . Liber arbitno . . . non fa franco Som. xxxvi. io.
wboaoctlo. cantinne . . . Salii verdi arbuscrUi BaU. iv. 13.
Si aoslra tutto a noi per lo grand* ano Cans. xv. 8.
DialnuU 1* mno tuo si, che non esca Cam*, xvtL 49.
dalla sentenza . . . ap*riA nell* ottavo . . . dell* Eìùa , . . C i, la. at.
procedere si conviene ad apnrf U sentenza . C. ìi, g, 4,
«■ «Sa avesse ttfitrta la via dì venire C ii. 10. 6t.
Per che io . . . apersi la bocca nel parlare , C it 13. 55.
Oaaado . . . aperta é la scntcnjui di quella C iii. 5. a.
al ^oale la Natura più aprru li suoi segreti C iti. 5. 56.
è mptHa la sentenza di quella particola C. iii, 8. aS.
fK occhi vostri C. iij. 15. 179
HoB mi% . . . mestiere . . . alcuna allegorìa aprin C iv. i. 91.
1^^ la via alla risposta C. iv. xa. 003.
•pcRaaente, come aptHa si vede C iv, 14. laS.
^ è di' &pr»n gli occhi alla verìtii C iv. 15. 100.
la bocca La . . . sentenza d* Aristotile C iv. 17. 33.
Jmtw V uomo quasi com' una rosa ....... C. iv. 37. 37,
cM essi sieno siccome valli volle ad aquihnt C. iv. ao. 76.
taho per esemplo dal [f. del) buono Fra Tommaso d'
XfMNo C. iv. 30. 37,
lo dico che, secondo 1' usanza d* Arabia K ^. 30. a.
Chi dirà di . . . Cincinnato . . . allo arart essere tornato . . C iv. 5. 133.
db dirà dì . . . Cincinnalo . . . tolto dall' arutro C iv. 5. 131.
Orieo fiicea ... gli ariìori e le pietre a so muovere . . ■ . C iu 1. 37.
chr 1) 6<>n d* uno awhon . . . perdere si dovcssono C iii. la. 78.
tapu&wbile è ... la forma dell' atra venire C ìì. I. 87.
lo secondo degli Afcang^li C ii. 6. 45.
^■dQ di Vcrcuno siano gli ^pTii"^''/f' . . . C ii. 6, 108.
Isifile dice ad Anksmim C. iii. 11. 167.
!■ at r «VCD oKVcr dosso di questo cerchio e fis&a C ii. 4. 87.
volto . . . diacocca I' ano di colui .... . C ii. 10. 47.
far lo m «r«« 4 imponibile a quadrare C. ii. 14. at8.
« fatXnÀ per due mrxki da e&so C. iii. 5. 136.
Li p— ti deBi quali anrJb'si dilungano . C. iii. 5. 138.
par dìaioare a quello V arto della nostra operazione C. iv. aa. 33,
MODaoic «no arco ... le vite ritiene . . . convengono essere ... ad
i—agioa tf* «npasaìmiglianti C iv. 93. 56. 60.
<k* cHa pfoctdr ad immagine di questo Arco ...... C. iv. 33. 64.
< ^ Hp«« che focato Af**> *^ì >u sarebbe eguale . . C iv« 33. 65.
f^VAnóàeilM vita ... « C. iv. 33. 73.
fl Uàtmtm a' «ccor«e tli questo Arco C. Ìv. a3. Sa.
l.Ai»»rBi^^"V^^^^ di questo ^no C. iv. «3. 89.
/• _ .: j:_.: C. iv. 33. Ili,
C. tv. 34, 30.
C iv, a4. 34.
***' ^'^Ata ^r «rf m^'^^ *' dUtingue .
ARDERE ^^^^^^ ^Q
ardere. Ma dricza gli occhi al gran disio che m' arJt Ba/t. ti. la.
e d' eslo core arettndo Lei . . . paaccn K ?V. 3. 88 {Son. i. ib).
la vita mia ... E arsa, consumata e trista e slanca ^. Ì'. ci. 40.
Che par V accenda in furia, e in fiamma 1' arda P. F. ipr.
ardimento. Questo ci dà fortczea ed ardimtnto Contn P. F. 133.
ardire, v. & n. Che, s' io allora non perdessi ardir» ... y. N. ig. a6 {Cans. i. 7).
Doglia mi reca nello core ardire Caus, x, t ; K E. li. a. 94.
Raflfrena un poco ìl disfrenato ardirt Cans. xvii. 53.
Sìcch' io ardisco a f ar . . . La novità, che Sest. ii. 64.
Che . . . Dovresti avere in tutte parti ardin J'. TV. la. 86 {Baii. \, 7Ì.
E gli occhi non r ar^isroM di guardare K. TV. a6. 40 (Soh. xv. 4).
E i' ebbi tanto ardir^ che . . . vidi Som. xxix. 7.
ardito. Tu te n* andrai, canzone, ardita e fera Catte, xviìi. 61.
Cosi la vita mia aniita e franca ... è mancata S. P. q'\. 40.
ardore. Chi lo tuo ardor per la costei beliate Mi fa Cant. ìx. 53.
clic disse eh* era ardort Di mente, immaginato Soh. xxxviii. 5.
a're. /'. aere.
argomento. Quale argomento di ragion raffrena Cqmm. xi. a6.
ardere, una cosa, U quale ardesse tutta K TV. 3. 44.
quella cosa che in mano gli ardeva ^- TV. 3. 50.
esso Marte disecca e arde le coae C. ÌÌ. 14. t6a.
che *l sole . . . arse il luogo, per lo quale passò C. ii. 15. 50.
ai che la mia anima . . . arde di potere ciò . . . narrare . . . . C. iìi. 3. lai.
per Io fuoco che dovea ardere Ìl corpo morto C Ìv. ^. 1 17.
ardimento, come io dirci se non perdessi \* ardimento K TV. 19. 104.
ardire, sicché non ardia di cominciare K TV. 18. 66.
eh' egli non ardia di levare gli occhi K TV. 36. 8.
Certo daddovero ardisco a dire C tv. 19, 53.
ardore, prende la forma . . . uno ardore virtuoso C ÌÌ. 6, 114.
trovando la mia vita disposta al suo ardore '. , , . C. Iìi. i. 6.
cioè ardore d' amore e di carità C. lù. 8. 147.
cioè informato ardore d' un gentile spirito C iii. 8. X49.
argentato, bianca si mostra, quasi argentata C ii. 14. 304.
argento. 1' uomo va cercando ar^rn/o C. ii. 13. 31.
più d' uno staio di Santclene d' argento fìnissimo C iv. 11. 80.
Argia. Aceste, nutrice d* Argia e dì Deifile C iv. 95. 80.
Argivo. quando Adrasto rcge degli ^rf'iVi'vide C iv. 35. 6a.
argomentare, non lascia la ragione argottutttare . C i. 4. 46.
Lo invidioso poi ar^mra/a C i. zx. 1x7.
la mia mente, che s* argomentava dì sanare C ii. 13. io.
che sottilmente argomentando . . . procedono C ìv. a. I14.
pare loro sottilissimamente argomentare ......... C iv. 15. 157.
Potrebbe . . . dire, contro a me argomentando C ìv. 17. 113.
Poi appresso argomenta per quello che detto 6 C. iv. ao. ao.
argomento. \a quarta, argomenta d^ inxfidia C ì. 11. 8.
Ln quarta si fa da un argomento d' invidia Ci. ir. iix.
ciò dee essere potentissimo argomento C ii. 9. 131.
procede con più sofistici e probabili argomenti C il 14. 108.
non soHera lite alcuna ... di sofìstici argomenti C ii. 15. 168.
La terwa ragione fu un argomento dì provvidenza C. iii. x. 77.
Per che . . . nullo migliore argomento era C iii. i. 87.
che argomento di colpa è ... in quanto C. ìii. 4. 45.
aria, che gli uccelli volando per V aria cadessero morti K TV. 33. 39^
ii
49
ARISTOTILE
Ariete. Clic trasse fuor U virtù d* Arùtg
COHt. XV. 4t.
Ariete
soJe,
Libra
quando va coir Aruie e
l principio deli' Ariett C. iìi. 5. 134.
« che Maria veglia nel princìpio dell* Ariete C iii. 5. 143.
VB soUo r Ariete C. iii. 5. 178.
Scienze del . . . Quadrìvio^ cioè . . . Arismtfica . . . , C. u. 14. 57.
C ^1 cielo dd Soie sì può comparare all' Arìsmetìcu C iì. 14. 134.
qweite due proprìeladi sono nell* Arismetica C. ii. 14. laS.
si Tede nel numera, del qual é V Arismetica C ìi. 14. 149.
per arte . . . Arismetriat ... e veduto C. ìi. 3. 54,
Artetctìlc:. Siccome dice il mìo maestro AristotìU C ì. 9. 61.
AewMéU credette . . . che fossero pure otto cicli C ii. 3. 19.
par tfriwonianaa d' Aristotile C. it 3. 59.
■■co ArtMiotiU pare ciò sentire . . . C. ii. 4. 33.
filosofi, de' quali pare essere ArisiotiU C ÌL 5. 19.
che pare dire Aristotile nel decimo dell* Etica C ii. 5. 90.
. . par volere Aristotile C ii. g. 63.
A$ùM\le V afferma C. ii. 9. 78.
^baH da virtb celestiale . . . siccome Aristotile C. ii. 14. 37.
dice AristoiHe C ii. 14. 144.
Soc Aristotile nei comincìamcnto deiP Am'rtta . . . . C ÌL 14. 340.
die ^m/o/ùV si dicesse di ciò . . . . « C ìi. 15. 60.
d$9Ùtat$U, Avicenna e Tolommeo C. ii. 15. 77.
ÌD quello medesimo luogo Artstotile dice C. iìi. a. 129.
ncioaì, che Ansatile dice a rompere costoro C iii. 5. 59.
li ooCali chiama Aristotile . . . divini C. iii. 7. 69.
^n«ibh2r vuole nel secondo dell* Attinta C. iii. 9. 53.
^ P ifmfinoc d* Aristotile ncU' ottavo dell' Etica C iìt xt. 74.
p»n weuàn Aristotile C. Ui, 11. 143.
. contro al suo migliore amico . . . combatteo . . . C. tii. 14. 79.
Ia ^p^k difinìsce Aristotile nel primo dell' Etica C. iii. 15. 109.
Mim>dui.li< dice ArittoHJe nel quarto della Fisica C. iv. fl. 47.
il MmUiii d<^ umana rm^one, Ariótotile C iv. s. 139.
Minifaifo e che AristoliU aia degnissimo . . C iv. 6. 30.
V ^1» mi i ArùMUs C. iv. 6. 69.
cane WìmMA i Mscsoo e Duca delta ragione C iv. 6. 71.
e ScoocTSte . . . per 1* ingegno . . . che 1s Naturi in
Aristotile memo avea . . . limarono e . . . ridussero, e massima-
lU AristoiOs C iv. 6. 131, 134. 13
ArisMféite eotsinciò a di^titare . C ìv. 6. 139.
di . . . per Ariitotite terminata fu C iv. 6. 144.
•■ può, Ari*totrle cuerc additatorc e conducitorc . . . . C iv. 6. iji.
■ dics AwiatohU . . . vivere é V essere C. iv. 7. no.
é AriiJotiU non avere inteso ....... C. iv. 8. 64.
de' Filosofi, AnsSotiU C. iv. 8. I4I.
ialqQia, disse AristoOk . . . C. ìv. 1 1. 83.
AriatoHU nd dedmo dell' Etica . . . . . C iv. 13. t^,
fovXt. riderebbe Annotile . . . . . . C. iv. 15. 59-
Arittotiie C iv. 15. 6a.
▼■ole AevtbUgt nel terzo delV Anima C iv. 15. 115.
s cnioro AristotHt psria C. iv. 15. 146.
psnt U iiocca J^ . . . sente»" d' Aristotile C. iv. 17. 94.
■s^**«»<Bn„,^ '^iu Civ. 17. 79.
«**f«—«'^*«V^^Ui«w' dell' -^/.^ Civ.~.36.
ARISTOTILE ^^^^^^^^V 50
armare. Per che t* annaio cuor da nulla è morso Ctma. si 75. B
arme. Che . . . Giungono alimi, e apezzan ciascun armt Cohm. xiì. la.
Prendete V ama, ed esaltate quella Cane. xvìu. 68.
Ecco r ar*HÌ c\\' io volli Con*, xji. 6i-
arrestare. Prima con lei t' arrtsSa Canz. x. 155.
Non vi amstatt ma venite a lei Som. xl. 11.
arretrare, per lui, o percb' ella s' arretra Cans. xii. 6.
Ben gli de' '1 cor passar, se non s' arrrira Som. xjud. 6.
arretro» Non son però tornato un posso arretro Cane. xv. 63.
arte. Né dar diletto di color, né d' ari» Canx. ìx. 15.
Con rei non star né ad ingegno né ad artt Canz. xìv. 95.
Aristotile, secondo 1* opinione d' Aristotilt C. iv. ai. 31. m
£ perO vuole santo Agostino, e ancora v4rf!$/o/f7tf C iv. ai. ta6.
venire . . . alla verace opinione d' Aristotile C. tv. aa. 30.
perocché il Maestro . . . Anstottie a' accorse ... . . . . C iv. 33. 8a.
siccome ncll* ottavo dell' Etica vuole Aristotile C. iv. 95. 6.
che, siccome Ariatotilt dice, V Uomo è C iv. 37. 39.
al processo d' Aristotile nel quarto dell* Etica C iv. 37. xio.
Onde Aristotile in quello di Ciovetttutc e Senettute dice . . . . C iv. 38. 31.
arma, -e. Figlio, amti mie, potenza mia C ìi. 6. 135.
colui, al quale ogni arfna è leggiera C ii. io. 48.
fortessa, la quale é arme e freno C iv. 17. 31.
malnati ! . . . che . . . donate . . . arme C. iv. 27. laa.
armeggiare. Ascanio . . . con gli altri adolescenti armeggiando . . C. iv. 36. 98.
armonia, ma falle adomare di soave armonia . . . , . . . . V. N. ta. -jo.
dalla luro armonia resulta piacimento C i. 5. 94. ■
senza rompere tutta sua dolcezza e armonia C. i. 7. 95. H
seii7^ dolcezza di musica e d* armonia C i. 7. 100.
de' quali tanto piii dolce amtonia resulta C ii. 14. 184.
si raggiantif che vincono 1' armonia dell* occhio C. iii. 7. 41.
un piacere di non so che armonia mirabile C*. iv. 95. 136.
annooiato. come Mjttilmcnle armoniato conviene essere lo corpo C. iii. 6. 5. f
armonizzare, nulla cosa per legame musaico armoniaaata . C i. 7. 93. f
siccome si vede nelle parale armonizzate , C il. 14. 183.
arricchire, se amcckìstotto [gli amici] C. iv. 27. 138.
arrogante. Mettere a negghicnza ... é di persona arrogante . . . C. iv. 8. ao.
arroganza, che non d* arroganza, ma d' umiltade é vocabolo . . . C iii. 11. sa.
se non che arroganza . . . e sé . . . non conoscere C. iv. 8. aa.
araora. rimasevi queir apparenza dell* amum C. ii. 15. 52.
arte, concìofossecosach* io avessi . . . veduto . . . V arte del dire . . V. N. 3. 70.
il debito dcQ' arte C i. 5. 99.
lo Volgare s^uita uso e lo Latino arte C Ì. 5. I04.
la loro usanza pongono in alcuna (iryr Ci. 11.50.
danno colpa alla materia dell' arte C i. 11. 77.
dì tutte le dffi' la medicina Ci. 13.34.
vita di scienza e d* arte C ii. 1. 33.
secondo che per arte Prospettiva ... è veduto C ii. 3. 53.
r arte di grammatica . . . potea fare C ii. 13. 35.
testo, che ncll* Arte itcchia ... si trovm C ii. 14. xos.
Q quale mena t' uomo all' abito ddl* arte C iii. la. 16.
per r arte della Verità eterna . . . concorrono C iii. 14. 139.
la cittÀ richiede alle sue arti . . . avere vicenda C iv, 4. 19.
per vìrtii di loro arti C iv. 5. 60.
coir arte musaica le loro parole hanno legate C iv. 6. 34.
ASCOLTARE
I
lite. QudU . . . D' essa rìtragge signorevol arit Som, xxviìì. 6.
Ma ben m' i detto che tu sai un' arit Som liii. 9.
Né per nostra possanza, né per arir , . , potemo P. F. 103.
Mdu^ue. costei . . . che s* asciuga con ta treccia bionda .... Canz. xx. 51.
Una saetta che m' 0sau£a un lago Dal cor BttU. ìii. 8.
■cnltuc Ed asco^tamh le parole vane, Si mosse ... y. N, a^. 133 (Cuna. ii. 5V
stCL Intra opcrariì e artefici di diverse arit e operazioni, ordinati a una
operazione o (Tr/« 6nalc C ìv. 6. 54, 55.
mestieri che all' arfg di cavalleria sono ordinati C iv. 6. 63.
che ha Tatto la umana ragione coli' altre sue arti C. iv. 8. 56.
ciascuna artt e ... é a certi termini limitato C iv. 9. 15.
che r ufficio e r arte della Natura finito . . . vedemo C iv. 9. 19.
operazioni . , . siccome sono arti dì parlare C. iv. 9. 48.
operazioni . . . siccome sono mft meccaniche C iv. 9. 51.
La Ragione scritta è artg dì bene e d' equità C. iv, 9. 88.
tD ciascuna «r/f . . . glì artefici . . . sono . . . suggetti al ... in
quelle arti C. iv. 9. 94, 93.
quanto la cosa è più propria dell' ar// Ctv. 9. 110.
coae sono che sono si pure arti, che la natura è strumento ddl' artt C. iv. 9. 114, 115.
dove 1* artf fa suo strumento della impulsione C iv. 9. 116.
cbe r «rf/ fa, suo strumento del caldo C iv. 9. 119.
al prìncipe e maestir» dell' nrte css^sr si dee suggctto C ìv. 9. lai.
t«ae »ooo dove 1' art€ i strumento della natura ; e queste sono meno
arti C iv. 9. 233, 134.
Ahre cose sono, che non sono dell' arti C. iv. 9. 134.
né credere a luì sono tenuti quanto è per V artt C. ìv. 9. 139.
il pescare sia sotto r erriy della venagione C iv. 9. 144.
Queste cose . . . che dell* altre arfi sono ragionate, veder s! possono
AcU' artt imperiale ; che regole sono in quella che sono pntt
«^ C iv. 9. 149, 150, 15 1.
«ATTe alcuna parentela coli* arf« imperiale C. iv. 9. 161.
diftoirc ^rM/iZ»«(t non é dell* arte imperiale : e se non 6 dell' artt . Civ, 9. 174, 175.
iiitodico, quando per artg . . . meritate C ìv. xr. 67.
4ÉiM|«e . . . della mìa artt non avrò frutto C. ìv. 37. 73.
qedU consigli che non hanno rispetto alla tua artt C ìv. 97. 78.
focili che hanno rispetto all' arit, la quale C. ìv. 37. 83.
Vttfloe; guardi che opere ne fanno i buoni artifici C Ì. li. 91.
doremo lodare I* arttfia C. ìii. 4. 71.
Intn operarii e artrfiri dì diverse arti e operazioni ... 1* artifici
orrero operatore dì quella . . . dee C iv. 6. 53, 55.
r art^et , , . ubbidire e credere si dee C. iv. 6. 67.
|li mUfiei e li discenti sono ed esser deono C iv. 9. 95.
«Mo lacno soggetti glì artifici a\ loro principe C. ìv. 9. 135.
ptr6 vedemo . . . contenzione tra gli artefici C iv. 9. 131.
li discenti ali* artefice . . . suggetti non sono C iv. 9. 137.
che qoesto 1* arttfice delle cose . . . fece C iv. 15. 76.
*rtttJalg. in ciascuna cosa naturale e artificiale . . . . . . , C. ii. i. 80, 95.
VtttdÉre. a piacimento artificiato C i. 5. 55.
VttdOk (secano magnifici lavori . . . d' artificio C. iv. 35. 57.
"WBillBitnfntr la dividerò più artifidùsamentt che K TV. 19. 91.
•toooe. dimzato r artimoMt della ragione C ii. 1. 5.
attuto, quando ammaestrò . . . Ascanio suo figliuolo C. iv. a6. 97
Oli è questa che ascende dal diserto C ii. 6. 35.
acciocchi si acconcino più ad ascoUarmi K ^. 8. 40.
E 2
ASCOLTARE
52
ascoltare. T aiTÌma eh' asrolfa e che lo sente C, iii. Cane. iì. 6; 3. laB.
se intendesse ciò eh' io dentro ascolto Cttne. xi. 14. ^È
Ch' anzi la ... L* ascolta con piciatc il suo fattore Catte, xiii. 34. ^|
Che non sofferse d' asroltar suo pianto Cana. xìx. 6. ^M
Ed io che ascolto . . . Consolarsi e dolersi Cntts. xx. 73. ^|
10 vi scongiuro che non Io ascoltiaU Son* xL 5. ^|
ascondere. L' anima cui aduma està bontate, Non la si tiene ^1
ascosa , . . C. Iv. Cant. iiì. isa.
Mh troppo è pifa ancor quel che s* ascoftde Cam. x. 130.
Nò luogo che dal suo viso m' asconda Cans. xii. 15.
Ed ogni ramo verde a noi s' asconde Cans. xv. 43.
ìnfino a tanto che s* ascottdt Cane. xix. 98.
L* altra man tiene ascosa La faccia Cane. xx. 34.
Senza ncuna ascondersi sott' ombra Stst. iv. a?.
Anzi gli aseondf le bellezte sue San. xxxi. 14.
11 velo . . . Che m' ascondeva il tuo benigno volto S. P. xxxì. 34.
Deh ! non asconder al tuo servidore La faccia tua S. P. cxUi. 37.
ascrìvere. Ma fa che con gli eletti io sia ascritto S. P. \. 43,
aapero. a quel che giacque Neil* aspero presepio S. P. xxxì. 47.
C/. aspro,
aspettare. £ poiché tempo mi par d* astiare . . . . C iv. Cano. ììi. 9 ; a. 17, 39L
Contemplando la fine che 1' aspetta C iv. Cang. iii. 138,
Aspetto tempo che più ragion prenda Cans, xiv. 47.
E vegna dentro al cor che tei aspeita CanM. xvL 54.
A colui che aspettando il tempo perde Cans, xxÌ. la.
si, che non s' aspetta Per me se non la morte .Som. xxvÌ. 3.
Ed, aspettando che il color gli tocchi . . . vanno S. P, xxxi. 14.
Aspetta il tempo e V oni di salvarmi S. P. c\. 96.
Però n* aspetto la tuu volouUde S. P. cxxix. ta.
avere speso Invano Le mìe fadehe, ad aspettar mal paghe . . . . P. F. 6.
il cor fisso Ad aspettar che Dio prendesse carne P. /*. 37.
ascoltare, dico . . . ascoltare j quanto alle parole C. ili. 3. 109.
che . . . mai non ascoltano C. iv. 15. 134.
Maria . . . solamente le parole del Salvatore ascoltava C iv. 17. 106.
ragionare lo bene, quando elio è ascoltato C. ìv. 37, 145.
per la quale più pare che uomo V ascoiti C. iv. 97. 148.
è degno d' esaere fuggito ... e non ascoltato C ìv. 29. 78.
ascondere. # una verità ascosa sotto bella menzogna C u. t. 34.
la sua allegoria, ciò* I' ascosa verìtÀ C ti. i. 103.
r altro ci tiene a»a»o Citi5.lt.
un altro . . . quasi ci tiene asctao C. il. 15. 14.
la Luna . . . starebbe ascosa a ogni gente . . . C iì. 15. 151.
che stare ascoso è impossibile C. iiì. 1, aa.
le . . . operazioni olii . . . macondono la loro intenzione . . . . C. iv. 5. 6.
le pietre che sì voleano oAcondere C iv. io. 38.
Asdente. Asdente^ il calzolaio dì Parma, sarebbe più nobile . . . . C iv. 16. 69.
Asinino, signori di si asinina natura . . . . C t. 6. T4.
asino, dice . . . Boezio : * Asino vive * C. il 8. 37.
siccome de* cavalli e degli asini : che . . . osimi ben si possono dire
coloro C. iv, 15. 61, 6a.
aspettare, che guardavanmi aspettando che io dovessi dire . . , , K iV. iB. 19.
ciò che si dice in tfmpc aspettare C iv. a. 49.
parve a me cJic fosse d^ aspettare tempo C iv. 2. 79.
coloro, a cui non incresce d* aitiate , C iv. a. 8a.
ASSEGNARE
Aspettare. E con Dìo Padre siede, e quindi aspttla Tornar , . . . P. F. 53.
ciaadicdun si Conforti ; E *I Paradiso per ben far asfiittf . . . . P. F, 56.
Né già. per cosa eh* egli aspetti al mondo P. F. 169.
E puossi dir che il fi] suo aspètto giova . . . C iiì. Canm. ii. ji ; 14. laa.
Cose appariscon nello suo aspttlo .... C. iìì. Cuna, ii. 55 ; 5. 15 ; 8. 33 ; 15. 6,
Se '1 bello aspetto non mi fosae tolto Di Son. xlviii. i.
quando io considero 1' aspetto Della tua ira . . . 5. P. vi. 31.
Non mi privar, Signore, del tuo aspetto 5. /*. ci. 4.
nre. Quella che in me col suo piacere aspira .... Sot*. xxvtii. 5.
Con rima As^fn e sottile Riprovando C iv, Ca*w. iit. 14.
Così nel mio parlar voglio esser aspro Canz, xii. t.
C/.aspero.
K A. ig. 77 (Caw#. i. 58) ; 33. 129 {Cam, ii. a), aoo (Catts. ti. 73) ; C. ili. Cans. ii.
79 ; Cans. xiìi. 55 ; Sest. i. iB ; Soh. xxxviiì. a ; I. 4 ; S.P. xxxì. 75 ; P. F. aog.
Ch* Amor m' ostale subitanamcnte Sì, che ... ^. A^. 16. 28 (Som. Ìx< 5).
mentre Che durerà del verno il grande as%nito Catta, xv. 58.
che Don gli giovava A far assaiii S. P. xxxviì. 47.
•MCgoare. In tanto quanto assegHu Che tempo ... si convegna . C. iv. Cane. iiì. 66.
^^L La Cede ch* io v' assegno Muove dal Cattz. xvi. 49.
^V ilpcttare. Ecco lo agricola aspetta lo . . . frutto C iv. a. 85.
^p poich* <r aspettare mi pare C. iv. a. 91.
che forse più dì mille anni V avevano aspettato C iv. 11. Ba.
tipetto, una figura d* uno Signore, di pauroso aspetto a chi ... ''. A^. 3* 30.
«aa . . . donna dì molto piacevole aspetto y. N. s- 1*
Bna donna giovane e di gentile aspetto molto K. AT. 8. 4.
che la sua faccia avesse tanto aspetto d' umlltade . , V. N. 3^. 66.
r sna sì è la chiarezza del suo aspetto C. ii. 14. ila.
per muitiplicamento di luce in quelli e 'n lo loro aspetto . . . . C. ili. 7. 32.
r trpetto suo aiuta ta nostra fede C. iiì. 7. 156.
qursta Donna, col suo mirabile a^peito . . . aiuta C. iii. 7. 176.
drco che nel suo aspetto appariscono cose C. iii. 8. 33.
■loato piacere ò . . . nell* aspetto di costei C. iiì. 8. 41.
^pKste cose che paiono nel suo aspetta* C. iii. 8. 137.
Vi od suo (M/r//0 contentane la sua vaghezza C. iti. la. 108.
deUa filato dì questa bellissima sono private C iti. 13. 16,
•ivedc come ncU' aspetto di costei . . . appaiono C iii. 35. 51.
^frequentare lo suo a5/kr//o mi sostenni C iv. 1.66.
Baile neir appetto dì fuori C iv. 17. ia6.
< 1 no ftf^ftì era come folgore C. iv. aa. 173.
prometto trattare . . . eon rima soUik e aspra C ìv. a. lor.
tperù dice aspra , . , C iv. a. no.
^ y. y. 7. 6 ; 8. 5, 8 ; la. 94 ; 14. 97 ; 17. 5 ; aa. 106 ; 33. 43 ; 36. 37 ; 38. 5 ; 39.
39; 40-49; 4»- 53; ^- »• '»• M4 ; "-a- 9 5 5- '" : "■ 88; 13. 134. 163;
iii. a. 7a ; 4- lai ; 5- 6« J >o. ag ; la. 5, 39 ; 15. aoo ; iv. 5. 51 ; 9. 105 ; la.
»o3; >3- MS»; 37. if 187.
< che Amore ... di subito m* assalta si forte V, N"» 16» zi,
•"^contiDcnle che le lagrime m' avcano assalito K /V". aa. 39.
* lì lospìri m* assio/MiMo grandissimi ed angoscio» K. A^. 38. 19.
e poi ne assonerò alcuna ragione y, N. ag. 37.
*Ntonfici panj . . . groasamente assegnando . . . . . . . . C il 3. 48.
"•ìpodur ragioni C. ii. 7. 34.
••Pft queste ragioni assegnate . . C ii. 7. 51.
^ >1 potrebbono ragioni naturali e . . . assegnare C. iii. io. 40.
^••e per le ragioni assegnate se iacusì C iii. io. 44*
ASSEGNARE
54
aoaegnaxe. Qui non 1* a%stgno ; — che veder lo puoi , Ca^e. zvit. i8.
BSBemblBre. dolore intorno al ... m* assembra La . . . m«ite V. N. 34. 30 (Cans. ìv. 4).
Dir di lui in parte eh' assemhttissi il vero Soh. xxxviìl. 3.
aasembro. In ciascuno Ò ciascuno vizio assembro Catu. x. 133.
assimlgliare. costei, Ch* al prence delle stelle s' assimigUa . . . Con», xìx. XI4.
aasonilgUare* E sono assontigliato al vcspertiglio S. P. q\. 19.
assottigliare. Ond' io ti prego che tu t' assottigli , . . In Cam. xiv. 84.
asta, qiial verace Non segue V asta del vedovo giglio Catts. xviii. ag.
astioso. Ctr io sono astioso di chiunque muore .... y. JV. 34. 39 {Ca»a. ìv. 13).
astrologo. Secondo che V astrologo ne spira Som. xxviii. 4.
atare. K aitare.
atque. yf/^ur fortuna ruinosa datur Caiw. xxi. ri.
atro. Poi non mi sarcbb' atra La morte Cane. xii. 55.
asaegnare. e la cagione assegtio C. ìv. a. 93.
asaemprare. le quali è mio intendimento d' assemf>rare in . . . . V. N. i. 6.
aSBCnxa. siccome alla presenza del sole e alta sua assenso . , . . C. iiì. 9. 117.
quasi nella sua assntea dimorando entrai C iv. i. 67.
assettare, però ad esso non voglio .•[' assetti alcuno male C Ì, i. 87.
e ad una mensa cogli altri simili impediti s' assetti C i. x. 96.
assettatore. né alcuno assettatoti di vìjcì C.ì. i. 90.
assicurare, mi confortai molto, assiotrandomi cVìq K. TV. 5, 19.
nnd' io <45«irHr-afu/o'Hi', cominciai a parlare K AT. la. aS.
assimighanti
C. iv. 33. 60.
C ìiL 13. 9t.
C. iv. ar. 73.
C ii. 15. 187.
C. iiì. 14. aS.
C iv. 17. 36.
C. ìli. tx. 130.
C. ìli. 14. ni.
C. iv. aj. 73.
asslmigliante. convengono essere quasi
C/. assomigliare.
assolutameDte. Vede . . . questa nobilissima di tutte assolutamente .
assolvere, che ... la intellettuale Virtù sia bene astratta e assoluta da
assomigliare, la Rettonca^ la quale al terzo ciclo è assomigliata .
quanto per esso ò possibile a55om^/('<(7r5f' a Lui
C/. a^mjgliante.
astinenza, regola e freno della nostra soperchievole astinnua . . .
astrarre. la vera amùtà, astratta dall' animo ... ha
li pensieri . . . sono astratti daììc basse e terrene cose
che ... la inulUttuaU Virtù sia bene astratta e assoluta da . .
astrattasi àa\\t mondane cose e ... le pare C iv. a8. 43.
astringere, delle quali massimamente sono as/nr/yi C tv. xa. 60.
astrologia, là dove d' Astroiogia gli conviene parlare C. ii. 3. 34.
secondo quello che si tiene in Astrologia C ii. 3. 50.
Sciente del . . . Quadrìvio, cioè . . . Astrologia C iì. 14. 58.
per le quali si può comparare all' Aerologia C ii. 14. aaj.
queste due proprietà sono ncll* Astrologia C iì. 14. 333.
che . , . \-orrebbono disputare ... in Astrologia C iv. 15. tÒ'j,
astrologo* n. Se adj. secondo comune opinione astrologa . . . . V. N. 30. 19.
V antica grossezza degli astrologi C. ii. 3. ao.
lo cerchio ... gli Astrologi chiamano epiciclo C. ìi. 4. Sa.
per gli astroiogi diversamente t sentito C ti. 6. 139.
dalla migliore dimostrazione degli astrologi C ìi. ti. 136.
secondo le scritture degli a5/n>/ogi' C ii. 14. 339.
io comprendo per le sentenze degli as/ro/c^' C ìii. 5. xxa.
ora per due modi si prende dagli astrologi C. iiì. 6. 14.
astuto, non ò da dire savio uomo . . . ma è da chiamare astuto . . . C iv. 37. 51.
Atene, sì sale a fìtosofare a quella Atene celestiale C. iii. 14. 138.
come Cefalo d* Atene venne a Eaco re per soccorso nella guerra
che Atene ebbe con Crctì C. iv. 37, 158, 160,
O Atenej non domandate a me aiutorio . . C iv. 37. 173.
n
I
ATTO
La. ov* è alcun che perder lei s* att^nét . . . . V. N. 19. 45 (Cum. ì. a6\
L* anima mia che n' atUndea conforto .... Cane. xiìi. 95.
Poi sol da voi lo suo soccorso atttndf Cattz. xv\. x6.
Sappiate che r a/^f£/irr più non posso , CVimj. xvi. 39.
Xac^or tempcstn con . . . At/mdi per tua sorte Cane, xviii. 57.
O *oi . . . AtlmHtU, e guardate K. M 7. 19 {Stm. ii. a).
^tenere. Qad filo, a cui s' aZ/i/n la mia speranza Cona. xviì. 6a.
attento. Acciò che ben atuntì tutti nui . . . siam P, F. 181.
«ttcrrare. Ed obbligati a quel che il mondo atftmt .... . . S. P. et. 8t.
Btterare. Già cran qua» eh' attmaU V ore t'. ^V. 3. 81 (Son. i. 5),
■MOl si vede Meraviglia nell' atto, che procede K ^. 19. 36 {Cane. i. 17).
Vada con lei, e miri frli atti sui C. iii. Cana. ii, 40 ; 14. 101.
Gli «Ma soavi eh' ella mostra altrui, Vanno C iii. Catte, ii. 45.
perdiè gli atti disde^osi e feri . . . m* han chiuso C iv. Cane. iii. 5.
Osaoto è . . . gentile Negli attica amorosa ........ Cane. ix. 33.
9Sipro, Còm* è negli atti questa bella pietra Cana. nix. 3.
Che la mostrava in tutti gli «/A' sui Orna. xix. Sa.
itteDdere; e parca che atifndesat da me alcuna parola V. N. xq. 37.
cominciaro ad atttndtre in vista la mìa risponsione V. N. x8. 30.
se Don fosse eh' io aftrntita anche udire di lei V. N. an. 34.
U quale questo servigio a/tofdir CÌ. 9. 3r.
fffuWrwn ... la consumazione del . . . movimento CAx. 15. 116.
Qui si vuole bene atttitdert ad alcuna moralità C. ti. 16. 50.
come . . . quel tempo ... si dee attetiderr . . , C iv, g. 46.
quivi SI vuole atienderw la volontà della natura C iv. 9. la?.
i|BÌTÌ si vuole alttndér* la . . . disposizione del tempo C iv. 9. 139.
4msì fine «tttttdm dalla parte dello scibile C iv. 13. 79.
oh . , . Scmin^orc, che non at/etidi, se non che C. iv. ai. 114.
Né questo cotale Prìtdtnte non attmd* chi domandi C iv, 97. 64.
U ncibile Anima ... e alténd* la fìne di questa vita C. iv. aS. 50.
a rendere r uditore (I///M/0 . C. ii. 7. 60.
■Wto. vita contemplativa o attiva , . , . . C. ì. 5. 76.
«vere beatitudine della vita attiva C. ii. 5. 79.
omc . . . convegna loro pure 1' attixta vita {F, come che pure
r attiva convegna loro) C. ii. 5. 93.
'sua * la viu Attiva C ìv. 17. 89,
lache per I' Ailiva si pervegna ... a . C iv. 17. 90.
he bttona fosse 1* Attiva . . . C iv. 17, ito.
è pu eccellente che qnella dell' vi/ftwi C iv. 17. ri5.
tioe potila della viu a///pa . . • C. iv. aa. 147.
tetre sette della l'ita attiva C iv. 33. i6t.
ctcante la Beatitudine nella vita attiva C. iv. 33. 179.
*8V»pc potemo imprrfctta nella i>ila attiva C. Ìv. sa. ao.|
^ttl^K. ftoprastarc alle passioni ed rt//i' di tanta giovcntudine . . . V. N. a. 60.
ÌA^nto di potenza si riduce in atto V. N. ao. 30.
ilicaconic questa potenza si riduce in atto K /V. ao. 40.
■«wac questa donna riduce in atto questa potenza V. N. ai. 05.
*"•« riduce in atto Amore ne' cori di J', A^ ai. 39.
««oihIo dae attt della sua bocca K. /V. ar. 50.
• tirtà <iec avere atto libero e non isforzato. Atto lìbero ft, quando
• .. otto sforiate è, quando C. i. 8. loi (A««), 104.
ktooccki ùa con a<to Ubero la virtù Ci. 8. in.
*Ctlo<]*ognÌ afto dì mercatanzia C. Ì. 8. 196.
«bfo «vere in ««oc palese C. ì, io. 59.
ATTO
56
atto. Che in donar vita ^ tosta ... co* begli 0//1' nuovi Canz, xìx. 109.
Poi con atto di spirito cocente Creasti Ba/i. il. 8.
Perch* io vi veggio andar scnz' afta vile K AT. aa. 75 {Som, xti. 8).
Ed ò negli atti [snoi Unto gentile] K iV. 37. 34 {So*t. xvi. ta\ 44.
Quando guardaste gli a//i e la statura K. W. 36. 31 (5on. xix. 3).
Ch* ogni suo a//o mi trac a fìnirc Son.xìt.zt.
Voi, Donne, che pietoso atto mostrate Son. li. i.
al gentil atto Degli occhi suoi conosccraila Son. li. la.
É ptuvico ladron negli a//i' sui Som. liv. 8.
Morte apparecchia, e di lussuria gli a//i' P. F. noi.
attorno. Ma gite attorno in abito dolente Son. xlìii. to.
attristare. Onde V acre s* attrista tutto, e piagne Cans. xv. aa.
Perché s' attnsta veggendo altrui bene P. F. 188.
atto» H. eh' è . . . atto della sua più nobile parte C. ii. 6. 03.
il pensiero * proprio atto della ragione C. ii. 8. 39.
era speziai pensiero a quell' aito C. ii. 8. 60.
atta a ricevere 1' atto dì . . . chÒ 1* atto dell' agente si prende . . C, ii. xo. 65. 66.
non la potea immaginare in a//o alcuno, se non C ii. 13. 43.
r anima t aito del corpo : e s' ella è suo tUto^ è sua cagione . . . C. ni. 6. tta, 1 13.
cioè nel parlare e negli atti C. iiì. 7. 99.
che solamente 1' Uomo ... ha reggimenti e atti che C. iiì. 7. 103.
che alcuna bestia fa atti C iiì. 7. 108.
la immagine della ragione, cioè gli atti e 1 parlare C iiì. 7. xaa.
vada co» in t ntiri gli suoi atti , . . . C. iiì, 7, 137,
i suoi atti . . . fanno amore disvegliare C. iiì. 7. 140.
r ultima potenza . . . quivi sì riduce in atto C. iìi. 8. 64.
nasce il vocabolo del suo proprio atto C ili. Kx. 54, 56.
r uno e r altro termine degli atti ... si chiamano per lo vocabolo
dell* a//o medesimo. ..siccome. . . 'O Luce' (ch*craar/o) C iiì. 11. 156, 157^x60.
perocché in Lui è . . . sommo yltto C. iìi. la. 98.
quando 1' anima nostra non ha atto dì speculazione ...... C. iiì. 13. 58.
non fa ... se non nell' atto della speculazione C iii. 13. 69.
non ostante che . . . non sia nell* ultimo atto di filosofìa . . . . C iìi. 13. 79.
li filosofi . . . nellì loro atti . . . ÌI dimostraro ........ C iii. 14. 70.
dove la filosofìa è in atto C. iii. 14. 106,
accende amore . . . colla soavità dfgti atti C iii 14. 115.
non si dice qui gli atti di questa Donna essere C iv. a. 99.
Autorità non è altro che atto d' Autore C. iv. 6. 15.
Autoritade vale tanto, quanto atto tUgno diftdt e C iv. 6. 49.
conoscere ... è proprio atto dì ragione C iv. 8. 6.
eh' essa cansidrra t fa nel proprio aito suo C iv. 9. 47.
la nostra ragione considera neW atto delia volmita C, iv. 9. 66.
r oro e le margarite perfettamente . . . alto abbiano C iv. 11. 40.
disposto a questo divino atto ricevere C. iv. ao. 57.
a ricevere li loro aiti . C. iv. 30. 61.
1* anima . . . procede . . . usando lì suoi atti , . C. iv. 34, 91.
gli aiti villani sieno lungi da te C iv. 35. ao.
Nullo atto è laido, che C iv. 35. 95.
atto» adj. la sua disposizione atta a ricevere I' atto C lì. io. 64.
attorno, che *1 suo tondo tutto si girava attorno al suo centro . . . C. iii. 5. 49.
attrarre, che sempre attrae la capacità C ìiL 13. 93.
attuale, è talvolta abituale solamente, e non attuate C. iii. 13. 54.
se non quando 1* uomo è in ìspccutazione attuale C. iìi, 13, 67.
attualitade. perocché ha pììi movimento e piti attualitadt e . . . . C ti. 4. 70.
57
AUTORITADE
wmlìiiiTilT ÌAtn audivissénS verba tnea Graecì ...,..,. Cane. xxl. 4.
«Ofldlettcx Ora che . . . gU augifUtti cantando . . . Fanno .... Sot$. xlii. 6.
Com' nugriUtto sotto foglia verde Sest. iv. 34.
augello, ixdcne . . . Cader gli augrlìì volando per V a* re . V. JV. 23, 1 79 (Cohm. ti. 53).
Fuggito è (^Tìi aw^/, che *1 caJdo segue Can». xv. a-j.
tE cantionc gli augtUi Bali iv. io.
Qliiocelkk.
lattaia Prcgauido si eh* ella sempre s* augusti Cane, xviii. 75.
WWL Adunque dal prìncipio dell' aurora S. P. cxxlx. 16.
E perdié sei V aufort della vita S. P. cxxix. 13.
può discendere
C. iv, 6. 16.
17- 3>-
14. 78.
7.56.
aoctore. Questo vocabolo, cioè Auctorx
Cf. antore.
•ndacìa. freno a moderare 1' audacia e la timidità nostra C iv.
•ndieiua. desiderando che venissero . . . nella sua auditiuia . . . V. N.
cioè air abbellire dell' audìgnza C ii.
C/. odlmTB.
AuftU>tloO. Onde dice Augustine C iv. g. 63.
Cy: Agostina
Aogmtot. nella morte d' .^Nfifsfo ... vide . . . C ii. 14. 175.
nieo. che significa tjuito quanto legare parole, cioè AUIEQ . . . C. ìv. 6. aa.
vuole . . . che V uomo s' ausi a ben fare e a rifrenare . . . C iv. ai. 127.
d* essere penitente . . . sicché non s' ausi a fallare C. iv. a$, 44.
autem non sic A^. A^ i x 33.
nteotiOO» che la sentenza imperiale sia . . . autentica C tv. 9. 163.
Utentin. uno vocabolo greco che dice y4u/rn/i>f C iv. 6. 41.
latore, trovai . . . vocaboli d* autori e di scienze C ii. 13. 36.
U filosofia, che era donna di questi autori C ii. 13. 39.
opera . . . dagli autori poco cercata C iv. 3. 19.
Autorità non è altro che atto d* Autort C iv. 6. 15.
in quanto Autort viene e discende di questo verbo C iv. 6. 33.
L' altro principio, onde ^M/orr discende C. iv. 6. 38.
ceni Autore, quinci derivato, si prende C iv. 6. 43.
C^aiictore.
per la quale paia di maeglore autorità . . C i. 4. 104.
. . per la sua grande autorità sapere C. ÌÌÌ. 5. 63.
1a seconda è 1* eccellentissima autorità della C iv. 3. 66.
Wvirtb della Verità, che ogni >4w/an/à convince C Ìv. 3. 68.
^Ua Imperiale <^M/on>à sapere non sì può ... .... C. tv. 3, 71.
tcni «Uro comandamento . . . prende . . . autorità C iv. 4. 79.
CM sì manifesta la Imperiale . . . Autorità essere C. iv. 4. 60.
Aon b ciò r Autorità del Romano Prìncipe . . . somma . . . . C. iv, 4. 84.
pn non offendere la scnatorìa dN/on'/ù C Ìv. 5. 139.
^n^ionare dell* altezza della Imperiale yfMtohiCà C iv. 6. 3.
che Autorità non è altro che atto d' Autore C. iv. 6. 14.
f^y Autorità del Filosofo sommo ... sia C iv. 6. 155.
*"< repugna alla Autorità Imperiale C. iv. 6. 158.
*^**|i>oigi»i \a filosofica Autorità colla imfvriaU C. Ìv. 6. 167.
**"fiki«ofica autorità si congiugne C iv. 6. 170.
1**Bl<i i da rcverire 1* Autorità Imperiale e la C. Ìv. 7. a.
ff'wuncrc contro alla autorità del Filosofo C. iv. 8. 39.
•perfuiooe . . . U imperiale autorità fue trovata C iv. 9. 9.
Ittttt età pur ha seco una ombra d* aH/oW/à . ,,..,.. C Ìv. 37. 147.
sopra lo ragionamento della Imperiale autori/ad* . . . C. iv. 6. 11.
^qMito viene quello vocabolo . . . cioè Autotitnd* C. iv. 6. 47.
AUTORITADE ^^^IP ^^^^^^^^V 58
avante. Che da levante Avantt — infino a . . . infonde Conc xìx. 98.
avanti. Oirver il gcner lor, eh'' io misi avanti C iv. Canm. iìL ili.
E di' a colui . . . Avanti che sdonnei K. TV. la. 1 15 [Baìl. i. 36).
avanzare, qtundo t* avrò avattsatn f^. N, ig. fj (Cans. i. 58).
Perocché il suo \'alor s) pure acuHAa Cattx. xìv. ^.
Poiché pa^a ed avaneti Natura e costumansa Bai/, ir. 94.
Sicché M voler del core o^i altro afatua Sor*, xxxviit. 13,
avarizia. Poi * Avarisia^ per cui si martini II mondo P. F. ig6.
avaro. Come 1* avaro seg:uitando 1* avere . . . Corre 1* avatv., ma pili
fugge pace Cans. x. 67, 69.
che hai tu fatto. Cieco avaro disfatto Comm. x. 76.
FassI dinanzi dair nv/rro volto Virtù Canm.-x. 106.
Cosi altrui e sé concia 1* avaro CanM, x. 196.
Lo quale a me suo servo non fìa avaro Soh. xlti. 14.
ave. Ai'F regina Vergine Maria P. F. 341.
avere. » C iv. CanM. iìi. 33 ; Cons, x. 67 ; xix. ao.
awedere. L' anima perde, che non se n' awtde P. F. ^s-
avvegnaché Som. xli. 9.
avvenente. Sovra la morta immagine avwHtnU V. N.%, ^i (Som. iìì. tt).
avvenire. Che gli aitnen ciò che gli dona salute V. N> ig, 58 {Catta, i. 39).
Questo m* avtn'fttf ovunque ella mi vede V, N. a8. a6 (/*. C {3).
Che mi combatte . . . Aifegna che mcn duole CiiMa. xiii. 54.
autorìtade. vedere che Autotitade vale tanto, quanto C iv. 6. 48.
che le sue parole sono somma e altissima autoritade C i\*. 6. 53.
acciocché li ... e la sua aulorifadr sia un lume C iv. 37. 90,
autunno, si fanno . . . ncll' anno ... in Autunno C. iv. 33. 139,
avarizia, tonto sono pronti ad avan'sia C i. 9. 16.
conducono 1' umana volenti a vizio d* avarisia C. iv. la, 34.
Per certo 1* avarizia fa gli uomini odiosi ... C.'w, 13. 133.
avaro, quc* che sono a mano dell* avaro C i. 9. 46.
in questo errore cade V mmro maledetto C iìi. 15. 88.
avere, M. C. iv. u. 95 ; 13. 95 ; 13.100,101.
Avicenna, quali dalli motori, siccome Plato, Avicenna e C ii. 14. 33.
questa opinione pare avere . . . Avicenna e C. iì. 15. 77.
mostrerò dìflcrcnza . . . sccondochè Avicenna sente C. ìii. 14. 41,
che Axncenna e Algazct vollero che C iv. si. 15.
avolo, e la obblivione . . . non fo&sc del suo avo/o venuta . . . . C iv. 14. 118.
avvalorare. Poi , . . dice com* eli' avvalora . . . amore C. iii. 14. 113.
aw^;nacbè. K AT. e. 71 ; 9. 5, 61 ; 1 7, 5 ; 33. 109 ; ag. la ; 34. 9 ; 39. 48 ; 43. 31 ; C
i. I. 43 ; a. 34 ; 3. sa ; ro. 43 ; >a. 69 ; 13. aó, 39 ; il 3. 8. 18:4. 89, 95 ;
5- Jo» »3. 35. 53 ; 6* 3. »3< i 7* 87 ; io. 33 ; la. 36; 13. aa ; 14. 30; iii. i.
34» 6a ; 3. 36 ; 4. 60 ; 7. 13, 51, 65 ; 8. 40, 77 ; 9- 107 ; 11. 10 ; ta. 86 ; 13.
46, 95 ; iv. a. 96 ; 3. 60 ; 6, 79 ; 9. ja ; io. 8, 58 ; «a. 136, aoi ; 13. 3. 54,
66; 14. sa; 15. 51 ; 17. 80, 90 ; aa. 6s, 106; 35. 36: a6. X03 ; 09.45.
avvenimento. Puotesi . . . vedere . . . nello indiscnto loro tarveni'
mtmlo C.iv. II. 33.
nella ìndiacrtMiont del loro ai*vtnirMetnto . C tv. 1 1. 53.
nel loro indiscreto avvenimento si può comprendere , . , , . C iv. 13. 3.
Né per lo avvenimento di questo non mi si toglie . C iv. 13. 17.
avvenire. Ed awegna che la sua immagine . . . fosse V. N. a, 53.
neir ultimo di questi di avvenne^ che . . . K. A^. 3. 5,
Un giorno avvenne^ che . . . sedea in parte V, tf, ^. i.
Appresso la morte . . , avvenne cosa, per la quale . . . . . K W. 9. a.
Avvenne quasi nel mezzo del mio dormire, che . . . . . . K. W. la. 13.
AVVERSARIO
Per eh* egli m>vift$t che tanto To dimorB Cans. xiv. 75.
Tuito quanto aDa tua bontl s' awitne Cans. xiv. 83.
Ha e^li a»Mm, che spesso altri si getta Cane. xiv. 93.
E a' egti «mwn che gli risponda male .... Cohj. xvi.37.
C a* «(li «waifN che per te sia rimosso Crnj. xvìi. 71.
E a' effU Mwwm che tu mai alcun tniovi Catta, xx. 96.
Atmigtm non la scorge Se non chi Baii. ix. 13.
lo dico : ahi lasso * awùn egli a perdona K. /V. 16. 37 {Som. ix. 4).
Pierocch^ quel mcdesmo mnvmnr a noi Sqh, li. 10.
il rcfno tuo, siccome pone Quesu oruion P. /*. «4.
quanto awfMturosa Fa la mìa disianza Bmtt. tv. ai.
che la potenza Degli avversari miei . . . consummi . . . S. P. xxxì. 56.
Wfmmt che questa gentilissima venne in parte . . . . K iV. 14. a.
e mmfgmm eh* io fossi altro che prima K AT. 14. 43.
Atmmm* poi che . . . giunse a me K. A^. ig. i.
•T «^ «wmùMtf che molti la potessero udire V. N. ig. 155.
AppnMDCiò pochi di, atntftHi che ... mi giunse K A^ 93. i.
M A parole di questo che m' era avwnuto K. AT. 33. 135.
A^prcaao . . . «vvfM«tr un di, che ... ed io mi sentii V. N. a^. 9.
MNRfpM lbr«e che tra altra gente addivenisse, e «vu^vid ancora, che V. N. 25. 37, a8.
^Mninrpoi che questa donna ... ai facea K. AT. 37. 1.
C Molte volte «wwM che tanto dolore avca .... . K. A^. 40. 33.
e ipoae vummm che ... si facea un colore .... . K A^. 40. 31.
Dppo questa tribolazione av\-énne . . . che K A^. 41. 1.
0»4t «anni/ che ciascuno ha C. ì. a. 60.
rkr Don itrww dcj Volgare , C i. 5. 54.
coati II uan ente axfvemirt - C. i. io. 37.
che 1 magnanimo ... fa . . . . C i. tt. 134.
dw al magnanimo . . . paiono C L 1 1. 140.
no . , . de manifesto C iì. i, 61.
. non mrvmt* sensa C ii. 1 1. 19.
volte awÙH* che C. ii. la. 37.
rfgHAnlB oltre a quello che può awmmn C. iii. i. 83
«oal avìMnift C iii. 6. 33,
n>vwM# spesse v^te, che . . . C iìL 9. 133.
VwT cbe «wmi/ che gli altn mìseri . . . caggiono C iii. 13. 1 16.
é mtMmUo . . . quelle ricchezze iniquaracote awtnirt . . . . C. iv. 11. ito.
«rt osfl» ■«•(» vita «wiimr . C iv. la. 197.
ft fptA leapU e . . . muri poleo questo immtire C. iv. 13. 1 16.
^ •gii mn^mmé che ... la inUlUttuah Virtù sia ...... C iv. at. 71.
M a . . . mmvirm cbe 1* Arco della vita . . . é . C iv. 93. 73.
<1m oltre la Sémttmié rimane C iv. 94. 53.
dcaèdcrando che venissero per awtnhtm nella . . . , V. N. 14. 77.
kl tonpo da dare t bene «iffM/Mnuo C iv. 37, 179.
Contra questo —wfraayio della ragione bÌ levò . . - . K. M 40. i.
t — a biasimare ancor» ì aooi minmaari C i. ta. 14.
rflgli iPMiMii'iIrlIt rrrìti C iv. 9. 140.
dbloii aO* mwv0W9*rio si ragiona C. iv. 8. 89.
>**»twiwiib quindi non prenda . , . . C iv. 8. 91.
lov cka al «otto dk* tanti avvfr»ari parlo . C. iv. 8. 93.
•rr-w««nbruol<ttiia . C iv. 13. aó.
SHpo^jQf^^^jUlJlBfVrMWPMTW ClV. 13.53.
mfmm^^ rflirff»»* ,, rispondo C. iv. 14. 39.
AVVERSARIO
60
avversario. Ciascun m' era nemico ed ainvrsario S. P, ci. q$,
avversità, eh' Amore Contr' ogni awersità le dà valore Batl. vii. 13.
avvezzare, che . . . tanto Amor m* avversa Con un martiro e . . . Cana. xìv. 76.
badare. Col numero, cW ognora passar haJa Cana. x. 73.
bagnare. Levava gli occhi mici bagnafi in pianti . . . V, If. ^. 184 {Cans. ii. 57).
nostra donna . . . Bagnala il viso di pianto d' amore . . V. .V. 33. 73 {Son. xii. 6).
baldanza, tu sei quella, che mi spoglia D' ogni haldattaa Cans. xviL 5.
donna Tal, che . . . Mi dà i^d/c/aHr<i Sr5/. ii. 63.
Ora ho perduta tutta mia òaUaMsa K. AT. 7. 30 (Spm. ii. 13).
Ch' Amor . . . Prende baldanea e tanta sicurtate . . . . P'. A'. 14. 86 {Soh. vii. 8).
baldanzosamente. Passa una Donna baldanaiìsa matte Son. xliv. 3.
balestra. Però nel cerchio della sua baìrsfra Son. xxxvi. 9.
balestrare. S) che consiglio invan vi si baUstra Son. xxjcvi. 11.
balia, del signor, che m' hi in bafui Catui. xvi. 65.
ballata. Bui/afa, io vo" che tu ritrovi Amore K M la. 80 {Bafi, i. 1).
Tu vai, ballata, si cortesemente V. N. ta.B^ {Ball. i. 5).
Gentil ballata [mia, quando ti piace, Muovi] . . . V. N. la. laa {Ball. i. 43), 135.
Muovi, Ballata ... A quella bella donna Ball. v. a.
le parolcttc mie . . . Han fatto una ballata Ball. viti. 19.
Udite la ballata mia pietosa Ball, x. a.
barbare. Si è barbato nella dura pietra Stst. i. 5.
bassare. Che in altra guisa basservbbt ì colli ......... Sest. iv. io.
Sicché, bassando il viso, tutto smuore V. N. ai. \^ {Son. xi. 5).
awenarìo. se 1* avversano volesse dire C. iv. 14. toi.
se si volesse alla favola fermare 1' avversano C. iv. 14. 150.
e lo aintrsario è grande C iv. 37. 178,
awerao. parla lo pensiero nuovo avverto C. ii. 11. 6.
secondo la opinione avversa ... fu C iv. 14. 139.
avvisare, cosi mal può ire . . . chi prima non V avvisa . . . . . C. iv. aa. 19.
azziniare, gli adornamenti dell* assimart C L io. 91.
pongono lo stadio loro in euaitnare la loro persone ...... C. Ìli. 4. Sa.
badare, che a certo fine bada la nostra potenza C iv. 13. 73.
bagnare, in . . . andai a bagnare la terra d' amarissimc lagrime . . C*. A^. ta. 5.
che alcuna lagrima talor bagnava la mìa faccia V. N. aa. 31.
piangea con gli occhi bagnandoli di vere lagrime K A^. 23. 48.
balcone, si possono appellare Aa/mw/ della Donna C iìL 8. 75.
baldanza. a\*\*cgna che la sua immagine . . . fosse baldansa d* AmoTC y. Al. a. 54.
non ne pigli alcuna baldanza persona grossa V, N. 35, loi.
baldezza. nascctte la baldezsa . . . dell* umana generazione . . . . C iv. 5. 41.
balio, che furono quasi /ot/i e tutori della sua puerizia C iv. 5. 91.
ballata, proposi dì fare una ballata ... e feci questa ballata . . , . y. IV, fa. 77, 79.
Questa ballata in tre parti si divide V. N. 19. 194.
perocché la ballata non 6 altro, che K A*. la. 139.
ballatetta. Ed è questa, ch* io . . . feci una BaVatetta C. iiì. 9. 11.
cosi quella ^y/a/WAi considerò questa Donna C. iiì. io. 6.
secondo questo . . . ^ìudicìo parlò quella Ballafrlta C. iii. io. aS.
che questa Canzone da quella Ballatetta sì discorda C iiì. io. 48.
barba, pulita di barba in tutta la faccia C i. la. 65.
Democrito ... né barba ... né unghie si togliea C. iìi. 14. 75.
barbuto, nella maschiczza essere bene barbuto C. 1. la. 64.
barone, questi nobili sono Prìncipi, Borofu' e Cavalieri C. i. 9. 3^.
base. Dio. quasi ^5c di tutti C.ìv.ta. 175,
quanto dalla punta ver la ba^ più si procede ... . C iv. 13. 177.
ìmtfjvrn ovunque ba^ezea d* antecessori mai non fu . . . C iv. 14. 88.
|vMKL Costi occhi basst mostnndo dolore K M 22. 69 (Soh, xìL a).
Or come 1* ombra, qujuido il Sale é òasao, Si fa S. P. ci, 37.
Lauderà Dio In baiso ed anche in cimit 5. P. ci. 75.
bMlare. Bastin le parti nude CaiM. xx. 93.
E questo basta fin cbc 1 piacer dura Son. xxxviij. 14.
Ba«j6ci solo aver ferma credenza F. F. 8a.
battere. Poiché . . . feriste in tanto ... eh' io batto di vena .... Som, zlvii. a.
ÌBttBlBCX Io cRri>o, che '] SatUsmo ciascun fresa P. F. 85.
Che del batttsmo aver . . . accende L' amor in noi P. F. g^.
Idare altrui batUsmo ... a' preti pcrtien volger tai ruote . . . . P. F. 140.
bMKSZa. e in ... e minieri basMtMMu e altezza non sì noli . . . C iv. 14. pa.
tMKk sono in più basso luogo C. i. 9. 47.
He^io sarebbe alli . . . essere in basso stalo ■ C ìj. xx, 79,
oomiai ... di si bassa condizione C iiì. 7. 6x.
U pesiSkeri . . . sono astratti dalle bassi e terrene cose C. iit 14. ut.
Mei^o sarebbe . . . cume rondine volare basm C iv. 6. 188.
che ai dimentìcbcni il basso stato degli antecessori . . . . . . C. iv, 14. 49.
i|uando ti tasso stato degli antecessori corre C iv. 14. 51.
Se la obbUvionc dei 6as5t antecessori è cagione C. ìv. 14. 87.
pcrcM di sua bassa condizioac non è memoria C iv. 14. 104.
hobblivione del suo &ai50 antecessore C ìv, 14. 134.
che . . . de* suoi antecessori Aassi fosse memorìa C. iv. 14. 136.
poiché stato e* era nel basso stato . . . C. iv. 33. toa.
Promettono ... di torre ... e apportar . . . bastatimi . . C. ìv. la. 43.
taloco di bastansa, recano nuovo termine C iv. la. 49.
questa s>cusa basti C t 4. 104.
héjfi ciò eh' è detto della verità C iì. 4. 100.
Bu queste ^of/mo al presente C ii. 5. if 1.
chi . . . non basta di guardare pur quello C. ìli. z. 79.
prrché assai basta alla gente . . . sapere C. iìi. 5. 63.
nu AtfsA' qui tanto aver detto C iiì. 10.40.
pacato btrsti aìli presente digressione C iv, 33. 159.
E basti cbc osso seguiti la legge C iv. a6. 134.
iaAqui a] presente questo poco aver toccato . . . . . . , C. iv. 37. ioa.
mi ■ buono intenditore 6«m/i essere posto qui . ....... C. iv. 37. i8x
£ questo bttstiuì presente alla prima quistionc C iv. 39. 83.
£ cesi basti alla . . . quistionc esser risposto C ìv. 39. laó.
■**^fp Appresso la battaglia dclli diversi pensieri, avvenne . . . y. N. 14. 1.
qnMio questa battagha d' Amore m' impugnava V. N. 16. 14.
credendo cbc mi difendesse la ... da questa battaglia V. N, i6. 18.
«cciocch^^ questa battagfia . . . non rimanesse saputa y. N. 38. ao.
perocché la battngtia de' pensieri vinceano coloro y. N. 39. a6.
ConTCDOC . . . molta battaglia intra '1 pensiero C. ii. a. a8.
^pcDo cbe ... io sentili della battaglia C ii. 8. 6.
^MSU haiUiglia fu in Aflfrica C. iii. 3. 64.
m VMWO a una parte la ... e la battaglia C. iiì. 10. 70.
Bon pose Iddio le mani proprie alla battaglia C. iv. 5. 156.
sccome stare fermo e fuggire alla battaglia . * C iv. 9, 68.
*iji ricchezze . . . moveste battaglia C tv. li. 30.
'■^Jst. c<nnc un pargoletto battuto lagrimando F. TV. ta. la.
**t»ftra. più te è la sua beatatiza stata larga C. ii. 5. 85.
**Wtnitlnr. vedere tutti Ì termini della beatitudine ►'. A"". 3- M-
la luogo, dal quale vcdca la mia beaJituJiMe y. N. $. 4.
906 eh* io mi dilungava dalla mìa bealituàtHe y. N. g, la.
BEATITUDINE
beato. Io vidi U apcninza de* btati K iV. 19. 47 (Catu. L sB).
BeaiOt anima bellOf chi ti vede K TV. 33. aio {Cohm. ii. 83).
I.^ scg^na d' eccellente sua famiglia Nella beata corte Can^. x. 31.
Con . . . Tede Eri beata, e colle sette donne Cane, xviii. ai.
D' ogni btata essenza . . . regnerai onorata Ohm. xviii. 47.
Ch' io diverrò beato, lei guardando BcM. ix. 4.
A guisa d' angcl che . . . Divien beato . . . Così . . . Potrìa béaio
divenir qui io Baìt. ix. 7, iz.
Ond* é btato chi prima la vide f^. ^. ai. 19 (Soh, xi. ix).
Dunque btata chi V t prossimana Son. XJÙx. 14.
beatitudine, nel quale stava tutta la mia beatiludìne K A', io. 16.
che potesse obumbrare ... la intollerabile beatitudini V. N, \i. ai.
appare . . . che nelle . . . abitava U mia beatitudine V, N. ti. 37.
poiché la mia beatitudine mi fu negata V. N. 13. a.
in quello dimorava la beatitudine e il fine di V, Pf, 1%. 35.
ha posta tutta la mia beatitudini in quello K A^. 18. 38.
che tu ne dica ove sta questa tua healitudiite V.N. 18. 49.
Poiché è tanta beatitudine in quelle parole K AT. 18. 59.
piene di tutta btaiitudine C li. 5. 64.
non pure una beatitudine abbia, raa due C. ii. 5. 68.
avere A<'a/i>M</iMr della vita attiva C ii. 5. 71.
quella che ha la bta/itudirte del governare C. ii. 5. 76.
perocché essa 6 beatitudine dell' intelletto C. Hi. 13. tS.
sì sente quel piacere altissimo di beatitudini C ìiì. 15. 19.
desiderio, in quide esser non può colla^d/t/H^iH^f acciocchèlaArrt/f/M-
t/tnrsia cosa perfetta C.iii. 15. 3o(A*i>,
in6no al di della beatitudine C ili. 15. 192.
La quale ... ne mena a . . . beatitudine C. iv. t7. 93.
quello è . . . nostra Beatitudine C. iv. aa. 89.
questo uso e qucU' altro è nostra Beatitudine C iv. aa. 115.
1* uno ò più pieno di Iteatitudini che 1' altro C. iv. aa. 135.
che noi domandiamo questa Beatitudine per somma C. iv. aa. 145.
domandano il Salvatore, cioè la /?/«ifi/M</mtf' Civ. 33. 165.
a qualunque va cercando la Beatitudine C. iv. aa. 179.
la Beatitudine precederà loro in Galilea C. iv. aa. 185.
Lui ... il quale è nostra Beatitudine ^omm^ . C. ìv. aa. 196.
che la nostra Beatitudine . . . trovare potemo C. ìv. as. aoi.
fieno vie ... a menare alla somma Beatitudine C. ìv. aa. ao8.
beatitudo. ApparuH iam beatitudo vistnt K A^. a. 33.
beata nel quale era stata quella . . . beata anima K M 33. 61.
com' è l>eato colui che lì vede V, N. 33. 63,
nelle parole dì questa Beatrice Ara/<i V. N. s^. i\.
Oh Amt/i que' pochi che seggono a qticlla mensa Ci, i, 51.
io adunque^ che non seggo alla beata mensa C ì. j. 68.
lo trapassamcnto di quella Beatrice btata C ii. a. 6.
Questo è Io luogo degli spìriti beati C lì. 4. 31.
che quelle beate non sieno in perfettissimo stato C ìi. 5. 6S-
io pensando contemplava lo regno de' fi/a/i C. ìi. 6. 41.
dì quello che salìa a vedere quella Beata C il. 8. 59.
lo parlare di quella viva Beatrice beala C il. 9. 53.
la salute, por la quale st fa beitlo chi vi guarda C. ii x6. 36.
questo si é essere beato C. iiì. 8. 39.
senza quella esser non può contenta, che t esser beato C ìii. 15. 37.
V uomo . . . vede terminato ogni desiderio, e cosi è btato . . . C iii. 15. 44.
^^^ SoH. li. 8.
Bmti quelli, m chi sod perdonati ,,,.,. S. P. xxxi i.
Tkitlì htBtti ancora son coloro, Che S. P. xxxi. 4.
Eliaci tutti ArtiA ancor saranno . S, P. xxxì. ^.
Cd inperò, voi uomini btati S. P. xxxJ. 79.
Beati Ice. lu n' è Btatria [in 1' alto cielo ... E sta con loro ; e]
V. N. 32. 19, 37, 55 {Canm. iii. 15)
Poscia piangendo . . . Chiamo Btatritt . . . V. N. 3». 95 (Gina. iii. 55)
□h faa perduta la sua Btatria K N, ^1.66 (Son, xxiv. la)
Perocché spesso ricorda Beatrice K. W. 42. 59 {Son, txv. 13)
|^*n**^^ Divenne spiritai beiUaùt» grande f^. TV. 34, 48 {Cnna. iv. aa)
Cb^ sue beihsM son cose vedute C, iii. Catta. W. 33
La aorte, ov' io per sua belUxza corro Cari*, xii. 56.
donne, Che avete gli occhi dì òelUmMe ornati Cane. xìii. 86.
Cb' io non trovassi in lei nuova belkaaa Caiu. xiv. 73.
Le Boe btUuM han piii virtù che pietra Stst. i. 19.
come ciò sia che la Sapienza possa fare 1' uomo beato . . . C iii. 35. 71.
compiere il desiderio^ beato esser non possa C iii. 15. 75.
la tetra lo cut re è nobile [nobìU] C iv. 6. 177 ; 26. 49.
queste sono quelle che fanno 1' uomo bea/o C iv. 17. 73.
Oh AmìIt quelli che tal sementa coltivano C iv. ai. 1x6.
BatrìCC la quale fu chiamata da molti J3£w«r>r/c^ ... . . . K. iV. a. 7.
die moi'CB dalla gentilissima ^a/nV/ K A^. 5. 17.
àirmciarc di quella gcDlilisaima Beatrice K TV. 5. 33.
Quella nostra Beatnc* ud)o da certe persone K W. xa. 46.
vidi tra loro la gentilissima Bi..irKuh . K ^. 14. 34.
^«aota sì vedex'a eh' era quesu oobiltasima Beatrice V. N, oa. 6,
Wc questa Beatrice piangea pietosamente y. N. aa. 33
«mncDe, che la gentilissima Beatnct ... si muoia K W. 23. 18.
ck' io volea dire : O Beatrice, benedetta sii tu. £ gii detto avea :
O Beatrice K N, a$, xoi, ioa.
vidi venire la mirabile &a/nrtf ... K. TV. 34. 25.
lodi che &tfrnc/ sì mostrerà dopo K A*. 34. 33.
Chmlcsse . . . quella Bfatrin chiamerebbe Ajiore V. N. 34. 43.
*dk parole di questa £/d/n'a' beala K iV. 39. 11.
<tó mi parca vedere questa gloriosa Beatrice K W. 40. 4.
«rtmlscro . , . olla loro gentilissima Bentrice V. N. 40. 16.
c«* di quella bencdctu Brn/fxtr K /V. 43. 15.
tou»(iusamenlo di quella Beatrice beata C ii. 3. 6.
FvqittlU gloriosa Brd/rtir/ teaea C ti. a. 31.
^■eoioha di quella gloriosa ^ra/nÌT* C ii. 7, 80.
^pvhre di quella viva Beatrice beala C ii. 9. 53.
"^"^ oon sa ft* è cane o lupo o becco C i. 6. 45.
"'*'* U ove tante donne mostravano le loro beÌU»»e K TV. 14. 8.
^'t'ivtucom* io immagino la sua miratiìl belte»aa K /^. 15, 16.
*"n)odo alquanto delle sue belU^ag K iV. 29. 104.
^ d' alquante &r//^a« K W. 19. X36, ia8.
*«4ttìtorMlauii ... era in grado C i. 1. 107.
*n.
sptfTBSO . . * per brì!rz£a .,C.
5-47-
"4 «ra aoggetto ma sùvmtto per brliezza C i. 5. 93.
"^ loro MkaM portare C. i. 7. 91.
"^^l'Vie ta héUesaet d' una donna C t io. 90.
^^^'>^ solo sua naturai òeUe*»a si sta con lei . . . diacompagnala . C i. 10. 95.
^"^ di dolcìaaìma ed amabilissima beltt^aa C. i. xo. ics.
bellezza, son venuta . . . Dalle MU*z€ e loco, dond' io fui .... BalL vi. 3,
IjC mie inlUesf sono al mondo nuove Ball. vi. 13.
L* altra ba btlUnza e vaga leggiadrìa Son, xjcx. 5.
Parlan btik^a e virtù all' intelletto Son, xxx. 9.
Risponde . . . Che amar si può MUcea per diletto Son. xxx. 13.
Anzi gli asconde le belUosf sue Son. xxxi. 14.
Di ... La gran bttUMa di veder m* appago Son. xxxìx. 6.
Per quella via che la bilUzaa corre Son. xliv. i.
bellissimo. Di donne, e' hanno belHssimi colli S€3t. iii. a.
bello. Morta é la donna tua, eh* era si btUa V N. 23. 183 [Cane. ii. 56).
Beato, anima btUa^ chi ti vede . y. N. a^. aio (GtM«. ii. 83%
Partissi della sua bffla persona ... 1' anima .... K W. 33. 69 {Cang. Hi. 09).
questa bet/a Donna, che tu sentì C ii. Catu. i. 43.
Ponete mente almcn com' io son bella Cu. Cane. i. 61.
beilo è tanto, quanto lei simiglia C. iii. Cane. ÌL 50 ; 14. lao.
antica posscssion d* avere, Con reggimenti belli C iv. Cans. iii. 04.
A rimirar ciascuna cosa beila Guta. ix. aa.
Quanto è ncU* esser suo bella Cans. ix. 31.
bellezza, la òom/(Ì e la ^//r.«M ... sono intra loro partite .... C !i. 12. aa.
e la belie^sa neU* ornamento C ii. la. 24.
e la Ar//r«Ki fosse agevole a vedere C ii. 12.33.
si ponesse piti mente alla brlleama C. ìL la. 34.
ponete mente almeno la mia betìessa C iì. la. 58.
ponete mente la sua betlezxa C. ii. ta. 6a.
che tanta bellea^a produce C Uì. 4. 72.
in quanto . . , sensibile beltttaa appare C. iii. 8. 34.
tanto dolcemente ciba la sua belle^sa gli occhi C. iii. 6. 43.
che la sua brlieraa ha podestà in rìnnovare C ìij. 8. 193.
il quale uso conduce mirabili ^//^««^ C ili. 13. X13.
che la moralità è bilUssa della filosofia C iU. 15. 116.
siccome la belleMmi del corpo risulta dalle membra . . . cosi la belletti
della Sapienza . . . risulta C ili. 15. 1x7, 119.
quando apparisce la belltsza degli occhi suoi a lei C iv. a. 154.
t* anima . . . contempla ... la befteesa di quello C. iv, a. 159.
di sé stessa innamorando per la belletta del C. iv. a. 161.
Tullio . . . parlando della belletea che . . . risplende C. iv. 8. io.
cosi come questa è belletta d' onestà C. iv. 8. 13.
disse che giovanezza era belletta ... del corpo C. iv. 9. 170.
le corporali bontadì, cioè Stiletta, Fortezza e C iv. 19. 43.
lu . . . natura . . . dimostra BelleMsa e SneHetaa di corpo . . . . C. iv. 35. lai.
beUlSSUno. O anima Mlissinia K ^. 33. 8a.
anzi è uno de* bellissimi angeli del ciclo V. N. a6. 16.
per esempio della sua /v//u5i'»Ma fìgura P. /V. 41. 5.
della bellissima e famosissima figlia di Roma . C. ì. 3, ai.
questa Donna . . . nobilissima e beflissima Filosofia C. ii. 13. ^a.
la Donna ... fu la bellissima e onestissima figlia C. ii. 16. loi.
Tu bellissimo, bello mondo nella mente portante C iii. a. 147.
Onde . . . questa figura è bellissima e utilissima C. iii. io. 64.
dello aspetto di questa bellissima sono private C. iii. 13. 17.
bello, i nomi di sessanta le più belle donne f, tV. 6. 6.
quasi sbigottito della bella difesa K TV. 7. 5.
ai volgessero ad uno fiume bello K A^. 9. ao.
r acqua mischiata dì brlla neve K M 18. 43.
pensando che . . . beilo era trattare alquanto d* Amone . . . . K /V. ao. 8.
BELLO
6a sentita la qtwila Mta donna . Otnz. ix. 70.
l^ico, ciac ir/ disdegno Sarebbe ... di ragion lodato Cam, x. 19.
Lktanbctite esce dalle MU porte Caita. x. 33.
<}Qidla, Cui par ben esser brlta Catta, x. 139.
BtOm^ sig:^!, cortese : La chìaman tutti Catta, x. 150.
Chit , . . Picrlà faria men btUo il suo btl volto Cam. xi. 15 {bis).
CxittOi' cUa é beltà e ria Così dipinga Catta, xi. 30.
aspro, Com' è negli atti questa btf/a pietra . Canz. xii. a.
i suoi &r^A occhi . . . Guarderei presso e fiso Catta, xii. 74.
Ch^ &r/r onor s* acquista In far vendetta Gina. xii. 83.
Entro quel cor, che ì AtFj^A' occhi Terìro Ciih«. xiii. 7.
Dkicno iLgli occhi miei Quei della btiia donna Cana. xiiì. 17.
Anxi è vìe più bcQ* ora Che mai Catto, xiii. 47.
ÌD T«ce D* una eh' Ìo vidi la Òfi/a filtra ... Catia. xiii, 8j .
perdono La morte mìa a quella òriJa cosa Catta, xiii, 91.
Io la dimando ... A que' Òfg/Ì occhi Catta, xiv. 15.
Entrano i raggi di questi occhi bef/i Ne' mici Catta, xiv. 17.
Cb( nel brt \'tso ogni bella s' accoglie ... Cana. xiv. 43.
CiaiOD mia bttla, se tu mi somigli Cana. xiv. 81.
si è Mia donna Questa cnidcl Catta, xv. 25.
Onde '1 cammino al òri giorno mi piacque Catta, xv. 56.
STlo veggio il lume de* ^^/r occhi spento Cana, xvii. 114.
Schiudi, Morte, la sua /Ar/Zu luce Crrn^. xvit. 43,
lobo perduto In mia M/(t insegna Caru. xvii. 45.
Tu felice regnavi al tempo Mh Catta, xviii. x6,
Cioc di leggiadrìa, eh* è orila tanto . Cana. xix. la.
CoD b perfetta sua bèlla figura Cana. xix. 76.
Che . . . Con li Vr raggi infonde Vita e virtù ........ Catta, xix. 99.
CIk in donar vita A tosta Col A/>/ sollazzo, e co' begli Atti nuovi . Cane. xix. 109 Jtia).
SK novelle Tutte quante &on 6i-/// Gin«. xix. 134.
Tinto uìD belU, e di tanta viriute. Che Catta, xx. 5.
CoBH ... La vide in parte, che il tacere è hello Catta, xx. 38.
Vfcstu mio bel portato . . . Generò quella che Carta, xx. sa.
WIo. Mdi lina gentil donna giovane e bella molto V. N. 36. io.
Questa t unn donna gentile, bella, giovane e V. N. 39. 5.
QBcllacou dice 1' uomo essere bella . . . Onde pare V uomo essere
^^ • . . e dicemo bello il canto . . quello sermone è più beilo
. . onde conccdcsi esser più bello ...... C i. 5. 93, 96, 97, loi, 105.
vt«oa uppa d* una bel/a ^pada, o fare un bello nappto d' una beila
ciUra C i. a. 65, 66 {bis),
« pili M2e». .. quello che questo C i. 10. 78.
*** *<cnta ascosa sotto ^^/(i menzogna C. ii. i. 24.
^Waodo rettorìcu C ii. 8. 91.
^"'^^ tenninare lo parlare di . . . Beatrice C. ii. 9. 53.
Y'**ci più bello in donna, che saverc C ii. 11. 53.
■■/fccoaiumi s' usavano C. iì, il, 6a.
^ S>di cose sì possono ^//# vedere C ii. la. 68.
' o&« li ^ la sua più 6«-//a relazione C ii. 14. 156.
^0 ■ . . quanto più la relazione è àtlla ; la quale . . . massimamente
*W/a C. ii. 14. 185, 186.
''pitikUs alterazione che esso riceva C ii, 15. 33.
t<«kiQii . , . ^emione non era, che quello . . . , C. iti. 1. 39.
Tn btllisBÌmo, bello mondo nella mente portante ...... C. iìL a. 148.
Uo (it b SB& podcslti di farsi bello C. iii. 4. 65.
F
BELLO
66
bello. K se non che ... '1 bft neg^o . . . m' è tolto TaMo. xx, 8i-
Per veder quel che Mia donna chiude Gnu. xx. ^a.
e '1 fior, eh' e 6*/ di fuori Csmì xx. 99.
ai mischia il crespo giallo e 'I verde Si 6*1^ eh* Amor Sat ì. 16.
I* ho chiesta in un M prato d' erba Srsi. i. aB.
come suol far M/a donna Stsi, L 33.
Sotto il M verde la giovane donna Gli U. sparir Sest. i. 38.
Che suol dcir altre Mie farsi donna Stst. ii. 3.
una donna, Che fosse fatta d* una Mia pietra Scs/. ii. sx.
Perché negli occhi si Mia mi luce Sttt. iu 40.
Quando vedrò se mai fu btUa donna Sut, ii. 59.
E *ntra 1* altre mi par più bella donna Sctf. iìL 6.
quanto M fu vederla suU' erba Gire SeU. ni. aS.
Che M possa veder com' è sua ombra Sesi. iiì. 36.
ali* ombra Di Mie donne, e' han Sest. iv. 3.
come il verde Color cangia segata la Ar/T erba Sfsi, iv. la.
Fa* che gli annunzi in A*-/ sembiante pace K. iV. la. lat {Balt ì. 43),
risplende Un lume da' btgli occhi Ball, iit 5.
Muovi ... A quella Mia donna Ball. v. 3.
Io mi son pargoletta £»//a e nuova Ball. vi. 1.
La Mia gentil donna mia Porta Ball viit. 13.
Di guardare a madonna il suo M viso Ball. tx. a.
Quando vcgno a veder voi, Mia gioia K. A^ 15, 39 {Som, viii. a'.
sono tenute Dì bella grazia a Dio render mercede . , . V. fi. 37. 16 (Som. xvi. 4).
Negli occhi d' està Mia pargoletta San. xxvi. a.
Ancor quel M pianeta di Mcrcuro . . . tinge Soh. xxviii. 9.
Non vi mettesse amor co* suoi begli occhi Som. xxxi. 4.
E maledico T . . . C* ha pulito i mìei detti e i Im colorì .... Som. xxxiìi. 6.
Cioè la 6f//a e rea vostra figura Son. xxxiii. 11.
Io son si vago della Mia luce Son. xxxv. i.
Levali, Mia Donna, e non ti porre Som. xJiv. S.
Se '1 Mio aspetto non mi fosse tolto Di Som. xlviìi. i.
bello, al quale è bello un poco di fatica lasciare C iiì. 5. 196.
quivi pone V intento tutto a far Mio, se puote C iìi. 8. 71.
per Mia similitudine si possono appellare C iìi. 8. 74.
la quale fa Mia e virtuosa C ìii. 13. 94.
le quali ... sì fanno meno Mie C. iìi. 15. (43.
rispose, eh* era, ' antica ricchezza, e be' costumi " C iv. 3. 45.
r ultima particola, cioè i * Mli costumi * C. iv. 3. 49.
forse pernoH avere i belli costumi C iv. 3. 52.
Lo più bello ramo ... si è la discrezione C iv. 8. i.
Uno de' più Mli . . . fratti di questo ramo C iv. 8. 7.
nell* una particola, cioè dove disse Mli costuMti C iv. io. 10.
a difettiva fornw . . . cioè belli costumi C iv. io. 51.
quanto fa M cambio chi di queste . . . cose dà C. iv. ix. 116.
vedemo li parvolì . . . desiderare Mio vestimento C. iv. la. 164.
dice /w//d e convenevole induzione C iv. 18. 41.
con Mio e convenevole esemplo C. iv. 19. 35.
dunque Mia . . . comparazione fu C iv. 19. 69.
allora è bello per tutto e per le parti C. ìv. 35. 133.
avvegnaché a ciascuna ctii sia Mio V essere dì C. iv. a6. 104.
pìii Mlr e buone novelle pare dovere sapere ... . . . . C. iv. 37. 149.
Nel nome di cui è Mio terminare ciò che C. iv. a8. 160.
due quistioni, alle quali ... è btUo intendere ....... C iv. a9L 15.
■
■
BENE
noie, QuAoio più seppi dolci, Mh e vaghe P. F. zi.
p«r entrar dentro al M chiostro P, F. ao8.
Per esempio di lei Ulta si prova r". TV. 19. 69 i^Cana. i. 50).
Soft héUm piove fiammelle di fuoco .... C. ili. Cuna. ii. 63; 8. 136 ; 15. ni.
E sua ègttà del tuo valor conforto Catt4. ix. 39.
Ch* la Mia, eh* Amore in voi consente . . . FormatA fu ... . Carts, x. 7.
Ha coprir quanto di Muk v* è dato Canz. x. 16.
Partir da sé beità per suo commiato Cane. x. ai.
Cbé se Mia fra' mali Vogliamo annoverar Cam. x. 141.
retai doona pera. Che ruaAW/<i dischiera Ca»e. x. 145.
Cb* Del bel viso ogni Mtà 5' accoglie Canz. xiv. 43,
Tu àis£ù la M/à eh* ella possiede Catta, xvii. 37.
la ubbidirti per Mfà dì donna Sfst, ii. 14.
la lei s' accoglie d' ogni tiflf.ì luce Srsì. ii. 37.
bettlte. Perdio il piacere della sua beliate I''. TV. 34. 46 {Caru. iv. oo),
Per6 qual donna sente sua UUatt [Biasmar] C. ìiì. Coko. ii. 68 ; 8. aoo ; 15. 133.
Esaa persona adorna di brltalt C iv. Catut. iii. 127.
Ckè lo tuo ardore per la costei brliatt MI (a Cans. ix. 59.
Cbe se MittU z voi Fu data Cane. x. la.
Quando m* appar\-e poi la gran òtita/r Caru. kÌìì. 71.
che per vostra MtaU Lo face . . . cangiare K A', la. 100 i^Bail. i. ai).
h, dov* eà ... ha in compagnia molta bfltatt Baii. vìi. 6.
CiNt e fera donna in sua btltatt Questa Bait. x. 23.
Qnmdo rìsuardo la vostra beltate K TV. 14. 63 {San. vii. 4).
BiiMa appare [in saggia donna pai] K. M so. ai (-Som. x. 9), 31, 38.
Eiua AriftOf [è di tanta virlutc] *^. TV. 37. 17 (Sow. xvi 5), 34.
tttdlà e iv. Cane. iii. 37 ; S. P. xxxi. 19 ; ci. 105 ; cxUi. «7.
^^ bndk Cb^ rado sotto binda Parola oscura giunge allo Cane. x. 57.
^K lEM^aiv. ft ». Ella t quanto di ben può far natura . . . V. N. 19. 68 i^Cans. i. 49*},
^B fincoDverni che la mia donna mora K. TV. 33. i6x (^Cane. il. 34).
^B Quin<jo r imaginar mi tien Itfn fiso T, TV. 33. 89 {Canz. iii. 49).
^" Kon ki uprri dir betti quel eh* io sono K TV. 33. 104 {Canz. iii. 64).
btOo. Oh quanto e come &r//o adornamento è questo C iv. 30. 64.
Wti. che ... il suo core mirasse la beltà dì questa Primavera . . . K TV. 34. 48.
di taala eccellenza di beltà C. iiì. 8. 133.
per6dicu che la betta di quella piove C iiì. 8, 146.
funttjtoiwnpH^V che piovono dalla sua 6#//à C. iii. 8. 191.
vnldonoa sente per manco la sua 6^^/à biasimare C iii. 8. 303.
t^SBftWlii, cioè ntoralità. piove fiamnieite ■ C. iii. 15. 133.
fn^éotom , . . sente sua Mtà biasimare C iii. 15. 138.
■"■^ U quale era di famosa beltaJe K TV. 24. x8,
••Ivoche per la sua beltade . . . imposto 1' era K TV. 34. 31.
KHKlereiDo lodare 1' uomo per bfltttde che abbia C. iii. 4, 69.
civckuulo ... lo fine a che fatta fuc tanta beltatie C. iii. 8. aoa.
Wtate. U quile dalla sua Af/Z/K^ procede Ciii. 15. 115.
t'ix il costumi sono &#//aftf dell* anima .......... Ciii. 15. 141.
^tìl^nno. Chi non lia . . . Btltmmo dal Bornio C iv. 11. laB.
*«<** . . C iv. 7. 15.
■■^W». A H. nomoUami, si eh* io la conobbi bme K. A'. 9. 30.
•0^1 che io so bnu eh' ella non e saputa K TV. 14. 74.
9ci^soQ«&nu • me dichiarare K. TV. 14. 109.
•««donne ... sapcanoArfw* lo mio core K TV. 18. 5.
*maàf> ... vidi beni che . . . non era tra esse K. TV. 18. 13.
w»*mr, clic ... sì converrebbe usare K A'. 19. 147.
F 2
BENE
tene. Bf>t negli occhi di coatei [De* star colui] C ii. Catis. i. 36 ; 10. 6a.
Color che tua ra^onc intcndan bette C ÌL Cane. i. 54.
persone . . . Che non ti paian d* essa bfne accorte C, ìi. Cana. i. 5B,
Nobiltate . . . Importa sempre ben del suo subictto C ìv. Canx. tiì. 90.
seme . . . Messo da Dio ncIP anima hfn posta . . . . C iv. Gihs. iii. tao; ao. 68.
Da te convien che ciascun ben si muova Cam», ix. 9. 1
Quanto avemo in potenza di ben fare Cohm. tx. xa.
Tanto, quanto conosco ben. eh' io sono Là Cane. ix. 63.
Dì darle d* ogni ben gran compagnia Cam», ix. 73.
Se ben ai guarda 1^ dov^ io addito Canm. x. xoo.
r amorosa fronde Di radice di 6/»# altro btn tira CanM. x. 135 {bis>,
quella. Cui par ben esser bella Cana. x, 139.
quando ella è b^n piena Del gran de^io Cana. xi. aa.
Ben conosch' io che va la neve al Sole Cane. xi. 37.
Che . . . M' era la mente già ben tutta tolta Catu. xiii. sol
Che parve ben. che morte . . . giunta fosse Cmns. xiii. 68,
Quella %'irlù . . . S' accorse ben, che Con», xiii. 76.
Btn è verace amur quel che m' ha preso E brn mi stringe furie . Cana. xiv. 33. 34.
beae. ne sapcmo btné dì quelli che co^ rimano V, N. 25. 1 ta.
vede A/-Nr che diverse persone parlano K A'. 34. ix
Potrebbe bene ancora ricevere più divisioni V, N. 38. 32,
chi bene considera C.'i.i. 46.
ciascun bene ordinato convito - . C i. a. a.
non sapere bene sé menare C. i. a. 35.
con piccala cerca lo bene • sicché il numero . . . del ArNr gli pare piii C i. a. 65, 66.
la fama dilata lo bene e lo male C i. 4. s.
la presenza ristrignc lo bene e lo male C. i. 4. 57.
nel male, come nel bene C i. 4. 87.
la presenza ristrignc il bene e *1 male C t. 4. 90.
disordinato a ben servire C i. 5. a8.
se bene volemo agguardare ^- i< 5- 56.
una spada . . . che ben taglia C L 5. Bo,
chi cerca bene le scritture C t 7. 49.
dare e giovare a uno, è bene ... a motti, t pronto bene . . . . C i. 8. 14, 15.
dare a uno si può bene ... chi giova a molti, fa 1' uno bene e V altro ;
chi giova a uno, la pur I' un bene C i. 6. ao» aa^ 23.
allì più comuni A^m' tenere fìssi gli occhi C i. 8. 34.
dare cose non Ht$i$ . . . pure è bene . . . ma non è perfetto bene . . C. ì. 8. 37, 29,
se noi volemo berte vedere chi sono C i. 9, la.
non si può bene manifestare C. i. 10. 89.
chi vuole bette giudicare Ci. lo. 93,
chi ^M# agguarderiif vedrii C ì. io. lor.
giudicando ... il male e '1 berne C. L 11. 04.
libro Di fine de' beni C. i, 1 1. 95,
apprendere bene la lingua strana C ì. xi. 107,
non saprei ben giudicare C ì^ tx 5.
Ciò mostrando a chi bene intenderà C Ì, la. 15.
nella maschiezza essere bene barbuto, e nella femminezza essere
bene pulita di barba . . . nel bracco bene odorare . . . nel veltro
ben* correre C Ì. la. 63, 64, 66, 67.
Io bine manifestare del concetto C i. xa. 93.
in quello che conosccmo non cosi bene C ìi. 1. xtft,
Allo intendimento . . . bene imprendere C ii. a. 50.
dove e' mostra bene sé avere seguito C ii. 3. 33.
BENE
Fac« piacer, per Am servire altrui .... ^j^BKT* - - Cam», xiv. 38.
Cht Y aom può òfM scr^'ir centra talento Catv, xiv. 45.
tfcMO . . . Ch' ■ h^M far tira tutto ìl mìo potere Csm&. xiv. 51.
ta prender modo e via, che ti stca bme CatiM. xiv. 86.
Cbe quel, da cui convien che 'I Ò€h s' appari Canz. xvì, 25.
Che tii aai h*n, che pjccìot tempo ornai Puotc Cohs. xvì. 67.
^icUa eh' e d' ogni /•#« la vera porta Catta, xvìi, 15.
A«t vcf^o che *1 mio fin consenti e vuoi CaM*. xvii. a6.
La qual tanto di t^n più eh' altra luce Caiis. xvii. 38.
Aaior potrà Atm dire ovunque regna Oin-t. xvii. 44.
!■ vedi Am com* e sottile Quel filo Catis. xvìi. 61.
|C«ttt qoalc ocDÌ ^n surge e s* annida Catts. xviii. 15.
Noa preludo a* tuoi ò^n chi non n* é degno CanM. xviii. 43.
Cflavtcti che . . . vesta L* un òmf e 1' altro male Cau», xix. 68.
Ma virtù pura in ciascuno sta 6rw C«na. xix. 69.
giami . , . Simili Arm al cor gentile accosta ... Cane. xix. 107.
Cké tmmaa Arn ch<r dentro i quel eh' io dico .... ... C<tn*. xx. 18.
Tv Mt Iwn come gaude Cam. xxì. 7.
C a dii bfné lo intende C ir. 4. 33.
OHBC poò vedere chi A#wr considera C. ii. 4. 63.
CHM pnò Arw ritrovane chi vuole .... C. ii. 5. 51.
• étm Intendere la prima parte C. ìì. 7. 3.
•e fcm si pensa sottilmente C ii. 9. 107.
Bfn pnò dir conaoUttu . , C. ii. io. fli.
E Am al dee credere C ii. 10. 63.
La ^aalr parte, a &rH/ intendere .... . . . . C. ii. XI. 8.
cfca baao della persona ArK« sperare .... ... C ii. ir. 35.
IteSa eoaa in donna sta più hme, chr cortesia C ii. 1 1. 55.
la ^^maàctzM ... su A«hc accompagnata ...<". ii. 11. 70.
^■al laaie ehe mostra il ben* e . . . della persona . . . T. ii. 1 1. 73.
^■ctt elle intesdano te 6r»w C ii. i3. 47.
ai paMaoe bella federe, per chi b*M guarda C it. la. 69.
g^rtlfiia htm che la filosofìa . . . fosse C ii. 13. 37*
■è gfi «dilori erano tanto htm disposti .... . , T. ii. 13. 61.
Aca Ckc *l vero e ti bent dello iqteltetto ... C. ii. J4. 43.
aa la Luna ai purda btntn due cose si veggono C ii. 14* 70.
«M li#« coasiders sottilmente T. ii. 14. 143.
ta SfwrMnja rhr a bm giudicare ... si conviene C ii. 14. 337.
•r Asaw si guardano ■ ■ . questi tre numeri ■..('. ii. 15. 24.
mmm ai pi^ Arar sapere C ii. 15. 61.
Qm ai wùle trm attendere ad alcuna moralità C. ii. 16. 50.
aa Avo sé guarda ehi dncendc e ehi sale . C ii. 16. 76.
•e Imi si mira la predetta ragione C. iii. r. 53.
CM<e gli oomint . . . btn vivacemenCc colorati C iii. 3. 74.
aa i«iw ai guarda ... E quella uraiione si può dire che brtu venga C iii. 4. 85. 37-
V il prete allo imperadore C Hi. 4. 74.
k terra ooJ mare em àmt il mcuo di tutto C iii. 5. 47.
1 suo hfm^ ^ grande in si . . . secondochè il suo btni è
iaahnii C. Iii. 7. 5, 7.
KMtiorganJ conviene a Arw rispondersi C. iii. 8. 9.
■'l**... cAi *"^^'* •*»'"" t. iii. 8. 8a.
*^ dei la*W' <?"*"'" ***"""***"* ' ■ ... Cui. 8. 180.
"'■***'^» a*«o««° ** »^*'^"*' ^ "'• *• *®*-
BENE
bene. Ella sa hnty che se il mio cuor si crulla CaH&. xx\. ai.
/^M avria questa donna il cor di g^hiaccio Oiwa. x3ti. 37.
Ma bnt ritorneranno i fiumi a* colli Prima clic S*st. ì. 31.
Amor, tu vedi bttt, che questa donna Stsi. Vi. 1 ; V. E. ii. 13. 961
Elntralc in core ornai, che n' é ben tempo 5«»/. it, 53.
Che lo cor mio per lei suo btti* impietra Sest. W. 9.
Vostra cem . . . Btttt e mirabil cosa Bali. ìv. a6.
Ha non si, eh' io non senta brut allora K JV. i<. 91 [Som. vii. 13).
Tu rassomigli alla voce fitn lui K A', aa. 91 {Soh. xÌÌÌ. 3).
J5>H è con quella donna quello amore K iV. 36. 41 {St»u xix. 13).
Sicch* io lo intendo bru^ donne mie care V. N. 43. 60 {Som. xxv. 14).
Bm gli de' 1 cor passar, se non s' arretra San. xxxi. 6.
Am può con nuovi spron punger lo fianco Stm. xxxvi. la.
E perdi per lo vano il Arrf sicuro 5oif. xxxviì. 14.
Guardate A<rtf. s' io son consumato San. xlì. la.
Che il b€t$ non trova chi albergo gli doni Son. xlvì. 8.
Da poi che il bm e' è si poco rìcolto Som, xlvi. 14.
BtM ha le sue sembianze si cambiate Son. li. 5.
bene. Bfìt è altra cosa visibile ; ma non propriamente C iii. 9. 55.
non ponendo bene proprio mente s* egli è C. iU. io. 75.
r abito della facundia, cÌo£ del ben* parlare C. ìiì. [3. 85.
gran parte del suo bene ... è conceduto C iti. 13. 89.
Platone, delH beni temporali non curando C. iti. 14. 76.
il qua! è massimo bene in Paradiso . C iiì. 15. ao.
perchè bttit siano ricevute C. ir. a. 65.
se bmr venimo a cercare li loro prindpìi C iv. a. 88.
E brn è Signore^ che C iv. a. X4tiw
fare sì convengono a bnte prendere l' intelletto C. iv. 3. 14.
1' ufficiale . . . nullo a bfu dì tutti tntendea C ìv. 4. 9B.
per amore del pubblico bene C iv. 5. xao.
chi ben guarda luì nella sua prima voce C. iv. 6, az.
pare Tullio recitare nel primo di Fine de* Beni C iv. 6. tio.
Congiungasi la . . . Autorità ... a bene , . . reggere C iv, 6. 167.
colui che . . . non fosse berte camminalo C Ìv. 7. 84.
La Ragione scrìtta ò arte dì bene C iv. 9. 88.
Promettono ... se ben sì guarda C iv. la. 40.
al termine del suo Sommo Brne C iv. 1». 155.
qualunque cosa vede, che paia avere in si alcun bene C iv. la. 156.
piccioli /mv»' le paiono grandi C iv. la. 159
^Irf* puote ancora calunniare r avversario C. ìv. 13.53.
V una . . . r altra, che è privaswne dt bene C iv. 13. 95.
/fi*» lo sanno li mìseri mercatanti C. iv. 13. iot.
Anche ( ;»rr'r/a.ffi'oiw f/i' Af»r la loro possessione C iv. 13. 133.
che à virtù, la quale è perfetto benr C, iv. 13. 136.
dicendo che f/rn vogliono . , , poterai fare C. ìv. 14. 49.
tanto è più cagione di é'ene , . C ìv. 14. 64.
Nobiltà in tra li ^ni sì d commemorata C iv. {4. 64.
che . . . asini ben si possono dire coloro C iv. 15. 6a.
Ben sono alquanti folli che credono C iv. 16. 59.
la quale fa noi ben convivere cogli altri C. iv. 17. 54.
Bene si pone Pmdrnsa . . . per molti essere C iv. 17. 77.
ciò * manifesto a chi ben vuole por mente C jv. 17. no..
eh* così A^-^v si vcrrebl»c alla conoscenza C iv. 17. ia8
tocca Kobìltadc che bene e vera salute ... C iv. 19. 75.
BENE
Hie. Bm ti faranno il nodo Salomone Som. liìi. r.
V* htm m' é detto che tu sai un' arte Son. liii. 9.
M&AtfH ne colse male a' fi' di Stagno Son. liii. 14.
lo fton ben certo, che rfl(pt>n ti tira S. /*. vi. 4.
CooTcrtmii al òm fare presto presto S, P. vi. fj.
Per cui conoscerai li brni sumnii S. P. xxxi. 60.
Poichè^ conosco A*h la mia malizia S. f. I. io.
E 't cor contrito e Ar«* umiliato Si può chiamare ..,,.., 5. P. 1. 65.
Signor, im che Sion sìa òfn guardato , . . S. P. [. 67.
Tu K»i à*n, eh* io di terra son composto S, P. ci. 97.
Brm so, che se tu guardi alle peccata S. P. cxxix. 7.
Ha pur quand' io ho àrM cunsiderato . S. P. cxlii, aa.
E che al mio Ar»/ far sono ribelli 5. P. cxlii. 64.
e da cui tutti i ArmProccdon acmpre di òen operare P, F, tt, ta.
Dunque a òtm far cìaschcdun sì conforti ; £ '1 Paradiso per òrn Du*
«petti P. /". 55. 56*
avesse ogni bontk raccolta P. F, 93.
te dal falso il vero io btn diparto P. F. 134,
iè egli intende A«M r orazioni , P, K 136.
Acci^che bff* attenti tutti nui . . siam P. F. i8t.
Perche & attrista veggeodo altrui ótfiw P. F, iS^
te», vergogna non è laudabile, né sta Òené ne' vecchi né . . . . C ìv. 19. 64
qjBolo divino dono ... eh' é bcru divino dono C. ìv. ao. 50.
hutte . . . r anima stare non brnt nella persona C ìv. ao. 70.
■ctlc Dcir anima che bm siede C iv. ao. 83.
M Ara sa guarda C. ìv. ao. 94.
in quanto dice : wr/r anima hfn posta C. iv. ao. 98.
««ondochè t . . . principio di tutto Un* C ìv. ai. 4.
'he ... U ÌHUÌIfftnaìf l'irtit sìa bene astratta e assoluta C iv. 91. 73.
K questo non è A^N# culto C iv. ai. laa.
dieruono s* ausi a btn fare C iv. ai. laB.
Tullio in quello Hrl Fint dr Beni , . . . C iv. aa. 16.
'<lkteQere dietro a quello che /)fH« comincia C. iv. aa. 63.
diì Art riguarda la precedente ragione C. iv. aa. 93.
che. . , Unt la può avere per vna d' insctazionc C iv. aa. 130.
*^^ quello volcmo guardare C ìv. aa. 148.
ilioilrare nella città del bm vivere C iv. 34. 1 15.
^pDUrbbe alcuno dire così ....... C iv. 94. r3o.
^ taeecssaiia ... a btn entrare C iv. 35. 5.
'^clic Atm» appare Vfrgogna essere necessaria C ìv. 05. X17,
**"** opera btne, che '1 corpo è bmt . . . ordinato e disposto ... E
90*ndo egli è bfnf ordinato e disposto , . C. iv. 95. 130, 131, 133.
~^'^i>M ano sciulto cavallo . . . bfnt non sì conduce C iv. a6. 46.
^ '^he btn* appare questa essere necessaria C iv. a6. 1 18.
^fa di dire btné C. iv. 97. la.
^^lli die si sapesse ben trarre della punta d' un coltello . . . . C. iv. 37. sa.
v^BelU c^^ f^ff ^ fj„j( malvagia cosa fare C iv. 37. 54.
rf *"« i\ mira
vengono C. iv. 97. 57,
. imperocché allora è buono
■*« se volemo ben mirare al processo C. iv. 37. 109.
***>vicim . . , ragionare Io brn* .
. '^gioQarc lo btntt quando C iv. 37. 143, 145.
^^«^mpodadare e b*m avventuroso C iv. 97. 179.
questi nobili calaron le vele . . . C iv. aB. 63.
«oche ... e ò#w li può benedir^ .... , . . C. iv. aB. 83.
BEN£
bene. Segue il mal Tare» e partesì dal bitit P. F. iga.
Accidia, eh' og^ì ben nemica guarda . . P. F. 193.
AI dispetlar è pronta, e al ben è tarda P. F. 195.
benedire. E bf*tfdice li tempi passati C iv. Cunm, iiL 139.
D.illa sua madre vergin btnedeHa , P. F. 50.
che . . . sotamcnte lui benedicintno P, F. 159.
La Vergin bmedctta pu^ a diritto Laudiamo e bcDcdiamo, anzi che
fine Facciamo P. F. 339, 333.
Sopra ogni donna bmtdttia sia . . . P. F, 343.
E '1 frutto . . . Sia ItenrJrf/o, e noi tiri con seco P. F. 946.
Vergine btttfdttfa, sempre tu Ora per noi P, F. m^.
benefattore. E quegli, che a' bffte/ailor fan torti S. P. xx%v\u 79.
bene, la , . . che hm ò madre dell* altre virtudì C ìv. aS. 137.
coloro che hanno udito il hnte dell! suoi maggiori C iv. 119. 65.
e A#N è vero che nobile si dice C iv. 39. 88.
Bfnr è sna amica Nobiìtnfff C iv. 30. 59.
Benedetto, quegli che a san Bmedetlo . . . sì fa . . . simile . . . . C iv. a6. 69.
benedire. O Beatrice, bewdfita sii tu . K M 33. tot.
Pensa di benedire lo di eh' io ti presi K A". 34. 10.
che benedetto aia lo Signore che ... sa K. A. 36. 18.
sotto I* insegna dì quella reina bevedetta Maria V. N. 39. 9.
che questi dicea solo per questa benedetta F. ^. 33. 13.
per vedere quella imagine ÒTN/^/M /'. A^4i.3.
il nostro intelletto 5' abbia a quelle ArH«///V anime 1'. A'. 43. 38,
di non dir ptii di questa benedetta f '. A. 43. 4.
cioè di quella benedetta Beatrice K A. 43. 15.
se quello benedetto Scipione giovane non avesse impresa V andata in
Affrica C iv. 5. 169.
a ricevere questa benedetta . . . infusione C ir. ao. 63.
r altra si è, eh* ella benedire ii cani nt ina che ha/atto C iv. aB. il.
E benedice ... la nobile Anima . . . li tempi passati^ e bene li può
benedire C iv. a8. Sa, 84.
però ^we/f'cY la via che ha fatta C iv. a8. 95.
beoefktttore. Dio, eh* £ universalissìmo Benefattore C. ì. 8. 17.
esso essere stato a me grandissimo benefattore Ci. t3. 44.
si mostri conoscente ver lo benefattore C. it 7. 37.
beneficare, quando da lui t beneficato C. iii. 1. 64.
io . . veggendo me beneficato da lei C iii. 1. 71.
che . . . questa Donna è da Dio benefieata e fatta C. iii. 6. 199.
beneficio, perciocché misericordia è madre di benefieio Cui. 6a.
prende simiglianza da' ^rr/fnV di Dio C i. 8. 16.
acciocché sia nel beneficio la pronta liberalità C i. 9. 3.
lo Latino avrebbe a pochi dato lo suo £tfMr/Vab f '. i. 9. a8L
il bmefido, lo stadio e . . . sono cagioni C. i. la, 04.
^i beneficio t coneordia di studio t. i. (3. 5.
ho da lei rìceviilo di grandissimi heneficii . . . intra tutti i btntfiiu t
maggiore quello ^. Ì- 13. 9, to.
grandissimo beneficio ho da lei rìce\'Uto C i. 13. ax.
quando 1' uomo rice\'e beneficio C ii. 7. 3^
se egli é beneficio C ii. 7. 3161,
non possa simile beneficio rendere al signore C. iii. 1. 63.
soperchia quello ... in beneficio di virtù e dì C. ili. 6. toa.
Grido alla gente . . . dicendo loro lo suo beneficio C. iii, 15. 135.
a liberalità di benefica C. iv. 1 1 . 1 14,
73 ^^^KF BCSTIALITAUE
sicché non esca Dc\ imtf/Uùj \oda CtgMt. x, 11-7.
/'. benigno.
ite. klU scn va . . . BétttgMamen/t d' umili» vesluta K. /V. 36. 43 (Sem. xv. 6).
Btmìgw«mtwtr, e sabito ... Ti degnasti S. P, xxxi. 38.
bBa%llltBdie. che I« òtMtgniiatU Del tuo Spirito ... mi conduca . . S. P. cslii. 52.
bCnScnitetC Ma sola fu sua f^^n innigMiiaU V. N. 33. 60 .CanM. tii. 30).
^^nck Ch* entrar non vi può spìrito btufgMO. . . V, N. 33. 74 (Ctuts. iìi. 34).
<!•¥• malute . . . quella benigna e piana Son. xx\x. io.
Ma pur btmgno sei a chi sospira S. P. \-\, 6.
Che m' ascondeva il tuo benigno volto S. P. xxxi. 34.
B [*l] tuo hntigmo ndire S, P. cxxix. 4 ; cxlii. a.
D notna Slcoor Dio . . . btH^o ... ci dimostra P. /*. 1 19.
r afmaieol. Che a lui <w>n fatte benigHt e divote P. F. 137.
L E 1 rato ber nescolava con il pianto 5. P. ci. 33.
11^ Uomo non ipà, ma bt^tia cfa* uom somiglia Cans. x. 33.
credendo comperare un nomo per lo benr/Scw C. iv. 11, xas.
Alci» andrò, per li auoi reali bfnefidi C. iv. iz. 195.
«fpwcchiaU ... a ricevere del suo bttujMo ........ C iv. si. 103.
4ctB ... Sloaofit che de' bttufidi hanno parlato C. iv. 33. a.
te porgere i suoi betufifii . . . utili C iv. 33. 4.
acoocAt ... dia loro dcUi suoi benffidi C iv. 36, 90.
ito» che 1 mio bfn^adto fu contento C ii. 3. ao.
per bttttvoUnaa Jt Inngtì ojnsueiudint C i. 13. 5.
ci è iftaU U btmtvoUHBtt Mia cotMutHtiiMt . . . C i. 13. 59.
ko KTvta con cmo hfttvoUnMa C. i. 13. 61.
C/. tmlvoleoaR.
f rBfidiaairaa e umanissima benignità sì richiedesse . . . C iv. 4. 109,
h ammirabile e benigno Seminatore C. ìv, 3i. 114,
che fa r una delle paai bernvottnlt . . . che fa V altra
parlr anche bennxiienU C. tii. 11. 63. 65.
wcchè U bemitUmmi sia da ogni parte C iit. 1 1. 78.
ecké . . . r nanifeslamcnto di bttùvdenaa nasce C. iiì. 11. 86.
ò«i pia vile villano che mal AMWfW del Silc o Civ 14. 116.
e piii volle betitmmmmva la vanilA degli occhi miei . . V. N. 38. 6.
la pnaoa è. che besUmnàm V ora che f. ii. 10. 3r.
BllL rotala sono quasi batti C i. 6. 35.
dii dalla ragione si part« . . . vive b»9tia ... . . . . C ii. 8. 36.
k Anftr non pensano . C ii. 8. 99.
Mtf tfktt pur delle minori batte C ii. 8. sr.
iMiaw . . . apirìto . . . d' altra besiìm abbemincvolc C ii. 8. 33.
aìoevae imHc bftt»» . . . vcdrmo . . . C iit. a. 1 10.
aaa ««ciitlo U «ensibile apparenza, siccome bgstia C iii. 3. 79.
^■■•1 BOB pare essere altro che béstia C\ iiì. 7. 83.
cte aArana AtOm fa atti - C. iii. 7. loS.
« «orto amw, ori i rlmaso bntia . C tv. 7. 138.
par la ipiale V nomo dalla bntim ai parte . . C. ìv. io, 40.
Qm aa ae . . . que' delle beUi* vadano giuso C. iv. 15, 70.
C— toiu arapre, come be*he in grosaciia vivono C iv. 15. 149.
aoM por * . . ma . . . neJle braiie ha sirotliludiiie C. iv. ao. 47.
UìIb. qocllì che in Ju^JU postura veggiono erba... gire mangiando C i. 1. 60.
coii CMac Bovini oono . . . b^Mtnfii r. tv. ao. 35.
'^■pQader . . . col coltrilo a tanU bestialità T. iv. 14. 107.
^^ tutte l£ b€*i»aht<^* quclU è atoluosiroa . . . . C. li. 9. 56.
BEST1UOLA ^^^^^^^^^^^ 74
Bianca. Biancot Giovanna, Cortese chiamando Cann. x. 153.
biancbìre. Al . . . son (punto ... ed al bianchir de' colli ..... S*st. i. 9.
bianco, end' io rimango bianco Catta, xii. 47.
£ poi sì solve, e cade in bianca falda Cann. xv. ao.
che il mondo versi I /iMiicA/fìori in persi Catta, xx. 79.
E che gli fa tornar dì bianco in verde S^sf. i. 1 1.
colli . . . biat$chi più che fior di nessun' erba Sést. iii. 3.
E spero formi bianco più che neve S* P.\. 06.
al pellicano. Ch' essendo bianco come il bianco giglio ... sta . . . S, P. ci. l^ ^Au'l
blasmare. Dì ciò si hiasmi il debole intelletto C. iii. Cohm. ii. 16 ; 4. 119.
qual donna sente sua beliate Biasmar per C iii. Cant. ii. 69.
Non è pura virtù U . . . Poicb* è biasmata, Negata Catu. xtx. 59.
bestiuola. oh istoltissime e vilissime bcs/iuo/e che C. ìv. 5, 73.
biada. Cerere, la quale dissero Dea delle biadt C. iì. 5. 44.
Oh buone biadt C iv. ai. iia.
siccome nelle biadf . . . cosi C. iv. aa. 37.
siccome V erbetta di diverse biadt C. iv. aa. 45.
non pur nelle biade ... ha similitudine C iv. aa. 46,
biado, dire ìiì può di biado e non ài Jbrnttnto C i. 5. 5,
pane di biado^ e non di Tormento ..Ci, 10. 4.
purgato . . . dall' essere di biado C. i. 13. 80.
bianchezza. Galiten è tanto a dire quanto bÌAHchtMtM : e bianehMaa è
un colore pieno di luce C. iv. aa. 187.
questo bianchcaaa è pìU nelli granì prima C. iv. 99. 105.
bianciUsslmo. vestita di colore bianchissimo K ^V. 3. 6.
un giovane vestito dì bianchissime vcstimenla K A^ la. 16.
avessero dinanzi loro una nubJIctta bianchissima V, N, 33. 53.
£ ancora la Geometria ò bianchissima C ii. 14. aai.
bianco, che donne le coprissero la testa con un bianco velo . , . . V. N. aj. 65.
intra tutte le stelle bianca si mostra C ii. 14. 303.
la Galassia, cioè quello Aiianrp cerchio C. iì. 15, 9.
trovarono un giovane vestito dì éf'awflj C, iv. aa. 153,
uno giovane irovano in òiaftcAi vestimenti C. iv. aa. 167.
onde si dice una bianca massa, perchè li grani . . . sono bianchi . C. iv. 39. 103, 105.
cosi secondariamente bianca diccrsi può C. iv. 39. 108.
siccome a fare una bia$tca massa convengono vincere i bianchi
granì C. tv. sg. tu, ita.
siccome d' una massa bianca ... si potrebbe levare C. ìv, 09. 118.
Biaate. lo primo . . . ebbe nome . , . ìl sesto Biantt C ìii. 11. 40.
biasimare, la ragione perch' io mi muovo a biasimarfa V. N,%. 69.
che il parlatore non lodi o non biasimi quelli, dì cui C. i. a. 19.
qualunque cosa è per sé da biasimarv C i. a. a6.
chi biasima sé medesimo C. i. a. 39.
lasciare di parlare so biasimando C i. a. 43.
discoprendo si biasima C i. a. 54,
villanìa fa chi . . . biasima dinanzi al viso alcuno C. i. a. 74.
cadere in colpa ... di biasimarsi C i. a. 78.
siccome il mal fabbro biasima il ferro ... e il mal citarista biastma
la citara C i. 11. 78, 8a
chi vuole vedere come ... è da biasimmre C. L 11. 90.
duuiman^o lui, sì credono scusare Ci. 11.90.
AMAffNUvOMO lo Latino Romano C i. 11. 96.
non biasimando di non sapere ... ma biasima quello che è materia
. . . siccome colui che biasimasse il ferro C i. 11. 118, 1 19, ^ ^
75
BOCCA
ac vi p«rc . . . Non sia da \-oi biasmato ....
Di te AMMNttfr U Ungila V affatica K A'.
Che dcir . . . Cotanto lode quanto hiasmo preiza ....
b mal fatata Moglie di Bicri vocato Forese
Bn li Carmnno il nodo Salafflone. Bìai Novello
tlim Novet, figliuol di Don so cui
Di Btea e de' fratei posso contare
Io vidi monna V'anna e monna Bia Venire . . . - V. N. »^
T. noona Vanna e monna Btn . . . ponesse
rongTTi^rsi . . . Con luci A«rrA* e torte
Che ne* ^mWi' capelli , . . Metterei mano
S' io «mai le bionde treccie prese
rmfte» . , . che s' asciugfa con la trrccia biontia
Non bai che ti &Ù£^i scioperare
Ma par biaegna^ che da questi guai ... mi cavi
I.' angoacia . . . spira Fuor della botta s)
dolfiMi la èons Degli uomini a cui tocca
Ball. iv. 43.
8. 50 {So>9. iv. 6;,
C'anx. xix. ia8.
Stm. liL X
SoH. liil. a.
Som. liv. I.
San. liv. ta.
. 58 (Sem. xiv. 9).
Som. XXX ìL 9.
Gtns. xviii. 9.
CanB. xiì. 63.
Gina. xii. 66.
CaiLM. XX. 51.
Stm. liii. 13,
S. P. cxlii. 58.
OiMa. xi. 99.
CrtMj. XX. 66.
««Htf^^
é . . . u biasimtarr ancora i suoi avversari C I. 12. 14.
dee r amico suo bMsimare palesemente C. iiì. i. 50.
4Ì òò è da bMsimarf la tifkilitù iffir itlffletto e C iti. 4. 37.
V CfH é difettjvot degirio essere Liasiutata C iii. 4. 50.
A rio non £ 1* uomo da btivamar* C iiL 4. 96.
•e k> non polca intendere, non sono da biashnarw ...... C iii. 4. 105.
non semo noi da hia^mìarr C. iii. 4. 116.
donna sente per manco la sua beltà btasitttarg C iii. 6. 203.
igmmi éiamMéi . . . sente sua beltà òtasimtitt C. iii. 15. 138.
G ^oali. bimstmattlot credea fare dispiacere C iv. r. 39.
irvrrmtf. che non è . . . cosa da biasiman C iv. 8. 135.
la qual cnsa é . , , sconvenevole e biasimrwUt . . . . ^. A^. 39. 37.
ooMumi . . . che sono sconci e btanwwwtii C. i. t. i»a.
re sé medesimo t per sé biammtvoit C i. a. g&.
I urvfabe bmmmfiy>U operazione . . . co^t t bùtsÌMiffoU muovere
In eoa.. . . E pcnxxrhè btasinttvol* à invano adoperare, bùtsi-
è BOB solamente a porre la cosa C i. B. 64, 67, 69, 70.
é commendare quella C. ì. 11. 108.
4ac:n« di &HUvmo e d' abbom inazione C. i. 1. 44.
B pro|ifio tia w'wio è da fuggire C i. 3. 56.
— p4t tx'two dare al fcrrn C. i. 11. 104.
perc^ . . . credendosi alcuno dare loda, dà bùuirmo C. iii. io. 78.
nd Proemio della B*f>òta C tv. 5. 144.
•I piano . . . che non ha bt'migno d* alcuna divisione . . . K TV. «6. 53.
te d«l buojpto del suo signore C i. 5. 40.
ai dtrizza allo bùogMo dello ricevitore C. i. 8. 108.
le case prcodauo ogni loro biaogMo ^. iv. 4. 43.
tn Uvm ... ti cui principi cibano ... a biwogno C Iv. 6. I79>
a. déen deila Amw eh' £ fine d* Amore ^^ ^. 19. 134.
te ^Mle crm delle operaiioni della sua fiocca ....... K Ar. 19. 138.
In nobtifuima parte della sua Aorm T. A^. ai. a8.
doe a^ri della s'ia boera . K. TV. ai. 50.
a £irc d) sé ne lU Ao«oa dì ciascuno .... . C i. 3. nn.
^ leiU btetw mentrtce . C. i. is. 150.
•Witt ^/valore «>!*■ ■»* ***«=■ ^'^^' - . C ii. 6. 96.
h4nj» , i^re . Cii.13.55.
itiptrUre
ftoghi
cioè ocgli oedkie nella bottu
C. iii. a 69
BOCCA ^^^^mm^^^^^^m a|
bocca. Acciò che U mìa bocca . . . Possa manifestare S. P. i. 59>^^|
e poi con propria boera Confessa il mal P- F. 107. '
boccone. E 'mondi che '1 fu^ire el mal boccone Sarebbe .... Som, tiiì. 7.
bontà, donna . . . Che sua beltà dischiera Da naturai bottià .... Cans. x. 146.
Tanto quanlo alla tua bontà 9* avviene Cfinz. xiv. 6^
£ tutto ciò , . . Fece r eterna sua bontà infìnìta P» F. l^,
Se ben avesse ogni bontà raccolta P.F. 93.
bocca. Dimostrasi nella bocca C iìi. 8. 96.
non sempre sta convenevolmente nella bocca di ciascuno . . . . C iìi. io. 56.
posso parlare colla bocca di Salomone C. iv. 5. la.
perocché serrata è la bocca di coloro che C iv. 16. 3.
dove aperse la bocca la . . . sentenza d' Aristotile C iv. 17. 34,
Cristo r afferma colla sua bocca C ìv. 17. 93.
Rimavi da te la mala bocca C. ìv. 35. 19.
cose che nella bocca tT ogni donna sticno male C Ìv. 35. idi.
Boezio, questa necessità mosse Boezio C. ì. a. 96.
Onde BoeJBto giudica C i. 11. 56.
siccome dice quello eccellentissimo Botato T. ii. 8. 37.
siccome dice /JOMi'o nella sua Co»fo/(UfOH« C ii. li. 18.
misimi a leggere quello . . . libro di Bocmìo . . . . . . . . C ii. 13. 15.
siccome Boccio e Tullio C. ii. 16. 4.
siccome dice Boesio C ìii. i. 78,
siccome per Boesio si può apertamente vedere C iti. a. 143.
per questo le chiama Boezio . . . pericolose C. iv. la. 35.
ecco Boemo in quello di Consolasione dicente , C iv. la. 74.
però Boezio nel secondo . . . dice C. iv. 13. 130.
Onde Boesio nel medesimo libro dice C Ìv. 13. 139.
bontà, lor bellezza, piii che lor bontà, era C. ì. i. 107.
la chiarezza della hontà C i. 4. 78.
la ItoHtà dell' animo ... ò in coloro C. i. 9. 30,
né é la sua bontà in potenza C i. 9. 43.
la grandezza della propria bontà C i. 10. 47.
che é sua propria AcjM/a . . C i. io. si*
la gran bontà del Volgare di Sì si vedrà Ci. io. 80.
la /nMJf'mi/a^/ir e la Aon/à sono cagioni . C i. la. aa.
la buMtà fece me a lei amico. £ . . . ogni bontà propria ... e
amabile . . C. Ì. la. 60, 61.
Provato è ... la bontà della cosa più propria che . • . . . C i. la. 89.
dunque è quesu la prima sua bonià C i. ta. 96.
la bontà è cagione d' amore generativa C. L 13. toi.
cioè pronsimitadr a me e bontà propria . . C i, 13. 4.
la quale fa risplcndere ogni altra Aon/À C. ii. 11.37.
U bontà e la beiUssa . . . sono intra loro partite C li. la. ai.
che la bontà é nella sentenza C iÙ la. 33.
la ^H^i di questa Canzone fosse malagevole C. ìL la. a8.
si ponesse più mente alla bellezza, che alla bontà C. ti. la. 35.
Poiché non vedete la mia bontà, ponete mente C ii. la. 57.
trattando dell' infusione della AoM/à divina . ........ C Ìii. a. 33.
riceve dalla divina bontà ullre il debito umano C iii. 6. 93.
Iddio . . . infonde in essa della sua bontà C. iìi. 6. xo5i
ogni cagione infonde nel suo effetto della bontà . . . . . . . C. Ui. 6. 116.
infonde e rende al corpo suo della Aoii/a C.ìii. 6. 117.
la auA/orma . . . riceva ... la graziosa bontà di Dio C. iìi. 6, 135.
la divina bontà in tutte le cose dÌKende C iii. 7. la.
BRACCIO
bontà de E por per la infinìU tui btm/aiit Prrpo S. P. \. ^.
piacque AUi tuoi servi pieni di bontadt 5. P- ci. 54.
Ha con U consurU tua Aon/at^ S. /*. cxlii. 9.
cHe ... mi conduca . . . per tua hontnde , , S. P. cxlìi. 54.
L* ■nima cui adorna està bonUìt* . . . . C. ìv. CitHM. iìì. lai ; 16. 97 ; 23. 7.
nobillate ... e Cutt' alta boHtatt^ Lìeva Comm. ix. 48.
fii 1 servir mere* d' aitnii hnmtate Cane. xiv. 56.
cbe Là . . . Tragge latta òoMtat* A sé BaJl vii. 7.
Doo giii per mia poca boniuU K ^V. 7. 34 {San. ii. 7),
taROk. perche non latra . . . com' Ìo per lei nel caldo borro .... Cans, xii. 60.
Chi a bona allato, là dov' e' s* appressa ........ Soh. liv. 6.
Come colui, che, andando per lo hoHQ S. P. xxxi. 3$.
Egli mi ficdc sotto il braccio manco Ctuis. xii. 48.
ti nodo hrmtno . . . Sente lo raggio Camt. xx. aa.
r D»Ur iwcntfavea Madonna K A^. 3. 86 [Squ. Ì, io).
qu«aCA bontà si muova da scmplìdssimo principio . . , . C, i\u 7. 14.
La prau Bontà manda le sue bontadi C ìii. 7. 18.
Cosi h bornia di Dio è rìcevuu C iii. 7. 46.
rane 1a Aoit/i e la virtù della sua anima £ C iii. 7. 147.
. . per bontà dell* anima . . . bcUezEa appare . . . . C ìii. 8. 34.
dell' anima amica C iit it. it8.
tttlte le cose vivi6ca In bontà C iii. la. 63.
Banale desiderio è colla natura della AoMJlfì misurato Citi. 15. 104.
è 1* errore dell* umana ^rt/à C ìv. i. 47.
di natura, ov^-cro bontà da quella data C ìv. a. 98.
Voftaado la smìsurabile Bornia divina . . . rìconformare . . . . C ìv. 5. 16.
BOQ «enta alcuna luce della divina 6(m/(ì C. ìv. 5. I48.
pcraaa iaduatrìa, cioè per . . . bontà d* ingegno . C ìv. 7. 66.
C«hu cbe da nulla è limitato, cioè la prima Bontà C iv. 9. 39.
cM aoa A reda della A«N/*i C Ìv. 11. 94.
dw . . . Nobiltà a* intende per la bontà della cosa C. iv. 14. 103.
aUa Nobiltà . . . bontà per cagione C ìv. 14. 108.
... ^ la Virtù . . . appellata fiondi C ìv. ao. 19.
4 di&nìta questa nostra Bontà C Ìv. ao. 103.
. . s* abbia conosceruLa dell' umana bontà C iv. ai. 3.
bontà discende in noi .... 1 C. iv. at. 6.
komlà in Iri muttiplica C ìv. at. 74.
dMa* bornia. In noi seminata e . . . nasce C iv. aa. ^a.
«ftnpcrio vituperante della bontà C. iv. 99. 8a,
la bornia colla sua grida oscuri e celi C iv. 09. 1 16.
quatta donna fosse io altissimo grado di boHtadi . . . . K W. aa. 14.
il ctaidica la malizia e la bontad* C. i. a. 39.
la lato foiatedr . . . non vcggiono C i, 4. ai.
^■■Bo cb* elli di bontadt avca in podere C. ì. io. 57.
ipagnata rollc due predette bontadi .... . C ti. 11. 71.
rgnaché la botftaiit aia . . . dilettola .... . C. ti. la. a6.
drvenc le bontadi e i doni C. iiL a. 33.
fr della Natura ... sì nostra C iii. x 59.
Boati mariffj le sue bontadt . C. ìiL 7. 18.
tao» Incorporali*-'"'"^' C iv. 19. 43.
'** «ODO d/gtirsU *«««'*"**'*'"* "P*^*^"'*"** ... ■ C iv. 33. 35.
^' non 4a BrUrmma dal Bornio C. iv. 11. ta8,
^.0.^«;^ ini p-rc. vedere K /V. 3- 36.
òntftm r. /». 3. 55-
9tictudoaom p*^"*"
BRACaO
braccio. Né mai distenda ^d ira le sue Aroraa P. F. ii^,
bramare. Per clic 1' adoperar sì forte bramo^ Che Caux. xiv. 30.
Chò so! per voi servir, la vita bramo Canz. xvL 43.
Chi del prosaiino suo brama la moglie P. F. 176.
breve, brìeve. Tal volu (^.. F., W. Talvolta) Arww {M. & IV. poca)
e tal lun^a stagione (5.) V, N.90. oo. {San. X. ^
L' estremo fin del Afwr viver mio S. P. et 93.
br^a. s* alcun si difende, Non è senza ^an briga CtNJ. x. 69.
brina. Gli quai non poason tollerar la brina CdHJ. xv. 48.
brucare. Ciò che nel pensìcr bruca \^ mia virtù si che Cans, xii. 33.
braccio, raccomandando . , . nelle braccia della fortuna V, N. la. 133.
di chiamare e mcllcrmt nelle braccia della pìetÀ V. N. x^. 33.
colle braccia e col petto dinanzi si parava C i. 11. 69.
vcdrcbbesi quello andare ver lo braccio destro C. iii. 5. 157.
vedrebbe quello andarsi dallo braccio sinistro C iii. 5. t6B.
più volte parve le otarda di Dio essere presenti C iv. 5. 155.
bracco, sìccumc nel frnirro bene odorare C ì. 13. 66.
breve, brieve. Ed acciocché il mio parlare sia piii btwe K W. 10. 5.
di brift'i dilettazioni e tristizie , . C. i. 4. 39.
cantando e . . . Canno lor cammino più bn'rvf C iv. 13. 107.
brevemente, brle-. la dirò quanto potrò più bmemcntr V. N. t^, ix.
brirvemrtUe ora qui piace toccare C. i. 3. 45.
si può bricvemcnU cosi ragionare C i, 4. !&
da ciò brievtntente lo scusano . C i. 5. 6.
brievtmtht» . . . intendo mostrare C. i. 8, 43.
Arilrwwf^Mto io mostrerò C ì. la. a8.
brirvcnttHU si può mostrare C. ì. 13. 33.
prima brevemente manifesto la cagione C. ii. io. 6.
la ragione . . . bnitmeutt è da vedere C ii. 14. 65.
A ciò si può brievetfHHU rispondere C iii. 4. 51; iv. 17. 119.
che brirveuuuU da Romolo cominciando . . . andò C. iv. 5. 83.
Io . . . non posso brevemente parlare , . . C iv. 8. 94.
La quale ZrrMvrmm/r s' a^ugne al testo C iv. io. 104.
eh' elle sicno imperfette^ brievemente prova il testo C. ìv. 11. ai.
Puotesi ArrrcvfWfi/tf ... vedere C. iv, n. 31.
quanto . . . grida ... e brievemente quanto ogni scrittore . . .
chiama C iv. io. 64.
A questa quistione AnÌrvr>MrM/k è da rispondere < . C iv. la. 139,
come . . . siano (^HMcwr, brievtme$tte i da mostrare C iv. 13. 90^
brievemente . . . trapasserò di quelle ragionando C ìv. 27. a6.
E brùvemtente è da sapere che C iv. 33. 139.
della terza parte . . . brievemente è da ragionare C iv. 30. la.
brevissimo, luce nel cammino di questa brevissima vita C. iii. 15. 195.
brevità, ciò poter narrare in brevità di sonetto K /V. s8. la.
brieve. V. breve.
brievemente, l". brevemente.
briga. Lhi> tutte le nostre brighe , . , procedono C. iv. a. 88.
bruto, molti siano mortali, siccome animali bruti C. ti. 9. 83.
siccome ... in ogni animale bruto vedcmo C. iii. a. 1 it.
Né mai d* animale bruto predicata fue C iiì. a. I49,
Gli (mimn/i'ÒrWi hanno più manifesto amore C. iii. 3. 31.
r anima più perfetta delti ^rM/i' animali . C iii. 7. 79.
U immagine . . . che 1* anima bruta rappresenta C, iii. 7. 133.
tanto t^ da curare, quanto di /tn/i' animali C iv. 7. 38.
BUONO
bratto. Quantunque lomi di peccato brutto . .
bQ^Krdo> La mia paroJa non sarà bugiarda S. l*. xxxì. 30.
tcOftOh Ch' è creatore d' ogni pcnsicr ottono C. ili. Catta, ii. 65.
E virtule cotale Dà sempre ... di sé buoHo intelletto . . . , C. w. Caus. ut. 93.
Digli che U bnon col buon non prende guerra Canz. ix. So {bis).
Va 9c dì ÒMCn voler nasce mercede Como. xÌv. 13.
I Che 'I Amom col buoM sempre camera tiene OtrtM. xiv. gì {bis\
^b Cbc btwrn signor mai non ristringe 'I freno Catu. avi, 17.
tratCk negli animali . . . animali dico bruti C iv. 7. 119.
coaa con anima sensitiva . . . cioè animaU bruto C. iv. 7, 151.
dstisxione fa di tutti gli uomini agli animali bruti C. iv. 15. 67.
qncUc degli animali £rM/i * . C. iv. at. aa.
o^i animale ... si razionale come bruto^ sé . . . ama C iv. aa. 49.
Brata. poiché ... fu emancipata da Bruto C iv. 5. 99.
06 avere sofferto f e ^rw/o predetto similmente C iv. 5. lai.
taOttV. buona è la signoria d* Amore K W. 13, 9.
non &Moaw è la signoria d' Amere K A^. 13. 13.
«de r , . . amico di buona fede mi prese per t^. N. i^. 54.
cane qoella da buon padre a buott fìglluoloi e da buon figliuolo a
Amon padre K TV. aa. la {ter , 13.
tiosoo padre . . . fosse buono in alto grado K. TV. aa, tó.
Mcoiwlo ch^ è buono al presente K TV. 95. 33.
adequasi recitando te parole del buono Omero K. A^. 35. 91.
VBT|ooo della loro buona ricchesza allì veri poveri C i. x. 64,
tppmmi sé non essere buono C i. a. 41.
aon crede essere Aworu> tenuto C ì, a. 5J.
pnadere lo meno reo ù quasi prendere un buono C Ì. a. 95.
via, U quale fu di malo in buonOf e di buono in migliore . . . . C. Ì. a. 106, 107,
OtXto buono a udire Ci. a. ja8.
<%tiiMM pace di quelli C i. 3. 35.
^ Urna buona, principalmente generata dalla buona operazione
nella mente deli' amico Ci. 3. 49, 50.
^^nmo buono dee . . . dare a pochi C i. 4. 83.
**<""4oe le mena C. i, 5. 19.
"^ cke ha la &HOf(a disposizione C i. 7. 4.
K^'Vcbdie opere ne fanno i Anomi' artefici C Ì. 11. 91.
*Mtcose . . . migliori ... e 1* altrui meno buone , C i. xi. 143.
* iBcaoda lo fa essere ^woMO C i. 13. 19.
'"'^ lo fattore a A«orta misericordia C ii. 7. 39.
,*** cidi repugnanti alla sua Amomii temperanza . . . . ■ . C ìi. 14. 197.
^ *i^ li prende opinione non Amoiiu C iii. i. 48.
'^'o mostramcnto della ^M(m<i volontà C iii. i. 68.
^i t buono, io deggto di ciò essere lodato C iii. 4. 48.
j^^ *i dee chiaramente vedere la Intona volontà C iii. 4. laa.
^ %ia potenza seminata per ^ona natura C iii. 7. 144.
][_^'- la bontà e la virtù della ... è agli altri buona C iii. 7. 14B.
«1 '•^^ cngtnc di buono pensiero C ìii. 8. 151.
- ^*'*li . . . %Qno de' Am*wi* pensieri nemici C iii. 8. 155.
- __^teonù e si vincono per buona consuetudine C iii. 8. 165.
consuetudine del tutto vanno via . C iii. 8. 172.
per ^HOMA consuetudine si facciano lievi .... . . C. iii. 8. 177.
cbc ... si sostiene in buono reggimento C iii. 8. 186.
^ella mala cosa buona cosa C iii. 8. 307.
«d primo 6uono slato della vista C ìii. 9. 157.
BUONO
80
buono. 1 u rompi e parti tanta buona fede .... ^^^^^f • • Cans, xvìi. 41
Sicché . . . gìunghi alla merco del frutto buono Cans. xvìi 70.
E troverai de' fmon^ Ia cut lumiera Non dà Cauz. xviiL 64
là, dove gli ^orri' stanno Catu. xìx. aa.
Ma tor messionc a' buon non può piacere Canx. xìx. a6.
Dunque se questa mìa materia t buona Cane. xìx. 93.
Ma quelle sotc Riccie, — che 9on 6iwn< , Caus. xìx. 1*3,
Cader tra' />Hom' è pur di lode degno Catu. xx. 80.
Chi forse non è buon senza lui gire K. ^V. la. 69 {^Ball, L io).
btiono. la conoscenza della ^Momi operazione C iii. 11. 130.
fine dell' amistà vera è la buona MUsione C. iti. 1 1. 140.
se Iddio fece gli Angeli buoni e li rei . . . fece . . . per intenzione
. . . solamente li buoni . . . C iiL la. 67. 69.
Onde la nostra buona feiU ha sua orìgine C. iii. 14. 133.
per seguitare lei dì\iene ciascuno buono C Iti. 15. 136.
ogni viziato tornerà diritto e &HOH0 C iii. 15. ijr.
per che li />mo»i' erano in villano dispetto tenuti C. iv. 1. 55.
non era buono sotto alcuna figura parlare .... . . . , C. iv. i. 85.
mal sono quelle ricevute che buone sono C. iv. 9. 73.
aggiunta sopra la loro bttona natura C. iv. 5. 149.
alcuno lumcito . . . per buona loro natura, vive C. iv. 7. 36.
colui . . . che disceso di buoni t malvagio C. iv. 7. jau
dalla via del buono suo antecessore C iv. 7. X08.
però aemo delti da loro AMOfff e rei C iv. 9. 71.
più volte alli . . . che alU buoni ... si rappresentano C iv. it. 70.
più volte alli malvagi, che alli &fiOMj, pcr\-cngono C iv. 11, 86, 96.
che li non liciti a' buoni mai non pervengono . . . . . . . . C. iv. II. 98.
qual buono uomo mai per forza o . . . procaccerà C tv. 1 1. 99.
che . . . più buono non sarebbe C iv. 11. 103.
li liciti rade volte pervengono alli buoni C iv. 11. 104.
e la sollecitudine del buono sia diritta a C. tv. 12. 106.
perchè . . . rade volte ... il buoito quivi è sollecito . . . . . . C iv. 11. 108.
Chi non ha ancora il buon Re di Castella . . . o il Amoho Marchese dì
Monferrato, o il buono Conte di Tolosa C. iv. 11. 135, laó, 137.
né ... né ... tra cose buon* . . . essere disà C. iv. xa. 61.
lo frMOHo camminatore giugne a termine C iv. xa. 197.
Allora è Aifom* la pecunia C. iv. 13. 140.
sicché buona ragione essere non può C iv. 14. 56.
quanto con più buona memoria, tonto . . . farebbero C iv. 14. 74.
cioè dall' abito della nostra buona elezione C iv. X7. 69.
secondo due diversi commini, buono e ottimo C iv. 17. 87.
awegnachè ... si pervegnn ... a buona Felicità C. iv. 17. 91.
tuttoché Àwana fosse T Attiva C iv. 17. 109.
da uno principio, cioè- buona e abituaU rteaione , C. iv. 16. 3.
come difinire si possa questa buona cosa C iv. 19, 4,
riluce in essa le buonr disposizioni C iv. 29. 39,
dove la vergogna è buona ... la qual vergogna non è Virtù, ma
certa passion buona C iv. 19. 79, 80.
Onde buono . , . segno di Nobiltà è . . . quando C iv. 29. 94.
perocché la comfibtssionr . . . può essere . . . men buona ; e la disposi-
Mom . . . può essere . . . men buona C iv, ar. 60, 6a.
e la disfioaigion* drt Cìeio . . . puote essere buotia e C iv. a i . 63.
Oh buone biade ! e buona . . . sementa C Iv. ai. ila ibi$\
se . . . non é . . . e sostenuto . , . per buona consuetudine . . . C. iv. ax. 133.
8i
BUONO
BOk E vcdnsai ubbidir bwm servitore K iV. la. 1 13 {Boll, u 34).
Ckr le iBprA contmr mia ragion buona KN, za. 116 (Ball. i. 37).
Con Doi ponesse il huono incantatore . Son. xxxiì. xk.
creder che sua fama imona ... Sì possa dinegar Som. xlv. 5*
3 . . . d«sto.. Ch' io bo di dire i pensamenti bmmi Son. xlvi. 4.
SftMio a lor donne buon cognati stare S<m. liv. 14.
E ^MCgii, eh* era apprraso a me più buono S. P. xxxvii. 40.
tanm Cttli . . . Perfetti, buom, lucidi e sereni P. F. 1$'
E certo chi con buona opinione . . . Crede P. P, 40.
amoccbé . . . per buona consuetudine indurì, e C. iv. ai. 130.
che dalla buona radice si laKiano disviare C. iv. aa. 133.
che la nostra buona . . . natun . . . procede C iv. 94. 83.
per 1* ({naie s* entra nella nostra biMma vita ........ C. iv. 34. 104.
certe cose, le quali la bmma Natura ... ne dà . . . . . . . C. iv. 34. 106.
t>à adunque la buona Natura . . . quattro cose C iv. 04. 1 13,
mom SAprebbe tenere Ì1 bnon cammino C iv. 34. 125.
COSM questi che crederi! li fruom C. iv. 94. 134.
^9^C «nima naturata buona ... £ C. iv. 35. a.
pn^ la bnona . . . natura ... la mostra C iv. 95. 04.
é acccaiwìa «1 bnon fondamento C iv. 35. 39.
m&emaarìe al fondanento della nostra vita buono {F. buona) . . . C. iv. 35. 34.
afaeoKc vcdemo . . . nelle donne buont C iv, 35. 79.
A nftcwarìa qncst' opera alla nostra òuoua viu C iv. 35. 137.
la émnma di^wsizione, cio^ la sanità, getta C iv. 35. 137.
■casa il bmano cavalcatore bene non si conduce • C iv, a6. 45.
L» 4^e K^da . . . come buono cavaliere C. iv. a6. 51.
pacalo fa e dimostra la buona natura C. iv. a6. 79.
■■■ via BMipIice, quella della nostra buona natura ...... C. iv. 97. 30.
wé ritMtàe emana memorìa delle vedute cose, e buona conoscenza
4cBc preaenti, e buona provvcdcnits delle future . . . C. iv. 87. 43, 44, 4S
è CMerc savio chi non £ buono C iv. 37. 48.
f^wSnua Teng<ono ì buoni consigli, i quali conducono ... a
Ì«ai« fine C iv. 37, 58, 59.
pmaéenù solo da quel buono Menno ......... C iv. 37. 79.
Ònont tenuti C. iv. 37. 138.
allora è bnono ragionare lo bene . , C. iv. 37, 144.
pai kdla e knùmt novelle pare dovere sapere C. ìv. 37, 149.
•a a hmomo intenditore basti essere posto qui C. iv. 37. iSt.
paiutibè t stato dirìlto e 6womo Civ.a8.ia.
fl ^momo marinaro . . . cola le sue vele C. tv. 08. 17.
par le Me bwnte operazioni e contemplazioni . . . . C iv. aS. 40.
a Aaiiina . . . religione sì può tornare C iv. 96. 71.
C fr ceac Q hnono mercatante C iv. a8. 89.
cte ... si Aca che ... di buon animo mi maritasti C. ìv. 38. 153.
«te Stk Bobik per la buona generazione quegli che della buona
degno non é C tv. 99. 47, 48.
la itatua . . . afferma la 6M0««a opinione in quelli che hanno
la éttona fama di C. iv. 99. 60, 61.
ebc oID bmomaui* testimonianza porta ....... C rv. 99. 71.
4*e proenrare df rendere . . . ànona testimonianza C iv. 99. 74.
r marno vile dbrcn delìi òmfM$ nui^pori C iv. 99. 79.
^"'"•'■^«teocWa*^»"*»*^**' C.iv.39.80.
^-^^POfrtbà^^^^'tnonrc C iv. 39. taa.
— ^-«04^^^ .^,^rc...dee C..v.3o.r7.
o
BUONO
buono. Da questo amore e da quel b$40H disio Procede R /". 73.
Ma sol di quel)' eterno e buon consiglio ....»,.,, P. F. 76,
cacciare* Cosi, alto Signore, Tu caca la vilute altrui del core . . . Caru. ix. 7.
se ne va . , . La sconsolata, che la €Xircia Amore ....... Cans. xiti. 31.
D* Amor, che fuor d' cato mondo la caccia Cans. xiiL 39.
E quale ancidc, e qual cacao di fuora K N. 14. S8 iSon. vìi. to).
cadere, vedere . . . Catùr gli augelli volando per I' a're . K W. 33. 179 (Cima. iì. 53).
Voler caden in servo di signore , , Cans. x. aj.
Subitamente si, eh' io ak/(/i in terra Co»«. xiìì. 64.
E poi si solve, e ea<U in bianca falda ... ed in CanM. xv. ao.
Sente lo raggio che aid* dal volto Ca$tM. xx. 93.
Cfu/rr tra' buoni è pur di lode degno Ca*». xx 8ol
caduco. Dop' està vita labile e caduca S. P. cxiiL 57.
cagionare. Che verità di dò non la cagiotux Son. xlv. 8.
cagione, li nostr* occhi per cagioni asaaÀ Chiaman C iii. Can*, ii. 79.
buono. Intendo, non come buono fabbricatore . . . fare C iv. 30. 01.
tolto per esemplo dal {F. del) buono Fra Tommaso C Iv. 30. a6,
baasare. non temere . . . bussando la mano di Cesare C iv. 13. iiB.
C. senza questa terza lettera e C. iv. 6. 17.
cacciare, che 'I suo amore cacciava . . . ogni altro pensiero . . . . C. ii. 13. 51.
Chi dirn di Camillo . . . caccicUo in esilio C iv. 5. 135.
mai altro non fa che caca'arw t , , . qualunque ora esso caccia quello
che e quanto C. Ir. 96. 37, 38.
lo freno usa quando ncaa C. iv. 96. 53.
lo termine, infìno al quale è da cacciart C. ìv. 96. 54.
cachinno. \.o tuo riso aia senza ^chinno C iii. 8. 109.
cadere, vedcmo caderV acqua mischiata di bella neve . . . . . . V. N, i^. 43.
che gli uccelli volando per 1* aria cadtSMro morti K /V. 93. 39.
ricolgo di quello che da loro cadf C. i. t. 71.
senza cadere in colpa Ci. a- 77.
non cadrà dalla mia mente lo dono C ì. 8. 95.
e cosi cadranno amenduc nella fossa Ci. ti. 39.
li ciechi . . . sono caduti nella fos^^a C i. 11. 3B.
uno smarrimento, nel quale se' oi^H/a C ii. 11. 15.
Molti vocaboli rinasceranno, che già cuddfro C ÌL 14. 89.
le quali surgono, e poi . . . eaggiouo C ii. 16. 43.
se una pietra potesse cadere da questo nostro Polo, ella cadrebbe là
oltre nel mare Oceano C iii. 5. 81, 89.
se dall' altro Polo . . . cadesse una pietra» ella cadrebbe in su quel
dosso del mare Oceano ... là dove cadrebbe questa seconda
pietra C. iii. 5. 93, 94, 97.
che gli altri miseri . . . caggiono in fatica di sospiri C. iii. 13. 1 18.
in questo errore cadt V avaro maledetto C. iìL 15. 87.
quello parUre che ... in rimate consonanze cade C. iv. 9. 108.
perocché ... in pifa vera irreverenza sì catterebbe C iv. 8, 136.
che . . . pervengono li reta^ . . . caduti C. Iv. 11. 87.
che il divino seme non cade in ischiatta ... ma cade nelle singulari
persone C iv. ao. 41, 4»,
quando 1' umano seme cade nel suo ricettacolo C iv. ai. 33.
là dove questo seme dal principio non cade C. tv. 99. 194.
un rìtraìmcnto . . . con paura di cadere in quelle C iv, 95. 70.
cagione, perciocché la mia donna fu immediata cagione di . . . . K M 7. 14.
udendo la cagione perch* e' piange V, N.^ 39,
nella McofMb narro la cagione V. N.Z.^
CAGIONE
»
Cile SUB hgila dischicra . . . per tal cagiont CattM. x. 146,
Se dò Doo fo&ac per cagion di guai Gww. xv. 33.
E per questa ctgiotu ... mi ncgù il suo . . . salutare . . . K. /V. io. 9.
e <lofiuiMlaÌ]o della cagione . . . . K iV. i a. 44.
aclk quali . . . sieraificassi la cagiona del K W. 14. 70.
nnarinniriTowfhè per la su ragionata cagiom ... sia K. TV. 14. 97.
vn B mantfrtf la cagiom dì questo sonetto K TV. 14. 100.
•db pnmm dico la eagiom, per che K. A^. 15. 43.
paiiuhè li mgkm* delta ... è dilettevole a udire K JV. 17. 9.
ttòoccbè degnamente avca r^^Mr di dire K. /V. aa. 54.
E Is cmKMW ... è die quasi (iiroDo ì primi K W. 05. 40.
^li^m dico ta «Sfibrar perchè tolta ne fu K ^. 33. ad.
^^'''Bt • ■ • perfezione molti sono privati per diverse cagioni . . Ci. i. 13.
re aimìlmcnle due cagiom intese ........ C. ì. t. aS.
U 4iM priine di queste cagioni ............ C i. i. 39.
Alt . , , scnia necessaria eaghm parlare C. i. a. 16.
pi nrffwsrie tagiom ... è coDcoduto. E intra le . . . cagiom . . C i. a. 88, 90.
*tnb s è stolta U movente cagione C i. a. 133.
^ U tagnmt della mia scusa mai non fosse stata . . . . . . C i. 3* t6.
le tmgioHi sopraddette C.L3. 79.
frCC^flOMI C i. 4. 9.
■pmtide . . . è (ogione d* invidia, e invidia è cagiomt di mal giudicio C i. 4. 43, 44.
_ puote essere C t 4. 86.
■ao tPB mgtom C. i. 5. 7.
di daifoc «bbomincvoli o^^m Ci. 11.6.
t pecora per alcuna cmgtom . . . salta C i. 1 1. 63.
per somigtianti oijì'offi' C.ì. II. 98.
mg*09w feci mcnuonc C i. ii. 153>
. _ idi amore generative C. ì. la. 33.
^'^f/Ut, lo • . . sono cct^'oiti'di amore accrescitive C L la. 05.
*^ fHiMc eagiomi vi sono state C. Lta. a6.
1*^ * dsOe flmioMf stata dell' amore C i. za. 51,99.
f* **pKaddctta tmgwm . . . mosse C. 1. la. 54.
^^^4i è a^fkfMT d* amore generativa C. i. ex ioz.
|f^ Pnpri* loquela m' t sUU eagtone dell* C i. 13. ao.
7^ 4 secondo una coaa essrrr più cagiom efficienti C i. 13. a6.
^^co e . . , sono cmgìom' efficienti . C. L 13. 08.
^^% alcma o^fiOMr del mio oMcre C i. 13. 36.
^^»e . . . roooerae tutte le cagiom' generative C. t 13. 70.
^^■tu h atgitmr al Primo Mobile per avere C. ii. 4. 19.
^^ «Setto é maK^ore della mgiom ; perocché la cagiom non può
. *•« C. ii. S 99. »«»•
^^*fau> latelletto aia A^gww di tutto C ii. 5. soa.
■lWt«ful cbe rcggjone pifa della prima Cagiom C. ii. 6. 60,
^ ^ad ddb era quaggiù 04fK>Mtf d' amore C iL6. 1x8.
^^ la taal o^fMMf inconUnente C ii. 8. 4%
lo suo effetto CiL9.a9.
toma . . . mgiom di maggiore difetto C. ÌL 9. 93-
ta cagmte del mio . . . parlare C iL zo. 7.
^^«>M. .. é UBO smarrimento C ìL zi. 13*
U «miafK, la qnaJ £ doppia C ii. la. 47.
hn, 4ioo, per la c^gmtm che dctu è C. iL za. 49-
Wfmk occaltt alterna prescnu C ii. 13. s»*
iadttiiuK . . . concordano che ì cicli sooo eagiom . • C. ii. 14. 90.
G a
CAGIONE
cagione, si, che I' acqua * donna ... per cagiou del freddo .... Sest. 0. 30,
Udendo quol cagt'oH lui fa plorare P'. N, &, aa {Som, uL ft)*«
cagione. Cosi dcUa induzione ... le scienze sono cagione C. ii. 14. 39.
nella quale dà cagions ... di più amore C li. 16. 58.
la quale fu eagiotu . . . propinquissima C. ii. x6. 63,
che ... è vedere le cagioni di quelle C iì, 16. 88.
ciascuna forma . . . procede dalla sua prìma cagiont . . . siccome nel
libro cU Cagioni è scrìtto ; e . . . ricevono diversità . . . per le
secondarie cagiottì . . . C. iii. a. 06, 97,
ritenga della natura della sua cagiona C iìi. a. 36.
Non senza tagione dico che questo amore C ìiL 3. 1.
sccondoch' è scritto nel libiD ^/& C»^»i(>«( C.iii. 6. 4r.
conosce dunque Iddio, siccome sua oi^oit* C. iiì. 6. 43.
Iddio è universalissima Cagioni di tutte le cose C. iìi. 6. 46.
sono spczialissime tngiom di quella C. iiL 6. 54.
s' ella è nio atto, è sua cagione C ìii. 6. 1 13.
vccome è scritto nel libro . . . d*lU Cagioni, ogni cagioni infonde D e]
sno effetto della bontà che riceve dalla cagioni sua . . C Hì. 6. 1 14, 1x5, ix^
infonde e rende . . . della bontà della cagioni sua C. ìii, 6. 118.
lo conduce siccome cagioni propria C iiì. 6. 134.
Onde è scritto nel libro rff//r Carff«>iM C. iii. 7. 17.
per alcuna cagioni alcuna volta è licito C. iii. 9. 50.
per più fui^bw puote parere noM c/rMm C.ìii. 9. ila.
cosi appaiono molte ca^Hi' per le ragioni notate ...... C. iii. 9. 158.
E non senza cagioni dico : c/ov' eiia mi sinia C. iii. 10. 33.
della vera amistà è cagione cflScìcntc la f^rf» ; cosi della filosofia t
cagione efficiente la Verità C. iiì. 1 1. 137, X3ai 1
per tutte le sue or^om' e per la sua ragione C. ili. iz. xso.
è . . . ragionata la cagioni che mosse me C. iii. xa. 3.
non è della intenzione della cagiont C. iii. ta. 6t.
per modo che lo effetto è- nella cagione C iìL la. 89.
veggendosi essere cagioni di lutto C iii. xa. X14.
quella cosa ... eh' è per sua cagione^ e non per altrui C. ìii. 14. 99.
la malizia ... la qual cagione è di odio C iv. 1. 33.
e U cagione assegno C. ìv. 3. 33.
potentissima cagioni è della mia mossa C. iv. a. 43.
per la cagiotu che detta è C. iv. a. 77.
a queste guerre e alle loro cagioni torre via ........ C iv. 4. 33.
La forza . . . non fu cagione movente ma fu cagione strumentale ,
siccome sono Ì colpi del martello fa^b»/ del coltellu, e I' anima
del fabbro è cagiotu efficiente e movente . , . . C iv. 4. xao, tat, taa, ti^
credono quelle essere cagioni di Nobiltà C iv. 8. 78.
cioè la Nobiltà essere cagione di queste C ìv» 8. 8tt,
la quale equità per due m^Mj'si può perdere C iv. 9. 78.
muitiplicata la cagiom^ multiplicato è 1' effetto C iv. 9. zia.
poi si riprova il tempo essere cagione di Nobiltà C iv. 10. ai.
ni possa essere per la prenarrata cagione C. iv. io. 103.
«dunque ... il crescere desiderio non è cagioni di viltà . . . . C iv. la. 135.
questo cotale ddalare non è cagione d' impc:rfezione C iv. 13. ao.
doe TAgioni : 1' una, che è cagioni di male C. iv. 13. 94.
Cagione ì di maìf, che fa C iv. 13. 95.
che //Nf/'7 diceva essere ca^bH/ di Nobiltà . C iv. 14. 4.
conciossiachè , . . tanto £ più cagione di bene C ìv, 14^ 63.
Se la obblivione ... è cagioni di Nobiltà C. iv. X4. 87.
BS -m^^F- CAMBIARE
'^•g^'^ì* Ch' io non ven disturbassi ogni cagtcm^ . . . V. N. 38. 41 [Son, xxi. 7),
*"Mniff Piii forte «ssai che la axìcina pietra St&t. ì. 18.
oddOL perchè ooa Utrm . . . com' io per lei nel caldo borro .... Coha. xiì. 6q.
FmfptD ft o^i augclf che 'I caldo segue Cdmc xv. 37.
Q* per lo tempo caldo e per Io freddo Stsi. x\. 9.
Che tempo freddo, ttUdo ... Mi tien giulivo S4st. iiù 95.
Ctltte. Gina *1 pasto ver luì, tanto glicn €oU Caito. x. iia.
Se a costei non ne cai* Cmn». xi. 69.
saaM donna, a cui non caU Dcir amorosa mente Canm. xiv. 68.
Oraoooa iDtii in ila ed in non cn/r dna. xx. 15.
Cfe mi b non c^tr d* ogni altra donna Stsi, ii. 44.
atee; Non U a tolse qualità di gelo, N£ di cahr . . . V. N.^, 59 {^CaftM, ili. 19).
il col CMKT s* adduce Lo ai^rr e la luce Canm, xìx, 75.
die il tmhr gli tocchi S. P. xxxi. 14.
£ BOQ le vai perché dorma calaata San. UL 7.
Ben ha Ir sue sembiante si cambiata Som. li. 5.
dare alla Nobiltà . . . bontà per cagiottt C ìv. 14. 108.
ÉDDÉanDoci senxa cmgìoné C ìv. 15. 106.
pMCrde . . • siccome elTetto da sua cagiom C. iv. iB. 11.
■teme . . . siccome effetto a ntgion* C iv. xB. 16.
hl|Éè dell* albero ... si dee principio dire e cagton* di . . . . C iv. 18. 50.
fktumit a^iomt effetto comprende C iv. 18. 53.
>Ma« qiaaUn> Io cagront , , . comprende C iv. ao. 95,
ptrà è •critto nei Ubro d4lU Cmgtow C iv. ai. 90.
la simiUludioc della sua tag»on* C. iv. 33. 49.
che mai bevesse . . . del Cagmano C iv. 14. 1 17,
Onde vedcmo la cmlamùa . . . ricevere virtù ..... C. iii. 3. 18.
tmà enne il . . . marinaro . . . cala le sue vele . , . cosi noi
dttwmo mtmvt le vele delle C ìv. 98L 16, ao.
« questi nobili calarvn le vele , C iv. a8, 63.
Aristotile ... e Senocrstc (^cidomo . . . limarono e . . C iv. 6. 133.
Ila che r arte la suo strumento del caldo C Ìv. 9. x 19.
4dilm«a«a«, <hc s' appropria al caldo e all' umido . . . GiovtfUut* . . .
d mie» e «1 mero C ìv. 93. lao, xaz,
ptnccM *t iWdrt naturale è menomato e C iv. 84. 49.
imn . . . easere non può, rome ... 1 fuoco senza caldo . « . . C iv. 39. 6.
■^ «atte r aJtrc cose . . . avere messe a non ctdift C iii. 14. 73.
. . . b reale dignità mise a non cal*r* C iii. 14. 78.
per diritto udU si dirizzasaono C iv. 1. 75.
>fcrtt>r»n al diritto cmlU dello inteso procesio C iv. 7. 4.
<mt . . . per direni toHt ... se ne vanno C Ìv. aa. 59.
■«solo «sAr é quello che noi mena C iv. aa. 6a
111 . . . che è Bel cnlort naturale del seme . C iì. 14. 36.
imo —fsrr é rimilr a quello del fuoco C ii. 14. 163.
>• mtao datta ... e del céIo^ di Marte , . C ÌL 14- aoa.
te valMrMUo ha U sUte grandissima di cai^rs C. iii. 5. x88.
B Sole tMte k cose col suo cahr* viviflca C iii. za. 60.
* l^ib ♦ WifgHiu e autnjnmio del ra/orv, che C. ìv. 23- 7»-
* raapitr^ ^» 0gni taluMnia C iv. 15. 94.
^o pvoi^ ancora nf/^"""'*^ 1* av\'crsarìo C iv. 13. 53.
**«*Ìirad cll<^<^*"*** C.ìv.a4.i68.
/WTT ,. ' ^irtì no «o^wwwia/or» della verità . . . C iv, i». 114.
^^k.^diP'^^^^^ r.iv.t6.7o.
CAHRIARE
cambiare. Cf. cangiare.
camera. Che M buon col buon sempre camera tiene Csmjl xiv. 91.
cammino. Cui è scorto il camMÌHO e poscia 1' erra C. tv, Cmtts. uL 39.
£ sanno lo r«rmmm, siccome quelli Cbe CatM. xiv. aoL
Onde *1 cammino al bel giorno mi piacque Cans. xv. 56.
sì rìnnovclli . . . Per ciascuno cammino Bali. iv. 9.
Cavalcando 1* altr' icr per un cammino K AT. 9. 44 {Son, v. 1),
Che ai conviene omai altro cammino AJIa Son. xxxiv. 3,
cambiare. C/. cangiare.
ramfìirt, quanto fa bel cambio chi dì queste . . . cose dà C iv. 11. xi6.
Lo carnàio ogni di si può Tare C. iv. ti. 119.
camera, lo quale dimora nella segretisuma camura del core . . . . K ÌV. a. ai.
il quale dimora nell' alta camrm V. N. ^. a^.
e ricorsi al solìngo luogt) d* una mia awura ........ ^. A^ 3. 33.
che mi parca vedere nella mia eanttra una ncbula K AT. 3. aS.
mìsimì nella mia cattura là ove V. N. la. 7.
mi parca vedere nella mia catnera V. N, la. 15.
anti che io uscissi di questa camera K /V. ix 76.
mi ritornai nella camera delle lagrime K. M 14. 65.
mi parca tornare nella mia camita V. N. 33. 79.
altre donne^ che per la cometa erano V. N. 33. 91.
nella camera de' suoi pensieri C i. a. 30.
la quale fosse camera del Figliuolo di Dio C iv. 5. 38.
quando si trova la sua cantera^ cioè 1' Anima C tv. 30. 49^
Camilla Chi dirà di Cami/lo C iv. 5. 134.
camminare, colui che . . . non fosse bene camminato . . . . . . C.Vr. ^. 84.
pochi per mal camminare compiano la giornata C. iv. 13. 66^
Quanta paura è ... in catntmttattdo C. iv. 13. 9&
per cbe via sia da catnminart a cercare C, iv. x6. 38.
è da vedere com' t da catntninan a trovare C. iv. 16. 100.
\k ove tanto cntnttrinato avete C. iv. a8. 58.
camminatore. Io buono mmmmn/or/ giugne a termine C. iv. la. 197.
se vóto camminatori entrasse nel cammino ........ C. iv. 13. xo8,
cammino, il quale sen già lungo questo oatiitftino K. W. 9. ao.
che . . . m* avea nominata nel cammino de' so^irì ...... V. N, to. 3.
la quale io ti nominai nel cammmo de* sospiri V. N. xa. ^
cbe non sa per qual via pìgli il suo cammino I^. A^. 13. 37.
passando p»er un cammt'tto . . . giunse a me K. A^ 19. a.
a entrare nel nuovo camtnino C i. io. 16,
con ispcranza di dolce cammino C iì, 1. 8.
luce nel cammino dì questa brevissima vita C lii. 15. 195.
alla gente che per mal cammino andavano C. iv. I. 74.
che la nave . . . per dolce cammino . . . correa C iv. 5. 68h
pongo esemplo del cammino mostrato C ìv. 7. 53.
per lo diritto cammttio si va là dove intende C ìv. 7, 68^
per suo difetto il catnmina . . . erra C. iv. 7. 73.
chi non ragiona il camiftino che far dee C. iv. 7. ia6.
nel nuovo e mal non fatto cammino di . . . entra C iv. la. 153.
cosi questo cammino si perde per errore C. ìv. la. x8l.
cosi nella vita umana sono diversi camtnini C ìv. la. 18^
cantando e . . . fanno lor catnmino più brieve C. ìv. 13. Z07.
se v6to camminatore entrasse nel cammino C iv, 13. X09.
per lo rammmo diritto è da \'cdere • . . . C Ìv, 16^ zia.
due Felicità, secondo due diversi cammim C iv. 17. 87.
07 ^^^^^^^ CANTO
^iMmÈnA Poi ti dimostrerò *1 cammtM perfetto S, P. xxxì. 6i.
cbe . . . mi conduca Nel diritto mmmf'n S, P. cxlii. 54,
I OOptre. Ond' io, che per aint/>ar la mirai Rao Ball. vi. ao.
! Gtm/tfjiti un spirto vivo soUmcnte F. AT. 16. 30 {Som, ix. 7).
DiUc ... noi alme ... Ci ^ardi e campi ]o Spirito Santo . . . P. F. 65,
OiL lo . . . p«ne. Che non si perde al autt Oihm. x. 81.
(■liiUB, E 't mio disio però non cangia il verde ....... StJft. i. 4.
cari tm^g$w§òÒ€t come il verde Color cangia segala la beli' erba . . Sest. iv. 11, la.
ifte . . . L>o face, come vuol, vista cangiare V, N. i^ loi {Ball. i. aa),
H Ond' k> mi otnfM) in figura d* Altrui T. W. 14. 90 (Som. vii. la).
V Qr. ounfatere.
oitfvc. Dopo la qua] cantavan tutti : Osanna . . « • K. A^ 93. 168 {Canm. ti. 61),
Di questo, in cui onor lassù si canta Cans. xvìL 60.
lo cgmitrò cosi disamoralo Contr* al peccato Ca$is. xix. 7.
U scusa mio, la qua) tu canti V, N. in. ha {Ball, L 3),
tic crnnftìnJo Vostro 6n pregio muido BalL iv. 4.
\mmlimm0 gli augelli BaJI. iv, 10.
lo mondo canti . . . Vostra altezza pregiata Ba//. iv. 14.
'D voo cantar sottile Dicca BaJl. viii. 8.
uon la canterà « . Bali, vili. 03.
Ora che ... gli augcllenl cantando, lor gride . . . Fanno .... San. xlii. 6.
Sctomc santa Chiesa aperto canta P. F. 3^,
V ore mntare ... a* preti perlìen volger tai ruote P. F, 140.
Ab 1). E li gli scrviran con dolce canto S. A ci. 87.
HÉOOw ntiie o , . . fii più per quello cammino procedere .... C* ir. t7< 197.
éà f moo tiene un cammino, e 1* altro un altro C iv. 99. 55.
JM Mprebbc tenere il buon cammino C iv. 04. 225.
^iaétmédicc ti cammino ckt àa /aito C ìv. aS. li.
cfae viene di lungo cammino C iv. aS. 35.
le pare di eammtno C iv. a8. 53.
Km non fossi per cotale rnmmiMO passato C iv. 98. 93.
Pogniamo che Gherardo da Cammino fosse stato * . . C iv. 14. 1 15.
é dot cb* Gherardo da Cammwa fosse vile uomo C iv. 14. 1 19.
Viene aliuno dall' una parte della campagna C iv. 7. 64.
per U quale eamptamo da eternai morte C iii. 7. 159.
h Fniocp»:hÌ , . . prendeano di furto Campidoglio . . C. ìv. 5. tóa.
^^^^Sf9^ eesK r erba multipUca nel tampo non cuUivato . . . , , C. iv. 7. 19,
^^^^■liskrt oouii cosi trafogliùso campo sarchiare C iv. 7 99.
^^^^Btbn phtmtrB è, con certi rmmpt C iv. 7. 57.
^^^^Klaat sndn . . . per lo tmmpo asw è manifesto C iv. 9. 105.
^^^KiBciaccbè . . . tenga b campo della mente C iv. 9. 163.
^r ^*tti& r uno ponto è *l principio del Cancro C iii. 5. S4t.
' *MttM» Eaaa é oPM/onr dell' etema Luce C iii. 15. 54.
^*> ao« «a ■* « cane o lupo C i. 6. 44.
^^^A|flnk feéccowc ... la masna . . . cangert^ colere C. iv. 29. lai.
^^^■m» cha MNfmMv il aooie C. iv. 39, 194.
■ SMninii r una e r slm Ragione, Ctmmica dico e Civile . . . . C iv. io. 100.
<Vteni. partami (he tiae^ti BStgcìÀ cùniaàMto %\oTÌo%amtf^lt . . . K ^. 03. 53.
^tfeW. «^awa /j cjn/one - . - *<5 «•• ■* "'«^«»" C ÌÌ. la, 11.
'"^"^ ' ' ' 6f,oo lor cammino piU brievc C iv. 13. 106.
^■"'A *A|jw, ' , , ^ Éttf^*> "»' P**"** ^^'^ fosaero queste . . . I-. Af. 33. 54.
émmmàt£ykdelìoroi^ C ì. 5. 96.
CANTO
canto (a). Che già ruggir non posso in alcun comìo Som. xlviì. 8.
canzone. Cantone^ io so [che ta girai parlando] . . K /V. 19. 76 (Cane. i. 57), 98, i^u
Pietosa mia canaone [, or va piangendo] . . .V. N. 33. ao, 38, iil {Cane, iii. 71).
Cansone^ V credo che saranno radi Color C iì. Gzfls. i. 53.
Caruonf, e* par che tu parli contraro C iii. Canz. ìu 73 ; 9, ar,
Contra gli erranti, mia Canson, n* andrai . . . Cvt. Coita, iii. 141 ; 3. xa ; 3a 15.
CauMOfit^ a' tre men rei . . . Te n' andrai CaxaL ix. 76.
Canton*, presso di qui è una donna Catta, x. 148L
O montanina mia raneoM, tu vai . Cans. xi. 76,
canto (i). siccome veder sì può in quel tanto del Profeta C. iì. t, 58.
con certa parte del tanio ad essa si ritornasse, , C ii. la. ix
siccome si vede . . . nelli canti C ii. 14, 183.
canto (a), levando 1' ultimo canto del pentagono C. iv. 7. 146.
perocché da ogni eanìo sono in nostra podestà C iv. 17. aow
canzone, cominciai una canzone con questo cominctamento . . . . K. TV. 19. 17.
Questa canzone ... la dividerò più artificiosamente V, N. j^.t^
quello, che da questa mia oanxon^ desidero .... . . . V. tf. i^, 144.
a più aprire lo intendimento di questa raruot» K ^. 19. 148.
Appresso che questa canzone fu . . . divolgata K. iV. ao. I.
e però ne dissi questa caruorw K W. as. 197.
Questa raneone ha due partì K iV. 93. aia.
cominciai allora una canzone V. N. 38. 13.
Io era nel proponimento ... dì questa canzone ....... K. W. 39, 5.
però proposi di fare una canzone . V. N. 39. 6.
Acciocché questa niM.»7fi/ paia rimanere ... vedova K W. 3a.iu
che questa cattivella consone ha tre partì V. N, 33, (5,
nella tzrza parlo alla canzone pietosamente V. N. 33, 17.
parlo a questa mia canzone K. /V. 38. 39.
Poiché detta fu questa eatiBone K A'. 33. l.
però . . . dissi due stanze di una canzone V, N. 34. 8,
Questa amzone e questo sonetto gli diedi V. N. 34. 16.
La canzone eomincìa ... ed ha due parti K. iV. 34. tS.
che in questa canzone si lamentano due persone , V, N* 34, 34.
cioè quattordici Canzonici di amore, come dì virtti materiate . . C, ì, 1. Z04.
quella che . . . mostrano le Coneom' predette C. i. i. X3(x
chi legge le soprannominale CatieoHi Ci a. IK9.
il difetto delle Cr)*(«>fif' sopraddette C i. 3. ix.
di servo alle infrascritte canzoni C t, 5. 38,
poiché le Canzoni sono Volgari C. i. 5. 43.
non . . . soggetto alle Canzoni^ ma sovrano C i. 5. 109.
òoggrtfo alle canzoni Volgari C. i. 6. a.
se ... le Canzoni . . . sono Volgari C. i. 7. 09.
Questo signore, cioè queste Canzoni C. i. 7. 69.
alle nominate Canzoni aprire e mostrare C i« 8. 4.
la sentenza delle Canzcm alle quali fatto è C. i. 9. 49.
per lo desiderio d' intendere queste Canzoni . . C i. io. 66.
le infrascritte vivande delle Canzoni Ci. 13. 79.
sopra ciascuna Canzone ragionerò prima . . C ìL t. lax.
Alto intendimento della qual Cansvne C ìi. a. 49.
dico clic la Canzone proposta é contenuta • C ìL a. 58.
la prima parte della proposta Canzone C iL 7. 4.
in tutta questa Canzone ... il cetre sì prende . C ìL 7. !&.
della prima parte della Canzone C ii. 7. 109.
nel verso, eh* é ... '1 terzo della Canzone C ii. 8. 14.
89 CANZONE
CantOH^ vattene dritto a quella donna Cane. xìì. 79.
Cameon mia bella, se tu mi somigli Canz. xiv. 81.
CtìMsoMj or che sarà di me Cane. xv. 66,
Cansotif, il tuo andar vuol esser corto Catta, xvi. 66.
Canstm^ tu vedi ben com' è sottile Catta, xvii. 61,
Tu te n' andrai, canzofu, ardita e fera Cat%z. xviii. 61,
Canzone ; a- panni tuoi non ponga uom mano Cane. xx. 91.
canzooe, tutto quello che in questa Cansonr dico C ii. xx. 94.
le parti principali di questa Canzone C ii. la. 3.
io mi ri\-olgo . . . alla Canzone medesima C ii. xa. 5,
ai chiama in ciascuna canzone Tornata C ii. la. 8.
perchè, cantata la cattzone ... ad essa sì ritornasse C ii. xa. ix.
rade \*oIte la posi coli* ordine della Canzone C iì. xa. 15.
alcuna cosa in adornamento della Catuotte C ii. xa. x8.
la Òontà di questa Cansotte fosse malagevole C iì. xa. a8.
parremi mestiere alla Cafuorw C. ii. xa. 33.
«Ila Canzone vanno le parole C. ii. xa. 43.
Dico adunque: Io credo, CdnxoM/ C ii. xa. 45.
la sentenza di questa Canzone C. ii- xa. 61.
la littcnilc sentenza della prima Can-sorf^ C. ii. xa. 70.
nel parlare della proposta Canzone C iì. 13. 56.
del primo \'crso della Catuotte proposta C ii. 16. X4.
Tutto r altro che segue poi di questa Canzotte C. ii, x6. 96.
Questa Canzotte principalmente ha tre partì C iii. x. xoo.
dirizzando le parole alla Catizotte C. iii. x. X09.
che a proemio di questa Canzotte fu ordinata ........ C. ììi. a. a.
la prima parte principale di questa Canzotu C iii. 4. xa5.
la seconda parte principale di questa Cattzotu C. ììi. 8. ai3.
le dut- parti dì questa Cattzotte . . . sono . . . ragionate C iii. 9. 3.
nella quale io intendo purgare la Canzotte C. iiì. 9. 6.
E però mi volgo alla Canzotte C iii. 9. 15,
ultimamente parlo alla Cattzone C. iii. 9. a7.
O Camotte, che parli dì questa Donna C. iii. 9, 31.
r anno medesimo che nacque questa CtiM«OM« C.iii. 9. 149.
in ciò s* intende assai che questa Canzone considera C. iii. xo. 30.
impongo alla Canzotu come ... sé iscusì C. iiì. io. 43.
che quelita Cattzone da quella Ballatetta si disconla C. iii. io. 48.
(•«■r >o modo eh' io dico che domandi questa Catuone C. iii. xo. 83.
mclti che si dilettano in dire Canzoni C. ììi. 11, 98.
la ragione che mosse me a questa Canzone C. ììi. la. 3.
U Vira sentenza della presente Catt£ow C.iii. 15. 197.
rr'TTiinciai una Canzotte C. ìv. i. 76.
pcrr<cl:è in questa Canzone %* intende C iv. i. 83.
*, -' Ha che nella precedente Catuone è ragionata C iv. i. 94.
d'Ila r,;:ilc trattare la proposta Canzotu . . . intende C iv. i. 98.
Lk •# r.tcn/a della proposta Canzotu C. iv. 3. 3.
r.tiij tfrza ^i vnlgc il parlare alla Cattzone C iv. 3. 8.
Oh c<. iT-.c è grande la mia impresa in questa Canzone C iv. 7. a8.
U ir TìUnza dei secondo verso della Catuotu C iv. 7, i$a.
*err.. a quel/a p^^^ ngìon^rc della Canzone C. iv. io. 4.
disputasi e npfoj . „,- U presente Catuotu C iv. 13. 166.
prrUhro. "'»« Oi^^w"' h* "provato C. iv. 15. a.
,...i.c./.a^;<'''cn/a/*C^.^^ P Civ.15.45.
per.. d/« i (-^ o*',g"a''^^. eia Cowo«* C iv. 15. 86, 89
CANZONE
canzone. Catuotu^ io porto nella mente S*st. ii. 6i.
Capaneo. E la divoran Gj/«im«oc Crasso . , Gp««: zvììi. 70.
capello. Che ne* biondi rapenti , , . Metterci mano ....... Cans. xti. 63,
capere. V angoscia che non cap* dentro, spira Catta, xL aS.
Sono, che . . . Credon captrt^ Valere — I& Oika. xùl ar.
canzone. Guido GninizeKi in una sua Catuong C ìv. ao. 68.
questa Cantone ha Ire parli principali C.'w. 30. 3,
senza lo proemio del Trattato della CanaoHi ........ C iv. 30. 9.
la quale per Tornata di questa Catieotte fatta fu C iv. 30. 13.
Questo Cantra gii erra» ti . , , à nome d* està Cansone ..... C. Iv. 30, aó.
a cautela dico e comando alla Cantone C. ìv. 30. 45.
questo, che ncU' ultimo di questa Cantone si d& C ìv. 30. 65.
capacità, sempre attrae la tapaciià della nostra natura C ìiì. 13. 93.
L-hc solo colla infinita fd^acf/à r infinito comprende C iv. 9. 33.
capedtade. la quale . . . passava e redundaw U mia eapaàtade . . K. /V. 11. 39.
capello. Democrito ... né capetti^ né unghie si togliea C. iii. 14. 75.
capitolo, resta in questo capitolo a mostrare . C ì. 4. 4.
ciò che si promise nel principio del Capitolo C 1. 7. 105.
in questo capitolo intendo mostrare C. ì. 6. 49.
che di sopra in questo capitolo sono nominati C. i. 9. 58.
di ciò farò al presente speziale Capitolo C. i. 10. 108.
manifestato ò di sopra in altro capitolo . C i. la. 98.
siccome nel primo Capitolo è narrato C. ii. z. Z4.
Poìcir il mostrato nel precedente capitolo C ii. 5. a.
nel terzo rii/f'/o/o dì questo Trattato C ii. 7. a.
nelli tre precedenti m/i'/o&' è ragionato C. iù 7. 6b
come detto è nel precedente capitolo C il. ft, 6a.
nel seguente ca/H>o/ù si ragionerà C. iL 9. 137.
nel seguente capitolo si dichiarerà C ii. xa 8a.
Nel precedente Gi^'/o/o è mostrato (7.111.6.1.
quello che detto è di sopra ncll' altro Capitolo C iii. B. 197.
Nel primo Capitolo di questo Trattato é . . . ragionata C. iii. la. s«
Nel precedente Capitolo ... è commendata C. iii. 15. <•
siccome nel decimo Capitolo del ... si può vedere C. ìv. a. 31.
la cagione che delta * nel precedente Capitolo ..,,.., C. iv, a. 7B,
dice santo Jacopo ... al quinto Capitolo C ìv. a. 84,
Di quelle ... in Capitolo speziale é da trattare C iv. 3. 74.
in questo Capitolo , . . ciò trattare non si potrebbe C iv. 4. i^t,
perocché ... li lunghi aipitoli sono nemici della , . C. ìv. 4. 133.
(arò ancora digressione d' altro Capitolo C. ìv. 4. Z35.
nel cominciamento di questo Capitolo C iv. 5. iz.
nella fine del precedente Ctx/h'/o/o C tv. 5. 8z.
nel terzo Capitolo di questo Trattato promesso fu C. ìv. 6. z.
Salomone ... nel vigcsimo secondo Capitolo de' C. iv. 7. 95.
dice, nel quarto Capitolo del detto Libro C. iv. 7. 98.
dice Salomone nel quinto Capitolo dei Proverbi C iv 7, 130.
per proprio Capitolo . . , intendo ciò mostrare C. rv. 8. 153.
quello che . . . nel quarto Capitolo di ... é ragionato . . . . . C. iv, 9. 6,
perchè questo Capitolo è alquanto produtto, in Capitolo nuovo . . •
é da rispondere C ìv. ta. ao6, ao?.
fatta . . . nel tcno Capitolo del presente Trattato C. ìv. 16. 18,
siccome in questo Capitolo di sopra si dice C iv. 16. lai.
Nel precedente Capìtolo * determinato C tv. 18. 1.
«crome ... nel scltimn Capitolo del ... ai ragiona C tv. ao. 33.
9' ^^^^^^^^^^^^^ CARO
vmia, Per non veder la geotCt a capo chino . . . . K A^ g. 51 (Som. v. 8).
w^o, che 'I mio capo rùcc Sotto Y iniquitade e S. P. xxxvii. 13.
9dj. Uo sol pcnsicr d* amore, end' io son carro CanM, xv. tx.
Fcasando eh' io son cano di grrtn pesi S. P. xxxvii. la.
Che tutti i nttriAi' sostenere . . . De* 1' iiomo Can», zvì. 33.
CBrpiw E per Io cargo grande e grave e grosso 5. /*. vi. 13.
SfK Xu diacarghi il cargo che mi preme S. /*. vi. a8.
fìace Sotto 1' iniquitade e 'I greve cargo ...,,.,., S. Z'. xxxvii. 14.
Perche sarebbe di ran/à vedo /*./*. 177.
Libera me dalla carnai malizia S. P. ì. 55.
Che 1 cuoio (ari vendetta della come Soh. Uìì, 4.
E (masi a tempo eh' è téma dì carnt Son. liii. la.
La cBnv mia aempr* è siala privata Di £. P. zxxvii. 7.
Lm tmmt mia è senza sanitate S, P. xutvii. 85.
Si cb' io ho per»c con la cantr V ossa S. P- calli. 15.
Credo che '1 6glio umana mrnt e vita Mortai prendesse . . . . /*. Al 19.
Ad ■•pvtUr che Dio prcndease canw Umana P. /*. 37.
E oa lotta U otrar, eh* ebbe qui ... se ne gì P. F. 4^
La «inv nostra, al mal pronta tuttora. É stimolata P. F. 145.
<Sa loro abbiam la tnryt* umana P. F. 165.
O «am ancella e pura CanM. x. 39.
In chiarire é in questo speziale Cfi/>f'/b/D , . . . , . . C iv. ai. 5.
detto è di sopn nel sesto Capitolo del C. iv. 03. 141.
lungo è stato il Capitolo presente . . . per altro Capitolo le
nhre cose sooo da ragionare C. iv. 34. 1B4, 285
lo thm dì sopra nel ventiduesimo Capitelo di questo Trattalo si
. • • C iv. a6. 34«
d! sopra nel teno Capitolo di questo Trattato ai
C iv. 30, i,
hpfiaa comincia nel Gf)WifpJb predetto . C iv. 30. 5.
1» prtawàù . . . che in due Capitoli si comprese C iv. 30. 9.
la qocsAo trentesimo e ultimo Capitolo ... è da ragionare . . . . C iv. 30. 11,
principiando ancora da capo, dico C ii. 13. 4.
la stcQa gli sarebbe sempre sul mezio del rapo C. ìii. 5. 85.
r «eoo che è lutto nell' acqua fuori del capo C. iìL 7. 54.
gli Albani . . . per lo capo del regno combatterò ....•• C ìv. 5. 158.
Cft^rtOOniQk r altro é Q prìoripìo del Capricorno C iii. 5. 143.
Mida U libro iJtlU quattro Virtit atrtknati . . . . C ili. 8. 108.
Canta li propria atrìtà ne inganna CLa, 60.
per la tmrUà dell' amico C. j. 3. 55.
ii^non di tanià li fa passare CL3. 60,
9«r lo teganno che ricew dalla nrnAi C. i. 3. 66.
in anann e fcrveottjalma Canta dello Spirito Santo C. iì. 6. 6^
Iddfe . • r per carità della sua perfezione, infonde .*•... C. iii. 6. 104.
ciaè ardore d^ amore e di €arttà C iii. 8. 148.
fV^adla aaace V opemàoat della carità C, iii. 14. 136.
Ciarla .«. per /»n)^ dcJk patria rifiutare . C iv. 3. iia.
da toeSsbilc Carità vengono questi doni, e la divina Carità
appnpr^ C iv. ai. 106, 107.
^CivacM una lUtnnia di uaitadt K. iV. 11. 4.
«ncr^^ ^^^|.^ ^tfn'iì'^^tv paniooi Cii.it. 46.
^ ^*^'^(MoeFe^^^^^^' C.iv.6.i8fl.
•* Vcfli i^mta. »> rami, t Circoncisione . . . C. iv. a8. 77.
-I-«V^''*"''^ iTedisl'cUoalei K AT. 34 no.
CARO
caxo. Qual . . . Volge il donurc in vender tanto mro Onw. x. lUì.
Che sol per lei servir mi tengo caro Caftv. xiv. aj.
Che quel . . . Per I* immagine sua ne lien più ran* Catu. xvi. a6.
Cosa non è che costi tanto oirxi ' , . . - Cans. xvi. 38.
Per s* è rar tenuto Canx. xìx. laj.
[Sicch' io Io intendo ben,] donne mie car* . . . K W. 43. 38^ 60 {Sori. xxv. 14),
Ma di te, caro amico, sì mi duole Soh. xxxvij. xx
Da quel signor che sopra gli altri è caro Soru xlìì. 13.
o Signor caro S, P. xxxL 19,
casa. Queste . . . Venute son come a casa d* amico Con», xx. 17.
Messa 1' avrc' in casa il conte Guido Soh. \u, 14.
cascare. Che più casnir* non mi lascerai S. P. xxx\ni. 59.
caateUo. Del mìo casHÌh trapassare il fosso S. P. xxxvii. 45.
castigare. Colpa è della ragion, che noi castiga Oms, x. 95.
casto. E \-i\-a casto e di lussuria mondo P. F. 167.
castrone. Ma peggio fìa la lun£a del matrone Son, liii. 3.
catena. Là . . . una catena il serra Tal, che C'aNa. xi. 63.
caro, la mia voglia dì . . . cara liberalità è qui seguace C ì. >. 140.
se per trasmutare non diviene più caro ; uè più caro può venire . C i. 8. 78, 79^
nulla cosa pìij cara si compera C i. 8. laa.
si airo costa quello che si priega C. i. 8. laS.
carro, diccanu che il carro del sole avea quattro cavalli C iv. 23. 134.
carta, a guisa che fa la nostra lettera in sulla caria umida . . . . C iii. 9. 141.
Cartagine. Regolo, da Carlagmt mandato a Roma C iv. 5. 135.
Cartaginese, per commutare li presi Oiryd^i'Hr.M a sé e C iv. 5. laÓ.
casa, se non chi va verso la cas^i dì santo Jacopo K. M 41. 401,
in quanto vanno alla rtua di Galizia V, N, 41. 47.
chi tiene la citara in casa C i. 9. 34.
per le finestre d' una casa C. ì. la. a.
fatto lu fondamento, siccome nella casa C ii. x. 97.
cosi una cam . . . richiede una vicinanza ......... C iv. 4. la.
Le quali sono tribulazioni . . delle casé ; e per le casf, dell* uomo C iv. 4. 99, sa
in questo amore le cau prendano ogni loro bisogno C. iv. 4. 4^.
perchè noi volessimo che la ta^a sedesse .... . . . . C iv. 9. 6x*
ogni casa . . . crede che sìa 1' albergo . . . dirizza la credenza all'
altra, e così di tosa in casa C iv. la. 147, 150(^11).
nulla cura del mìnisterio della casa mostrava C iv. 17. 105.
del ladro che menasse alla sua cata li convitali C iv. 87. 139.
casetta, come Cesare . . . alla casetta del pescatore . . . venne . . . C. iv. 13. xao.
caso, io, che in questo raio . . . non debbo C iv. 8 131.
come in questo taju> io non sia . . . soggetto C iv. 8. 150.
come in questo caso . . . non sono tenuto C. iv. 9. z.
casso, danno e recano sete di casso fcbricante e C iv. la. 47.
Castella. Chi non ha ancora il buon Re di CasitUa C. iv. 11. ia6.
castello, che combatte il caste/to da un Iato C. iii. io. 67.
sarebbe più nobile che Guido da Caitelto di Reggio C. ìv, 16. 73.
casto, operazioni . . . siccome stare casto e lussuriare C iv. 9. 69.
CatiUna. tanto cittadino quanto era Catilina . . C ìv. 5. 175.
Catone, alli quali venne Caton* . . . fuggendo ....... C iii. 5. laa.
O sacratissimo petto di Catcmt C iv. 5. Z40.
fu di loro qucUo glorioso Catone C iv. 6. 95.
di Tullio . . . che parlando tn perdona di Catour, dice C iv, ai. 8a.
Onde si legge di Catone, che . . . crcdca C iv. 37. 33.
dice Tullio ... in persona di CatoM vecchio C. iv. 37. I5a.
93 n^BUm^NI^V^ CAVALLO
cattivo. O per p«role di eathtm pente S<m. xlv. s.
Dunque . . . Sarik causafa, Mischiata — di più cose . , . GiHJ. xix. 65 .
CmmtamJo V iltr* icr per un cammino . . , Trovai K N. 9. ^4 {So», v, r).
CBvmllere. Se ati^itr V invita, o U ritiene Cttns. x'iv. 87.
Dunque s* eli' è in ravtàlùr lodata ' Cans» xìx, 64.
0 Ubi tmvtUwtt nulvA^i e rd . Gnu. xix. i la.
fylln Mb non voler, come *1 cavaUo e U mullo S. P. xxxi. 65.
Odi che dice Tallio, in penona di Catcmt vecchio . . . . C. ìv. a8. 45.
quando dice che Marzia tornò a Cmtofu C tv. aS. 100.
poi renne a Catone C iv. aS. 106.
partisai da Cattm« C ìv. aS. 109.
tonto dal principio del suo vedovaggio a CatoHt C ìv. 98. x r9.
> terreno piti degno fu di . . . che Cuiom ..... C. Ìv. a8. laa.
E disdice Marzia a Co/ofw C iv. aS. 134.
cfcv • • • sì dica eh* io sia morta moglie di Catone C. iv. a8. 150.
. . . sotto il titolo d' Onensio, che di OUom . . . . . C iv. 38. 159.
Chi dirà del QX/A'po/D Regolo C. iv. 5. la^.
che «questa caiHwlla canzone ha tre porti K TV. 33. 15.
»ono i^Li obbomincvoli nz//tWd' Italia ........ C i. 11. 147.
ad quale, m/ft'uD e discacciato, consolato s' avea C ii. 13. 16.
yi'ciò veggiano li cnA^tii' malnati, che C iii. 4. Bi.
U d/AjAb' pongono lo cielo Empireo C ii. 4, 14.
AppeDare quasi cattolica opiniotu C iv. 6. 150.
queste eauae . . . intendo . . . ragionare . . . . . . . C i. 5. la.
ia aè oocaidcrata e per tutte le sue must C iii. 1 1. 8.
la obbliviooe causa di Nobiltii C iv. 14. 153.
queUo eh' é causato da corpo circutarc , . < C. iii, a. 38,
, . . dico eSH casert nelle eaHxatt Intelligenze C iii. z$. 6.
1' elle fK»n possono camarr Nobiltà C iv. io. 67.
L* ani è di nafHra/4 /attanaa mutata C iv, 15, lao.
V* mll»m t di natumlf ^uaàUam'mÙà cmMMta C. ìv. 15. 240.
La àtwam è da ItpUaJi £ matura eaujtata C. iv. 15. 1 59.
cut iijiisi' paschi la . . . viu ... sia catuaia dal ciclo C iv. 33. sa.
L* una si muove da cautf/a Ci-5.9.
il rrttarico drr molta cantrìa usare C iv. 8. 90.
ciò unisMcrando, a mmttia dico e comando C iv. 30. 44.
Mafasi quel giorno pensoso ntolto T'. W. 9. 40.
Appvttao cooricnc «nere tmwakaio dalla Ragione . . . . C iv. a6. 49.
che egli sia ti eavalcaUnrr ddla umana volontii . . . . C. iv. 9. xoa.
%»da senia il cavaUalort ... è manifesto . . . . . , C iv. 9. 104.
0 baoao cmoaUalort bene non si conduce . C. iv. aó. 45.
quando un cavtJiftt donasse a un medico ... e quando 11
iB(&ce idrtnsf a un ca/valitrw . . . . * C. i. 8, 30» 33.
i nobili SODO Principi, Baroni e Cavalieri C. i. 9. 35.
•I mimHtiw doe crédere lo spadaio . . C iv. 6. 59.
1 a uMla girirli romr himnn rìimfr'frr . C. iv. 06. 51.
Corto 3 «anafiimr l.aACilotto non volle C. iv. a8. 59.
si lioo della «tpaOtria C i. 5. aa.
^^ ^ Afte di <»»s//ma sono ordinati . . . . . . . C. iv. 6. 6a,
OBBo d|| 4SMi/i^ virtuoso e i. 5. 77.
♦ pakadi«ti»a«/<«-^«^«»<^ ClitS. 188.
I^qaJasp^^^^j, , . . èmaoifcsto C. iv. 9. 104.
-*• -Sj^ notti* '—*'•''»'' "^ e rr. .♦.&..
CAVALLO ^^^W^^^^WBF 9f-
cavare. CoMmr'r «Ima fuor delle peccata . . . . - . . . . 5. P. vi. i8.
Cavandomi d* ogni perversa usanza S. P. xxxvti. 60.
S* tu li catn'f Signor, da quella guerra S. P. à. 58.
che da questi guai £ tribolazioni tu mi cauì S. P. cxUL 59.
Poi discese al . . , per cavarne Gli antichi padri /*. /^ 35.
celare. AUor diceva Amor : Piii non ti celo . . . . . K ^. 23. 190 (Catu. ìL 63).
procaccian danno Critiiidosi da me Ca»u. xiv. aé^
coloro, Che per vergogna eeian lor mancanxa ^* ^* 7> 35 (.Son, iu 18).
E quel che sia dì lei, noi mi ceiatg ....... V, JV. aa. 78 {San. xìL xiV
che tu non pui Punto celar la dolorosa mente . . . . K A^. aa. 96 {So», xìiì. 8)»
Deh ! s* ella è dcssa, più non mei cttatt Son, li. 4.
E lo mio errore non ti ho cthto S* P. xxzi. 33.
Ecco, Signor ... eh' io non t' ho celato Quello 5. P. L ao.
celeste. Però che il re dei spìriti aiesti Ha S. P. vi. 40.
Innanzi al trono del celeste coro S. P. xxxì. tiw
cavallo, siccome de' cavalli e degli asini C Ìv. 15. 6t.
che r nomo chiama . . . nobile cavallo C. ìv. x6. 46.
dìceano che il carro del sole avea quattro cavalli ....•• C. ìv, 93. 135.
siccome uno sciotto cavallo , . . non si conduce C. ìv. atì. 44.
malnati 1 . . . che , . . donate cavalli C. iv. 37. lai.
cavare* quei primo che li pesi dell' oro ... e le pietre . . . cavò . . C. Ìv. la. 39,
cavillare. Veramente potrebbe alcuno cavillare C ìv. 4. Bs.
siccome credca chi cavillava C ìv. 4. lai.
CedUL La prima è cecità di discnu ione C. ì. il. 6.
pericolosissimo difetto nella loro rro/à Ci. 11.56.
E voi ... in quanta cea'tà vivete C iìL 5. ao6.
Cefalo, come Ce/alo d' Atene venne a Eaco C Ìv. a^. 158.
quando disse a Cefalo dopo la domanda C. iv. 37, 173.
quando dice e ritrae ... a Cefalo la storia C. iv. 37. 185.
celare, quello eh' io voleva del tutto celare ad altrui K. A^ 4. io.
Con questa donna mi celai alquanti mesi ed anni K A^. 5. 97.
con la quale io avea . . . celata la mia volontà V.N,i,u^
vide . . . Marte stare edato tanto che rapparve C. ìi. 3. 63.
Saturno starebbe . . . ■ ciascuno luogo della terra ctlato . . . . C. ìi. 15. X44.
Giove sci anni sì celerebbe C. ìL 15. 145.
Venere e Mercurio ... sì celertbbero e ■ , C. ti, 15. X49.
r altre scienze sarebbono celate alcun tempo C ìi. 15. X59.
r altro è quasi a tutta la discoperta terra celato C iti. 5. 75.
poi si cHa^ e comincialo a vedere Lucia • . . C iii. 5. x6a.
la cui amistà non è celata alla persona amata C. ìii. 11. 7&
le cose, che ne tiene c^ate C. iii. 14. xm^,
che ... le celate ricchezze ... sì rappresentano C iv. 11. 73,
sicché la bontà . . . nr/i'ìl contrario eh' è dentro - C ìv. 39. xx6w
celebre, acciocché più celebre ... da lui sì parta C ìv. 30. ao.
ITIt^*"'** vittoriosissimo, siccome virtù celestiale C ìi. a. 46;
da parte del Santo Re celestiale C. ìL 6. 35.
parlando a quelle Intelligenze cv/r^^ù/t C. Ìi. xi. 95.
quali da virtù alestiale . . . siccome Aristotile C. ìL 14. 35.
la consumazione del celestiale movimento C. ìi. 15. 1x7.
il quale io chiamo Spirito celestiale ,. C 1ÌÌ. 7. X35.
lo quale . . . tutti ì corpi celestiali , . . allumina C iii. xa. 56,
Iddio . . . allumina ... le celestiali e V altre intelligibili . . , . C iii. la. 58.
si dichina un <Wr^/Ni//«vui<ro C iii. 14. 106.
si sale a filosofare a quella Atene ceUstùUe • ... C iii 14. X3&.
95
CERCARE
Perch* io iiuuigiav»f come Ìl pHn, la orrurr 5. P, cL 31.
Vostn «mi (ioioMi . . . Bene è mirabil cosa Ball. iv. 33.
m U ssa «tnt Goarduido Soh. xxix. 7.
■fb dk* io soUa Ctnmr ne' mìci pensieri C iv. Cane, iii. a.
do L' ultinA speme a tnxar mi son mosso Cans. xv'u 33.
I
nomerò di movimento ccUstiaU . C iv. a. 50.
r AbsifD, dove il etUstùtU Re entrare dovea C iv. 5. 33.
fai tuàM wHtaiiaU Infusione C iv. 5. 106.
Ift virtù mitMftmlt ricevere non può C. iv. ao. 65.
e^Be virtate ... da corpo nobilìssiroo criestiaU C. iv. ao. 106.
prcparm gli organi alla virtù c^€sHalé C. iv. ai. 40.
lapefciò iAatiaU anima discese in noi C. iv. ai. 83.
L coloro che a questa criM sono convitati C L x. 134.
fine della mìa rma C. iì. 1. 9.
volte era compiuto in quel ftntinaio K AT. 30. ix.
fe de* Cristiani del terzodecimo otnttftaio V, N, 30. 13.
C ii. 6. 143 ; 7. 105 ; 15- I04t M^ ; iv. 13. 30. 32.
KA^. 95.39.
riiinino delo ... si volge intorno al suo cttUro C ii. 14. 15.
però la terra sempre discende al ctniro C iii. 3. iz.
dw 1 tao tondo tutto si girava attorno al suo etntro C. iii. 5. 49.
« die CSM col mare è nntro del cielo C. iti. 5. 65.
Q— alii' cielo si gira intomo a questo antn C. iii. 5. 67.
non. E^ tevNfNdm otntntm circuh K /V. xa. 33.
L «e la crrm avesse spirito da temere C u.10.69.
pat lo frullo della orni ragionando C iv. 17. 130.
secondo ti ctrtamtnto . , . che ha (atto la • . . ragione . C, iv. 8. 54.
T4^ mi comandava . , . che to cenasti per ....... ^^. AT. a. 46.
«■4* io . . . molte Sate 1' andai etreamdù K A^. a. 48.
Wà flèti ft tmv/tn Ai questa donna K. A^. to. a.
•B lo peoaavm di voler tman una comune via K. M 13. 39,
yrht par tuiài di vedcria K M 15. 7.
■■I ma iluagguno ... da etnan la veduta di K AT. 15. aa.
errturw in lingua d* Geo e in K Af. 35. 37.
chi trrrxM toro nel ventre ........*.. C t, a. 48.
con ampia misura «mas to suo mal &re, e con piccola
1 lo beoe C L a. 64, 65.
bene le scritture « C. ì. 7. 4B.
, che r nomo va tmmmdo argento C. ii. 13. 31.
■ di cooaolare me C iL 13. 34.
di Dio ... chi cfrcmtm C iii. 8. 16.
9M $mtk ooac di te noo tMnh*rm C iii- 8. 18.
tm norflf pani «ve io . . . crmvo »e C iv. t. 63.
le f«nfi lidio Ufi ornew i miei pensieri C. iv. x ao.
•o bona venimo a entmrt ti loro principi! , • C. iv. a. 89.
. . dagli autori poco errtaia C. iv. 3. 19.
■lo . . . fine ... fu per li savi etnaio C iv. 6. 76.
• quello eaiandio s* andava etretmdo C iv. 9. 178.
ebcvnonoMdb . C. iv. la. 169.
mi per toro non arecMo C. iv. 15. 144.
A ■< nowMO certe cose C. tv. 16, 99.
•i omv la «oa difinizione C Iv. i& 31.
a emmrf la . . . difinizione C iv. 16. 38.
è qveUo che prìmnincou ai erma C. iv. 16. 97-
cM
CERCARE ^^^^^^^^H 96
cercare. Né di ciò crfrAiallniì far disonore F. F, 16S.
cerchiare. Che di nuovo colore Cerchiò la mente mia BaU. viL 17.
sì, eh* Amore Li eenkia di corona dì K A^ 40, 58 {San. x&ìii. 8).
cerchio, posciachè tal ctrthio ne cinge. Che Cans, x. 93.
Al poco giorno, ed al gran cnr/r/ad' ombra [Songìunto] S^st. t x ; K £. ii. io. 98 : 13. 14.
Però nel cerchio della sua balestm . . . non fu franco Son. xxxvi. 9.
Lussuria poi, eh* è settima nel cerchio P, F. aoa.
cercare, è da vedere questa difiniiionc che arcando si va . . . . C. Iv. 16. 114.
sì trova questa difinizione che ormeMi/o sì va C iv. 19. la.
alla difinizionc di Nobiltà, la quale si cena C. iv. ao. 4.
a qualunque va arcando la Beatitudine C iv. 33. 178.
a coloro che M vanno artando C iv. 33. iSa,
a ciascuno uomo che onore vada cercando C iv. 35. loi,
a entrare nello Inferno a crrrare dell' Anima C. iv. 36. 73.
cerchiare, questo luogo, la quale tutta la palla arcJiia C. iìi. 5. 185.
cerchio, la stella . . . era rivolta in quello suo cerchio C. ìi. 3. 3.
veggcndo il archio suo partire dal diritto archio C". ii. 3. 38, 39.
ciascuno, sì Io nono come gli altri, hanno un cerchio C, ii. 4. 53.
questo cerchio ha più rattezza nel muovere ......... C. ii. 4. 59.
quanto il cielo t pìii presso al cerchio equatore C iì. 4. 70.
quanto più sono presso a questo cerc/uo C ii. 4. 77.
in sul dosso di questo cerchio C 3. 4. 78.
lo cerchio della quale gli Astrologi chiamano epiciclo C. ii. 4. 81.
cosi ha questa pìccola lo cerchio equatore C ii. 4. 85.
in su I' arco ower dosso dj questo cerchio , , , C ìl. 4. 87.
siccome tra ti punto e '1 cercJiio (e dico cerchio largamente ogni ritondo C Ìi. 14, 307, soB.
e ... il cerchio è perfettissima figura in quella C iì. T4. ai 1.
tra il punto r '1 cerchio ... ai muove la Geometria C. ii. 14. 313.
e il cerchio ... è impossibile a quadrare C ÌL 14. 317.
ventinove anni . . . vuole di tempo Io suo cerchio C ìL 14. ajow
nel suo cerchio compiere . . . volge C. ìL 14. 333.
la Galassia, cioè quello bianco cm-Aiio C ÌÌ. 15. 9»
conviene . . . essere . . . uno Cercftio ugualmente distante . . . . C iii. 5. 70.
Lo Cerchio che nel mezzo di questi s* intende, si è C. iìi. 5. 7&
e si . , . mezzo lo cerchio di questa palla C. iii. 5. 104.
Immaginiamoci ... un Cerchio in su questa palla . . . Credo che questo
C/frAw ... dividerebbe C. ìli. 5. 108, IXf.
Sicché il SUD mezzo Cerchio . . . sega ic due porti opposìtc il Cerchio
dclli due primi Poli ■ C iii. 5. 131, 133.
si dilungano ugualmente dal primo Cerchio C. iii. 5. 139.
va sotto il mezzo Cerchio àc primi Poli C. iii. 5. 144.
che il Cerchio dove sono li Garamanti . . . veggia C iii. 5. X73.
che li due spazi ... e 'I Cerchio del mezzo, veggiano C. iii. 5. 191,
non per archio compiuto ... si scopra C iv. 33. 54.
siccome cosa che è nel meridionale cerchio . C. iv. 06^ 85.
oerebro. che ai contìnua da essa alla parte del anòro C. iìi. 9. 84.
quando per 1' alterazione del cetròro C ìv. 15, 17X
Cerere, ed a Cmm, la quale dissero Dea delle biade C. ìi. 5. 43.
certamente, ceriamente una cosa sola è necessaria C iv. 17. 98.
certezza, questi due alla sua arte^sati repugnano C. ii. 14. «15,
alta di nobiltade per la ... e per la sua certesaa C ii. 14. 343.
questa ... « alta e nobile per la sua cerieuut C ii. 14. «47.
per la eccellentissima eeriesaa del suo saggetto C. ii. 15. 169.
rimane . . . pieno di cvr/zsan lo familiare intelletto C ii. x6. 45.
97
CERTO
catix •4f' ^ «^- E '*>^c '* mi convien lasciare in pria C ili. Caiu. ii. 9; :2. 8 ; 4. [4.
T» le fMioì dir per crrto C. iv. Caif*. iiì. X45.
^fmeaào ro' per mcrto, Per voi, non per me aHo Cans, x* 61.
C mrt» la sua doglia più m* incende Can». xvì. ao.
Pier dw son etno . . . Ch* Amor . . . farà Catu. xix. 17.
Che . . . oe dona virtù, son a-tio^ in pietra S^st iv. 18.
E «rlv io credo cbc cosi gli guardi BaU. x. 17.
chiede di sapere uittM^a nelle cose, secondoché U toro
di €twUxMt riceva C iv. 13, 76. 77.
colle quali si vede la Verità artisaimamfntt . . . C ìii. 15. 15.
cte artmùmmmnut [ non] si vcggcno C. iiL 15. 64.
la Geometrìa * . . . crrltsmna per ié C ìi. 14. aaa
d^r- tf oév. che certo di lei si potca dire quella parola . . . . K. A^. a. 50.
iad per tei trrit cosette per rima K W. 5. 09.
cagione di crrU parole *'', TV. 7. 14.
b Morte per r#r/isuoi nomi propri K ^. 8. 67.
nostra Beatrice udio da crrff persone K. iV. la. 46W
che Ca dichi nrU parole per rima K iV. la. 55.
r io . . . proposi di dire artt parole .... K 7V^ 15. 34.
OBP* donne . . . aapeano bene Io mio core K A^. 18. 3.
la le qaali n' avea (rmr che si rideano K, TV. 18. 17.
^lè tmt^ il fioe di cotale amore conviene che sia K A^. 18. 35.
C^ Avte lo temo d* avere . . comunicato K A'. 19. 1 ja.
Cirlto cUa piange si che qual la mirasse dovrebbe ... . . . K. A*, aa. 37.
a ine oerH visi di donne , V, N. 33. 35.
visi diversi K. A^. 33. 98.
tamt io fui levato ... da €trU donne K A^. 33. 315.
^/ÈtiOm che «ontr donne, e che una solo, dissero e K. A^. 33. 330.
C leMto wà parva avere Io core si lieto K A^. 34. 13.
iBÌ «0* parole i^. A^. 24. 45.
io vidi ed adii aiwU cose K A^. 34. 72.
dicitori d' Amore rtrti poeti in . .... K. A^ 35, 36.
va angelo sopra crrif Lavolettc . . K A^. 33. 5.
alquanti diceano ttrtt parole diverse V. N, 35. 33.
%. mfH aolt* volle ... io andava per K AT. 37. 7.
aa^coahoBi aonti idonei e Uudobili C ì. 1. laa
4t^t asove case il fine non t ctrto C 1. io. ]X.
V ladaeeno • • . arf* IntelUgcme C ti, a. 63.
pSk dfleWajlom' che il molto e U crrto delle cose . C ii. 3, la.
filosofi . . , che credettero C. ii. J. 11.
dì crwU segue C. ii. 5. 94.
» éatm a ìauadrre eh* io era arto e sono . C. ii. 8. 45.
è wrwto che la natura umana « . . C ii. 9. 75.
dottrina dico che ne £a crrfi' aopra . . C ii. 9. lai.
«art flv^s ao»o, ad altra tìu . . . passare C. ii. 9. 133.
CBB «Ma parte del eaato ad essa si niOniMar C ii. la. 11.
patm praaBMhaoso per artr condixioni C ii. la. 38.
hi tnnlii ^oaaAoovft'uocalMilig errU dcdinaziont, erri* costruitoni sono
tow». . Cii.i4-84<;*«),85.
atm^KmMmmomtbvijtit . - C. a a. i«B.
LmpiamtrM ■ . ^tapa ^tm^rm» m t^tfo l<^'o • - • P^^ vedcmocrrtir piante
Ja^giaraofg^^ _/^i^\ ^<^r* sopra li gioghi delle monURne,
eM>»«etìp^'" ** -i/dc* monti. . . . C iii. 3. aa, 34, 35, 36.
haF«e«a«. 'Vrc-P**'^ . C. lii. 3. 68.
CERTO
certo. Cffio Io core ne' sospir mi dice K A^. 41. 64 {San, xxiv. io).
Io 80n ben otto, che ra^on ti tìnt S. P.v\. 4.
Ma io son certo ed informato a pieno S. P. xxxi 73.
Da chi per ctrto io sperava il frutto S. P. xxxvìL 57.
E ctfio i' ho in te tanta fidanza S. P. rxxviì. 5&
YJA imperò son ctrtOt che il furore ... ho merìtaCo S. P. juuviL 67.
certo, perù vcdemo certo cibo fare gli uomini formosi ... e ctrio fare lo
contrario di questo C iii. 3. 73, 75.
il nostro intelletto . . . non punte a eertt cose salire C iii. 4. 9a
crrff corpi ... diventano tanto luminosi C ÌÌL 7. afi.
Crrf(*sono che . . . non solamente ricevono la luce C iii. 7. 34.
certi soTìQ tanto vincenti nella purità C iii. 7. 38.
Or/i altri sono tonto senza diafano . C iti. 7. 43.
siccome pare di certi C iii. 7. 106.
cerio non pur colle parole è da temere di trattare C. iii. 8. 11.
è da sapere che certi vìzi sono ncU* uomo C. iìi. 8. 156L
siccome certi . . . sono ad ira disposti C ìli. 8. 158.
li fiorì d' uno arbore in ttria parte perdere si dovcssono . . . . C ÌÌL la. 79.
ia quanto certe cose afTermano essere C. ili. 15. 61.
non potendo a lui certe cose mostrare perfettamente C iìL 15. 7».
dire dì certe cose . . . non sia possibile , C iiL 15. to6.
quando con certa legge e con cfrto giro vallava gli abissi . . . C iii. 15. 169 {hi*)-
Cerio maggiormente parlare di te non si può ■ . . C iv. 5. 141.
Certo manifesto essere dee C iv. 5. 145.
Certo si C iv. 5. 176.
certo di ferma sono opinione C iv, 5. t8a
Crrfo non del tutto questo mondare intendo C iv. 7. 31.
Una pianura £, con certi campi e aentierì C. iv. 7. 57.
Certo sì parte C iv. 7. 1*7.
siccome dascuoa arte e ... è a certi termini limitato, cosi questo . . .
a certi termini è finito C iv, 9, 16, x8.
questo è a cerio termine C. iv. 9. 95.
In giurisdizione ... & a certo termine finita C. iv. 9. 98.
Grr/o nuova mercatanzìa è questa dell* altre . C iv. xi. xaa
Cerio , . . amore hanno alla memoria di costoro C. iv. it. r3o.
le . . . traditrici ... in certo numero adunate . . C. iv. la. 31.
questa promissione in certa quantità . . . aifermando C iv. la. 44.
io vedessi aerio gli uomini . . . desiderare C iv. xa. 69.
Cerfo assai lo manifesta 1' una e V altra Ragione C iv, ]s. loa.
la scienza essere perfetta ragione dì txrte cose C. tv. la. 138.
nella vita umana sono diversi cammini . . . certi mcn aliaci, e certi
men veraci C. Iv. ta. 191 (to),
sono a certo termine discendenti C. ìv. 13. 63.
sicché certo termine quello com|Ue C iv. 13. 65.
a certo fine bada la nostra potenza C iv. X3. 73.
Certo tanto è, che ... il Aglio . . . intende C iv. 23. ta$
Per certo V avarizia fa gli uomini odiosi . . . . C iv. 13. 133.
chi non parierì meco . . . Cerio nullo ... C. iv, 14, lai.
di certo quello . . . disfai tutte te sue ragioni C. iv. X4. 151.
per questo le non certe cose affcnnano per certe C iv. 15. xaa. 133.
nella prima ai cercano eerte cose C iv. 16. 09.
quelle facendo e sostenendo a cerio termine C, iv, 17. 43,
Poiché . . . sono pertrattatc tre certe cose determinate C. iv. X9. a.
Nella prima ai prova certa co*
99 ^^^^^V CHIAMARE
Onde . . . 9on più che €nio, Ch* egli averi S. P. ^-r^jn 93.
E «nt» chi con buona opinione . . . Credei è salvato P, F, ^o.
comj. S. P. xxxviì. 65.
Di tal salute, ehétttt è io questa donna Sfsi. iii. 14.
Angelo tMiMma [in divino intelletto] . . K TV. 19. 34 {Cang. i. 15), 97, m,
Cb* era dov* io fkmtmtva spesso Morte K /V. 93. 130 {Cans. li. 3).
Isacisi . . . Ckìémdmdo il nome della donna mia . . . K TV. 33. 141 (Carta, ii. 14).
Voi mi fàkammttt [allor, vtkstra mercede] . . . K ^. 93. ai 1 (Orna. ìi. 84), 034.
unte . . . che cfiio non è da maravigliare C iv. 19. 46.
CfrtQ daddovero ardisco a dire C. iv. 19. 53.
h qwU vergogna non é Virtù, tna aria possion buona C iv. 19. 8a.
vaols, che . . . r uomo non possa ctrfe cose fare C iv. 34. ao.
fMMft esenta conviene avere . . . arte cose C.ìw. 04. 105.
mt» cono ha la nostra età ... e a ciascuna parte ... è data
«tagiooe a €*rte cose C iv. 97. 18, aa.
Sodo Bolti erwio desiderosi d' essere C iv. 87. 135.
Ori» 0 cavaliere Lancìlocto non volle C iv. a8. 59.
fsaW uomo . . . piii degno fu . . . Crrto nullo C iv. a8. 133.
i vsro cJK nobile si dice, ed è per errto modo C. iv. 39. 89.
CfeMlb Catone ... la signoria di Court fuggendo C. iii. 5. 123.
taiÌDP s Coon primo Principe sommo C. iv. 5. 100.
^^1 wm t«nere . . . bussando la mano di Cnart C. iv. 13. 1 jB.
^^H ^nkdvnOBe come Cftan di notte . . . venne C, iv. 13. 119.
^^^ (VMk £ • . . tnaò la forte fantasia entro quel punto K. )V. 93. 99.
' ^OMrfo . . . crandc infamia e pericolo non si può <«s5a/T . . . . C i. a. 93.
tj^Mle infamia si €nan C. i. a. xao.
par mmmr» disconvcnevoli diaordi nazioni fii mestiere C i. 6. 6.
fmmm^n disconvcnevoli disordinamenti, converrebbe . . . . C ì. 8. a.
fvaRBBSPV disconvcDcvoU disordi nazioni ... io mi mossi ....Ci. io, 114.
u altro apparisce, che fa quello cessart C ii. B. 69.
Kthe 4|«iasi «fscsMO da ogni operazione . . . C. ii. 14. 190.
aoa ak/iacati, tramutio la morale filosofia . C. ii. 15. 158.
PaBsaa gcnerasiooe non ctsstrà di piangere C iv. la. 78.
Mk Orfeo fscca colla atem mansuete le fiere C ii. x* 06.
ii - diti, mmf, C I. la. 99.
apiarhf ... egli fosse loico e chtriw grande C iv. la 60.
Sopra questi aooo le Potcstati e U CMfmbÌMi . . . . C ii, 6, 54.
VHrti eootcìBpUiio li CJuruh$m C ii. 6. 84.
'^(■l 8 Vero ... nel quale si chéta V anima nostra C U. 15. 183.
^•m la quale fii tkmmmia da molti Beatrice, i qoali non sapeaso
che si dmmmmn K. iV. a. 6, 8.
<■> la tkmMm» primo de' miei amici f. JV. 3. 98,
<^ «da prima intendo thiamarr ì fedeli . . . per K A. 7. 39,
^ pAlccffc de) Signore ... di chiamart alla , , . una donna . . , K A^. 8. 3.
w r*M>»MO e sollecito i fedeli ... a K Z^^. 8. 36.
m cAiamo la Morte per certi . . . nomi ... K. TV. B. 66,
PS cbe Amore mi €kiamtu9$ K. A'. 9. 33.
iMPidb miacrìcordiJi alla . . , m' addormentai K AT. la. 9*
fCHÙDOfllO
H 2
CHIAMARE
TOO
cbiamare. Ed eacon fuor chiatHttndo La donna mia f^. A'!. aS. 24 {F. C. 11).
destre Lo giunse di chiantar tanta salute K AT. 33. 6j {Catu. tii. 25)*
Poscia piaog^cndo . . . Citiamo Beatrice V. N. 33. 95 t, Ciana, iii. 55).
E mentre eh' io la chiamo^ mi conforta K A^. 33. 96 iCafu. ì!ì. 56).
Ond' io chiatHo la Morte V. l^. 34. 36 {CauM. ìv. xo).
Che va chiamando Morte tuttavia V. N. 34. 43 (Onta. iv. x6).
E pensa dì chiamarta Donna ornai C. ii. Cmiu. i. ^B.
Gli atti soavi . . . Vanno chiamando Amor C iìi. Cane, ti. ^ó.
Che questa Donna . . . Ella la chiama fera e disdegnosa . . . C iii. Catut. ìì. 76^
cblaiDare. cioè di cJnamart e mettermi nelle braccia della pietà . . K A'. 13. 33.
coHvùru che io chiami la mia nemica K. A^. 13. 59.
Ed io . . . fui chiamato da una dì queste . . . donne . . . . . . K AT. 18. 9^
quella, che m* avea cAùiffKY/0, era donna di ...,..,. K AT. 18. is.
e dtiamandotni per nome, disse queste parole V. N. i&. aa.
do ad intendere . . . chiamando le donne che m' aiutino . , . . V. N. ai. 46.
Nella ^Vna cAiamo e dimando queste donne se K A^ aa. 83,
tonta . . . die io diiamava la Morte ^. A^. as. TOw
chiatMondo la Morte che venisse a me . . , comincia K A". 23. 85.
con tutto eh* io chiamassi questo nome K A^. 33. 105.
dicendo a che ora mi chiatHoro V, N. 33. 331.
e cosi era chiamata V. N, 34. 33.
che io mossi lo imposìlore ... a chiatnarla cosi V, N, 34. 301.
Chi volesse . . . quella Beatrice dtianurtbbf Ahokc V, N, 34. 43.
quando lo Signore . . . chiamò questa gentilissima a V» N, 09. 7.
nella pn'uta c/iiamo li fedeli d* Amore che K A^. 33. ai.
in ciò che 1' una non ditanu» sua donna costei V. N, 34. 14,
L* una parte chiamo cortf cioè l' appetito ; V altra chiamo afùma, cioè
la ragione K AT. 39, 35, 36.
che degno sia chiamar* V appetito core, e la ragione anima . . . V. N. 39. 38.
che in tre modi si rAfamaHo propriamente le genti K A^ 41. 42.
Chmmansi Palmièri m quanto vanno oltramarc . . . dUamansi
Pfrtgrini in quanto vanno alla casa di . . . chinmansi Romei
in quanto vanno a Roma, là ove questi eh* io chiamo Peregrini
andavano V. N, 41. 44, 46, 50, 51.
^ thiamolo oWqtz spirito ptrfgrino K A^. ^a, 19.
la . . . disposizione, che si chiama obbedienza C. ì. 7. 5.
non si dcono chiamar Letterati C. i. 9. i^
non si dee chiaman citarista C. i. 9. 83.
Questi sono da chiamare pecore C. i. 11. 59.
che ii chiama libro Di ^ne de' hf ni Ci. 11.95.
10 tempo cftiama e domanda la mia nave uscire C ii. i. 4.
L'ano si chiama titterale C. ii. z. atx
V altro sì chiama aiUgorico C. il. i< aa.
11 terzo senso ai chiama moraU, • C. ii. x. 49.
Lo quarto senso si chiama anagogico C. ii. z. 53.
costoro che sono cAiama/i'alla udienza mia C ii. 3. 4.
lo quale cAuimaMO molti cielo Cristallino C ii. 4. it.
un cerchio, che si puote chiamare Equatore C ii. 4. 53.
lo cerchio ... gli Astrologi chiamano epicido C. ii. 4. 8a.
con esso è chiamato uno ciclo . . . . C ìi. 4. 97.
le quali la volgare gente diiama Angeli C ii. 5. 8,
e thtamnU Plato Idee C. ii. 5. 33.
Li Gentili le dtiamavano Dei e Dee C ii. 5. 35.
Poi gli ho chiamati a udire C ii. 7. 43*
I
*« CHIAMARE
IctUamare. li nostr* occhi . . . Ckmman la stella lalor tenebrosa ; Cosi
qvAud* clU la chiama orpopliosa C. ili, Cam. i\. 80, 8r.
X oooinfiando, ckiamo quel Sigiiore .... C. ìv. Oins. 'ni, 18 ; a. 19, i<3.
^L^Qk r uoro chimma colui Uomo gentili che Cvr. Cana, ni. 34 ; 7. 13,
^PVoicbt girato 1' ha, rhiamando molto Cana, x. ut.
Qe^H si puonc, CMiatHant/o amore appetito dì Cams. x. r43.
ScDi . . . La ckmntaH lutti, e niuno se n'accorge . . . Bianca.
Giovanna, Cortese chiamando Cokb. x. 151. 153.
Astore, a cui io ^do. Mercé chiamando Cans. xii. 38.
C 1 ttagne . . . corre verso Lo cor che '1 chiama Comm, xii. 4^^
" chiamo lui am'mm e Vaìtro spiriio', siccome rAwmarr soicmo
la ciltadc quelli C. ìi. 7. 84» 85.
pensiero, il quale si ehiama spint*i d' amorf C ii. ix. aa.
«Wciie Vlrplìo . . . ftiftoso il chiama C. ii. xi. 39.
>B). , . rffìetto, che si chiama misericordia C. li. xx. 49.
«ir flAntHw ùtmói cotta sua Donna C. ii. 1 r. 86.
^^ cht (OierBlmcntc si chiama . . . Tornata C ii. la. B.
^^qtxcate ... si può la Scienza Ci*lo chiamart C. ii. X4. 46.
*^ Sctexijta nfttnralc, che Finca si chtamoy e la prima Scienza, che
mi diiamm Mirta/imca C. li. 14. 61 {òià),
*• •* ancella, che si chiama Prx>»p*ttiva C ii. 14. 3513.
*"* U «vlgo chianM la f m di santo Jacopo C. ii. 15. 9.
^*0o attiore. il quale noi fhàamiMHo Galassia C ii. 15. 73.
■'** «deoce chiama rtgtrtéf e drude, e ottetti* ; e questa cktama
n^iiiiia ... e questa chiama perfetta C il. 15. 179, 180, 18].
^^^ é r Boau» divino am'maU da* filosofi chianm/n C. iii. 9. laa.
'^■▼ittti che sa chtarHa só^ntifica^ e una che si chiatna ra^cmaliva C. iìi. a. ia6, 137.
*"••• ^«csle . . . rirtii ... si ehiama . . . con questo vocabolo . . C. iiL a. X33.
•*•* ^nc^ cotali sono chiamati . . . arncnii e dementi C. iii. 9, 153.
''^'^•tUndo col ffìssntc che si cMmmmva Anteo . C. iii. 3. 53.
**'**CCll£ questa natura si chiama Mtnlt .... . . . . C. iii. 3. 93.
^^ *' «■ thmmmft questa parte . . . che C iìi. 5. 05.
r^^tB . . . tkimmmfa quella AhììcÈohm C iii. 5. 39.
^^^^■e ... io un suo libro, che si chiama Timao C iiì. 5. 46.
*^^*"ii«i cc«l p*T temporali , , C. iji. 6. aa.
**■■■■«■ arr ignah C iii. 6. aS.
t Aa tnmpofmti si thiamano ........... C iii. 6. 30.
ti eoCali cAmmm Arìstolilc . . . divini C. Ìli. 7. 89.
tCpmeniJ e portamenti sogliono essere chmmati C. iii. 7. 100.
*yite to fàiamttt Spinto caUMhaU C. iii. 7. 135.
***^ ^aJe ckimmai questa Donna orgogliosa e C. iii. 9. fa.
^* ^»r» . , . che ai chiama dalli rctiorici Prosopopea . . . . C iiì. 9. 19.
iMi Icvmnm'] M chiamtatto C. ili. 9. 61,
Ar MftsCn oriAi' chaamatto . , , la sitila C iii. xo. 4.
%sra . . . puotcsl chtamart Dismmtulaakmt C, ìil. to. 65.
Dowu dello tstrlletto die Fìhumfia sì cAiama C. ili. ix. 4.
e dire che è questo che si chiama FAtacffia C. iii. 11. 16.
VUosofe atfbOiariBo, che si chiamò Pittagora C. iiì. 11. 99.
^^■*<lsMiatf i •Cfttitetorì di Scìcnxa . . . Aapienti C. ili. 1 1. 34.
'^ rtMcuBU ttnHtfftff . . . foaM amatore dt *apimsa chiamato , , C. iti. 1 x. 46-
"^ ■* JM rhiawman vero Tilosoto colui . C iii. it. ioa.
"''•ipBft veder* , , . perch* Fdovofia %\ rhiamo . . C iii. II. 159,
^•t4* . . . r uno e V alno termine . . . »i chin»f%ano per . . . C iii, 11, 156.
^^^- ..«hedtft«#&«»* '*^ ^""* C. iii. II. X59
CHIAMARE
chiamare. Per soccorrere al servo» quando 'I cAràma Cans. xvi. i8.
Conlr' al peccato ... di chiamare a ritroso Tal Otn». xix, 9.
Io giuro per colui, Ch' Amor si chiama Con», sdx. 90.
Ver m«, che chiamo di notte e di luce ... e luogo e tempo . . . Sfst. ii. 46.
Fra lor le donne dea Vi chìaman BaU, iv. afl.
Amor sente a pietà donne chiamare K AT. B. 23 {San, iii. 3).
Quando mi vide, mi chiamò per nome . , . . . . . K. AT. 9. 53 [Son, v. 9).
Convenemi chiamar \^ mia nemica . . . . . . . K A^. 13. 48 {Son. vi. 13).
Voi udirete lor chiamar sovente La mia donna . . . V, N. 33. 34 (Som. xviL 9).
chiamare, le Scienze . . . sono chiamaU per lo suo nome ... la
quale . . . Filosofia è chiamata C. Iii. 1 1. 174, fj^m
questo primo è quello eh' io chiamo qui Amora . . . . . . C. iii. la. 19.
Veramente . . è 1' uomo ... da chiamarr Rlosofo C. iii. 13. 77,
però qui si irAiama v^Hf'ma di lei C iii. 13. Ila
r usanza de* filosofi è dì chiamarr il Ciclo /umt ... di chiaman
raggio ... di chiamare &pln%dort C. ili. 14. 43, 44, 47.
quella parte di sé che morale filosofia si chiama C iii. 13. 148.
che io n ir/iiVimai' questa Donna ^rni e disdegnosa C iii. 15. ooa.
c\\c Nc^iltadé chiamar h\ óec C iv. x. 49.
Ultimamente . . . chiamo la Verità che aia meco C iv. a. X43.
questo uilìcio è . . . Imperio chiatnaio C iv. 4. 70.
chi a questo ufficio è posto, è chiamato Imperador* C. iv. 4. 73. .
costoro e la loro setta chiamati furono Stoici C iv. 6. 94. I
UDO filosofo, che fu chiamato Epicuro C tv. 6. >oo.
e dtiamàrio Oprraaion* con virtù C. iv. 6. 134.
questi furono AccaeUmici chiamati . . . thiamati co^ per lo luogo C iv. 6. laj, 107.
chiamati furono . . . Peripatetici C. iv. 6. 140.
tutti quelli . . . Peripatetici sono chiamati C iv. 6. 147.
tanto . . . che . . . gentil* è chiamato ciascuno che C iv. 7. 9.
Qucst' altro come si chiamerà C. iv. 7. 79.
Perchè non si ehiama non valente C ìv. 7. 80.
perchè non valente . . . sarebbe da chiamare colui C. iv. 7. Sa,
operazioni ... le quali si chiamano razionali C iv. 9. 48.
lo luogo . . . che si chiama Foltcrona C ìv. ix. 77.
però nostro Signore inique le citiamo C iv. 11. iir.
per questo le chiama Boezio . . . pericolose C Ìv. la. 35.
quanto la . . . Scrittura divina chiama contro a C iv. za. 86.
che là . . . chiama quelli tutti fìgli d' Adamo C Ìv. 15. 67.
che di comune vocabolo Mente si può chiamarr C. iv. 15. mi.
che r uomo chiama nobile pietra . . . nobile falcone, qualunque , C. iv. z6. 45.
tji prima sì chiama FortiMta C. iv. 17. 30.
La nona si è chiamata Verità . C iv. 1 7. 55.
La decima sì è chiamata Eutrtipelia C ìv. 17. 59.
ciascuna cosa . . . vederne . . . nobile essere chiamata C ìv. 19. 30.
la quale Nobiltà sì chiama C ìv. ai. 4.
quindi è che chiamati sono Doni di Spirito Santo C. ìv. ai. 108.
il quale in Greco è chiamato hormen C. iv. ai. lat.
un rampollo, che li Greci rAffimnHo Avrmm C iv. oa. 35.
se volesse ehiantare animo 1' appetito sensitivo C iv. aa. 97.
quella, che naturale é chiamata dal vulgo C iv. 03. 76.
in quattro parti . . e cA/amofui quattro etadi ■ . . C. iv. 33. iiB.
lo primo chiamavano Eoo C. ìv. 33. Z36.
La prima si chiama Adolesctnta ... la seconda si chiama GioxftntHté
... la ttrza si chiama SrHtttule \ la quarta si chiama Sento C. Ìv, 34. 3b 5i fly
Z03 ^^^^^^ CHIEDERE
A che Dio ckiawm U cristiana prole Som. xxxvìi. io.
ft' è ialts lottile. CkiamanJa a voi mercé Son. xlvii. ti.
E *ì cor ... Si può chiamatt vero sacrtfuio . - , . . . . S. /*. 1. 66.
DaUo profondo cktamo a te, Signore .......,,. 5. i*. cxxix. x.
Com' acqua per chiarrsga foco accende Cm«. tx. a-j.
che M cicl scropr' [sempre] è lucente e cJamo . . . C iU. C«»u. ii. 77 ; 9. 49.
Miraiulo ȏ nella cAilvni fontana Caru. xx. 53.
Però che *1 . . . tempo allego e chiaro . . . viene Soft, xlìL 9.
floa fana . . . Che ... va cMiant e lucente Son. xlv. 6.
Par ■ondìmen mai ti conobbi cktaro S. P. xxxi. ar,
T» »ei, Signor, la luce tJiiara e pura . , S. P. ci. 46.
Acciò cfa' io, emscndo allora dharv e lieve. Possa S* P. ci. X15,
nriL ftl . . . Che morte al petto m* ha posto la dimvt Cmu. xx. 87.
E df a colui eh* è d' 0|^i pietì cAùw K. A^ la. 1 14 (£a/f. ì. 35).
5* te aoQ d* opit tomento ostello e cMt'avt K ^. 7. 93 (Son, ii. 6).
Lo cielo ... al suo Signor la cAiirdSr F, A'. 19. 39 (Con*. ì. ao).
Viem, che M cor ti <Àù^ K A'. «3. ao6 {Cans. ii. 79).
■e faccMe quanto il voler chùtù Can*, xìv. 6.
« Hmm Chi foatcr 1' altre due eh' enw con lei Canm, xx. 39.
Osd* io r ho tkUsta in un bel prato StsU i. aS.
Appicao eh' averai ehiesta pietate K. /V. la. 96 {BaU, i. 17).
Qaaatfo Datura mi cAiirw a colui, Che Baii* vi, g.
C Mi ^ accordano in cAwidrr pietate K. iV. 13. 43 {Som, vi 7).
di signoria dbu/ la verga ...* Som. xliv. xo.
£ questo tempo si ihìama Sfm'o C iv. 04. 56.
le pBMÌonì . . . che P'frgogna volgarmente sono ektama/f . . . C iv. 35. 47.
dia tnacibtlc e concupucibite si cAtama C iv. a6. 48.
quello freno TemprruHsa ... - ...... C. iv. 36. s^
■prooe li chiama ForttMsa ovvero C iv. a6. 57.
■■ é da càiammrr mttuto ...... C iv. 37. 50.
daflmj aloiexw, eh* io ... sia tktamtata tua ........ C iv. aS. 147.
Mwrfrvdi . . • che ora Pretore si ckimma e Prefetto , C. iv. 39, 17.
•aa k altro che cktamart lo nano gigante C iv. 39. 49.
al di ad cflaa^ ckimmmndoìa amica di quella C iv. 30. 66.
■■■■Mllfet. qocl lume che moatra il bene chiatamtnU C ii. 11. 73.
prtaa wde le cooe prossime ckiaraminit C iii. 3. i io.
mm^ al dee dmafmmfnSt vedere la buona volontà C. iii. 4. lai.
A ciò H può chimmmmté rìspoodere . . . C. iii. 15. 76.
Il imi' BOpra la rAwvraaa della bontà . . C ì. 4. 78.
r aai ii è la MitfrtaM del suo aspetto . . C ii. 14. ixa.
da tkimrift «... come questa bontà discende C iv. ai. 5.
ai volgessero ad uno fiume , . . chtariAsimto . . V. /V. 9. ai.
po' molta ràaarifò di diafano avere in se mista C iii. 7. a&.
i hMgmt » càiiro» cioè sempre con ckiantà .... . C Ui. 9. 49.
kitfo fl «filale scn giva un rio d\iam aolto F. W. 19. 3.
la laaao parere menu chiara . Ci.4.79.
le ftawrtfTir . . . della vera e cAiom Csraa C i. to. $5.
BiaiMikii Wi la conoaceaxa ... è chiara o impedita . . C iii. a. 66.
poi, precadeado, Beno le vede rAMfv Ciìi. 3. ita.
la M»tt^ ... aia d* un modo chiara . . . puote parere
kami C iii. 9. 108, iia.
^ ccvpo cfefl' occhio con acqua chimwa C iii. 9. 155*
k . . . ct^ aja . . . ovvero sia Miura e paia acura . . . • Civ. a. 36.
JVffj^^V^^^^ non »i dee a vedere . ...... C iv. 5. 176.
CHIEDERE
ZQ
chiesa. Siccome santa Chiesa aperto canta ... -^^^^^P^ P- ^' ^4.
In quel che ci ammaestra santa Chiesa /^ /*. 83.
Siccome santa Chiesa apei^o pose P. F. róa.
chinare. Tanto . . . Che fa chinart gli occhi per paura Ball. i. 6.
china venia. Per non veder la gente, a capo chino K iV. 9. 51 {Som. r. f^
chiostro, per entrar dentro al bel chiostro P, F. 008. '
Chiudere. Ch' io chiusi gli occhi vilraenle gravali . . . V. N. 33. 163 t^Catu. ÌL 3Q
perchè gli atti disdeg^nosi . . . m* han chiuso la via C iv. Guts. iii, 7
Che gli occhi ... CAiMji' per lui si stanno Coma. x. 50.
A costei te ne va chiusa ed onesta Civii#. x. 154,
Ed ella anctde, e non vai eh' uom si chiuda Caiu, xii. 9.
Morte m* avrà chiuso Prima che 'l colpo sia disceso Cans* xìi. 51.
tal» che . . . Questo emispcro chiude tutto Canz. xx. 19. !
Se chiudi^ Morte, la sua bella luce Canz. xvii. 43.
Per veder quel che bella donna chiude Cane. xx. 93.
un bel prato ... E chi$iso intomo d* altissimi colli Sef^. i. 30.
Quando son giunto, lasso ! ed ei son chiusi^ £ 'I Son, xxvìi. la.
E poi ch* io ebbi in tutto chiusi gli occhi S. P. xxxì. s6.
chiunque. Ch' io sono astioso di chiunque muore ... K. /^. 34. 39 \CaHa. iv. 13)
ciascheduno. Dunque verrà . . . Ciascheduna vìrtute da costei . . C. iv. Cohm. iti. ini
Dunque a ben far naschedun si conforti P. F. 55.
ogni possanza è tolta A ciaschedun d' andar P. F, 93.
ciascuno. V. N. 19. ^o{CaHs> ì. aO, 73 (Gnu. ì.54) ; 33. 165 Cohm. ii. 38) ; C. iiì. Gnu. ^
46, 90 ; iv. Cans. iii. 97 \ Caus. ix, 9, aa ; x. 6a, i iB, 133 {bis) psii. 13; JCV.9I
chiedere, che *1 disciplinato chiede di sapere certezza C. iv. 13. 75.
quel dono che Salomone . . , chiese a Dio C iv. 37, 63.
dunque . . . darollo eziandio che non mi sia chiesto C iv. 37. 73,
chiesa, secondo che la santa CAfirsa vuole C iL 4. 31.
la sua Sposa e Secretoria santa Chiesa C. ii. 6. 34.
nove Ordini di creature spirituali la Chiesa tiene C ii. 6. 43.
queste ore usa la Chiesa C iii. 6. ai.
è da sapere che ... la Chiesa uu C iv. 33. 143.
Chllon. lo primo . . . ebbe nome ... Io secondo Chihn C, iii. 1 1. 38.
chiosa^ per chios* a molte scritture . . , domandato C ì. 9. 70.
degno * che la chiosa a ciò risponda C. iv. 14. 53.
chiosatore, però lascio cotale trattato ad altro chiosatore ^'. A^. 39. aS.
chiudere, sì forte ... eh' io chiusi gli occhi K TV. 33. ai.
perocché hanno chiusi %\\ occhi della ragione . C i. 4. 33.
siccome afiferma chi ha gli occhi chiusi C. ii. 5. 135.
ehò non altrìmenti sono cAj'fiji li nostri occhi C. ii. 5. xaS.
gli occhi . . - chiusi dormendosi posavano . C. ili, i. 17.
se per grande virtù dentro non si chiude C. iii. 8. 90,
Non rAfW/ir// gli orecchi a Salomone C. iii. 15. id^^
e . . . chiude il difetto della nimistà C iv. la. 35.
com* una rosa che più chiusa stare non può C iv. 37. 38,.
deesi lo buono uomo rA/McJSrr* gli occhi C iv. 39, 8t.
chiunque, mi facea perdonare a chiunque m' avca offeso K AT. 11. 5.
che farebbero piangere chiunque le intendesse , K A^. 41. a6.
in quanto è . . . chiunque ò fuori della sua patria K A/L 41, 38.
chiusamente, nella seconda ... le ringrazio chiusamettie ..... F. A'. 33, 93^^
ciascheduno, conoscere quello che sia ciascheduno ....... C iv. 13. 39,
ciascuno. K A'. 13. 5, 34 ; 15. io; 18. 6 ; C i. i. 5, 55 (bis), 56 ; a. i, aa, 61, 6>s ; 4^-*
81, 88, 93 ; 5. 37, 39, 38, 71 ; 7. 15, 63. 91 ; jo. 36 ; 11, io ; 13. 48, 69, '
M5
CIELO
CÉKina ivi. SI ; xix. 69, 94 ; XX. 9, 95 ; Bafì. iv. 9, 11 ; W. ri ; K A^. 3. 77 {Som. i.
I) ; 34. 55 {San. xiv. 6) ; 37. 03 (Son. x\i. Il) ; 35. 53 \Sott. xvììi. 8); Sott.
uóx. II ; rxxiì. 13; xxxiìi. 13; xlii. 5; xlv. ir ; xlix. io; S. P. ri. 35, 30;
P. F. 31, 7», 85, 160.
dba Qui noa dirà fallenza Dix-orarnAo Gimb. xix. 33.
Percbè lì (ibi mìei non ho mangiati S. P. ci. iq.
Òmx O mente <ie€a, che non puoi vedere Ca*ic. x, 70.
cbe hai tu fatto, Girro araro disfatto Gmj. x. 76.
U dii-oran Capanco ... E Macomctto atcv . Gtne. xvìii. 73.
de{a E tutti quei, che del peccar son cttghi ... . . P. F. 338.
ddo. Lo orfo ... al suo Signor la chiede T, A'. 19. 38 (Catu. i. 19),
XidoD&a i desiata in sommo aeio l'. JV. ìg. 48 {Cana. ì. 39).
Qi angeli che tomavan suso in mio .... . . l'. N. 33. 186 {CtMH£. ii. 59).
p«i Che se n* è gita in del subitamente K A^. 33. 53 {Cam, iii. 13J.
Ito n* è Beatrice tn I* alto ciclo V. N, 33, 55 {Canz. iii. 15),
PuBù li fvU con tanta virtute V. N. 33. 62 (Co/wj. iii. aa).
«KM». 13.46; il. 1.73.80,94, lai; a. 36; 4. 18. aa, 04, 48, 50, 55, 6x,6a ; 5.30,
3»; 6. 4'. 73. 75, >53; 7- 54, 9°; 9- 39, ^S, 68, 70, 75 ; la. 8, aa ; 14. 14,
17, aa. 34, 143 ; 15. 143, 143 ; 16. 10; iii. i. 37 ; a. 24, 35, 39 ; 3. 6, 47 ;
4. 38. 106 ; 5. 109. aoT ; 6. 39, 71, 95 ; 7. ao ; 8. 134 ; io. 56 ; ii. 45, 6a,
lai, laa, 133, 124 ; 13. 113; 15. 34, 77. >oOi <o=». iS^i n7 J iv. 1. ag ; 4. 54;
6.75.100; 7.9:9-15.94.95; II. Mi 70.89, 109 ; ia.43, 135, 138; I3.i6,iaa;
14. So; 16.6.43,73. 79; n* 65, lao ; 19.38; ai. 35 ; aa.S, 177 ; 33. ai, 47,
it6, 143, 156 ; 34. Il, 155 ; 35. 100 ; a6. 103, 140; 37. ai ; 39. a, 93 ; 30. 16,
*ft*W. coloro che a sJ alta mensa sono abati C. j. I. 58.
bKo dolcemente oÒd la sua bellezza gli ocelli ....... C iii. 8. 43.
Kton ... li cui prìncipi cibano ... a bisogno C. iv. 6. 178.
crea diedi questo àbo . . . vivono aflamatì C i. i. 50.
mum quelli che colle pecore hanno comune o^ Ci. 1.54.
* 9iu)e massimamente desidera questo n£o C i. 9. 18.
F***ccS6 più profittabile sia questo mio cibo C ii. i. 11.
^ U tatara terza ... ha T uomo amore a certo àbo . . . quel cotale
o*« U r opera di C. iii. 3. 68, 70.
^P"* ftdemo certo alto fare gli uomini formosi e C. iii- 3. 73.
™* «alai eh' è o>co degli occhi C i, 11. 33.
*•* fh* i cÌ€co del lume della discrezione C. i. 11. 35.
'"^'ftQtìe ora lo guidatore è drcv C i. 1 1. aS.
.^***o mchc nJvo eh' a lui s* appoggia C. i. 11. 39.
^ ^ al orco farà guida C i. 11. 31 (Ws).
^"efc'ioprannotati . , . sono caduti nella fossa C. ì. li. 36.
^^*' 0»Ì CQDdotto vanno li dfcJti C i. il. 153.
Nove fiate ... era tornato lo oWo della luce K W. a. a.
^* • . . Io nùf/o stellalo era mosso verso V. N, q. io.
' l*»r« che se ne gisse vcrao il ciclo . . K W. 3. 56,
- ^ «ke di lei ai comprende in ae/o K A^, 19. 1 14.
.*'*«|»oava di guardare verso il atlo K, A'. 33. 49.
^^**ì ni parca guardare verso il cielo K A^. 33. 80.
t^^*« *iuio de" bellissimi angeli del deh T. TV. a6. 17.
*^»Otei jct>sac he . . . nove siano li nVA'che si muovono .... K. A'. 30. 17.
.^^^ * ■!> detti n>/( adoperino quaggiù secondo la K, A^. 30. 19.
;^ ^ * - . tutti e nove li mobili deli ... a' aveano insieme . . . . K A^. 30. 33.
^^^rie» ... che vive in or/o C ii. a. 6.
^ devoluzione del ae/o di Venere C ii. a. 64.
^*»«1 1 questo tcrto d*h C. ii 3. 6.
CIELO ^^^^^V ^
cielo. Che per lo or/o spande Luce d* amor K /^T. 34* 49 (Gnu. iv. 03
Voi che intendendo il terzo cui movete . C ii. Gnu. i. i ; a. 48 ; 7. io ; 13. 69 ; Sc$
xliii. 4.
Il or/ che segue Io vostro valore C ii. Caiu, i. 4 ; 7. 41
un' angioU che *n ct'éto è coronata C ii. CaHs, i. 09 ; 10. i(
si dichina Uno spirto dal nW C. iii. Cams. (i. 41
che *l or/ scmpr* [sempre] è lucente e chiaro ..... C iii. Can*. ii. 77 ; 9- 4!
Siccome à 1 ath dovunque 6 la stella C tv. Cima ììL 103 ; 19. 31
Amor, che muovi tua virtù dal deh Oms. ix. i ; K £. ii. 5. 50 ; 1 1* 3!
Colt* hai nel cu/ misura Cohm. x. 40.
Che 1' orizzonte ... Ci parturìsce il geminato cw/o Catu. xv. 3.
Amor, che sue ragne Ritira al del Caiu, xv. 94.
ddo. prìma dirò del deh C ii. 3. 7, |
del numero de' Cieli C. ii. 3. 17.
Aristotile credette . . . che fossero pure otto deli C. iL 3. ai.
credette che il deto del Sole fosse immediato C ii. 3. a6.
nel secondo di Gelo e Mondo C lì. 3. 09, 6x ; iii. 5. 54
pose un altro deh essere fuor! dello Stellato C. il. 3. 4^.
sono nove li n>/i mobili C ii. 3. 53.
lo quale chiamano molti deh Cristallino C. ii. 4. 11.
pongono lo deio Empireo, che tanto vuol dire, quanto de/o di fìamma
ovvero luminoso C. ii. 4. 14^ 15.
ciascuna parte di quello nono mio C. ii. 4. 33.
ciascuna parte dì quello decimo delo C ìi. 4. 35.
nel primo di Cielo e Mondo C ii. 4. 34 ; 5. 13.
Levata è la magni 6ccnza tua sopra li deli C ii. 4. 43.
pare che dicci cù-/j siano C ii. 4 44.
ciascuno delo ... ha due poli fermi . . . C. ii. 4. 48.
si puote chiamare Equatore del suo delo proprio C ii. 4. 54.
questo cerchio ha più rattezza . . . che alcuna altra parte del suo ddo^
in ciascuno deh C ii. 4. 61 (Aà)t
quanto ìl delo è più presso al cerchio equatore C. ii. 4. 69.
le stelle del delo stellato C. iL 4. 75.
in sul dosso di questo cerchio nel deh di Venere C ii. 4. 76.
una speretta che ... in esso delo sì volge C ii. 4. 8t.
avvegnaché detto sia essere dicci deli C. ii. 4. 89
che questo . . . cioè 1' epiciclo ... 6 uno deh per aè C. iL 4. 93.
con esso è chiamato uno delo C ti 4. 97.
Come gli altri deli e . . . sìcno, non è ... da trattare C. iL 4. 99,
ciò eh* è detto della verità del terzo aeh C ii. 4. loi.
Poich* t mostrato . . . quale è questo terzo deh C ii. 5. a.
di queste creature, siccome dclli deli C. ìL 5. 9.
quante circolazioni fossero nclli deli C. ìi. 5. X7.
quanti sono lì movimenti del deh C iL 5. 34.
le Intelligenze de' deli sono generatrici dì quelli C ii. 5. 09.
segue la circolazione del euh C ìi. 5. 95.
Lì Numeri . . . narrano li or/t' mobìli C. ìi. 6. 100.
I deli narrano la gloria di Dìo C iL 6. 103.
li movitori del deh della Luna C ìi. 6. 106.
lo movimento di quello ctWa pieno d*araore Cii. 6. ita.
prende la forma del detto deh C ìi. 6, 1 14.
che quel delo era quaggiù cagione d'amore C. ìL 6. 118.
al governo dì questo deh C iL 6. 137,
lo epiciclo si muove con tutto il deh C. ÌL 6. 139.
to7 ^K/^m^m^^'^^fim CIELO
Cida. qtiando piove Amore in lem da tutti li cittì Ca*». xv. 66.
Lume di fir/o in creatura de^a Cans. xvii. 40.
Ole Ri par gih veder lo cùh aprire Comm. xvii. 57.
kiKorcbè <W/ con or/d in punto sta Cana. xix. 77 (^),
i' raggi di cotal n#/ giunti Cfu. xx. 68.
I» Ali del Ar/0, e tomerowi ancora Bali. vi. 4.
EVifiiardava inver lo oéì sovente K AT. B. 33 (Som. ili. ta).
«nota Di mio in tema miracol mostrare K. ^. 96. 44 [Soh. xv. 8).
ehc Fu posta ... Nel nW dell' umiliale . , . K N. 35. 44 (Son. xviii. [1'], 4).
fa r anno che nel nV/ salisti K /V. 35. 56 (Son. xviii. 14).
quei che dal nti quarto non si parte Som, xxviii. 7.
E 'I priniD <w/ di ti già non P £ duro Som. xxviii. 11.
aceondoebf tutto quel wÌo si muove . C. ìi. 6. 141.
Aacon sì muove tutto questo nWo C ii. 6. 145.
La forma nobilissima del cir/o C ìi. 6, 154.
CDnvenia ragionare dì quelli eùti C ii. 7. 5.
movitorì del cwio di Venere C ii. 7. 8.
ti *^g* di ciascuno oWo sono la via C. ii. 7. 90.
perocché r altro deh è diafano C ii. 7. 97.
aea dico che venga questo spin'io ... dal lofX) àWo C il 7. 99.
io ecm certo . . . che ella en in cuto C ii. & 46.
^■OéO pensiero, che in cmIo salta C iì. io. 93.
è di vedere chi furooo questi movitori, e questo terzo oir/o. E prima
dd terso tieto C. ii. 13. 74, 75.
^mUo che per lo tfno rieh a* intende C ìi. 14. a.
mMo >oIo vocabolo otio io voglio dire C ii. 14. 3.
• pefrhè questo teno culo ci fu mestiere C ti. 14. 5.
Dice che per agio intendo la Scienza e per orli le Scienze, per trt
mmtLtméim che i Culi hanno colle Scienze C ii. 14. 6 {pis)f 7.
odo oiobUe si volge intorno al C ìi. 14. 14.
ritaciiiin €Ì«lo illumina le cose visibili C ìi. 14. 03.
qvale ioduzìone. . . tutti li filosofi concordano che i rùAsono
CfHWO C ii. 14. 99.
qacsÉc . . . ii può la Scienza Ciiio chiamare . C ii. 14. 45.
perchè Uno ddo sì dica h da vedere C. ÌL 14. 47.
eoa^anuiune eh* À ncll* ordine de* cieli C li. 14. 50.
ÉM Éitkt primi a noi, sono quelli delli pianeti ; poi sono due àttt
. . . mobtli . . . C ii. 14. sa, 53.
al tàrfb quieto risponde la Scienza divina C ii. 14. 63.
1 CWp della Ltnta coUa Grammatico si somiglia C ii. 14. 67.
'ft ChI» di Mtrcuno si può comparare alla DiaUthca C ii. 14. 90.
é la pio piccola stella del cith C ìì. 14. 90.
fl Carfa tf KtfN#rr si può comparare alla Rettorie» C. ii. 14. i io.
S 1 «M» del ScU si può comparare all' An.\mrltcm C it. 14. 103.
~ ' ' di Marie ai può comparare alla Mtuica C ii. 14. IS4<
ido i ci«Ì4 mobili, da qualunque sì comincia . . . esso cw/p
di Marte 4 il quinto C it. 14. 157, 159.
il Cè/ìo di G4ùt» al può tomparart alla CH>mttria . . . muove tra due
oiJli rtpocnanti Cii. 14.194* 19^.
■ GUb di Smhmto ha due proprìctadì C ii. 14- tta4.
eh' t àeì movimento del n*io . C ii. 14. 046.
\^ caapatMioai . , , ddli sette primi Cm/i . . . C. ii. 15. a.
li può eoaiper*^^ alla F%s»(a . C. it. 15. 4.
» a BMl/» motte sulle C. ii. 15. 16.
CIELO
loffi
delo. Colei, che 1 teno etti ó\ tè costrìnge San. xxviìi. xs.
Credo che in del nascesse està sopnna S<m, xxix. xa.
Ora che . . . freddo e nebbia il nW da s^ divide Som, xlii. 3,
Ma tu, fuoco d' amor, lume del (im/(» Som. xlix.11.
Ai quali ... gli angeli del nWo . . . non imputermnno S. P. tttì, 8.
O tu, che il culo e *1 mondo puoi comprendere S. P. xxxinL i.
E il santo nome tuo, che il n'fl disserra 5. P. ci. 60.
E dal nW sceso è fra r umana gente S. /^ ci. 78L
£ che formasti i d!r/i' nell* inizio S. P, ci. 101.
Benché vadano ì nrfi in prccipiao S. P. ci. 105.
Della cui grazia terra e rw/son pieni P. F. J^.
E\>i alto in (m/o vivo se ne g^ P. P. $t.
cielo, ha questo culo , . . similitudine colla Metafisica C ii- 15. 44-
che il n>/o in quella parte é più spesso C. ìi. 15. 74.
che '1 (itlo stellato ha grande similitudine C ii. 15. 85.
però ba '1 detto culo grande similitudine C ii. 15. 93.
uno . . . punto, al quale non tornerà questo cielo C ii. 15. iia.
t manifesto che *1 cielo stellato ... si può comparare alla Pitica e
oMa Meiajistca C ti. 15. S 19.
Lo cielo cristaHiHO ... ha comparazione . . . alla momlt Filosofia C. ii. 15. laa.
il detto cielo ordina col suo movimento C il. 15. 133.
che possibile fosse questo nono citlo non muovere C ii. 15. 140,
la terza parte del nr/o sarebbe . . . non veduta C. ii 15. 141.
è manifesto, questo cielo avere . . . comparazione C. ìi. 15. 163.
lo Cielo empireo . . . simiglia la divina Scienxa ....... C. ti. 15. (65.
la comparazione de* Citli alle Scienze C ìi. 15. 285.
per lo terzo deh io intendo la Retlorica, la quale al terzo deh è
assomigliata C ii. 15. ]B6, 187.
queste che sotto il delo sono generate C iìi. a. 48.
alla circonferenza di sopra lungo 'I delo della luna C. ìli. 3. xa.
seguendo il primo movimento del cielo C ììL 5. 50.
e che essa col mare i centro del ciclo C iii. $. 65.
Questo delo si gira intomo a questo centro C. iii. 5. 66k
quella parte del dehf sotto la quale si gira il sole C. iìL 5. 77.
Dico . . . che 1 eielo del sole si rivolge C iii. 5. ia6.
le Intelligenze del ciclo la mirano C iìL 6. 36*
fabbricano col Cielo queste cose di quaggiù C. iii 6. 67.
quando dico : Tié sai che 7 del C iii. 9. 37.
siccome in quello di Cielo t Afortdo è prox'ato C. iii. 9. xxr.
nella sposa dell* Imperadore del CiHo C iii. la. xi6.
I' usanza de* filosofi è di chiamare il Cielo lume C iìì. 14. 43.
Dice deidei, a dare ad intendere C. iii. 14. 109.
e spezialmente il movimento del deh C. iìi. 15. 159.
Quando Dio apparecchiava li Cieli C iiì. 15. 168.
ha a seguitare la circolazione del rw/o C ìv. a. 61.
non solamente il Cielo . . . conveniva essere C. iv. 5. 35.
poiché esso delo cominciò a girare C iv 5. 5&
tutto il mondo, dico il cielo e la terra C iv. 9. 24.
per lo primo di Cielo e Mondo è provato C. iv. 9, 96^
che la . . . terra ... li semi del cognato delo rìtenea ..... C. iv. 15. 8x.
mercè della somma luce del delo C iv. 15. 95.
e rende esemplo del deh C. iv. 19. az.
che dovunque è il ddo sia la stella C iv. 19. 33.
Che veramente t Cielo, nel quale . . . rilucono C iv. 19. 36L
«^«^^^^^^.i^^» CIOÈ
cMJkk O Pmérc nostro, che ne' àtli sui ^^^^^R ^> ^< ^'i-
m fiKcU, Siccome in cir/o, in tem in unione P, F, ai6.
E t ^omo giace con turbato aglio S. P. ci. ai.
Cosi ddla mU mente ticn la cima Catu. xii. 17,
Ihie Donne in cima della mente mia Venute sono Son. xjlx. u
E 1 pelato che veniste in sulla ama Del core Son. xxxiii. 3.
ÌMuèerk Dio in basso ed anche in cima S. P. ci. ^$.
CÉnfcre. posciacbè tal cerchio ne ditgr Orna. x. 93.
Qaa Da queste vostre rime, Messer Cimo Som. jtx&iv. a.
Ahi, mcascr Ci'wo, com' i il tempo volto So», xlvi. la.
Povcnif vedi, a panni ed a cintura Cana. xx. 36.
e. A'. 19, 58 {CtHM. i. 39) ; C. ili. Catt*. ii. 1 1, 16, 18, 49, 53 ; iv. Catts, iii. 69, 73,
9B, looy 204 ; Cans. x. 37, 84 ; xi. 9, 14 ; xii. 33 ; xv. 33 ; xvÌ. 31, 46 ; xvii. 33 ;
six. uo ; XX. 84 ; r. jV. la» x 29 (Bali. i. 40 1 ; Atti. iii. io ; K. iV. 3. 79 (Soh, i. 3) ;
6L «7 {Som, iii. 7), 58 [Som. iv. 14) ; 15. a8 (,Son. viii, l) ; ai. io {Son, xi. a) ; Son.
«Jv.B; xlviii. 5 ; S. /*. xxxi. il ; xxxvii. 76; P. F. 4, 16, rS, 84, 139, 168, 183, 213.
Caru. xix. xa, 6x ; K A^. 3. 80 (Son. i. 4) ; Son, xxxiii. 11 ; xUx. 5.
k sue stelle che nel cielo si stendono C iv. 19. 45.
le (u del CiV/o alla umana Nobiltà , C, iv. 19. 70.
poru seco ... la mVtiù del Cielo C iv. ai. 35.
dalla virtù del Motore del Cieio C iv. ai. 43.
t b ^^^m'iiiiiii Jel Cielo , , . pnotc essere C iv. ai. 63.
L* Aafielo dt Dio discese dal cielo C. iv. aa. 171.
•I ponto che ... al Cit/o ritorna .... C iv. 33. 30.
U . • i vita ... sia causata dal delo ; e *1 deh a . . .
(focati . . . efletU ... ai scopra C iv. 93. 53 {bis).
Chi dirà di Quinzio Cmcmnato fatto dittatore . . . . C iv. 5. 130.
Apparvemi . . . onte ed ornata alla guisa che K A^. a. 17.
. C i. 5. 57 ; ii. 7. 108 ; iii. 11. «4 ; iv. 8. 63.
K N, 15. 49 (d«) ; 4* 13 j C. i. 7. 57 ; xi. 5 ; iv. 6. 34 ; 8. 57 ; aó. ix
C ii. 14. 98 ; »>• 5- 99 ; >»• 8. 60.
F. N. 3. 5a, 66, 74, 104 ; 7- 47 ; 8* M. 15 ; »a. 38, 59, 77 ; 14. 107 ; 15. 29 ; x6. 1 j
16. 64 ; Bi. 36 ; M. r, 56, 64 ; 33. I, lax, 339 ; 35. 3 ; a6. 13, aB ; 37. 5, 6.
7; aS. X, 12 ; «9. 16.31,04 ; 30. 35,aa,4a; 3^- <3» ^3 ; 33, 37; 33. 14, 15;
U- »3; 35- J 6, 39; 36. a6; 39. 11. 40, 43; 40. 19, 48; 41. 39; 43. 39;
43. 6 ; C i. 2. 78, 80 : a. 27:3. 43. 58. 61 ; 4. 35. 3» ; 5- 6, 23 ; 6. 72 ; 7.
104; IO. «9, 3». 4»! 79t «06. 107; 13. 25; 13- 46; ii. I. 16; a. 61 ; 3, 31 ;
4. tS. 33' 43i «00; 5. 113; 6. 8, 33; 8. xa, 53, 87; 9. iio, 130; xi. 88 ; ta.
$8; 24. 65, 1x8; 15. 57, 60. 65. 137; iii. i. 48; a. 80. 139; 3. 3, lai ; 4.
Si, a4« 37, 49, 51. 70. 96, 98, 100, ii7t ii9( i3o; 6. 109; 7. aa, 114, 150,
171; & 107, laa; 9. 14S ; «>. io, la, 39,34, 48r8o; zx. xo, 11 ; 23.94; 13.
49^ 5& 65, 127; 14. 51.S3.89, iflo; 15. ri, 70, 76, 190; iv. i. 30» 59 ; a.
•3. 34* 4»r «a*. «6a; 3. 9; 4.84, 91. 2X1. X14, 237, 233; 5.31,76,204, 131,
x<4 : 7- 54. »o9. «37 : 8. 53. 86. 154 ; 9. 277 ; xo. 4, 1x7 ; ix. 3, 6. la, a^,
37, 88, 201, 131, 133 ; la. 5» 38, 79, 149 ; 13. 60, ixo ; 14. 8, la, 13, 16, 34,
43- 47» 5»- 53. 54. 65, 113. >34, MS. '47 ; ^S- 8, 19, 45. 68, 87, 285, 292 ;
rt.65; X7, 26, 68. 107, 108, 210, 219; 18. 4. 35, 36,37; >9-73; »o. a7, 36;
•2.80,96
»« ; 33. X03, 139 ; 34. as, «9, 93, 158, 169 ; «5. 143 ; atì. 15,
«*4» «»; »7- "7. 43. «39 ; s»8. 04, 160 ; 39. 7 ; 30. 44.
K. /r. éi 24 ; to. 9 ; X3. 39. 32 ; 14, loi ; 15. 59, 61 ; 34. 31, 40 ; «5. 65, 74 ; 37.
316 ; a». 3 ; jow 9. 35» 39 ; 3» i»3 ! 34- «9. a» ; 35. 15 ; 39- io- 35. 36. 55. 56 ;
41K aa; 43. 17, t8, 33, 34, 33, 34 ; 43. 24 ; C i. 1. 39, 203, 108 ; 4. 7 ; 5.
S. «071 7-69; 8. 36; IO, 38» 45. 87; «»• >o, 75, 86; la. 54, 73, 78] 13.3;
**• »■ 43t 63, ^» 87» ^'^S* "o. ia3 ; 3- a3f "7. 46 ; 4. «». 9» ; 5- 7. 7» : 6. lo,
CIOÈ
drcoiazione. Dalla drcolaaion del Sol mia nona . . . .
circondare, che quelli ... Da luì saranno tutti drtondnH Di
SoH, xjcxvi. a.
S. P. xxxi. 77.
cioè. 64, 8a, Ila; 7. 9, 13, 16, 43, 44, 56, 63, 65, 66. 83, 97, 98 ; 8. 7, 34, 36, 40,
77. 83 ; 9. 7, 38, 84, 90, 93 ; io. 5, a6 ; 1 1. a, 40, 83, 86 ; la. 46 ; 13. 47 ; 14.
»!» a8, 57, 59, tal, 139, 160, 333 ; 15. 8, 35, 38, 147 ; 16. 6. 93; iii. i. 80,
105 ; a. ?o, 86, 99, 106, 115, 135. 154 ; 3. 67, 77, 84. 86, 97. lao. 1*5 ; 4-
35- 71, 8g, 98 ; 5. 57, 73, 75, 93. 139, 134 ; 6. 15, las ; 7. 47. 64, 67» 98,
133, 178 ; 8. so, 69, 77. 85, 99. 109, 137, 147, 149. 150, 153, x6o, 173, 193,
M>9 ; 9- 43t 49» 65. 89, 129 ; »o- 4. 45. 5= ; M- «7, 46. 14», M7 ; «»■ "o ;
13- 37, 85, 99, 106, 113 ; 14. 33, 103, los ; 15 3, 8, la, 35, 63, 113, 133, 134,
135» «37. i4>i «46. i47i «53» »6a, 305, ao3 ; iv. i. 94; a. i6, 93, 93, 103,
119. lao, 145; 3.37*50» 54; 4. 4,35. 53. 95» »'7; 5- aS. S». 4»» 47» 86. 174 ;
6. i6. ao, 34, 47, 64, 87, 105. laS, 155, 166 ; 7. 35, 34, 51, 66, 81, 8a. 99. 133,
149. »50 ; 8. 45, 46, 81, 138. 146, 149 ; 9. a, 7, 31, 83, 90 ; 10. 9, 16. 37, 39,
49» 51 ; n. 7 ; la. 49, 185 ; 13. 60, 117, 156, 157 ; 14. 78 ; 15. aS. 44, 47,
83. 87, 105, 183, 189; 16. 55» 64, 84, 95 : 17. 66, 69, 78, 99; 18. 3, «3, 87.
59, 67 ; 19. ao, 40, 4r, 43, 77, 8a ; ao. 9, io, 13, 36, 43, 49, 81, 84, 88, 95 ;
31. 8, 33, 36» 88, 91, IDI, no; 33.35, 96, 104. i09i >46. 161, 163, 165, 178,
181, 184, 185, 197, 198, aoo, 304: 33, 146, 148, 150; 34. 4, 5, 6. 40, 74;
35- 831 137; a6. 30; 37. IO, 13, 43, 86j 93; a8. a, 6, 135, 127, 130, 133,
136. «38 ; 39. IO, 39 ; 30. 47, 49.
circolazione, tanie . . . quante dtrofasiom fossero nelli cieli . . . C ii. 5. 16.
Alla speculazione . . . segue la àrcoltuiont del ciclo C ii. 5. 95.
diveraamcntc sentirò delle sue aVco^iOHi' C ii. 6. 131.
muovono, solo iHlgnJ*mio, la cirtoltuiotu . . C. ìL 6. 153.
ha a seguitare la cinolasùmt del cielo C iv. a. 60.
C/. drculazioae.
circolo. Onde ... Io circolo si può diccrc perfetto, quando veramente
è circoio C iv. 16. 83, 84.
allora ai può dire nobU* circolo C iv. 16. 87.
Sua virtù perde quello cìrcolo che C iv. x6. 90.
circoncisione, ne quella, eh* è manifesta in carne, è Cìrconcisiotu . . .
\;iCtrcoHCÌsion4 óci cuore in ispirito, non in lettera, tCircoHcisiotu C, iv. oB. 77,79,80,
droondare. la quale circondava questa mapone K /V, 14. 30.
Clrconflereaza. hanno amore ... il fuoco alla circonferett^a di sopra . C. iit. 3. xi.
il quale egualmente sia distante dalla circon/tftnBa C iv. 16. 89.
circonvicino, vicenda e fratellanza colle circonvicine cittadi . . . . C iv. 4. ao.
circtiire. quando aVruiVa il suo termine al mare C iii. 15. 179.
ctrculare. quello eh' è causato da corpo circulan ha in alcuno modo
circtJan essere C. iii. a. 38, 39.
clrculazlone. 1* opMsrazione vostra, cioè la vostra drcnioaioné . . . C ii. 7. 45.
suggetti che sono sottoposti oUa loro drculasiont C ii. 9. 35.
nuova drcidaaoHi di punto a punto C ii. 15. 98,
essa arcnlasion* cominciò, e non avrebbe fine CU. 15. 109.
fine della ninrM/axibfur è redire C. ii. X5. m.
Cf. circolazione.
circnU. E^ tamquatn cetUrum drculi . . ^^ A^ la. sa.
clrcumferenttae. cui simili modo s* kabent drcumfnrmtku pariti . . K TV. i a. 33,
citara. fare un bello nappo d' una bella dtara C i. 8. 66.
chi tiene la dtara in cosa C i. 9. 03.
il mal citarista biasixna la cUmfm^ credendo dare la colpa . . . alla dtara C. i. 1 1. 80, Sa.
C/. cetera.
citarista, non si dee chiamare citarista chi tiene la ciiara . . . . C. L 9. 33. •
il mal citarista biasima la citara C. L 11. 79.
ut
CITTADINO
I
Per Io suo mezzo U nVAì dolcnle , . . . K iV. 41. 60 (5b«, xxiv, 6).
dttade. al . . . coro De* cìtudin della àttadi pura S<m. xxxvii. 6.
Di aiutar quella gentil àttatù S. P. ci, 50.
*#*M*"** Poi ti rìvoli a* hy/o^m suoi ^'ustì Cdtta. xviii. 74»
■1 . . . coro De* attadin della cìttadc pura S<m, xxzviL 6.
etti, vedemo Delle dtià d* Italia C. i. 5. 56.
laHMciatamo ... sia una città^ e abbia nome Maria C iii. 5. 90.
£ qod immaginiamo un' altra a'/ZÀ . . . , C iii. 5. loi.
csBvìcne a latisracimento di quella 1 nere la dHÀ, Ancora la atta
rìchicde C. iv. 4. 18 (A»).
le qvali mostrano quella aV/a essere ìmperadrìce C. Iv. 4. 139.
ordiaato f u . . . quello popolo e quella città ........ C iv, 5. 31.
che fu orìgine della nobilissima Città Romana C iv. 5. 49.
per lo oaseimenlo della santa G/Aì C. iv. 5. 53,
ptamto e ortlinsto fosse quello della santa Ciità . . . . . . . C tv. 5. 179.
che altro . . . pericola e uccìde le dita C. tv. la. 93.
da una dttà a un* altra ... è un* . . . vìa C. iv. xa. 163.
che dirittissimo va alla dttà C. iv. Z9. 193.
nella nflà del ben vivere • Civ, 04, 115.
^■e|# che mai non fosse stato in una dttà C. iv. 84. lai.
i tecfunenlo delle dttà C. iv. 97. 94.
amai cb* «silri nella porta della sua dttà . . - C iv. a8. 36.
le pare ... e tumarc in dttà . , . . , C iv, aS. 53.
di eh' io godessi nella afta mia . . . C. iv. aS. 94.
di aeiaanta le più belle donna delU ctttadt K A^. 6. 9.
il partisse della sopradetta dttmde * • . K /V. 7. 4.
i^ graziosa in questa sopradetta dttaé* K A^ 8. 6.
MBTcnnc partire della sopradetU dttadi F. A^. 9. 3.
miào r usanza della sopradetta dtiatU ... . . . V. N. 14. 18 ; 33. ao.
e poi ritornato alla sopraddetta dttatU K. AT, 19^ x6.
■M Wttft la aopradetta dttade quasi vedox's, dispogliata di ogni
KA^.3r.3.
io questa desolata dttadt K AT. 31. 5.
la ^aili è ^oaié messo della aZ/rtW/, ove K A^. 41. 6.
pMMide per lo Bezzo della dolorosa ditmàt K. AT. 41. sa.
mtìà di' cgH ndaero di qucsu tUtad» K. A^ 41. 95.
■e . . . InniiMnno «De loro diUdi C. t. 5, 63.
... I* nttmài quelli che la tengono C. ii. 7. 85,
in BUZZO delle due a/loi/i immaginate C. iii. 5. 191.
e fratellanza colle circoDvicinc n//di/i' C. iv. 4, 3t.
1« 9«riÌ «000 tribularloni delle dtfii ; e per le dttitdiy delle Ticinsnae C. iv. 4. 98 (Jfi»),
pa/a» . . . actb quale ai posino le dttad» C. iv. 4. 40.
Dobiltasime nelle loro dtttuli C iv. 39. 36.
che ... era Tatù de* dttmJim di viu eterna K A'. 35. 3.
da* dUmdim C i. 3. 01.
eott parcatì e propri dttadim C. i. la. 45.
1* tuM> e r altro sìa nttaéimo C. ii. 7. 87.
b mV&dimi di Maria tengano le piante . . . . C ìii. 5. 105.
lei esaltata^ non con umani dttadim C, iv. 5. ioa.
li P<*^«*' nttaétm . . . posseder voleano C iv. 5. 114.
U ma . . . degh altri divini dttadim C. iv. 5. 147.
itali dOm/im' C iv. 5. 166.
di pMccota condizione . . . contro a tanto dtimdimo
ilina . . . difese C. iv. 5. 173, «74.
CITTADINO
cittadino. Ch' ogni suo attadino sempre onora .
clamore. La voce atìlitta dello mìo c/amort
clangere. Grida : Surgetc su, chà per voi clango
cocente, con atto di àpìrìto eoctnte
cogliere. O cara ancella . . . Colf hai nel cìel misura
Chi crederà eh' io sia ornai si collo
Saetta, che giammai la cf^ga ignuda
E solo addietro cogli le percosse .
Ma ben nr colse male a' fi* di Stagno
cognato. Sanno a lor donne buon fo^no/i stare ........
colà. Cana. xi. 35, 40 : Stst. ìL 24 ; Son,
COleL C iii. Cane. ii. 71 ; Caits. ix. 73 ; x. 74 ; xiii. 50 ; xiv. 35, 61
38. 43 {Sou, xxi. B) ; Son. xxviii. la ; xiiv. 4,
collare (i). E sento doglia che par uom mi colli , .
Tutte le volte mi par uom mi od/Zi
collare (a), donna delle sue cose, eh' ella scenda, o colli ....
colle. Che vedete gir . . . Per colli e per paludi
Al . . . Son giunto ... ed al bianchir de* colli
Il dolce tempo, che riscalda ì colli
Che m* Ila serrato tra piccoli colli
Ch* io son fuggito per piani e per colli
prato . . . chiuso intomo d* altissimi colli
ritorneranno i dumi a' colli Prima che
Quandunque ì co/// faano più nera ombra
Non ho più vita, se non come i colli .
Nel tempo dolce, che fiorisce ì colli . . .
Danzando un giorno per piani e per colli .
Quantunque iu sia intra monlagne e colli ,
Che se n' allegran valli, piani e colli , . .
Valut' ha già in drizzar monti e colli . . .
5. P. ci. SI
S. P. cxjùx. 3, .
CatiM. xviìL 67.
Ball. ii. 8.
CUMM. X. 40.
Cai$M. XI. 10.
Catta, xiì. 8.
Son. 1. 13.
Son. liìi. 14.
Som. liv. 14.
xxvii. 9
StMt. iv. i, KJti
1
Sfst. iii. IO. '
S/sf. iv. 31. I
Sest, iv. 30.
Cam». X. 103.
Sest. ì. a.
Stst, L IO.
Sai, L 17»
Sest, L ai.
Sfst. i. 30.
Ses/. i. 31.
Scst. i. 37.
Stsl. iii. 17,
Sesi. iii. ai.
Srsi, ili. 30.
Sesl^ iii. 31.
Stst, iv. 17.
Stsl. iv. ai.
C. iv. 16. 71.
cittadioo. sarebbe piii nobile che alcuno suo àttutUno ......
siccome ... gli si fanno incontro i cittadini di . . . cosi ... sì fanno
incontro f e . . . f quelli àttadini della C. iv. a8. 37, 39^
civile, la cura famigliare e CTVi7/ Ci. x. 31, '
qualunque é per cura . . . civtU nella umana fame rìmaso . . . . C. i. 1. 94,
siccome quella della vita civiU C. iì. 5. 69.
beatitudine detta vita attiva, cioè ci'tvif 0.11.5.791.
r una e 1* altra Ragione, Canonica dico e Cìvilt C. iv, xa, ioa
che . . . r Uomo é animali civiU C iv. 37. 99.
cosa che a reggimento civile abbia rispetto C. iv. 97. 99.
che V Anima stette ferma alle avtli operazioni C iv. a8. 131.
dvilitade. il quale è quasi una ordinata civililad» intesa nella . . . C. ii. 5. 97.
civiltà., è la necessità delta umana civiltà C iv. 4. 3.
Cleobulo. lo primo . . . ebbe nome ... il quinto Cltobtdo C. ili. xx. 40.
climate. per tutta t' estremità del primo climatt C ìli. 5. 119.
OOgìtazioiie. astrattasi dalle mondane , . . cogitasioMi C. iv. a8. 40.
cognato, che U . . . terra ... li semi del cognato ciclo riteoca . . . C iv. 15. 8x.
cognizione, dinanzi ch* io fossi tornato in verace cogniMÌont . . . K. /V. 33. 343.
colà. K. W. aa. aa ; C L 7. 89 : iii. i
colei
collaterale, ciascuna . . . lia due nemici cotltUemU . . . . ,
collegio, però il colUgui degli rettori fu detto Settato . . . ,
collerico, certi per complessione collerica sono ad ira disposti .
colletto, dicendo quelle, quantunque eolUtie . . . non quietare .
[5- 146
y. w. 5. 16; e iii. 15. i5tt
... e iv. X7. 66.
. . . C iv. 37. 95.
. . . C iii. 8. 15^
C iv. xa. 8.
na ^iPPfl^^ COLORE
KflMhX Cbè, qumntuaque eo/Utte, Non posson quietar . . C. iv. Gim«. iii. 57 ; 11. aa.
COOtX Di«e : Drizzate i oo/Zi , . Cam. xx. 60.
doDoc, c* lunno bellissimi coi/i, E bianchì più che Sfst, iìi. a.
Di belle donne, e' ban puliti ro//i S*st. iv. a.
Qk in altra |;uìsa basacrcbbc i coUi SesL iv. 10.
ffllnB^■l, Ha puns come semplice a>/omAt) S. P. ci. 114.
flnfcWBi. Voller che le virtù fussin co/onne Catta, xviii, x8.
n nudo braccio, di dolor coionna Cam. nx. aa,
colare. 0)Ìor di perla quasi informa K A^. 19. 66 (Carui. i. 47),
Ef!i era Ule a, veder mìo colon V. N. 33. 148 {Catta, ii. ai).
Cbe mi tramata Io color nel viso K V^. 33. 88 (Giha iii. 48).
X* dir diletto dì fo/or. né d' arte . ........... Cai», ix. 15.
S^qiti awìcn . . . Fatti di color nuovi Cane. zx. 98.
Qtando si perde lo coior nell' erba St^. i. 3.
Don » vide ... Né alcuna figura, o cohr d* erba Stst. iiL 35.
cont il venie Color cangia Sest. iv. la.
tnfloqnto. e volontà e diletto di stare io coUoquio C Iv. 07. 154.
ntan. fino a! colmo della mia vita C. Ì. 3. 34.
dicesse che gìo\'anc-ua è colmo della . , . vita C. iv. g. 172.
or» xsu . . . che è a dire lo culmo del di C. iv. 33. 107.
c^ . . . era U colmo della sua età , C iv. 33. 109.
h quale veramente t colmo tirila nostra vita , . C. iv. 34. 33.
Ir 1 aàmo del nostro Arco è nplli trentadnqtit C. ìv. 34. 30.
odia . . . GiovcoCute . . . che ò colmo della nostra vita C iv. 36. 34.
(Oboba. una è la colomba mia C ii. 15. 178.
^Kca chiama colomba C. ii. 15. 180.
WWimaihx, lo quale ... si trasmuta in alcuno coloramenlo . . . C. iii. 9. 131.
*towc. m quanto elle sono di fuori colorate C. ì. ir. 18.
ccnu dbo fare gli uomini . . ben vivacemente colorati . . . . C iii. 3. 74.
tui rendono lei del loro colore colorata C iii. 7. 38,
^batella ne pare colorata C. iii. 9. 136.
wt remita d* un nobilissimo colort umile ed onesto^ sanguigno . . V, N. a. z6.
*Q<ili fi colare bianchissimo K iV. 3. 6.
VBftefauU di colore di fuoco P'. TV. 3. a8.
••che le stelle sì mostravano di colore^ che , K, /V. 23. 37.
klotedt, eh* porto giÀ lo tuo color* K A'. 23. 75,
hilmia figura o ro/onr rcttorico é conceduto K /V. 35. 59.
""tonai* di figura o di colore rcttorico K. A'. 35. 108.
■*"«i d* una vista pietosa e d' un color pallido K A^. 37. 3.
*« 4 simile «j/wT si mostrava tutuvia K TV. 37. 6.
^' .dintorno loro si £icea un ro/orv purpureo K. iV. 40. 33.
"lulcognì colore di loro sentenza farà parvente C Ì. i. no.
•^ippare affocato di colore , . . C ii. 14. 165.
«tti nw)Q5o lei del loro colore colorata C iii. 7. 38.
^'■^''wi. . . quasi siccome ecfore dopo vetro C. iii. 8. 97.
"'^^^iBdo, sotto ro/oiT d' ammonire altrui . C iiì. 8. 30i.
*'***'»rd' insegnare a lei C. iii. 9. 15.
^ P'^oprìuDcnte è visibile il a>lort e la tnce C iii. 9. 53.
**tU luce sono propriamente tisiiiVi C. iìi. 9. 63.
^""•t che 1 mezzo ... sia senza ogni fofof» ... si macolcrebbc
*fcnaa visibile del colore del mezzo . , , coloro che vogliono
^parere le cose nello specchio d' alcuno cD/onr, interpongono
* ^1 colare C. iii. 9. ga, 94, 97, 98^
^** . . . per r umido e per lo secco in colore C. iii. 9. 137,
COLORE
colore. Che di nuovo coiore Cerchiò la mente mia Ball. vii. xéu
Lo viso mostrm lo coloraci core K TV, 15. 32 (Scw, riii. 5).
Onde venite, che 'I vostro colon Par K A^. aa. 70 {Soh. xìL 3^
Ct^or if amore [, e . . . Non preser mai] V. N, ZI' ^4) i^ {Som. zx. t).
E maledico 1' ... C ha pulito i mici detti e i bei colori .... Soh, xxxiii. 6.
coloro. C ii. Gm«. i. 54 ; iii. Ciima. ii. 34 ; Coma xix. 133 ; V. N, 7. 34 (Som. ìL 17)]
5. P. xxxi. 4.
colpa. Co/^ è della ra^on^ che noi castiga . Can*. x. 95.
Che mcn' ha a>lpa e non fu mai pietosa Cans. xiii. 91.
s' io ebbi colpa ... Se colpa muore purché 1' uom si penta . . . Carts. xx, 88, 90.
Ch* io son punito, ed a^gio colpa nulla Cans. zzi. ai.
mondo ... Da ogni colpa mia ed ingiustizia S. P,Ì.B.
Di grazia pieno e di colpa digiuno P. /*. 33.
Né delle colpe sue solvere il nodo P, F, 175.
colpo, questa . . . non cura colpo di tuo strale Casu, xi. ^z.
non vai rh' uom ... si dilunghi da* colpi mortali CanM. xiì. io.
Prima che '1 colpo sia disceso giuso CanM. xii. 59.
quella dolce pace, Che '1 colpo tuo mi folle Cans. xvii. 13.
se paura già co' colpi suol H' ha cosi concio Cans. xvii. 23.
£ *1 colpo suo non puoi sanar per erba Sesi. i. ao.
Porto nascoso il colpo della pietra Srsì. ìi. 15.
Poiché ... il cor feriste ... Di grave colpo Son. xJvÌÌ. a.
colore. E rende esemplo nei colori C ìv. ae. if.
11 perso è un colorr misto C. tv. aa 14.
bianchezza é un color* pieno di luce C ìv. aa. 168.
ai dipingono nella faccia di pallido o di rosso colore C iv. 95. 78^
getta sopra quelle uno colon dolce a riguardare C iv. 35. 138.
tutta la massa . . . cangerebbe colon C. ìv. 39. lai.
coloro, y. IV. 14. 107 ; 15. 63 ; 19. 8 ; ai. 40; aa. 9 ; 33. 7 ; 35. 47 ; 36. 33 ; 39, a6, ^^^ o
43. 39; C- J- «• 58, 63, 69, 134; 5. 61 ; 7- 7a; 9- 3U 33: 'o- 105; 13. ^^T
ii. I. 3I1 33; 7. 39; iii, 7. 180; 8. 194; 9. 95 ; II. ia8; 13. lao; iv. i. -^-
44 ; a- 81 ; 3. 57 ; 5. 94 ; 7- 35 ! 9- (84 ; la. 89; 15. 6a ; x6. 4 ; aa. 13, =^
181, iBa ; a8. 43 ; 39. 9, io, 34, 65.
Colossense. Onde dice r Apostolo alli Coiosserui C. ìv. 04. I7m— —
colpa, cadere in colpa di lodarsi C ì. a. 77.
danno «mT^ alla materia C i. ij. 761
credendo dare la colpa del mal coltello C i. 11. 80l
nella quale non si dee porre a me colpa C iii. a. tx.
Poi 4 . . escusomi da mia colpa C ììL 4. 31.
che argomento di colpa è, non purgamento, in quanto la colpa si dà
all' intelletto C. Ui. 4. 46,
vizi , . . atti quali non ha colpa la complessione C. iìL 8. i6a.
la paura del disonore ricevere per la colpa C. iv. 19. 91.
colpare. mia colpa, della quale non deggio essere colpato . . . . C iii. 4. 3».
colpo, maculato d* alcuno coipo di fortuna C ì, 4. 70.
siccome sono i colpi del martello cagione del coltello C iv. 4. tao.
fallalo avea ìl colpa che . . . pensato avca C. ìv. 5. 1 17.
coltello, il coltello del mio giudicio purga C i. x 13.
la colpa del mal coltello . . C. i, xx. 81.
sono cagioni efficienti del coltello Ci. 13. fl&.
al fabbro che la ÌI coltello C i. 15. 34.
sono ì colpi del martello cagione del coltello ........ C iv. 4. 133.
riqwoder . . . non colle parole ma col coltello C iv. 14. x<
US COMANDARE
cabri, e a. C^mm. I. 3^ ; iv. Cmtu. iii. 34 ; Can». xi. 36 ; xix. t^, 89 ; xxi, la ; K. N, za.
114 iBo/A i. 35); Bali. vi. 9: y. N. aa. 89 (Som. xiiL x); Soh. xlU. ia|
5. /*. vi, 33 ; xxxi. 35, 68 ; 1. 19.
che . ■ ■ tc-mc AI tuo eotnattdamtnto contnstare . . S. P. ì. 73.
Dicce abbiamo da Dio ComanJammli P. F. 154.
Che mi tomBndi per messo cb* io muoia . . . V. N. la. zia {Bali i. 33).
ben trarre della punta d' un eotieilo C iv. 07. 53.
beati quelli che tal sementa coltivano come C iv. ai, 117.
enneDC per mal caserc eoltivaio C. iv. aa. lao.
culti fftrc
pQÒ caserr per molta . . . toltttwm, che C iv. aa. laa.
'. AT. la. 60 ; 13. «6 ; aa. 3, la 67 ; «3. 83 ; 35. 107 ; 43. 8, ta, i6 ; C. i. i, 57 ;
4. 63; 5, 93; 7. 4; 8. 37, 38; II. aa, 118, laa; la. 8; 13. 15; iì. 6. 9 {bts),
io; io. 48, 79; iii. I. 49; 6. loi ; 7. 164; 8. 185; 11. 103; iv. a. 69 {bis) ;
5.58: 6.58: 7. 13,4», 5». 83. 94, ia6, 133; 9. 3X, 171; 13. 97; «S- >W;
ift. aj ; 18. as. a8; 34. 133, 178; a?. 66, 8a; a8. 34, I40; 39. 4(, 42» 6a.
air amaro covMamimmfmto è impossibile . . . obbedire C t 7. 33.
fatto senza a>mandtò*tento C, i. 7. 35*
to i* raì portassi 1' una C. i. 7. 38.
mtnio di questo si^ore C i. 7. 46^
termine del a>mandaméHÌo va , C ì. 7. 53.
lei eom^mUtmnto del suo signore C i. 7. 66.
I Doo fotte U loro cotHott^a mento C i. 7. 76.
te pieno lo suo romtntJtmtnto ... C t. 7. Ba,
le passato il loro comttfiJmmfnfo C i. 7. 87.
■ loro C. ili. 15. 186.
é di tutti gli altri {ommnéamemti comanéamtnio . . C. iv. 4. 73 (Mf).
egli * comandature C. iv. 4, 74.
méamento . . . prende vigore C Ìv, 4. 77.
'o t dcUi morali filosofi . . . che C tv. aa. 1.
romaiMiatmtnti non fosse obbnUmte C iv. a4. i a8.
the crederà li malvagi mmmndtimfmti C iv. 84. 133.
> prixao auu rornamijamrfclo C. iv. 84. 141.
e compiei tutti li tuoi mmmttdamefUi C iv. fl&. 130.
Egli mi fommttbna motte volte che io cercasai . . . . K /V. a. 45.
i 4«ik mi RMManrfsoa secondo il consiglio ^. iV. 4. 13.
U contrario di quello che vogliono C. i. 6. 15.
a . . . ae noi comtmJamo . C i. 6. ao.
mmmtlata interamente C i. 7. B.
il «oggetto al sovnuio, procede C i. 7. 19.
F «Hiac dtntxo è li sovrano al soggetto eomamJan C t 7. aa.
^imMd il soggetto n>iMaMi£i 0.1.7.35.
t la TI l!i r r II iiTs interamente comandttm C i. 7. 33.
fcr^ MI a Bw fisaae mmmntUto di portare C i. 7. 37.
«W Is asla obbedienza non ^ interamente eomattJata . , , . . C. L 7. 40.
m/m Mrdhbe stata obbedienza tomamimia interamente C i. 7. 44.
[^■■■Ao] «MiaaMrfs al peccatore C t. 7. 59.
^aaMc rsasoai . . . lowamrfano e vogliono etaere sposte . . . . C i. 7. 7 1.
^ «Ot ■ filli ifl a voce C Ì. 7. 75-
• ^Har la fUgioDe a tvmmtt^mrf che C. t 10. 14.
«ka 1 ftrfrv aveva nmmi^éto agli angeli , ... C il. 6. 30.
<li«&r«d«<- quest* anima Cii. it. sS.
b 0irtWa ìta$h . . mri/r . . , quelle esacre apprese . . . C il. 13. t3a
I 2
COMANDARE
ii6
OOmaiìdCX. Poi seguirai secondo suo comamio ......... Cam», x. 158.
combattere. Che gli spìriti miei son combattuti Da tal Cant. ix. 65.
il destre, Che mi combatta cosi come suole Cana. xiii. 33.
La dispietata mente ... mi eotnbattt il core Canz. xvi. 3.
La quale é stata tanto combattuta Che Ball, vìi. to.
come. y. N. 19. 63 {Cane. i. 44), 70 {Catu. i. 51^, 89 {Cahm. i. 70) ; 33. 157 i^Cans. ìi. 30) ;
a8. 16 {F. C. s) ; 33. 83 (Cane. ìii. 42) ; 34. 37 iCftnt. iv. ri) ; C ìi. Cane. i.
IX, 13, 31, 61 ; ili. Cauz. it. 43, 58, 60, 66; tv. Cam. ìii. 91, 109 ; Cans. ix.
«f 5. i3i 17. 37. 58. 59. 73 ; X. 641 67. 85, 97, u6, 137 ; xi. 4. 6, 18. ao, 36, 38,
53, 64 ; xìì. 3f 21. 16,06,60,71 ; xiii. 53 ; xiv. 99, 40. 68; xvi. 55 ; xvii.8. tx,
61 ; xix. 18, 34, 53, 94, loi ; XX. io. 17, ai, 37 : xxi. 7 ; Stst. L 6. 8, 9, 39,
33f 39 ; '•■ »Oi 1^1 54j 60 ; iii. 5, 16, 17, 19, ao, 33- 3^ '* '*'- 5. n» ao, 34, «9,
34i 35 : ^* N' «a- 9J i^Ì<^l' '• ^^\ loi (Sa//, i. sa) ; Balt. W. a8 ; vii. 8 ; K. JV. 7.
34 (5oN. iì. 17) ; 9. 49 {Son. V. 6\ 57 (Som. v. 14^; ao. 16 (Som. z. 4) ; 04.
comandare, ma quelle cose, che Dio ti comandò, pensa C. iii. 8. 19.
Onde ciò fare ne comanda il libro d^te quattro Virtù cardinali . . C. iii. 8. 107.
che , . . abbia . . . ufficio di comindare C iv. 4. 69.
perchè ... si g-tiardi, comanda Salomone a colui . . . C iv. 7. 93.
trovala fu la Ragione scritta . , . per comandarla C iv. 9. 8a.
A questa . . . comandart, t questo Ufficiale posto C iv. 9. 89.
il pescare sia . . ■ ftotto suo comandart C iv. 9. 145.
se lo re comandtt una vìa e il servo ne comanda un' altra . . . C iv. 34. 136, 137.
però dice e comanda la leg^e . . . che C ìv. 34. 158.
a cHutcla dico e contando alla Canzone C iv. 30. 45.
COmandatsre. le Cannoni, che sono in persona di comandatari . . Ci. 7. 30.
perocché di tatti li comandamenti egli ò comandatorw C. iv. 4. 75.
alla voce d' un solo prìncipe ... e comandaton C. iv. 5. 64.
combattere, m' incominciarono ... a combatter* e a tentare . . . V. N. 13. 5.
E cìuscunu mi combattra tanto, che V. N, 13. 35.
Ond* io avendo . . . combattuto in me medesimo . . . volli . . . K N. 39. 34.
non quelli che la combattono C ii. 7. 86.
la diversità che mi combattea CI il. 9. 3.
cotnbatttttdo col gigante che ai chiamava Anteo C iii. 3. sa.
guerriero che combatte il castello da un Iato C iii. io. 67.
Aristotile . . . contro al suo migliore amico . . . combafiio . . . C. iii. 14. 81.
che sempre prima combatteo cogli avversari della C Ìv. fl. 139,
dove gli Albani . . . per lo capo del regno combatterò C iv. 5. 158
combinatore, secondo li quattro combinatori delle ... si divìde . . C ìv. 33. 1 13.
come. K N, 3- a» ; 5- '3 ; 9- '6, 39. 63 ; li. 34 ; 13. XI, 34, 58, 60 ; 13. 33, 36 ; 14.
48; 15. 16; 16. ao; 19. II. 103, 104, 143 ; so. 34, 36 {bis), 39, 40, 41 ; ax,
4, Si 38, 53 ; 23- i>» a6, 47, 48, 59 : ^S- 6» '3» aa. 8a» a<4t a^S. 3i6, aa? ;
34. 4, 65, 66, 68, 70 ; 35. 4, 6, io {bis\ 6a, 73, 94 ; 27. io, 30, 39: aS. 9,
io; 39, ai, 36; 3»- " ; 3^ a9; 34- 3. 1 5t ^5, 36 ; 35. 33 : 36. 16; 37. 4;
39- 3. ai, 37, 53. 55. 57 ; 40- «a ; 41. 31 ; 43. ar, aa, 29 ; 43- 7 ; C i. i. 204 ;
a. 87 ; 3. 43, 69 ; 4. 35, 41, 47» «7» 87. 94 ; 6. i, 4, 6, 6a ; 7. 3, 37, 83. 97 ;
8. a, 6, 30, 64 ; 9. 37 ; io. 34, 35, 39. 70, 84 ; 11. 47. 89, 116 ; 13. 16 (6^),
50 ; 13- li 4 ; »- J- *»! 33» «35 ; a. 73 ; 4- 5». 57. ^h 98 ; 5- a» 37r S». 9a ;
6. 83 (6fV). 87 (bis) ; 7. 9, 39. 58, 6g, 70 ; 8. 47. 61 ; 9- h =3. 33. 60. 136 ;
IO. 18, ao; II. 38; 14.4,75; 15. 3> 6a, 149, 1B8 ; 16. 6, 44; iii. 1. i, 96;
a. I30 ; 3. 8, 93, 108 ; 4. la, 79 : 5- 8» ao, 125, 147, 174 ; 6. 9, 63. laS ; 7.
a, M5, H7. U9i ISS; 8.3, 4, 33, 105, 109, ia8, 191 ; 9. 16, 67, 76, 159 ; iol
33,33,36,43; II. 47r lao, 179, iBi, 184; 13. 106, 113:13. I, 5, 14, 30,70^
89; X4- "3; «5- 51» 70» lao; iv. i. 34; a. 33, 34, 44*69, 81 ; 3.61 ; 4.61 ;
5, 39, 6a, So; 6. 71, 188 {bis) ; 7. 18, 37. 39, 45, 79, 136, 141, 145 ; 8- xa.
4
4
n
««7
COMINCIAMENTO
6t (Som. xiv. la) ; 37. ao (Som. xx. 5^ ; 38. 38 {San. xxi. 4) ; 41. 58 {Som.
xziv. 4), 61 {Sem. xxìv. 7; ; Som. xxvt. 14 : xxx. 10 ; xxxv. 6 ; xxxvi. 3 (bis),
4, 6; xlu. 13; xlìv. 4, 11 ; xlv. 9^ to; xlvi. la ; xlviìi. 8, io; I. 8; 5. P.
xxxi. 13, iS, 95, 65; xxxvii. 39, 53: I. 5a ; ci. 8, 10, 17, 23. 31, 37, 4»» M,
98. «07, 114 ; cxlii. t^, 3a, 5St ^ ; ^* ^- 9f 67, 68, lao.
min II ■■■■■■■•^ Q ci]c „QQ fosse ali* Uom iCHtinaantento C, iv. Ctma. iii. 71 ; 15. 46.
30, 84, T48, 150 ; 9. it 61, 104 ; IO. 17, 18, 46, 66, 93 ; ii. a (.Am) ; la. l,
90, 91, 90, to5, 13», i8a ; 13. 4, 15, 33, 41, 47, 88, 89, 119 ; 14. 97, 107 ;
IS M9. «90 ; 16. 34, 100 ; 17. 91, 130 ; 18. a, 61 ; 19. 3, 13 ; ao. a, 37, 34,
93, 105: 31. 6, 51, 55, 57, 70, 117; aa. 49, 172, 173, 176, aio; 03. 3,
58 ; 24. 69. 7», 73, 133, 148, 149 ; 35. 23, 87, 147 ; 26. 51, 69, 75, 76, 100,
117. 121. 136; 37. 33, 38. 51. X08, 158, 183 ; 38. 16, 17, 89 ; 39. 5, 18, 76,
103; 30. T, 31, 33. 40, 53, 64.
kiccocnc di cvmentttrt con Latino C L io. 8,
chi intende il CotnéntAtort , , . questo intende . . . C iv. 13. 68.
comrntt quello clic impediva . . . . . . C. ii. a. 37.
che quasi Comm/o dire &i può C i. 3. io.
Ha Coftcsxa del mio Comtttto . . . C. i. 4. 105.
conviene qucito ComtHto . . . essere soggetto . . . C i. 5. 36.
%mmmm$9 Latino non sarebòc stato soggetto C.us- 108.
■ fri ■■■III romrmto non sarebbe stato C i. 6. i.
Ile il toamento Latino avrebbe avuta C i. 6. 36.
B mmatmio LatJntj non sarebbe stato C ì. 7. 2.
H* OMc era impossibile avere lo Latino wm^nfo C L 7. 11.
HTcbbe stata quella del ccmtnto Latino C i. 7. 43.
tgaXL qBcato Comemto è . . . ordinato C i. 7. 7a
tommkì Volgare e non X.atino C i. 8. 5.
Ilo lo Comfnto Latino C i. 9. 4.
0 4a»«ireraiaentc di questo Comnttù è C 1. 9. 49>
4arA ac medesimo per Com*nto C i. 9. 68
dha per Com^mio ... i già stato domandato ... .... C i. 9. 70.
ìamà mma^ al Volgare ComenSo L.i, io. 37.
Cstto il Comtnto Ialino trasmutare C, i. 10. 67.
Comtfnio . . . n vedrà C 1. io. 80.
mrà qoeato Comttnto C i. 10. 97.
di sopra disse la lettera di questo Comunto . , . . C. ii. la. s.
(S distinguere le parti per ti loro co'ninaamtnii , . K TV. 16. 4X
di prcndcric per mio comiMctantento K, iV. 19. 14.
con questo (omindamrnto K ^. 19. 17.
dell' errare . . . apparvero K* A^. 33. 33.
qiMDe tomumaamntio di Geremia K A^. 31. 7.
ìm^m^hmémwmimmMtmii K ^V. 35. 31.
^ #iMc ■dcob4o r auro iomimiaftuMio . K ^. 35. 36.
dì ciascna . . . convito C. i. a. 1.
■d «vmMCMSmmlo éeir jinimta . C il. 14. fl4<^
Ik ^Biii ■hhaiB da Dio mmineùmmùo di creajtlone C it. 15. to6.
dal €»mémétmmtt» del osoodo poco pia ... è volto C. ti. 15. 1 13.
lo Beo accaMJo amore prese mmtùtnam^nto dalla C. iii. i. 3.
mamàmti^ ... od nmm'mnmm*tmìo del secondo verso C Iv. a. 7.
■eI tmmmmammmio di qiieno Capitolo pesao parlare C iv. 5. ti.
«MMQMHMiito ciberò ds Socrate C iv. 6. 115.
■■ B loro mmwémimmntH . . . ai leggono C iv. la. 104.
cte* man atto, bob dice tommtmmenH ... . . C. iv. 15. 47.
cioA, the laisariaiiiiwru a uoao non fosse C. iv. 13. 68.
COMINCIAMENTO
ii8
cominciare. E comùiciaiuiot chiamo quel Signore . . C. iv. Cawu. ili. iB; a. 18, 143.
Poi rominaó : Siccome saper dfii Cmms. xx. 45.
Con dolce suono Cominem cste parole K iV. la. 95 {BaO. i. 16).
cominctamento. U diritta Nona sempre dee sonare nel cominaamerUo
(iella settima ora C iv. 23. 158^
Cominciare, dico . . . che lo spìrito della vita . . . cvntinaò a tremare sì
fortemente K. A^. a. ai.
lo spirito animale ... si cominciò a maravigliare V, N. n. 99.
lo spirito naturale . . . cominciò a piangere V, N. z. 35.
dico eh' Amore . . . cominciò a prendere y. JV. a. 41.
Ed immantinente cominciai a pensare V, tf, z- ^'
e comituìai allora questo sonetto K. W. 3. 75.
La seconda parte comincia quivi KA^. 3. 95; 7.48; 8. 43, 73; la. 134; 15.65; 04.73.
disse allora un sonetto lo quale cominaa : Vedesti K. AT. 3. too.
Da questa visione innanzi cominciò il mio spirito naturale ad essere
impedito f'. JV. 4. x.
dei quali comincia il primo PiangcU K. AT. 8. 19.
Appresso lo giorno cominciai questo sonetto K. /V. 9. 43.
La [e la] seconda comincia quivi K A^. 9. 64 ; 13. 6t ; 19. 97, 108 ; flo. 31. 37: aa. 87,
109; a3. 317 ; a?. 33, 43 ; 32. 18, 34, 35 ; 33. 34 ; 35. 38, 34 ; 39. 57.
end* io . . , cominciai z parlare cosi con esso K. W. i3. 99.
£ però cominciai con lui a ragionare V. N. ìa. 40.
dico che molte ... si cominn'aro a maravigliare V. N. 14. 59.
e comincia questa parte quivi : E quando V. N. \^ 46^
dico che la seconda parte comincia quivi : CA' Amor K A". 16, 44.
non solamente ella, ma tutte le altre cotninciaro ad attendere ... la
mia rìsponsionc K. AT. 18. 30.
Allora queste donne eominciaro a parlare tra loro K AT. 18. 41.
sicché non ordia di cominciare K A^ 18. 67.
con desiderio di dire e con paura dì cotninciart K. A^ 18. 69.
tanta volontà di dire, che cominciai a pensare il modo eh' Ìo tenessi V. N. 19. 4.
onde , . . cominciai una canione V. Pi. 29. 17.
Poi . . . comincio a trattare di questa donna K. A^. 19. 1 1 1.
ha una particella ... e comituia quivi : AiutaUmi K N. ai. 31.
La ter2a romj'Nnia quì\i : Ogni doictMsa K A', ai. 39.
La seconda «MMiMcui : Ov* ella passa V, N. ai. 43.
E comincia il prìmo : Voi V, N. aa, 66,
cominciai a piangere ... dì tanta miseria K AT. 33. 14.
ftl forte smarrimento eh* io . . . cominciai a travagliare come lunetics
pcreona K AT. 03. ai.
Cosi cominciando ad errare la mia fantasia, venni V. N. a^. 3>.
sì forte . . . che . . . cominciai a dire con voce vera V, N. 33. 81.
una donna . . . con grande paura cominciò a piangere V, N. ay, 90.
E quando mi videro, comindaro a dire K A*. 23. iia.
cominciando dal principio . . . dissi loro V. N. a^ tao.
e cotnincia questa parte quivi : Era K A. 93. aaj,
questa parte comincia quivi : Voi V, N. 23. 333,
ed io mi sentii cominciare un tremilo nel core V, N. 34. 4.
e comincia quivi : Amor K. AT. 94. 77,
!o primo, che eotninciò a dire siccome poeta volgare . . . , , K A^ 95, 43.
dissi allora questo altro sonetto, che comincia Vedt V, N. a^. 9.
Appresso ciò, cominciai a pensare V. N. 9A. i.
cOMiMCMi allora una canzone, la quale (omincia K A^ aS. la, 13.
"9
COMINCIARE
Comntttrm a dir che gli occhi mid . . . Solean .... Batì, w. 5.
IMcor ni ■ €ùminam un terremoto K N. 16. 36 (Som. ix. 13).
Gb'agBi ato spirto eominna a fugare Son. xli. 13.
e oMNnvim allora : GU occhi . , , K, ^V. 33. 9.
e coMMMTM quesu parte quivi : Partissi J'". TV. 30. 30W
La canione comineia : Quantunque voU*^ ed ha due parti . . . - K /V. 34. 18.
ciò* aeU' altra staiua che comincia : E' , , J''. /V. 34. q-2,
allora questo sonetto, che comiMcia Era K A^. 35. ao.
li miei occhi cowm$irian a voler piangere K iV. 36. iB.
sonetto, che comincia Color K. iV. 37. 14.
. . cbc li mici occhi « tominnaro a dilettare V. N. 38. 3.
questo che comincia . £' amaro f. /V. 38. 35.
WNfllA parte o/mimia quivi : C(u) • K A^. 36. 31.
sonetto, il quale eomtnàa : Gentil K. /V. 39. 09.
AMMinoo a dire a questa donna. . . f^. A^- 39- 53<
cb« d* allora innanzi cominciai a pensare V. N. 40. 17.
sonetto, lo quaJc tojnittaa : Dtk . . . . . . . . ^^. A^ 41. 33.
loro col ... e con un altro che eotmmda ytniit a
K/V. 43. II.
^MgU che ... ne eomÌHcùusf un* altra C i. 3. 6.
alcuno nmuMa C. i. il. 55.
adunque, dico C ii. a. 1.
« mmmmiJMt a dire C. ii. a, 46.
la nastra conosccnia C. ii. 5. xaa
che amuMcia : Trova . . . intendo C ii. io. a.
li ceatieBft tutta nel verso che comincia : Tu , . . . . , , . C ii. n. 7<
immaginare tominciat ad andare là C Li. 13. 46
• mminriai tanto a sentire . . C. ìi. 13. 50.
■ adunque ■ dire C. ii. I3< 67.
lue si comincui C lì. 14. 158.
però ... cfaè eaa cirrulaxionc cominciò C ii. 15. 109.
tha . • • «ommmnarono gli uomini ad innamorare C. ii. 16. 91.
laprtal ... a lodare ... e wminciai a dire • . C ili. i. 97.
tt vani ... lo primo de' quali eominria : Non vtJt C ili. I. 106.
seconda parie : £' evr*) C ìii. 9. 8.
», quando dico C. Ìli. 0. It,
t^ yrìma parte iPfHmnui ; Non iW# ... la seconda comincia i in
In . . . ta tersa tomimcia : Cmt C. ili. 5. 19, I3t '4*
pdl at cela, e mminaalo a vedere Lucia C iii. 5. i6fl.
km qHcala pane prima cotminào a commendare C ìii. 6. 6.
quests parte seconda quando dico ........ C IIL 7. 8.
hrtnkdo . . . dtinodan: C. ìii. 8. 05.
MvtfHKMMrfo dal sole corporale • • C iiì. la. 49.
Ab ^BCite Vttrao, cbc acgueniemcnte rominnia C. Ut. 14- ><■
fca ìataaéo sapori t quel verso che cornimi*: Com C Ìii- i5> 5-
^ImtMlD dM con Lei Iddio tvmiució il mondo e ....... C iìL 15. 158.
Osde io . . . ffwwi'wriigi' ad amare e a odiare C. iv. 1 . ao.
Cmmimdai dnnqtac ad amare li ... e odiare li . • . . . . . . C iv. 1. aa,
«MMsaaf usa Cantone ....»..• C ir. x. 7^
C ssw^iiis la aacoada part« nel cominciamento del C ir. a. 7.
0 Mcewéa aWBÒre mmdtui^ : £ plichi ... 11 tene tomincio : E
tmmmi^Èd» C ìt. a. t?. x8.
La mtùaé^ paifc <ommcia: Dito ... La terza rvmimcìa: Cantra C Hr. 3, 10, ti.
COMINCIARE
I20
romlnrifire. Ora che ... gli animali contùttian lor feste 5om. xliL 4.
poich* io famtHaat A dir per quella Donna Som. xliti. a.
oominctare. comincia questa seconda parte : Citi difinis^ C. iv. 3. 97.
contiwia questo secondo membro : Ed altri , . . C. iv. 3. 35.
poiché esso cielo cotttinciò a girare C. iv. 5. 56.
da Romolo cominaando . . . andò Jl suo processo C tv. 5. 84.
comittciando dalP A ... si rivolve C iv. 6. 07.
perocché Aristotile n>mii«n'ò a disputare C iv. 6. 139.
quella parte . . . della Canzone . . . che comincia . . . db' . . . . C iv. io. 5.
La seconda porte comincia .* JVi voglion C ìv. io. 99.
cotHÌnda questa seconda parte : Chi l* C. iv. 10. 33.
però da quelli comintia prima a desiderare C. Ìv. la. 160.
in questa parte che cotmncia : AV vogUon C. ìv. 24. 7.
là dove Nobiltà per processo di tempo si cominci C. ìv. 14. 39.
dicesse che la Nobiltà si comincerà in quel tempo C iv. 14. 40.
Questa seconda parte . . . che comincia: Dico C iv. 16. 19,
comincia questa parte seconda : /.' anima C.xv. 16. 35.
comincia questa seconda parte : È GentùéSMa C iv. 16. 33.
dice e cttminda adunque : Dico C. iv. 17. 5.
in6no a quella parte che comincia : Dico C iv. iB. 6.
procedere . . . alla seguente parte, che comÌ»icia : È gentilcsoa . . C, iv. 29. 6.
CDmfffTKi questa seconda parte : Duntpu C iv. 19. la.
quando fece quel Salmo che mmiNna; 'Signore C iv. 19. 60.
in una sua Canzone, che comincia: Al cor gentil C iv. ao. 68.
E comincia una dissimili tu di ne tra loro nel C Ìv. Z2. 53.
è da tenere dietro a quello che bene corninda C iv. aa. 63,
alla parte del testo che comincia : V anima C. iv. 03. 6.
e comincia questa seconda parte : Ubbidiente C iv. 33. 15.
comincia la seconda parte : In . . . la terza comincia: £. . . la quarta
conn'ncùt : Poi C iv. 33. 40. 43, 43,
perocché 1* Adolescenza non comincia dal C, iv. 34. 44.
perocché . . . comincia V nomo a essere gnuìoso C. ìv. 35. ]x.
alla seconda parte, la quale comincia : In Giovanesma C ìv. a6. 6l
alla terza parte che comincia : E C.xv. 37. 6.
all' ultima, cioè a quella che comincia : Poi . C iv. a8. 3.
Giovenale . . . quando comincia quasi esclamando C iv. 39. 38.
delle quali la prima comincm nel Capìtolo C.'vr. 30. 5.
della terza parte ... la quale . . . comincia : Contro C. iv. 30. 14.
cominciatore. il quale è tomindatore del trattato C iii. I3. 43.
commedia, nelle scrittore antiche delle ramm/t/iV C i. 5. 51.
commemorare, e Nobiltà in tra li beni si è comme*noraia . . . . C iv. 24. 65.
commendare. Quella cosa che più . . . commenda le . . . operazioni . C. i. 5. 17.
li quali . . . comtHcndano gli altri Ci. io. 76.
uomini . . . che vontnundano lo Volgare . . . . . . . . . C i. 11. 3.
cioè Io Volgare proprio, e commendano V altrui C. i. 11. 87.
e fommiWovAMo la grammaiica Greca Ci. 11. 97.
Sono molti che per . . . commendare quella C i. 11. 104.
biasimevole è rommmt/arr quella C i. xx. 208.
che più in essa è amata e commendata C i. X3. 91.
che ... lo bene manifestare . . . è . . . commendato C i. la. 94.
a questa nuova donna commendare C ii. 7, 76.
che . . . commenda e abbellisce la memoria C ii. 7. 79.
nel quale si commendava la persona che C iii. z. 31.
di lei commendare secondo la mia facultà C iii. i. 73.
I
lai
COMPARARE
Per U peccali grandi, eh' i' ho eontmtssi S. P. xxxvii. 74.
Ed ho roMtMMsso il male tn tuo cospetto S. P. \, n^.
Quello, eh* ì' ho mmmrsso in te e 'n altrui S. P,\. ai.
ito. Partir da 5^ beltà per suo commia/o . ....... Caas. x. 31.
EH darle d' ogni ben gran cotnftagnia Carta, ix. 73.
brocche pcrdon la lor rompegnia Canz. xììì. 43,
db* •pcaao altri si getta In tompmgnh^ che Cans. xiv. 93.
S* bIb venisM atnia compagnia De' messi Cana. xvL 64.
Om Moa €9m^agma Dovresti K AT. ra. 85 (Sa/A i. 6).
ìàt 4crv* cà ... Ita in compagnia molta beltale Sti//. vii. 6.
Hcn ^crì mai d* aver sua compagnia K A'. 8. 64 {Soh, iv. ao).
L* «n ha . . . Prudenza ed onestate in compagina San. xxx. 4.
Cbè nella prima parte io commendo questa Uunna . . C.
**?^*«>^'*' a MmiM/M^tfn questa Donna per C
quando dico : Ogn' IntttUtto . . . comtntndo lei C
lAf questa Donna comunemente ... io proccdu a
€9mmfnd«ft lei spezialmente C
1». 5. 7,
iìL 6. 6.
iii. 6. 34.
mostrare
|rÌBM ta comnundo sccoodochi . . . poi la commendo sccondochè
—Hi quale questa Donna t commendata ^ìla parte dell' awina .
«9MC I . . io ffmtmendo lei dalla parte del corpo ,
poi per lo trattato, casa commendando . . .
«erao ... io inlendo cominendare V Amore
l^orkva Donna è commendata secondo ....
ndamdo Y altra parte sua
. . • qwftdft cotnmtenda la povertà di sicuran2a .
Ih éovt to»umttmd* V uomo
■HOAulOlie. aaranno omai le segueoti comfnendaaioni a
dopo W grnrrali commendatiom , , , discendere . . .
cfilui, cui la Ratcìonc coittmei/e il suo governo
€wà , . . pare dal padre o da . . . essere cvmme^to . .
mtB ps«ra di diaonoranza per fallo wmmrMo ....
d rcggincttlo delle cittih commisero in quelli che . . .
le cose . . . sono . . . nel fine comnitSMrtt/f
naodato . . . per commntart lì prcai Cartaginesi a
r aomo naturalmente é compagnevote animale . .
ricordandomi <:he . . . T avca veduta fare co»npngma a
IflttocM io tMM alla amtpnf^ttia di molti K
Ab» Bdh Ciri tmm^ngtma ai metta K
. M alk aompagmia d* una urentildonna . K.
cbo te Cacrasero compagma nel ... , . K.
di stare «1 scnrisio . . . nella sua compagnia . l\
T mam ndb eampagmm dell' allrm V,
«n fmaiooa la tua totnpagma K
noi dov«ao avere poca compagnia .... . . C
• MaOMrs persuasione della sua ccmtpagnia fare C
un nomo . . . richiede compàgmn domestica C
atliasiniB oeii* ucnana con^agnìa C.
k mM9m dtadla vamwa wmtpuinia . , . correa C.
ifBgBOk ArìMoiila ... e Senocrale CalcìdoBio suo compagno . . C
lu. ààeot e U luoJ eompagni C.
■i ■'^■"fttfg, pcrcM ad essa si pu6 comparan
fl CìbIo di JfWnwib $k può eomparmt alla Diaìetiua .
fl Odo di Knwiv d pad eompaeate alla Rettofita . .
C *1 cialo dd ig^ j,- pad tomfatar$ all' Awìttnetua .
uu 7. I, 3.
iii. 7- 5, 6.
iii. 8. 30, 33.
iii. 13. 36.
iii. 14. 13.
iii. 15. a.
iii. 15. 7.
iv. 13. III.
iv. 19. 69.
iii. 13. 88.
iii. ti- 5.
iv.fl4. 179.
iv. 34. 183.
iv. 35. 104.
iv. 37. 94.
i. IO. 13.
iv. 5. las-
iv. 4. IO.
A'. 8. IO.
N. 9. 8.
N, 13. i:
[37.
N. 14. 16.
A^. 14. 19.
A^. 14. 04.
K 18. 5.
A^. a7. 30.
ii. t. 5».
iii. 14. 119.
iv, 4. II.
ìv. 4. 81.
iv. 5. 67.
iv. 6. 133.
iv. 6. 141.
ii. 14. 69.
ìL 14. 90.
ii. t4. 110.
ii. 14. 133.
COMPARARE
122
compassione. E vogli aver dì me compamotu S. P. d. 3.
Ch' egli averà di luì compassiofu S. P. cxsdx. 24.
compera. Quanto !ia snl chi tal comptra paga Comm. x. laa.
comparare, il ciclo di Marit ai può comparare alla Musata . . . . C. ìi. 14. 154.
il Cielo di Giov* si può cotnparart alla Geotnetria C. ii. 14. 194.
per le quali si può com/>ararr all' Astroloji^a C il. 14. aa5.
che il cielo striato si può comparare alla Fisica C. iì. 15. 5.
che 1 cielo stellato ... si può comparare alla Fìsica e C ii. 15. lao.
se . . . fclicilà è dolcezza comparata C iv. 90. 93.
comparazione, cosa, per companuione alla quale si (a . . . . . C L iz. 139.
è più nobile per comparoMone alti suoi poli C ii. 4. 71.
fare consideraxìone sovra una eompantsiotu C. it. 14. 49.
Appresso le comparaaiom fatte delli . . . Cieli C. Ìi. 15. t.
é da vedere prima la comparoMione della Fisica C ii. 15. 16.
Lo cielo ... ha comparamotu assai manifesta alla C ìi. 15. 133.
questo cielo avere alla morale filosofìa eomparasione C ii. 15. 164-
ragionata cosi la comparusicme de* Cieli alle Scienze C iì. 25. 2S4.
comincio a comcndarc . . . per comparatone all' C iii. 6. 7.
dunque bella e convenevole conipanuieme fu del C. iv. 19. 69.
COmpCLSBÌone. quando i miseri veggono di loro compassiom aXir^i . . l^. N. 36. 14.
comperare, che vende coli* una e compara coU' altra C i. a. 63.
perocché quello ricevitore compera C. i. 8. xaa.
nulla cosa più cara si compera C i, 8. laa.
che credendo comperare un uomo per Io beneficio, mille e mille ne
sono comperati C ÌT. li. MX. 193.
all' artr, la quale hai comperata C. iv. 37. 83.
compiacimento, alcuna immaginazione di venereo compiacimento . . C iv. 35. 76.
Otnnpìere, -ire. che appunto erano compiyHW nove anni ^. iV. 3. a.
quando io avca veduto compiere lutti i . . . mestieri K iV. 33. 76*
e compiuta n* avea questa sovrascrìtta stanza V. N. 39. 5.
in cui il perfetto numero nove volte era compiuto in , V. N. 30. io.
In quel giorno, nel quale si compiva Y anno K iV. 35. a,
la mia voglia di compiuta . . . liberalità è qui s^uace C i. z. 139.
Iji quale dico che si compie quasi in C. ii. 3. 45.
nel SUD cerchio compiere . . . volge C ii. 14. 333.
le cose . . . che cotidìanamente compiono lor via C. ii. 15. zoo.
montando . . . tanto che compia no\'antuna rota . . . Quando queste
rotr sono compiute C. iii. 5. 150, 153.
neir acqua . . . questo discorso ... si compi* C. iii. 9. 74.
della quale nullo amadorc prende compiuta gioia C iii. xa. zo8.
senza compiere il desiderio, bealo esser non possa C. iii. 15. 75.
desidererebbe sé . . . non compiere mai suo desiderio C ìli. 15. 86^
che ciò dovea compiere C iv. 5. 39.
Perocché in nullo tempo si compie ... la sete C iv. ta. 66.
siccome vedemo che quello . . . compie il desiderio , C ì». la. 193.
vedemo che quello . . . mai noi compie C ìv. ta. 195.
incontanente ... è compiuto . . . questo desiderio C ìv. 13. 13.
avvegnaché molti desideri sì compiano ncll' C iv, 13. 55.
sicché certo termine quello compie C iv. 13. 66w
avvegnaché pochi . . . compiano la giornata . . C. iv. 13. 67.
anzi ta domandazionc compinta, male rispondono . . . . . . C iv. 15. 135.
non per cerchio compiuto ... si scopra C ìv. 33. 54.
che la Gioveotute nel . . . anno si compie C iv. 34. 37,
io . . . feci e compiei tutti li tuoi comandamenti C iv. 98. 139.
«^3
COMPRENDERE
UWmiOHe. To Mi ben, eh' io di terra son composto . .
OOnprcndcrc Ciò che lo mio intelletto non comJfrenJt
(> tu, che il ciclo e 'I mondo puoi comprtmim
da poi eh* io tamtpnù. Che mi sguardavi con . . .
COBpiìiire. ch^ perfettamente è compifata ....
oooipire, oompìata K. compiere.
ipbltameilte. fare tutti ì suoi piaceri (ompiutamenic
dsco . . . awcfnacbò non compiutamentt . . ,
fli pvictil . . . più comptHtamtntt in un libro . .
qoelh . . . Deità che Sé sola eompiutamtntt vede
od qttftle eomptMtmmtmte è mostrato
che aoU »ò medesima vede compintamtnté . . .
la tingila non i di quello . . . £ompÌMtamtnte seguace
Hct prioio Capitolo ... è si compiutamenu ragionata
iptanlane. Giove è stella di temperata compUsàtm*
aacoadochè la computatone rìcbiede ^
certi per pw^auiow» collerica sono ad ira disposti .
vfd . . • aOi quali non ha colpa la compUssiotu . .
dia t fondata sopra la comptesmone del corpo. . .
■are non bene . . . per manco dì compksaioue . .
la vrVfM d*^' f/emotti hgati^ cioè la eompìts^éom . .
perocché 1« romplginon* d«l seme può essere . . .
la materia della nostra seminale contpUs^om . .
pib Inngiie e più corte, secondo la tompittuimt nostra
secondo 1* una delle sue parti compoHfHti
amtpoM una epistola solto Torma di serventcse
qiaeUo che, eompomtndoU . . . addivenne . . .
Il pottHoh delle Leggi . . . quelle comptmemio, .
Xm car/ova tvmpostt . . . hanno amore al loco . .
ha ... per compo$io dell' uno e dell' altro 1* uso di
« mm^calu d* csae per modo volubile ....
h qaalc ... lo figlio di Giapeto . . . tompOM in immagìDe
la via per che elle si compongono
chie r IHXBO è catnpoalo d' anima e di corpo .
prima che alla sua composi nont venissi
qiialitadi che sono nella nostra mm^
hnighc e più corte, secondo ... la n
y. oompocTe.
odle quali tu aympfmdi la fona eh' io tengo
CaaeioMiacoaacbe . . . molte persone avessero compn$o lo
MtWti, dM di lei al comprende in cielo
llaCBi che dlld al tomprrndc in terra
cte qoelB . • . cmmpnndtvckno in loro una dolcezza
. , di fvmpftndert in esso questa . . . condizione
io comfirmdcsMi la sentrnxa di
che il niK) intelletto noi può eowipnndrrw .
li comprmde tutti
^pBoia AbIm, dia mite queste potenze compmdt . .
tmÈtmàert boo le poterne, ni compn$tdm perfettamente
tra parti . . . aecoedochè In tre vermi ai comprende , .
io eompiitndo per le sentenze
é povera la ooatra mente a te tnmprmdm . .
Ih cai oaian tutta in materia à tomprrvt
Ir ^BoB coac eoo pi6 acnai comprtndtamv .
S. P. ci. 97.
C. ili. Con*, ii. ti.
S. P. xxxvii. I.
5. P, xxxvii. 8.
C ii.
>4. 104.
K AT. 9. 61.
C. i. 5. 67.
C. ii. 4. 99.
e. ii. 4. xoa.
C. ii. 6. 94.
C ili. 3. 137,
e. iii. la. a.
C. ii. t^. 900.
C. iii. 3. 23.
C iiL 8. ìsB.
C iii. 8. i6a.
C iv. a. 59.
C iv. 20. 71.
C. iv. ai. 36,
C. iv. ai. 59-
C. iv. 33. 67.
C. iv. 84. 71.
C iii. [5. 3.
K N. 6. 10.
K N, 6. 13.
C i. 8. 35.
C, iii. 3. i4«
C. ùL 14. 9.
C iv. 6. 35.
C tv. 15. 83.
C. iv. 17. 83»
C. iv. ai. 9.
C iii. 9, 8.
C. iv. 33. 115.
r. iv. 34. 73.
y N. iB. 56.
K N. te. a.
K JV. 19. 114.
y.N. 19. 115.
K. iV. 36. ax
K W. 38. 33.
K. /V. 40, 44-
V. N. 4fl. 37.
C. ii. 4. 9»'
C iii. a. 113.
r. iii. 4. 95.
C. iii. 5. 6.
C. ii), 5. Ma.
C. iii. 5. 305.
C iii. 7. S7-
C. ììL 9. 63.
COME'RENDERE
comprendere. E ci6 che si eomprtndi con la mente P. F, t8.
concepere. Io nelle iniquitadì son confitto 5*. P. 1. 16.
ia4
I
comprendere, perchè solo col viso li comprendiamo ..... C. iii. 9. 65.
sicchò il vetro ne rimane compnso C. iii. 9. 99.
siccome per la sentenza del ... si può contprrndert C Iii. io, 17.
La prima parte ... in tre membri ai può contprtttdert C. iv. 9. iz,
IddìOf che solo . . . r infinito compmuié C. iv. 9. 33.
che non comprendono ogtii formalitii C iv. io. 53.
la imperfezione delle ricchezze ... sì può comprender* . . . . C. iv. la. 3.
quello che comprende più cose ... sì dee dire C iv. 16. 4,6.
lo pie dell* albero, che tutti gli altri rami comprende C iv. z8. 49.
NobiItà,chcfo»H/nrMi//ognivirtù(siccomecagionecfreUort»»M^MfMrfr) C. iv. x8. 51, 53.
le Dature e ... in una sotto una semplice sustanza comprese , . C. iv. 19. 50.
questa difiDizionc tutte ... le cagioni . . . comprende C iv, ao. 96.
Onde si può comprendere per quello quasi, che C iv. 33. 107.
la quuic parte comprende il quarto e '1 . . . libro C. iv. a6. 6a.
Io proemio . . . che in due Capitoli si comprese C iv. 30, 10
comto. che la nobile natura lo suo corpo . . . faccia comto . . . . C. tv. 95. 140.
comune, se io pensava dì voler cercare una comune via K TV. 13. 39.
secondo comHne opinione astrologa K A', 30. 18.
miseri quelli che colle pecore hanno romMtt^ cibo C. i. i. 54.
allì più comuni beni C. ì, 8. 34.
corre cortiune la loda e lo vituperio C. iii. t. 43.
che seftsiMi [comuni] sì chiamano C iii. 9. Ór.
Queste cose visibili, si le proprie, come le comuni C iti. 9. 67. '
perocché r essenziali passioni sono roMfHm a tutti C. iii. xi. 64,
non sì dice Filosofo alcuno per lo comune amore C. iii. zi. 73.
Degli amici esser deono tutte le cose comuni C. iv. 1. iB.
com' è quello della comune sentenza C. iv. 7. 30. I
faliiissimo, massimamente nelli sensibili comuni C iv. 8. 49.
che di rc>mNM« vocabolo JlfrN/!r si può chiamare C iv. 15. iia
riguardo avere alla comune consuetudine C iv. 16. 41.
perciocché le . . . paiono essere e sieno più comuni C iv. 17. 134.
che non ha essenza comune colle partì C iv, 99. 97.
comuneniente. io commendo questa Donna ... e comunemente . . C, iii, 5. 8.
Commendata questa Donna comunemente C. ut. 7. i. tj
comunicare, a'sicurandomi che il mio segreto non era comunicato V. W. 5. 30>
temo d' avere a troppi comunicato il suo intendimento V. Pf, 19. 153.
non che la natura divina sìa ... e comunicata in quelle . . . . C ìiì. a. 43.
come il suo nobile nome per ... è (oniunicato alle C. iii. ir. 1B5.
perocché le cose . . . comunicano ... le loro qualltii C. iv. 1. 7,
si che r amor dell' una si comunica nell* altra C iv. 1. 13.
conviene ... la sua perfezione comunicare ad altri C. iv. a6. aSL
concedente, io intendo di farc^ Dio concedente C.ì. s^ 68.
concedere, conciossiacosaché a' poeti sia conceduta . . . licenia . . K /^. 95. 53.
onde, se alcuna figura 0 colore . . . é coffn^N/oalli poeti, conceduto t
a* rimatori y, ?f. 9$. 59, 601,
non si concede per li rettorici C ì. a. 15.
Io parlare di sé è conceduto C 1. a. 89.
allora si concede C i. a. 93»
onde rtmm^jt esser più bello C. i. 5. 105.
che ... si concede . . . che uomo parli di sé C i. za. 83.
come gran parte del suo bene alla . . . é conceduto C ìiì. 13. 90^
concepere. quanta coneepe chi legge ... in me avere signoreggiato . . C t. a. iiS.
'25 ^^^^^1^ CONCORDIA
re. Udil« come mnehimUndu vado Cane. x. 137.
Coftl altrui e ^ concta Y avaro Cams, x, tao.
CoM m* luu tondOf Amore, in mcuo 1' Alpi r . . . . . Cane. x\. ti.
>r paura pia co' colpi suoi M' ha così ccmóo Gnu. xvii. 33.
Negli i>cchi . . . Che m* hanno concio si, che Son, xxvi. 3.
Mi fa . . . drizzar gli occhi al sommo concistoro .... Son. xxxvii. 4.
eODOOrdiA. Perche se meco qui non fai concordia S. P. vi. aa.
unuepcie. che la mente . . . avvegnaché rìceva n leme, non coHcfpr . C. i. 3. 53.
■ohe cose . . . concepttU nella mente C i. 5. 86.
di« è manifestare la concepmta sentenza C i. to. 6a
a manifestare lo atHctfto umano C. i. 5. 6a.
irai e novissimi conctUi ... si esprimoDO Ci. io. 83.
lo bene manifestare del cxmcwtia C. I. la. 94.
Delle quali parole io contAiud^W tutto ciò che , . . , V. N. 33. 55.
•d qaAte lo . . . conckiudesti in esan tutto ciò che K A^. 36. 35.
T*9 che si c<mckiudt lo principale intendimento C i. 5. 106.
poi sari €onck»9tao come C i. 6. 6.
eofli t tomiJnuso ciò che si promise C i. 7. 104.
Per che si roNcAa'M^ che ... conviene C i. 8. 81.
per cbe si conekiud* che non solamente , C i. 13. 7r.
At che li conrAiM^, che . . . sìa C. iì. 5. 87.
Fercià torneimi^ e dico C iì. 7. 46.
i Bici pensieri . . . voleano cose concMimiitn dì lei C. uì. 3. 106.
UMaMBeote quando dico . . . conchìudo ... Io fine C. iii. 6. aoo.
patelle noi volessimo che '1 sillogismo con falsi principi! conefnudéss*
. . . non conchindtwwbht C iv. 9. 58, 59.
Ulthnamenle arnchiudo , . . T mmmo diritto non mutarsi C ìv. 10. 73.
«mmkùtA manifesto essere lo loro errore C iv. 14. 14.
Poi . . . tomdùuéù lo loro errore esser confuso C iv. 15. 99.
•■sj che aÌllo|EÌZfinu hanno rPwAiuso. C ìv. 15. 154.
poi WMtAiauU prendendo la virtù della C Ìv. x8. 39.
mIì icrnnili, iornehiudendo, si trova C iv. 19. 10,
Dia •dmqoe, tomkÌMdmdo da quello che C iv. ao. 6.
r, e dice che C. iv. aa 80.
prodmiooe si può por coptchiudcrt C iv. ai. 53.
K A'. 3. Ó9 ; ao. a : 36. I ; C iv, i. 60.
y. tf. aa. 6; Ci. 8. 19; ii. 6. 59; iv. 14. 6a, 90.
K tf. xa. sa ; 13. 18 ; 14. 96 ; 18. i ; aa. 19 ; «5. 13. 49. 5^ ; 30- *5 ;
31. 17 ; 36.13; 4x37; Ci. 1. 138; a. 73: 4.94; 5.85; 6.33; 7. 79; 8,86;
I», 96; 13. 16; ii. t. 75» 89, 98: 5. 19, 66, 75, 101 ; 6. 73: 9- «St aa, 37, 81,
87, los; la. 37; 15. 30, 78; ili. I. 39; a. 35; 6. 118; 7. 161 ; 8, 8a; 15.34,
73» «05i <»• 3. I7i 59; A 6, 9^ 96, 106; 5. 5; 8. 46. 58. lai ; 9. 75. 143;
IO. 60i. 97, 101 : li. 38, 104; ia,6a; 14. 79,96; 16. 103; sa- 19, 74; 33.50.
eletto fu in quetl* altissimo e . . . Condatoro divino . . . C iv. 5. ai.
di quella ettnduMctu vanno trasvolando nell' altra . . C iv. 15. 155.
StrvtUtmtmtt^ a' intende per quella comordatua elio . . C. iv. a. 104.
perciocché . . . tutti concordano in questo C li. 9. 61.
tatti b filosofi «Mcanldno che . . . sono cAgiooc . . . C ii, 14. a^
la nmrDninio/* sentenza delli savi . . . . C iv. 1. 1.
E ciò è «ommAm^ alla Kntenxa di Tullio C iv. si. 80.
in un volere concordtvoirttmte concorrono . . . C. iii. 14. 140.
eoo mmoréta e con discordia di cosrirnia C i. 3. 68.
ptt ài ii/ni « comare éi at*»^ C L 13. 5.
dk ^tH» mmcmdia TagU^A è confcrmaU . . . r C i. 13. 57.
CONCORDIA
ta6
concordia. O Signor mio, o padre di concordia 5. P. 1. i.
concupiscenza. £ smorza in me ogni concuf>istenaa S. P. xzzi. 57.
conduccre. aperse . . . Per conduccrmi al tempo che mi sfacc . , . CanM. liìi. 9.
condurre. V imagìnar ... Mi eondusu a veder . . . . V. N.^. 193 (Cohm. Ìì. 66).
concordia, per la. molta concordia che . . . conviene a C. iìi. 8. 7.
che '1 Figliuolo . . . discendesse a fare questa concordia . . . . C- iv. 5, 93.
OOnoorrere. le tre . . . condizioni, che convengono concorrere . . . C. ì. 9. a.
manifesto è luì essere concorso alla C i. 13. 35.
si vede essere . , . concorse tutte te cagioni Ci. 13. 69.
dove gli Stoici e ... in un volere . . . concorrono . C. iìi. 14. X41.
oonconimecto. fanno diverse le . . . per lo conoofrìmento della cosa . C iii. a. 34.
concubina, ott^mta 1' amiche conatòiru C ii. 15. 176.
concupiscibile, più si unisce alla parte concupiscibih C. iii. xo. ai.
questo AppetitOt che . . . concupiscibile sì chiama C iv. 36. 47.
condizione, divenni ... di si frale e debole condimom K. iV. 4. 7.
Se questa donna sapesse la mia ron^ùioHff V. N. 14.68.
notificando la tua a»i^i>t'oNf K A^. x8. 54,
per la sua nuova condizione K AT. 34. 14.
ond' io . . . scrissi . . . alquanto della sua condieiom V. N. 31. 7.
nella terza dico della mia condiaone V. N. 33. 35.
narro della mìa misera condioione , V, N. 33. 33.
chi vedea la vostra dolorosa cottdimone K A^. 38. 9.
di comprendere in esso questa orribile condizione K. A^. 38. 04.
Recommi la vista ... in si nuova condimone^ che V, N, 39. a.
soggetto in ciascuna condizione C i. 5. 39.
Da tutte le . . . condisioni . . . era separato CL9.a.
per molte condisioni ... sì possano magnificare C i. io. 44.
la proprietà delle sue condizioni C i. xo. 99.
r una si è la novità della mia condiaione CI ii. 7. a6.
m* ha tratto nella presente condizione C ii. 7. 46.
dire e ragionare la condizione della parte C U. 9, 18.
pare presuntuoso per certe condizioni C. ìi. fa, 39.
mostrando la mia condizione d ÌÌ. 13. 57.
1' anima» libera nelle condizioni C. ìi. 16. 30^
si tocca la incflabilc condizione di questo tema . . . . . . . C iii. a. 5.
uomini ... di si bassa condizione C. ìiL 7. 8a.
che sia alcuno ... di sì alta condizione C iiL 7. 85.
è da temere di trattare di sue condizioni . C iii. 8. xs.
d* alcuna condizione di . . . parlare intendo C. iii. 8. aa.
altrimenti che sia la vera sua condizione , C. ìiì. 10. 6.
contentamento in ciascuna condizione di tempo C iii. 13. 114.
considerando le diverse condizioni del mondo C. iv. 4. 66.
uno nuovo cittadino di piccola condizione . . . C. iv. 5. 173.
Poiché la mala condizione di ... è narrata C iv. 7. 43.
è manifesta, ma la loro condizione essere imperfettissima . . . . C. iv. xi. a$.
perchè dì sua ba'isa condiziopu non è memoria C. iv. 14. 104.
cosi questo processo d* una condizione è venuto C. iv. 15. aò,
la distinzione di queste condizioni C iv, 15. 35.
domandatori delle condizioni onorevoli dello rege C iv. 35. 59,
condotto, al cui r0M<l(}//a vanno li ciechi C i. xx. 151.
conduclniento. come . . . con debile conducin>tento entra in quello . . C. ìv. aS. X9.
condudtore. Aristotile essere additatore e conducitor* della gente . . C. iv, 6. X5X.
COndudtrlce. avvegnaché essa sia conducitrice delle morali Virtù . . C iv. 17. Bx.
condurre, alla qual parte Ìo fui condotto per K A^. 14. 5.
CONFORTARE
COOdnrre. I.0 manifesta in quel eh* ella condiue , . , . C. iii. Canx. ii. 33 ; 13. xo6.
un penaicr, che mi mfidua Con ... A rimirar Cohm. ix. ao.
Non soffrir che costei . . . mì conduca a morte Cam. tx. 57.
Di quel verace Amor, che la conduct Cane, xvìi. 49.
Che allo nul fare già me conduastì ^. /*. vi. 38.
Perchè il mio spirto t quasi al fin condutta S. P. cxJii. 36.
ta che la beaìgoitade ... mi conduca Nel S. P. cxlii. 53.
eh' alle ... Si ne conduca co* suoi santi preghi P. F. 236.
codieiiiiare. gì* inimici . . . Son eon/erma/i sopra me più ford . . . S. P. xxxvii. 77.
F*, che confermi lo mìo cor leggiero Si, che S, P.\. 50.
cmlaMre. Al mio Signore voglio confessare Ogni ingiustizia . . . S. P. xxxi. 35.
Di morte suscitò, credo e confesso P. F. 48.
e poi con propria bocca QtnftMa il mal P. F. loQ.
COBhriooe. Né . . . potemo . . . Senza confession da nostra parte P. F. 105.
cSiian. Quest' è da lor confesso C. iv. Cqììz. ìÌÌ. 64.
(ttifiggerb che nel . . . ligno ... fu confilo e *1 sangue sparto. . . P, F. laa.
^Pfcodaie. Perchè amistà nel mondo ai confonde Cane. x. 133.
^^■Otutire. Deh confortiam costui V. N. 9^. 150 {Cana. ii. 33).
£ ijundo un poco confortato fui V, Pi, 33. 154 [Cane, iu 37),
E nuire eh' io la chiamo, mi conforta K W. 33. 96 (Gi>u. iii. 56).
CmsIWmt non mi posso S), eh' io non Cans, xi. 54.
Y*MÌ pianeta, che conforta il gelo Carte, xv. 7.
** cfae ne porte Novelle a ... e la conforle Cans, xvìi. 73.
Ond' io tonfarlo sempre mia speranza BaU. vii. 9.
^("«Ima sbigottita non conforta K A^. ^5- 37 {Sou, viii. io).
^^ peccato chi mai ne conforta K. A^ aa. 98 {Son. xiii. \o).
^ <U voi, donne, non son confortaM» Son. xli. 14.
^^""'^ la quale un suo amico all' . . . condotto avea K A^. 14. 11.
** ^ttftJe mi condusse a tanta debolezza K A'. 33. 5.
'^ lo conduce siccome cagione propria C iii. 6. xag.
'^ ^l^i^ie tao conduce mirubili Ifc/Iecse C. iìi. 13. iia.
^- - . exmdmvno V umana volontà a vizio C iv. la. 33.
^P^tiezioDe, alta quale mi condusse V altro C iv. 13. 19.
*^'C'oae ano sciolto cavallo . . . bene non si conduct C iv. aó. 46.
J9^>*li eortdiécono sé ed altri a buon fioc nelle C iv. 37. 58.
^^^'^ vedemo certe piante lungo V acque . . . confarsi C iii. 3. 35.
^^^■■■•re. dirò , . , come V amistà è confermata C ì. la. 17.
*■*■*« . . . r amistà è confermata e fatta grande C i. 13. 7.
^ *|<a«sta concordia V amistà à confermata C i. 13. 57.
lo eoMferma quello che detto è di sopra C iii. 8. Z95.
conciossiacosaché '1 consentire è un confessare . . . . C i. 9. 73.
H>Ao<k> quello, che non è, non si confessa C ìv. 8. 115.
^^fcjoc questa ragione mosse Agostino nelle Confessioni . . . C. 1. a. 104.
**■ * altro cbe confessione di debita suggezione C. iv. 8. 100.
^■■a»^ della debita ron^jsion^ si priva C. iv. 8. iii.
■™^ che non passassero li suoi confini C iii. 25. 174.
'"'^«JC seguita a confondm In premessa loro opinione . . . . C iv. 15. 4.
"*■ • . . conchiudo lo loro errore esser confuso C. iv. 15. 99.
■"■rt i^ffC; Allora mi confortai molto K M 5. 19.
^ooM/brMs però che vada più sicura K TV. la. xa6.
P*»«wriiB di a)M/ó#*frfo K A?. 33. 113.
^'•tf» »olle parole mi diceano da confortarmi K. A^. 93. X15.
^■^••« cicloni vi sono state ... a oonfortar$ X amore C i. la. 37.
^^■■i ttonforivt quella C ii. a. 73.
CONFORTARE
confortare. Or ti cort/orla, eh' io sarotti ognora Som. Ì. 7.
Donque a ben far cìoschedun si confarii , . P, F. 55.
conforta È sua beltà del tuo valor con/brio Cane. iz. 39.
L' anima mia che n' attendca conforto Cane, xiiu 3$.
il cui dolce splendore Porla con/orto Catu. xiv. i6l
vostra salute, Che sìa txtnforto della sua vìrtute Csn«. rvi. 13-
se non rechi conforto Da lei Ball, v. 13.
£ si d' ogni conforto mi dispoglio ^m. xlviii. ifl.
perch' io Ho seguitato allora i tuoi conforti S. P. xxxviì. 8r.
confusione, che con vergogna Convien che vadan e conftisione, . . S. P. vi. 48,
congelare. Che '1 suo desire in congelato lago ... si posa .... Soh. xxxix, 3.
COngr^are. pronta A sempre congregarsi alla tua morte Cane, xviii. 6.
conoscente. Non si conviene a Donna conosctni* Son. xlv. 3.
confisrtare. disse . . . conforlanelo gli uomini a . . C. iv. it. 113.
conforto, acciocché mi sarebbe alcun conforto K. yV. 15. 58.
alcuno conforto non mi valca . . . ^ . . C. ii. 13. 6.
confusione, dirò, u. confusione A\ coloro C. ì. 10. 105.
La qual cosa era pessima confnsiont del mondo C. iv. 1. 5B.
poi, a maggiore loro confusione ... si distrugge C iv. 14. 10.
tm suo libro, che fece a confusioHt di tutti quelli C iv. 30. 28.
congiugnere. K. congiungere.
congiugninienio. se alcuno congiugnimento v' è C iv. 13. 254
congìuguìtore. fu eongiugnitort delli mìei generanti C i. 13. 30.
congiungere, -gnere. la quale era meco di . . . sanguiniti congiunta. V. N. ag. ^
in quanto è congiunto colle più prossime persone C. i. la. 44.
lo , . . appetito . . . d' esser congi$tnta con C ii. 4. 34.
r anima col corpo foMjYMrf// sono cfTetto C ii. 9. 45,
che . . . congiunti, fanno . . . bene sperare C ii. 11. 34.
sicdiè muovere è una potenza congiunta col sentire C iii. 3. 91.
come ... la divina Virtù tre nature congiunse C. iii. 8. 4.
Amore . . . ò che (ongiugm ... 1' amante colla persona amata . . C. iv. x. 4.
le cose congiunte comunicano ... le loro qualità . C iv. i. 7.
sicché r una coli' altra congiunta . . . sono C. iv. 6. 169.
Congiungaii la JtJosq/ica Aìxloriià co\\& imperiale Civ. ti. 166,
che nulla fìlosofica autorità si congiugne colli C iv. 6. 171.
ogni cosa . . . conviene essere congiunta coU* alterazione . . . . C iv. io. 89.
convcgna essere fOM^MM/o con quella Civ. 10.113.
perocché il perfetto collo imperfetto non si può congtugnert . . . C. iv. 13. 151.
che la torta linea colla diritta non si congiugtte mai C iv. 13. 153.
congiuntissimo, eletto fu in queir . . . congiuntissimo Concistoro . . C iv. 5. ai.
congiunzione, per non seguire 1' effetto della congiunzione . . . . C. iv. io. 78.
connaturale, avvegnaché piij sia connaturale ad esso che C ii. 4. 96.
fanno la loro operazione connaturale ad esso . . , C ii. 6. itr.
questi cutali vili sono innati^ cioè connaturali . , . , • . , C iii. 8. i6ow
intra le passioni connaturali e le consuetudinarie C iii. 8. 170.
ma le connaturali ... del tutto non se ne vanno C iii. 8. 175.
rompono ti vizi innati, cioè connaturali C. iii. 8. 193.
connettere, le . . . adomczze che quivi sono connesse C. i. 10. 87.
conoscente, essere conoscente del bisogno .......... C ì. 5. 39.
non sarebbe stato conoscente Ci. 6.4.
servo conoscente al signore Volgare . . C i. 6, 9.
Che lo Latino non sia conoscente del Volgare C i, 6. 39.
lo Latino non é conouente del Volgare. Ancora non é conoscente
de' suoi amici C i. 6. 57, 58.
^
^
^
CONOSCERE
Di fomoamun e di verità fuora K N. 23. 167 (Caru. li. 40).
A 9on colantii e* hanno conoscensa Catu. x'ix. q$.
Se non per tmu>stfnaa d' uomo, in cui Bali. vi. 16.
*^t30<BBerb. Tanto, quanto rtmosm ben, eh' io sono Ut CaMs. ix. 63.
Wr^ donne . . . amo^ctt* il vii vostro desire ........ Cuhm, x. 6.
Bea OMKMC** k) che va U seve al Sole Ctm». xi. 37.
***Oorte noD * rosKwm/r degli amici perfettamente C I. 6. 74.
•te Hnbbe stato servo totwsewm* C i. 7. 2.
<■ Bcsari wiwncm» ver lo benefattore C iì. 7. 37.
n figliuolo è rwKwrmV del vizio del padre, e quando il
suddito è wnoscwnitòéì vino del signore C iii. la 57. 58.
avere quelle dixposixioni . . . siccome . . . ronosctnsa C. L 5. a6.
^MMMMmad del »ervo si richiede C i. 6. 11.
avuta la coMcaaMta di queste cose C i. 6. 37.
r abito di €ono»ftn*a distinta de] Volgare C. i. 6. 50.
^'^^luede perfetta conoscrnsa C. Ì. 6. 76.
•w*>«^ «Ila fortosrriwfl dell* altre C ii. 1. ga.
cbc ... si proceda nella nostra ffiNOwmaa ...... C ii. x. no.
^taale comincia la nostra conosctnaa C. ii. 5, lai.
la cottasetHMa dell' anima è chiara o . C iii. a. 65.
. potemo avere alcuna rvMoserMait C. iii. 8. 145.
■ •^«^ imìatà ... ha per suggetto la cvHOictttsa deUa C iii. 11. 131.
" ^ SMò appressare alla sua ainoscenam C iii. 15. 68.
b propria contaetnMit della verace Nobihii ; siccome per la
del suo testo ... veder si potrà C iv. r. 80, 8r.
bum wmcvmsa prima è imperfetta C iv. la. 157-
f •^^■» . . . dì vera conosettiMa C. iv. 13. 145.
r^*"«a» tati . . . vfracr, cioè di eonosrtMsa C iv. 13. 157.
«t verrebbe alla cnttostntsa delle api C. iv. 17. 199.
. . s* abbia ronoscenea dell* umana bontà C jv, ai. a.
la eoMOÉcmaa distìngue C iv. aa. 69.
•lfWkéed« . . . banna cottoscfusa delle presentì .... . . C iv. «7. 44.
eh* era la donna delle salute K ^. 3. 40-
li, al eh* io U eotwòòì bene K. TV. 9. 30.
i!(^steaBe volisto eoMosctn Amore y. JV. li. 16.
m\ parca eh* io ') ronowvsai K. JV. la. 03.
^bè . . . sìa ttmosetufo ... lo tuo segreto . . . . K JV. xa. 53.
MSrtea<Ìo, €cmo$f*rà le parole K. JV. la. 64.
0 takta tmagiuare, risposi loro K. JV. 33. 1 17.
lì non «DMOaniamo K A*. 41. t8.
b SBÌarf« vita di quclti che ... ho lasciati C i. 1. 71.
SÉ tvmoann lo suo difetto . C. i. a. 40.
omaaama le cose C L 4. aa.
S éuK «MB pcfieCtftmente ^ottoscrre C. L 6. r3.
at I servo noa tmtosc^ U natura C i. 6. a6.
•I ■■■siine cDMoanrfr al serro gli amid C L 6. 09.
Qa^gM cfe« coMMKtf ... io ger>ere, non amout . . . perfettamente ;
séeeosedUAmoanr da lungi.. . non roMoanr. . .perfettamente C. i. 6. 40^41, 4^, 43.
Ia * -*^- «PMOtor lo Volgare in genere . . . m esso lo €OMPsersst
tfMtett» artli ì Volgare roMiurv>v66r, perchè non è ragione che
r w pib , . . mmomw C i. 6. 4St 47. 46» 49*
A fevpaariMs *HMmvf H anici* non roMOMn*^ il prìncipaie : onde,
9t ao« mmm$ . . Iq Yoigmrt . . . inpossìbile è a lui coMOMm
UmÈoimaÈei /* Ci. 6. 60,61, 63.
K
CONOSCERE
I*
conoscere. Quella virtìi . . . coHobbt '1 disio eh' era crìato Cam. xiu. 77. i
E ciò ronoscrr voi dovete , Caiu. xvì. 31.
Che ciascun ... DI fuor eonoit» che dentro è pietate Cans. xvì. 59.
I^ quai non poason esser couosaufe Se non per . Ball. vL 15. <
Che per le proprietà sue conosciute V. N.B. 63 {Son. 'w, ittf,
Allegro si, che appena il cono^a K A^. 34. 53 {Som. xiv. 4)^
tanto . . . Ch' io lo cùmosco sol dopo *I mio danno Som. xxxv. ti. i
Se nostra donna conosctmon puoi Som. lì. 9. i
al f;:entil atto Degli occhi suoi cottoscrraila poi Som, li. 13.
Ma io avendo ... e ciò non conoscendo^ Ho fatto S, P. xxxì. ti.
conoscere, senza ... è impossibile conoscere gli uomini C ì. 6. 6;^.
per conseguente non può conoscere gli amid C i. 6. 70.
chi vnole . . . conoscerà la malizia di costoro . C. i. xi. 91
è palese, e per me conosciuto, esso essere stato Ci. 13. 43
procedendo da quello che cvnoscemo meglio» in queUo che conoscemo
non cosi bene C ii. i. zit, 11%
in quanto questa via dì conoscere è C. ìi. i. 114.
conviene prima conoscere le sue parti C. iì. a. 50.
che r anima mia oTios/ra la sua disposizione C. il. 10. 64.
coti si può . . , conoscere la sua vittoria . C. il. 11. 35.
quello non conosciuto da molti libro di Boezio CU. 13. 14.
per lo quale si può conoscere quale è C. iii. a. 68.
che ciascuno Intelletto dì sopra . . . conosce quello ch* è . . . conosce
dunque Iddio . . , conosce dunque quello eh' à sotto sé . . . C ìiì, 6. 4t, 43,
conoscendo Lui, tutte le cose comùs^ono secondo il modo della intelli-
genza C. iii. 6w 47 (*«).
Per che ... le Intelligenze conoscono la forma umana C iii, 6. 49
conoscono quella le Intelligenze motrici ... e conoscono quella per-
fettissima C. iiL 6. 5Jl, 55.
n* conoscono che sia ciò C iii, 7. 114.
che conoscer sì può la sua presente passione C iii. 8. 81.
quando I' amico conosce che vergogna crescerebbe al. . . o conosce V
amico suo non paziente C iii. to. 60^ 6&
perocché ... le lode danno desiderio di conoscere la persona Iodata,
e conoscere la cosa sia sapere C iii. 1 1. 6 (Mi)«
conciossiacosaché conoscere di Dio, e . . ■ non sia possibile . . . C iii. 15. 105.
procedono quasi dal non conoscere V uso del tempo C. ìt. a, 901.
questo fine conoscendo . . . limarono e C. iv. 6. 135.
Che . . . comtscer* 1* ordine ... è proprio atto dì ragione . . . . C iv. S. 4.
che arroganza e ... è sé medesimo non conoscere C ìv. 8. 03.
Se questa (cioè equità) gli uomini la conoscessero^ e conosciuta ser-
vassero C. iv. 9. 84 (*m),
siccome . . . conoscere la virtii dell' erbe pare C iv. 9. 140.
conciossiacosaché ... il conoscere la virtù ... sia . . . . . . C. iv. 9. 145.
sicché apertamente ... si conosce la imperfezione C. iv. ta. 17.
conoscere che sieno li principiì ... e conoscrre quello che sìa ciasche-
duno, non é ^- ìv* 13* 37i 39>
nella sua operazione ; che è eottoscere quello che C iv. 15. 114.
a mostrare . . . come si può conoscere V uomo C. ìv. 15. 190.
mostrare , . . come conoscere si può colui dov' ella 6 , C, ir. 16. 25.
per . . . Nobile s* intenda essere da molti . . . conosciuto . . . . C tv. 16. 6x
un verbo che sta per conoscere, cioè nosco C iv. 16. 63.
quelle cose che piti fossero . . . conosante C ìv, x6, 66»
è faUissimo che Nobile vcgna da conoscere C iv. x6. 75.
I
131 --mm^—^-^W- CONSERVARE
BCBMTtfie. Pur nondimen mai ti ranoAfa' chiaro S. P. xxxi. ai.
IVr mi ctma9€tmi lì beni summi S, P. xxxi. 60.
Ched M non mi eonoica peccatore, Ed . . . esser S, P. xxxvii. 65.
Poiché fMMMTO ben U mia malizia 5. P. I. la
Ferdi* io «omostd avere speso invano P. F. $.
Camfmnvr, cor suavc, de te primo Cans. xxL 14.
Dostn donna . . . Ch' Ò sì am^uiM Soh, ti. 10.
y. cnariftiìza.
giova A roHWK/ir ciò che par maravigli C iti. Cans. ìi. 50,
m ciò io Don toHsetito C ìv. Cana. iii. 73 ; 15. 87,
Cbt Ia belu, eh' Amore in voi ionsenU Oimm x. 7.
Bq vegpo che *l mio fin ro'iftf'/t/i e vuoi CtfMa.xvii.a6.
Cke ihce cgmamiir lo core in lui . y. N. 39. 63 (Son. xxiL 4V
Koi iDNWMMr. Signor, che la potenza S. P. xxxi. 55.
VatmiarMAK Signor» che mi sia tolto 5. P. 1. 43.
Omarrva^ adoma, accresce ciò che trova Catu, x. 37.
conviensi quella . . . oMoutn per li loro effetti . . . . C iv. 16. 108.
^Jt^frutU tnro rmwumrAf quelli C iv. 16. 11&.
*co(o(ocbc non la awoaroMo . . C iv. aa. 14.
'^tmmmtéò in %è diverge pirti, quelle . . . ama C iv. aa. 73.
'N^mI per ti quali cofiosrerr si piiò il nobile uomo C iv. 93. 9.
V*kUo per che poterne cfiHoscrrr V uomo notule alti . . . C. iv. 33. 34 ; a6. 3.
*^ la aobtlc Anima (omoveendosi non a%'ere . . . torna C. iv. a8. 137.
Hgni . . . per lì quali coHoaemt si può C. iv. 39. 4.
per toHn^f^fMì* non può conoscere C, i, 6. 69.
t amari C i. 7. 16.
I |*v^ mmaiàUiuU non sarebbe stata obt»edienza comandata inten-
C. L 7. 43-
fff ^^mmgmttÈf non sarebbe stato obbtéttnU C i. 7. 64.
V*^ ^mmtimtmt» Mrà ptìi pronta liberalità C ì. 8. 60.
cooriene essere nel dono 1' utililk C ì. 8. 1x3.
• ^t mmft^gtéfnf* t più virtuoso C ii. 4. 74.
^^4i q««i21o si Tcde per ragione e per amafgngmir^ che .... C. ili. 14. t»9.
^Ì^tmt^nmt0 può eaacre C ili. 14. i33>
• ?>mwi%iMii// la particolare C iv. 9. 09.
pdi tflslruiìooe del tvmmgufmf* C iv. la. 134.
omMgMdni^mtnié narro 1' altra C iii. 3. 116.
un altro pensiero, accompagnato di eonj*ntinuHto . . C. iì. 7. 76.
f i^^ stntenia della mente, lo tonséntimtnto cioè C. ii. 7. 8a.
9tf)ȣgmm9tfirmmm rol com$fHtimfmto C. ii. 8. 6a.
CW loMSBittfVMfi/o mio piegava invcr di lui ........ C ti. Ii< 93*
lUkto che il core tom^Miv^ in lui K A'. 39. 9.
€om»nUito dò. io mi ripensava . . ..... I^. A^. 39- 10.
1 tcnaetttifw é txn confessare . . . , . , , C. i. a. 73.
té maatmtSM «è negare puote C. i. a. 75.
«MS* ck* &0 ad esKTe suo <omsmttiad C. Ìi. fl. 15.
fariÉnf* In Oli» scale a tomtmtin C ii. 8. 95.
ifc vcrttft e da nmmmtkt C. ìv. 8. 144.
«•«a la (pale anno . . . gìudìxio è da contmfìft . . . . . . C iv. 9. 165.
Omém mtm è ... da eowm»hr$ a Nerone Clv. 9. 16A.
la quale k grandezze . . . am^rviUw sono . . . . C i. 10. 55.
^ C^ai dM la iMMTM C U. 6. 10.
■■B pué in «OM padre . . . U ao^ effetto ronatrvan C ii. 9. 43.
^ ihaIc <M loro signore C ti, ti. 84.
K 2
CONSERVARE
conservo. Ncque plus vitam sperando constrvo Catu. zxL 33.
considerare. Non tonsitUra lei secondo M vero C. iiì. Cane. ii.
Ma quando io coHsidtro Y aspetto Della 5. P. vi. 31.
conservare, la quale maniresta V amistà, e ferina e conserva . . . . C iìL 1. 69.
perocché il suo essere . . . per quello si amserva C iii. a. 57.
conciossiacosaché ... sia equità alcuna da consenvrr C iv. 9. 77.
la quale del tutto è da tonservare C iv. 15. 64.
nelle cose che ro#fj(-n/itMo la nostra vita C, iv. 17.37.
conservatrice. la quale è madre e conservatric* delle C. i. io. 47.
cooserva^ione. studia . . . alla sua constrvtmomt C. i. 13. 47.
la natura umana trasmuta ... la sua conaervaaiotu C ii. 9. 41.
conviene, a coHstrx'oaioMt di quella C iìL x. 58.
considerare, se anco vuoli cvHsideran lo primo nome suo .... K. N, 34. 33.
Chi valesse sottilmente ronaVfntnr K A^ 34. 41.
può vedere chi bene foH5fV//ra C i. i. 46: iì. 4. 61
conciossiacosaché ciascuna Persona . . . triplicemente si possa con-
sidtrart .... C ii. 6. 74.
Puotesi coHsitUrart il Padre C. ii. 6. 76, 6u
Puotesì ancora considtrart il Padre C ii. 6. 85.
li quali considerando, giudicava bene C. ii. 13. 37.
perocché i loro suggctti sono . . . sotto . . , considerati . . . , . C ti. 14. 131.
la sua considerazione . . . é considerare lì prìncipìi C iì. 14. 138.
chi ben considera sottiimcatc C ìì. r4. 143.
considerando tutte le cose essere numero C ti. 14. 147,
il numero, quanto è in so considerato C ii. X4. 151.
ìOf considerando me minore che questa Donna C ììL 1. 70.
Amore . . . sottilmente considerando, non è altro C lii. 3. 19^
considerando come ... la divina Virtù . . . congiunse C. iìi. 8. 2.
dove si puutc .^»no/v doppiamente considerare C iiì. 8. 115,
quella Ballatctta considerò questa Donna secondo C iiì. 10. 7.
che questa Canzone considera questa Donna secondo C. iiì. xo. 30^
sapere quello eh' ella è in sé considerata e per C, iìL 11, 8.
Onde si può vedere, a»ui(/rraH^ la significanza C.iii.xi. 57.
siccome U vera atnistà ... io sé considerata . . . cosi la Filosofia . . .
in sé considerata C. iìi. it. 131. 134
studio si può qui doppiamente considemrr C ìii. la. 14.
che di quella amistà gran cose prima considera C. ìii. za. 95.
in quanto primieramente sì considera . C. iiì. 13. 4.
saper . . . che rima si può doppiamente considerare C tv. a. to9.
così è uno che tutti questi Gni conAidera C tv. 4. 57.
che considerando le diverse condizioni . . . abbia C iv. 4^ 65.
se consideriamo lì sette regi C. iv. 5. 88.
Se noi consideriamo poi la sua . . . adolescenza C. iv. 5. 97.
colui che solo cotmdera V ultimo fine C, iv. 6. s&
il maestro e 1' artefice che quello . . . a?»sidera C ìv. 6. 67,
maniere d' operazioni, diversamente da considerare C. iv. ^ 43.
che ella solamente cvKwdErni « noM /a C. iv. 9. 43.
e operazioni eh' essa considera e fa C. iv. 9. 46.
operazioni . . . ch^ ella considera e fa in materia C iv. 9. sck
avvegnaché 'I considerare loro soggiaccia alla . . C. iv. 9. 5fl.
operazioni che la nostra ragione considem netP affo C. iv. 9. 66.
da lonsiderart è, che C, iv. 9. 109.
in loro considerate, cose perfette sono C iv. ix. 43*
se si a>n5f'<i>niNO lì modi C. tv. tx. 57.
I
*33 CONSOLAZIONE
^IMsIdcrare. qiuind* io ho ben consitUrato Tutta U legge con . . . S, P. cxlii. aa.
°"nrtgtkl, St che (tmsigh'o invao vi si balestra Soh. xxxvì, li.
Ha mI di quell* eterno e buon coHsi'giio Del . . . procede . , . , P. F. 76.
E d* ogni foNfo/rir r aninu spoglia .... K A'. 30. 80 {Cqhm, iii. 40).
Q«ato |Hctoao che m' ha ttmsola/it C ìi. Gws. i. 33; 10. ai.
tB tbe Mrotlo . . . Consvtarsi . . , Così alti dispersi Cara. xx. 7 4.
c««ftl, Che viene a consoiar ta nostra mente .... Ì'. iV. 39. 65 {Soh» xxii. 6).
CW Mando >oCto il tetto si consola S. P. ci. 34.
mUnmre. per que&to vocabolo , . . solo semplicemente considitmio C. iv. x6. 37.
qidlo dello Mpentiahfo si é . . . cotiatitrart ì' opere . . . . . C. ìv. aa. 113.
taqittflto r Intelletto roMLj»dÌmi lui e mira lui per C ìv. aa. X44,
Orala perfezione ... si può doppiamente coHsìHfrarr. Puotesì
€màé*rmft secondocbè ha rispetto a noi . . . Puotcsi considrrar*
accoodochè ha rispetto ad altri f . tv. a6. ai \bis), 35.
f>ft na— Juamfo, a cautela dico e comando C iv. 30. 44.
4 mestiere fare txmsidtmMitmt sovra una ..... C iu t^. 48.
di quelli ... si procede C ii. 14. 131.
*"*— TI -pifr ■^•--"-^-' p""^'p-''"'""' ■* C. ii. 14. 138.
Pv • . . awr si può amsittfmxmttt della sua xìrtti C iii. t. 90.
N/ di quelle avere potemo C. iii. 4. 93.
aia €muidtra*ìOH* mi trasportavo C. iit. 4. ioa.
cootinue. nuove e ultissime coHm'drramom &\ . . . . C, iii. la. ai.
AnMrrr. cott^gU<itt> dalla ragione, mi dice ^'- W, 15. 51.
CU 4h del cattivato Regolo . . . avere . . . mnaigtialo . . . . C. iv. 5. 139.
hi domandi^ cottsij^iami ; ma . . . senza richiesta, colui
C. iv. 37. 65, 66.
che si chiama ragionativa ovvero consigUatii>n . . . C iii. a, laS.
quante volte . . . per li vostri mnsàgHtri v' è additato . . C tv. 6. 186.
Bensa il fedele comizio delta ragione K W. a. 58.
foaac utile a udire '". TV. a. 59.
odo il tonsigìio della ragione K TV. 4. [4.
io potetti avere di mio coniglio C. iìL i. 35.
onde venia loro la luce del consiglio C iii. 11. 163.
da quel ooMsi^/jo che C iv. 4. 94,
to«MiinBziaoe dello eterno consiglio . . . . C iv. 5. 9.
a* ^9 prvprio studio ne per ooNji^M C iv. 6. tja.
chi a lato vi siede per coms^Ho . . . ,. C. ìv. 6. 184.
eofuigtio il magpore al atnorc C iv. 9. 133.
Li fitti , . . ftooo sette, cioè . . . (ms^Ho ......... C. iv. at. 111.
fe*IÌM»f« . , . doir altrui reo amstj^io C. iv. 34. 144.
Mb Pmdciua vcniono i buooi tomsigh C iv. 37. 58.
4^M parlerò io il mio nmstgtfO C. tv. 37. 70.
Ad» . . . db* qi elli ams$gk ... tu noi d^i vendere C iv. 37. 77.
dira . . . che sicno AMo ìMHvo consisttntt nW iwmbo . . C iv. 17. 71.
òoé r ahàto «Man» tomiatmtt mi mt»ao C. iv. ao. 9.
in eoaà vile modo vii vuol amaotara . , . . K JV. 39. 14.
Qmmtspistam (A# m* iunemtolala! Ben può dir consolata . . . . C. ii. xo. at.
wé a tibt 9à V altrui eomaoimn valca C. ii. 13. ja.
cfcs aàtssmo aconaolato avca tenuto a consolarsi C il. 13. 13.
Bi» M Ikcrio, nel quale . . . tommlaio s* avca C si. 13. 16.
m, cW cercava di fmaolmn ma C ii. 13. 34.
■fclfcliWi aoud pretesco ^ eomaolmmoM ....... C ì. a. 98.
le «raa daU Bolla toasoimsiofté .... C ii. 10. 04.
smmamt diea Boetfo ne/lji ju^ Consvltmon^ C li. 11. iB.
UWb
CONSOLAZIONE
n
oonsorte. Ne) regno degli eletti e suoi consorti S, P. ci. 84.
Vedendosi giacer con lai consorti S. P, cxliL at.
Ch' alle grazie di Dìo sarcm consorti ... P. F, 57,
consueto. Ma con la cvnsutta tua bontade S. P. cxliL 9.
consumare. Poi mi partii, con-simutfo ogni duolo . . K S. 33. 307 (Cuna. li. 80)
Ch* Amor per coitsiitHanm ìncrnspa r dora Catu. xii. 64-
questo fuoco m* have Già eonsutnato al 1' ossa e Cans. xx. 86.
sì . , . Che della voglia si consuman tutti f^. iV. 37. a8 (5<m. xx. t^
Guardate bene, s* io son consumata Som. xli. ta.
Or non mi vedi consutnare in pianto Gli occhi Som. xlvii. 5.
la vita mìa ... È arsa, consutnata e trista e stanca S. P, ci. 43.
La Gola è, che constuna savii e matti P. F. 199.
oonaummare. che la potenza Degli . . . più mi consufnmi . . . . S. P. xxxi. 56V
contare. Qual io divcgna . . . Amore, .Sa] contar Ut, non io . . . . Cans. xi. 47.
Convien che tal desto servigio conti Cttnt. xlv. 58.
Disvia — cotanto e più qtiant' io ne conto Cans. xix. 79.
Lieve mi contmn ciò che m' è grave Ca$ta, xx. 84.
OOnaoIaJCioiie. avea toccate parole della consoltuioru di Lelio . . . C ii. 13. aa
O eonsointione delle cose e della patria perduta C iii. 11. 167.
le chiama Boezio, in quello di CousoInMiotu C ìv. la. 35.
ecco Boezio in quello Ji ConsoIoBÌont dicente C iv. la. 74.
Boezio nel secondo della sua Conso/asioné dice C iv. 13. 131.
consolo, emancipata da Bruto primo Consolo C. iv. 5. loo.
consoni Igliare. ch^ volle quella eottsotnigiiart colla vita sua . C. ìv. 33. 104.
consonanza, quello parlare che ... in rimate consonane* cade . . C. iv. a^ 108L
consuetudinario. Altri sono vizi consuetudinari C iii. 8. 161.
questa differenza è intra le passioni connaturali e le ooMsur/M^tManV,
che le consuftt*dinarie . . . vanno via C Ìli. 8. fjo^ l jl.
consuetudine, sia conosciuto . . . per lunga consuetudine K A^. xa. 55.
il beneficio ... e la consuetudine sono cagioni C. i. la, 94.
mosse la consuetudine della gente C i. la 56.
per benevoiensa dilunga (onsuetudine Ci. 13. 6.
ci t stata la bentvotenea delia consuetudine C i. 13. 60.
a* accresce per la consM/fWixr . . . CL 13.64.
alli quali ncm ha colpa la . . . ma la consuetudinà C iii. 8. i6aL
si fuggono e si vincono per buona a>M5w//M{/(M/ C iti.fi. 165.
per buona consuetudine del tutto vanno via C iii. 8. 173.
cioè la mala consuetudine C. ili. 8. 174.
molto per buona fùiuM/^'i^tW si facciano lievi C.iiì. 8. 177.
perocché la consuetudine fnonf è equabile alla natura C. iii. 8. i8z.
per lunga consuetudine le Scienze . . . sono chiamate C iii. 11. 179.
il suo nobile nome per consuetudine t comunicato C iii. ix^ 184.
per mala consuetudine . . . era tanto fortificato C iv. t. 50.
riguardo avere alla comune consuetudine di parlare C. ìv. x6. 41,
se . . . non é . . . e sostenuto . . . per buona consuetudine . . . C. tv. at. 134.
acciocchà . . . per buona consuetudiru indurì, e C. iv. ai. lyt^
consumabile. 1* umido è . . . sicch' è meno . . . consumaòife . , . . C. Ìv. 34. 5^
consumazione, attenderao ... la consumasione del . . . movimento . C ii. 15, 117.
consurgere. Lo più bello ramo che dalla radice . . . consurga . . . C iv. 8. a.
un dubbio che pare roruwr^rr C iv. 11.38,
contare, che per pane si conta nel mio corredo C L a. 8.
allo amico dee 1* uomo Io suo difetto cantare C. L Al 30.
vedere non sì può, 3' io non la conto C L a. t
siccome puossi manifestamente cosi coniare C i. 9. éu
135 ^^^^ CONTENTO
OQOtire. Cbe le saprà contar mia ngion buona K U. xa. ii6 {BalL i. 37).
Tiolo . . . Ch* io noi saccio cottiart BaìL iv. 30.
Di Birci e de" fratci posso rottfarr SoH. liv. la.
CBntt Messa 1' avre' in casa il conU Guido So», lii. 14.
ntaa^tan* A Dio sì rimarita, ConUmplando la 6dc C. ìv. Canx. iii. 138.
Che 8* io coMifmph il gran premio venturo Son. xxxvii. 9.
GOOteodere. P«- che lo entrare a lutt' altri è conteso Ctwa. xW. 59,
CaitWltarftì Mi convien coMietttardi dirne poco C iii. Cxk«. iì. 6a.
Un kuDC . . . Cbe V anima coHtmta Ball. iii. 6.
contento. Tu vuoi eh' io muoia, ed io ne son coHttHto Caiia. xi. 7.
^uel cb' ella sia, di tutto son contento Cane, xiv. 44.
Goahrc Lo ciclo . . . che per Primo Uobile . . . é cohùUq . . . . C ii. 15. 133.
di rio che di Nobiltà ^ contato C iv, ap. 8.
CQOtc Chi non ha ... il buono Conte di Tolosa C iv. 1 1. 108.
OMlnplante. nove maniere di Spìriti contemplanti C. U. 6. 93.
WjHliplare. dì loro si puotc triplicemente contemplare. Chi si può
(9)M!rw//(irr la Potenza C. ii, 6. 6[, 63.
(notai etmìemp/art la somma Sapienza C. ii. 6. 66.
pMtes eomiemplatt la . . . Carità dello Spirilo Santo C ii. 6. 68.
Iit Onliitt che diversamente confemptauo C ii. 6. 76.
qoeito totttemplano li Cherubini C li. 6, 84.
cb' io pensando contemplava lo re^o de' Beati . . . . . C. ii. 8. 4 e.
stooacbc I' anima . . . non solamente contempla essa verità, ma
tacora contempla il suo contemplare medesimo . , . , C. ìv. a. 157, 158 [bis),
«nttcachè quello del contemplare siu più . C iv, aa. X07.
"■"taBjÉitivo. in vita contemplativa o attiva C. 1. 5. 75-
l'alta della ette miV/, e quella della roM/«m//a/i'va C. iL 5. 70.
e aoD ivesscro quella della ctin/r/H//a/tV(3 C ii. 5. 74.
** ttotè la l'ita Attiva, e V altra la Contemplativa C. iv. 17. 89.
■••«rare che la Contemplativa vita fosse ottima C. iv. 17. 108.
'•FdidU della vita Contemplativa C. iv. 17. 114.
questa contempUmone fanno li Serafini C ii. 6. 76.
totitempla*ioni fauno le Potestadi C li. 6. 88.
^c per mii/4-m^aniewu della Verità s' acquista C. iii. li. 147.
'^f^ U Gji(/rm//a^H# è più piena di luce C ìv. aa. 1 89.
^** «ila nostra ContemplaxioMe Dio . . . precede . . . , . , C iv. aa. 193.
fru.^^ Unno per le sue buone , . . contemplaaioni C ìv. aS. 40.
■Zzr^^l*OrBneO, lo nascimento . . . che fu contemporaneo alla radice C. iv. 5, 53.
^^^^'Cre. nella quale contendono in me diversi pensamenti , . . C. ii. 9. 5.
Q^'7**>do «w/rt^lftì, come ... si ra^onerà . C. ii, 9. 136.
^^^'^•^ che la Canzone proposta è eonientita da tre parti . . . C ii. a. 59.
**tremo, e cbe contenesse lutto C iì. 3. aa.
™^*ta parte si ft>»i/*r«/ tutta nel verso C ii. 11. 6.
^^ '"*^«. . . per le utili digressioni che contiene C tv. 34. 185.
lY^r^-'^^aicntO. cioè contentamento in ciascuna condizione di tempo. C. iìL 13, 113.
I '^t. promettendo a lei, cbe di ciò ... si con1e*tterà , , . . C ii. 11. 88.
^^ t»*ij nobile ... si e contentarsi C iii. 8. 38.
*^^^» guardando costei, la gente si contenta .... . . . , C. iii. 8. 43.
r*^ ahro rondo che per Io contentare in Paradiso C. iii. 8. 45.
nel tuo aspetto contentane la sua vaghezza C. iii. xa. 108.
non solamente . . . sta contenta C ì. 3. 63.
• * <ÌAc . . . sìa la nostra vita essere contenta C i. 8. 88.
^^ T mio beneplacito fu fOM/ZM/o a C ii. a. ai.
*^ • ■ . senza quella esser non può contenta C iii. 15. a6.
CONTENTO
contento. Vanno piacenti Contenfi ^- che . . . sìen lodali G»«#, rix. 47.
E ciascuna di lor fosse confenta Stm, xxxii. 13,
conto. Ed io che le son conto . . . Non tacerò Cans, xix. 80.
Poiché fatta si fu palese e co»Ua Cans. xx. 37.
contr" Cant. xix. 8; BaU, vii. 13; 5. P. vi. 31;
contra (i). C. iv. Catu. ìii. 141 ; Cohm. ix. 8: x. 4, io: xiii. 5; xiv. 45 ; xìx. 133: V, /V, 144
84 {SoH. vii. 6) ; 5. P. vi. 19 ; xxxvii. 39, 84 ; ci. 30 ; cxlii. 63 ; P. F. 134, io^t
contra (9). Scinper insurgunt contro me de limo Gtru. xxi. 18.
contrario. In trarre a me M contrario della vita Som. xxtì. 13.
contento, che s* acquista e felice essere e contento C iti. 15. 49.
il quale ... li re tenga amttnti nclli termini C iv. 4. 38.
contenzione, però vederne . , , couteneione tra gli artefici . . . . C. iv. 9. 131.
Senza coittnieìone perirò le leggi C iv. 11. ad.
continuamente, la quale continuamtntt meco stava K TV. a. 51.
anzi contittuamtnfe mi rìprendea .... K TV, 15, 3.
end' io cotttinuatnente soffersi . . . pena . V. N. 33. 4.
vedere continnamcntt avvenire C i. io. 36.
era soccorso dalla parte dinanzi continnamentt .... . . C. ii. a. 33.
Questo cielo si gira . . . continuamente C iit 5- 67,
lo metzo, che continuamente si trasmuta C iit. 9. 114.
li vapori della terra che continuamente salgono C ìii. 9. i»a.
awegimchè le Intelligenze . . . mirino coniiniuimentt C. iiì. 13. 48.
quello che per ispcricnza continuamente vcdcmo C. iv. i, 3.
le costei lazionif che continua»nente si trasmutano C iv. ai. 65.
COntintionza* a dare ad intendere la sua continuanaa C iiì. 3. loi.
continuare, per Io lungo continuan del pianto y. N. 40. 31.
rade volte quello continua C i. 5. 31.
dice . . . continuandosi a\V ultime sue parole C. iì. 11. 11.
poi, continuando In sua luce, caggtono C. li. 16. 43.
altrimenti non si continuerebbe la umana spezie C ili. 7. 87.
lo spirito . . . die si continua da essa alla parte C. iii. 9. 84.
continuità, lo qual corpo mobile ha in sé ragione di continuità C. ii. 14. 135.
continuo, vedcmo continua spcricnza della C ii. 9. lot.
poiché da lui continui pensieri nascevano C. iii. 9. 74.
per gradi quasi coN/iHNi dall' infìma forma all' C Iii 7 71.
ma sìa , . . continuo per gli ordini dclli gradi C. iii. 7. 77.
il quiUe . . . informava continue . , . considerazioni C. iiì. la. ao.
è . . . dell' altre Intelligenze . . . per continuo sguardare . . . . C ìii. 13. 73.
contr' C. iii 9. 13.
5. lay; 11. 9;
contra. K N. 15. ao; 40. i ; C ii. io. 30 ; iii. 5. ia8, 130; iv. 3.
la. 81, 83 : 13. 70 ; 15. 135 ; 17. 53 ; 30. 14, 33, 34, 39.
contrada, il piii vile villano di tutta la contrada C. iv. 11. 79.
che altro . . . pericola e uccìde ... le contrade C iv. la. 93.
CODtnuldire. se alcuno volesse dire, contraddieertdo C iii. 7. 105.
contraddizione, non è contraddiaione ciò C i. 6. 71.
E non ha contraddioione C ì. 9. 59.
contrarietà. là dove alcuno dubitasse di questa contrarietà . . . . C. iii. 10. 46.
contrario. U quale è contraria dì tutte le noie K TV. 13. 50.
ciò pare contrario di quel eh' io dico K TV. 39. 43.
appare che V uno detto non è contrario all' altro n TV. 39. 50.
lo stomaco suo è pieno di umori . . . contrari C i. x. 99.
con loda o col contrario , . . . C. i. a. 69,
volgendo le cagioni sopraddette nelle contrarie C i. 3. 73.
si volgano ciascuna in suo contrario C. i. 4. 89.
f
J
137 ^^^^ CONTURBARE
CUOtluklu più . . . Che se il eot^rario uaasaer tai nipschìnc .... Som. xlv. 14.
Ok ... Mi scn molesle e 'I con/rario mi fanno Som. xlvtU. 14.
OQOtnnx Tro\'a eontraru tal^ cbc lo distrugge [, V umil pensiero] . C ìt. Ginj. ì. 37 ;
to. a, 8.
diuane, e* par che tu parli mntmm [AI] C. ìiì. CaMm. il. 73 ; 9. ai.
unbMtuV^ che . . . teme Al tuo romaiidainento rontraa/arr , . . S. P. 1, 73.
Per wmtma$ar alla focosa Venere 5. P. ci. 33.
ooolrlllk T. *1 cor anfrito e bene umiliato Si può chiamare . . . . S. P. ì. 65.
COOtlidODe. Oaàe vedendo la amtri^niM Del popol d' Israel S, P. cxxix. aa.
Mai umhìtWM quella è, che stnuta II mal P. F. 106.
r oniioci] . . . che proccdon da coninnoni P. F. 138.
coatm. C ii. Cmhm. i. 19 ; Ball. iv. 44 ; x. 38 : Soh. xxxi. i3 ; xxxvi. 5 ; 5. A vi. 5.
fiOBbUttrc Che tv*ÌMrhato possa ornai star fermo S. P. \i. ta.
V ufana mia £ tanto mniurbaia . 5. P. vi. 14.
OOrillriu. comandano il am/rantb dì quello che vogliono C i. 6. 15.
per fiigfirc lo contrario . , C. L 1 1. 75,
W piwlHiirime per contrario ... si tiene C ì. 1 1. 139.
<W 1 KM» eoHtnàrio, cioè la ingiustizia ... è odiata C i. 13. 78.
Ik dmte looo pensieri contrari C ii. a. a6.
Mrs 1 pcaaiero ... e quello che gli era conlrono C ii. a. 30.
quello eacre contrario, che naturalmente V uno
fugge r akro C ii. 8. 70, 71.
oggi a* osa il tcmànrio . . C ii. 1 1. 63.
^ lo vulnvie di questo C, ni. 3. 75.
4A • dktrugge lo suo contrario C. iiì. 8. 153,
per b soo rontmrio si corrompe C iiì. 8. 174.
h qvùt a lei potrebbe essere stata contmria . C iii. 9. 7.
*' ptf che Cu aia contraria a una ina sortila C. iii. 9. 33.
^ perchè pare oMtfrarw a quella C iii. 9. 41.
■Ittiaeirti anderefabe in contrario di s^ mcdcaimo . . . C. iii. 15. Bo.
h— twin «ady^tbc C iii. 15. 83.
ifea^ dm «tfai ragione pare essere fon/rana ...... • C iv. 4. 90.
ME b ano lonàmiù t lurpcxiA e C ìv. 8. 13.
I^hIt coMlrartp irrevcrenu . . . diccrc ... si può C ìv, 8. 15.
eie . . . dìrebbono il contrmrio C iv. 8. 81.
I ^ la viltà Meno MM/rarù a Nobiltà C. iv. 10.98.
MaoeaaìAcoaacbe V ano rontmrio non sia (attore dell' ahro . . . C. iv. io. 101.
^ . . . apportnoo il tontmrio C tv. ta. 39.
fKlio che va in contmrio ..... C iv. 13, 195,
t ptr contrario . . . tanto ptù tardi nobili si fardibero C Ìv. 14. 73.
Il^nalt ^U^ dtvma natura e alla . . ^ contrario C iv. ai. 86.
^■dfe ee^ che a lui sono <P*i/mrv C. iv. aa. 51.
fi . . . eombinatorì delle nmtrari* qualitadi C iv. 33. 1 13.
. , che tua fomtmno alle parole Ci», 34. 154,
, . . a cMere grazioso, ovvero Io contrario C tv. 95. la.
•eJ contrario, non li puote a\Trr la . . ■ . . . . C iv. a6. iq6.
M* óft tanto é contrario a quello che C iv. 97. 140,
io MMln^gk) figlk) e nipote fa lutto il contrario C iv. 39. 64.
Ik booftà ... oscuri e celi i] roM/nind Civ. 99. 117.
K. iV. u. 136. «5. 47: 39. 43; 40, 13* C ì. 3. 18, 31, S9< te; 7. 88; 8. loj;
««. 54. ^".93. ««; ii. 5.B9; 7- 70: 9- 96; IO- 5. •8: >6. 69; iii. 5. 106;
a. 185; 9. to; 14. fe». 83; iv. 5. 75. »36, '74; 8. 31 (A»»\ 39, 40. 67, 85, 87,
lat; ta. Òt, aio: 13. ia6. 1O6; I4< 43> 46* U5 : I5- N6. s6a; 17. iii>;
CONTURBARE
conturbare. Vado dolente, tristo e conturbato . S. P. zxxviì. au
Onde ... il mio core è molto conturbato , , S. P. cztiì- ao.
convenire, quale ConvUn* a donna aver . . . . . . K. M 19. 67 [Canz. i. ^8).
Ben com>errà che la mia donna mora t^. N, 3^. 161 {Cohm. ìi. 34),
Convfwnti parlar traendo guai . . V. N. 33. 46 {C*ms. iit. 6).
E certo e' mi convitti lasciare in pria C. iii. Cam. ii. 9 ; a. 9 ; 4. 14.
É oltre a quel che si convient a nui C. iii. Can^ ii. 44.
CCMlvenevole. non è convenevoli a me trattare di ciò V, N, 09. 93.
£onx/t»evoÌe fu più per quello cammino procedere C. iv. 17. 126.
dice bella e cnnvetietioU induzione C. tv. 18. 41.
con bcHo e convenevoit esemplo C. ìv. 19. 35.
dunque . . . cottvmtvoU comparazione fu C ìv. 19. 69.
l'h^ non tra ronvfnevole la Divinità stare C iv. 23. 98.
convenevoUssirno. di tutte quelle cose . . . commtevolissimo trattare è C. iii. 8, 14J.
convenevolmente, la quale convtrttvoimtntt a sA tiene ... il maggior
numero C. i. i. 31.
concetti convfn^oItHenté . . . si esprìmono Ci. io. 83.
io commtrvolmfM/é deggio loro parlare C ii. 7. 25.
altrove ragionerò più convenrvolrfUMte C. iii. io. 41.
non sempre sta eonvenexfotmtnte nella bocca di C iii. xo. 55,
per cosa in^Hsj&f^' si tratta ra»ivMrt/o/mrH/« C. iii. 12. 46.
conveniente, per altre parti non convenintti al suo fervore . . . . C ii. 15. 50.
a questa età essere quattro cose coHvtnienti C iv. a^. 18B.
convenientissimo. queste . . . virtù a questa et& sono conveinentissimé C. iv. 37. 15.
convenire, alla guisa che alla stia . . . etade si conittma V. A*, a. iB.
tanta . . . che mi cont^tua fare . . . compiutamente K. ^. 2. 44.
La donna . . . convenni che si partisse K TV. 7. a.
per la quale mi convenne partire della K flf. 9. 3.
e che ti converrà mostrare ad altrui K ;Y. 9. 35.
lanlo più Rravi e dolorosi punti gli conviene passare K A', 13. 15.
tonfimf clic io chiami la mia nemica K TV. 13. 58.
però , . . conttniivi che le facessero compagnia nel K. AT. 14. 18.
a me convenne ripigliare materia nuova K /V. 17. 7.
che certo il line . . . t^nviert* che sia novìssimo V*. N. 18. a6.
pensai che parlare dì lei non si conveniva^ se non che K M 19. 6.
Dico bene, che ... si converrebbe usare l"'. N. 19. 148
tanta . . . che mi convenin stare come coloro K A'. 33. (k
Dì necessità conviene, che ... sì muoia K. AT, 33. 17.
che nel principio non gli ronr/nùw sospirare V. N. aó. 35.
a trattare, come si converrete, dì ciò K AT. 99. ai.
per quello che ... mi converrebbe essere lodatore dì me . . . . K. AT. 09, 94.
Tuttavia . . . cottviensi qui dire alcuna cosa, acciocché pare al
proposito convenirsi V. S. 09. 33, 35»
uomini a' quali si eonvenia di fare onore V. N, 35. 8.
mi parve che si convenisse di parlare a lei V. N. 39. aB,
veggendo siccome . . . temperata e virile esacre conviem . . . . C. i. x. xi8.
altro si conviene e dire e operare a una ctadc C i. t. 119.
tanto splendido quanto conviene alla sua grida C i. x. 136.
convieniomi purgare dall' altra C ì. 3. 7,
Onde . . . coHvienmi che con più atto stilo dia C. ì. 4. xoi.
Dunque . . . conviene questo Comento . . . essere soggetto . . . C. i. 5. 36.
che si conviene conoscere al servo C. i. 6. 09.
La vera obbedienza conviene avere tre cose C ì. 7. 6.
come . . . converrebbe . . . comento Volgare e non Latino ... C. i. B. 3.
1J9 ^^iiW^^ CONVENIRE
Ili €ot9VÌt» contentar di dime poco C. iJi. CaHM. lì. 6a.
Le dolci rime d' amor . . . Convint eh' io lasci C. iv. Canx, ìiì. 3.
Che tempo a Gentilezza sì fonvtgna C iv. Ca»i9. ili. 67,
Pferdlè in medesmo dcttn Convengono ambedue . . . C iv. Catta. ìii. 95 ; 18. 06.
Oade mmrmt dall* altr.i wgna 1' una C. iv. Cant. iiì. 96.
Da %t eornvùn che ciascun ben si muova Cahm. ix. 9.
Che par che «i eomptgna Di darle CaH9, ix. 71.
Saodiè f ir ne r»mt>N# air altrui posta Ca»u. x. 51.
Ajbot. dacché «miWn pur eh' io mi doglia ... £ Can*. xi. i.
cioè a dire che si awrcvii^ con lui C i. 8. 36.
pCffcM ... il dono . . . conviimg essere uHìt C 1. 8. 45.
Omàft . . . totnrmu sempre essere in mÌ2;liorc C ì. 8. 74.
che U dono arni^nt* essere utile C i. 8. 81.
Oade . . . com*mf a lui essere utile C, ì. 8, 90.
Per che . . . eotwJtfU essere utile a chi riceve C. t. 8. 98.
tumwùmt . . . essere libero lo dono ... e conae|^ente ctmvùn* essere
ttd donol* utilità del ricevitore C !. 8. i io, 113.
Omàt ... si roHwttr essere netto d' ogni atto . . . cosi comune «sere
lo dono C i. 8. ia6^ X9^,
le m . . . condizioni, che tonwn^tio concorrere . . . C Ì. 9, a.
OmIb . . . convùnr che . . . venga^no a mal fìne C i. 11. 38.
rite per usanza s' acquisti Ci. 11.48.
apottUione convime essere litttrale e aiUgorica C ii. t. 15.
a lao^ e a tempo si converrà C ii, t. 136.
tùmwmmr , . . molta battaglia , , C, ìi. a. 37.
mtmwim priau coooacere le sue partì C ii. a. 50.
lA évn d" Aatrolegia gli arnviéne parlare C ìi. 3. 34.
Ia sua re%Tilu2Ìone ^ minore e coHvùne essere in C. ii. 4. 67.
itmtùm essere altre di fuori di C. ti. 5, 78.
c%t (/*. che) alle sustanze separate coMvtgna la speculativa vita,
ceae per la speculativa ronvegtia loro pure 1' attiva vita (/*,
come che pore 1* attiva convegna loro) , C ii. 5. 93, 93.
Pir che eomwngimo esacne nove maniere di Spiriti C ii. 6. 91.
m htmt intendere . . . fottwnia ragionare C. ìi 7. 4.
ti eomaitMg ad aprine la sentenza C ii. 9. 3.
ai etmvÌ0U dire della parte dcU* anima C ii. 9. 6,
immortale cofmgmi eseere lo revelante . . . . C. ìi. 9. 106.
P mtéktiB e enmero in rhc paiono fowenirt .... . C. ii. 14. 9.
perù aver ragione di fine . C ii. 14. aia.
che a ben giudicare ... si comfùnt C ii. 14. 338.
seguire ai' flwrrww r UDO . . C. ii. 16. 55.
. . . tcnìiimt . . . naa proportìone esaere C. iìi. i. 58.
rome si oMwmdm* C. iii. z. 96.
■ dividere in Ire parti si rvNcioir C. iii. a. 4.
ncionate sono . . . wtnitnsi procedere a . . . . . C iii. 4. »
Cb« A SM i»mii*m lasdAre — molto C. iii. 4. 9.
ai ammtm alla seconda C iii. 3. 3.
osi gir«zioD* wiwimm . . , essere due Poli fermi C iii. 5. 68.
che Maria veggia C iii. 5. 142.
anche che il Cerchio — veggia C. iii 5. 173.
nache che li due spazi . . , veggiano C. iiì. 5. 169.
• • • (m^ùm cosi ar\*enire C iii 6. 33.
le tomttMgomo ppocederc CiiÌ7<iiii>
ijyipjypiato iwwwi emere lo corpo . . . C. iìi, 8. 5.
CONVENIRE ^^^^^^p I4I
convenire. E partir le amviou innamorata Gnu. xiiì. aB.
Cofivim che tal desio servigio conti Cìhm, xìv. 58.
Però, se a voi cottpeng . . . mai fare impresa Carta, xvì. to,
Chò quel, da cui cont'ùn che *1 ben s' appari Catu. xvi 35.
A te roifftfH eh* io drizzi la mia face Cans, xvìi. 9.
tanto . . . luce, Quanto rontvn, che {S. convcn ; eh' i) cosa che . Oih«. xvii. 39.
perchè questa Cotmen che di sé vesta Gi»m. xix. 67.
Sollazzo è, che convetu Con esso Amore , Cana. xix. 70.
quando g)' incontra Che ... gli ronvien mostrare Ctitis. xix. 131.
convenire, la molta concordia che intra tanti organi convittu a . . C iii. 8. 8.
però si ronvieite all' uomo . . . moderatamente ridere C. ìiì. 6. 100.
d* insegnare a lei come sé scusare le convirut C iii. 9. 16.
L' intelletto ... mi cotwUnt in tre particole dividere . . . , , C iii. 9. 03.
Per che . . . convitut che M mezzo ... sia senza C iii. 9. 90.
Onde molta discrezione in ciò avere si convùtte C iii. io. 80.
coHvifttii qui . . . mostrare e dire che è questo C iii. 11. 14.
questo roni'fVw essere o per utilità, o C. iii. tz. 79.
cosi . . . conviene essere 1' amore alla Sapienza . . . cotti-iene essere
lo studio e la C. iii. 1 1. 81, 83.
ma coHvÌ4nr che 1' uno e 1' altro aia , . C iii. 1 1. 88.
cosi di cosa intelligibile . . . trattare si convitnt C iii. la. 48.
non è . . . ma amvietu per qualche accidente essere C. ìiì. la. 65.
e di necessità farsi roMVim/ C iii. 13-35.
cosi coHvintt che sia etemo lo suo oggetto C. iii. 14. 53.
ora in questo ... si coitvient trattare C. iii. 13. 6.
E qui si coavigne sapere che C iiì. 15. 13.
per non parere ciual parere si convitti* . C. iii. 15. 139.
coMvifHsi per tostana via . . . ordinare C iv. t. 66b
Nel principio . . . roHi/iVfm quella partire C iv. a. 3.
Dico . . . che a me convieni lasciare C iv. a. ao.
Perchè saper si n>HOT>M/ che C. iv. a. loi.
che a tanta materia non ct>HM>Mff essere leno C iv. a. tia.
che pare non convenire alla promissione , . . , C iv. 2. ia6.
partire si «mri>«r per le sue parti principali C Iv. 3. 3.
altre divisioni fare si cvnvmg^mo C iv. 3. (4.
che lungo convenga CKcre lo Trattato C iv. 3. sex.
convient a satìsfacìmcnto dì quella essere la città C iv. 4. 17.
Onde , . . discordie e guerre convietu surgere C iv. 4. a6w
a . . . contitene . . . tutta la Terra . . . esser Monarchia C. iv. 4. 39.
che . . . una di quelle conviene essere regolante C iv. 4. 48.
che a perfezione dell* . . . religione . . contnétte essere . . . . C. iv. 4. 64.
che la elezione . . . convenia primieramente procedere C iv. 4. 93.
perocché ... la Terra ronwm'va essere in C iv. 5, «5. '
perocché I' albergo . . . convenia essere mondissimo C iv. 3. 34.
procedere oltre si comnene la mia digressione C. iv. 6. 5.
a vedere ... si conviene sapere che C ìv. 6. 74.
Dove ... far mi convient una quistione, e rispondere . . . . . C iv. 7. 55.
perchè lunga conviene essere la ragione C iv. 8. 150.
reducerc alla mente si conviene quello C. iv. 9. 5.
che . . . tutte le cose che fajino una cosa, rowpfVvw essere prima quella C iv. 10. 81.
e ogni eosa eh* è alterata, conviene essere congiunta C. Ìv. 10. 88.
e per la ragione . . . che altera . . . convegtta essere congiunto . . C. iv. io, 1 13.
alle quali si roHfiirHf al presente intendere Civ. 11.5.
perchè più testimonianza ... si conviene C iv. la. 80.
CONVENIRE
snvtalre. Siccome si conviene Bali. iv. 16.
eh* io dica Lo tuo fallir . K W. 8. sa {Son. iv. 8),
chiamar la mìa nemica K ^. 13. 48 (Som. vi. 13^.
^cch* uomo coMivm'tvi esser disfatto Son. xxvi. io.
Oade 1 fonvifH morir Soh. xxxì. 7.
Ck( li tomfittu ornai altro cammino Alta mia nave Son. xxxiv. 3.
Scpiiar ai cDMiMlm se r altro è stanco Soh. xxxvL 14.
)^ ri mmwmu a Donna conoscente . . . Turbarsi, e Som. xIv. 3.
sodisfare il gran desio Son. xlvi. 3.
Noa più sapere che sapere ai convegno C. iv. 13. 6a.
cWdrili due inconvenienti, 1' uno seguire ronvitne C. iv. 15. 15.
ptrdbé tale . . . awtpiim/ essere tutta la umana generazione . . . C. iv. 15. a6.
OTM9MW la umana generazione . . essere discesa C iv. 15. 43.
Cihe contro a quello . . . disputare non si eonwnr . . . . . , C iv. 15. 164.
dxvMnia procedere al trattato della Verità C. iv. x6. 16.
cihc , . . AMSMfwisi quella di&nire e conoscere . C. iv. 16. 107.
due cote che vedere si canvenia C iv. 16. 119.
dm cose mi trovano rontvwi'rr in una C ìv. 18. 14.
*^ ìf^ltiliAvUe t vinuté .,. amvfngotto in questo C iv. 18. 93.
c^ però (onviem V una procedere dall' altra C iv. 18. 31.
•"■* tirili cotale e NuUltà convengano in una cosa C iv. 18, 61.
^^ P«tO si ttmvtgna V una rìdurrc ali* altra C iv. 18. 6a.
p'^fanWnJ ai €Omvitm alla seguente parte C iv. 19. 5,
P*"N-diè ■ lofo si ctinvùn^ di guardare C, ir. 19. 86.
^*^ «... le cotte amitngoHo essere disposte alti loro agenti . . . C. ìv. ao. 59.
■•■ ■©condo quelle procedere «i ro#n»ifFr* C ìv. ai. 30.
che tal sementa coltivano come si convtenf C. iv. at. 117.
... e cosi cont-tent che '1 suo movimento sta sopra . . . . C iv, 33. 55.
cascre quasi . . , assimigliantì C, Ìv, 33. 59.
entrata convUne^vtn , . . certe cose C iv. 34. 105
W nostra anima nmvùtu . . . operare C iv. 35. ia8.
it prima cuniigné cascrc perfetto , . . rDMinirMn questa . . . pcr-
(exiooc avere C iv. a6. 36, aS.
che e quanto si cvMMÌrw . . . . C iv. a6. 39. 40.
Appetito conwiir esaere cavalcato dalla Ragione . . . . C. iv. 36. 43.
Appetito . . . ubbidire convient C ìv. aó. 49.
i« . . . esaere ... ne convegna temperati e C ìv. a6. 78.
5^"^^«liè sd essa si comvifnt guardare C. ìv. 36. 83.
amare ti suoi maggiori . . . CdikWiui amare li suoi minori C. iv. 36. 85, 88
lenlc ai conviene al Giovane C iv. a6. (05.
U . . . perfezione . . . convinte venire quella che ... e con-
'aprire V uomo quaal com* una rosa . . e . . . questo conviene
{«questa terza età. . . ContMiTHM'adunque essere Pméente C. iv. 97. 35, 37, 40, 43.
*^ die non sì tamvengano . . . decimare e C ìv. 37. 84.
acicbe a queau età essere Giusto C Iv. 37. 88.
anche a questa età essere Largo ; perocché allora si evn-
'la cosa, quando C iv. 37. 104, 103.
a qtHllo che fare sì conviene . C iv. 97. 140.
■ aacbe ■ questa età cascrc AffakiU C iv. 37. 143.
■**•-. queste cose tvnvmgeato a . . . n' ammaestra C iv, 37. 155.
■^ ^iifc due coae totwt*tga.HO a ... ne figura C. iv. »6. 97.
kv^tik che di aspra ai dicono iorwernin allì giovani C iv. a8. 109.
k ^tà che d( aopra ai dicono amvenin alta Senettnte . . . . . C iv. 38. 1 [4
^^étìiiaeip^, , , rM^ioOMTCiì fvnvtgna ....... C iv. 98. 161.
CONVENIRE
convenire, tanta . . . Ch* a forza gH convene or tór 1* altrui .... Son, liv. 4.
chp con vergogna ConvUn che vadan e conTusione 5. P. \n. 48.
converso (i). Così^ n>»itww a te, ti riconosco ....,,.. S. /*. xxii. 27.
converso (au Ma ciò non è {F. e) ronvmo C iv. Catte, iiì, 104.
convertire. E 1* acqua morta si converte in vetro Per Caiu, xv. 60.
1' aer ... in elemento freddo Vi ai converte sì. che Sesi. iì. 39.
quel pcn$ìer ... Mi sì converte tutto in umor freddo Srst. ii. 34.
Convertimi à\ ben fare presto presto S. P. vi. l^.
dell' alme . . . Clic convertonsi a. te per penitenza ... . . S. P. xxxi. 53.
La vìa di convertirsi a te Dio vero S. P.ì. 54.
Che fai all' iiom pur ch* egli si convnia S. P. cxIìL 41.
copertoio. Merzè del copertoio eh' ha cortonesc Son. Ui. 8.
copia, onde n' adduce copia Di nebbia tal, che Cair#. zv. 17.
coprire. Voi non dovreste amare, Ma n^nV quanto Cana, x. 16.
Perché gli lopre di fioretti e d' erba Sest. ì. la.
tanto, Che . Hammi coperto col . . . manto 5. P. vi 45.
Cf. covrire.
cor(i). K cuore.
convenire, siccome . . . convengono vincere i bianchi granì, cosi . . .
convengono . . . nobili uomini vincere C iv. «9. tia,
convento, né per decreto di convento nniversnlc . C. iv. 4. 88.
conversare, che lo latino pur conversa con alquanti amici . , . C. i. 6. 93.
conversazione, non è senza . . . conversaaiom alcuna C i. 4. 65.
discoprele per sua conversaeione C i. 4. 76.
senza conversazione ... è impossibile conoscere gli uomini ; e lo
Latino non ha conversaeione con tanti C i. 6. 64, 66.
ho a\iita con esso . . . conversatone C. i. 13. óol
conversa non è questo vero e converso C iv. 19. 31.
convertire, poco dimorava che la sua letixia si convertia in . . . . K TV. 3. 53.
convincere, e poi. quelli convinti, la verìiii mostrò C iv. a. 141.
la virtii della Verità che ogni Autorità convince C. iv. 3. 69»
convitare, coloro che a questa cena sono convitati C i. x. r^
Convito . . . cosi onorevole per li suoi convitati Ci. io. 4.
del ladro che menasse alla sua casa li convitati C iv. 97. 139.
convito. La vivanda di questo Convito sarà . . . ordinata . . . . C i. I. loo^
Nel cominciamento dì ciascun bene ordinato convito C L m. a.
a cosi nobile Convito per le sue \'ivande Ci. id. s.
malnati ! . . . che ... di quello corredate co$iviti C iv. 97. xai.
convivere, la buona JiUsione, che procede dal convivere secondo . . C iiì. ir. 141.
la quale fa noi ben conviver» cogli altri C iv. 17, 54,
convivio, intendo fare un generale Convivio C i. x. 80.
non potrebbe esser mangiata a questo Convivio C. i. x. 84.
nella presente opera, la quale è Conviino nominata C i. z. iia.
se il Convivio non fosse tanto splendido C. ì. z. 135.
intendo questo mio Convivio , . . rendere utile C iv. 93. 7,
coprire, pareami che donne le coprissero la testa con y. N, 03. 64.
come r erba . , . cuopre la spiga del formento C iv. 7. ao.
nevato è si» che tutto cuopre la neve C iv. 7. 60.
quel primo che li pesi dell' oro coperto . . . cavò C iv. la. 37.
che '1 minimo li copre prima tutti C. ìv. la. X73.
quello che la favola copre C iv. 14. 151.
altro . . , che . . , coprirne il ladro e la sua mensa C ìv. 97. xa6.
Cf. covrire.
CQr(i). 1^, cuore.
1x3.
M3
CORPO
cor (s). Mbcniffl eius cort qui pncstolatur .... Cohx. xxi. 8.
Cooqueror. cor suave, de te prìmo Caru. xxi, 14.
cmcK^ M> pregia il senno e gli gentil cvm^ Cana* xix. 38.
amie. S' io porto amor coraU alla mia donna Stst. ìv. 7.
anfanente. Deh, perche piangi tu si eomlm*HU . . . . K M 93. 93 {Sùh. xiii. ^\
K. coricare.
che non esca PinU per eorda la saetta Tore . Csiu. xvii. 50.
questo è quello oud' io prendo cor^c^^ Caiu. xiv. iz.
Amor m' affligge ond* io prendo a7nd!c|^o . . . •' So», xlviii. ri.
core. K cuore.
OtWfflrwTC quando il Sol ai cotta Cohm. xv. s.
Mi vtdra atrkart io poca pietra Per non levarmi Stst. ìi. 37.
oom T. qui pensando al glorioso coiv De* cittadin Soh, xxxvii. 5.
Unajui al trono del celeste corv . S. P, xxxu 6.
ooroBL Solean portar €vrv»a di desirì Bai/, v. 7.
Li cerchia dì corona di martiri K A^. 40. 58 I^So*i. xxiii. 8).
WODiie. D' un' angiùia che *n ciclo è a>n>M(r/a C. iì. Cans. i. 39 ; 10. io,
U mia donna verrà CarDHo/a da Amore Bait. vili. 17.
ox\Kk Che dal principio eh' al eorfo si sposa . . C iv. Csiu. iìi. 103.
COI 1 . Fidi eor tuum K M 3. 46.
(Brtft. da quaHtnque parte si tira la cofìAi C iii. 5. 103.
(ttt. K. cuGr&
di porre mano al corottatnntto dell' Imperio . . . . C. iv. 99. aa.
dia corxmata e vestita d' umiltà %* andava K. TV. a6. za.
4 gloria e d* onore 1' hai wrQnato C. iv. 19. 67.
pOk li coi eorfc io vidi giacere senza 1' anima . . . . . K, ^. 8. 6.
M% che lo mio eorpc ... si movea come K. A'. 1 1. aa.
. . per tulle le parti del mio evrfto K. W. 14. aS.
dalla parte della nobiltà del suo corf>o K A^. 19. 193.
\p(r qscsiA mi parea andare per vedere lo corpo . K. W. 93. 60.
•ni carpt de* moiii 1' usano di fare f^. iV. 33. 77.
io dica di lai come se fosse corpo . . . appare K W. 05. io.
[• localnente mobile per sé ... sta solamente corpo K W. 95. t6.
che iu ponga Amore eaacre corpo . . . , K A'. 95. 17.
> dalla parte del corpo .... C i. z. 18.
paft« dd carpo è, quando C t r. 19.
di cof^ . . C i. 5. 93.
«rimani del nostro corpo . . C ii. 5. 131.
p9i1* dell* anima e del corpo . C ii. 7. aa.
Ito r anima col corpo congiunti sono C ii. 9. 44.
Ila morte del corpo sodo curai C ii. 9. 99.
e non t altro che rarità del suo corpo C ìì. 14. 73.
DUattkft è minore io suo corpo C. ii. 14. toa.
mtarvle è suggetto il corpo mobile, lo qua! corpo mobile
teisaè C ii. 14 X34 C^).
rtesdo, o corpo o superficie C uL 14. aoB.
TllIJut cmporm di stelle pongono » . • . , . C ii. 15. aa.
di* è esimalo da corpo circulare • • . . C iiL a. 38.
la torpom tnr^ltci hanno amore naturato in b£ C Ui. 3. 8.
•Rp^of* compoat$ . . . hanno amore al loco, dove . • . . . . C iii. 3. 14.
Ia oMurs del mt^tict corpo . . . ama 1' andare in giti . . . quando
\mw»maao99ÌQ no corpo
la Bstan Mcbada óe\ corpo tmato
«dfflrfu vixtuoao cor^ nd loco ov' .
C iii. 3. 4t,
C iii. 3. 45.
C iìi. 3. 48.
44.
CORPO
corpo, r umana gentr . . . Dellì suoi rcM>/i' allora vestirai S. P. ci. 108.
Con !' anima e col corpo il terzo di . . . suscitò P. F, 47.
Il nostro Signor Dio ... Il corpo suo ... ci dimostra P. P. 119.
corpo. cUi panca Io suo corpo sopra la terra disteso C. iii. 3. 55.
la quale, come cotpo diafano, riceve C. iii. 4. la.
perchè sia del ro^o da sua ne tivitì laido C. iii. 4. 63.
per bcltade che abbia da sua natività nel suo corpo C. iii. 4. 70.
che ridca e schcrnla la laidcsza del suo corpo C iii. 4. 76.
commendo ... si nell' anima come nel corpo C iii. 5. 9.
nella terza a laude speziale del cotpo . . C. iii. 5. 1 1.
io non intendo qui tutto il corpo dell' Universo C. iii. 5. aa.
ponendo quello essere più nobile corpo che C iii. 5. 39.
intra U luoghi dcllì quattro cor^&i semplici C. iii. 5. 41.
il . . . Cerchio . . . nel qual è il cotpo del sole C. iii. 5. 130.
della quale non paia più che mezzo il corpo suo C. iii. 5. 14S.
r anima è atto del corpo C iii. 6. iia.
infonde e rende al corpo suo della bontà C iii. 6. 117.
quanto è dalla parte del aif}^ C iii. 6. iool
sa secondo V anima, come secondo il corpo C. iii. 7. 3.
la luce . . . diversamente dalle corpora essere ricevuta C iii. 7. 36.
certi corpi . . . diventano tanto luminosi C. iii. 7. a8.
siccome la immagine delle corpora in alcimo corpo lucido si rap-
presenta C ìli. 7. 1 18 (f*f)
come sottilmente annoniato conviene essere lo corpo C, iii. 8. 5.
in quanto nel suo corpo . . . bellezza appare C. iii. 8. 33.
io commendo lei dalla parte del corpo C. iii. 8, 34-
dcUa Donna che nello edificio del corpo abita ........ C iii. 8. 76.
con affrcddarc lo corpo dell' occhio con acqua chiara C. iii. 9. 154.
lo quale . . . tutti i corpi celestiali ed . . . allumina C. iii. la. 55.
poi dalla parte del mrpo C. Ìli. 14. 4.
per lo mezzo dal principio al primo corpo C. iii. 14. 46.
la bellezza del corpo risulta dalle membra C iii. 15. 117.
della Sapienza, eh' t corpo di filosofìa C iii. 15. laot
quanto dalla parte del suo corpo (cioè Sapienza) . C iii. 15. 905.
ella t fondata sopra la complessione del corpo C iv. 9. 59.
il diametro del corpo del sole è C iv. 8. 56.
che giovanezza era bellezza e fortezza del corpo C iv. 9. 170.
quando per malizia ... dì corpo impedito non è C. ìv. ij. 1x3.
secondo malieiaj ovvero difttto di corpo C iv. 15. 169.
sanitadc di mente, non di corpo, à. addomandata C iv. 15. 178^
che per malizia ... di corpo infermi non sono C iv. rs. i8(K
secondo la perfezione ... del corpo C ìv. 16. 53.
lo cui corpo è . . . disposto perfettamente C iv. ao. 89.
disccode . . . come vìrtute ... da corpo nobilissimo celestiale . . C iv. ao. S05.
che r uomo è composto d' anima e di corpo C. iv. ai. icx
più nobile parte ... sia T animo che *1 corpo C. iv. aa. 76,
manifesto è che più ama I' animo che 'I corpo C iv. aa. 80.
intende al crescere e allo abbcilire del corpo C. iv. 04. tj.
sarebbe ... di mortale corpo in eternate trasmutato C ìv. 04. 67.
la . . . natura . . . dimostra Bcthiua e SitiUezza di corpo . . . . C.ìv. 95. laa.
allora . . . che *\ corpo è bene . . . ordinato e disposto C iv. 05. 131.
che la nobile natura lo suo corpo abòf Iliaca e faccia C iv. 95. 140.
per onorare lo corpo di Mìseno morto C Ìt. aó, lift.
per Io fuoco che dovea ardere il corpo morto C iv. a6. s 17.
2^ -i^^^^^^^^^^^^^^^ CORREZIONE
COrpft n proprìo cx>rpo che ... fu confìtto P. F. lai.
corponle. eh* Amor non ba siuunza Né è cosa eoiforal Son. xjlxvììì. io.
ontggtre. le . . . tue . . . leggi Con discrczioa correggi Cattt. xviii. 39,
Ptr Dio vi prego che voi *1 ro^r.SyMr/r Som. xxxiv. 13.
E nnn voler wnvgfrrwi con ira S. P. v\. a.
(Bmote. Cr intendimenti Corretti — voglion esser giudicati Cana. xix. 41.
arTer& Ni ... Fa piegar rivo, che da lungi corrt . , , C. iv. Caru, iii. 55 ; io. 115,
Com r avaro, ma più fugge pace Catu. x. 69.
CcQc simile a simil correr suole Catte, xi. 36.
E 1 sugne . . . Fuggendo com verso Lo cor Catta, xii. 46.
U Dortc, ov' io per sua bellezza corro Cam*, xii, 56.
C«J . . . il freddo Le corrr al core Sest. ii. 39.
hrqueUa via che la bellezza com Sott, xliv. i.
QIP& cosi la nostra Anima si parte dal corpo C iv. aS. 31.
nrponle ma al come fosse sostanza corporatt K A^. 95. 6.
kicnagiiic torpomU . . . non à vera C. iìl. 7. lao.
S pirla Pominciaiido dal sole n>r/ofti/r C. ili. la. 50.
rilvtàieasa le ror]iV>m/i' bontadì C iv. 19.43.
dietntla la differenza era delle corpomit forme C ìv. ai. 35.
^'— *tifm è un colore pieno di luce corporah C ìv. aa. 188.
^MttrocOfte ... la quarta Adomtiisa corporale C Ìv. 34. itS.
flptrire con organo corporaìt . C. iv. 35. 130.
Colai che non ha mestieri delle membra eorpora/i C iv, a8. 241.
'^^■hocntcì dico toccata, non corporalmente C. il. 6. 158.
fl^PUtU, o corporeo o incorporeo che sìa ... £ dico corporeo , , . C. il. 9. 107, 108.
<u bene astratta e assoluta da ogni ombra corporea C. ìv. ai. 74.
'*'U*'taPfc malnati * . . . che ... di quello corredate conviti . . . . C Ìv. 37. lat.
'^'wla che per pane si conta nel mio corredo C. i. a. 8.
**WjJtre, del fallo, che corrrggrri' intende C i. a. 80.
!■ - ■ . opinione nella mente non . . . corretta cresce C. iv. 7. 34.
^■loaoae. quando intende correggere il suo figlio C iv. 34. 140.
'pictlifhc . . . sostiene ... le sue corrette riprensioni C iv. 34. 165.
'*"*^ si volgessero ad uno fiume . . . corrente K, W. 9. ao.
^^^Meu C{U9SÌ Jiume da ÌHHgt comettte , . . , C iv. io. lao.
^' mk làeno fiuiH* corrente di hmgi C Iv. 13. 161,
^"'"^ che ... le persone correatto per vederla K A^. a6. 4.
^V^ mia fama era già cor^a C. i. 4. 99.
^*fc virtuoso, che com forte C. i. 5. 78.
■'^^e nel veltro bene correre C. ì. la. 67.
*^«oUì ilIa morte del corpo sono eorn « C ii. 9. 99.
^^^^ per lo quale corrt lo spirito visivo ......... C ii. io. 39.
' * 'ino . . , rofrt allo spirito sensibile C iì. 14. 193.
*n»eeauiie la loda e lo vituperio C. iii. i. 43.
'*' 9b1c snimcnto ... 1' anima corrf tosto o tardi C iii. 3. 3^,
^■l* Canzone, che corre mo per mano C iii. 4. 135.
'^VnlccorrotiA, a cosUaida morte si fOfrM C. iv. i. 89.
'"'Wnire ... a debito [>orto conca ■ . C. iv. 5. 69.
VmIo d baaao stato degli , . . corre in obblivione C iv. 14. 51.
UffOrriMo al palio, ma uno C iv. aa. 57.
'BfMtta terza eia, che per mano corra C iv. 37, 41.
C*»eri e vtli che . . . correte a questo porto C iv. a8. 55.
PSBrta K correggere.
quegli che . . . sostiene dal correttore le sue . . . riprensioni C iv. 24. 164.
la via della debita corresiott* • , • . C. ì. s. 79.
CORREZIONE ^BW^HB^^^^^^^^^^^^^V 146^
I
1
corso. Ch' ogni saetta lì spunta suo corso Ca$iM, xi 74.
Da quella luce che il suo corso gira Som, xxviii. i
corte. La aegna d* eccellente sua famiglia Nella beata corte .... Cane. z. 3t.
E questo, sbandeggiata di tua cDr/f , . Ouu. xt. 71.
corteme. Solo con donna o con uomo corttsg K iV. Z9. 66 {Cans. L 67^ ^.
[Mira quant' ella è . . .] Saggia e corttst nella Cu. Ca$u, i. 47 ; 11. 41
Piena d* amore e di cortesi lode C iv. Cans. ili. i
BcUa^ saggia, cortese -. La chìaman tutti Cans. x. 150.
E non sarei pietoso nècoritst •». Cana. xii. 70.
Cortese. Bianca, Giovanna, CorUst chiamando .,..,.., Can*. x, 153,
oortesemecte. Tu vai, ballata, s) cortesemenitj Che » , , . V. N. xa. 84 (^BtUL i. 5).
cortesia. Mercè di vostra dolce coritsta , Bali. vìi. 18.
Dal secolo hai partita cortesia K, iV. B. 57 {Son, iv, I3>.—
L' una ha in sé cortesia e valore •••.. Son. xxx. 3.
correzione, di lui stoltezza, più che comtMiotu, è da sperare . . . . C iv. 15. 1391
può essere per molta cvtrtsione . . . che C iv. aa. xaa.
si dee volgere alla correaione del padre C. Iv. 04. 251.
contrario alle parole della correaione C iv. 34. 154.
corrompere, la condizione della parte che si corrompea C ìi. 9. 18.
perche la loro virtìi corrompe V uno, e 1' altro genera f C ii. 9. a6.
r anima, cioè V antico pensiero che sì corruppe C U. l X. 3.
perocché '1 principio loro . . . per ... si corrompe ...... C. iii. 8. 175.
se alcuna se ne corrompe ... è accidentale effetto C ìii. ix 60.
la quale corrotta^ a cosi laida morte st correa ...... . C iv. i. 68.
Curio, dalli Sanniti tentato di corrompere C iv. 5. zìi.
sapere che ogni cosa che si corrompe, si si corrompe precedente alcuna
alterazione C. iv. 10. 86, ft
che altera o corrompe alcuna cosa ... . C. iv. 10. iia.
corrompimento. per pestilenza di corrompimelo d' aere , . . . C iv. 07. ita,
corruscazione, che è ridere^ se non una corrusctuione della dilettazione
dcir anima C iii. 8, 98.
corruttibile, il Latino è , . , non corruttibUe, e il Volgare è . . , cor^
rtittmìe C i. 5. 48, 50L
significa le cose naturali corruttibili C ii. 13. 99.
al mondo . . . eh' é ricettacolo di corruttibili zo^ C. iv. aa. 164.
corruzione, per alcuna corruzione d' infcrmitade C Ìii. 9. 134.
conciossiachè la obblivione sia corrueione di memoria C, ìv. 14. 90.
nelle cose che sono corruMton* della nostra vita ....... C iv. 17. 30.
corso, certo rorso ha la nostra et& C iv. 37. 19,
cortamente, la quale morta era cortamente V. N, 33. la.
corte, nelle ro^i anticamente le virtudi . . . s' usavano C, ii. tx. 6x.
si tolse questo vocabolo dalle corii\ e fu tanto a dire cortesia,
quanto uso di corte. Lo qual vocabolo se oggi si togliesse dalle
corti C ÌL XI. 64, 65, €A»
cortese. Dice rorf/sr C ii. xi. 54.
più licito né più cortese modo . . . non è C iii. i. 38.
così nella Giovcntutc sì fa . . . Cortes* C iv. a6. 11.
Ancora é accessario , . . essere cortese ... 1' essere di cor/» costumi C. iv. atì. 103, 104.
cortesemente, reggimenti, che sono dolce e cortesemente parlare,
dolce e cortesttnente servire e operare C. iv. 35. 14, t^
cortesia, per la sua ineffabile cortesia ... mi salutò V. N. %. li.
ukrc alli termini della cortesia K ^. io, 7.
chiamando misericordia olla donna della cortesia K A^ la. io.
a Colui, ch* e Sire della cortesia K AT. 4^ 13.
S47 ^^^^^^^B^^F COSA
COCtBiiiu Ditemel, i* a voi pùicer in rwtnt'a San. xli. a.
Fa al, cb* io «cnU quelU (orttsia S. P. cjMi, 40L
Ralla mi, e sciolga per sua foiitsia P. F. 239.
corto. Per lo eorlo viaggio Conserva, adoma, accresce ... Cana. x. 36.
Cantone, il tuo andar vuol esser corto Cumc, avi. 66.
Mcrzè del copertoio eh' \i^<orl0Htaé Soh. lii. 8.
Cb^ ooB è rosa da parlarne altrui K A^. 19. 33 [Cohm, i. 14).
Divcnia nobìl nua, o ai morda , . K iV, 19. 55 K^Cann. i. 36).
Cmm nortalc Come etacr può al adorna e K iV. 19. 6fl (Orna. i. 43).
fe^A. Nulla cosa in donna sta più bene che corttaia , . . . . C ii. ti. 55.
credono che torltsùt non aia altro che larghezza C. ìi. 1 1. 57.
<llè krgliexxa t una speciale e non generale cortesìa. Cortesìa e
oacstadc è tutt* una C ii. 11. 59 (to).
!■ tMBto a dire <vrAaw, quanto uao di corte C iì. 1 1. 64.
che aveste Enea, questo . . . poeta . . . C iv. aò. 109.
è ■■■■ftili) che — L*aitày Cortesia . . . aieno necessarie , . . C. iv. 06. 143.
e posimi a pensare di questa coHtsisaitnm K A^ 3. 34.
é da biasimare ... la eorU*sa del nostro parhrw . . . . C iiì- 4* 3^*
queste cudi possono esaere ... più corte C iv. 04. 71.
il . . . conaiglio della ragione in quelle tose ... K AT. a. 56.
lo molle eose . . . verrò a K AT. a. 63.
letizia . . . che mirabil cosa era . . . K. AT, 3. sa.
■tilt Me parole dicea molte cose K AT. 3. 33.
■■ parva cbc quead tenesse una cosa K AT. 3. 44.
cke k 6c«a mangiare quella co§a che . . . ardeva K A^- 3. 5<3-
aalwa dM akn&a aom ne scrìverò K M 5. 34*
E # €Ì6 toccai alcuna cosa K. AT. 8. 16.
I, per la quale mi convenne K. A^. 9. a.
mam ne dìcesi, dilla in modo che , K. A^. 9. 3fl.
«* aveMe domandato di fflM alcuna K. AT. 11. 7.
^ aneen cerne eoee grave Inanimata K M 1 1. as*
me b intendimento ... da tutte le vili cose K A^, 13. 1 1.
cW ... sia nelle piti «air altro che dolce f^. AT. 13. t8.
caBGkoaùacoaacb^ i nomi seguitino le nominate coar , K AT. i3' 3<^
•e BOtt per aprire la aenlcniia della nuo dìviaa y. N. 14. 95'
dicessi quattro cose ancora K AT. so. 3.
che quattro cose sono in esso narrate ... .... K A^. 16. 39.
la #il<|iifl più aitificiosamcnte che le altre cose K AT. 19. 93.
«te fa«M amoroea Aiaa a udire K. A^. 33. ia6.
coan ... io ridi ed udii certe cose K. A^. 34. 7>'
per sé K M 95. 4*
I cnai^ secondo vcrìU, « falsa K S. sy ^.
per tre coar che io dico di lui y,^. as.it'
li ^■■jMvfiaioDoeBBcr proprie dcir uomo K M sj. 18.
A eolal flOM dichiarare e da intendere ... K. )V. 9$. aa.
die . . . poeti queste cose trattavano K A^. 95. 30.
cfee ... noè ooa troviasno tote dette anzi K A^. 35. 38.
«ke . . . haaoo parlai» aQe cose loanimate y. N. -j^. 6a.
« ■•■ aniaiiinte eoa* vere, ma case non vere K, AT. 35. 64 [òi$),
«he Asilo hannoi, di coae le quab non sono^ che y. N. a$. 65.
^r . . . parta b «wa, che non è animata, alla cosa animata . . . K A^. 95. Si, 8a.
Twr Lmtmam paria la cosa animata alla cosa inanimau K A^. 35. 85, 86.
sotto veste di figura o di K. A^. 05. 107.
e pft Mirabili «earda lei procedeano K. A^. 36. 37.
La
COSA
I. Che Dio ne intende dì far cosa nuova K. A^. 19. 65 {Catu. L 4(
Poi vidi cost dubitosc molte K. iV. 33. 170 {Caru. iì.
Tu d£i ornai esser cosa gentile V. N, 93. aoi (Conj. ii. 74]
£ si è roM umil, che noi si crede V. N. a8. 37 (/*. C 14'.
Non era degna di si gentil cosa K, A^. 33. 68 (Ga/i^. ili. flQj
EL dico di quelle ro« eh* ella . . . operava K /V. 37. 3U |
la qua! cosa è al postutto sconvenevole e K A^. 09. ad. 1
conviensi qui dire alcuna tosa K iV. 99. 34.
che io gli dovessi dire alcuna cosa per una donna V. N, 33. 9.
che li miei occliì pareano due cost^ che K. AT. 40. 99.
anzi ì loro pensieri sono d* altre rosf che ......... K A^. 41. 16.
proposi di mandar loro e di fare una «tua nuova K A^. 49. 5.
una . . . visione, nella qtwle vidi «»r, che K A^. 43. 3.
di Colui, per cui tutte le ras/ vivono K AT. 43. 9.
che ciascuna cosa ... è inclinabile alla sua perfezione C i. 1. 5.
che . . . ogni coaa tiene a vile C. i. i. ad.
per li miseri alcuna co&a ho riservata C i. i. 76. !
qualunque cosa è per sé da biasimare . . C i. 9. 96.
per rispetto alla cosa di che parla C 1. a. 70. |
Degna di . . . riprensione * quella nwa, eh' * ordinata ... e. . . C ì. 3. a.
che non è la rosa immaginata C. ì. 3. 6f.
questi cotali non conoscono le «wr C ì. 4. 90.
ogni oua fanno come pargoli C i. 4. 40.
non lascia . . . argomentare per la cosa invidiata C ì. 4. 46.
Le quali cost la fama non porta seco C. i. 4. 75.
se le rojr della sua ragione sì volgano C Ì. 4. 88.
onde le mie cùse . . . sono alleviate C. L 4. too.
Quella casa che più adorna e ... sì è . . . • C i. 5. 17.
Ciascuna cosa è virtuosa in sua natura C. t. 5. 71.
alla qual cosa è ordinato . C. i. 5. 79.
che ben taglia le dure com C i. 5. Bo.
Io Latino molte cos* manifesta C i. 5. 85.
QucUa cosa dice V uomo essere bella C i. 5. 99.
massimamente a due cose . . . conoscere C L 6. la.
L* altra cosa è C. ì. 6. 98.
la conoscenta di queste cost C t 6. 37.
Quegli che Conosce alcuna oua in genere C L 6. 41.
La vera obbedienza conviene avere tre cose C i. 7. 6.
Le quali tre cose era impossibile avere C ì. 7. io.
Ciascuna cosa che . . . procede, * laboriosa C i. 7. 15.
nulla cosa . . . armonìuata sì può. . , trasmutare C i. 7. 90.
Puotesi ... in tre cose notare . C t. 8. 9.
ÌE seconda, è Jan u/iJi cose C i. 8. la.
dare cose non hMì »ì prenditore pure è bene C i. 8. a6.
r utilità dell' uso della cosa donata C i, 8, 59.
muovere le oosr sempre al migliore .... * C ì. 8. 63.
6 biasimevole muovere la cosa d* un luogo C t 8. 67.
porre la cosa in parte ove sia meno utile C i. B. 71.
il mutare delle cose C L 8. 74.
La terza cosa ... si è dar no» domandato C. t. 8. 1 16^
nulla cosa più cara si compera C i. 8. laa^
nulla maa è utile, se non in quanto è usata C. j. 9. 41.
che '1 Volgare darìi cosa utile C L 9. 64.
delle nuove cost il fine non t certo C, l io. 10.
'49 ^■HHi^^r COSA
COML Amor . . . Move eoat di lei meco sovente C. iit, Ctnu. u. 3.
N«a vede il sol . . . Cosa Unto gentil C. iìi. Cohm. il. ao.
Cbi »ne bellcize 9on nur vedute C. iil. CriHJ. ii. 33.
Cùtt appuiscoo nello suo aspetto . . . . C ìii. Catu. ii. 55 ; 5. 15 ; 8. 33 ; 15. 6
E dker voglio ornai . . . Che cosa è GeniilezM C iv. Can». iìL 79.
CBHk te mar, osate e servate, sono . . . commisurate C. ì. xa la.
Detto atatuire le nuove cosr • C i. io. 17.
■■nrr . . . muove V amatore a tre eoae C i. 10. 33.
qpHle tre tos* mi fecero prendere lui . C i. io. 37.
Awc^nachi ... le coté si possano magnificare C i. io. 44.
U sua rìrtù nelle cost rimate . . . non si può bene manifestare . . C. i. io. 86.
la diflcreoza delle €os* . . . , . C. ì. li. 17^ 90.
a disccmcrc 1' altre com non curano C i. 11. 51.
per ritrarre roar poste in altrui lingua C 1. zz. 103.
hanno rispetto ad alcuna (»sa C ì. it. 133.
cott qiseUa ntsura . . . misura le sue atm C U 11. Z3B.
Ik wb «nar lenpre paiono migliori C. i. zi. 140.
Ift pmaUaatziio ... le sue mu crede valere poco C i. 11. 143.
lo qpale ae è -rìle in alcuna casa C L zi. X49.
Tallito è b cosa più prvinmOy quanto, di tutte le com del suo genere,
altrui è più unita C Ì. la. 30, 31.
•gsi bontà propria in alcuna cosa C i. la. 6a.
ta booCà della com più propria .......... . . C i. la. 90.
iBclHcvfia cvtm di sermone .,.,..... C i. la. 93.
■■la propria loquela sono quelle due cast C i. 13. a.
■aUa mm é tanto preziosa C L 13. la.
•■Ha r altre com si \-ogUono C i. 13. 14.
Noa é aacoodo una axm essere piii cagioni C i. 13. 35.
studia naturalmente C L 13. 47.
«MT Dot fiovcmo avere C. ii. 1. 50.
par la ma' significate signi6ca delle superne cosr dell'
gloria C. il I. 56 {bis),
che ha dentro e di fuori C ii. 1. 79.
to fiaacaaa «Daa naturale e artificiale C ii. i. 80, 94.
■ r'iQ'^^^ queste coA# . . . assai poco sapere si possano . . . . C li. 3. 8.
B Balle e U certo delle <ost delle quali si giudica , C. tL 3. la.
<M s«ll|e aa pomo, od altra cosa tonda C. ii. 4. 58.
•ODO le spezie dcUc cott ......... C. ii. 5. a5.
rro generatrici dell* altre coar C ii. 5. 31.
la essa é più divina, é piti . . . C. ii. 5. Bi.
la tenta dì quelle fou che C iì. 6. 19.
La prtea ceaa ... fu una delle creature predette C. ii. 6. ai.
§èm/k M qodlc roar che dilettano C ii. 6. 36.
fniBOMcrt di dire nuove e grandiose coat ......... C iì. 7. 61.
h aia iatenziooOf la quale é di dire nuove com ... e gran cou C. il. 7. 65, 60.
tfhooidr . . . ia qoertc cmt di qiiaggiii . . . C ii. 7. 99.
tm hmm che vfaaa . . . insìno alla cosa illuminata < C ii. 7. 95.
■aff* afere aottre mr ha grandissima podestà 0.11.7.103.
ltaM»daooocite*v denominate C. ii. a 17.
éitmriptnhia$4dmbbenini C ii. 8. 9»-
«•s Aa di loit> e contea loro tre aw C ii, io. 31.
mt9W%Mm%tpHi,j^ ^, occl»*o * ""' '^ possano venire . . . . C li. 10. 34.
La seroaA *^ ^ 77 té, C. ii. to. sa.
'^"^^Vl^'^edi" • Ci. ...SS.
COSA ^^iHi^^P 150
A rìmjrmr ciascuna cosa bella Coka ix. aa.
Non che ... sia sottile A cosi alta cosa Carta, ix. 36.
perdono La morte mia a que^lU beli» cosa Carw. xìiì. 91,
Cbè *1 fo perchè sua cosa in pregio monti Cana. xir. 6a.
Ch' io fossi . . . Cosa di quella che non s* innamora Con*, xìr. 67.
ogni subito mutamento di coat C il. xi. 29.
Due rosr sono queste che sono . . ... C ii. 11. 31.
Ora dice tre ro5r C. U. it. 50.
Nulla cosa in donna sta più bene che cortesia C. ÌL 11. 54.
quando alcuna cttsa , . . era mesticro a dire , . . C ìi. la. 17.
Le quali così in essa sì possono belle vedere C. ii. xa. 68.
per lo quale ingegno molte cose ... già vedca C. ii. 13. 37.
giudicava . . . che la filosofia . . . fosse somma roso C ìi. 13. 40.
mostrando . . . sotto figura d' altre cvs$ C il. 13. 58.
ciascuno cielo illumina le cost visibìli C iì. 14. 33.
lo inducere perfezione nelle disposte cose C ii. X4. ad.
se la Luna si guarda bene, due cos4 si veggono C ii 14. 70.
considerare li prìncipii delle cose natoraU C ii. 14. 139.
Pittagora . . . poneva i prìncipii delle cose naturali C ii. 14. 146.
considerando tutte le cose essere numero C.ii. 14. 147.
esso Marte disecca e arde le cost C. ii. 14. x6a.
queste cose sono nella scienza della Geometrìa C ìi. 14. 904.
elio ci mostra di so due visìbili cose C ii. 15. 7.
per lo effetto loro intendiamo quelle cose C ìi. 15. 81.
significa le cose sensibili ... e -, . significa le cose che sono senza
materia C il. 15. 88;, 91.
significa le rose naturali corruttibili C ii. 15. 99.
significa le cose incorruttibili C. ìi 15. X05.
applicazione dell* animo innamorato della cosa a quella cosa . , . C ii 16. 83 (Aù).
unhnento spirituale deli' anima e della cosa amata C. ìil. a. ao.
per lo concorrimcnto della cosa che riceve C iti. a. 34.
perocché . . . prima cosa è I' essere C Ui. a. 53.
che . . . fatta era colla mia anima una cosa C iìL a. 77.
non si trova alcuna cosa che senta, che non viva C iii. a. 104.
nelle cose animate mortali . . . non si trova C ììì. a. 107.
Tutte le cose produci dal superno esemplo C Ììì. a. Z46.
che ciascuna cosa ... ha '1 suo speziale amore - . C Iii. 3. 6.
quasi triste, siccome cose disgiunte dal loco amico C iiì. 3. 39.
hanno . . . amore alle perfette e oneste cose C iii. 3. 35.
ba in sft della natura dì ognuna di queste cose C iii. 3. 39.
Mocv sovente cose che fanno disviare C inUiletto . . . molte fiate voleano
co» conchìudcre di lei Ciii. 3.icg, 106.
che prima vede le cose prossime chiaramente C iii. 3. ixo.
solo in quelle cose che sono in sua podestà di fare . . . avvegnaché
le cose siano parte dell' uomo C iii. 4. 56» 60.
il nostro intelletto . . . non puote a certe rosr salire C iii. 4. 90.
non levando gli occhi suso a queste cosr C iii. 5. ao8.
per comparazione all' altre cose ... C iii 6. 7.
che 1 sole . . . non vetie alcuna cosa ras) gmttie C iii 6. 9.
gentilissima di tutte le cose che il sole allumina C ìil. 6. ii.
nello Equinozio sempre . . . sono una cosa C iìi 6. 30.
non avendo rispetto ad altra cosa .... C. iii. 6. 35.
perocché Iddìo é . . . Cagione di tutte le cosr, conoscendo Lui, tutte
le cose conoscono C iU. 6. 46, 47.
^^^^^^^^^^^M COSA
COL Cam non è che costi tanto cara Cant. xvi. 38.
ficflecoir, che . . . sono, Dimando e voglio Gnu. xvi. 44.
liBt« . . . Quanto convcn, che (5. con%*cn ; eh' è) cosa che n*
■ddnce ...... . . Cane. xviì. 39,
Vcsendo rider €080^ Che 1* intelletto . . . non la vede G>fW. xix. 43.
OUL Eibbricuio col Cielo queste nur di quaggiù C iii. 6. 68.
dascuii toM ... desidera la sua perfezione C iii. 6. 71.
per ^dla ogni cosa è desiderata , C. ìii. 6. 74.
ìictBte! si reggiano. .. maravigUoae eosr C iii. 6. lao.
qmta Donna è da Dio . . . fatta nobile cosa ........ C iiì. 6. 130.
Il jfiu bontà in tutte le a>9«- discende C iii. 7. la.
AfcnuDcnie si riceve . . . dalle cost riceventi C. ìiL 7. 16.
Liprìna Bontà manda le aue bontadì sopra le cast ... . . C. ili. 7. 19.
oucimt fOM riceve da qaesto discorrimento C iii. 7. so.
mxionolei. . .colorata ncU' altre cose C iii. 7. 38.
futelica natura, che è cosa intellettuale C. iii. 7. 75.
ililli<iuA]e queste ro5r convengono procedere ........ Ciii. 7. iia.
Mmlcndono per quelle alcuna cosa significare C. iii. 7. ir5.
Il qoil pia che tutte altre roj« è utile C. iii. 7. 158.
«fRMa Donna sia una cosa visibilmente miracolosa C iii. 7. iia.
USipìcnn di Dio, precedente tutte le cost C. iii. 8. 15.
Pifc ihc ciur di te non domanderai, e più forti cose dì te non
cercherai ; ma quelle cose, che Dio ti comandò, pensa . . C iii. 8. 17, 18, 19.
>k>u resa dì tanto nodo disnodare C. iii. 8. 37.
(t^cbe nel suo aspetto appariscono tVA/ C iii. 8. 35.
^co che Amore le reca queste cvse quivi C ìii. 8. 113.
l' Amore unj\*ersale, che le cosr dispone ad amare C. iii. 8. 1 18.
<P*>tenH . . . soverchiano C ìnuUctto ncstro C. iii. 8. ia6.
dlbaeqDelle cose . , . convenc\*olis5Ìmo trattare è C iii. 8. 140.
'■poéestà in rinnovare . . . eh' è miracolosa cosa C iii. 8. 195.
> ideila mala cosa buona cosa C. iii. 8. 207 ibis),
lite cosé inanimate si parla , . . C iii. 9. 18.
i altra rosa visìbile ; ma non propriamente C. iii. 9. 55.
*<)nili(Mr con più sensi comprendiamo ......... C ili. 9. 69.
Owstecoar visibili . . . vengono dentro all' occhio — non dico le
(OS*, ma XcfofwHt loro C. iii. 9. 66, 69.
cotale qual' è la cosa visìbile in si C. iii. 9- 89.
coloro che vogliono (are parere le cose C. iii. 9. 96.
avviene . . . che ... le cost paiono quasi tutte rubiconde . . . . C. iiì. 9. 135.
•iccb^ le COS4 non paiono unite C. iii. 9. 139-
q«anto la cosa desiderata più s' appropinqua C. iiì. io. 17.
• conoscere la eoaa sia sapere C. iii. ix. 7.
parete ne tocchi alcuna cosa Tito Livio C iii. 11. 3i>
BoDo suo pensiero ad altre coss lascia distendere C. iii. it. ia6.
O cooaolaziQnc delle CDW C. iii ir. x68.
di qodla amisti gran eos§ prima considera C iiì. xa. 85.
fécemne trattando di s*ns$M cosa per cosa inacnsUn'U si tratta con-
venevolmente ; cosi di cosa inielligitnt* per cosa non inttUigilnh
trattare si conviene C. iii. la. 45 (Aw)» 47 {bis),
tutte le coiv col suo calore vivifica ........ C. iti. la. 59.
Iddìo tutte le cast vivifica in bontà C iii. la. 63.
Iddio . . . non vede tanto gentil cosa C iiì. la. 84.
^uBiito la distiniìone delle cose è in Lui C iii. is. 88.
MI Emo non può essere ^osii alla sua Essenza aggiunta . . . . C iii. la. 101.
1. Dunque . . . Sarà . , .'mischiata — di più cos* Cans. xix. 66.
donna Delle sue cose, eh* ella scenda., o colli Sfst. tv. 30.
Vostra cera . . . Bene è mirabil cosa Bail. tv. aó.
Amore e *1 cor gentil sono una cosa ........ K /V. ao. 13 {Som. x. i).
slf che . . . Nasce un desìo della cosa piacente . . . . K A^. 90. 93 (Som. x. 11)4
E par che aia una cosa venuta Di cielo K A^. a6. 43 (Som. xv. ^)4
34-
o. Iddio non ved* . . . cosa alcuna tanto gentile . . . dico cosa aìeunay in
quanto r altre ravvede e distingue Citi. la. iii, iiaf^Aù).
Dove sono da vedere tre cose C iii. 13, 30^
la qua] cosa ... la umana intelligenza ciò fare non pub . . . . C lii. 13. 46.
la umana natura . . . abbisogna di molte cose C. lii. 13, 53.
dispregiamcnto di quelle fOj/- che C iii. 13. 115.
discendere la virtù d' una cosa in altra C. iii. 14. 15.
discendendo la loro virii* nelle pazienti cose C iii. 14. 29.
che . . . riduce le cose a sua similitudine di lume C. iu. 14. 03.
pÌDgc la sua virtù in cose per modo dì diritto raggio, e in cose per
modo di splendore riverberato C. iii. 14. 33
sicché eterne cose siano quelle eh* Egli ama C iii, 14. 54.
essi tutte V altre cose . . . avere messe a non calere C. iii. 14. ^a.
che quella cosa è lìbera, eh' * per sua cagione C iii. 14. 98.
li pensieri . . . sono astratti dalle basso e terrene cose C. iii. 14. iis.
per le a>se . . . desiderare d' acquistare C iii. 14. laó.
DCÌÌA/acaa dì costei appaiono cou che mostrano C iii. 1$, io.
Questo piacere in altra cosa di quaggiù esser non può ..... C iii. 15. 31.
ciascuna cosa disia ... la sua perfezione . C, iii. 15. 35.
quantunque 1' altre cose avesse C. iii. 15. aS.
acciocché la beatitudine sia cosa perfetta e *i desiderio aia cosa J
difettiva C iii. 15. 31 (òia)»i
nell' aspetto di costei delle cose di Paradiso appaiono C. iii. 15. 51. 1
queste cose nostro intelletto abbagliano, in quanto certe cose affer-
mano essere . C. iii. 15. 60» 6u^
intendere noi non potemo se non foxr negando C. UL 25. 67.
non potendo a lui certe cose mostrare perfettamente C iii. 15. 79.
che 'I desiderio naturale in ciascuna cosa è misurato secondo la |
possibilità della cosa desiderata . C iii. 15. 78) 79^
dire di certe cose . . . non sia possibile C Iii- 15. 106.
il movimento del cielo, il quale tutte le cose genera C. iii. 15. 160.
con Lui ed io era, disponente tutte le cose C. iii. 15. 176.
perocché le cose congiunte comunicano C iv. 1. 7.
Degli amici esser deono tutte le cose comuni C iv. 1. 18.
perocché ciascuna cosa per sé à da amare C. iv. 1. 95.
ragionevole e onesto é, non le cose, ma le malizie delle cose odiare . C ìv. i. aft, 99.
a partire, dico, la malizia dalle cose , . , C iv. i. 33.
La qua] cosa era pessima confusione C. iv. 1. 57'.
per la qua] cosa ... mi sostenni C. ìv. i. 65.
domando aiutorio a quella cosa che C. ìv. 9. 15.
che una medesima cosa sia dolce e paia amara ....... C iv. a. 35.
il quole dispone le cos/ di quaggiù ... a C. ìv, a, 51.
r uomo abbisogna di molte cose C tv. 4. 7.
quando piii cose a uno fine sono ordinate . . « , C ìv. 4. 47.
vedcmo ... in tutte quelle cose che sono ordinate . . . . . . C iv. 4. 61.
né termine dì cose né . . . pongo C. iv. 4. 1 iB.
Udite, perocché di gran cose io debbo parlare C iv. 5. 14.
altissime rote fare sopra cose vilissime . . C ìv. 6. 189.
«53
COSA
L La visto SOM face ogni cosa amile KPf. arj.Qi (Som. xvi. 9).
Si cbc per voi mi vico tosa alla mente K. A^. 37. aa (San. xx. 7).
pesaosi . . . Fone di cosa che non v* è presente . . . ^ A^. 41. 56 {Son. xxiv. a).
the ... Si vedon eosf, eh' uom non può ritrare Son. xxvii. 3.
th* Amor non ha suslanza Né è cosa corporal Son. xxxviiì. 10.
alla mi parrà mai piii cmdel cosa Che lei Son. zxxix. <•
qwtti come cosa orrìbile, quella percuote , • C. iv. 7. 45.
panioccbè ... le ms* si deono deoominarc C ìv. 7. 116
rìnaiie . . . cosa con anima sensitiva C iv. 7. jyy
CODoaccre 1* ordine d' una comi ad altra C iv. 8. 5.
per quello che sentono dì queste cose che C. iv. 8. 73.
yitoC« r uomo disdire la cosa doppiamente C. iv. 8. 109.
■ena ■on rrvcrtnir, che non è . . . cosa da biasimare C Iv. 8. 135.
r sono Ir cou naturali e le C iv. 9. 45.
noi volessimo che le cosr gravi salìssino .,..,.. C iv. 9. 55.
to la CPM t più propria . . . tanto C. iv. 9. 109.
è da sapere che rair sono che C ìv. 9. 113.
sono dove 1' arte è strumento della natura C, ìv. 9. laa.
p0^ wdcnw in queste cots . . . contenzione C ìv. 9. 130.
Altre toas soao, che non sono dell' arte C iv. 9. 133.
QaoCe eom . . . veder ai possono C tv. 9. 148.
la qnala due cosr par dire C ìv. io. 14.
a maaàMmrt . . . questa cxfta determinare essere C. iv. io. 46.
o ai paò notificare per cosr prime C iv. 10. 64.
che . . . tutte te case che fanno alcuna cosa, conviene essere C. ìv. io. 60 {òù).
una roMi ai genera d' un* altra ...,,..... C iv. io. 84.
ogni cosa che si corrompe, si si corrompe , • C. iv. io. 86.
l «MS eh' è alterata, conviene essere congiunta C iv. 10. 88.
aoar proposte, coai procedo C ìv. io. 99.
ékt akcn o corronpc alcuna cosa C. ìv. io. 1 13.
li vihà di ciascuna roM ... si prende . C iv. xi. 14.
•mio quanto la eoja è perfetta C. iv. 11. 16.
V« ficrbeue, viliaatma parte delle OMr C iv. XI.30.
... la loro imperfezione ìn tre cost vedere . . . . . . C ir. 11. 39.
io loro considerate, cast perfette sono C ìv. 1 1. 43.
è inconveniente una rosu . . . essere C ìv. 11. 48.
. . sia diritta a maggiori rosr C iv. 11. 107.
di qoeatc impcrfcttisaimc cocr dà, per avere e per acquistare
«MVpcHctte C. iv. II. 117 (Mi).
dw le fosf difettive possono avere C ìv. la. 11.
X qpMllc assr . . ■ sono piii pericolose Civ.ia.iB.
9t.,.Bè.,.tra to*é buone o desiderabili csaerc dissi .... C tv. la. 61,
abbondanza di queste cose . . . desiderare C iv. la. 63.
d* accrescere quelle com che hanno , . . , . . C. iv. la. 68.
««acre perfetta ragione di certe a>$t ....... C iv. la. laS.
di aaacooa mia ... è C. iv. io. 139.
■ vede . . . crede che sia caso C iv. la. 155.
!• wUb di qiueste aoss trova C iv. la. 168.
di piccola osM in grande cosa C iv. 13. io, ti.
i pffindpii delle coss naturali C. iv. 13. la.
che cosa «... ciascuno C tv. 13. 15.
B friacipti drJlr eo$f naturali C. iv. 13. a8» 38
> ai dee (nrrv alle divine toat C iv. 13. 73.
4k mpan eertejxa nelle «a* . , C iv. 13. 76.
COSA
cosa, non dimora Cosa che amica sia dì verìtatc Son. xl. d.
E dire al doloroso . . . alcune cose Soh. xli. 8.
Nuli' altra rosei appo voi m* accagioni Son, xlvi. 5.
Che tulle cos^, eh* altrui piacer danno, Mi son moleste e . . . . Soh. xlviìi. 13.
che può fare Tutte le ro5« P. F. ti.
dichiarar . . . Che cosa aia quella divina essenia P. /*. 60.
a. Ed è rosa ragionevole, perocché « . C iv. 13. 149. '
conciossiachè è memorata la cosa quanto è migliore ...... C iv, 14. 6a.
la gentilezza ovvero Nobiltà (che per una com intendo) . . . . C. iv. 14. 67.
Lo secondo si è, che in nulla rosa ... si potrebbe C iv. 14. 76.
in ciascuna spezie dì rowveggìamo C iv. i^ 60.
dire che neir altre cofie Nobiltà s' intende per la bontà della cosa . C. iv. 14. ioa, 10^
dare alla Nobiltà dell' altre cou bonlà per cagione C iv. 14. 108.
J' artefice delle «m* di seme divino fece C. iv. 15, 78.
che è conoscere quello che te cose sono C ìv. 13. 114. .
le non certe coH' aficrmano per certe C. iv. 15. io», |
potere misurare tutte le (05/ C. iv. 15. ia8.
credere che né per ... si possano le cose sapere C Iv. 15. 143.
nulla cosa veramente vcggiono vera C iv. 15. 158.
cioè che cosa è Gentilezza C. iv. 15. 189.
la bocca di coloro che parlano Inique così C, iv. 16. 4.
che nella prima si cercano certe cost C iv. 16. 39.
è prima da vedere dut cose , C. Iv. x6. 35.
ptrfetione di propria natitra in cias<Hna cosa C. Ìv. 16.43.
non pur dell' uomo è predicata, ma ... di tutte co9$ C iv. 16. 45.
Cfaè . . . quelle cose . . . più sarcbbono . . . nobili C iv. 16. 65.
che ciascuna di queste cose è falsìssima C. iv. 16. 74.
Ciascuna cosa è massimamente perfetta C, iv. 16. 79.
questo vocabolo . . . dice in tutte cose perfezione C iv. 16. 9& |
in quelle cose che sono d' una spezie C. iv. 16. 104.
queste sono quelle due cose che ... . C. iv. 16. 1 18, '
Appresso che vedute sono quelle due cose C iv. 17. a. '
In che due cose principalmente s' Intende C iv. 17. 13,
moderare Y audacia e la timidità nostra nelle cose che C iv. 17. 3a.
della . . astinenza nelle cose che conservano . . C iv. 17. 36. '
dare e . . , ricevere le cose temporali , . . , . C iv. 17. 40.
ad amare e operare dirittura in tutte ccMW . C. iv. 17. 64.
Marta . . . turbiti intorno a molte cou : certamente una cosa sola è
necessaria C. iv. 17. 98 (£w).
quando due cose si trovano convenire in una C.
perocché una cosa avuta . . . non può essere C
ambedue avrebbero quella cosa prima e per sé C.
che se in noi sono più cose laudabili C.
quello che comprende più cose ... sì dee dire C
che Viriit cotale e Nobiltà convengano in una cosa C
Poiché . . . sono pcrtrattate tre certe cose determinate C
come difinirc sì possa questa buona rosa C.
Nella prima si prova certa rora .C.
La qual cosa ora in questa parte prova .......... C
a quelle cose . . . non é mestterì di prova C.
ciascuna rosa . . . vedemo . . . ttobiie essere chiamata C.
Che cosa è V uomo, che tu Iddio lo visiti C
a loro si conviene di guardare da quelle cose che C.
coal la Virtù è una a>sa mista di C.
mM
t55 ^^^^ COSCIENZA
ÙOt^ eoo pìgUftizio In van furare o in altre simil cost P. F. 156.
So|»CB ogni toaa vuol tra noi mondana P. F. 163.
Kè f&à, per rom eh* egli aspetti al mondo P P. 169,
Né (OM noi facciam che ti dispiaccia P. F. 319.
Sempre mi morde la mia cosanua S. P. xxxvìi. 73.
S« CO ni lari la mia conHtfnm» S. P. \. qt.
L tioesOM grtuioy cioè questa divina cosa . . . . . . . . C. iv. 30. a6.
le roM convengono essere disposte alli loro agenti C iv. ao. 59.
non è rom da manifestare a lingua C iv. ai. 53.
■Niliiplica, siccome in cosa luOkicnte a . . , C iv. ai. 75.
ogBi animale . . . teme e fugge quelle cou che C iv. aa. 51.
Ppj viene distinguendo quelle eoM che C iv. aa. 66.
non aolamente nel]' altre cost cb« . . . ama . C. iv. aa. 70.
CTiamlo . . . per sé 1' altre eosé C iv. aa. 78.
càe ^ù ama V animo che *1 corpo, o altra cosa C. iv. aa. Bo,
0 qaale animo . . . più che altra cosa dee amare C. iv. aa. 81.
ae li BMOte si diletta . . . nell* uso della cosa amata C iv. aa. 83.
la ^oeda rom che massimamente è amata, è C iv. aa. 84.
al aModo ... eh' è ricettacolo di corruttìbili eùu C iv. aa. 164.
é pia pieaa . . . che altra cosa che quaggiù sia C iv. aa. 191.
che ... 1' uomo non possa certe cosé fare C iv. 34. ao.
entrala conviene avere . . . certe cou C. tv. 34. 106.
cka Doo virn meno nelle com necessarie C iv. 34. 107.
Dà ... la buona Natura . . . quattro cast ncceasarìe C. iv. 34. 1 14.
abbi ritte alii vostri padri per tutte cose C iv. 34. 173.
per altro Capitolo le altre com sono da ragionare . . . C iv. 34. 186.
La qual tosm i V altra, eh' à necessaria C iv. 35. 3.
tana queste com fanno le passioni sopraddette C iv. 35. 45.
par grandi e maravigUooc eosé vedere, o udire, o ..... C iv. 95. 49.
è aa ritraimcnto d* animo da laide cos* C. ìv. 35, 70.
^■Atc disoneste msr ... fa tacere C iv. 35. 69.
BMBMMare coar che . . . stieno male C iv. 35. loc.
di^ eoa r altre co9* che ragionate sono, appare C. iv. 35. 143.
Le qnall . . . intende, siccome coaa che ... è seminata . . . . C iv. 35. 146.
Le qaali cinque cou paiono e sono necessarie C iv. 96. la.
B«M che è nel meridionale cerchio C. iv, 36. 84.
qaelle toat che la nobile natura mostra C. iv. a7. 8.
a ctaacaaa parte ... 6 dau stagione a certe cost C iv. 37. aa.
fi rfrWT*fT buona memoria delle vedute €oat C. iv. 37. 44.
cht ben H ani malvagia cosa fare C iv. 87. 55,
a buon fine nelle umane cast C iv. a7. 59.
qaal volta leggo, qual volta scrivo cosa che . . . abbia C iv. 97. 99.
allora li conviene la cotm, quando C tv. 37. 106.
rvae non si può avere senza C iv. 97. 114.
e quattro queste cou convengano C iv. 97. 155.
è auto delle mie roM Civ. 37. 176.
AUt panate «pwaoao da notare C iv. 37. 180.
è BaÀMa ... caaere quaetro mar convenienti C iv. 97. iSd.
0tmtk* «Sa te dae tùMt Clv. 08. 7.
dalle mondane cos* C. iv. 98. 49.
te dae tou eDoveagano ... ne figura C iv. aft. 97.
*oa gli (ncoatri acnia maluìata cascuviaa C i. a. 59.
a «aninaa parla C. i. 3. 59.
H ... ..... Ci. 3. 69.
COSETTA ^^^F '^^
colà. K A^. a8. 17 (^. C. 4); C Ui. C»iw. H. 81, 87 ; iv. Catu. iU. 33, 76; Cbiu. U. 6, 36; z. 86,
196 ; li. ai, 61 ; xìL i, 17, 25, 53; xiii. 53 ; xiv. 55, 63; xvi. «3; xvil 03;
xix. 7, 54, 55; XX. 16, 75; xxi. 3; 5*5/. ii. 31,38,45; ili. 37; iv. Il, 85,39;
Bali. ix. 8; X. 17, 33; K A'. 7. ag (San. ii. la) ; 13. 46 (Son, vi. 11) ; 16. 33
{So», ix. io) ; 90. 15 (SùM. X. 3Ì ; 36. 43 {Son. xix. 14); 37. 17 (Sotu xx. 0)1
38. 36 {SoH. xxi. 9), 46 (Som. xxi. 14') ; Som. xxvì. 13 ; zxviii. 14 ; xxxi. io»
xxxix. 5 ; xli. I, 4 ; xlv. 11 ; xlviii. 4 ; 5. P. v'ì. 19 ; xxxi. 37 ; I. 40 ; d. 40
P. F. 8r. 151. -
OQBpetto. Net cui co$p€tto viene il dir presente K A^. 3. 78 (5om. i. tV
Nel tuo cospetto sempre mai si pone , S. P. xxxviL 33.
Ed ho commesso il male in tuo cospetto , , S. P. I. 14.
La qual, gridando, porgo al tuo cospetto S. P. ci. 9.
il qual si possa Nel tuo cospetto mai giustificare , S. P. cx]Ìi. la.
OOrtante. Ed io che son costante più c)ic pietra In Sest. n. 13.
Che . . . Nelle fatiche non saran costanti S. P. xxxi. 45.
costare. Udite quanto costa ... A chi da lei si svia Cans, x, 45.
Cosa non 6 che ro.5/1 unto cara . Canj. xvi. 38.
COStet C ii. Catts. ì. 36 ; iii. Cftiu. ii. 15, 48, 70, 73 ; iv. Canx. iii. no ; Gimj. ix. 53, 56^
X. 154 ; xt. 69 ; xiii. 57 ; xvii. 47 ; xix. 1 13 ; xx. 50 ; Sesi. iii. ao ; Som. I. a,
coGtoro S. P, cxUi. 16.
COBetta. feci per lei certe cose/te per rima K AT. 5, 39.
cosi F. N. 3. 53 ; 4. 15» » : la. 34, 99 ; 13. aa ; 14. 46, 48, 68 ; 15. 5 ; 16. 15 ; 18. 44,
67 ; aa. 11,45.50; 93.31,99; 34.4, as, 36, 30 ; 35. 79, 103, 104, 113; 30.
a8 ; Si. 5, 93 ; 35. 38 ; 38. 17, 30, 31 ; 39. 4, (3, ai, 33 ; 40. la, 48 ; 43. 17 ;
C i. I. 83; 3. 76, 199 {bis); 3. 70, 71 ; 4. 16, 87 ; 5. 93, 59, 81 ; 6. 31, 40,
50, 74 ; 7. aa, 6a, 103; 8. 99, 38, 59, 63, 66, 197; 9. 6, 73; io. 3,3; 11. 14.
18, 95.33. Sa. ia8; la. 39 ; 13. 35, 49,46,68, 75; iti. 119 ; 3.19; 3. a8 ; 4-43,
83» 84. 85 ; 5. 37, 30, 36 ; 7. 98 ; 8. 68 ; 9. 95, 47, 89, 133 (Ais), 133 ; 10. 44,
80; li. 94 ; 14. 16, 93, 38, 75 ; 15. 118, 133, 184 ; 16. 98; iii. i. i, 13, 75 ;
3, 79; 4. 49f 68, 194: 5. 95, 31, 903 : 6. 9, 99,33.63,96, 135; 7- 46,83,191,
181 ; 8. IO, 144. 911 ; 9. 29,37, 87» 113. 124, ia8, 157 ; 10.6,37.42.83: li.
73,80,93, tM, 115, 133, 138, 144, 149; 13. 46, 50. 56, 69; 13. 70; 14. 4,
36, 53, 55, 134, 130; 15. 44. 97, 119 ; iv. i. 13, 84, 88; 3. 58, 109, 169; 3.
59 : 4. 13, 30, 56, 73, 79, 134 ; 6. 43, 53. 91. 137 ; 7. 13, 18, 39, a8, 87, 109,
191, 199, 143, 148; 8. 19, 13, 79, 86; 9. 17, 61 ; io. 93 ; li. 15, 93 ; sa. 71,
150,151,181, 188,196; 13.39,44 ; i4-'o,36,37, 54,65, 86.96, 113, 137, 134,
151 ; 15-35136,63, 184. 185, 186 ; 16. 53*68,93; 17. 198; 18.51, 69; 19.33;
»o. 19. 16,34, 35j »oa; aa. 17. 40, 58,77.101, 131, 189, sci : 93.55,99, «56;
34. 6, 40, 43, 193, >3'» 139. 149» >6o ; 95. 139 ; 96. io, 46. 59, 108 ; 37. 95,
53, 108 ; a8. 16, 19, 99, 37, 39, 103 ; 99. 69, 76, 78, loa, 108, 113, I3i, 106^
COsif^ttO. La quale cosiffatta opinione . C. ìì. 5. 45.
cospetto, nel cospetto de' quali . . . invillo C i. 3. 40.
se tutti al suo cospetto venire non potete C iii. 15. 184.
costa, lo luogo, nelle coste d' un monte in Toscana C iv. 11. 76,
costanza, contro alla costanaa della ragione K. A^ 40. 13.
costare. Per che si caro costa quello che si prìega C i. 8. 199.
costei. V.N. 15. 39; 91. 47:34. 14; 39. 48; 49. 95; Cii. 8.96; 10.59,63; II. 87; 15. 175:
iii. 1.9. 11; 3. io5;4. 7,35, 36:6.9,37,104, 119; 7-9» m6;8. 41, 43,50,908;
9.43; IO. 71 ; 13. a, 77 ; 15.9. 5>f »33- m6, i49, i6ii «79; 'v. i. 90 ; 9. 30.
costellazione, la quale si vana per le costeUazioni C iv. 31. 65.
costituire, siccome costituire V uomo d' ctade sufficiente C iv. 9. 157.
costittizione. quasi dal principio della costituaionr di Roma . . . . C. tiì. 11, a^
dove tratta la mondiale costituzione C iv. 15. 74.
costoro. y.N. 13.99; 93.45; 35- »4. 18; 41-37; Ci. 4. 34, 57; 11.99; 19. 5; iì.3.4;
p
157 ^im^ CREARE
GUlAl tacere. Colei, che *l tento del di sé costringe Son, zxviii. la.
cfw lo tuo morso e *I ... gli cosfringa le mascelle S. P, zxxi. 73.
Discenderò . . . parte ed in tositntto Più lieve CtfMJ. x. 55.
KiV. 33. 150 i^CsH*. ii. 03): C iv. CflHJ. ili. 99; Carw. x. 14; xj, 40; KiV. aa a4
(Som. X. la) ; 39. Ó4 \Son. xxìì. 5).
Poiché passa ed avanza Natura e coitu*»utinn .... So//, iv. 35.
m' ha . . . Amore . . . costumato aJla sua signoria . V, N. aft. 15 {F. C, aV
C iv. Csfu. ili. 36. 99; Cam», z. 44, 140, 144; xìv. 39; xje. 68; Stst» i. aa;
P, F. ?o.
K tV. 33. 146 (Cflf». iù 19); Cam*, x. 79; xii. x8; xiv. 36; xix.a5, 79, ioa, ia8;
5. P. cxlii. 31.
Vedea che donne la (ovrian d* un velo , , ^ , y* N, 33. 195 {f^ana, ii. 68)>
NoD le tener il tuo mcstier coverto . . C ìv. CanM. iii. 144.
^. coprire*
Cmcx K la divoran Capaneo e Crmsso Con*, xviii. 70.
diaie. conobbe *1 disio eh* era erutto Per lo mirare .... Caita. xiii. 77.
FclÀcc 1' alma che in te fìa cnata Ca$tm. xviii. sa.
ara •. 39 : 9- >5t 3^ ; u. 81: ia.5. 60; Iv. 4. 117; 5. 147: 6.93.98; 7. 49.77:
8.71: !«■ »34; 12.57; M-9: ^5- 105, 136, 146. 149. 160.
Tolommeo . . . costrttio da* principiì dì filosofìa . . . C. ii. 3. 40.
la SUB beUcxxfl, eh' è grande, si per costrHMiom ... si . C ìì. la. 63.
im taalo quanto . . . certe toatrustoni wotio in uso . C u. 14. 85.
t»* K A^. 5. 15 ; 34. 8 ; C. iii. 11. 33 ; iv. 3. 56 ; 4. 7^ : 7- 7».
tane, perché certi aìttnmn sono idonei e laudabili C. i. i. lai.
■dk corti ... li belli tostumì i' usavano • C ii. 11. 60.
r WMc libere ... dalli volgari ms/M/Ni' Cìi. 16. 67.
C>e tt mttttmi sono bdtAtc dell' anima C iii. 15. 1401,
eh' era, ' antica ricchezza, e be' costumi* C iv. 3. 45.
r ultima particola, cioè i * belli costumi' C iv. 3. 49.
Jmm p*r mon mvfrt i belli costumi . C iv. 3. 53.
•dr «Jis particola, cioè dove disse beili eostumi, toccò delli costumi
4i NobUud« C. iv. IO. io(6ù).
m éifiitli9m /i^rmm . . . doè btUi costumi C ir. io. 51.
è pargijlo unmo . . . per costumi disordinati C. iv. 16. 57.
parò altri cos/ifMtt. .. tono ragionevoli C iv. 34. 87.
amnegnttche ... sia bello 1' essere di cortesi costumi C iv. a6. 104.
U corpo . . . Cora' era di loro costume C. iv. 36. 118.
*'. iV. a. 59 ; 5. 14 ; 14- «09 ; ts. 4, 33, 95 ; 16. ao ; 18. aó ; ao. 7 ; 33. 8, ai ;
sj. 41 ; »4. 7« : 95- «a. 49» « 10 ; 39, aS, 33 ; 33. 13 ; 40. 14, 39 ; 4a- 34 J C. L
4. ao» 37, 49, 53 ; 6. 10,34; 7- M» 4>» 45 J "• 93t M6 ; "• li'€>»X iii. a. 153 ;
3. 70; 7, 88, 90; 8. 6^ 23, 160, a\\ ; 9. 89 ; 10. a8, 50; 11. 113; iv. 7. 15,
104 J 13- «o ; ij. 143, «65 ; 18. 33, 60 ; 19. 89 ; ao. aa, 40, 73, 74 ; ar. 51,
B6 ; 09. 6, 119 ; 83. 53 ; 34. 75 : 37. 64 ; a8. 36, 93 ; 39. xoi, 109 ; 30, 54.
K. ;V. 18. 50 ; 39. 38 ; C il. 3. io ; 15. 148.
te cose . . . che cotiéhanamtente compiono lor via C. ii. 15, 99.
gli McU . . . eotiéMHamente poisonu spcrìcnM avere C. iti. 7. 173.
dìcemo C. iii, 11. 169.
■tuo tetiéiatmmaHie pericola e uccide C iv. la. 93.
U detto defc> ordma ... la cotidiana revoluiione . . . . C il. 15. 133.
quando . . . ride Tidco tot/erto d' un cuoio di porco. . . . C. iv. 35. 64.
C^ coprire,
*^ • ■ • tulle furtw» insieme create C ii. 6. 49.
•irtacfceftifooo^y^^ CÌL6.97.
CREARE
»ss
creare, criare. Poi . . . Cnastì spcinr, che 'n parte m' é una . . . Baìi. ìi. 9.
La qual si eria nella vista morta Degli occhi . . . . V, N. 15. 40 {San. vìit. 13).
Un popolo miglior , . . Sarà ertalo S, P. ^\. 74.
creatore. Ch* i creatori d' ogni pcnsicr buono C iii. Catts. ii. 65.
Laudando il creatore^ io . . . sempre m' innamoro Son. xxxvii. 7.
creatura. Gentili crmtHrr che voi sete C ii. Canz. i. 5 ; 7. 43<
che n* adduce Lume di ciclo in creatura degna Catta. xviL 4»
Che siete angelicata — creatura . . , BmtL iv. 18.
Cosi, essendo umana creatura . . . Polrìa Bali. ìx. 8.
laudando il creatore, io creatura . . . m* innamoro Son. xxxviì. 7.
credente. £ a idoli o altri dei non siam cvTd!rnO' , P. F. 156.
credenza. Baalìci solo aver ferma credenaa In quel che P. F. Ba.
credere. Non perch' io cret/a sue laude finire K A'I 19, aa i^Can*. i. 3),
E si è cosa umd, che noi si crede K M a8. 37 (/*. C 14).
E perchè non CTV^ano a me di lei? C ii. Gtru. i. 35 ; la 54.
Canzone, i' aedo che saranno radi Color C ii. dita. L 53.
qual donna gentil questo non crede C. iii. Cufta. ii. 39; 7. 94 ; 14- 91-
creare. alla quale restaurare fu V umuia natura poi creata . . . . C ii. 6. 99.
il Quale creò la nostra ragione C. iti. 7. 164.
Dal principio dinanzi dalli secoli ovo/a sono C tiì. 14.59.
creatura, di queste creature . . . diversamente hanno sentito . . . C ii. 5. 9.
in . . . maggior numero essere le creature sopraddette , . . . . C iL 5. 58.
che . . . nuggior numero sìa quello di quelle creature C ii. 5. 88.
fare innumerabilì quasi creature spirituali C ii. 5. 108.
la verità non videro delle creature spirituali C. ii. 6, 3.
una delle creature predette C ii. 6. aa.
manifesto è . . . quelle creature essere in . . . numero C ii. 6. 33.
dice, crede e predica quelle nobilissime crratum quasi innumera-
bilì C. ii. 6. 38.
nove Ordini di cretUure spirituali C ii. 6. 43,
se cosi £ mirabile questa ora/unz C iii. 8. 11,
d* alcuna condizione dì cotale creatttra parlare C. iii. 8. aa.
r affezione a producere la creatura spirituale C. iJL ca. 73.
Volendo . . . T umana creatura a sé riconformare C iv, 5. 17.
del divino affetto a essa umana creatura C iv. 19. 64.
la . . . Deità . . . vede apparecchiata la sua creatum C iv. ar. los.
creazione, non quanto a creaaioue C. ìi. 6. 47.
ebbero da Dio cominciamento di crteusioite C ii. 15. 106.
mostrare che graziosa fosse a Dio la sua tt tastone C iv. 98. 156.
credente, e per piti fare credente altrui, feci K. AT. 5. a8,
credenza, che . . . dirizza lu credcnea all' altra C iv. la. 150.
falsisstmo , . . appo la legge e credenea antica de' ...... C. iv. 15. 50.
dove tratta . . . secondo la credenea pagana C. ìv. 15. 75.
credere, che il mìo segreto fu creduto sapere dalle V, N. ^. aj.
più che io . . . non avrei creduto dinanzi K A^ 7. 8.
fui condotto . . . credendosi fare a me gran piacere V. N. 14. 5.
eredéudomi far il piacere dì questo amico, proposi . . . . . . f^. M 14. aa.
io non credo che cosi gabbasse la mìa persona, anzi credo che molta
pietà le ne verrebbe V. N. 14. 68, 6
io credo che pietà ne giungerebbe altrui K. A^ 14. 75.
mi movea . . . credendo che mi difendesse la sua veduta . . . . K AT, 16. 17.
Poiché io dissi . . . credami tacere F. TV. 17. 4,
nella terza dico come crwto dire K A^ 19. C04,
siccome da molli si crede, e vero ò K iV. aa. 15.
«59
CREDERE
cndere. Cb« le divizie (siccome si rmU) C iv. Ctir«. iii. 49 ; io. 35» 66.
Che non de* rrvt^ quella . . . Esser amata da Cafu. x. 13S.
Qiè le . ., . Vogliamo annoverar, credersi puone Gina. x. 143.
damai • • . Che . . . rmit Amor fuor d' orto di ra^one Caru, x. 147.
rCkJ trtdmm eh* io sia ornai si colto Catt^. xi. io.
Cbe» s* io '1 /mirasi far fuggendo lei^ Lieve sana Cans. xJv. 31.
Sooo, cbc per . . . Crrdon capere. Valere ......... Cane. xìx. m.
Ho» ardo fosse mai virtute in ertu Stst. iii. 13.
Scv eoa' io cnJa^ è invcr di me adirata K TV. ca. 91 {BaU, i. la).
Scd cIU non tei rmA', Di' K M la. 108 [Baii. i. 39).
E certo io rrrdo che cosi gli guardi ... Ball, x. 17,
Vegvo a vedervi, trrdfmio guarire . K A^. x6. 34 (Som. ix. 1 1),
Cndo cbc in del nascesse està soprana Som. xxìjl za.
dicendo loro eh' io il crtdo K W. aa. 85.
che . . . fossero . . . per Io dolore . . . cominciò . . . . K iV. 33. 87.
per isvefliami, ere^kndo che io sognassi K W. 33. 97.
secondo cb' altri trtdt K A". 34. aa.
preposi . . . cnd*ndo io che . . . mirasse F^. A. 34. 46.
■I potrebbero testimoniare a chi noi rrr^»5r K. W. 36. 11.
Bon vmintdo ciò poter narrare in . . . cominciai K. A^ a8. 1 1.
• aoacFN^ che . . . udissero parlare di questa donna V, H. ^l. 13.
cbe non rm/f essere buono tenuto • . C I. a. 51.
quelle essere occupate C i. 5. 63.
vi mikòt (orse trtdtndo di saltare uno muro . • C i. il. 67.
t , . cTtdtndo dare la colpa ... al ferro e ..,.,. C Ì. it. 60.
che, biasimando lui, si tndoHo sciisare C i. 11. 93*
molti che . . . crwdono pili essere ammirati C ì. 11. 104.
lo ptttiUanimo sempre le sue cose cred* valere poco, e 1' altrui
«aiaj C i. II. 14^
Ariatocilc €nd*tU ... che fossero pure otto cieli C. ii. 3. 19.
Aacora tndfft* cbe il ciclo del Sole fosse C. ÌL 3. 95.
. cbe tnJtHtro solamente essere C iL $. 15.
. . . mdt . . . quelle . . . creature quasi ionumerabili . . C ii. 6. 37.
1^ che rac^onevole é crtdtre cbe C il. 6. to6.
• aMtKo ttrc CIÒ cm^fv all' anima spcrta . . . . . « , • • C ii. 8. 87.
tW<ndtr. .. altra vita non essere C ii. 9. 57.
ìm vmA awdoi co») afTerroo C. ii. 9. 133.
•1 da* cmrfnv che r snima mia conoscea C ii. io. 63.
aott£ pictA quella che erri/' la volgare gente Ciì. 11.40.
B . . . volgari . . . che (miono cbe cortesia non sia C ii. 1 1. 57.
CNbo adunque : Io cndo^ Cantone, che mdi Mranno C ii. la. 45.
pvnché di vero si endtm del tutto, che disposto Tosai . . . che non
si frmdmm di qucato . . C ii. 13. 65, 67.
M Sfatto m lei si crtd* per alcuno C. li. 14. 350.
oadb cb« Si ooMcro dalla favola di Fetonte C ti, 15. ja.
oadb dia faaae 1' errore de* traslatori C lì. 15. 63.
ntdo cIm da Roma ... sìa spazio C iìL 5. 85, 96.
Cedb rbc questo Cerchio . , . dividerebbe C ìiì. 5* m.
0»da ngioDevolnente si puO erwdtn che C iìL 6. 94.
caal é da porre e da antdtn fermamente C iii. 7. 84.
f— f dfc II I ■ gnddt mom twmk quello eli' io dico . C iii. 7. laj.
« aott poasaiw ffaéw nincolo alcuno C. iii. 7, 169.
lAadbss'alcttao dare loda, dà biasimo C ili. 10. 77'
parMaJffMfr C iii. 14. 130,
CREDERE
x6d
credere. Siccome io credo che sirìamo noi Som. xxxiì. 14.
Che credo tor la ruota alla ventura Soh. &xxìiì. 14.
Io mi crtdta del tutto esser partito Som. xxaiv. t.
quei che *n la tempesta suona, Credendo far Soh. xxxvi. 7.
Come colei che mi si cned* tórre So». xHv. 4_
Non si conviene . . . Turbarsi, e creder che Som. xIv, 5.
E quei, eh' io non credeva esser finocchi Ma S. P. xxxviL 37»
Jo CKEDO in Dio padre P. F. io.
Credo che '1 figlio umana carne e vita Mortai prendesse . . . . P. F. i^
chi con . . . Credty è salvato [>er sua passione P. F. 43.
E chi altramente vacillando crede . P, F. 43.
Da morte suscitò, crrdo e confesso ,.,..■./*./". 4B.
Io CKFPi^j che '1 Battcsrao ciascun fresa P. F. ^$,
Per raflermarc quel creder medesmo P. F, 144.
credere, che . . . con tutta fede si credono essere C. iiì. 15. 6j,
li quali, biasimando, crtdea fare dispiacere, e . „ C. iv. 1. 39.
siccome credea chi cavillava C iv. 4. laa
Maledetti siate voi ... e chi a voi crede C. iv, 5. 79.
o^i persona degna d' essere creduta C ìv. 6. 45.
1' artefice ov^'cro . . . dee essere da tutti . . . creduto C. iv. 6. 57.
Onde al cavaliere dee credere lo spadaio, il frenalo e C. iv. 6. 60.
il maestro e I' artefice . . . credere si dee C iv. 6. 68,
filosofi . . . che . . . credettero questo Gne . . , essere C iv. 6. 85.
Altri filosofi furono, che . . credettono altro . C iv. 6. 97.
che . . . crrdoHO quelle essere cagioni di Nobiltà^ anzi essa Nobiltà
credono quelle essere C iv. Su 77, 7^
né credere a luì sono tenuti , C ìv. 9. 138.
chi crede che la sentenza imperiale sia C iv. 9. i6a.
Onde non è da credere^ né da consentire a C. iv. 9. 168.
le diviste^ come altri crtdea^ non possono C. iv. io. 93.
che credendo comperare un uomo ... ne sono comperati . . . , C ìv. 11. i».
che ogni casa . . . crede che sia V albergo C. iv. la. 148.
però qualunque cosa vede . . . crede che sia esso . . . . t . . C iv. la. 156.
perchè . . . crrdeh trovare piii oltre C iv. la. t6gt
molti tanto presuntuosi, che sì credono tutto sapere C hr. 15. lai.
tanto . . . che credono col suo intelletto potere C. iv. 15. 197.
non vengono, ereeUiuUt . . . essere dottrinati ........ C. ìv. 15. (39.
che non possono credere che ... si possano C iv. 15. 1491
sono alquanti folli che credono, che . . . s' intenda C iv. 16. 60.
cioè lodare e credere pregiato colui, cui esser dicono C. hr. t8. s8*
E Nobiltà si può credere il loro timare C iv. 19. 99.
che nessuno . . . non dee credere essere con CSM C. iv. ao. aa.
nelli piii io crrdo fra il trentesimo e 'I quarantcaimo anno. E io
credo che ncllì . . . esso ne sia C. iv. 33. 9X, 9a.
Né da credere è eh' Egli non volesse C ìv. 33. 100.
io credo che . . . egli sarebbe . . . trasmutato C. Ìv. 04. 63.
quegli . . . che crederà li malvagi comandamenti, come quegli che
crederà li buoni C. iv. 04. 130, r34.
si legge di Catone, che non a sé . . . nato essere crrdea . . . . C iv. 97. 33.
malnati ! . . . che . . . credetexn Larghetta fare C iv. 07. 19^
del ladro che , . . non credesse che altri se n^ accorgesse . . . . C iv. 97, 133.
tolgono . . . credendosi CASCTC buoni tenuti, se C iv. 97. 237.
coloro che appresso dì Dìo crede che sieno C. iv. aB. 44.
coloro che, per essere . . . credono essere nobili C ìv. ap. la.
l6s
vtn. Onde Anor tntter fo me la stu grandezza Tanto
Ma per ntmtr desire . . . verrà Coronata
I
E «oi mKHc si lor ralontate
SkcM . . . Anzi ... Di aure insieme crrscesst il disio
ciLHua. Abbiam la Crtsma, e V Olio santo ancora . .
cnifKX M mtscliia il mr^^ giallo e 1 verde Si bel . .
uiuc K. creane:.
CxMalliao. tu sai che . . . L' acqua diventa erisiaUìna pietra
Ove si fa '1 rristatto in quel paese
E per fermezza ancor del trisHanesmo Abbiam
CHlM^fMfc. Ni eglino altresì, se son Crisiiam
A che Dio chiama la cristuiHa prole
£ ra^ooar di Dio come cristiano .
Che gli spartrn quanto Gioacppo a Cristo
Ia€>HA>lòaac ooatro, santo e pio . . .
tu Aniu d" OAia noi si veggiam Cristo .
E ì frullo del tuo ventre . . . Cristo Gesù
i in me mftssimamentc crtsa'uta
E 1 soccorso dinanzi ciascuno di nrscea
p9t io imSIr significa il movimento del rrrsrrrr
piàanarrr non si pu6 se non . . . mulliplicando
Le mffoi* totmpó%U ... in quello crescono
che 1 di e la notte crtsct e scema
idoebi <vr«4T e scema il dt e la notte
cbc vergogna erwòemòh* al suo amico
dke procede e trtset infino al di della . .
eoa! la mala opinione . . . cnr^cv ....
che, raunando rìcchczze, crrtce
desiderio ... le ricchezze aono
della quale crtué ... lo desiderio
. il «vracvrv desiderio non è cagione
ddcaidctio dcUs «denta dire non si può
dw pnfMÌaracttte cn%c» sempre e uno
. . . non t crtwern la suo dtiatnrt ....
^>*fle . . • della ricchezza ò propriamente rmerrt
y aaÉBk aoatai hMcade al crraMpt ... del corpo
CnttL aolla gaem che Atene ebbe con Crefi . . .
lo quale chiamano molti ciclo Ch$titìÌtno
ciclo, di tolto del Crixialìtno ....
Lo oele crtA/alliHa ... ha comparazione . . •
eOa ha de' Cristìumé del tenodecìmo centinaio
wcoado b CwiMiama verità
■ IMMIU dob^ né FUomTo . . . oè Cristiano
e éitt CrùtDmm . . . perocché la CnstimMa sentenu è
la ifnale GcsQ CriUo lasciò a noi per esempio
aaHo lo monte per Inufigurarsi . .
ir* deil' univcTso, che é Critto . .
■^ nwai'ti h dMUtea \xracis8ima di Cristo . . .
••I Vazic«l* di san Kaetco, quaodu dice Cristo
CruÉ0 r adhrm* eolla sua bocca
. a' piedi di Cn'jto sedendo
■adiralo Tue il nostro Salvatore CrisM
al tfmCM Inqwis iliu ci anno di Crlito
«nto cruciflaao ....
M
EHI
CROCE
162
croce. Fu su la santa erocf crocIAsso P. F. 33.
Tolto di crDo, e nel acpolcro messo ..../*. f, 46.
che nel santo ligno DÌ eroe* fu confitto . P. F. laa.
crocifìggere. Fu su U santa croce croci/isso P. F. 32.
crucciare. Visi di donne m' apparver crutdati » * , , V, N, 33. 168 {Canx. ii. 41).
cruccioao. Non però che . . . Ma per fame cruccioso Chi . . K. AT. 8. 55 (Som. hr. xi).
crudele, fender per mezzo Lo core alla crudeli, che Cam, xli. 54.
si è bella donna Questa cntdet Cant. xv. 36.
Perchè . . . moite ... Ha messo il suo erudite adoperare . V. N. 8. a6 {Son. iiì. 6).
Ch' està erudii . . . Non vi mettesse amor Soh. xxxi. 3.
Nulla mi parrà mai più erudii cosa Che lei Son. xxxìi. i.
Ciò . . . che mi fa sentir erudii martìro Son. xlviii. 6.
cradelità. Sicché a erudilìtà rompa le porte Cane. xvix. 69.
D^ ogni crudelità si fece donna Sist. ii. 6.
crudelitate. Fu giunta dalla sua erudtIìtaU ^< A^* 34- 45 Cane. iv. 19).
Che ... si gira D' ogni erudilitati una pintura Ball, x. 8.
crudeltate. Tal. che se piega vostra crudiUatt Cohm. xi. 83.
Cosi di tutta erudtliait il freddo Le corre al Sest. ii. 38.
crudo. Falsi animali, a voi ed altrui crudi Cmfis. x. lox.
La quale ognora impetra . . . più natura eruàa Canx. xiL 4.
Quando vidi costei eruda com* erba Sést. iiì. 90.
Li fjuai contra mi sono crudi e gravi S» P. cxlii. 63.
cruUare. Ella sa ben. che se il mio cuor à cruUa Cane. xxi. 04.
culla. Maledetta tua culla, Che Cans. x. 78.
cuoio. Che '1 nfoio farà vendetta della carne Son. liii. 4.
cuore, core. Citta ne' cor villani Amore un gelo . . . . K. AT. 19. 53 {Caus. i. 33%
E passan si che '1 cor ciascun ritrova K A^. 19. 73 {Canm. i. 54).
Ch* io solo intesi il nome nel mio con K. W. 33. r44 {Cata. ii. t^\
Piansemi Amor nel corr, ove dimora K TV. 33. 158 {Cana. ii. 31)-.
Vieni, che 1 cor li chiede K. A^. 33, 306 {Cans. ii. 79).
Così mi sta soave ora nel con f. TV. a8. 17 (/". C 4).
Gli occhi dolenti per pietà del con K AT. 39. 41 i^Cama. iii, i).
Se Don a cor gentil che ^n donna sia K AT. 33. 51 (Comc ììL ti?.
croce, in figura d' una croce C it
crocifiggere, cru-. i miracoli fatti per Colui che fu croqfisso . . . . C iìL
i.c Cristo non fosse stato eruci/isso C. iv.
crucciare, onde molte volte me ne cntedava nel mio core K. A^
crocifiggere. K crocifiggere.
crudele, fa mansuesccre e umiliare li crudeli cuori C. ii.
cui. citi simili modo se habertt cirzutttfereHtiae partes *....•. V. N^
coltivare, come 1* erba multipUca nel campo non eultivaio . . . . C iv.
Cf. coltivare.
culto, se questo non è bene culto C ìv.
cultura, della . . . sentenza ... da questa cultura abbandonata . . . C iv.
€/, coltura.
Cooio. Polinice vestito d* un cuoio dì leone . . . Tìdeo coverto d* un cttoio
di porco C iv.
cuore» core, lo quale dimora nella . . . camera del con
V angoscia che il con sentia
e però quel core ... io 1' ho meco . . .
che leggermente sì mova del suo con .
manifesto lo suto del con per esemplo del
avessero compreso lo segreto del mio con
certe donne . . . aapeano bene Io mìo con
V.N.
K.AT,
'63 ^^^^ CUORE, CORE
coore» core^ Con ha dì pfctra al malvagio e vile . . . K N. 39. -73 {Coma, iii. 33).
Som 6 di <or villan si alto ingegno K /\^. 33. 75 (Cauv. rii. 35^
Mi reca quella che m' ha il tur diviso J'. TV. 32. 85 {Cane. iìl. 45),
P^Mger ... e sospirar ... Mi strugge il con . . . , K W. 3». 98 < Carta, iii. 58).
Taato dolore inComo al cor m' assembra • . , . . K A^ 34. 30 [Cans. tv, 4).
CdìCc D ragionar eh* è nel mio con C iì. Cane. L a ; 7. 16.
lo vi dirò del cor U Doviute C ii. Caw. i. io ; 7. 69.
Solca caser %-tta dello cor dolente C. ii. Otn». ì. 14.
Ooar ne trema al, che fuori appare C. iì. Cd*», i. aa.
Ne mandan messi al cor picn di disiri ...... C. ili. dna. ii. 35 ; 13. lai.
Cosi ... Tu cacci la viltate altrui del con Cam». ìx. 7.
Feremi tt cxtre sempre la tua luce CanM, \%. 16.
Hi & sentire al cor troppa gravezza Can». ix. 53.
Doglia mi reca nello con ardire Cuhm, x. i : V, E. ii. a. 94.
M r anima toma poscia al con Cina, ai. 49.
1^ che r innato rworda nulla è mono Cahm. xi. 75.
Ptrcb* non ti rìtemi Rodermi cosi il con dna. xii. «5.
Cbè più mi trema Ìl ror, qualora io penso dna, xii. 37.
E 1 aague . . . corre verso Lo cor che *1 chiama dna. xii. 47.
9 Ibrtc, che 1 dolor nel cor rimbalza dna. xÌÌ. 49.
hmAtr per mezzo Lo con alla crudele dna. xiì. 54.
Che B* infiaranuno il cor, eh' io porto anciao ........ dna. xii. 75.
A ^«aDa donna, Che m* ha ferito il con dna. xii. 80.
E Alle per lo mr d* una saetta dna. xii. Sa.
Scalo , . . Raccoglier I* aer . . . Entro quel ror, che dna. xìit. 7.
9fol ducfli pace al »r, a voi diletto dna. xiii. 15.
Vede lo con a cui era sposata dna. xìit. 97.
Riatrrtta a* é entro il mezzo del con dna. xiii. 35.
Ptr una voce, che nel cuor percosse dna. xiii. 65.
r . , . ^)laa Amor però di cor non la mi tragge dna. xv. 50.
Se li pargoletta Sa per cuon un marmo dna. xv. 70.
tiA «fiapictata mente ... mi combatte il con dna. xvi. 3.
■KM venir meno ... al cor che tanto v* ama .... ... dna, xvi. 15.
E regna dentro al cor che lei aspetta dna. xvi. 54.
Xm ***—*, che con seco il mio cor porta dna. xvii. 14.
W wCta . . . Che per passare il rorr — messa v* bai dna. xvii. 51.
Ahi B aar de* acimmersi dna. xviii. 1 1.
pietoso Fu tanto del mio con dna. xix. 5.
. . . Simili beni al cor gentile accosta dna. xix. 107.
Tre donne iatorao al cor ni son venute dna. xx. i.
C^ *1 . . . aigaore, Dico quel eh' è nel con dna. xx. 7.
cerne riduce in atto Amore ne' rvn di K A^. a?. 39,
cIm poi virtootamente adopera ne' lor rorf K M ai. 41.
ea . • . eaiBC adoperi ne' cori altrui K iV. ai. 54.
■ri parea che il con ... mi dicesse ......... ^ ^. «3. 57*
io ai toatìì cominciare nn tremilo nel con K. ^V. 94. 4.
I clic lietamente mi dicesse nel cor mìo V, N. ^. io*
E<aviaaii parca avere Io con si lieto, che non mi parca che fosse
la «Bwv mio K yyr. a4. ta, 13.
parole, che 1 cvn mi diaae con K /V. 34. 15.
dw Amore mi parlasse nel con K W. »|. 37.
b eW . . , U suo con mirasse la beltà V. N. 94. 47.
watfl avaglticv Jo tremore usato nel con • K iV. 84. 66.
dbcAi^0|- <ffcca»e nel miofort K AT. 04. 69.
M a
CUORE, CORE ^"^^^^^^^r 164
cuore, core, e *1 fior ... Fa desiar negli amorosi cuori Cans. xx. 100.
Ella sa ben, che se il mio cuor si crulla Cam. xxi. 34.
Ben Avria questa donna il cor dì ghiaccio Catu. xxL 27.
Sicché non par eh' eli' abbia cuor di donna Sfst ii. 7.
Talché mi giunse al corr, ov* io son pietra Srsi. ii. iB.
Cosi ... il freddo Le corre al care Sat. ii. 39.
Entrale in cort ornai Sest. ii. 53.
Che mi sta in cvr come vìrtute in pietra Sest. iit. 5.
Sua luce mi jìer si, che il cor m* impietra Sest. iii. 9.
Che, togliendomi il cor, rimango verde Sest. iii. 15.
V aveva duro il mr com' una pietra •S«/. iii. 19.
Che lo cor mio per lei suo bene impietra Srst. ìv. 9.
Pensatel voi, dacch' e* non mulo M cort K N. ta, 103 {Ball i, 24).
Dille : Madonna, lo suo con e stato Con F. W. la. X04 < BaU. i 35).
Abbi pietà del cor che tu feristi Ba/l. ii. 3.
che m* asciuga un lago Dal for Bafì, ìiì. g.
Dì questa Donna, che tiene il cor mìo Bo^t. ìx, iol
La qual m' ha tolto il cor per suo valore BaH. x. 4.
Trae li sospiri altrui fjora del con Bali. x. ta,
A ciascun* alma presa, e gentil core . . . Salute . . . . f^. A^. 3. 77 (Som. L z).
Amor, tenendo Mio core in mano ......... K A^ 3. 86 \Soh, i. io).
e d' esto cort ardendo Lei . . . pascea K. A^. 3. 88 (So«, u laV
Co^ leggiadro questi lo cor have V. N. •}. 9g \Soh, ii. la).
E dentro dallo cor mi struggo e ploro K A^. 7. 37 {Son. ii. oo).
Pcrchè villana morte in gentil cor* Ha messo FI iV. 8. as (Son, iii. 5I.
Poich' hai data materia al rar doglioso K iV. 8. 48 (Som. ìv. 4).
Ot* era Io tuo cor per mio volere K iV. 9. 54 {^Son. v. il).
Tremando di paura eh* è nel cort K A^. 13. 43 kSoh, vi. 8).
Lo viso mostra lo color del atre K AT. 15. 39 {Son, viii. 5%
Nel cor mi si comincia un terremoto K A^. 16. 36 \Stm. ìx. 13^
Amore e 1 cor gentil sono una cosa K AT. ao. 13 ySom. x. i).
Fagli natura . . .'\ cor per sua magione K A^. ao. 18 {S<m. x. 6).
Che piace agli occhi sì, che dentro al core Nasce . . . K A^. ao. aa {Soh. x. io}.
£ cui saluta fa tremar Io con V. N. sti. la {Son. x\. 4).
Nasce nel con a chi parlar la sente V. N. ai. 18 \Son. xi. xo).
Ditelmì, donne, che mei dice il cort . . . . . . . K A^ aa. 74 {Soh, xii. 7).
Che '1 cor mi trema di vederne tanto K. AT. aa. 81 {Son. xii. 14).
Io mi sentii svegliar dentro allo corr Un K A'. 34. 50 (-Son. xiv. x).
Che dà per gli occhi una dolcezza al core K A^. a6. 46 .Son. xv. io).
Venite ... O cor gentili, che pietà il desia K AT. 33. 37 \So». xvii. a\
Che sfogassi lo cor^ piangendo lei . . . . . ^ . . K AT. 33. 33 {Som. xvii. 8;.
cuore, core, tanta onestà venia nel con di quello V. N. 06. B,
onde molte volte me ne crucciava nel mio con K A'I 38. 5,
siccome parlava lo mio con in me medesimo y. N. 36. a8.
tanto che il con consentiva in lui K A^. 39. 9l
L' una parte chiamo core, cioè 1* appetito • • K, A^. 39. 35.
che degno sia chiamare l* appetito cote . . . é manifesto . . . . K. A^. 39. 38.
fo la parte del con contro a quella degli occhi K. A. 39. 43.
che ivi il corr anche intendo per r appetito , . F. A. 39. 44.
dico come V anima . . . dice al con, cioè all' appetito y, JV. 39. 56.
Io mio con incominciò ... a pentirsi del K A^. 40. io.
a pensare di lei si con tutto il vergognoso core y. JV. 40. 19.
quello che ncloirrsi ragionava V. N. 40. ai.
desidera con tutto il cuor* C ì. 3. aó.
«65
CUORE, CORE
core. Amor ... S' era svegliato nel distrutto con . K JV. 35. 50 (Soh, xviii. 6),
Sicché mi giunse nello cor paurm K. TV. 36. 35 {Som. làx, 7),
ehm si movean le lapHtne dal cotv K A^. 36. 38 (5wr. xix. 10).
Ch' io temo forte non lo «>r ai schianti F. iV. 37. 23 (Som. xx. 8).
Cmì dice Q mio con, e poi sospira . , K A'^. 38. 48 {Soh. xxi. 14),
Che Cice consentir Jo corr in lui K A^. 39. 63 {Soh. xx'ì'u 4),
L* anima dice al cor : Chi * costui F. iV. 39. 64 {So», xxit. 5).
Che nascon di pcnsier che son nel ùor$ , V. N. 40. 53 {Son, xxiii. a).
Dn-cotano nel cor al angosciosi V, N. 40. 60 {Som. xxìÌÌ. to).
Certo lo corr ne' sospir mi dice K A^. 41, 64 {Son. xxìv. to).
■P—fi U sospiro eh' esce del mio eort K ^. 4X 48 (Som. xxv. a).
il parla sottile Al ror dolente, che r*. A^. 43. 57 (Som. xxv. ti).
«opra 1 mio cor piove Tanta paura Som. xxvii. 5.
Colei . , , Il cor le fa d' ogni eloquenza puro Son. xxviiì. 13.
Capiendo il cor* a ciascun di virtute Son, xxix, ti.
r«inc nn cuor puotc stare Infra duo donne Son. xxx. to.
Bea gli de* *l cor passar, se non s* arretra • • Son, xxxì. 6,
la anlia cima Del corr Son. xxxiii. 4.
Sa ^ voatro cor si piega in tante voglie Son. xxxiv. la.
Sniderò Di voler, nato per piacer del ronr . . Soh. xxx vìÌÌ. 8.
Siccbè *1 voler del ttirt ogni altro avanza « Som. xxxviiL 13.
Plotcbé ... il cor feriste in tanto Sem. xlvii. t.
Qtc qaesta doglia pur mi strugga il cuonr Som. xlvii, 13.
^V «ovclla pietà che il ew mi strugge Som. xlìx. 3.
•caso ba . . . tanto gelo Nel cuor de' tuoi fedcì , Son. xlix. 10.
Saria Bai quella eh' t nel mio cor penta I Som. lì. 3.
Om «esapre aUegra il tristo ronr e mesto S. P. vi. ai.
AB to^tri del mio cor, che geme S. P. vi. a6.
0pd ioclissti/ta del mio cor* afflitto S. P. xxxi. 36.
O fiaMi, e voi che il cort avete mondo S. P. xxxi. 80.
Pcnl# le toc nette nel mio corr Son fitte , . . S, P. xxxvii. 4.
C taato è lo mio cor dìsconsoUto S. P. xxxvii. aS.
Laaspvla lac non trova refrìgerio S. P. xxxvii. 34*
Ktaaova lo mio cort, e mondo fallo S. P. 1. 37.
Fa, cbe conrenni lo mio cor leggiero S. P. 1. 30.
t.lmr cootrito e bene umilialo Si può chiamare S. P. 1. 65.
Cd t fiA aecco tutto lo mio corr . . * • • S. P. ci. 11.
X4 Q mio eort « molto conturbato S. P, cxlti. ao.
CK astichi padri, eh* ebbooo il cor fisso Ad aspettar P. F. ^,
e eo9t il cor ne indegna P. F.Bi.
il magnanimo si magnifica in «10 cMOfv C. i. 11. ia8L
fc ■aaaaaaccre e umiliare li crudeli rMon C ìi. 1. 30.
B «nnr ai prende per lo »rrrtto Jtntro . C ii. 7. 19.
«Ai tUi m*o tort . . , solca essere C ii. 8. 34.
«MG «ciwrecgìa al, che 1/ rworr . . . trtma C ti. 8. 77.
ffW solca Tatrr vita del cor dolente C ti. 10. 13.
gM^iiittiOttaBi, che sono ... vapori del monr C. ii. 14. 189.
O •ahfltaaiBO ed ccccllentiasimo <-Morf C iii. ifl. 1 15.
aiccoa» li man" de* valenti uomini C iv. 1 1. 1 18.
cU Boa ha aaeura nel ntort AJeasandro C iv. 11. 104.
{Aitorgmlili rif^rm ttmprt Amorw C iv. »o. 68.]
a Dio con tutto nostro intendimento e ruonr C. iv. a8. »i.
IO nwJc religioso di noi se non il cuort C iv. aB. 74.
li QreaadiiaM dal oàort in ispirilo ... è C iv. a8. 79-
CUPIDITÀ
i66
cura. Cbè . . . Non poason quietar, ma dan più atra . . . C iv. Gnu. iii. 58 ; 1 1 33.
dovete Vie maggiormente aver rum di lui C'aro, xvi. 04.
curare. Perchè fu^cndo I' un, V altro si curm Cà/ts. iz. 85.
Bloitc rcpugfoa si, che lei non cura Cime. x. 38.
questa . . . non cura colfvo dì tuo strale Caru. xì. 79.
che questa donna La tua virtù non cura ... * S^at. iì. 9.
curat. Amorcm versus me non tantum curai Cans, xxi. 38.
dacché. , . Catis. xi. t ; xiv. 79; xviii. 51 ; V» N, za. 103 {Bali, i. 34) ; Som. xxvi. io.
dannare. E più, che le peccata de' dannati S. P. vi. 36.
Perchè se pur tu mi vorrai dannart S. P, cxlli. io.
danno. Se ragionate 1* uno e 1* altro danno Catu. x. 46.
£ di colei cui son procaccian danno Cane. xìv. 95.
Onde ... La sua venuta mi sarebbe danno Cant. xvL 63.
Perchè . . . fora, e fuggirieno '1 danno Cana* xix. a8.
se questo è danno^ Pìanganlo gli occhi, e Ca)%B, xx. 65.
Ch' io lo conosco »ol dopo '1 mio (&f NO Som. xxxv. iz.
vòlto A danno nostro e dclli nostri diri .•• Son. xlvì. 13.
Il qual non può dolersi de* suoi danni S. P. xxxviì. 54.
E gli occhi miei son secchi e pìen di danni 5*. P. d. 9.
ne preme Le nostre fragil voglie a fard danno P. F. 11^
cnpidità^ la terza, cupidità di vanagloria C i. tf. 8.
La terza . . . per atpidità di vanagloria Ci. 11. loo.
ne sì sazia la sete della atpidità C iv. la. 66.
a riparare alla atpidità che . . cresce C iv. la. tot.
Cupiditate. quante disoneste cupiditati raffrena C iv. 35. 90.
cura. La prima è la atra ramìgliare e civile Ci.]. 30.
qualunque è per cura famigliare o civile . . . rimaso C i. i. 94.
Sicché . . . non quirtanoj ma dònno pitt cura C iv. la. 53.
Maria . . . nulla atra del ministerìo . . . mostrava C iv. 1 7. 104,
COFOre. a dìscemcre Y altre cose non curan-t C i. 11. 51.
figlio . . . che li dardi di Tifeo non curi C ii. 6. 133.
Democrito, delia propria persona non atrando . C iii. 14. 75.
Platone, dclli beni temporali non rum»(/u . C iii. 14. 77.
Aristotile, d' altro amico non curando C iii. 14. 80.
avvegnaché V una ... del tutto sia da non cumrt C iv. 3. 6x.
chi degli altri tanto è da curart, quanto C iv. 7. 38.
avvegnaché il testo ciò non CHrr C iv. 14-53.
favola, della quale . . . atran non si dee C iv. 14. 148;.
né mai quello che altri dice, curano . . C iv. 15. (45.
che non è da curar* né d* avere con essi (accenda C iv. 15. 161.
curatore, non possa fare senza curatore di perfetta età . . . . C iv. 04. ai.
Ctirio. Curio . . . tentato di corrompere . . . quantità d' oro . . . rifiatare C iv. 5. 1 10.
curioso, in più sue opere non sia curioso .......... C iii. 8. ao.
daddovero. Certo daddovtro ardisco a dire C iv. 19. 53.
danaro, guadagnano danari o dignità C i. 9. aa.
malnati ! . . . che . . . donate . . danari C. iv. 27. laa.
dannare, con etema notte solvette lo suo dannato pudore . . . . C iii. 8. 95.
il quale . . . parto da loro e danno C iv. i. 46.
danno, perocché . . . alle margarite è danno C iv. 30. 40.
dannosissimo, intra tutte le bcstialitadì quella é . . . dannosissima . C ii. 9. 57.
che riprovata è la . . . dannosissima opinione . . C iv. t6>. 13.
dannoso, perchè non solamente è dannoso e pericoloso a . . . C iv. i. 44.
che . . . più volte sono le sue parole dannose C iv. a. 71.
Puotcai . . . vedere . . . nella dannosa loro posstssùms C iv. z 1. 36^
I
167
DEA
quanto bel fu vederla . . . Gire alla dansa • . S*st. iii. 09.
▼«Jerla . . , Gire . . . Danaantio un giorno Sfit. Ìli. 30.
r poiché prese 1' uno e 1' allro dardo Cant. %x. 59.
ireste. Che questo dardo farà star lucente Catte, xx. 73.
Chr n* ha fatto icntir dcg^li suoi dardi . , Ba/L x. x6.
L K N, 19, 60 {Con*, i. 41Ì ; 38. 35 ìF. C, 131 ; 33. 83 {Can». Ui. 43) ; C iii. CanM. ii.
•7; iv. C«M. iii. so, 58» 93; CttHB.x^ 15.43» 7»; ^- »3. 16» i»6; x'-4» »>; x»i.
a6, 57, 8a ; xiii. 15, si ; xiv. 9 ; xv. 36, 38. 39 ; x\-i. 38, 46 ; xviit. 65 ; xx.
76; xjii. 17; Sfsà. ii. 63; BaR. iv, 41 ; vi. 5 ; vii. 13; Wii. ai ; x. aS ; V. N.
3, 84 {Som. ì. 8) ; 8. 48 {Soft. iv. 41 ; a6. 46 {Son. xv. lo^ ; Scn. xxvi. 7;
uiviiL 8 : xxix. 9 ; xxxi. 9 ; xxxii. 6 ; xxzvìii. 13; xliv. 11 ; xlvii. 3 ; xlviii.
13; S. P. xxxi. 59; xxxviì. 41, 49; l. 6a; P. F. 84, 89, 133, 140, 317, 349,
Atqoe fortuna rutnosa daUir Cam. xxì. 11.
Ed una nuvoletta aiean davanti V. N. q^. 187 {Cane. ii. 60).
io ro* che . . . con lui vadi a Madonna davanti .... K A', xa. 8t {Bali. \. 3).
q—lfira dnwmnti Vedetevi la K. A^ 37. ao (5oh. xx. 5).
Goo^neror, cor suave, dr te primo . ■ Cohm, xxì. 14.
S«Mpcr Imarfunt contra me dt limo Cans. xxi. 18.
Mcedictt tpaa : Halura est d* iste Cana. xxì. 33.
Quantum spcs inter me (^ ìpsa durat Cai«. xxì. 39.
Fra lor le donne dta Vi chiaman Bali, iv, 97.
Le quali come . . . siano dannose ... £ da mostrare . . . C iv. 13. 90.
vedere la loro pcnscsaione essere dannosa C. iv. rs. 93.
C iv. 15. I, 41.
nella etik di Dardano C. iv. 14. 135.
Sxondo la opiniiine . . . Dardano fu villano . . . . , . , . C tv. 14. 140.
à\\k ah Dardano 0.17.14.143.
o wA che Dardano vivendo fosse villano, e C. iv. 14. 144.
•i 4lc«, Dardamo essere stato Afelio di Giove C iv. 14. 146.
kk ftflio . . . che 11 dardi di Tifeo non curi C. ii. 6. ia3.
k K. AT. SL 43 : 4. 4 ; 8. 74 : 9- 39 ; 10. 17 ; ai. 45 ; «6. 30 : 30. ai. 38 : sa. 37 ; 33.
«7: 34-3.6. 16; 4a-38; C ì. i. 133; a. 108, 115, u6, 137 ; 3. a8; 4, 83,
84, 100 ; 8. ir (6m1, 13 (Amì, 14, 17, 18, ao {bis), 36, 37, 41, 49. 51, 53, 117;
9. 38, 63, 64, 65, 66. 67 ; IO. 56 ; 11. 76, 80, 134 ; 13. 87 ; ii. 1. 16 ; a. 38 ;
5. 86, 100 ; 6u »7 ^ 8. 44, 50; 9. 88, 133; io. 33; 11. aa ; 13. 63: 15. '7»»
«73 ; «6, 57 ; iii. I. 1 1, 5T, 81 ; 3, 3, 94, 101 ; 4. 47 ; 6. 89, 104 ; 8. 193. 309 ;
9. «3; «o- 35. 77 t*«) ; II. 5. *>. '07 ; >3- 9» ; 14. 89. 109 ; iv. 3. a. 99: 4.
94. 118: 7. 4B: 8. 74; 9. 136; IO. 94. 96. u. 03. 117; io. 9. 47» 53» «39»
194. 196; 14. 107 ; 15. 57 ; 17. 39; 19. 40: ao. a8 ; ai. 38: »a. 193: 34. 6,
7, S9, J07. 108. 113. 153. 166: 35. 18,66; 36. 89, 140; 37. ai, 33, 36, 7a,
7«, 80, 8cs, 85, 137, 179; a8. 136. 143, 143. 145, 146; 30.65.
W ML OgBl ottfano dato e ogni dono perfetto di suso viene . . . C iv, so. 53.
■«• che rimane nel datort per lo dare . . . Nel datar* . . . dee
«■■ri C. i. 8. 53, 54.
fMl vIÌIb ■ wmtm al ricevitore, che al datoww C i. 8. Sa
ì 4Mwv DOD venda C. ì. 8. i3t.
«lala daiort lo Latino C i. 9. 39.
profcaic è quella di David C iv. 5. 40.
JoBC Ai padre del aoprmddetto Dmvid C iv. 5. 45.
fa ui uno (minorale che Damd nacque e nacque Roma . . . . C iv. 5. 47.
. < litui Dm nemica dei Troiani K A^. 35. 74.
Li U :. aiiamavano i>eJ e /?w C li. 3. 35
U qaalc itiwirn Dm di potenza C. ii. 5. 40.
DEA
i68
debole, -ile. Dì ciò si biumi il dAdU intelletto . . . . C ili. Csits. ii. i6 ; 4. 119.
sfida La J^>oU mia vìu esto perverso Carta, xii. 4 1.
Però eh* io sono tUbiU ed infermo S. /*. vi. 8.
decreto. Formata fu dal suo étsrtto antico Oinv, x. 9.
Dea. Pallade ovvero Minerva^ la quale dissero Dta dì sapienza. . . C iL 5. 43.
Cenere, la quale dissero Dta delle biade C ii. 5. 44<
se ... la Dta della ricchezza largisca C iv. la. 77.
deambolatore. Peripatttiày che tanto vale quanto De^mbtt'atvti . . C iv. 6. 142.
debUe. K debole.
debilità, è da biasimare la debilità dtlC itttffletto C. ili. 4. 37.
lo quale ... si trumuta .... in alcuna dthtUtà C. iiì. 9. 131.
debilitare, per essere lo viso dibiiìiato^ incontra C iii. 9. 137.
che ... in tanto dfbiìitoi gli spìriti visivi C Ui. 9. 151.
debitamente, debitamtnte rispondono C i. 5. 93, 96, lot, roa.
in quanto sono (/rAtVam/M/r ordinate C. iii. 15. 118.
come ... io non sia dfòitatHeHff . , . soggetto C iv. 8. 150.
facendoci quelli usare ^^'/am/R// . C iv. 17.61.
deUto, n. Se adj. salva qui la via della debita correzione C i. a. 78.
la via del digito onorare e magnificare C i. a. 81.
la quale a dtbiio fine è ordinata C ì. 4. aa.
secondo il debito dell* arte C Ì. 5. 99.
riceve dalla di'vina bontà oltre ìl debito umano C. iii. 6. 93.
non ha riguardo il suo amore al debito di colei C iti. 6. loi.
oltre li termini del debito della nostra natura C iiì. 6. lod.
oltre il debita della natura nostra C iii. 6. 137.
chi fuori dal debito ordine è piegato C. iii. 15. 153.
che la nave ... a debito porto correa C ìv. 5. 69.
da Natura dirizzato nel debito fine C. iv. 6. ioa.
confessione di debita suggczione C ìv. 8. 101.
dìsconfessarc la debita suggcziooe C iv. 8. 106.
la non reverenza è negare la [non] debita suggeziooe C iv. 8. 108.
quando della debita confessione si priva C. iv. 8. xxx.
negare la non debita suggezione C iv. B. 147.
contro alla debita pietà il figlio alla . . . intende C iv. 13. laÓu
che r ordine ^£t/o delle nostre membra rende C. iv. 25. 134.
quando piii sattaface al debito della ... né mai al debito della . . .
non sì può satisfare cosi C. iv. 37. 106» 107.
debole, -ile. divenni ... di sì frale e debole condizione. K. TV. 4. 6.
come r occhio nostro debole al Sole F. ^. 43. 39.
questa senza quella ò quasi debile C iv. 6. 160.
come . . . con debite conducìmento entra in quello C. ìv. a8. 19.
li suoi membri sentendosi a debile stato venuti C. iv. a8. 139.
che r opinione di coloro ... fa più debile C. iv. ©9. 66.
deboletto. che lo mio deboletto sonno non potè sostenere V. N. ^. si,
pingea fuori i deboletti spìriti del viso ^. W. 1 1. la.
io ritornai pensando alla mia deboìetta vita K ^. 03. la.
debolezza, la quale mi condusse a tanta deboU&sa V. N. 03. 6.
decimare, che non sì convengano alcuna volta deàmare C iv, 37. 85.
decimo C lì. 4. 25 ; 5. 90 ; 6. 98, loi ; ìv. a. 31 ; 13. 70 ; 17. 59, 93.
Dedo. Chi dirà de' Deeii e . , . che posero la loro vita C iv. 5. laa.
declinazione, in tanto quanto . , . ccric de<ìma£i<mi . . . sono in uso . C ii. 14. 84.
decreto, non per ... né per decnlo dì convento ... fu acquistata . . C. ìv. 4. 88.
de&nizione. V. difìoizione.
degenerazione, qui a* intende viltà per <ir^nwraaibH« C. iv. io. 100.
t69 ^^^^^^^^^ DEGNO
<k|^llMlHHìt< I Par che si drizii iUgn:tment* a vui C. H. Gnu. i. 8 ; 7. 50.
tale. Ch* io fossi tUgnamtnU Cosa di quella che Cam. xiv. 66,
Aceii£> che U mia lingua tUgnamttitf Possa S. Z'. I. 56.
e (fucato J*gfMmtnt0 Lauderà Dìo S. P. ci. 74.
Io non spero che . . . Dtgnasst di cardare Batt. z. aa.
E tu . . . offni virio Ti degnasti volermi perdonare S. P. xxx'x. 39,
Cbe tu ti iUgm allora esser propizio S. P. xxx'x. 43.
JAyiMÉ, i* prego, starmi ia adiutorio S. P. xjcxviJ. 83.
Io prcco te ... Ti dégni a.\cT dì me misericordia S. P.U %.
ti pn^o . . . Che tu ti degni di manifestarmi 5. P. ci. 93.
E prego, che ti degni esaudire S. P. cxxix. a.
E quando trova alcun che degno sia Di ... . K A^ 19. 56 \CanM. i. 37\
rii* cala vita . . . Non era d^na di si gentil cosa ... F. N. 32. 68 i.Cd/u. iii. sBl.
E^ issi gloriosa in loco degno K AT. 33. 71 tCtfiM. ìli. 31).
gtodtcar sì puote efletto Sovra fAr^w suggetto Can«. ìx 41,
la quella bella donna che n' è degna Cina. ìx. 70.
Qi* Amor di tanto onor m* ha fatto degno Can». xiv. 64.
che n' adduce Lume di cielo in creatura degna Onta. xvii. 40.
O patria, degna di trionfai fama Cana. xvìii. x.
Km raando a' tuoi ben chi non n* è dtgno Can*. xviiì. 43.
Ogni prttmra e loda in te fta degna Cam. xviii. 53.
Cba & ^bysio di manto Imperiai colui Gtnx. xix 13.
f BitT tm' buoni t pur di lode degno ........... Crine, xx. 80.
Ow lagaanator non ò degno di laude Cana, xxi. 6.
ite. Per fare si ch* elte Steno degnamtntt servite , , . , V. N. 14. 14.
■uànihè dfgnmmmtt avea cagione di dire K iV. aa. 54.
ififara die . . . furono degnamente guiderdonati y. N. 40. 35.
che (o non potessi più degnamente trattare di lei V. N. 43. 5.
cké la difini/ioae . . . più degnamente si faccia ....... C iv. to. 61,
;Bartk U quale m' avea . . . degnato di salutare K. A''. 3. 43.
£ pcrft questa gcnlilissima . . . non degnò salutare V, N. 19. 51.
che Aristotile sia degnissima di fede e d* obbedtenia . . C. iv, 6. 50.
inique caao è degnassimo di fede e d' obbedienza C iv. 6. 70.
al che tu non parli a lei . . . che non t dégno K AT. la. 67.
avmdo (orse . . . speranza di me oltreché degna y. JV. ao. 6.
d^gna di dichiararle ogni dubitazione K A'. 35, a.
• è degno e ragionevole, che K A^. 35. 56.
. . . degna è to dicitore per rima fare lo K A^. 35. 68.
cke éagmo aia chiamare V appetito core, e . . . é manifesto . . . K A^. 39. 38.
Le ^Be prime . . . sono ... di perdono degne : le due altre . . . sono
éigmàÀ biasimo e d' abbominaiionc C. i. t. 43, 44.
di ^Mtllo pane degno a cotal vivanda C i. 1 . 84.
cM BOA aono dl#^i di più alto sedere C i. 1. 98,
di molta ripreuftìone i quella cosa C. i. 3. 1.
dcDa donna . . . aon era dtgna rima di Volgare alcuno . . .
C ii. 13. 59.
dM r «eiBO è iUgmo di loda o di vituperio solo in C iU. 4. 55.
IMe ataaibae ... è più degno di farsi esemplo C ili. la. 53.
ckc te pietra . . . aiano degm di reverenda C iv. 5. i8a.
m 1 «Molo ... sia degno oltre quello che C tv. 5. 183.
laalo «ale . , . qtiamo dl^o éiftde 4 d' ohòedunaa C iv. 6. 49.
par e(Bé ptfaoaa dtgna d' oMre creduu e obbedita C tv, 6. 44-
«■la CMMei. quanto atto degno difedt e d* otdteditnza C. Iv. 6. 49.
^pHtt . . . è , . . dtgno d* o^i dispetto e vitui>cno , . . . C iv. 7. go.
Eid
DEGNO
170
degno, che se n* è gita Al secol tirgno della sua virtute . V. N. 33. 36 {Som, xvii. it).
A chi era d*gno poi dava salute Son. udx. 9.
Degli occhi miei ancor ti farò degno S, P. xxxi. 64.
La qual fa I' uomo dfgno di salute S. Z'. 1. 47.
ddl. K N. 33. 150 {Can». Vi. 33^ ; Cohm. xvìi. aa, 53, 56 ; S<st. ìii a8 ; Bail. ii. i, xx ;
K N. 7. 38 {Son, ii. Il) ; aa. 93 [Soh. xiii. sì ; 41. 55 (Som. rxiv. 1} ; Son.
Mcxi. 9; xH. 5; li. 4 ; 5. P. xxxvii. 8a; L 46 ; d. 94: cxlii. 4, 37, 50.
dritto, che t' ho roanifcstato Già 1* ... e '1 mio tUOtto S. P. xxzi. 33.
deOQOQ. demonio^ Insieme coi d>mom maledetti P.F.60.
Per libciarne dal dtmon maligno P. F. la^.
E così et difendon dal dftftonio P. F. 151.
dente, che ogni senso Colli c/rH/i d'Amor già mi manduca .... Caiu. xii. 39.
dentro. Cans, xì. 14. 98, Bo ; xiv. 33 : xvt. 7, 53, 34 ; xviii. 63 ; xx. 3^ 18 ; Bali. ii. 6 ;
vi. 33 : X. 9 ; V.N. 7. 37 {Soh. ii. ao) ; ac 19, aa (Som. x. 7, joj ; 34. 50 (Som,
xiv. i) ; Soh, xIv. io ; P. F. aoS.
deridere, là, dov* io son morto e son dtrìso Som. xxxv. 3.
deriare* disiare. Uadonna è disiata [in sommo cielo] . K N. 19. 48 (Carw. ì. 39% 1x6.
degno, dégno è che la chioaa a ciò risponda C ir. 14. 53
quale uomo . . . piii degno fu di significare Iddio, che C. iv. a8. laa.
quegli che della buona generazione degno non è C iv. 39. 48,
così come chi . . . infama ... è degno d' essere fuggito . . . cosi 1'
uomo vile ... £ degno d' essere . . . scacciato C iv. 39. 77, 79.
deh K iV. 33. 109; 39. 13; 41. 33.
Delfile. Accste, outrìce d* Argia e di DayUé C. ìv, 35. Br.
deìncepS. quia ffequrnter impedOus tra deinctps K AT. 3. 38,
deitÀ. lo luogo di quella somma Deità che Sé . . . vede . . . . . C. ÌÌ. 4. 39.
che tanto discenderebbe in quella della /Vi'/à . ....... C. iv. 3i. 96.
poiché la somma Z7n/à, cioè Iddio, vede C. iv. at. loi.
deitade. che è DeUade C. iiì. 3, 157.
deliberamento. a questo eUiòeramento tre ragioni m* informaro * « C. iii. i. 33.
deliberare, ho ... usato quello dMStfraM^o C. i. 13. 6a.
eh' io deliberai e vidi, che . . . non era C. iii. i. a8.
demente, però que* cotali sono chiamati . . amenti e dementi . . . C iii. a. 154.
Democrito, siccome fu Anassagora e Denwcrito C ii. 15. 56.
Democrito. . . nò barba ... né unghie si toglica C iii. 14. 74.
denominare, le cose deono essere denntntnatt dall' C. ii. 8. 17.
dall' abito maggiormente è altri da denominare C ìli. 13. 80.
le cose si deono denominare dalla più nobile parte C iv. 7. 117.
Il pen» ... da lui si denomina . C. iv. 30. 16.
ma ... è la Virtù denominata da essa C. iv. 3o. 18.
Cf. dinominare.
dente, perocché né denti, né lingua ha C. Lx. 89.
quando fa trentadue denii aìV uomo Ci. 7. 55.
dentro. K ^. 3. 39 ; C. i. i. 13, 16, 40 ; 11. 67 ; ii. i, 72, 73 ; 2. 19, 68 ; 7. 16, ao; 8.
5. IO. 35. 77. 9a ; 9. 37 : >o. 4 ; iit a. 68 ; 8. 90, 100 ; 9. 68, 144 ; M- 103;
iv. 8. 46; 37. 39; 39. 117.
depressione. A perpetuale . . . ^/-rKsstÒM/ delli malvagi uomini . . C i. 11. i.
derivare, la luce ... la quale è una, da uno fonte dtrivaia . , . . C ìii. 7. 35.
dal quale siccome da fonte primo si deriva C iii. 13. 93.
Auforr, quinci derivato, si prende C iv. 6. 43.
derivazione. Uguccione nel principio delle sue Denvasioni . , . . C. iv. 6. 40.
dentare, non intendo però a quella in parte alcuna derogare . . . C. i. 1. 115.
deserto, distributore della sua terra desena C tv. 37. X7X.
C/.óÈaeita.
171 DESIDERIO
Per sé É . . . desiùio da persone sapge Canm. xìx i^
e *l 6or ... Fa dtsiar negli ainon3aÌ cuori Cane. xx. loo
Ké per altro UlrAtf viver gran tempo Sta/, ii. 48.
Ptfa non diaioj che sempre stare all' ombra Di Stai, iv. 37.
Abbi pietà del cor . . . Che . . . dtaiàtulo muore Bf»U, li. 4.
Se BOB chi lei onora dest'anJo £«//. ix. 14.
Ycsil* ... O cor gentili, che pietà il déSfia . , . , . K ^. 33. 37 {Som. xvìì. a).
•I doloraao, che dima Udir della So», xli. 7.
che nostre voglie Non sian fi€sid*rard\ ter 1* altrui . . . P, F. \i^
Pel dtmUrio di pianger eh' egli hanno . . . K Al 37. a6 {Som, xx. 11).
HnJiViTìTìllr Bò ... n^ ... tra cose . . . titsidirabili essere dissi . . C iv. 13. 61.
dkc r uno ^IrJÙfaraAfJir sta dinanii all' altro , C ìv. la. 170.
é qMui punta dell' ultimo d!r:ff'(/<rm^'/r , , C. iv. la. 175.
Skcbé . . . maggiori appariscono li desidtrabiìi ....... C Ìv. la. 178.
ite. quanto . . . più s' appropinqua al tUsiJfraMU . . . • C iii. 10. iB.
•oUmcntc dalla parte dell' uomo dfsédtmnte . ...... C. i\*. 13. 79.
propost di dirlcj dtsadrranda che venissero . . . . . V. N. i^. 76.
che da questa mia cantone disidtro V. N, 19. 144.
«r viani a me che molto ti dtsùUro K. A^. 23. 74.
4Be coar, clic déudÉtasstro pur dì piangere K. ^V. 40. 30.
MBU gli uomini naturalmente desiderano di sapere C L i. 3.
air abito da latti tUsidenito . ' C. i. i. 48.
■al ^«alc . . . dttùUro ... di riposare 1* animo stanco C. i. 3. a6.
qi^eUl cba émdnmitw intcodere C i. 7. 80.
la ^ala ■attìmaiwatc dlmdlmi questo dbo . C i. 9. 17.
cJm csaacana cosa . . . ifrwWini la sua perfezione C. iii. 6. 7a.
• ptt quella ogni coaa t AiiAiaftì C. iii. 6. 74.
la cosa ditiderata più s* appropinqua ........ C iii. 10. 18.
priou considerai d«s»dnmido quella C iii. la. 95.
a dkmitimti e procurasi che sia dall' altra C iti. la. 39.
par ta cose ... ilMM/tfrar» d' acquistare 0.111.14.137.
la ^fmmmm del preveduto daidtmrt C iii. 14. 135.
quello che ha . . C. iii. 15. 30.
la poaaibilitA della cusa dtitdtmitt C. iii. 15. 79.
ckAr éiaiétrmmdo la sua perfezione, de3tde»irrt!*òe \u sua imperfezione :
(■^ooccbè Aaidmrwòòi sé sempre desédemrt . . . . C. iti. 15. 83, 84, 85, 66.
■aa iT aceonce che deaùUra sé lempre dtsiderart C. iii. 1 5. 89 \bU).
da noi . . . non é dtaàd^naio di sapere C iit. 15. 106.
draidtri tcm acquistare C tv. 4. a4.
■ ^gmàm « . . più étmdtrun non possendo C iv. 4. 37.
lo dnideraio porto C. iv. 4. 53.
... gli uomini . . . d*»id4rttn quelle C iv. la. 64.
Lmen te i/rj»d!mi tornare a C. iv. la. 145.
lucia prima a dfsiderarf C iv. la. t6o.
Ovtfc vcdcmo U parvoh dtsad^rart ... un pomo ; e poi . . . dtsidtmrt
mao uccellino ; e poi . . . déttdtran bello vestimento . . C iv. la. 161, t63f 164.
ae ■» dmién w dì aapare i prìncipi! C. ìv. 13. 11.
a> pai ia éàmdtm di aimere che coaa è C iv. 13. 15.
Cte a«l d— Aiai» deDa adenxa . . . finiscono C iv. 13, 48.
paite detta adbOe énidtraio C iv. 13. 8a
aiedo U dtmderart della scienxa si prende . . . . C iv. 13. 83.
prrorchi li dé-mdrmtori tU quello sono in tanto numero C, iv. 6. 77.
ti toato mi giugnc un dtmdrrio di vederla y, N. x$. 17.
la baaMadlac e li fine di tutu i mici dlfsjdCrnj K iV. 16. 36.
DESIDERIO
desiderio. E *] gemer mio ed ogni dtsiderio ... si pone
5. P. xxxviL 3
desiderio, dimorai alquanti di con desiderio di dire V. N. t^ 68.
fu fine de' mici desiderii K. ^V. 19. 139.
perocché roag^gior desiderio era il mìo ... di V* N. 39. 4£l
come lo mio desiderio si \'olge tutto verso lei ........ K. A^. 39. 54.
10 mio core incominciò ... a pentirsi del cUsitUrio V. S. 40. it.
discacciato questo cotal malvagio desiderio V, N, 40. 15.
che cotal desiderio malvagio e . . . paressero y. N, 40. 40.
tutti naturalmente al suo desiderio siamo soggetti C i. i. io.
movemi desiderio di dottrina dare C ì. a. 115.
sogliono dare c/cnf/mb di vedere C. i. 8. 41.
per lo desiderio d' intendere queste Canzoni C i. io. 65.
dirizzato 1' artimone . . . all' óra del mìo desiderio C ii. x. 6.
si rì\-olve con tanto desiderio C. ii. 4. a6.
quanto fosse grande il desiderio ... né dire ... si potrebbe . . . C iii. i. 10.
La .sAVHf/ifi ragione fu lo d!r£i'</<fn'o della durazione C iii. i. 54.
r anima umana esser vuole . . . con tutto desiderio C. iii. a. 55.
in quella a* acquieta ogni suo desiderio C iii. 6. 73.
questo è quello desiderio che sempre ne fa parere C. iii. 6. 75.
che sempre lo desiderio . . . non rimanga ......... C. iii. 6. 79.
Onde . . . tanto il desiderio t maggiore C iii. io. 19.
perocché ... le lode danno desiderio di conoscere ...... C. iti. x i, 5,
che in ciascuno genera desiderio di sapere C iii. 11. 63,
dopo il desiderio della perfezione cagg^ono C, iii. 13. 118.
senza questa rimarrebbe in lui c/r.vf'(/rr7b C. ìii. 15.39.
acciocché . . , *l desiderio sia cosa difettiva C, iti. 15. 31.
r uomo . . . vede terminato ogni desiderio C, iii. 15. 44.
conciossiacosaché naturale desiderio sia air uomo di C. iii. 15. 73.
senza compiere il desiderio, beato esser non possa C. ìii. 15. 75.
che '1 desiderio naturale in ciascuna cosa é misuralo C. iti. 15. 77.
desidererebbe sé , . , non compiere mai suo desiderio C. iii. 15. 87.
V umano desiderio è misurato C. iii. 15. 93.
ciascuno aggiugnc Ìl fine del suo desiderio^ il quale desiderio t coli*
natura della bontà misurato C. iii. 15. 103 ;Mi]
e così r odio e '1 desiderio e ogni altra passione ....... C. iv. x. 14.
il quale seco porta il fine d* ogni desiderio C ìv. a. 80.
11 quale agli animi . . . porta desiderio d' udire , C. iv. 9. 134.
recano nuo\'o termine, cioè maggior quantità a desiderio . . . . C. iv. la. 50^
per desiderio d' accrescere ... si tormentano C. iv. la. 67.
Lo quale raunamcnto nuovi desideri discopre C ìt. la. 97.
se per crescere desiderio ... le ricchezze sono C. iv. la. 1x5.
neir acquisto della quale cresce ... lo desiderio dì C iv. la. 119.
adunque ... il crescere desiderio non é cagione C iv. la. 134.
è da vedere se ... il desiderio si sciampia C. iv. zs. 131,
in ciascuno acquisto il desiderio umano si dilata C. ìv. la, 136.
che il sommo desiderio di ciascuna cosa . . . é C. iv. la. 138.
la ragione per che ... li desideri umani si fanno C. iv. la. 179.
siccome vedcmo che quello . . . compie il desiderio C iv. la. 193.
non ondare ogni nostro desiderio dilatandosi C iv. ta. ao^.
cnsetnìì desiderio della scienza dire non si può . C. iv. 13. 9.
ìl desiderio della scienza non é sempre uno C ìv. 13. 6l
è compiuto e terminato questo desiderio .... C. iv. 13. 14.
questo é un altro desiderio nuovo C ìv. 13. 17,
siccome é altro desiderio quello di sapere ......... C iv* 13. a^
«73
DESTINARE
Ed atlri disser eh' era titsitUro Di voler Son. xxxviii. 7,
Wdi che 51 dtstdfroxo ve^o D' esser de* , . t^. S. 33. 204 (Cum*. ji. 77%
diskx He oe viene un dtìio Unto soave . . . . i^. A^. 39 67 1 Canx. iii. 47).
Falle HDtire ... Il sran «Asib eh* io ho di veder lei Can£. \x. 55.
^ptmmào ella t ben piena Del gran d*sio Cana. xi. 23.
Qvalfal virtb . . . conobbe 'I di%io eh' era criato Canx. xìiì. 77.
SI loato» come il gran dtsio eh* io sento Fu nato Comm. xiv. 40.
(^unii* io penso un ^ntil dtsiOf eh* è nato Del gran desio eh* io
porto Cattz, xiv. 49, 50.
Co» vie» che tal dtuo servigio conti Cane. xiv. 56.
E 'I dimo «moroso . . . Dall' altra parte 6 con Cojfa. xvi. 4.
E 1 nio diiuo però non cangia il verde Stst, i. 4.
Ma drìxza %\i occhi al gran disio che m* arde Ball. ÌL la.
d, che . . . Na»ce un dtsio della cosa piacente ..... K iV. ao. 93 [Som. x, lt\
«^ ci Bon chiusi, E *1 dtsio ... è estìnto • . Son. xxvii. Z3.
Di iure insieme crescesse il disio Son. xxxiL 8,
Che . . . Seguo solo il disto come mìo duce Son. xxxv. B.
Ov*é ti dl««»p degli occhi miei f Son. xl. 14.
CoovicBBÙ aodisisre il gran dtvo^ Cb* io ho , . Son. xlvi. 3.
Dft ^n«att> UBore e da quel buon disto Procede P. F. f^.
C eoo dritto dina al ne governa P. F, 96.
n. Le da r effetto della mia dtsira Son, xxviii. 8.
lan^dWlBrc. Quand' egli è giunto là» dov' ci dtnn , K A^. 49. 51 (Son. xxv, 5).
Di q^sDa Donna, eh* io veder duiiro So», xlviiì. a.
dWfe. Si che dolce d€sin Lo giunse di . . . . K iV. 33. 64 \CitH*. iii. 34 \
A In si vobcr tutti i mici drsin . , . , . . . . K A^. 34. 43 {Cons. iv. 17).
Ne m&ndan meiBl al cor pien di d$3in C. ili. Cmhm. ii. 35 ; 13. xai.
Ma eonoecete il vii vostro dexìrt Can£. x. 6.
Qncato gridò il dtsirw, Che mi combatte .......... Cane. xìii. $a,
Sairati portar corona di d^tiri ............. Bidi. v. 7.
Ma per crcaccr d§M'n . . . verrà Coronala Bat/. viii. 25.
Pcroccbi I ndd dtain avran virtutc Bai/, x. 27.
Cke reca ìnnanxi a me li suoi désiri K iV. 39. 70 ;5om. xxiì. ti).
E ùatì aoo, che paion due désih Di f^> W. 40. 55 i.5o#i. xxiii. 5).
de 1 Btto dmn in congelato Iago ... sì posa . Son. xxxix. 3.
•' dia è dtam So$i. li. 4.
Quando a df*imrt Amor va nella mente Son. xliv. a.
ÙmSimmht mi fu questa finita Son. xxvi. 9.
che . . . coal altro dtmdmo è quello C iv. 13. 30
4aJ énjdffio della sricnxa la Kicnza non è da dire imperfetta . . C ìv. 13. 44.
CbC . . . auccesaivamentc finiscono li disidtri C iv. 13. 49.
xrMgnachè molti dtiù^Uri si compiano C iv. 13. 53.
cM 8 MMtri dttidtri naturali . . . sono . . . discendenti C ìv. 13. 61.
par aao ilmJIma sua [icrfczione non perde C iv. 13. 87.
cIm daacuno . . . poru ... per desiderio dì prendere C iv. 13. 134.
te fine di qurata vita con molto desiderio C iv. 38. 51.
dt>ta aoo solamente di lei era cosi dtMderoao C iii. 1.13.
é mamamno d* «iMre . . . diuderoto di sapere C iv. 15. 40.
<É« aao divenne . . . più desideroso di aa/vw C iv. 25. 68.
molli . . . deu^mm d* essere apparenti e C iv. a?. 133.
parlo . . . drmtnandùie a quali donne scn vada, e 9teasi K. N. 32. 39.
pC Cile Bc reca 11 duùi d' Amore dinanzi K. AT. 39. ao.
re: ancor» lagnmando in questa detoiata citlade K A^ 31. 5.
Vedi questo che non pare Amo K A', aa. ja
DESTINO
destino, se giudizio, o forza di dtsitHO^ Vuol . , Canz. xx. 77.
destro. Seco menando Amor UaI distro lato Som. xxix. 4.
detto» N. Che tal dttto rìvolse C iv. Canz. ili. «&
Perchè in medesimo drtio Convengono ambedue . . . . C. !v. Catta, iii. 94 ; t8. a&
Perchè raccomandati Vi sian gli detti mici Cana. xiii. 89»
C ha pulito i mici detti Sviu xxxiii. 6.
Sì che s' accordi i fatti a* dolci detti Soh. xxxiv. i^
dL Io maledico il ^1 eh* io vidi in prima Soh. xjcxiii. f.
Pensava tutto T dì d' entrar le porte , S. P. xxxvu. 51.
destro, vcdrcbbcsi quello andare ver lo braccio dtstro C iiì. 5. 157.
determinare, che sono secondo determinata parte della persona . . V. N. 19. 109.
lo sito de' quali è manifesto e determinato C. ii. 3. 53.
siccome nel primo della Meteora è dttemnnaio C ii. 14- 169.
a mostrare . . . questa cosa determinare essere C tv. 10. 46.
Questa . . . parte . , . intende deferwittan d* essa Nobiità secondo
la Verità , . . . C ìv. 16. ai.
Nel precedente Capitolo è detcrminato come . C iv. iB. 9.
Poiché nella precedente parte sono pcrtrattate tre certe cose
dctertninate C iv. 19. a.
detrlmeuto. a maggiore ^«'/nWf/o dico C iv. 7. 104^
dettato, dice aspra^ quanto al suono del dettato C iv. 2. ni.
detto, w. appare che 1" uno detto non è contrario all' altro .... K /V. 39. 50.
che i detti d'i costoro sono vani C iv. 15. 104.
DetlB. Ecce Deus/ottior me F. A. 9. ^4*
di, die. Poiché furono passati tanti dì K. iV. 3. t.
ncir ultimo di questi 1/1 av\'cnne K ^- 3. 5,
Appresso la morte dì questa donna alquanti dì K AL 9. x
ni* era apparita nella nona ora del cTi K M ta. 75.
cosi dimorai alquanti dì con K A''. 18L 68l
pensando alquanU dt^ comincini una canzone , . V. N. 19, 16.
Appresso ciò non molli dì pascali V. N. aa. i.
Appresso ciò pochi c/ì, avvenne che V. N. «3. x.
ond' io , . . soffersi per molti t/ì . . . pena K A^. 33. 4.
Appresso . . . avvenne un «/ì, che V. N, 44. a.
Pensa di beoedirc lo dì eh' io ti presi V. N. 34. io.
cioè * prima verrà/ lo ^ì che Beatrice si mostrerà K ^. 04. 31.
sì lev^ un </ìf quasi nell' ora di nonn^ una V. N 40. a.
a cui ... s' era lasciato possedere alquanti dì V. N. 40. 13.
dormire W dì C t. 7. 17.
£ '1 soccorso dinanzi ciascuno dì crcscca C il. a. 36.
rivolgcsi . . . ogni dì naturale una fiata . . C ii. 6. 147.
lo movimento nel quale ogni dì sì rìvolve C. ii. 15. 97.
ogni dì . . * rìce^'ono quaggiù la virtù C ii. 15. 134-
cento ottantaduc dì e quattordici ore (dico ett^ cioè tanto tempo
quanto misurano cotanti </!) C ii. 15. 146. I47, 148.
per tempo di quattordici (/ì e mezzo C.'ù. 15.151.
notte non sarebbe, nò dì, né settimana C ii. 15. 154.
contra lo movimento diurno, cioè del dì e della notte C. ìii. 5. 139
che questi luoghi hanno uno dì dell' anno di sei mesi C ili. 5. 169U
partire da sé e venire verso Maria novantuno 1^ e poco più , . , C ÌìL 5. 180.
si parte e va ver Lucia novantuno dì e poco più ....... C ìiL 5. 183.
questo luogo ... ha il (/ì uguale colla notte C ììl. 5. 186.
del dì e della notte fanno ventiquattr' ore, cioè dodici del dt e dodici
della notte, quanto che 'l dì sia grande o pìccolo . . . . C iìL 6. I4, 16, i).
175 ^^^^F DICHIARARE
A Coup anima e eoi corpo il terzo éì . . . suscitò P, /*, 47.
che... si ripose D* 0^1 fatica un d\ della semana P. F. 161.
4Ìtt(ia E veste sua persona d' un eiia^pro Tal Cana. xìi. 5.
^axt, V. S. 33. 155 (Gm«. ii. a8) ; 33. 5» vC(»»«. ili. la), ioa {Catta, iii. 6a) ; C iv. Ca«*.
iii. 35, 78 ; CaHM. X. 18 ; xi. 43 ; K. A', ai. ax v-5o«. xi- »3).— Q". <llre.
"'Cktanre. Chi più sottile dichiarar a* ingegna P* F. 79.
**► <llt queste ore si fanno pìcciole e grondi nel t/ì secondo che T di
, , . cresce e scema C. iii. 6. 18, 19.
cbclKendo del dì e della notte ventìqualtr' ore, talvolta ha il dì le
quindici ore ... e talvolta ha . . . '1 c/ì le otto, secondo che
cresce e scema i\ dì C iii. 6. 33, 25, 36, 37,
■Bendo il di eguale della notte, conviene cosi avvenire . . . . C iii. 6. 31.
ediittutami per ciascun dù C. iii. 15. 177.
f^^edc e cresce in6no al dì della beatitudine C iii. 15. 193.
qiiBnec volte il dì questo fine , . . v' è additato C. ìv. 6, 185.
colui che quattro di t stato nel sepolcro C ìv. 7. 43.
^cankbio ogni dì si può fare C. iv. zz. X19.
"^ sesta . . , che è a dire lo colmo del rfJ C iv. 33. 107.
aej ^) ,_-i5 e infìno alla Tfrsa C Ìv, 33. xag.
LtChiicsa usa nella distinzione dell' ore del dì temporali^ che sono
■O ciascuno ^ dodici C. iv. 93. 143 (£f>).
" P*ù nobile dì tutto il d\ e la più virtuosa C. iv. 33. 147.
* ^ifi<ia della prima parte del dì C. Ìv. 33. 150.
^ <^«3cnìncÌaracnto della settima ofa del dì C tv. 33. 159.
ciclo Cristallino, cio<ì dittano C ii. 4. xa,
'^ ***^"«j ciclo è rfw/aiio vcioè trasparente) C. ii. 7. 97.
**H<»-a.lc eome corpo rfiii/bnu, riceve C. iii. 4. ta.
per R^oiia chiarità di diafano avere in so mista ... . . . C. iii. 7. 99.
*-*''^ sono che, per essere del tutto diafani C. iii. 7. 35.
••"to vìncenti nella purità del diafano C. ìli. 7. 40.
^^''^À altri sono tanto senza diafano . C iii. 7. 44.
**** *ono . . . quasi diafani per la purità C. iii. 7. 49.
^^'^Rono dentro all' occhio . , . per lo mezzo diafano C iii. 9. 69.
lo i*»^:jjo^ eh' i diafano^ è tanto pieno di lume C iii. 9. 118.
^•^^^ se fossi stato diafano , C. iiì. io. 37.
^'**"*^^^- Scienze del Trivio ... cioè ... iJiiA-rnVa C ii. 14. 57.
^*^lo di Mftxurio si può comparare alla DiaUtHca C ii. 14. 91.
'^''^^^tc due proprietadi sono nella Dtaltttica^ cbà la DìaieUica è
x&ioore in suo corpo C ii. 14, loi, 109.
^^**'*"''^*i la quantità del suo diametro non è piii . C ii. 14. 93.
'''^^ vent' otto parti ... del diamgtrv della terra C ii. 14. 97.
*^ *^*>« pare di larghezza nel àianuiro d' un piede C iv. 8. 53.
^ ■ - • che ... il diametro del corpo del sole 6 C iv. 8. 56.
^>K^^iosstacosachi la terra per lo diametro suo sia ... Io diametro
^d sole ... è C iv. 8. 59, 60.
ecco Boezio in quello tU Consolazione dicente ...... C iv. la. 74.
K A', 33. 36; C. ii. 15.64; iii. 5. 30; 11.95; iv. 7.14*77; 8. x6 : 14.91,33: 15,
ioa, 191 ; 16.83 ; 9t. 99; 35. in, 139; 39. 33, 108, log.— Cf dire
tfÌdP^*^*C questo dubbio io Io intendo solvere e dichiarare . . . . K. ;V. i a. 14 r.
y^^<* Doa é bene a me dichiarare cotale dubitazione K jV, 14. 109.
pc*'V>u degna di </iWitttmr/« ogni dubitazione K. TV. 35. a.
h^^UìtxtM. dichiarare è da intendere . K. TV. «5. aa.
tt^^ ^ <U trapassare senza i^fcAi'anirv C ii. 9. 31.
•*^coae nel seguente capitolo si dichiarerà C ii. 10. 83.
DICHIARARE
n6
dichinare. Quivif dov* ella parla, sì diehina [Uno spirto dal] C iQ. Cma "> 4 1 ; 14* 105.
didt. Kcc Hidt ipsa : MaJum est de isto Cana. xzì. aa.
DidCk. Con quella spada, ond' egli ancise Dido Cmnt. xìi. 36.
diece - dieci P. F, 154-
dietro. Di dùtro da costui van tutti quelli C. iv. Can». ìiì. 09.
che pur mira Di dietro al tempo Cana. x\-ì. a.
Ch* io mi scntia dir dietro spesse fiate K, AT. 7. «7 \5oh. ii. \o\
E '1 satisfar, che ditiro a lei s' accocca P, F. 109.
difendere. Sola pietà nostra parte difetuit K A^ ig. 41 \Ca9%z. i. 23)*
Là. ov' io non posso difender mia vita . Cana, ix. 64.
s' alcun si difendi^ Non è senza gran briga Orna. x. 88.
Purché la vita tanto si difenda Cana. ziv, 48.
Che non purlui, ma*l suo onor</f/n4r Gina. xvi. 19.
sebbcn la difendo Nel dir Coma, xix. 17.
chiamar la mìa nemica . . . che mi difenda K A^. 13. 49 {San. vi. 14%
Difendimi, o Signor, dallo gran vermo S. /*. ti. io.
Difendimi àM,\ spirili inrelici S. P. xxxì. 54.
E così ci difettdoH dal demonio I . . . Sacramenti P. F. 151.
I
C iv. r 1. 37.
C. iv. 33. 4.
106.
dicbiarare. prima eh' lo . 4 . è da dichiarare un dubbio . . . ,
Poiché . . . quella per le sue parti ... è dichiarata ....
dictììnare. Quivi, dov' . . . cioè, dove la fìIo!K>fia è ìn atto, si dichina
un etUstial pensiero , C. Hi. 14.
dicitore, che . . . non erano dicitori d* Amore bi lingua volgare, anzi
erano dicitori A^ Amore certi poeti in K ^V. 35. 34, 36.
maggior liccnu . . . che alli prosaici dicitori, e questi dicitori per
rima non sieno altro che K A^. 35. 54 >fis).
degno è lo dicitore per rima (are lo simigliante y. N. a^. 68,
vogliono che r uomo li tenga rfirt/on Ci. 11. 84.
lo dicitore massimamente dee intendere C ìi. 7. 54.
quello che . . . dire intende Io diiitort C. ii. 9. io.
li dicitori che . . . usarono di farla, fenno quella C ìi. la. 9.
Dido. avendo ricevuto da Dido tanto di piacere C tv. a6. 65.
die. K di
diecL C ÌL 4. 44, 89 ; 15. 30, 31 ; iii. 5. 103 : iv. 24. 55.
dietro, la . . . vita di quelli che dietro m* ho lasciati C. i. l. 72.
tutte le altre le andrebbono dietrv C ì. 11. 63,
dalla parte della memoria di dietro C ÌÌ. a. 35.
quello ... si dee rìser\'arc di dietro C il. 9. 11.
andando dietro al numero impossibile a giugnerc C iii. 15. 90U
andando loro dietro , . C iii. 15. 193.
(Scendo che dietro da costui ifanno tHtti C iv. 3. 56.
si va . . . lasciando le vcstigie . . . dietro da sé C. iv. 7. 69.
di coloro che dietro ad esse vanno C iv. la. 89.
col Trattato è da tenere dietro a quello che C. iv. aa. 63.
difendere, credendo che mi difendesse la sua veduta da y. N. 16. 17.
come cotal veduta non solamente non mi difeneUa K. A^ 16. at.
la terza è a difendere lui ... . C. i. 10. 35.
Mossimi ancora per difeH^rt\ìi\ C. i. 10. 74.
quando uno nuo\'0 cittadino . . . la . . . libertà difese . . . . . C iv. 5. 176.
se l* avversario, volendosi difendere, dicesse C iv. 14. ^^a.
se r avversario pertinacemente si difendesse C iv. 14. 49.
Se ciascuno fosse a difntden la sua opinione C iv. ai. 96.
colli quali difende ... la sua imbecillità C iv. 34. 110.
difenalone. la quale sarà tua dtfmsione come questa era K AT. 9. 39.
'77
DIFETTO
ObtL Ahi coro* pocAifi/fsa Mostra signore , . . . Cane. x. 97.
Ole possa lunga.Encnte far i^iyVsa Cans. xvì. B.
dfetta Lo Cielo, che non bave altro iJt/fMo Che K TV. 19. 36 {Catu. i. 19].
Pcrtic le mie rime a^xan difttto C. iii. CatiM. ii. 14 ; a, 13 ; 4. 31.
Cbr prima ...ed' altro lato Con difttto procede C iv, Cans. iii. 48.
Ed'D|;DÌauo iH/ftio allor sospira ^. iV, at. 14 (Soti, XÌ. 6).
NoD le addi vien per ... Ha per difetto tW ella sente al nido . . . San. Iii. 1 1 .
ttwiOBC. la dttii richiede . . . alla sua diftnsione avere C. iv. 4. 19.
<U iDi vite le foglie per </i^ji'oH/ del frutto C iv. 34. 109.
<4«. quasi ibigoltilo della bella difesa che K. A'. 7. 6.
Ikpntil donna eh' era stata mìa i/i/rfa K. ^. 9. 5.
kqnile i stata lunga tua difesa P. W. 9. a6.
*<oche . , , la feci mia difesa tanto, che V. N. io. 6.
owbtne ... da un lato, per levare la difesa dall' altro . . . . C. ili. to. 68.
"■Wvuaente. parvemi dìftttivamttìte aver parlato K. ^V. 38. 7.
""•tthfa si richiede perfetta conoscenza, e non difettiva Ci. 6. 77.
tht della porte perfettissima paiono difettivi C iti. a. 151.
' ciU^t^ijfV/ff'M), deggio essere biasimato C iii. 4. sa
*'*ioccbi. . . *! desiderio sia cosa difettiva C ìii. 15. 31.
^ •" poi firo€fdrtte a difettiva forma C iv. io. 50.
^**odo quelle . . . rendere altrui più difettivo. . C iv. la. io.
^^^'"itéi/tttit'e possono avere i loro difotti C. iv. la. 11.
"***** f)eotro dall' uomo possono essere due i/i)%//i C, i. 1. 17.
^'^traèil </^ir//odelIuogo C i. 1. 34.
*' Juolc del dtfrtio di colui eh' egli ama C ì. i. 57.
*"* 'aia facultate imputino ogni difetto C i. i. 138.
** atnico dee 1' uomo lo suo difetto contare . C i. a. sa
'*'*'C*Tc li suoi difetti C. i. a. 33.
"''«^•cerc lo suo d$fetto C i. a. 41.
""^^Ata a torre alcuno difetto C. i, 3. 3,
*^**»r« il difetto delle Canzoni C i. 3. ix.
^*>fgire maggior difetto C i. 3. 14.
'^^*to avrebbe non pur nel difetto C Ì. 7 61.
^ intenzione mostrare lo difetto C Ì. io. 204.
^^to t pericolosissimo difetto nella loro cecità C i. li. 56.
^'^Hti . . . veduta non fu, e per difetto di ragione, e per difetto d'
Ammaestramento C ìì. 5. 55, 56.
^^ ^Jrito d' ammaestramento . . , non videro C ii. 6. i.
^^*tr^ per difetto di virtii fuggire C. ii. 8. 72.
^*CKiore sarebbe lo nostro difetto C ii. 9, 86.
|j^** . . , cagione di maggiore difetto .... C, ii. 9, 94.
***• ccrteua, la quale t sema ogni difetto C ii. 14. 047,
^ifrito in lei sì crede per alcuno C iL 14. 249.
-^ ^£^EIA> fla nelle mie rime C. iii. 4. 35.
**r>1jo intelletto, per difetto della virtù . . . non puote . . . . C. iii. 4. 87.
^7* «^on esso fu di questo difttto fattore . , C iii. 4. 97.
^ Ba«Aiaio, o per difetto del lodatore o per difetto dell* uditore . . C iii. io. 78, 79,
^** non paté- alcuna intermissione ovvero difetto C. iii. 11. 147.
Wfcllii miseri . . . ripensando il loro difetto . . C iii. 13. 117.
* * naiufesto difetto C. iii. 15. 34.
«tutto questo il difetto era dal mìo lato C. iii. 15. aio.
*"''*i a riguardar col pensiero il difetto umano C. iv. i. 68.
PC^^^ . . . non sia difetto di stcrilìtade C iv. a. 67.
•i^'^enti molti difetti sosterrebbe C iv. 4. 14.
N
DIFETTO
difetto. Dove 9i vive senza alcun diJtUo .... ^^^^^V - • - S.P, xxni. 63.
partorito fui Essendo pieno dell* uman difttto S. P.ì. 18.
E chi con vizii vive e con diftUt P. F. 58.
di&mare. E quegli ... Mi vanno M^tmando sol pereti' io . . . . S, P. xxxviì. 8o„.
Ciascun . . . mi . . . diffamava con parlare vario S. A ci. 37.
diffinlre. non poterò . . . dtffinir qual fosse il suo valore Son. xxxviii. 4.
difinire. Chi difinisct: Uomo è legno animato C iv. Canm. UL 41 ; 3. 38; io. 6, 361
fu chi tenne Impero In </(/fmr# errato ......... C. iv. GtM«. iìL 46.
Che tempo ... ai convegna, Dijxnmdo con esso ...... C iv. Cai», iii. tìft.
difetto, la nostra operazione, senza soperchio e senza difetto . . . C. iv. 6. lai.
per suo difetto . . , questo scórto erra C ìv. 7. 73.
e 'I suo difetto non può salire C iv. 7. 85.
avvegnaché con difetto quella ponga C iv. to. 8.
paria moh intero, cioè con difetto C Ìv. io. 39.
provo . . . per uno loro massimo e manifestissimo difetta . . . . C ìv. 10. 71.
in ciò che più si può vedere di loro difetto . , , C iv. la. 6.
le cose difettive possono avere i loro difetti C. ìv. 13. 13^
cose che prima non mostrano i loro difetti ... C. iv. i3. [9.
chiude il difetto della nimistà C. iv. ta. «5.
queste false meretrìci, piene di tutti difetti C. iv. la. 87.
secondo ma!ÌMÌa, ovvero difetto di corpo . . . quando per difetto d' al-
cuno principio C iv. 15. x68, 170^
è pargolo uomo . . . per difetto di vita C iv. 16. 58.
dli^mare. diffamando^ agli altri fanno mal giudicare C ì. 4. 55.
differenza, apprende la <//^rTrMa delle cose . . . Ci. ti. i&,aoL
Veramente questa differenta è intra le passioni C iii. 8. 169.
mostrerò differenza di questi vocaboli C iii. 14. 4a
roMivnaU^ che è differenaa^ per la quale .... C iv. lo. 41.
profedii te a difettiva fortna, owvcro differenza C iv. io. 51.
della differtttea delle nostre anime fu . . ragionato C ìv. ai. 13.
disse die tutta la differtn»a era delle . . . forme ..... . C. ìv. ai. 94.
diffidare, quante male tcnUzioni . . . diffida C ìv. 35. 9*.
diffinJre. avvegnaché quanto al mio intendimento sia diffinita ... K W. 8. 73.
dllìnire. quella felicità, la quale difinisce Aristotile C. iii. 15. 139.
e . . . difinio quella sccondochè per lui facea . C Ìv. 3. 53.
E difiniro così questo Onesto C iv. 6. 91.
è manifesto che </f^m>« ^vn/i'/rfAn non è C iv. 9. 173.
fu erroneo in difinire quello che tenne Impero C. iv. io. 43.
ma eziandio nel modo del difinire . . C iv. 10. 58.
conciossiacosaché - , . non si può per . . , la , . . perfezione di/im'rr,
convicnsi quella difitiirt , . . per C. iv. 16. 107, 108.
secondochò ... è per lo Filosofo difinito C iv, 17. ta.
quando </i)f/iiscr la Felicitadc . , C iv. 17. 75.
a vedere come diffnin si possa questa buona cosa C iv. 19. 3.
£ così è difinita questa nostra Bontà . . . C ìv. ao. ioa
difinizlone, de^ la dtfinisione è quella ragione che '1 nome significa . C. iii. 11.13
il primo è la </r/fnÌ0ion# dell' opinione ... C. iv. 3. 31.
rivolgendo questa definizione in ogni parte . C ìv. 3. 47.
erroneo nella difinitione di Nobiltà ... C iv. io. 33.
non errò pur nelle parti della difinieion* . , C tv. io. 57.
che la difinieione della JVoòdtà ... si faccia C. Ìv. 10. 60.
sono mestieri a vedere la difinizione di Nobiltà C ir. i& 3&
nella seconda si cerca la sua difiniaione C. iv. 16. 3*.
'79
DILETTAZIONE
Con Oruion, Llnosine e Digiom'o P. F. 153.
Fu . . . crocifisso, Di grazia pieno e di colpa digiuMo . , . ^. ^- 33-
Deh I per qual liignitatr Cosi legKÌadro . . . havc . K yV. -;. a8 {Soh. ii. ti).
E iole io lealtà far si dàttta C. ìv. Canm, iii. 131.
fltfJutlJoue. a cercare la prenominata itifirtiaioMe C. iv. 16. 39.
ft trovare la difinixiont dell' umana Nobiltade C Iv. 16. lot.
è da vedere questa i/i^mtiifffrr che cercando si va C.Ìv. 16. 113.
•iecomc nella sua tUJitnaiont sarà . . . manifesto C iv. 16. 1x7.
ponendo ... la difinttionr della morale Virtù C. iv. 17. 10.
sella aeconda ... sì trova questa difinÌMiom C iv. 19. 11.
precede il testo stia diJinisicH* di Nobiltà C Ìv. 20. 3.
y>qta difinUiong tutte ... le cagioni . . . comprende C. iv. 30. 94.
Poiché . . . appare la di/tniaion» di Nobiltà C ìv. 33. a.
se la materia . . . non è prima digtsim ... . . . C ìi. i 86.
se in noi è 1' operazione digtstiva C ìv. 9. 38.
nel principio del vecchio Dtgrslo C Ìv. 9. 87.
guadagnano danari o digmtà C i. 9. aa.
le Bìc parole essere minori che la dignità di questa C. ìli. 4. 34.
•tediano . . . per acquistar moneta o digmtà C. ili. \i. 107.
... la reale dignità mise a non calere C. iii. 14. 77.
rimase . . . dispogliata di ogni dignitadt K. /V. 31. 4.
delle dignitadi virtuosamente acquistate C i. a. 84.
le grandeize delle vere dignitadi C i. lo. 53.
le Iccgl . . . dclli successori in dignitadi C ìv. 9. 153.
troppo moltiplicherebbe la digressiom C i. 6. 23.
è la ^i^TVMi'ofw della mia scusa C f. 10. ai.
ChA vaa dìg^raaiomf, ragionando di quella C. ÌÌ. 9. 50.
^rà ancora dignaaiort* d' altro Capìtolo C ìv. 4. 134.
pfooedcre oltre sì conviene la mia digrrsMùn* C iv. 6. 6.
basti alla presente digrtsstont C ìv*. 33. 160.
■00 • . . per le utili dtgrtsiioni che contiene C iv. 94. 18$.
• cosi in in Anito sì diUUa C ì. 3. 71.
pmvhk la fama dUala lo bene e lo male , - . C. i. 4, a.
dbt. . àaciaacuno acquisto il desiderio umano si dilata . . . . C iv. la. 136.
c%n\ nostro desiderio dilatandosi per C iv. la. 005.
, . per alcuno modo si dilati C iv. 13. 4.
■kcbè . . . aon l dvtffrt lo stio dilatar» C iv. 13. to.
cotale diiatan non t cagione d* imperfezione C iv. 13. ao.
\ éHatoMìom della prima sta contenta C. i. 3. 6a.
d^tUmméasé V una nella compagnia dell' altra K /V. 18. 4.
kM* . . . •« cominciaro a dtlHtnrr troppo di vederla K -/V. 38. 3.
■mIcìL éittfrnndoti delle male operazioni, hanno C i. 4. 59.
piaaa di quelle cose che diUttano C ii. 6. 36.
fkk ImiiiiO di quello che loro dtUtta C iii. 6. 39.
■oHi ihe u dUétiimo in dire Canzoni e di studiare. . .cchc si i/i/r^am)
■tednrv in Rtttorìca e in . . . . C Iii. 1 1. 981 99.
9 éikmmtmnH per ciaacun die C. iii. 15. 177.
se la mente si diletta sempre nell* uso C. ìv, aa. Ba.
cJie ... in quella seguitare si dilttti C. iv. a6. 135.
seguitalrìce di vixìoae diltttaaioni ....... C. i. t. 34.
«aa» beli ... di brìevì ddHta»iami .... . . . C. i. 4. 39,
qpiSa cottalo ... ha più dilrftoMwm che C. li. 3. si.
f — i— B>»n. dsUc oiiaere e vili dihsta»ìoni C ii. 16. 66.
N a
DILETTAZIONE
i8o
diletto, adj. Diiriti mici, or sofferitc in pace K /V. 19. 43 (Gi»u. i. 34).
dUetta mìa novella C. n. Catta, i. 60.
Tempo fu già, nel quale . . . furon diUtt* Cans, xx. 14.
diletto, M. Ne dar diletto di color, nò d' arte Catta, ix. 15.
A rimirar . . . Con più diletto, quanto è più piacente Cane. ìx. 33.
Che simiglianza fa nascer diletto Cmttt. x. 63.
Noi darem pace al cor, a voi diletto Cifu. xiii. 15.
Così vanno a pigliar villan ddetto Cana. xix. 54.
Ma r uno e 1' altro in ciò diletto tragge Canz. xtx. lao.
tal grazia m' impietra II gran diletto, e' ho Stst, iìì. 37.
non ao in qual parte gli giri Per lor diletto Bali, V. la.
Per dar della mia luce altrui dilrtto BalL vi. 5.
Che amar si può bellezza per diletto Soh. xxx. 13.
o\'ver diletto . . . prender de' mìei guai S. P. xxxvii. 60.
Dov' è rfi/*//o e sempiterno giuoco 5. /*. ci. 118.
dilungare, non vai eh* uom ... si dilunghi Asì colpi mortali .... Cohm xii. io.
dilettazione. rosscsuspicatolomioamorees3erepersensibilei/i'/ir//a«fòn/ C iìì. 3. loo.
sempre ne fa parere ogni dilettaaione manca C. iii. 6. 76.
che nulla dilettaaione è sì grande C iii. 6. 77.
una corrtiscazione della dilettcuiotte dclK anima C. ìiL 8. 98.
usando con essa tanto di diletfatione C. iv. a6. 68.
dilettevole, perocché la cagione ... * dilettevole a udire . . . . K JV. 17. 9.
dilettissimo, non solamente sposa, ma suora e figlia dilettissima . . C. iii. ix 118.
diletto, *t, questo . , . darà diletto buono a udire C. i. 9. laS.
e i' una e r altra è con diletto C. ii. xa. w6^
fu perduto il primo diletto della mia anima C ii. 13. 6.
per la sua . . . operazione nel ddetto . . . del gusto e C. ili. 3. 8a.
E voi, a cui . . . diletto io scrivo C. iii. 5. 305.
quella gente che quaggiù maggior diletto riceve . C. iii. 6. 83.
questo conviene essere o per . . . o per ddetto, o C. iti. 11. So.
siccome 1' amistà, per diletto fatta . . . non è amistà vera . . . cosi
la Filosofia per diletto , . . non è vera filosofia C ììi. ci. 90, 93»
che per alcuno diletto colla Sapienza ... sìa amico C ìit. 11. 96.
che non fìcno senza utilitti e diletto grande C. iv. 4. 137.
Voluplade . . . cioè diletto setita dolore. E perù tra '1 diletto e 1
dolore non ponea mezzo alcuno C iv. 6. 105. fo6.
oltre la quale nullo diletto è maggiore . C iv. aa. 90.
Non ti possano lattare ... dì diletto C ìv. 24. 146.
A me è ricresciuto e volontà e ddetto di stare C iv. a^. 153»
si renderò, ogni mondano diletto . . . diponcndo C. iv. a8. 65.
dilettosissimo, l'uso . . . é doppio . . . Tuno e 1* altro dilettosissimo . C. iv. aa. to6^
dilettoso, soave è tanto, quanto shoìo, cioè . . . ddeltoso C. ii, 8. 37.
avvegnaché la boutade sia massimamente ddeltosa C ii, la. 97.
in quella cosa ... è 1' uso massimamente dilettoso C iv. aa. 8&
L' uso del ... è massimamente dilettoso a noi, e quello eh* è massi-
mamente dilettoso a noi, quello è C. iv, aa. 87, SS.
dilezione, siccome fine dell' amistà vera è la buona dilettone , . . cosi
fine della filosofia è quella eccellentissima dileeione . . . . C iìi. xi. X40, K45.
diligente, che 1' uomo avesse diligente riguardo C. ì. io. 15.
diligentemente, quando dice e ritrae ... la storia . . . diligentemente C iv. 97. 186.
diligenza* di quella è alquanto con «/l'/i^/nAi da parlare C iv. 35. 31.
dilungare, però eh' io mi dilungava dalla mia beatitudine . . . . V. N. ^ t».
Li punti delli quali archi sì dilungano ugualmente dal C. ìii. 5, 138.
per che molti . . si dilungano le scritture dagli occhi C iìL 9. 145.
i8i
DIMOSTRARE
dUnvio» nello gnn HHhvìo di mole' acque S. P. xxx!. 44.
dÉBMllrta. Di lei e del dolor fece Htman^t* Catta, rx. 30.
dlBBDdftre, lu la Jimttntio per aver più vita A Cant. xìv, 14.
^pcOc CQoe . . . Dimaniio e voglio Can». xvi. 45.
C/, demandare.
dltlMIKto» Oltre il tLmando di nostra natura C. tii. Can*. ii. 09.
che tanto fo dÌ*nora In uno stato . . . Quanto ..... Catta, xIv. 75.
Li qoal levando su senia liimora Farà S. A ci. 47.
làf dov' ci Ca ditMoranMa Ball. vii. 5.
dlmormre. Pianscmi Amor nel core, ove Jimora . . . . V. N. 93. 158 {Con*, ii. 31).
ocUa parte ove liimora La Donna C. ìii. Canm. ii. ax.
quel Signore. Ch' alla mia Donna negli occhi dimora . . . . C. iv. Caiw. ili. 19.
Lo <)ual dimora in mezxo solamente . . C. iv. Coiu. uL 87.
La qual dimostra u' la Wrtìj dimora CanM. xix. 16.
Ood' io pover dimoro In guisa, che K. A^. 7. 33 (Som. Ìì, 15).
Sen viene a dimorar meco sovente F. A^. 39. 61 (Som. xxit a).
Che nella sua sentenza non dimora Cosa che Som. xI. 7.
Ch' é questa Donna, in cui pregio dimora Som. 1. 5.
La qua] dimostra u* la virtù dimora Catts. xix. 16.
Sol éumotir^mdo che di me gli doglia K. Af. 15. 38 {Son. viii. ti).
un* altra che sempre se ne dilunga ... e molte altre, qual
meno dUungandosi e C. iv. la. 183, 187*
qwnto più ^ dilungato dalla Prima FntrUigenta C. iv. ai. 47.
Nella prima chiamo e dimando queste donne se . . . K A^. aa. 83.
■io . . . che Nobiltà sempre la dimanda C iv. 30. 6a.
C/. domandare.
le foghe, che *1 vento fa dimtnart . C tv. 13. 104.
dare ... a quella . . . per principio dimmìicarua , C. iv. 14. 109.
mi movea . . . dimtnticaHdo quello che . . . m' addivenìa V. N. 16. iS.
pare che vogliate dimenticarlo per questa donna V. N. 38. io.
Ckc M> dtmwntittnM lui, e là dov* io era K A^. 40. 35.
wtmwméimmiikimtdo . . ,ho ùwcT\aXA C. i. i. 75.
•oa dM r uomo . . . dìmentirart H servigi C. ii. 16. 53.
ia qoal tempo che si dimtMtitkrrà il basso stalo C. iv. 14. 4r.
I* quale modera noi ... dal dtmtnmrt noi oltre . . . . C. iv. 17. 57.
lo quale dimora nella . . . camera del core K A^, a. ao.
il qaalc dimora nclt' alta camera K /V. a. 37.
i qaalf dimKMia in quella parte, ove K. A^. a. 34.
Agprwaao ciò, poco dimorava che K A^. 3. 5a,
Ed ia qncalo stato dimorando, mi giunse ^. A^. 13- 33.
la qoaflo A'Miomm la beatitudine e il fine di K A^. iB. 34.
e COal dtmtormt alquanti di con desiderio K. M 18. 67.
pat éimitmmdo ancora nel medesimo luogo . . . passaro . . . . K N. aa. 40.
qpMil adla aua aMcn» ^ifMomm/u entrai C Iv. 1. 67.
cW a«f11 occhi . . . della filosofìa d»mora C iv. a. 146.
eh* Egli DOQ volesac dimororr ... al sommo ........ C. iv. a3. 100.
la quale . . , già è piti tempo ho dimosiraia C i. i. 77.
questo sempre lo littcrate dee C ii. 1. 66.
ithé il dimostrare ùa edtficaiione C il. t. 98L
sarebbe procedere ad essi dimostrare, se prima lo
^ttanàw uoa fome dimostrato C IL 1. 118, 119.
tié fST^*^^** di Casta miscrfcordia si dimostrava C il. a. 17.
qaaaft» . . . partì per ordine sono ... a dimostrar» C ii. a. 74.
a dljNiuAiii chi soflo questi . C ii 5. 3.
DIMOSTRARE
dimostrare, paura Di dimostrar cogli occhi mia vìltate , . K ^V. 36. 36 (Som. xix.
Come alla vista voi ne dimostrate ........ ^^ ^V. 41. 58 {Soh^ xxiv.
Poi ti dimostrerò '1 cammin perfetto S, P. xxxL 6.^
Ma tu . . . Dimostrami lo tuo volto sereno S. P. ci. 45.
Il nostro Signor Dio ... II corpo suo e 'I ... ci dimostra . . . . P. F. lao. 1
che noi pcrdoniani, tu ti dimastri Esempio a noi per P, F. »aa I
dimostrare, maggior . . . che gli effetti non dimostrano C ii. 5. 89.
se queste . . . ragioni . . . non sono del tutto dimostrate . , . . C. ii. 5. 114.
Dimostrata è la sentenza C. ii. 1 1. X.
poiché la tittiraU sentenza è . . . dimostrata C. ÌÌ. 13. z.
tà ov' ella si dimostrava veracemente C. ii. 13. 47.
perocché nulla scienza dimostra Io proprio suggetto . . . . C. ii. 14. 19.
la quale quella scienza f/rmo5//vi C ii. 16. la.
le cagioni di quelle, le quali ella dimostra C ii. 16. 69.
si può procedere a dimostrare la sentenza , . C iii. 6. 3.
la immagine . . . che lo specchio dimostra . , C. ut. 7. lar.
che V anima bruta rappresenta, ov^-ero dimostra C. iii. 7. 134.
cose, le quali dimostrano dt' piaceti . . . di Paradiso C iii. B. 35-
perocché quivi . . , spesse volte ^{dimostra. Dimostrasi nc^Vi occhi
tanto manifesta , C. iii. 8. 78, 80.
Dimostrasi nella boati C. iii. 8. 96.
a dimosttìire la sua anima nel!' allegrezza moderata C. iii. 8. xoi.
sicché donna che allora si dimostra . . . paia modesta C iii. 8. loj.
e ciò non f/i'mo£/rt il nome C. iii. 11. 10.
poi dimostrata essa ... si tratterà C iiì. xt. iS.
siccome I' Elica ne (/imo^/ra C, iii. 11.92.
questa Donna, che di sopra é dimostrata C iii. la. as.
li filosofi . . . nclli loro atti apertamente il dimostrano C. iii. 14. 71.
non pur per la faccia eh' ella ne dimostra vedere C. iii. 14. 1*5. 1
nelle quali ai </i'i;ioj;/m la luce interiore C iii. 15.17.
r Autorità ... la quale s' intende dimostrare C. iv. 4. 86.
vedrà che elio stesso lo dimostra C iv. 6. «3.
il maestro e I' artefice che quello ne dimostra C. iv. 6. 67.
che *I sillogismo . . . conchiudesse verità dimostrando C. iv. 9. 59,
secondamente si dimostra ragione pcrch' è C iv. xo. 33.
prima eh' io ciò (/l'moj/ri . C. iv. IX. 37.
Poiché «/imos/ni/o è sufficientemente C. iv. 03. 1.
non pure ... e Knjojfifa la nobile na'ura . . . dimostra^ ma dimostra ^
Billezoa e . . , C iv. 35. idi (là]
come nel sesto della detta Storia si dimostra C iv. ab. 75.
questo fa e dimostra la buona natura C iv. a6. 79.
perù la nobile anima in quella la dimostra C iv. 06. lao.
perù la nobile Anima tutte le dimostra C ir. a6. I46.
perocché in lui essa Nobiltà tutti li ditnosfra C iv. oA. i6a.
Come . . . nel terzo Capitolo ... si dimostra C. iv. 30. s.
dimostrativo, con ragioni i/i'ifros/ra/fiv riprovarono Cu. 15.59.
dimostxB.ziODe» e la li iterale f/r'mo.f/ftzafb»» sìa fondamento .... C ii x. took
li quali . . . dalla migliore di ntos trae ione . . . sono tre C. ii. 6. 135.
si per le sue dtmostraaiom C ii. 14. 335.
gli occhi di questa Donna sono le sue dimostm*iom C ii. 16. a6.
che nelle dimostnioiotti ncgW occhi . . . apparite C il x6l. 3X
r ora che la prima dimostraaiottf di . . . entrò C. ii. x6. 61.
gli CKcAi della Sapieiua sono le sue (/imos/ra-cKinf C. iti. 15. 24,
cb' io non polca vedere! e sue dimostroiiom C. iii. 15. «09
S83 ^^^^^^^^r DINANZI
tfOBOSi Che tn émanat da penone vadi Cu. Cana. i. 57.
Favi éméaui ààìV «v»ro ^-oIlo Virtù Catu. x. 106.
Coflfl Aia mi' ft^Ii occhi del piacere Si fa Cans. xiv. 55.
Perchè éimanxi a te piangendo vegno Comm, xvii. 17,
Fatti, novella mìa, «/(MomW a Morte Cumj. xvìì, 68.
dbwiaiwt dal sembiante freddo Hi ghiaccia Sast. W. 31.
Fug^e «knnnsia lei superbia ed ir» V. N. ai. 1^ {Som. xi. 7).
£ toUiini dmattti a voi, sentendo . . . . . , . , . K W. 36. 37 {Soh, xix, 9).
dkaostrazloneu negli occhi, cioè neDe dimosinuiom, della 61osoRa C Ìv. 9. 145.
qui non si procede per necessaria dimostrauottt C. iv. 18. 39.
dfaianzL dimauMi alla quale poco si potrebbe leggere y. N, j, 9,
U quale ni' avea lo giorno ditMnat degnato di salutare ..... K S. 3. 43.
péu che io . . . non avrei creduto dmmtai l". N. 1, 6.
quando io fui giunto JimtnMt d» loro K TV. 18. 13.
ì quali . . . avessero dmanai loro una nubiletta K W. 23. 53.
if nin fr emanai eh' io Tossi tornato in V. N. a^. aaa.
per qn^lo che narrato è ditutnai K /V. a6. 53.
perchè ... ha preso luogo tra le parole dinaHai , K, A^. 39. 31.
■i partii dimnmai dagli occhi di K. AT. 36. ao.
li desiri d* Amore dÌMnMai K A^. 39. 30.
all' entrata di mia giovcntiite parlai . . . . . C. i. i. 135.
chi loda o chi biasima dinanai al viso alcuno C. i. a. 75.
4cl Capitolo i/ifttfwai a questo immediato C. L 7. X05.
col petto dmaMai%\ parava C i. xx. 70.
r USD era soecorsu dalla parte dinanat ... E 1 soccorso dinanaì . . .
cmccA C. ìL 3. 33| 35.
waffomM éimmMm agli occhi del mio . , . aflfetto C ìi. 8. 84.
4|WM»do dìfHtMai a\ viso . . lo Rettorìco parla . C. ìi. 14. 119
pv Frìmo Mobile i/iWtfitai è contato C. ìi. 15. 123.
M^mréan pur quello eh' è (A>UNjj'aglì occhi C. ili. i. 80.
t%m tà eanlinua . . . alla parte del cerebro dmanai C. iii. 9. 85.
C rikattiai da costui erano chiamati C. tii. 11.33.
ftOft al ... . che Iddio non sapesse dinansi C. iii. la. 71.
Dio» che dinanaié menzionato C. iii. t3. 9,
Dal principio dimmu% dalli secoli creata sono C. ili. 14. 59.
eh* . . . qoa tn Italia tanto dinanaiU prepanuti C iv. 5. 73.
voi tsUi che siete dìnamaà a* popoli , C. iv. 6. 165.
Riipando : quello che andò «Anaiui C iv. 7. 78.
• ^bMNai' dice, nel quarto Capitolo C ìv. 7. 97.
ùmmmi all' avversario si ragiona . , , C iv. 6. 89.
a ciò che detto è dinanat C iv. so. 1x7.
che aeBa Ciccia dm«mai%\ mostra amico C. iv. la. 33.
che I' Moo desiderabile sta ^j'fMNai air altro C iv. la. (71.
a* ladroni canterebbe C iv. 13. 109.
t diiumat per loro opinione . . C. iv. 15. 13,
ék* è mmmo dinanat . C iv. 15. 37,
, , voi che siete </ifMM<i alli popoli C. iv. 16. 9.
che dice i/m<i*ui' C iv. 16.54.
Smmmmé scritto a queste parole . C iv, 17. toa.
che emanai è toccata, e laaciata - C iv. 19. 9.
^kit éimim' detto è C iv. ao. 7.
ptr fodla che 4fMM«/ è detto C iv ao. 81.
che éùmmm a quelU cU V xtomo non potali . . . fare C. iv. 34. 19.
b m$mò dMtmnai «g/j occhi • C iv. 35. Sa.
DINANZI ^^^ 184
dlnaszL Bia lagrimar dìnatui a voi non sanno K N. 37. 39 (Sat. zx. 14).
dinegare, creder che sua fama buona ... Sì possa diurgar .... Som. xIv, 7.
Dio, dJo. Ancor le ha Dio per maggior grazia dato . . . , V. N. ig. 60 (Cowa. ì. 41).
Che Dio ne intende di far cosa nuova K ^. 19. 65 i^CanM. i. 46).
Ch' elli son quasi Dei C iv. Comm. iìi. 114 ; 00. 39.
seme . . . Messo da Dio nell* anima ben posta . . . C, tv. CartM. iii. lao ; ao. 88.
Poi ... A Dio si rimarìta C iv. Cang, iii. 137.
0 DiOf qual maraviglia, Voler Omc. x. 114.
Deh ! qui mercè per Dio Cflftff. zvit. 53.
Questa, in cui Dio mise grazia tanta Gum. xvìì. 55.
veder ... gli angeli di Dio quaggiù venire Cohm. xvìì. 58.
sua faccia . . . Ahi Dio ! quanto è integra Cmna. xxi. 36.
Dio, quanto avventurosa Fu Ball. iv. ai.
dhinnzi. si conviene guardare di retro e dinatuii C iv. so. 83.
dinxianzL le . . . parole, eh' io avea dette dinnanti K A*. 40. 43.
di nominare, dinomintinsi 1* uno e r altro dalla stella ... . . C. ii. 4. 97.
C/. deoommare.
dintorno, che . . , dintorno loro si facca un colore purpureo . . . F. A^ 40. 32,
dinudare, non sapesse dinudan le sue parole da cotal vesta , . . - V. N. 9$. 109.
perocché 1* Anima è tanto . . . dinudata da materia C iii. a. 119.
dinnmemre. Aristotile rf/«Mm/fO quella intra le intellettuali , . . C. iv. 17. 79,
Dio. Ella non pareva figliuola d' uomo . . . ma di Dio ...... K AT. a. 53.
io intendo di fare, Dio concedente C i. 5. 68.
prende simiglianza da' bencficii di Dio C i. 8. x6.
il Salmista, quando dice a Dio C ii. 4. 41.
Vulcano, lo quale dissero Dio del fuoco C ii. 5. 41.
Li Gentili le chiamavano Dti e Dee C ii. 5. 35.
quanto ... è più divina, è più di Dio aimigliante C il. 5. Sa.
questa vita è da Dio più amata C ii. 5. 83.
se noi . . . intendiamo Dio avere potuto fare C ii. 5. 107.
nelli quali . . . Dio avea lor parlato , . . . C. ii. 6. 6.
annunzia essa unit^de e stabilitade dì Dio C. ii. 6. Joa.
1 cicli narrano la gloria di Dio C ii. 6. 104*
le cose ... le quali ebbero da Dio cominciamento C ii. 15. 106^
naturalissimo è in ZTi'o volere essere C iii. a. 51.
perocché il suo essere dipende da A'o . . . naturalmente disia e vuole
a Dio essere unita C. iii. x 56, 58.
Boezio ... ove dice alU Filosofia : 'Tu e Dio, che te . . . mise ;'
poi la predica di Dio, quando dice a Dio . , . . . . C iii. a. 144, 146 {bis).
della bontà della cagione sua, eh' è Dio C iii. 6. 118.
la sua /arma . . . riceva ... la graziosa bontà di Dio C. iii. d. 135.
questa Donna è da Dio beneficata e fatta nobile cosa C. iii. 6. 199.
la bontà di Dio é ricevuta C iii. 7. 46.
fu ordinata nella Mente di Dio C iii. 7. 179.
La Sapienza di Dio ... chi cercava C iii. 8. 15.
ma quelle cose, che Ih'o ti comandò, pensa C iii. 8. 19.
di Dio . . . cosi trattando, potemo avere alcuna conoscenza . . . C iìi. 8. 143.
più degno di farsi esemplo dì Dio C iij. la. 54.
non dovea . . . Dio da quella produzione rimuovere C. ili. la. 76.
il quale massimamente è in Dio C iii. la. 96.
di iassù dico, facendo relaziona a Dio C iii. 13. 9.
come questa Donna è primamente di Dio C iìL 13. 71.
cioè, che Dio metta sempre in lei del suo lume , C. iiì. 13. 106*
D» questo Amore a sua similitadine riduce C. iii. 14. a6.
185 ^ — T~ "^^^^^r DIO
Dk>» dio. Vostra fina pìaceoza Fece Dio per essenza. Che . . - . Ba!i iv. 34.
aooo tenute Di bella grazia a Dio render mercede . . . V. N. 07. 16 {Son. xvì. 4).
Per Dioxi prega che voi 'I correggiate Som. xxiiv. 13.
A che Dto chiama la cristiana prole ... Son. xxxvij. io.
Oio^ per pietade or dagli alcuna lena Son. xlvii. 3.
Ai quali Dto e gli angeli . . . non imputeranno S. P. xxxL 8.
Dcccati ... 0 alto Dio . . . S. P. xxxvii. 84.
La via di convertirai a le Dia vero S. P. I. 54.
Però che Dio in eterna memoria . . . vofle S. P. ci. 64.
Lauderà Dio in basso ed anche in cima S. P. cL 75.
Riqwoderma essi all' eterno Dio 5. P. ci. 89.
Nrò che ad altro die non so fuggire S. P. cxlii. 48.
0 Dio eccelso sopra gli altri dei . . . S, P. cxlii. 49 (bis).
Ptreh* tu sol mio Ab e Signor sei S. P. cxlii. 51.
E ragionar di Dio come cristiano P. P. 9.
1« cnxDo in Dio padre , P. P. la
0 qual veracemente t uomo e Dio, Ed unico Sgliuot di Dio ... e
Dtc di Dto uscio P. P aj, a6, 07 \òù).
Ad aspettar che Dio prendesse carne P. P. 37.
E con Dio Padre siede P. P. 5».
Ot* aDe gnuic dì Dio aarcro consorti P, P. 57.
dM 1 primo Agente, cioè Dio, pingc la sux vìrtti ... . . C. iii. 14. 33.
io senta macola della maesti di Dio . . C iiì. t$. 55.
ere di Dio . . . non sia possibile .... . . C iil. 15. 105.
^2«Biido £>K> apparecchiava li Cieli C iii. 15. 167.
»c la prima materia . . . era da Dto intesa C. iv. I. 65.
Vitvflfto ... in penona di Dio parlando C iv. 4. 116.
■oatrano quella città ... da Dio avere speziai nascimento, e da Dio
«Tcre speziai processo C. iv. 4. 109, 130.
dw ... da Dio era partita e disformala C. iv. 5. 19.
che *l Figliuolo di Dio in tcrr« discendesse C iv. 5. aa.
b quale foase camera del Figliuolo di Dio . C tv. j. 39.
Oh laeilkbUc . . . Sapienza dì Dia C Iv. 5. 70
ao« solamente . . ma speziale processo ebbe da Dio C iv. 5. 83.
per tipcKiale 6ne da Dio inteso . C iv. 5. 106.
pia vàie parve le braccia di Dio essere presenti C iv. 5. 155.
cht ... da Dw pensato e ordiiuto fosse C iv. 5. 178.
V nemici di Dio C iv. 6. 180.
Imperio da Dio a certi termini i. finito . . C tv. 9, t8,
che * di Dto, sia renduto a Dio . . . . C iv. 9. 167 {bi§).
ChI lb«M piaciuto a Dio, che . . . fosse stato C iv. 11. 99.
dcir ultimo desiderabile, eh' é Dio C iv. la. 175.
«fe voa ancora intese ricchezze delli D*i . . . C iv. 13. 115.
«amiate la immagine dclli Dn . . C iv. 15. 84.
La fcsfe tt letificherà in ZTio . , C ìv. tó. 1.
q^HlH dia hanno . . . tono quasi come Dti ... . . C, iv. ao. 07.
W qpnto ^C« : Mf*Mi da Dio wft anima . . C iv. ao. xoi.
O allvnB delle divizie della sapienza di Dio . . . . . . . C iv. ai. 57.
li qaall . . . sono sette, cioè . . . rimor di Dio . . . C iv. ai. 1 1 a.
si < . . . considerare t opere di Dio ... . C. iv. aa. X13.
. il quale ... era Angelo di Dio ... . C iv. aa. 169.
L' Affcii ài Dio diaceae dal ciclo . C iv. aa. 170.
qatmm noatra Nobiltà che da Dio viene . . C. tv. aa. 176.
Am alla aoatn ContempUxtone Dto sempre precede C. Iv. aa. 194.
DIO
Dio, dio. E solo un Ab, e sol de' santi un santo A /*. 69.
ì) Padre ed il Figliuolo un solo Dio . . . ciascun vale P. F. 71,
E '1 peccar nostro, che da Dio ci parte P. F. xoi.
Il nostro Signor Dio padre ed amico . . . dimostra P. F. ìiB,
A tal rimedio Dio ci volse il volto, Ed ordinò P. F. 148.
Diece abbiamo da Dio Comandamenti P. F, 154.
E a idoli o altri dei non siam credenti P. F. 156.
E *l santo nome di Dio non pigliamo In P. F. 157.
Che spegnerla in noi di Dio la faccia P. F, 174.
Perchè questo da Dio ci parte e toglie P. F. 180.
Al nemico di Dio lo rassomcglio P. F, 189.
Dobbiamo far a Dio preghiere assai P. F. 909.
Ora per noi a Dio, clic ci perdoni .../'./". 348.
dipartire. E se dal falso il vero Ìo ben diparto ,....,,. P. F. 134.
dipingere. L' anima . . . Cosi dipinge^ e forma la sua pena .... Cant, xi. ai.
eh' io drizzi la mia face, Dif>inta in guisa di Catt». xvni. la
Così di tutti e sette si difnnge 5b«i. xxviii. 14.
Tutta dipinta di vergogna rìede San, xlìv. 14.
diporre. Diporrò giù lo mio soave stile ... C. iv. Canm, iìL to>.
diradare. Dit^ada in te le maligne radici . Catu. xviii. 31.
dire. K A^. 19. ai (Gi;/«. i. 3\ 34 {Canz. i. 5Ì, 35 {Cohz. i. 16), 46 Con*, i. 37 , 50 Cmnx.
\. 31), 6a {CaHM. i. 43), 80 {Cana. i. 61); ^3. 138 ^Cata. ii. ii\ 139 Can*. n.
Dio. Gli scbemitori Dio gli schernisce, e alli mansueti Dio darà grazia C iv. 05. 17, 18.
quel dono che SaJomone . . . chiese a Dio C iv. 87. 6a.
non sì, che non si convengano . . . dare a Dio C iv. >7. 86l.
quando . . . esso saviamente ricorse a Dio C iv. 97. 164.
per lo suo senno, che ... a Dio tornare lo fece C. iv. 37. i6dL
due cose : 1' una, eh' ella titorna a Dio . . C iv. 98. 8.
cosi noi dovcmo . . . tornare a Dio C. iv. aS. ai.
già essendo a Dio rcnduta . . . vedere le pare coloro che appresso
di DÙ3 crede che sieno .... C iv. a8. 41, 4^
Rendesi dunque a Dio la nobile Anima . . . C iv, a8. 49.
la loda della qual è non dagli uomini, ma da Dìo C tv. aS. 81.
significa la nobile Anima . . . tornare a Dio C iv. a8. lat.
cioè a dire, che la nobile Anima . . . torna a Dio C iv. 38. 140.
eh' £ a dire, che la nobile Anima dice a Dio C iv. a8. 145.
vuole partire d' està vita sposa di Dio C. iv. aS. 155.
mostrare che graziosa fosse a Dio la sua creazione C. ìv. a8. 156.
Dionisio, quali da esse stelle . . . siccome ... e Diomisio Accademico C ii. 14. 34.
dipartire, il quale appetito ne dipatit eziandio dalli vixi C iii. 15. 107.
la recente terra, di poco dipartita dal nobile [etera] C. iv. 15. Bo.
dipendere, perocché il suo essere dipmde da Dio C. iìi. a. 56.
dalla quale . . . tutta la nostra essenza dipende ....... C iii. 15. 38.
che tutti gli uomini da una sola Idea dipendano C iv. 15. 56.
diplgnere. quando ... nel viso loro vergogna ai dìpigne C iv. 19. 97.
dipingere, che . . . tutti si dipingono nella faccia di . . . colore . . , C. iv. 05. 77,
dipintore. Onde nullo dipinton potrebbe porre C. iv. 10. 107.
dlpcM- in questa dipoi quella già trapassata C i. 1. 137.
diporre. diporrò, cioè lascerò stare, lo tnio soave siile C Ìv. a. 91.
si renderò, ogni mondano diletto e opera diponendo C. Ìv. 38. €^
dire. V. A^ I. 4 ; a- >9» 34. 31, 36, 39, 50 ; 3, 33, 45, 70, 99, 105 ; 4. t6, 91 ; 5. «3, 15 ;
6. I, 13; 7. 16, 47 ; 8. la, 17, 18, 37, 38, 68 ; 9. 34, 33 {Jn3\ 36. 59, 6o« 6i»
63; IO. s; ". Il >3; la. I, IO, ao, 3». 37i39. 55.6i, 7»» »35. 137. i»9. i37t
T40; 13.3.35.51. 53. 54. 56 (*M). 60 ; 141». 13. «9. 45. 50160.67. 71, 73*76,
DIRE
i88
dire. 7 : Wr) ; «4. 54 (Son. xìv. 5), 69 (Som. xiv. 13) ; 96. 50 (Som. xv, 14) ; 35, 51
(Som. xviiì. 7), 57 (Soh. xviìi. 13) ; 36. 40 (Son. xix. la) ; 38. 48 (S<m. xxL
14); 39. 64 {Soh. xxii. 5) ; 41. 64 {Som. xxiv. io), 67 [Soh. xxiv. 13) ; Soh.
xxvii. 7 ; ixxviii. t, a, 3, 5, 7, 9 ; xl. 4, la, 14 ; xli. a. 7 ; xliii. 3, 7, t4 ; xli».
7; xlv. 13 ; xlvi. 4, 11, 13(11.) ; L 5, 8; lii. 3, 13; UH 9; liv. 7; S. P. xxxL
i3i 39f 34t 58 ; ci. aa : P. F. lao, isa, i8a, ao8. — Cf. dicere, dlcente, detto.
diritto, dritto» aJJ. & h. Né la diritta torre Fa piegar rivo C iv. Cane. ili. 54 ; io. 114.
Onde r animo eh* è dritto e verace C iv. Cam*. iiL 59.
dire; 66, Bx, 83, 90, 98, 104, 108, xao ; M- 7, q6, 30, 41, 48, 6a, 95, 97, idi, 1041
108, 113, 119, laa ; 15. 8, 45, 56. 57, »05, tu, lao, 133, 130, 133, 134, 136,
145. 149, 151» «561 »57i 161, i6a, 165, 190 (Awj, aoi, aia ; iv, i. 6, 17, 33, 69,
77 ; a. 8, tt, 13, ao, 33, 37, 39, 33, 38, 39 (&«i, 43, 47, 74, 77, 83, gr, 94'(*"}>
110, Ila, 143, 150, 153, 156; 3. 9. IO, 34, 36, 40, 45, 55, 56, 61, 63; 4.
e, 46, 61, 76, 83. 116 ; 5. 13, 39, 80, 107, 113, 118, 133, 134. »3o. 134. i+4f
M5 ; 6. 9, 41, 103, 104, 107, I90, 140, 166. 173, 177, i8a ; 7. 5, 11, 47, 49,
86f 97» 98, ioa, 104, 107, no, 119, 139, 133, 136, 139 ; 8. 3, ix, x8, ai. 43,
43. 45t 81, 96. 99, 104 CWi\ 137, 130, 137, 143, 145 ; 9. 34, 71, 8a, 93, roo,
169, 171 ; 10. 5f 9i «5 (.Ws), X7, 30, 36, 37, 38, 39» 40, 4»» 44. 46, 48, 65. 70,
74, 76, 8a, 9a, 95. 105, 116, X17, 118 ; 11. 6, 11, 13, aa, a8, 41, 51, 67, 69,
7«i83. 85, 95, "a; 13. i, 7,36, 55. 61, 73,100,104,110,113,130,137,133;
13- J, 3. 4t a6, 46, 47, 54, 69, 75, 81, 108, Ilo, Ila, 119, 131, 139 ; 14, 4, 5,
xa, x6, 18, 85, 39, 40, 49, 55, 83, 101, 119, lao, Ha, X43, 146; 15. 8, si, 36,
40 (bis), 45 l.*«j>, 47, 63, 69, 76 {bis)y 86, 90 \bis], 97, 98 x,h.)j loo, lox :6»s),
X03, 103, 106, 108 {bis), XII, 125, 136, X45, 147, 160, i6a, 175, 181, 183,
186, 187, 188, 191 ; 16. II, ao, 39, 49, 51» 54 V*«''. 6a, 79, 86, 95, 103, iio,
lai : 17. 4, 5, 9, 17, 18, 36, 39, 70, 74. 76, 91, Ila ; 18. 6. 13, aa, 35, a6,
a8, 30, 36, 40» 41, 47. 5©» 58, 59. 61 ; 19. 17, ai, 30, 53, 64, 71, 73, 74, 81 ;
ao 6, 7, ir, 31 (òli), 35, 31 [bis; n. 8l v.), 38, 47, 54, 58, 66, 74, 80, 81,
93, 97. 99i »oo, io» ; ai- ««i 34. S». 54. 55» 70 (^«1, 8a, 89, 93, 100, X39 ;
aa. 14, 3a, 5a. 56, 64, 93, 138, X49, 154, 155, 156, 139, 170, 176, 177, 180,
186, 191, 193, 196, X97, aio; 33. 9, 31 {bis , 33, 51. 57, 63, 79, 83, 85, 90,
105, 107, 116, 134, 140, 150, 153, 153 ; 34. I, IO, a6, 46, 58, 69, 73, 97. ioa,
xi8, 131, 133, 139, 145, 157, 166, 169, 170. 171 ; 35. 16, 19, 3a,a6, 39, 60,
78, 94, 108, laa, 133, 125, M>, »47 ; a6. 7, 31, 67, 75, 80, 101, iii, i3i,
134, ia6, 135, 145 ; 37. io, 12. 18, 33, 39, 46, 49, 51, 54, 70, 74. 76, 96, 133,
151, «69.172, 175. 184, 190,191, 193; »8. 7, 14, 3a, 44, 74. 9^ i«>. >o8. 114.
134, 1*9- 130, «33, »33i «37, MI, N4 (bis), 146, 147. X48, 149, 151 ; 39. 8.
16. a6. 39, 35, 46 {bis\ 50, 54, 66, 69, 73. 88, 94, 95, loi. 103, 1x5, 135 ; 30.
a3. 3<- 33, 35, 37, 40, 45, 54, 58 {bis).—C/. dicere. dicentc, detto,
dirittamente, diret-. più dirittatnentg a buon fine ie mena . . . . C ì. 5. 18.
DiriitamtHte dico, perocché C ii. 8. 37.
non f/mi/am/Mfr contra Io movimento diurno C iii. 5. 138.
che la nave . . . dirittamntte . . . correa .... C tv. 5. 68.
dove direttamente ogni . . . appetito si rìposasse C ìv. 6, 81.
dirittissimo, siccome ... è un* ottima e dirittissima via C Ìv. ta. 184.
quello che dirittissimo va alla città C. ìv. la. 193.
Le quali due operazioni sono vìe . . . dirittissime C iv. aa. 308.
diritto, dritta che r ordine diritto £ C i. 7. ai.
secondo il ^do. o </in/ya o falso C ì. xi. 37.
il cerchio suo partire dal diritto cerchio . . , C ii. 3. 38.
perocché il nervo ... è diritto a quella parte C ii. io. 40.
le quali dritit negli occhi . . . innamorano C. ii. x6. 38.
da Roma a questo luogo, andando diritto per tramontana , . . C iii. s 86l
r89 DIRIZZARE
diruto, dritto, ndj. Si tu Caiuon, vattene tln'Uo a quella donna . . . Cmn». xÌL 79.
Con U tua driifn man cio^ che paghi Som. xHx. 5.
bai sopra di me fermata La tua man dntta S. Z', xxxviì, 6.
E poi infoDilì Io spirito dritto Ne' S. P. \. 3Q
cbc ... mi conduca Nel diritto canitnin S. P. cxlii. 54.
E con dritto disio si ne governa P. F. qb.
Ci £b tornar ... A aver perdon, chi con diritta il tocca . . . . P. F. tu.
La VutcìNX benedetta po' a diritto Laudiamo P. F, 039.
diritto, diritto andando per mcuogiorno C ili. 5. 97.
■e ano uomo fosse diritto in Maiia C. ili. 5. 155.
9t an uomo fosse in Lucia diritto . . . vedrebbe C. iii. 5. t66.
cioè diriUù appetito C iii. B. 150.
cb* t per diritto ap|»etito e per diritta ragione C. iii. ti. 119 {bis),
pjagc . . . per modo di diritto raggio C. iii. 14. 33.
Jimmm$dk di fuoco, cioè uppctìto diritto C iii. 15. 135.
«(SÌ «illato tornerà dtritto e buono C iii. 15. 151.
•ccioccbè per dintto calle si dirizzassono C. iv. l. 75*
ia ^m**^ rìducere la gente in diritta vìa C iv. i. 79.
il ffivolvc, e viene diritta per I ncll' E C iv. 6. 39.
€ éà llEomare al diritto calle C iv. 7. 4.
per lo diritto cammino si va là dove intende C ìv. 7. 67.
la casa sedesse così forte, pendente, come diritta C iv. 9. 6a.
coachiudo . . . r animo dintto non mutarsi . C iv. io. 74.
dicendo quasi quella nobiltà csseie torre diritta C. iv. io. 119.
e la sollecitudine ... sia diritta a maggiori cose C iv. ii. 107.
r nono di dtritto appetito . . . . C iv. 13. 144.
b terta linea colla diritta non sì congiugne ....... C iv. 13. i5fl.
r mmiruo ck* i diretto, doé d' appetito C iv. 13. 156.
éOmngi dalla diritta torrt della ragione C iv. 13. t6a.
per lo cammino ^n^to è da vedere , . C.iv. 16. 113.
tm ^Bcalo non è . . . sostenuto diritto C iv. ai. 123.
ih* U éihttm ffona sempre dee sonare nel , C iv. 33. T57.
A* W Bovini . . . diritta natura . . . procede . . C. iv. 04. 84.
la ifamo U suo diritto giudìcio e la legge é C iv. a6. 130.
pmmch* è stato diritto e buono C. ìv. aS. la.
sì rimembra delle sue dirittt operazioni C iv. ad. 86.
ad amare e operare dirittura in tutte cose C. iv. 17. 63.
quando %i dins^a allo bisogno dello ricevitore. E perocché
Anaaant' ad esso non sì può C. L 8. 108, Z09.
r artimone della ragione . . . C iL 1. 5.
e . . . émdom la voce mia in quella parte ... C. U. a. 43.
tatto di vlrt^ la quale si diritta in quello C. ii. 6. 159.
ad émagmrt dì questa linea, diacocca V arco ... . C ii. 10. 47.
paHare altrui, diriaaamto le sue parole non a . . . . C ii. la. 40.
dtnétamdo le parole alla Canzone, purgo .... . C ÌìL i. io0.
per voi drndsart . . , venne a voi . C iii. 15. 163.
meàoethit per dintto calle si diriatat^ono . C iv. 1. 75.
aBèamlc . . . quasi da Natura diriMsato nel debito 6ne . - . . . C iv. 6. loa.
doè «oloro ArtMaart intendo . C. iv. 7. 35.
cke . . . SnM»m la credenza all' altra ...... . C iv, la, [49.
caal I' 4BÌsa ... iA>ss«« gli occhi al termine C. iv. la. 154.
^■Oto aafJMTadcre, per dtrutare a quello 1' arco C ìv. aa. a4.
tfriaswiai . . . éihasmuio quelle lotte alle C tv. 33. 95.
ce
DISABBELLIRE
disamorare. Io canterò così disamorato Conlr* al peccato .... Con», xìx. 7.
discacciare, discazzare. Tu disctud virtii, tu la disfidi Cans, xvii. 34.
Come persona discacciata e stanca Gina. xx. io.
Prego, Signor, che tu da me discacci Ogni peccato ed S. P. 1. 5.
ed ogni Tallo, Ed ogni iniquità da me discosta S. P. \. 36.
discargare. Se tu discart^hi ì\ cargo che mi preme S. P. vi. oB,
discazzare, r. discacciare.
discendere. In lei disctitde la virtù divina . . C. iii. Catu. ii. 37 ; 5- 14 ; 7. to: 14. u
Discenderò del tutto In parte ed in Cant. x. 54.
Prima che '1 colpo sia disceso giuso Caru. xii. sa.
Vero è che ad or ad or d* ivi discende Una saetta Bali. iii. 7.
allora quando Per noi discts* al mondo S, P. xxxL 48L
disabbellire, di fuori pare la cosa disahòéiìirsi C ii. B. 90.
disaminante, pensieri . . . miranti e disaminanti \o valore dì ... C iii. 3. 75.
dlsbrancare. rfisArfrurrMi per le virtù di quelle tante C iv. 33. 94.
discacciare. li discacciati rivenuti alle toro possessioni, dissi . . . . K iV. 14. 59.
e discacciato questo . . . desiderio, si rivolsero ....... ^^ A'. 40. 14.
nel quale, cattivo e disatcciato, consolato s* avea C ii. 13. 16.
discendente, appresso !a sua morte e de' suoi disundenti . . ■ , C iv. 3. 43,
che li nostri desideri . . . sono a , . . discéndenti C ìv. 13. 64.
si dissomiglia . . . dal malvagio discendente C. iv. 39. 59.
discendere, la via, per la quale discende la loro virtù C ii. 7. 91.
se ben si guarda chi discende e chi sale C ii. 16. 76.
per la materia in che discende C ìii. a. 30^
perù la terra sempre (/Mrrrif/r al centro C iii. 3. 11.
cella seconda discendo a laude speziale C tii. 5. 9.
che *1 fuoco ... al mezzo tiiactndea C. iii. 5. 43.
Poi per la medesima vìa pare discendere C iii. 5. 158.
Lo quale montare e discendere intomo se altor vede C. iit 5. 163.
che la divina bontà in tutte le cose discende , . . C. iti. 7. la.
neir ordine . . . dell' Universo si , . . discende per gradi . . . . C iii, 7. 70.
sicché la divina Virtù, a guisa che discende ncll' angelo, tù'scntde in
lei C. iii. 7. 99 (Wi>
Poi quando dico . . . discendo a mostrare . C iii. 13, aa.
Siccome . . . dopo le generali lode alle speziali si discende , , . C. iii. 14. a.
intende il testo . . . alle speziali discendere C. iii. 14. 6.
discendere la virtii d' una cosa in altra non t altro C. iii. 14. 15.
discendendo la loro virtù nelle pazienti cose, recano C. iii. I4. 18.
che, discendendo lo raggio suo quaggiù» riduce C. iii. 14. »t.
che la divina virtù . . . in . . . negli uomini discende C iii. 14. 88.
Poi . . . discendo A un altro piacere C. iii. 15. it»,
che '1 Figliuolo di Dio in terra discendesse a fare C iv. 5. 03.
quando di lassù discese Colui C. iv. 5. 58,
Questo vocabolo . . . può discendere da due prìncìpìi C. iv. 6. 17.
in quanto tintore . . . discende di questo verbo ... . . . C iv. 6. 33.
L' altro principio, onde Autore discende . . . . C ìv. 6. 38.
£ di questi ... fu Torquato . . . disceso dal sangue C ìv. 6. iia.
colui . . . che disceso dì buoni è malvagio C. iv. 7. 51.
sicché ... la uiqana generazione discesa non sìa C iv. 25, t8.
conviene la umana generazione da . . . essere discesa C. iv. 15. 44.
siccome il perso dal nero discende ; cosi questa, cioè Vii tu, discende
da Nobiltà C iv. ao. la, 13
dove questo divino dono discende C ìv. ao. sOk
di suso viene, discendendo dal Padre de* lumi C. iv. 00. 53.
191 ^^^^ DISCOPRIRE
Di quei che al lago iHsmJatdo muore S, P. cxliL 39.
Poi ^àsfiTM- al profondo dcir abisso P. A*. 34.
cotat donna , . . Clic aua beltà Hischtrm Da Cmtu. x. 145.
dfac Infere. Ditanta e scalza, e sol dì s^ par donna Cttns. xx. a6.
dltfcmllgc K veder donne andar per via diòcioiU ... y. N, 03. 173 ^Giiu. ìi. 46).
tuiti k'ì aniiiiali . . . son d* amor Ji-snoftt Cam. xv. 34.
tto. Vattcn diwonsoiata a alar con elle . . . K. JV. 39. 1 16 (Cnnj. iii. 76).
E taneo è lo mio cor disammthto S. F. xxxvii. a8.
dove la luce del sole mai non iHèctndt C iv, ao. 78.
la quale in noi . . . disctnde da somma . . . Virtù . . . . . . C. iv. ao. 104.
coflse questa bontà disccndt in noi C iv. at. 6.
E . . . dÌi~rt*%Ì4 in essa la Ì'iWm ititi IMUtalt possibiU C. iv. ai. 69.
Imperniò celestiale anima disc*:» in noi C. ìv. ai. 83.
die tanto di^ttndfrfbbe in quella, della Deità , . . C. iv. ai. 96.
L' Anfelo di Dio dié^i* dal dclo C iv. aa. 170.
dico, eh' ella procede . . . montando e disetttdettdo C iv. as- 64.
<o»l il dÌ9UHdrrt ... è altrettanto tempo C iv. 94, 40.
cIk . , . per essere discesi di padri eccellenti) credono C tv. ag. la.
r «omo vile diiceio dcUi buoni maggiori è C iv. 39. 78.
a utilità di loro e di loro disertiti C ìi. i. 45.
K éimmUt tono ed esser deono suggctti C. iv. 9. 96.
ia queste li dtàttnH . . . tuggelU non sono C iv. 9. 1 36.
«a«re rispetto alla facultà del ^ÀsrrN/tf C iv. 17. lai.
di questa dice Esso alli suoi diactfxdi C ìì. 15. 171.
CoJtu é morto, che non si fé' diserpoio C iv. 7. 134,
ite e dite alli di^apoli suoi e a Pietro C iv. aa. 157.
e dicalo ' alli J^my^i e a Pietro ' C. iv. aa. 181.
dentro dalla quale io diwcmmi una 6gura K A^. 3. 39.
cke . . • non si dtiamnjg lo simulalo amore K A^. 9. 33.
colui che coli dÌ3tirm donando C L 8. 38.
a rfur<n«rrr t* altre cose non curano C i. 11. 51.
qaanti «ixi ai dd^rmomo per avere C ìì. 11. 76.
ttato manifesto . . . che la Dostra ragione lo dùeeme C iv. 5. to.
per la lagiooe che si diatrmt C iv. 33. 133.
aan pnoCe ... la razionai parte dùcrrmen C iv. 94. 18.
•ri ^mbIk poco di flessione si distmu , ^- iv. 04. 35.
•■m— chf la . . . gente questa dislin/ionc non disctnut . . . . C iv. 35. 37.
Quegli morrà ch^ non ebbe disaptimì C iv. 7. 131.
che '1 dtMO^ÌHah} chiede di sapere certezza ..... C iv. 13. 75.
■lolle volte . . . dijfcotm V arco C ii. 10, 47.
die ... 10 mi movca, quasi dUcotorito tutto . . . . . K W. 16. x6.
bellezza . . . da . . . adornamento dtscomfiaj^Rfii . C. ì. io. 96.
la frrwvrrtmsa é dimvm/tssmn la debita Buggezione , • C iv, 6. 105.
Ilo è éJmm^tmtt . . « • • C Iv. 8. 1 la.
é Mgmta e noo dUeamfMamn • • C. iv. 8. 1 49.
come cotal veduta . . . Boalmenie diaftmfiggim la mia
poca viu fr', W. 16. »a.
per che io . . . aauì me ne d%%cQ*iforta% più che . . . K A^. 7. 7.
come questa Donna è . . . della umana intelligenza p^
rigaardarv dmoHtimuitto C iii. 13. 75.
cautela di diuìmvtmvoÌ9 diMOfdtrmaàmt C i. 5. 9^
duùmivi^ixdi diaord inazioni CI. 6. tf { IO. aj.
diiÈtommmvtdi dtsordinaroenti . . . C i. B. a.
la qaalci ftè lodaado* dixvprt, e diseopmtdo si biasima . . C t. a. 53 (Mi).
DISCOPRIRE
discordia. In morte, dove è loco di discordia
discorrimento. Onde 1* animo , . . Per lor discorrimento non sì sface
dlscovrlre. Più non vo* discovrir qual donna sia Che ... V, N,
discrezione, le . . . tue . . . Icg^ Con discrtzion corregga! . . . .
disdegnare. Tanto disdegna qualunque la mira, Che
disdegno. £ dèi aver pietate, e non disdegno y, N. a^
Dico, che bel disdegno Sarebbe in donna di ragion lodato . . . .
virtute Contro il disdegno che mi àk Amore
disdegnoso, questa Donna . . . Ella [■ chiama fera e disdegnosa . .
gli atti disdegnosi e feri . . . m' han chiuso
questa^ disdegnosa di cotante Persone . . . accosta
Che parla d' una Donna disdegnosa
Di cosi dispictata e disdegnosa La . . . bellezza
disdetta, che non tia che disdetta Di mala fama
S. P. vi. 04.
C. tv, Cans. Hi.
8. 61 SoH. iv. 17
Catu. xviii. 39.
Bail. X. 5.
ao3 {CaHM. ii. 76^
CaHM, I. 19.
Bff/7. X. a8.
C. ili. COMM. li. 7^
e iv, Cans, m. 5,
Cans. xix. loo.
Bali. X. 3.
Som. xxxix. 5.
Cana. xiv. 93.
discoprire, la presenza . . . discopreie per sua conversazione , . . C i. 4. 76.
1* uno è manifesto quasi a tutta la terra discoperta ... 1' altro £ quasi
a tutta la discoperta terra celato C. \\i. 5. 73* 74.
sicché del tutto sono (/l'jco/Vr/i C. iv. la. t6.
Lo quale raunamcnto nuovi desideri discopre . . C ìv. la. 97.
alla Canzone, cbe U suo mestiere discopra là dove C. iv, 30. 46.
discordante, per la lingua da loro discordante C i. 5. 65.
considerò . . . secondo V apparenza, discordante dal vero . . . . C. iit. lo. 8.
discordanza, per la </ùnW(m«a che ha con quella C. iii. 10.31.
discordare, dalla quale ... ai discorda lo Imperfetto giudlcio . . . C i. 4. 09.
che scrìve Tullio . . . non discordando dalla sentenza del Filosofo . C ì. ta. ao.
nel quale ... la verità si discorda dall' apparenza C iìi. 9. 46.
che questa Canzone da quella Ballatctta si discorda C. iìL io. 49.
dico che r apparenza dalla verità si discordai/a Civ. 3. 34.
E in questo ... mi discordo dal poeta C iv. 29. 55.
discordia, e con concordia e con discordia di coscienza C ì. 3. 66.
Onde . . . discordi* e guerre conviene surgere , C ìv. 4. a6.
discorrimento, non avviene senza alcuno discommento d* animo . . C iì. 11. ao.
La prima Bontà manda . . . con un discorrimento C. iii. 7. 19.
ciascuna cosa riceve da questo discorrimento C. iii. 7. ai.
discorso, neir acqua , . , questo discorso ... sì compie C iìi, 9. 73.
dlscrescere. la Diviniti stare cosi in discnscert C. iv. 33. 99.
discretamente, le parole ... si deono . . . discretamente sostenere e . C. iv. a. 64
discretivo. Dell* abito di questa luce «/ùr/v/it^a Ci. li. 41.
discreto, in ciò più rimane la lettera discreta nella vista C. iii. 9. 146^
discrezione. La prima è cecità di discrezione C ì. 1 1. 6.
e qucbt' * la discrrmione C i. XI. ai.
quelli eh' è cieco del lume della discrezione C. i. xz. •&
impossibile i a loro i^i.5cr/«fonf avere C j. 11.59.
perchft la vede senza (/ufnr«iDM« C ì. 11. 581
Onde molta discrezione in ciò avere si conviene ; la qual discrezione
è quasi un domandare licenza C iiì. to. 79, ti^
Lo più bello ramo ... si è la discrezione C iv. 8. a.
e qucst' è discrezione C iv. 8. 6.
disdegnoso, quasi per disdegnoso modo di parlare , . K VV. 13. 60.
quella la fa superba^ cioè fera e disdegnosa C ìiL 9. 43.
per che il sembiante ... ne pare disdegnoso e fera C iìi. io. vy.
chiamai questa Donna /pra e i/ù(//^o5a C iii. 15. aos.
parea . . . disdegnosa^ che non mi volgea gli occhi C. iti. 15. 907.
gji atti di questa Donna essere disdegnosi C. ìv. a. 30.
193 mn^r DISIOSAMENTE
dUdfeL Che non mi Tu in piacere alcun dùtdtiio . Bafl. vi. 8.
àkbn. che hai tu fatto, Cicco avaro disfatto . Cane. x. 76.
U ferita. Che mì disfece quando io fui percosso Cans. xi. 53.
Che ... mi tollc, se disfact La donna, che . Catu. xvii. 13.
Tudlii/bi ta beltà cfa' ella posaicde Caits. xvìx. 37.
Ehccb* aomo conveniva esser di&fntlo Son, xxvi. io.
dkfidn; Tu discacci virtù, tu la disfidi . . Oitu. xviL 34.
Mnonc Raffrena un poco Ìl disfrenato ardire Ca*i8. xvii, 53.
ftiombrare. non disgoftibra Un sol pcnsier d* amore ... La mente Can». xv. 10.
dittata, quanto av\'enturosa Fu la mìa disianza Ball. iv. aa.
Ami é una passione in disianza • Son. xxxviii. 11.
«tot Kdesfauie;
Ala r.dettkx
dMoMunente» che ... mi ragiona della mia Donna disiosa tnenie . C ìli. Catu. ii. a.
dUlrt Puote r uomo disdire la cosa doppiamente : per un modo
puote 1* uomo disdire . , . per altro modo può 1* uomo dis-
Urt , . . siccome disdire V uomo se essere del tutto mor-
ule, à C iv. 8, 108, tio, 113, ir6.
ttkéadicoj irreverente non sono C iv. 8. 133.
flvoan. esso Marte (/M«ra e arde le cose C ii. 14. 162.
d^U{naic. nella quale . . . disfgnava un angelo sopra certe tavolette :
e mentre io *1 disegnava^ volsi gli occhi V. N. 35. 5, 6.
ilW mii opera, cioè del ^ùr^Nfirr figure d' angeli K AT. 35. 15.
^■rtare. naloati ! che disertate vedove e pupilli C iv. 07. 118.
^'■■to. Chi ò questa che ascende dal diserto C ìi. 6. 35.
"^™*> più . . . quello che ... (a, che quello che essa disfà . • . . C ii. 9. r6.
"^ loUmeste ... ma disfà ... lo suo contrario C iii. 8. 150,
che r MùMo the «... per loro perdita non si disface C iv. 13. 158.
P^ìUBoche . . . questa memoria fosse disfatta ... . . . C iv. 14. 138.
^ _9"*flocbe la Eavola copre disfà tutte le sue ragiuni .,,.,. C iv, 14. 151,
"^l"!!. che ... li sospiri non poteono disfogare 1* angoscia . . . V, N.^* io.
^*^*. . eh' io non potea disfogare la mia tristizia, pensai dì voler
éì^fiìgmria con . . . parole , K. W. 33. 3, 4.
^•* potendo lagrìmare né disfogare la mia tristizia K W. 37. 8.
~**tt^ che ... da Dìo era partita e disfonttata C. iv. 5. 19.
^^^'Wre. siccome cose disgìutite dal loco amico C iii. 3. 39.
'"'pniai vede . . . poi ... lo viso disgiunto nulla vede . , . , C iii. 3, 1 14.
V^ VMO di^HtUe molto da Nobiltà C iv. io. 69.
S*^ che detto è . , , quelle essere da Nobiltà disgiunte . . . . C. iv. io. 77.
^***letóMW . . . disgiunte . . . sono da Noòiità C iv. 11. a.
Sfitte, le cose non [MÌono unite, ma disgregate ... . . C ili. 9. 139.
^/j*^ 1» virtù disgregata C. iii. 9. 156.
yPHMone. incontra in esso alcuna disgrtgoMion* di spìrito . . C. iii. 9. 138.
"''P**taDe. Partendomi da questa <ì!m!£t«^oh« C iii. io. i.
*c 'e nie disgnisaiom sono lunghe C. iv. 8. 95.
^^^^ Botur^fflcnte disia e vuole a Dio essere unita per . . . . C iii. 3. 57.
^^'^bi cooo. disia ... la sua perfezione C iti. 15. 95.
VtMo nostro fine, che ciascuno diiia C iv. 6. 75.
^ ■•. ^iwmo esacre domandati C iv. 15. (34.
SMbqioi KdslderaK).
ddl' anima, che di troppo disio era passionata C. iii. io. 9.
Dico poi disioaamentef a dare ad intendere . . . . C. iti. 3. 100.
O
Disioso ^^^H 194
diairare. ^. desiiBre.
dìsire. V, desire.
dìslegare. £ dai Ucci infernai si gli dùUgki P. F. 340.
dismisura. Come con dismisura si raguna. Cosi con dismisura si
distringe Catta, x. 85, 86.
disnca^re. O disnorata te ! specchio di parte Cans, xviiL 06.
dlsnore. Perocché . . . Lcggieramente ti farìa disitort . . . K. iV. la. 93 (Ba/f. i. 14).
disonore. Né di ciò cerchi altrui far disonort P, F. 16&.
disparire. Ch* egli disparvt^ e non m' accorai come . . . V, N. ^ ^'j \Son. v. 14).
dispero. E '] sangue, eh' è per le vene disperso Cans. aiL 45.
io che ascolto . . . Consolarsi e dolersi Cosi alti disteni .... Cmns. xx. 75.
dispettare. Al disptitar è pronU, e al ben è Urda P. F. 195.
dispetto. Ch' aggiate a vìi ciascuno ed a dispetto CoNa. x. 69.
dispiacere. La morte mia, ch* or tanto mi dispiaa CmmM. xiiì. 13.
Li quali ... A perdonarle mai lor non dinpiacqiu 5. P. ci. 57.
Nò cosa noi facciam che ti dis/HOCtia P. F. 319.
dispietata Ahi ! angosciosa e dispittata lima Cana. xiL aa.
disioso. la quale era tenta, che mi Iacea disioso C iì. 8. 53.
fanno ogni guardatone disioso di quelle vedere C ìli. 6. xai.
dismisuranzo. per questa sua distnisuransa si dice C iii. 13. 104.
dismisura to. con misMnL, e noo disntisurata C i. 7. 9, 59.
e cosi non sarebbe la sua obbedienza stata misurata, ma dis-
misunta C. L 7. 63.
disnodare, cominciar intendo . . . alcuna cosa . . . disnodfttt . . . . C ììi. 6. 37.
disonesto, quante disoneste cose e domande fa tacere ! quante diaomsste
cuptditati mOrena C ìv. 85. 89, 90.
disonoranza, vergogna, cioè tema di disonoransa C ìv. 19. 77.
una paura di disonoranea per fallo commeno C. iv. 95. 103.
disonore, in loro è laudabile la paura del disonort ricevere . . . . C iv. 19. 90.
Per che non onore ma ^i^Hory ricevere dee quegli C. ir. 09. 71.
disordinamento, per cessare disconvenevoli disordinamenti . . . d ì. 8. 3.
disordinanza, debile . . . per la JtsonUnanoa della gente C. iv. 6. i6x
disordinare, senza le quali è ciascuno disordinato a ben servir* . . Ci. 5. sB.
tutto r universo sarebbe disordinato C. it. t^. 156.
non . , . pur . . . ma per costumi disordinati C. iv. 16. 57.
cUradinazione. cautela di disconvenevole disordinasiont C L 5. 9.
a fuggire questa disordinasio*ie C i. 5. 35.
per cessare disconvenevoli disordinasioni C L 6. 7 ; io. 35.
disparì. Pìltagora . . . poneva i principii delle cose naturali lo pari e
lo dispari C ii. 14, 146.
disparire. £ . . . disparve questa mia immaginazione tutta . . . • K ^. 9. 36.
nella terza dico com' egli mi dìsparvt • K AT. 9. 64.
E dette queste parole, disparite V. N. 1^ 7X
disparte, sicché, disparte agguardando. il formcnto non pare . . . C. iv. 7. ax.
dispensare. Troni, che al governo di questo cielo sono dispense^ . . C. iì. 6. 1*7.
dispetisatore. piaciuto fosse al Dispensatort dell' universo . . . . C. L 3. 15.
disperato. Costoro . . . vivono, d* ogni dottrina disperati C ìv. 15. 150.
dispetto, per che lì buoni erano in villano dispetto tenuti C iv. t. 56.
quelli . . . è . . . degno d' ogni dispetto C ìv. 7. 91.
dispiacenza, nelle quali la umana . . . dispiacerne più appare . . . C iii. 8. 53.
dispiacere. 1' andare mi dispiacea si, che K. TV. 9, 9.
a me non dispiace se la mi lascia stare . K. iV. 19. 153.
li quali, biasimando, credea fare dispiactrtj e dispiaàuti^ partire . . C. iv. 1. 40 {hisy
dispietato, nella quale chiamai questa Donna . . . dispietaim . . . . C iii. 9. >■.
1
155 DISPOSIZIONE
immilli La diapitiaia mente ... mi combflttc il core Cane. xvi. t.
Là, 0/ entrò la dispìetata luce Stst. ìì. 36.
Di ccd dft^^to/a e disdegnosa La. ... bellezza 5oh. xxxix. 5.
ftpOyihrc. E si d* ogni conforto mi dispoglio , . Son. xlvìii. la.
ttpone. KdU materia sì, com' £ disposta Cane. xìx. lor.
loioB A^^ostoa tar la penìlcDU 5. /*. l 05.
flytffare, rimase . . . la . . , cittade . . . dispogliata di ogni dignitadc V. N. 31. 3.
fl^pOUeutfe. con Lai ed io era, dispontt^t tutte le cose C iii. 15. 176.
fltUPUHme. siccome il fuoco è disponilort del ferro C. i. 13. 33.
diBpore. come mi parca esser disposto alla sua operazione . » . , V. N. a8. 9.
^UAdolc parti sono indebitamente dispastf C i. i. 20.
akaumale de' kuoi organi disposto C. ì. i. 88.
teanpritOA essere disposto il soggetto . . C ìi. i. 6a,
Mknateria . . , non è prima disposta C. ìt. t. 88.
cose in iè medesimo è disposto C. ìi. 5. 3.
^ 41o<)eJr agente ai prende nel i/ù/ios/o paziente C. Ìi. 10.67.
Bé gli adiiori erano tanto bene iA>/^5/i' C ii. 13. 63.
sicredet . . . che disposto fossi a quello amore C ii. 13. 66.
binducere perfezione nelle <//.t^o5/r cose C ìi. 14. aÒ.
tnnuijo la mia vita (/ù/os/d al suo ardore C iii. 1.5.
f AiDore universale, che le cose disponi ad amare ...... C iii. 8. 1 18.
*&i...alU quali naturalmente egli è disposto, siccome certi...
•OM Ad in disposti C ìit. 8. 158, 159»
^V^di^om le cose . . . diversamente a C iv. a. 51.
^^Kltrìnenti è disposta la terra ... a ricevere C. iv. a. 53.
*^vat: £ d[L^^kas/<i una stagione a ricevere C iv. a. 56.
I* ocun mente ... altrimenti è <^^oj/f) C iv. a. 61.
Klptrlitore è mal disposto ... e se 1' uditore è mal disposto , . C iv. a. 70, 73.
V*'© popolo che a ciò più era disposto C. iv. 4. iii.
"^ 'I nondo non fu mai ni sarà s) perfettamente disposto . . . . C iv. 5. 6x
^^ oeiite che alla verità sia disposta . . . , C iv. 15. 7.
**tde ilare . . . disposto a . . . ricevere C. ìv. ao. 57.
«cose convengono essere </ù^v>5/« alli loro agenti C iv. ao. 60.
H r uima è . . . posta non à disposta a ricevere C iv. ao. 6a.
«K aai pietra margarita è male disposta C iv. ao, 65.
** locui corpo è , , . disposto perfettamente C. iv. ao. 89.
^ • • . esso . . . dispotu la materia alla virtik Jomtativa . . . . C\ iv. ai . 37.
**">.. . che *1 corpo £ bene . . . disposto. E quando egli è bene
' . . disposto C iv. 35. 133, 133.
^"•tt. la quale fu si tosto a lui disposata K ^V. a. 40.
' *» (eotildomiar che disposata era lo giorno K TV. 14. 17.
•BCBmcato a tfiJ^o-Mrsi a quella immagine C. ii. a. ai.
^ * Iri disposata V anima è Donna C iv. a. 147.
^^^'tooe, r abito di quelle disposisàom che sono ordinate . . . C. i. 5. ao.
*c »vcrt quelle disposimom C i. 5. 35.
**Mi^j^jf'jioNi tutte gli mancherebbono C ì. 5. 4T.
'^ tJtt ha la buona disposision* C i. 7. 4
I *^todono . . . secondo la loro dfipoaÌMÌon* C ii. 6. 1 16.
' attuai mia eoooscea la sua </ù^(Ui«OH# atta C. ii. io. 64.
.■••ii/aMaw»»* riceve quello C. ii. «O- 7*.
rj"**!*. . . è una nobile disposixiotti d' animo C. ti. il. 44.
'^''Ptrve la mala dtsposi*to$u della materia C. iii. 4. 66.
^toeasc per loro disposisiom possono . . . ricevere . . , . C iii. 14. 25.
**oia»(lo in me turbata disposieioM C iv. 3. 76.
O 2
DISPOSIZIONE
dlspregiRTe. Voi udirete lor . . . dispregiar talora questa vìU K TV. 33, 37 {Som. xvìL laV
disprezzare, perchè . . . non dìsprwsa Li preghi loro, né , , , . S. P. cu 6&
disserrare. E il unto nome tuo, che il cici diserra S. P. ci. 6(K
disteadere. Che disuso e riverso Mi tiene in terra Cam*, xìi. 4».
Distendi V arco tuo si, che non esca Can*, xvìi. 49.
Né mai distenda ad ira le sue braccia /*. F!, 170.
disposizione, la Terra conveniva essere in ottima disposiviont ; e U
ottima disposinone della Terra sia C. iv. 5. 06, 97.
che ... in migliore dispositione non fu C iv. 5. 57.
attendere la naturale dtsposiaione del tempo C iv. 9. xa^.
riluce in essa le buone disposistoni . . . date • . . C. iv. 19. 39.
perocché ... la disposimone del seminante può essere . . . e U,
disposÌMione del Cielo a . . . puote essere C. iv. ai. 60,
se ... s' accordassero . . . nella loro ottima dispostsion* . . . . C iv. ai. 95.
la buona disposinone, cioè la sanità, getta . . . C. iv. 35. 137.
dispregiaxneato. cioè . . . dispregiamento di quelle cose C. ìii. 13. X14.
dispr^are. Dispregiare s£ medesimo t per sé biasimevole . . . . C. i. a. a8.
dispregiano la persona prima pregiata C i. 4. 33.
li quali dispregiano esso * . C. i. IO. 75.
uomini . . . che ... lo proprio disprtgiano C i. IT. 4.
^tt^rr^'dN^o r opera da quella parte C i. ri. tao.
Onde molti per questa viltà dispregiano lo proprio Volgare . . . C. i. il. 145.
Io . . , gli errori della gente . . . dispregiava C iv. i. 37.
disprezzare, che per questi pensieri la loro vita dÌ9pns*aro . . . . C. ili. 14. 85.
disputare, che soltil<nentc . . . disputando procedono C iv. a. 114.
perocché Aristotile cominciò a disputare C ìv. 6. 139.
per questo modo ^/^w/osi e riprovasi contro C. tv. 13. 165.
filosoficamente disputando, curare non si dee C iv. 14. 148.
contro a quello . . disputare non si conviene .... . . . C iv. 15. 163.
idioti, che . . . vorrcbbono disputar* in Geometrìa, in C iv. 15. z6&
dlsputazioae. si dimostrava . . . cioè . . . alle disputtuioni de* . . . C iL 13. 48.
nel quale sia terminata tutta la dispuftiMone C. ìv. la. «09.
dissimigliare. e poi si vengono per processo dissi migliando C. iv. aa. 40.
C/. dissomigliare,
dissimile, intra ^t'.WmiV/ amistà esaer non possa C tiì. f. 401.
Dcir amistà delle persone dissimili dt stato C. ùi. 1. 58.
che quello, eh* è dissimile per sé, si faccia simile C ìii. 1. 67.
la qual é in tutti quasi dissimile . C iìL 6. 64
questo . . . appetito ... si mostra non dissimili a ...... C iv. ma, 43.
dissimili tudine. che la dissimilitudine sl similitudine quasi riduca . . C ìiL l. 6ow
comincia una dissimilitudine tra loro C ìv. aa. ^^
Da te alla statua . . . non v* ha dissimilitudine altra C Ìv. a9. 5&.
dissimulazione, questa fìgura . . . puntesi chiamare Dissimulatone . C iti. io. ^
dissoluto, sicché donna . . . pala modesta e non dissoluta . . . . C iii. 6. 106.
non solamente é di persona arrogante, ma di dissoluta C. iv. &. ai.
tisaoluzlane. se non che . . . dissoluzione è sé . . . non conoscere . . C. ìv. 6. a*,
dissomigliare, che la statua ... si dissomiglia . . . molto dal . . . C. iv. 39. 58.
C/. dissimigliare.
distante, uno Cerchio ugualmente distante da quelli ... C iii. 5. 70.
il quale egualmente sta distante dalla circonferenza C. ìv. 16. 88.
distanza, tarda molto , . . per la massima distansa da quello . . C iii. 5. 53.
distendere, sentire un . . . tremore . . . distendersi . . . per . . . . K W. 14. «7.
clli ponea lo suo corpo sopra la terra disteso . C iìL 3. 55.
nullo suo pensiero ad altre cose lascia disttndtre ... . C. iiL ix. 1*7.1
T97 ^' ■ ^^^^^^W DISTRUGGERE
dftrtrìugcre. Cosi con dismisura si distfiMjìf Cam. x. 86.
diMfU|£(fe. Trova contraro tal, che lo distntjige , CU. Cane, i. 27 ; 10. 3, 9.
Sena tee iAs/rN//o Quanto avemo in potenza di ben lare . . . . Gima. ìx. zi.
Datnrita bai I' amorosa leggiadrìa K A^. B. 60 {_Soh. iv. 16).
Aaor. , . S' era svegliato nel distnttto core . . . . V. N. 35. 50 (Son. iviii, 6),
Io non posso tener gli occhi distrutH K. ^. 37. 34 {Son, %%. 9%
Io pngo che d!ij#rw^a tutti quelli 5. P. cxlìi. 6a.
AttOIQCate. per vocabolo distinguentt alcuno partecipante. . . . C ììi. 11. 65.
ttOoCMn. non m' intramctto se non di distìnguert le parti per . . V. N, 16. 43.
pei4 le dWiM^Ho solamente V. N. ^^. loG.
cottespc. . . in genere, ma non distmio: che se esso lo conoscesse
£iiintQ , C i. 6. 46, 47.
r ibttodi conoscenza distinti» del Volgare C i. 6. 50.
<^ UDO abituato dì Latino non disiingue ... Io Volgare de] Tedesco C. ì. 6. 54.
lulo ptcciùlc che distinguer» . . . non le poteroo C. ii. 15. 71.
éMmpn DcIla sua perdona due parti C ili. 8. 50.
eh' è propria e distinta in singolari persone C iii. 11, 71.
cbi . . . vede quelle distintt C. iii. la. 90.
io qiiaoto r altre cose vede e i/ii/r>ij'M« C iii. la. 113.
Mt^W luogo ove ciò Appare C iii. 15. 11.
^éWflywffrè intra lo irreverente e ho» reverente C iv. 8. ioa.
t^Mite diversamente . . . sono distinte C iv. 17. 33.
WMndodii li i^M/m^/ Isaia Profeta . . C ìv. ai. 109.
Poi niK(AiA#^u/Mii/o quelle cose che C iv. aa. 66.
*wndocfcé la conoscenza distingue C Iv. aa. 69.
■icziftodio^!wArif^r in sé che ama principalmente C iv. aa. 71.
fWKo An:o ... si distìngue dalle scritture C iv. 93. i la.
^i'^^QI^ V. dlstingnere.
MÌHiVwft dove si richieggono molte distinzioni C ìi. la. 31.
^IfaxAoÌM distinzione delle cose è ìn Lui C. iii. la. 86.
S^^nxdtstinnoMe nell' umana generazione C iii. 13. 34.
^^ li pare far f/ùA'fUfb/fi- dì tempo C iii. 13.45.
cbctaauUa cosa . , . questa distin rione si potrebbe fare . . . . C iv. T4. 77,
^ Mo li potrdibe fiire questa distinxione C iv. 14. 85.
P^' • . dell' . . . Don potrebbe essere disfinaiottf . . . . . C. iv. 14. 100.
t^v^vii la d&jftfuÙM/ di queste condizioni C ìv. 15. 35.
apn étlxKMione fa di tutti gli uomini agli animali bruti C. iv. 15. 66.
"^^BcUii^ts/k'naib'ir dell' ore del di temporali C. iv. 33, 143.
"'«pache la . . . gente questa distinoione non disccma . . . . C. iv. 35. 37.
ilUifltlyo. nel quale nulla distributiva giustizia risplcnde . . . . C. iv. it. 53.
■RJIuuIul che esso fu . . . distributore della sua terra deserta , . C. iv. 37. 170.
*»»*4we. questi fii unto rf*s/rr//o di sanguinila con K A'I 33. 5.
Ristretta persona di questa gloriosa K /V. 34. 5.
•^Wla questo mio caro e distrttto a lei V. N. 34. ai.
Per cui t' ha cosi distrutto questo Amore ? K. ^. ^ aa
Vfltìcome la colale donna distrugge la persona . . .... *^. A^. 5. 14.
'*pùi)o. .. dbj^m^j^N^ tutti gli altri spiriti V. N. i\, \u
'vono ai distrmtti li mici spiriti per K W. 14. 35,
'^■Uvirtude, che uccide e distrugge ... ciò che K A. 15. 19.
V»»I risto pietosa é distratta ... per , . , . . f'. M 15. 61.
<vto) desiderio . . . e . . . tentazione paressero distrutti . . . ^. W. 40. 42.
1*16 amore . . . distruggeva ogni altro pensiero C iì. 13. 59.
^Usc distrnggr lo suo contrario C iii. 6. 153.
quetta loro ragione anche si eUstruggt C iv. 14. xa.
DISTRUGGITORE I9B
disturbcu^ Ch' io non vcn distuHtassi ogni cagione . . K ^. 38. 41 (S<m, xxi. 7).
disvelare. Dìsvtlato v" ho, donne ... La viltà Cans. x. 137.
disviare. Che 1* intelletto sovr* esse disvia C iìì. Orna. ii. 4.
Non t pura virtù la tUsviaia CsMa. xìx. 58.
Pur leggiadrìa Disvia — cotanto e più CamM, xxx. 'ji^,
dito, di prestare ... A questa penna lo stancato dito .Som. xxxìt. 6.
dittato. Sìccom* il Saggio in suo dittato pone K TV. 90. 14 (Som x. a).
divenire. Che divenissi per temenza vile K A^. 19. 39 {Con*, i. io).
qua! soffrìsse . . . Dn^trria nobil cosa, o sì morrìa . . . K A^. 19. 55 (Cvm. i. yS],
Io diveniva nel dolor si umile K AT. 93. 198 (.Csm. ii. 7i>.
Perchè il piacere . . . Divtnnt spiritai bellezza . . . . F. M 34. 48 {JComm. iv. aa^.
Ni voglton che vìi uom gentil divtgna . . C iv. Can». iìì. 62 ; io. 33 ; 14. 8, 19.
Qual io divrgna si feruto . . . Sai contar tu Comj. xL 46.
Hirerol tanto fìso, Ch* io diverrò beato Bait. ix. 4.
A guisa d' angel che ... Divitn beato . . . Cosi . . . Potrìa beato
divtnir qui io BaV, ix. 7, xi.
che *1 vostro colore Par divenuto di pietà simile . . . , K. AT. aa. 71 (Stfi. xiL 4),
Ch' ogni lingua divitn tremando muta K. iV. a6. 39 {Son. xv. 3).
diventare. E si fatto divrnin^ Che y. N. 32. 90 {Cane. iii. 53).
Che preodon aere e divmtan sospiri C iii, Cam. ii. 36; 13. las.
che . . . L* acqua divenia cristallina pietra Sest, ii. a6.
Questi pensieri, e li sospìr . . . Dwentano ... si . . . K AT. 40. 60 <jS<m. xxiii. zo).
distruggitore, per cut tonto dolore era fatto distmggiton dell' anima
mia K M 33. 8.
distruggitrioe. la quale Tu disfruggifrice di tutti ì vizti (^. iV. 10. la.
distruzione, in Fiorenza, nel principio della sua distruatone , . . . C. ti. 14. 177.
per la distruzione del conseguente, il . . . non è C iv. la. 133.
disubbidienza, che riprende la sua disubbidicnaa . C ii. io. 53.
disubbidire, che sarebbe disubòiditr lo re C tv. 04. 138.
dteaggua^Uanza. per quella disuggnagf tanta ... è forte da sapere . C. iv. 93. 89.
disusanza, per malvagia disusnnaa del mondo hanno lasciata . . . C i. 9l 3^.
disveglìaJ^ pareami che diswgiiasse questa che donnìa K A. 3. 47.
anzi si ruppe, e fui diswgfiato K, TV. 3. 59.
i suoi atti . . . fanno amore disvegHan C. iii. 7. 142.
disviare, move sovente rose che fanno disviare t inteUetto C. iii 3. ic^
sicché . . . disvia in ciascuna sua operazione C iii. 8. 134.
colui che . . . disviato si ravvia . . C iìì. 8. 187.
non perviene . . . per esser disviata la sua pullulazione . . . . C iv. aa. tao.
quelli che dalla buona radice si lasciano disviare C. iv. aa. 133.
di tutti quelli che disviano da nostra Fede C iv. 30. 39.
dltOii quando fa cinque dita nella mano C ì. 7. 57.
perocché a s* medesimo dà del dito nelP occhio C. iìì. i. 53.
dittatore. Chi dirà di Quinzio Cincinnato fatto dittatore . . . . C ìv. 5. 131.
diurno, sì rivolge . . . cootra lo movimento dittmo C iii. 5. 109.
divenire, ond' io divenni , . . di si frale . . . condizione K W. 4, 5.
egli quasi per soperchio di dolcezza dlitVHM tale KAf. ti. aa.
Vedi questo che non pare desso, tal è divenuto V, N, aa. 50.
se per trasmutare non diviene più caro . C L 8. 78.
che per seguitare lei diviene ciascuno buono C iìì. is '3^
acciocché quelli . . . divenissero stupidi, e però ....... C iv, 35. 58,
dice Stazio . . . che . . . che esso déivnne stupido : e C. iv. 95. 67.
diventare, che certi corpi . . . diventano tanto luminosi C iii. 7. 30.
tanto vincenti . . che diventano si raggianti C iii. 7. 40.
diveiBamcntg. del aumcro . . . divemamemie è acDlito . . . . . C ii. 3. 17.
199 ^^^PPI^^^^^^^^^^^F DIVERSO
divtna Cli' è da virtù Jivtrso C iv. Catu. ìli. ioa
dhfBMDnte. dÌTcrsi divtrsamfntÉ hanno sentito C ii. 5. 9.
XnOrénichz ^nvraamrM/f contemplino C ii. 6. 76.
per gli astrologi drvtnamtnU è scncitOi accondochò éwtnamiHté
■eiitiro delle r * « . v v v • . C. ii. 6. lag, 130.
mcpufaè dSrtwrsafMTM/r questo pongano . , , . , . . . . C. ii. 14. sa
k quii ^Mnamof/r litigano . . . . C. ii. 16. 73.
émmmnU sì riceve C. iii. 7. 15.
vetou la luce . . . JtvenamtnU . . . essere ricevuta C Iii. 7. 35.
Afille dispone le cose ... c/i'tvrsafiw/i/'f C iv. a. 51.
nuved* operazioni, dtwnamentt da considerare C iv. 9. 41.
fKOe ié«cnUMf/rc& . . . sono distinte e numerate C. iv. 27. gr.
adtc quali . . . fruttìfica ^vtrsamtnie C. iv. 19. 53.
perdjvem Filosofi ... fu diversamente ragionato ...... C. iv, ai. 14.
MBMidocbé . . . dttffrsa mente adopera C iv. 33, 36.
émmmmte è preso il tempo da molti . C iv. 34. 33.
^■abKobilti . . . àivenammte mostra li suoi effetti C iv. 34. 79.
avurifluuc; questo seme . . . germoglia . . . éiuersificando per . . C, iv. 33. ao.
dtvoiltL narro la qualità di queste diversità . . . poi narro queUo che
diccA-a r una e I* altra diversità . . C ii. 8. 9, 11.
MTToU radice dell' altra diversità C. ii. 8. 66.
ekiànmi'fàchc mi combattca C. ii. 9. 3.
BOB ricevono difersità per quella . . . C. iìL a. 38.
a ■oatrarc maggiore (Atvm'/d avere con quella . . .... C. iv. io. 95.
■•Wtlfle. e narro la loro dit/ersi/adé ^« A'- 13. 54.
9KiUÌÌa radice dell' una delle d:ivM:n/<»/i C ii. 8. 56.
■""ft fa risposto da molti e di diverse sentenze K. /V. 3. 97.
■' tacoBÌnciarono molti e diversi pensamenti a . . . ... K A', x 3. 4.
Mtl* ■MSH^ dico che sono </iWr-ji' '^^ A'. 13. 53.
■*Wn»o la battaglia dclH diversi pensieri ........ K A^. 14. i.
•**do cinque c^iWrir narraaioni K W. 15. 49.
■ *PP«Tcro certi visi diverti ed orribili K. W. 33. a8.
*^ lue cbc ^<wrj« persone partano J^. W. 34. la.
**■*. . . diceano certe parole diverge dagli altri f'- A'. 35, 34.
|tf Am-w cagioni , C i. i, 13.
^f^idrv^porxi C i. 3. 35.
■BDsdoi due <^!rtwrst' tempi . C ii. a. 4.
V Bcafrra intra i/itfrrsi' pensieri , C ii. 3. 69.
^^■WMe. .. c/ftvrsi' diversamente hanno sentito . . . . . . . C ii. 5. 9.
^'^■•donoìn me ^livrsi pcnsamenii C. ii. 9. 5.
*'*>ttopare iirWTso a dire C. ii. 9. 94.
^fcdiitorM opinioni eh' io trovo. . , , C ii, 9. 109,
>* Wi e la beilessa , . . sono intra loro . . . divtru C ii. ifl. 33.
**"|tn>lc a sentire, per le diverse persone ........ C U. xa. 39.
^'iMofi hanno avuto diverse opinioni C ii. 15. 47.
"''o^Wvar le bontadi e i doni C iit. a. 33.
"'IB»!* . , . per diverso rispetto si può trattare C. iii. 9. 47.
*** ^^« affici e diversi fini di quella a uno solo fine sono ordinati C iv. 4. 51 {bis).
'^ CQoalderando le diverse condixioni del mondo, e li d*v*rsi . . .
BScì ordinando, abbia C. iv. 4, 66, 67.
•*■* eaere stati di diverse nature C iv. 5. 95.
""^ojterarii e artefici di diverse arti e operazioni C iv. 6. 54.
^'^ttti Kino quasi lutti singolarmente diversi C. iv. 6. 79.
^^ natura di Nobiltà è del tutto divaga C iv. 20. 13.
DIVERSO
200
dlversorìo. Perchè non ho migliorie divtrsorio S, P, xxjnrii 85.
dividere. Mi reca quella che m' ha ti cor diviso , , , , V. N, 38, 85 {Canz. iìù 45).
Che da ragione e da virtù diviso Seguo > . . . Stm, xxxv. 7.
diverso, le quali dft Nobiltà sono del tatto diivru C. iv. io. 17.
non è inconveniente una cosa, secondo li'ivrsi rispetti, essere pcriìetta
ed imperfetta C. iv. 11. 49.
coftl nella vita umana sono diwrsi cammini C iv. 13. 169.
hanno ordine insieme come i/jt«rrsr linee C. iv. 23, 41,
conviene la umana gencrazioDe da ttìinrsi principii essere di-
scesa C iv. 15. 43.
la quale i/ròrra' principii avere non può C. iv. 15, 54
diversamente da divtra Filosofi sono distinte e numerate . . . . C iv. 17. aa.
noi potcmo avere in questa vita due Felicità, secondo due tù'vfrsi
cammini C. iv. 17, B7.
CielOf nel quale . . . diverse stelle rilucono C iv. 19. 37.
se . . . diversi frutti fanno nella umana Nobiltà C iv. 19. 47.
nelle quali ùccome in </nvrA rami fruttifica C iv. tg. 51.
per diversi Filosofi . . . fii diversamente ragionato C iv. ai. 13,
siccome r erbetta di diverse biade Civ. ftfl. 45.
cosi questi umani appetiti per diverbi calli dal principio se ne
vanno C. iv. as. 59.
conoscendo in sé diverse partì C ìv. aa. 73.
d' insctare 1* altrui natura sopra diverga radice C. tv. aa. 127.
lasciando il figurato, che di questo diverso processo dell' etadì tiene
Virgilio C.'iv. 04. 95.
dividere. Questo sonetto si divide in due parti . K iV. 3. 91 ; ij. 4^ ; aa 97 ; aa. Sa.
Questo primo sonetto si divide in tre parti K TV. 6. 35.
Questo sonetto sì divide in quattro partì K ^. 8. 65 ; 16. 38.
Questa ballata in tre parti si divide V. N. in. 104.
Questo sonetto io quattro parti si può dividere K VV. 13. 51.
Questo sonetto non divido in parti K A^ 14. 93.
se non per aprire la sentenzia della cosa divisa y. N. i^ 95.
questa seconda parte si (A'»'<Ur in cinque K, iV. 15.49.
Questa canzone ... la dividerò più artificiosamente K. TV. 19. 91.
La prima parte si divide in quattro K. TV. 19. 99.
e dividtsi questa parte in due , . . . . . , . , K. TV. 19, tia ; C. iv. 33. 20.
Questa seconda parte si divide in dae • K TV. 19. X27, xaj, 131.
La prima si divide in due K A', ao. 32.
La prima si ditnde in tre K. TV. at. 34 ; 33. ao
La prima parte si divide in due K TV. 33. 319.
La terza parte si dividi in due K TV. 34. 75.
Quest* ultima parte si divide in tre .... K. TV. «7. 35.
la dividerò prima eh* io la scriva K. TV. 30. 13.
Questa parte si divide in tre V, N. 33. 30.
però lo dixridtrò secondo I' uno e 1' altro K. TV. 35.
Questa parte si dittide in due K. TV. 35. 30.
Per questo medesimo modo si divide secondo K. TV. 35. 36.
però che ... è assai manifesta, no) dividerò V, N. 36. a8.
eh' è piano senza dividerio . K. A'. 37. 15.
secondo che li miei pensieri erano in due divisi K TV. 39. 35.
Questo sonetto non divido, però che . . K TV. 40. 49.
Questo sonetto non si divide K. A*. 42. 53*
Potrcbbesi più sottilmente ancora dividere K TV. 43. 43.
però non mi trametto di più dividerlo K. TV. 43. 46.
201 -W^ '■ Wi^^^^g- DIVINO
dividere. On che . . . freddo e nebbia il cicl da se lùvidt Son, xlìi. 3.
divÌDa Angelo chiama in divino intelletto K W. 19. 34 (Catta, i. 15).
InleidwccDde la virtù divina .... C ìii. Cane. ii. 37 : 5. 14 ; 7- » i ; I4. la.
Siccbé le laudi '1 mondo e '1 (/iWn regno Otfis. xviii. 40.
aMolto oc) parlar divino Consolarsi e dolersi ........ Catte, xx. 73.
E Udirma essenza tutta quanta In Cristo ro!>se P, F. tn*
dividere, della prima parte sopra divisa C. ÌL 3. 3.
000 i qoi mestiere di procedere i/iwV^wefo . . , C. iì. 13. 76.
àtaà^dmdtrf in tre parti sì conviene C. iii. a. 3.
BMc^li natura divina sia dixnsa e ... in quelle C. iii. a. 43.
oc IpWito Cerchio . . . dtxndmbhf questa terra scoperta dal mare
Oceano C.iii. 5. 117.
L' intelletto ... mi conviene in tre particole divider* C iii. 9. 24.
cbe Od questa prima parte si dividi in due C iv. 3. 35.
Lftprisia parte in due ai divida C ìv. io. 39.
<|K«oArco ... in quattro parti si divid* C ìv. 33. n8.
""fcliooe; vedemo . . . nelle divinasiom de' nostri socrnì . . . . C ii. 9, ioa.
gtinMiau, quello decimo cielo dtvinixsimo e quieto C ii. 4. 25.
**««■. che non era convenevole la Divinità stare cosi C. Ìv. aa. qq.
*»™>a perchè questa vita è più divina^ e quanto la cosa è più divina,
tpiùdì Dio siroigliante C iì. 5. 81, 8a.
fl^'wiw Intelletto sìa cagione ... C. iì. 5. lor.
^hiitaftati santi ovvero divini C ii. 6. 41.
•■ Miesti Divina sia in tre Persone ... C. ti. 6. 59.
'"'cuai Persona nella Divina Trìnità C ii. 6. 73.
**"onc senza divino imperio C. li. 13. 33.
*1 odo quieto risponde la Scienza divina C ii. 14. 64.
* Glielo nn^inro . . . simigUa la divina Saema C. ii. 25. 166.
^Undo deir infusione della bontà divina C. ìii. a. 39.
'"'CQaa ferma ha essere della divina natura . . . non che la natura
^•nta sia divisa - C Ìli. 9. 40, 41.
Tàiiiim umana . . . più riceve della natura divtna C. iii. a. 50.
*^c bontadi della ... la ragione sì mostra Divina C. iii. a. 6o.
''Ulqmi,. della divina luce assai mì si mostrava C iii. s. 73.
* A1U1Q4 umana . . . partecipa della divina natura C iii. a. 116.
*>«nRa luce . . , raggia in quella ; e perù è 1* uomo divino animale
• • ' chiamato C. ìii. a. tao, lai.
^' Uomo e delle diviru Sustanze ... si predica C. iii. a. 140.
P^'^'Ìkmo provvedimento ... è al ordinato C iii. 5. 197.
^*^ - . . Tediata nella divina Mente C HL 6. 51.
. della umana essenza è nella (AtiMa Mente C ili. 6. 65.
11^^ dalla d^'na bontà oltre il debito umano C. iii. 6. ga.
■*^« bontà in tutte le cose discende C. iii. 7. i«.
«■**i colali chiama Aristotile ... rftwm C. iii. 7. 90-
y^ la tfpma Virtù . . . discende in lei C. iii. 7. 91.
*''lirfwH« luce più espeditaroente raggia C iii. 7. 97.
'^Slì effetti della ^rmwa Sapienza C. Ìii. 8. i.
*"*• . . la divina Virtù tre nature congiunse C. iii. 8. 3.
J**Wtow proponimento la Natura . . . produsse ... . . . C iii. 8. aio.
*-< per forma un quasi divino amore allo intelletto C. iii. ti. 136.
jf^'Qtaan' è rea, non é della divina intenzione C. iii. la. 64.
*»4nBqiie la divina Filosofia della divtna Essenza C. iii. la. loo {bis).
^^'^'tciit oobìUtaìma Essenza è la divina C iii. la. 103.
^^^ csa essere della divi$ta Sostanza C. ili. 13. 3.
DIVINO
9MI
divino. Qual* è terza persona in le divine P. F. 66.
Che cosa aia quella divina essenza P, F. 80.
che '1 Battesmo ciascun fresa Della divina grazia P. F. 8&
Né per ... Tornar potemo a1!a divttta grazia P. F. 104,
Tanto è . . . divino Questo mistero e questo Sacramento . . . . P, F. 130.
Divino Padre, pien d' ogni salute P, F, aag.
divino, nelle Intelligenze raggia la (/iiiVfd luce <icnza mezzo . . . . C iii. t4- 35.
la divina viriit senza mezzo questo amore tragge a . , . . . . C ìiì. 14. 49.
siccome il divino amore è tutto eterno C iii. 14. 53.
però t manifesto che ìsl divina virtù . . . discende C. iii. 14. 87.
nel divino Pensiero . . . essa era quando . . . fece ... . . C iìl. 15. 163.
f u . . . preso ... da divina Provvidenza . C. ìv. 4, 1x3.
ragione, e ancora divina, è stata principio C. iv. 4. ifi5.
se la divina Provvidenza . . . procede C ìv. 5. 1.
Volendo la . . . Bontà divina ... a sé riconformare C. iv. 5. l6h
in queir altissimo e congiuntissimo Concistoro divino C iv. 5. ai.
ordinato fu per Io divino Provvedimento C. iv. 5. 30.
assai è manifesta la divina elezione C ìv. 5. 51.
non pur per umane, ma per divin* operazioni C iv. 5. 87.
non con umani cittadini, ma con divini , . . , C ìv. 5. loo.
non amore umano, ma divino era spirato C iv. 5. 103.
chi dirà che fosse senza divina spirazione C, iv. 5. 107.
senza divino aiutorio ciò avere so0'crto , . . « . C ìv. 5. tao.
senza divina istigazione C iv. 5. 13^
la vita . . . degli altri divini cittadini . . . alcuna luce della divina
bontà . . . C iv. 5. 147, 14&
colli quali procedette la divina Provvidenza C iv. 5. 153.
per r ingegno quasi divino C. iv. 6. 133.
quanto la verace Scrittura divina chiama C. iv. la. 86.
1* uomo si dee trarre alle divine cose C. tv. 13. 79.
artefice delle cose dì seme divino fece C. iv. 15. 78.
dove aperae la bocca la divina sentenza d* Aristotile . . . . . C iv. Z7. 94.
tuttoché r angelica ... sia più divina C iv. 19. 56.
quasi maravigliandosi del divino affetto C iv. 19. 63^
questa gmmay cioè questa divina cosa C. iv, ao. a6.
siccome le Divine Scritture manifestano C. iv. aa 99»
cosi come . . . cosi uomini sono . , . divini C. iv. ao. 36^
die il </ivmo seme non cade in ischiatta C iv. ao. 41.
dove questo divino dono discende^ cb' è bene dtvmo dono , ■ . . C iv. ao. 49, 50^
disposto a questo divino atto ricevere Clv. oo. 57.
disposta a ricevere questa . . . divina infusione C iv, ao. 63.
questo raggio divino mai non rìsplendc C iv. ao. 73.
per modo Teologico, cioè </iVno e spirituale C iv. ai. 8.
a guisa di semente delta Virtù covrila . C iv. ai. la,
la divina bontà in lei moltiplica . C. iv. ai. 74.
lo quale alla divina natura ... è contrario . . . . . ' . . . C. iv. ai, 85.
è U f^ir/ù sua propria ... e la Divina C iv. ai. 88.
Ire operazioni, cioò Animale, IntfUtttHaU e Divina C iv. ai. 91.
perocché . . . vengono ... e la divina Carità sìa appropriata . . C Ìv. ai. 106^
dalla divina bontà . . . nasce un rampollo C iv. «a;, 30.
questo ... appc:tito che dalla </ttiffd grazia surge Cìv, aa.41.
sapere, che questo seme divino . . . germoglia C ìv. 33. 18.
alli segni , . . che sono . . . divina operazione . . . . . C. iv. 33. 36.
cosa che . . . dalla divina Provvidenza è seaiiaata C iv. «5. 147.
«93 DOGLIOSO
divina. £ lei preghiam, eh* alle grarje dwtnt SI ne conduca , , , * P. F, 235.
divizia. Cli* le diin'jiù siccome si crede) [Non posson] C. iv. Caiu. ìii. 49 ; 70. 34, 66.
dhrarmn;. £ U éivoran Capaneo e Crosso Cane, xviii. 70.
QubI non dirà fallenza Divorar cibo Cans. xìx. 33.
r ormzioni. Che a lui son fatte benigne e HivoI* P. F. 137.
e 1 regno . ■ . A posseder vcgniam con divozione , . . P. F. aa8.
»icn [n' ha] tristizia e dogìia V. N. z^. 36, 78 {Cana. tii. 38).
Pianger di dogiùt e scspinr d' angoscia K. TV. ^a. 97 ^Giir*. iii. 57).
IXjfAia mi reca nello core ardire Cams. x, i ; K. £r. ii. a. 94.
Ch* altrettanto di dogfia Mi reca la pietà Cahm. xHÌ. x
C certo \k sua doglia più m' incende Catta, xvi. ao.
Che per aver di minor doglia strida, Vorr6 Otus. xvii. 39.
DogUm e vergogna prese Lo mìo signore Catta, xx. 36.
£ weoioéogiia che par uoni mi colli 5^5/. tii. to.
Cbc questa doglia pur mi strugga il cuore Som. xlvìi. 13.
Ptenge la madre, eh' ha piO d' una doglia San, Iii, la.
Poich' hai data materia al cor dagtéma K M 8. 48 {Son. iv. 4).
ttVteOb a cui solo il grado divitto é rimaso C iv. 37. 87.
cioè aemc là'iiHo nella umana anima , . . posto C iv. 119. 09.
Mei accrctJasime della divina Mente C iv. 30. 68.
perche la divisione non si fa, se non per . l^. N. i^. 94.
Mestieri di divitione V. N. \^. 98.
lo che si vedrà . . . nella sua diviaiont K A^. 19. 19.
aaa mi tnvagllo di più dixHsiomi . K. /V. 19. 146.
ti coovarrebbe usare più minute divistomi . , V. N. tg. 149.
fm por qucale divisioni che fatte sono V. tf, k^. 154.
cba Doo ha bbogno d' alcuna divistona K M 36. 53.
rieeofne appare nella sua ^ptnÒNf K, /V. 37. ta.
Potubbc bene ancora ricevere più diviaioni K. W. 38. 39.
paaan panare con questa divisioni K. W. 40. 45.
tibè li éàmaimaa che t nella mia anima C H. 7. 65.
fama parte ha due diviaiom C ii. B. 7.
della prima diviaiona C ii & 16.
le diviaioni (atte . . . trascorrerò C iii. la. 7.
ri bre si convengono . • C iv. 3. 14.
molte divt aioni %i procede C iv. 3. 17.
.. secondo la ifcswwM» filila di lopra C iv. 16. 17.
fscoftuaa, doè tamfo e divim'i C iv. 10. 16.
al riprovano le diviata . . . essere cagione C. iv. 10. ao,
che. riprovate le diviata^ è riprovata C. iv. 10. 04.
(a qaeUa parte che le diviata tocca C iv. 10. 96.
che aolo scUe diviate si fondava C. iv. 10. aft,
dna thm la dhrimr , . . non poasooo dare Nobiltà C iv, io. 93.
cka la ^biWrnoa poasoso «prw iVoMM . . C.lv. 10.118.
a le A^alr qaaal Jbttm* dm lungi corrmia C iv. 10. tao.
a pwsare come le didima sono vdi C iv. ii.a.
^mkHéÌ9UtmmnviHnkmtmH9daNobatà C.iv.11.7.
k fiiteal di «opra eoam la éàviaia C ìv. 1 1. 9.
•a la éUaéé tono imperfette C Ìv. 1 1. 19.
Ae «aaa ^innW non poaaooo torre la Nobiltà . C. iv. 13. t6^
O aham delle ^nav della lapico» di Dio , . Civ. ai.56.
ftppriiwi che questa eanionc f u . . . dhotgatak fra . . . K. iV. ao. sl
K yV. a. 14 ; C ii. I. 48 ; 14. aa7 ; Ui. 6. 16 rài»> ; iv. 93. 144.
eoa* h ocatni Anima, aeiaa dqgka ai parte C. iv. ae. 30.
DOGLIOSO 204
doglioso, che . . . mena Le Ugrìme dogfiose ugìi occhi tristi F. N* 35. 55 (Soft. xvìiL ti).
che la . . . Non vi faccia tornar cosi dogliose Som. xH. 4.
dolce, che : . . Amor s) dolce mi si fa sentire .... . K. TV. 19. 95 iCan», i. 6).
Ch' io dico : Morte, assai dolce ti legno y, N. 33, 300 {Cana. iL 73\
Si che dolct desire Lo giunse K M 33. 64 {Cant. ìii. a4).
Come soave e dola mio riposo V. N. 34. 37 {CmnM. iv. tx).
[Dico] negli occhi e nel suo dolct riso C. ìii. Catu. ìi. 57 ; 8. 74.
Le dolci rime d' amor, eh' io solia C. iv. Cans, Ìii. t ; 1. 77.
che mi conduce Con sua dolce favella Cam, \x. ai.
se con dolcx rìso è stato mosso Catix. xi. 58.
Gim^ quanto piani. Soavi e (/o/a. .. si levaro CfiM*. xiii. 11.
A quc* begli occhi, il cui doia splendore Porta Coma xiv. 15.
£ portan dola, ovunque io senta amaro CcutM. xiv. i;^
Gnd' io ti prego . . . Dola mia amorosa Cohm. xÌv. 85.
Che gli dola pcnsier non mi son tolti, Né . . . dati per . ... Catts. xv. 37.
che se 'I martìro é dola., La morte de' passare ogni altro doic* . . Conr. xv. 64, 65.
or che sarà di me nell* altro Dola tempo Cane. xv. 67.
Vcrao 'I dofct paese e" ho lasciato Canr. ivi. 5.
Se dir voleste, dola mia speranza Con», xvi 97.
Piangendo, Morte, quella dolce pace Conj. xvii. la.
il lume . . . Che suol essere a' mìei si dolct guida Coks. xviL 95.
Sentirai dlo/ev sotto il mio lamento. . Cs^jl xvii. 97.
Lo dolce pomo a tutta gente nic^a Can*. xx. 94,
Che non la muove ... Il dolc* tempo S*st. i. 10.
Dagli occhi suoi mi vicn la dolce luce Sesl. iì. 43.
Quando vidi costei cruda com' erba Nel tempo dolct Seti. iiì. ax.
Perchè risplende s) la sua dola ombra Stst. iv. 16.
Con dolce suono [. quando se* con lui, Comincia] . . . K. /V. la. 94 {BalL ì. 15% X34«
qual volta mi rammenta La f^r« mano fìall.ìu.ìi.
non mi sia villana La dolct prowedcnza Ball. iv. 39.
onde gli fa dolce preghiera Ball. v. 14.
con la rìmcmbnnza Del dolct loco Ball. vii. 15.
Mercè di vostra dola cortesia Ball. vii. tS.
Ma dentro portan la dolct figura Ball, x. 9.
Amor ... Mi pose in vita si dolct e soave K A^ 7. a6 (Soft. ÌL 9^
hanno . . . Quel dolct nome di Madonna scrìtto . . . K. /V. 40. 63 {Sott. xxiii. 13^
dolce, raccomandando lo auo dolct movimento nelle braccia della
forìuna V. N. la. 130.
lo nome d* Amore è si db/or a udire K /V. 13. i6w
che la sua operazione sìa . . . altro che dokt K Z^. 13. z8L
esser dolet^ e non amara C L 7. 7.
per conseguente è amara e non dolct . . C ì. 7. 17.
cosi è amaro e non dolct C i. 7. aa.
impossibile è ... la obbedienza del sovrano esser dola C. i. 7. 96.
impossibile è sua ragione essere (/ofcr 0.1.7.31.
con ispcraiiza di dolct cammino C ii. i. 8.
induca . . . con dolci parole C iù 7. 39.
soavt ò tanto, quanto suaso, cioè . . . dokt C. iL 8, 37.
de' quali tanto più (/o/c< armonia resulta C ìi- 14. 183.
dico che li miei pensieri . . . suonan dolct C. ìii. 3. x 19^
sono tutti li suoi sembianti . . . dolci C. iii. 14. 116.
questa mia Donna ... li suoi f/o/a sembianti trasmutasse . . . . C iv. x. 61.
lasciare le t/o/tirìme d' amore C iv. a. ai.
che una medcaima cosa sia tlokt e paia amara C iv. s.
35-
205 ^^^^^^^^^^m DOLCISSIMO
doiofc mercé del tMer mio signore Sem. xxx. 7.
Sì che 9* accordi i fatti a' tioid detti Stm. xxxiv. t^.
Lo qua] mi mena ... A doler morte sotto Joiot inganno . . . Som. xxxv. io {bis),
0 Jola rime che part&ndo andate Som. xI. i.
Però che '1 tdoiet tempo . . . viene Som, xM. 9.
che tu sei Al perdonare tanto doia e lieve S. P. \. 30.
E U gli serviran con doict canto S. P, à. 67.
Orm ti prego, o Joice Signor mìo S. P. ci. gt.
Però eh' egli è il Si^or al doiet e pio S. P. cxxìx. 19.
rime. Quanto pìU seppi doid, belle e vaghe P. P. a.
dolcemente. Dì cui parlava ... si doìctMUMtt C. ii. Cans. ì. 18 ; 6. 54.
Lo suo parlar sì doictmtHtt suona C. ìiL Comb. ìi. 5.
C ragiona d' amor al dolcnMtnU V. N. 39. 6a {Son, xxìi. 3),
flofcyrrm. Allur sente la (mie anima mia Tanta dolca»a ... V. H. a8. ai {F. C 8).
Falle sentire, Amor, per tua doiansa Cam. Ix. 54.
tirtn Amor m* avvezza . . . con una dolaaam Orna. ziv. 77.
Ogni éoktMMm [, ogni pensiero umile Nasce] . . .V.N. ai. 17 (Srm. xi. 9), 33, 48.
Che dà per gli occhi una dotcttm al core . . . . . . K AT. 36. 46 {Soh. xv. io).
Cfcs DOQ sospiri in dotctsmi d' amore K TV. 97. a6 (Som. svi. 14).
Ma con doUtMMa e eoo perfetto amore 5. P. vi 3.
più thk* natura in signoreggiando ... né fa ni fia . . . . C iv. 4. 99.
chi la nave . . . per doUt cammino . . . correa C iv. 5. 60.
Uno de* pili . . . doki frutti di questo ramo . C iv. 8. 7.
rKCglmcnti, che sono doU» e cortesemente parlare, doUt e cortese-
mente servire e operare C iv. 95. 14 {bis).
però dice Staxio, il dota poeta C iv. 95. 60.
getta sopra qacllc uno colore f^&v a riguardare C ìv. 95. 138,
■Q* amaro ... è impossibile doUrminU obbedire . . . C i. 7. 94.
nato datmmmtt ciba la sua bellezza gli occhi . . C iii 8. 43.
«olge doletm^nU chi ... * piegato C. ÌiL 15. 153.
prcu Unta doiamattj che • , K. M 3. ao.
ipsaai per soperchio di dotetsaa divenk tale K. TV. 1 1. aa.
co»prcodcvano in loro una doUéé»a onesta, e soave V. S. aS. aa.
per la éokfoa eh' io sento C. L r. 73.
Mua ronpere (otta sua doÌctsm$ C i. 7. 95.
1 veni . . . sono senza dùtctsMm Ai m usìca ......... C i. 7. 99.
e . . . tutta quella éoitt^a venne meno . . C ì. 7. 103.
a dare a intendere la sua dolnMta C Ìi. 8. 51.
coeiiDCtai tanto a sentire della sua dokraam C ìi. 13. 5r.
ft 4MB colla doicnaa del loro sermone inviarono ... . . . C ii. 16. 5.
Iai|aale ... e Donna piena di doktmMa C. ii. 16. ai.
rfko . . . Kémtértf quanto alla dolcttm» del suono C. iti. 3. 130.
Che 1 Kio parlare . . . per la dolrtam sua, genera C. ili. 7. 133.
sa . . . fclicitii ò ^WrraM comparau C Iv. ao. 91.
iiecèé possa . * . uscire la ifa/rnaa della umana felicità C iv. si. 139.
di potere . . • ragionare della doUmaa dell' umana felicità . . . . C. iv. aa. 1 1.
Oil ansi p«ò Ire a qnests dotamaa chi C iv. aa. 18.
La qoak è la ^blpwM del . . . seme C. iv. 99. M7.
da*, qolvl avrete della sua dokum C iv. aa. 198.
tediacAè la éoittMMo del suo Tnitto ... aia profittabile C iv. a^. 97.
tìUmàUA, L* ora, che lo suo doUusmto salutare mi giunse . . . . K. A^ 3. x6.
E però lo dotaumo Signore . . . apparve K W. 9. 13.
ai MgA fl Mo dfadblad^MO sshitare . . K /V. la 14-
mm àa' quaU t U MO Ma9$émo pui»tK K M 9i. 51.
DOLCISSIMO
dolente. Gli occhi dolenti [per pietà dd core] . . . . K /^. 3». xo, 41 [Omij. Ui. i).
Ed ha lasciato Amor meco doUttU K yv. 38. 54 (Cans. iii. 14).
ond' 10 ve si dolnttt K. W. 34. ag {Cant. iv. 3).
Solca esser vita dello cor doltntt C ìì. Csnj. i. 14.
Ciascuna par dol^ntt e sbigotiita Catit, xx. 9.
la persona dell' anima dulfntt « . K A^. 33. 38 {Son, tì\\\. 13).
Per che ciascun dolenti scn partia K A'. 35. 53 (Som. xviii. 8).
qualora davanti Vedetevi la mia labbia dofetite . . , . V, N, 37. ai (Som. ex. 6).
passate Per lo suo mezzo la città dolente K A^. 41. 60 CSon. xziv. 6%
al parla sottile Al cor dolente, che . K A^ 49. 57 (Som. xxv. il).
Ma gite attorno in abito dolente Sott. xliii. io.
Gli occhi dolenti per soverchia pena San. xlvìi. 6.
Per cui dolente qui piango e sospiro Som. xlvìiì. 3.
Vado doietite^ tristo e conturbato S. P. xxxvìL at.
Apri . . . Alla dolente voce sconsolata . S. P. cxxix. 5.
Onde doltnte e pieno di tristizia . . . porgo , , S. P, cxliì. ad,
dolere. L' anima piange, si ancor len duole C. li. GiMa. i. 30 ; 10. 15-
Amor, dacché convien pur eh' io mi doglia, •*.».... Caeu, xi, i.
Ella si muove quinci, sì dolendo, Ch' anzi ......... Cttmz. xUt. 33.
A^'vcgnn che men duole Can^, xtìL 54.
la gran beliate, Che si mi fa dolere Can». xiìi. 7».
ond' io mi doglio . Cans. xiv. 3.
poìch' io non tniovo a cui mì doglia , Cent*, xvii. i.
Dentro la terra mio, cui doglio e piango Gin«. xviii. 63.
Mai non scn duole Cesns, xiz. 116.
Dolisi r una con parole molto Cbm*. xx. 19.
Or non ti duol degli occhi mìei f Gm«. xx. 44.
e dolgaa la bocca Degli uomini a cai tocca Cotr. xx. 66.
io che ascolto . . . dolersi Cosi alti dispersi Cttns, xx. 74.
Sol dimoììtrando che di me gli doglia K AT, 15. 38 {Som, vìn. 11).
Ch' Amor vi tramortisce, s) glicn duole K A^ 40. 61 (Sem. xxiii. 11).
E' mi duol forte del gabbato aifanno Som. xxxt. x&
Ma di te . . . sì mi duole Che non rispetti al Som. xxxvii. ca.
È per raccomandare un che si duole Som. xL 13.
Il qua! non può {/o/rra' de* suoi danni S. Z'. xxxvii. 54.
dolore. Io diveniva nel dolor si umile K N, a^. 19B CanM. ti. 71),
Ora s' io voglio sfogar lo dolore . K A^. 33. 44 {Cans, iìL 4).
Ch' ì' mi riscuoto per dolor eh' io sento K, A/, 32. 91 (C^hm, iii 51).
Tanto dolor* intorno al cor m" assembra La . . . . K. A^, 34. 30 {Can*, iv. 4%
Sì forte, che 'I dolor nel cor rimbalza Caeis. xiL 49.
dolcissimo. Dolcissima Morte, vieni a me K. AT. 03. 71.
fuori del suo dolcissimo seno C. Ì. 3. 03.
piene di dolcissima ed amabilissima bellezza ... .... C. i. io. loo.
Oh iMouMMi ed incfTabili sembianti .... C. iì. 16.30.
filosofìa non volge lo sguardo suo dolcissimo C iv. 30W 63.
dolente, che solea esser vita del cor dolente C li. io. 13.
dolere, molto mi dolea di questi spiritelli K. ^. 14. 44.
è, che molte volte io mi dolea K. AT. r6. 7.
pcrocchò . . . ciascuno amico si duole del difetto C L x. 57.
cioè ^/rr5i dell' a//rHi male « C. ìi. it. 41.
dolore, dico che ... mi giunse tanto dolore, che y. fi, la, 3.
che questa donna fu . . . piena di dolore P^ ^. aa. 18.
sentendomi dolore quasi intollerabile ^ . , V. N, 03. 9^
che . . . fossero . . . per lo dolore della mia infermila y. N, 03. 89.
ao7
DOMANDARE
dolore. Più che in tua suon, ìn te dolor sormonta Comj. xvìiì. 3.
Qoal t d«' figli tuoi . . . con doiort ha onta Cohz, xviìì. 6.
Omivegpo . . . Vestita di doJor .... Catu, xviii. 23.
Il nudo bnccio, di f/o/or colonna . Gih*. xx. aa.
K lei e del dolor fece dimanda CatìB. xx. 30.
EqooU . . . Più nel dolor s* accese Cane, xx, 43,
Cbé, , . Sentito han pena dell' altrui dolor» Batl. ii. 14.
S' e;IÌ è iolort alcun, quanto il mio, grave V. N, q. 30 {,Son. ii. 3!
"wte. . . Di dolor madre antica K W. 8. 46 (5o«. iv, a)
Cogli occhi bassi mostrando dolorw K TV. as. 69 {Soh, xii. a;,
^^l'c'non fo^er» di dolor morrai V. N.$3.ag{Soti. xvii. 4),
^'w&cla pel i£t>/or molte 6ate K A^. 36. 39 {Som, xix. ^\
*^n Di Iigrimarc e dì mostrar dlo/ort ...... . K W. 40. 56 (Sow. xxiii
'^ett, Donna, s." io porto doton Soh, xlvii. 9.
^P^ ab/orrsè medcsmo morde 5. P. vi. 37.
*o meritato, Ed ogni pena ed ogni gran dolom S. P. xxxvii.
E Unto * stato grave il mio dohnt S. P. ci. 13.
Cfct tu ci guardi da doiort P. F, «30.
***^**'l>entc- però che dotorosamtnU Sento . . . Raccoglier . . . Cans. xiii. 4.
^OionatK Era la voce mia sì doloroM f. M 03. 143 {Catts. ii. 15),
^'^"^ . . . m' assembra I-a dolorosa mente K AT. 34. 31 {Catta, iv. 5).
Coa« quello eh* è seguace . . . Per dolorosa strada Cane. x. 66.
CBe Perici ^on»a morte faccio Cana. xxi. 31.
^ ^ti non pui Punto celar U dolorosa mente K Af. aa. 96 {Soh. xiii. 8).
per *eder , . . Occhi gentili e dolorosi pianti y, N. 37. 19 (Son. xx. 4),
Pcfoccb' egli hanno in sé, li dolorosi^ . . scritto . . . K. A^. 40. 6a t.Swr. xxiii. 19).
I dire al dolonxao . . . alcune cose Soh. xlì. 7.
^gàBXt, Altro sperando m^ apporta doUort K A^. 13. 40 (Som. vi. 5),
jorgnrtare. Di dare indugio a quel eh' io vi domando Cans. xvì, 38.
«).
69.
tjokn. per cui tanto doiort era fatto distruggitore dell' K. A'. 33. 8,
clic tanto doiort avea in sé alcuno pensiero V, N, 40. 34.
^ Òot ... di nulla mostrare doiort C iv, 6. 89.
Kwggendo che ciascuno animale . . . che fugge doiort C. iv. 6. 103.
Krfw/terff.. . cioè dilètto stuaa doiort. E però tra '1 diletto e '1 doiort
non ponea meaxo . . . dicendo che Voluptad* non era altro che
nom doiort C iv. 6. 106, 107, 109.
che in essa cotale morte non é dolore C. iv. 38. 37.
lOBOMIoente. se ... io non parlassi alquanto dolorosamtnfy . , . K A^. 7. 10.
lo aio core incominciò e/o/oro«am«H/i' a pentirsi K, A^. 40. ir.
tfolonao. tanto più . . . dolorosi punti gli conviene passare . . . . V. N. 13. 14.
CODÒossiacbè cotale partire sia doloroso a K AT. sa. 9,
avfVftne che ... mi giunse una dolorosa ìnfermitadc K AT. 33. 3.
Lllpi<i< tutti i rfofcroa' mestieri, che K A^. 33. 77,
dfettwto queste parole con doloroso singulto K AT. 33. 84.
dòiagaria con alquante parole dolorosa K A^. 33. 5.
stara pensoso, e con i/o/onui' pensamenti tanto . K A^ 36. 4.
chi vedea la vostra dolorosa condizione K A^. 38. 9.
pManndo per lo mezzo della dohrota dttade K. A^. 41. aa.
dal mento secco che vapora la dolorosa povertà C i. 3. 37.
■mdtaL non altrimenti sarebbe fatta la domanda C i. la. 7.
■000 quelli ... a cui Ìo fo mia domanda C. ii. 6, 161.
quante disoneste . . . domandt fa tacere C. iv. 95. 89.
qvando disse . . . dopo la domanda dell* aiuto C iv. 27. 173.
che nella . . . saluto, e domando risponsione . . . . V. N. ^. 93.
DOMANDARE
208
domandare. Di', che Jornantii AmorCf 9' egli è vero . . , V. N, la. 109 'Bai!, i. 30%
S' i' non ne tiomartdasse monna Tessa Sem. liv. a.
non dispreiza Li preghi loro, ni *\ lor domanJart S, P, c\. 69.
Cf. dimandare.
domandare, accorgendomi del malvagio domandan che V, N. 4, t»,
£ quando mi domandavano: Per cui K AT. 4. 19.
chi allora m* avesse (/oman^a/o di cosa alcuna V. N. 11. 1.
Non dotnandar più che utile ti sia V, N, la. 40.
e c^maN^<ii/o della cagione , . . V. N. la. 44.
onde r . . . amico ... mi domandò che io avessi V. N, 14. 57.
che se tu fossi domandato da lei K. ^. 15. 8.
Sicché . . . domandai che piacesse loro K. iV. 18. 15.
pcrò che volentieri le avrei domandate . . . presi materia dì dire,
come se io le avessi domandate , , V» N, as. 57, 60
che nel primo domando in quel modo che voglia mi giunse di
domandare y. N. qa. 61, ^
mi domandavano di che io avessi avuto paura ........ K A^. 33. 1 15.
che . . . poscia domandato non sapesse dinudare V. N. 9$. 109.
dissi di fare ciò che mi domandatfa Io suo prego V. N. 33. 14.
amaa essere domandato il dono, dare quello C. i. 8. la.
La terza cosa ... si è dar non domandato : perciocché Ìl domandato
ò . . . mercatanzia C i. 8. 1x7, 118.
cosi con\'ìene essere lo dono non domandato C. L 8. laS.
darà il Volgare dono non domandato C ì. 9. 65.
che mai non fu domandato da persona C. i. 9. 68.
che per Comento ... è già stato domandata C. i. 9. 71.
Se . . . alcuno domandasse se là entro fosse C. i. xa. 3.
che mi domandasse se amore ... è in me . . . C i. xa. 8.
tanto . . . che non domanda testimonianza ......... C. u 13. 54.
Io tempo chiama e domanda la mia nave uscire C iì. x. 4.
Più alte cose di te non domanderai C. lii. 8. X7.
perocché potrebbe alcuno avere domandato^ dove C. iii. 8. 48.
impongo a cosici anche che domandi iatoXa di parlare . . . . C. ìiì. io. 71.
la qual dl'vcrezione ò quasi un domandare licenza, per lo modo eh' io
dico che </<Dm<mcA' questa Canzone C iii. io. 8x, 8&
perché r ordine dell* opera domanda all' . . . procedere . . . . C iìL 10. 85.
Pittagora, i/omaWalo se egli si riputava sapiente C. ìiì. 11.41.
nel terzo domando aiutorio C iv. a. X4.
Federigo . . . domandato, che fosse GenftléSKif rispose C. iv. 3, 43.
perocché ... le umane operazioni domandano uno fine . . . . C iv. 6. 64.
reggendo che ciascuno animate . . . che . . . domanda allegrezza . C. iv. 6. 103.
vederoo . . . domandare consiglio il maggiore al minore . . . C. iv. 9. 132.
quello che </omaH<fó il Provenzale C. iv. xi.93.
che . . . mai non domandano . . . disiano essere domandati . . . C. iv. 15. 133, 134.
che noi <^mam/idmo questa Beatitudine per somma C iv. aa. 145.
Voi domandate il Salvatore C iv. sa. 154.
le tre sette . . . che . . . domandano il Salvatore C. tv. aa. 164.
quando Polinice fu domandato da . . . del suo essere . . . . . C iv. 35. ito.
non attende chi domandt, consigliami C iv. 37. 65.
quando . . . esso ... a lui domandò lo ristoro C iv. 07. 164.
O Alene, non domandatesi me aiutorio C iv. 07. X73,
Cf. dimandare,
domandatore. acciocché quelli . . . divenissero . . . domamdaiori ^^c
condizioni C iv. 95. 59.
909 ^^^^HHM^V^ DONNA
dmire. CbigU awìen dò che gli riona salute V. N, t^. 58 {Catta, i. 39%
Qtttlo Iddio air anima la dona . , C. iv. Catta. ìii. 116; ao. 48.
Qui. . . Volge il donart in vender Unto caro Cane. x. lai.
Qk la donar vita è tosta Col Gina. xiz. 108.
DoM t riceve 1* uom, cui questa vuole Cana. xix. 1x5.
Ke'ISolt, — per dWirInce alle stelle Catta, xix. lt^.
Cbe . . . De dona virtù ... in pietra Stsi. ìv. x8.
^k! s>(Dor ... Mi dona sicuranza Ball. vii. 3.
L'cacure qualità eh* Amor mt dona K M 16. 05 \Sott. ix. a).
Qk il ben non trova chi albergo gli <£?Mi ......... Sott. xìvì. 6.
i)i . .Che 'I Paradiso al nostro fin ci (/ani*. ........ P. F. a^o.
^BUàL «CD venuta . . . Dalle bellc2ze e loco, dond' io fui Bali, vi. 3.
teOL Domie, eh* avete intelletto d' amore . V. N. 19. 11, ao {Cane. i. 1) ; K £*. il. 8.
73 ; <a. 19.
I0VO' con voi della mia ^OMfia dire K M 19. ai (Cuna, i, a).
^^MUtf e donzelle [amorose, con vui] K, /V. 19. 32 {Caua. i. 13), 110.
<N»wil gentil donna parere Vada con lei V. Af. 19. 50 (Catta. ì. 31).
9ule Conviene a donna aver K. M 19. 67 (Caii*. i. 48).
c^tsginipftrlando A ^onn/ assai K W. 19. 77 (Cauc. i. 58).
^CBQ domta o con uomo cortese . . . . . . . . K, A^. 19. 86 {Catta, i. 67).
^^»it pietosa e di novella date [. . . Sì mosse] . V. N. 33. laS {Cana. ii. 1) ; V. E.
ii. 11. 41,
W iltre (/{MM/, che si furo accorte Di me . . . Fecer , ,V.N. 33. 134 {Catta, ii. 7).
""«mando Ì) nome della donna mia K /V. 23. 141 \Cana ii. 14).
difilli: Donnr, dicerollo a vui K A^. 23. 155 {Cana. ii. a8).
^converrà che la mia donna mora V. N. 93. 161 i^Cans, ii. 34).
Vìii<ti émné m' apparvcr cnicciatì V. N. a^. 168 ^Comj. ii. 41).
nnillihLiliX. una particella, eh' ò quasi domattdatn'cf d* aluto alla . V. N. ai. 30.
flm^trfariooe. anzi la <^mandv7.fiibN^ compiuta, male rispontlono . C. iv. 15. 135.
•''^■iiÌCOl quegli che ... a san Dotnetuco si fa . . . simile . . C. Ìv. a8. 70.
™Wtica siccome un uomo . . . richiede compagnia dottitstica . C. ìv. 4. xa.
'"^'ImMtui. ^Mi vem'nts dotniiiabttur tnUù K. M a. 35.
WlJimrtoneb Poi sono le Donnnaaiom C ii. 6. 51.
"^■faL della nostra indizione, cìoò degli anni Domim V. N. 30. 9.
•^hw. Ego dotftimti tutta K. A^. 3. 35.
wft qaando un cavaliere donassi a un medico uno scudo, e quando
il Dedico donasst a un cavaliere ... gli Aforismi C. i. 8. 30, 32.
v^ che COSI disceme donando C. i. 8. 39.
l' vlUiU dell' uso della cosa ^owi/a C i. 8. 59.
B^lMti! . . . che . . . donaU cavalli e arme C, iv. 37. zai.
*^"4wt, e ^ appreseota, quasi come donatort C iv. 9. 81.
**•■• qundo . . . apparve ... la gloriosa donna della mia mente . V. S. %. 5.
*^<l»Mta mirabile donna apparve a me vestita di K A'. 3. 5.
"PP^nt ... in mezzo di due gentili donni .... .... K. A^ 3. 7,
"•••Uii cb* era la rfomia delle salute K. A^3.4i.
" "«Qgliea questa donna nelle sue braccia K W. 3. 34.
""* *et» . . . sedea una gentile donna di . . . aspetto K /V. 5. 6.
'** come la colale #ÌDM«a distrugge K. AT. 5. 14.
'*^*ii di Tire di questa gentile rfomia schermo K. /\^. 5. 23.
^on questa donna mi celai alquanti mesi ed anni K TV. 5. a^,
*V*«o tempOf che questa donna era schermo K A^. 6. a,
"'^'Bpagnarlo di molti nomi di donna , , , y. N. 6. 6.
* *^^ di teasanU le pili belle dontu della cittade ove la mia donna
fvpotti P'.AT. 6,8,9.
P
DONNA
2IO
<toxuia. E veder domu andar per via dìsdolte
Morta è la donna tua, eh' era si bella . .
Vieni a veder nostra donna che ^ace
Hi condusse a veder mia donÈia morta .
Vedea che donna la covrian d' un velo .
P(Mchò tu «e' nella mia donna stata . .
chiamando La donna mia, per darmi più salute
eh' io parlai Della mia donna, mentre che vivia,
volcntier con vuì y. N, 33,
Se non a cor gentil che 'n donna sìa . .
E sta con loro ; e voi, donne, ha lasciate
poscia Che la mia donna andò nel . .
E però, donne mie, pur eh' io volesse
Ha qual eh' io sìa, la mìa donna sci vede
E ritrova le donne e le donzelle . . .
Veder la donna, ond* io vo s) dolente
Quando la donna mia Fu ^unta dalla
Ove una Donna gloriar vedla ....
Questi mi face una Donna guardare . .
Faccia che gli occhi d' està Donna miri .
[Qual ora fu,' che tal donna gli vide . .
questa bella Donna ... Ha trasmutata . .
E pensa dì chiamarla Donna ornai . .
la tua vita
y. N. «3. X73 (Ccpia. ii. 46),
K N. aa- 183 iCttM*. ii. 56\
K N. 93. 191 yCanm. ii. 64).
K N. 03. 193 i.GiNf. ii. 66'.
K JV. 23. 195 iCana. ii. 68>.
y. N. »3. aoa ì^Cans. li. 75).
, , y.N. 38. fls (F. e. ifl>.
Donne gentili^
48 vCnu. ìii. 8\ 49 [CanM. iii. 9).
y. JV. 3». 51 ^Cané. iii. ti),
y, y, sa. 57 {Cana, iii. 17).
y. ?f. 39. 101 (Gina. ìiL 60.
y. A". 3». 103 (CoMM. iii. 63).
y. y. 33. 109 {Canm, iii. 69).
y. N. 33. Ila {Cant. iii. 70).
K. W. 34. 39 (Carta, iv. 3Ì.
*'. ^. 34. 44 [Orna. iv. iB).
. C. ìi. Cana. i. 17 : 8. 44.
C. ìL dm. l 93 ; i6* iS*
C. ìi. Can*. i. 35 ; 16. 36.
C. ii. Cana, i. 34 ; io. 49.
, . . C ii. Cans, ì. 43.
. . . C ii. Cans, L 48.
donna, che . . . non sofTcrse Ìl nome della mia donna stare, se non
in sul nove, tra* nomi di queste dontu K AT. 6. 16, 17.
La donna . . . convenne che si partisse K. TV. 7. t.
perciocché la mia donna f u . . . cagione di . . K. ^. 7. 14.
dì chiamare alla sua gloria una donna giovane e K A^. 8. 4.
lo cui corpo io vidi giacere ... in mezzo di molte darne . . . . y. JV. 8. 7.
di ciò, che . . . r avca veduta con la mia donna K A'. 8. 15.
ooore, che Amore fece a questa donna F. A^. 8. 43.
Appresso la morte di questa donna alquanti di K. AT. 9. 1.
ov' era la gentil domta eh' era stata mia difesa K AT. 9. 5.
per la virtù della gentilissima donna K A^. 9. 15.
Io vengo da quella donna y. S. ^ 35.
e portolo a donna la quale sarà tua difcnsionc y. N.^ q&.
mi misi a cercare di questa donna K. A^. io. a.
Andate ad onorare la donna vostra y» N, xi. S4.
quando questa gentilissima donna salutava K A^ i x. 18.
chiamando miserìcordìa alla dbfftM della cortesia K A^. la. to.
udlo . . , che la donna . . . ricevea da te . y. N. io. 47.
la donna per cui Amore ti strìnge cosi, non è come le altre donne . y. N. 13. aa.
ove molte donne gentili erano adunate . K. M 14. 3.
li ove tante i/omn^ mostravano le loro betlcxze K A^. T4. 7.
Perchè scmo noi venuti a queste donne K AT. 14. 13.
proposi di stare al servizio delle donne K A^. 14. a3.
mirando le donne^ vidi tra loro K. A^. 14. 33.
in tanta propinquitade alla genlilìssiroa donna y. N, ì^, 38.
per vedere la tramirabile donna K A^. 14. 43.
a vedere la meraviglia di questa donna ... K ^V. 14. 48.
che molte di queste donne . . . comìnciaro K A'. 14. jn.
tncndomi fuori della veduta di queste tiomu V. N. i^ 56.
Se questa donna sapesse la mia condizione K A^. I4. 67.
quando tu se* presso di questa donna K AT. 15. 7.
»3-
Ul
DONNA
taOL Amor, che ... mi ragiona Della mia Donna C. ìli. Catts. ii. a.
100 lOB poscntc Di dir quel eh* odo della Donna mia C lii. Cavts. ii. 8.
ow dlaora La Donna^ dì cui dire Amor mi face C. Ui. Can^. ii. aa.
qi»! ^NiM gentil questo non crede C. ili. CanM. ÌL 39 ; 7. 93 ; 14. 90.
GcAtfl è in donna ciò che in lei si trova ... C. iiì. Canm, ii. 49 ; 7. 150 ; 14. 1 19.
Ffetòqital donna sente sua bcltatc [Biasmar] . C. iiì. Cans, ii. 68 ; 8. aoo ; 15. 133.
<|iicsu Donna . . . Ella la chiama fera e disdegnosa C ìii. Cans. ii. 75.
cK ini. .. Che nella />0Mna mia Sono appariti C iv. Cdtts. Ìil. 6.
9kI Sigflorc, Ch^ alla mia Dotma negli occhi dimora .... C. iv. Cane. ìii. 19.
ItoWnéanm ed in età novella [Vcdem] . . . . C. iv. Canx. ìii. 105 ; 19. 71, 81.
U parte dove sia la Donna nostra , C. iv, Cann, Ìli. 143 ; 30. 35.
Eaicnlita In questa bella c/onMd che n* è degna Carts. ix. 70.
Pferd, ionnt, s' io dico Parole quasi contra a Cane. x. 3.
K», che bel disdegno Sarebbe in donna di ragion lodato .... Cena. x. oo.
M)uti oQore, Donnfj t^nto eh' Amore La segna Cana. x. ag.
Alli MI ìmma torna Tana. x. 33.
DMito v' ho, dontu ... La viltà Cana. x. 137.
Ob) cotti ^MPMi pera. Che . . . dischìera Cana. x, 144.
Ciaionc, presso dì qui è una donna Cans. x. 146.
luto] non doniu qui, non genti accorte Vcgg* io ... . Cana. xi. 67.
Cuioa, vattene dritto a quella donna. Che Cana. xii. 79.
I^Kienoagli occhi mici Quei della bella donna Cana. xiii. 17.
!•' bugine dì questa donna siede Can». xUì. 43.
•*■■ di gire presso a questa donna K ^. 15. 44.
é dutnitia . . . per lo gabbare dì questa donna K ^. 1 $. 6a.
*eptri»V4 di questa donna K A^. 16. 13.
c^' . . io mi movea . . . per veder questa donna K /V. 16. 16.
** (|uli parlai a questa donna P'. N, tj. a.
(me^M . . . sapeano bene lo mìo coro K W. 18. 3.
teckiiaalo da una di queste gentili £^nnf K /^. 18. io.
1*cflft.. . era </<OHM(i di molto leggiadro parlare K W. 18. 11.
^Iimìa gentilissima donna non era tra esse K N, iB. 14.
^^a*nw erano molte, tra le quali n' avea certe K M 18. 16.
A che fine ami tu questa tiu donna K M 18. 34.
'" fiae del , . . fu già il saluto di questa donna K. A^. iB. 33.
*tOt» queste donna cominciarxi a parlare tra loro K. AT. 18. 41.
B^ae anche questa donna . . . queste parole K. A^. 18. 47.
|*4vctk parole che lodano la donna mia K. ^. ]8. 51.
"^ futile parole che lodano la mia donna K. ^V. 18. 60.
^aoBche io parlaaat a donne in seconda persona K. A^. 19, 7.
Oda ili ogni donna, ma solamente a coloro K /V. 19. 8.
■*W«Cui dir voglio della mia donna V. N. \g. 100.
''^ •>. comincio a trattare dì questa </u»Ma K A'. 19. 11 a.
'^I lalulo di questa donna ... fu fine de* V. N, ig. 137.
P** fonie li riduce in donna K A', ao. 41.
**^ "crome questa donna riduce in atto K A^. ai. 34.
^^■'■■lado le dfa«« che m' aiutino K A^. ai. 46.
fosse in altissimo grado di bontade V. N, aa. 13.
9*madbi«fM fu ... piena di dolore K. A^. ax 17.
:bè , . . iùmnt con dtmnt ... si adunino . . . molte
^*>w#»* adunare colà K A^. oa. ao {his), aa.
t^Ao ritornare alquante donna da lei K. /V, aa. 34.
*"'» Iniiosaarono queste donn* K A', aa. 30,
tte giva la maggior parte di quelle f/oMHf che K. A*, as. 36.
P 2
DONNA
donna. Donnt gentili, a cui io ho parlato ^^^^^f . . Catu. xiU. -73.
£ sarà donna sopra tutte noi Canm. xìii. 83.
Io ho parlato a voi, giovani donrtt Camm. xiii. 85.
Ma stassi come donna, a cui non cale Cohm. xiv. 68.
si t bella donna Questa cnidel, che m' è data per donna .... Canm. xv. 25, ai
Ma donna gli mi dà, e' ha picciol tempo . , Cana. xv. 39.
Piacciavi, donna mia, non venir meno .......... CanM. xvi. 14.
Quand' io mi penso^ donna mìa, che vui Cant. xvi. ai.
Che ... mi tolte, se disfacc La donna, che Cans. xrii. T4.
quel che sanza — questa donna io posso Cohm. xvti. 63.
fa che ne porte Novelle a nostra donna . Cans. xvìL 73.
Con . . . fede Eri beata, e colle sette donne Cans, xviii. ai
Non sono innamorati Mai di donnii amorosa Cans. xix. 49L
Non perù che in dontu è co^ spento Cans, xix. 55,
Tre donne intorno al cor mi son venute Con*, xx. x.
Discìnta e scalza, e sol di so par donna Cans. xx. a6
Per veder quel che bella donna chiude .......... Can*. xx. 90.
Ben avria questa donna il cor di ghiaccio Can*^ xxì. 97.
Che parla e sente come fosse donna Sest^ i. 6.
Simìlcmentc questa nuova donna Sì sta gelata Stsi. t. 7.
Trae della mente nostra ogni altra donna Sést. L X4.
Per potere scampar da colai donna , . . . Srat. i. aa.
Innamorata, com' anco fu donna Se*/. L 89.
donna. K perù . . . donne anche passsro presso di me y. N. aa. 41, ||
che avemo udito parlare questa donna y. N. aa, 44.
cosi passando queste £/oifN#, udii K. iV. aa. 5T.
tutto ciù che inteso avea da queste donng y JV. aa. 56.
chiamo e dimando queste donne se vengono da lei K ^V. aa. 84.
secondo che quattro modi . . . ebbero ... le donne ...... K /V. aa. 105.
il quale era della mia dontia y. N. 23. 10.
apparvero a me certi visi dì donne scapigliate y. A/, 33, a6»
E dopo queste donne^ m* apparvero certi visi K. A^. 33. 97.
veder mi parea donne andare scapigliate piangendo y. N. 33. 33.
la tua mirabile donna è partita di questo secolo y, /V, 33. 44.
Vero è che morta giace la nostra donna t' ^. 33. 59,
che mi mostrù questa donna morta * . y, N. 33. 63,
parcami che donne le coprissero la testa y, S, 33. 64.
una donna giovane e gentile . , . cominciò y, tf, 33. 86.
Onde altre donne , . . s* accorsero di me . y. N. 33. 9f.
che queste donne non mi poterono intendere ........ K. ^. 93. 107,
com' io fui levato d' una vana fantasia da certe donne K A'. 33. atj.
quello che certe danne, e dje una sola, dissero e fecero . . . . y. N. 93. aao.
dico quello che queste donne mi dissero y. N. 33. 334.
come s' io fossi stato presente a questa donna K jV. 34. $.
da quella parte ove la mia donna stava y. N. 34. &.
io vidi venire verso me una gentil donna ^. W. 34. 17,
fu già molto donna di questo mio primo amico K. A. ■4. 19.
lo nome di questa donna era Giovanna y, N. 94. aa.
Queste donne andaro presso di me y. N. 94. 35.
voUe fare intendere le sue parole a donna y. N. 35. 45.
Questa gentilissima donna . . . venne in tanta grazia y. J^. aò, 1.
Dico che questa mia donna venne in tanta grazia K A^. 37. t.
dico tra che genti questa donna più mirabile parea y, N. 97. aS^
nella prima dico quello che operava aellc donne K. AT. arj. 36.
ai3
DONNA
DOS. tooic sool far bella donna Stst. i. 33.
Sotto il bel verde la giovane donna Gli fa sparir Sai. i. 38.
Anof, tu redi ben, che questa donna [. . . non cura] . . Stai. il. 1 ; V. E. ìì. 13. 96.
Clir noi dell' altre belle farai i/tmHa S«/, ii. 3,
E poif accone eh' eli' era mia donna Sist. M. 4.
D* spi cradcHtà si fece donna : Sicché non par eh' eli* abbia cuor
di Atww StsL ii. 6, 7.
Ch^ ... Mi fa sembianti pur com' una donna Stsi. ii. io.
h ubbidirti per beltà di donna Stst. W. 14.
n, cbe r acqua è donna In quella parte Stst, ii. 39.
Che ai fa non caler d' ogni altra donna Stst. il. 44.
Cosi fcfls' ella più pietosa donna Ver me Stst. ii. 45.
Quudo vedrò se mai fu bella donna Nel mondo, come questa acerba
^na Stst ii, 59, 60.
ta porto nella mente donna Tal, che Stst. ii. 6r.
Amorini mena . . . all' ombra Di donn*, e' hanno .... . Stst. ili. a.
E 'sin r iltre mi par più bella donna Stst. iii. 6.
Qoa&do riguardo questa gentil donna Seat, iìi. 7.
Di tal ttlute. chente é in questa c/onmi Sr«/. iii. 14.
iil on è molto umil verso ogni donna Stst. iìi. sa.
Gire iQa danza vie me' eh* altra donna Stst. iii. 39.
CowteBesse mai neun per c/onMd 5^5/. iti. 33.
D* n» gioia e piacer dì questa donna Stst. iii. 38.
VIBL aoa solamente nelle donne, ma in tutte le persone . . , V. N, 37. 40.
^mBo che detto avea della mia donna K TV. a8. 3.
^■'l'ic. .. questa rfoMfMi fu accompagnata K. TV. 30. 37.
"itlM U gentilissima donna fu partita K M 31. i.
•migrandole a quali donnt sen vada V. N. 33. 39.
■W *Icoiu cosa per una donna che s* era morta V. N. 33. 9.
■óòcber una non chiama sua donna costei V. N. 34. 14.
«••«qwstarfoMMfl era fatu de' cittadini di K A^. 35. a.
^VptìÈMiUmna era già nella mia memoria K W. 35. 35.
*W^tiando questa donna era cosi venuta K A^. 35. 38.
^ uni gentil donna giovane e bella molto K M 36. 9.
w con quella pietosa donna non sia . . . amore K TV. 36. 33.
AnrroQe poi che questa donna ... si facea ,,...,.. V. N. 37. a,
^^. . , mi ricordava della mia nobilissima donna , V. N. 37. 5.
io ai)(iiva per vedere questa pietosa ^oMMa K. /V. 37. 9.
io rtani a tanto per la vista di questa donna y. N. 38. a.
P*IT che vogliate dimenticarlo per questa donna che , . . . . K /V. 38. io.
ac non in quanto le pesa della glorio» donna K /V. 38. la.
Xccoatmi la vista di quesu donna in K. /V, 39. a.
Qitesu è una donna gentile, bella, giovane e savia, ed apparita . . K TV. 39. 5.
tom' è quella degli occhi della donna, che K A^. 39. as.
In quanto ragionava a gentil (/o#tna . . . K ^. 39. 3>.
di ricordarmi della gentilissima donna mia K. AT. 39. 47.
oooMcio a dire a questa donna come K iV. 39. 53.
Ir qttle vede la mia i/oMHa gloriosamente K A^. 41. 6.
0ve aBoqoe, vivette e mono la gentilissima donna K AT. 41, 9.
noa credo che . . . udissero parlare di questa donna y. N. 41. 14*
Poi mantiaro due donnt gentili a me f''. A'. 43. i.
43CO quello che vide, cioi una donna onorata V. N, 43. 18.
ci» tatto è il cotal pensare della mia donna K A^. 43. 35.
m dare ad intendere che son donnt coloro a cui , V. N, 43. 39.
DONNA
donna, all' ombra Dì belle donne, e* han Stst.
O più che mai non fu nulT altro in donna Sest
S* io porto amor corale alla mia donna Srsl.
La qual per adornarsi ogni altra donna Si pon ,..,... Stst,
Che neun' altra porrìane esser donna Sfst.
Ma niun può far cosi com' ella donna Delle sue cose Sesi.
Tanto m* aggrada vederla per donna S*si.
Di quella^ eh' è delle nobili donna. Sesf.
Che mille donne già . . Sentito han pena BalJ.
Donni, io non so di che mi preghi Amore BmH.
Angelica sembianza In voi, donna, riposa BalJ.
Fra lor le donm dea Vi chiaman Ball.
Muori, Ballata ... A quella bella Donna Ball.
colui, Che volle, donn^f accompagnarmi a vuì Ball.
Vidi a voi, Donna, portar ghirlandetta A par di fìor gentile . . . Ball.
La bella gentil donna mia Porta Ball.
La mia donna verrà Coronata da Amore BaH.
Guardando la fìgura Di questa Z>oH}id « . . BafL
Che parla d' una Donna disdegnosa ........... Ball.
A quella guisa donna retta face Ball.
Cosi è fera donna in 9ua beliate Questa Ball.
Amor sente a pietà donne chiamare, Mostrando amaro duol per gli
occhi fuore ^. A'. 8. 33 {Som, ìiì.
ciò che ... è da lodare In gentil donna K /V. 8. 08 {Son. iii.
IV. a.
iv. 6.
iv. 7.
iv. 14.
iv. aa,
iv. 39.
iv. 33.
iv. 38.
ii. 13-
iiJ. 1.
iv. so.
iv. 07,
V. 3.
vi. to.
vili. 4.
vili. 13,
vili. t6.
ix. IO.
X. 3.
X. 19.
X. a^
3M
8).
donna, a vedere la gloria della sua donna y. Ni 43. 14. I
V hanno fatta di donna meretrice C i. 9. 34,
In bellezza d* una donna CI i. io. 90.
chi vuole bene giudicare d' una donna Ci. io. 94.
quella gentil Donna^ di cui feci menzione . . , apparve C ii. a. 8.
a questa nuova donna commendare C. iì. 7. 75.
esso mi fa mirare una Donna C. ii. 8. 8a.
non è da guardare negli occhi di questa €hnna C ii. 8. B9.
tà dove quella gloriosa Donna vive C. ii. 9. 135.
bestemmia 1' ora che questa donna gli vide C. ii. 10. 33,
alcuna volta di questa donna ragionando . . C ii. 20. 58.
a ricevere 1* atto di questa donna C. ii. 10. 65.
ac' caduta . . . per questa donna eh' è apparita C. ìl 1 1. 16.
Or che è più bello in donna, che aavere f . . . Nulla cosa in donna •
sta piti bene, che cortesia C. ìL ti. 53, 54. |
ck* chiami ornai costei sua Donna C. ii. 1 1. 67.
la filosofia, che era donna di questi autori C iL 13. 3&
immaginava lei fatta come una Donna gentile C li. 13. 41* 1
della ^OHNa^ di cui io m' innamorava, non era degna rima di Volgare I
. . . parlare C. ii. 13. 58.
perchè . . . questa Donna fu figlia d* Iddio, regina dì tutto» nobi-
lissima e bellissima Filosofia C ii. 13. 71.
nello studio di questa Donna gentilissima C. ii. x6. 7.
ai vuole sapere che questa Donna è la Filosofia ; la quale veramente
è Donna piena di dolcezza C. ii. 16. aoy au>!
Faccia che gli occhi ... gli occhi di questa Donna sono le sue
dintostraaioni C ii. x6l a7.
dclli sguardi di questa Donna . C. ii. 16. 43.
la prima dimostrazione di questa Donna C. ii. 16. 6a.
quello che detto è ... della solute di questa Z>oMrM C ii. i6l 71.
3»5
DONNA
Oft ette diHUta fu dì tà g»ia sembianza K M 6. 34 {So», iti. t4)«
E, citi che 'n <foM#irt è da pregiar, vìrtute K W, 8. 58 (5om. iv. 14).
P)iii<«vo* discovrir qual donna sia K ^V. 8. 61 {Soft. iv. 17),
CoU'ittrc dtìrm/'inia vista gabbate K A^. 14. 79 (Som. vii. 1).
E Boa pensate, donna, onde si mova Ch* io A'. A^. 14, 80 [Son, vii. a).
Bdt&te appare in saggia donna pui l^. JV. ao. ai (5o». x. g),
E siiDÌl face in donna [uomo valente] K /V. ao. a6 {Son. x. 14), 40.
Nc{1Ì occhi porta la mia donna Amore y. N. aj. g (Son. xi. j),
Aiuuterai, donnr [, a farle onore] K. iV. ai. 16 [Son. xi. 8), 3a, 44.
Vedeste vori no&lra donna gentile Bagnata il viso . . . K AT. aa. 73 (Son, xtì. 5),
Ditelaii, dbrtru, che mei dice il core K A^. aa. 74 {Son. xH. 7),
e* hai trattato sovente DÌ nostra donna V. N. aa. 90 {Son. xiii. a).
Tinto potile e tanto onesta pare La donna mia . . . . K. /V. a6. 38 5on. xv. a).
Oli U mia domta tra le donnt vede f^. A'. 37. 14 {Son. xvi. a : ftfi).
Lano! di pianger sì la donna mìa V. N. 33. ja (5om. xvii. 7).
chiimar ... La mia donna gentil, che se n' è gita . . V. N. 33. 35 (Som. xvÌÌ. io).
Envenuta ... La gentil donna, che K A'^ 35. 40 (Son. sviti, [r^]. a).
£n Koata . . . Quella donna gentil, cui K A^. 35. 46 (Son. xvtìi. [a"J. a).
Ben ^ eoa quella (/oHM/z quello amore K AT. 36. 41 (Som. xìx. 13).
Ncnpreter mai . . . Viso di donna K A^. 37. 18 (Son, xx. 3).
DclTBod' una donna che vi mira K A^. 38. 45 {Son. xxi. ii).
MI dovreste ... La nostra donna . . . obbliare . . . K AT. 38. 47 {Son. xxi. 13).
Vede Bot damma, che riceve onore K A^. 43. 53 {Som. xxv. 6).
DO*. coiainctaroDO ... ad innamorare di questa Donna . . . . C ii. 16. 93.
cfach Amjia, di cui io innamorai . . . fu la . . . figlia dello . . . C. n. 16. 99.
^^ oìierìcordiosa sembianza d' una Z>oHffa C. ili. i. 4>
>o><ciBÌderando me minore che questa /ToHna C ìii. i> 71.
cm il h simile a quella di questa gentil Z>anHa C iii. x. 76,
^(Ittal era quella Domimi che m' avca mutato Ciìi. 1.88.
Inprt&i dunque a lodare questa Donna C. iii. i. 95.
ruàoeato della mia anima con questa gentil Donna C. iii. a. 71.
lonloredi questa Donna che C. iii. a. 76.
^■^ che Amore mi ragiona della mia Donna C iti. a. 159.
■«U» prima parte io commendo questa Donna C. iii. 5. 7.
^•bcio a commendare questa Donna C. iii. 6. 6.
<w Boa solamente questa Donna ò perfettissima ... ma . . . . C. iii. 6. 90.
^WMiZ)otuia è da Dio beneficata e fatta nobile cosa C. iiì. 6. 139.
^""'beodau questa Donna comunemente . . . Ìo procedo . . . . C. iiì. 7. i.
''^^dico io eh' è questa Donna C. iii. 7. gr,
^Wchc qunl donna gentili non end* C. iii. 7. taS-
P'foQeitamente per le donm si prende sperienza C. iii. 7. ia8,
^^■cMa aia miracolosa ZPtffma dì virtù ......... C iii. 7. 140.
•*>* ellt é utile air altre rfoHM* C. iii. 7. 150.
**«a«nifesto esemplo rendo alle rfoHw C. iii. 7. 153,
^^^^onx Donna sìa una cosa visibilmente miracolosa C iii. 7. 171,
^^^^ Donna ... la nostra Fede aiuta C. iii. 7. 176.
^••SiulcqucsU ZJowwa * commendata C. iii. 8. 30.
*P*Wono appellare balconi della Donna che . . . cioè I' Anima C. ìli. 8. 76.
**^^N4 , . . paia modesu e non dissoluta C. iii. 8. 105.
*^ "iabile riso dell* mia ^ortwa C iii. 8. ni.
^""^^«a sente per manco la sua beltà biasimare ...... C. iii. B. ao3.
'"'•■(fca me questa Donna fatta contro a me fiera , , , . . , C. iiì. 9. io.
''^''^ <)aale chiamai questa Donna orgogliosa C iii. 9. la.
0 Ctaiooc;, che parli di questa Dotma C. iii. 9. sa.
DONNA
3X6
donna. [Sicch* io lo intendo ben,] tionne mìe care . . f^. N, 43. 37, 60 (Som. xxv. 14).
Dagli occlù della mìa Donna si muove Sem. xxviì, 1.
Di donne io vidi una gentile schiera Som, xxìjl. t.
Due Donne in cima della mente mia Venute sono Soti. xxx. i.
come un cuor puote stare Infra duo donne Som. xxx. 11.
Agli occhi d' una Donna cosi acerba Som. xxjù. io.
che parlando andate Della Donna gentil che . Son, xL a.
Per quel signor che le donne innamora Son. x\, 6.
se voi foste . . . Mosse a venir ìnvcr la donna vostra Som. x\. io.
che la Donna mia Non vi faccia tornar Son, xli. 3.
Deh ! gentil Donne^ non siate sdegnose Som. xli. 5.
che disia Udir della sua donna Son. xli. 8.
Se da voi, donne, non son confortato Son. xli. 14.
poich' io cominciai A dir per quella Donna Son. xliiL 3.
Quando trovale donna di valore Son. xliii. i»
Levati, bella donna, e non ti porre Son. xUv. 8.
Che quella Donna , . Amor tosto le diede . Son. xJtv. 9.
Non si conviene a D.'>nna conoscente Som. xJv. 3.
Donna non c^ è che Amor le venga al volto Son. xlvi. 9.
Vedete, Donna, s* io porto dolore Som. xJvii. 9.
E s* ci v* aggrada, Donna mìa gentile, Che Som. xlviì. la.
Se ì bello aspetto ... Di quella Donna Son, xlvìii. a.
donna, cosi quella Ballatetta considerò questa Donna secondo . . . C. lii. lo. 7.
questa Canzone considera questa Donna secondo C. iii. IO. 30.
che domandi parola di parlare a questa Donna di let C iii. io. 79.
dico che questa Donna è quella Donna dello intelletto che Filosofia
sì chiama C iii. 11. 3 (àà).
cosi si può vedere chi è ornai questa mia Donna C iii. 11. 150.
la qual' i quella Donna di cui io dico C. iii. 11. 163.
per acquistare r amore di questa Z)onna C. iii. la. 13.
informava . . . considerazioni di qucsUi Donna C iii. la. ai.
le Intelligenze separate questa Donna mirino C iii. 13. 47.
della pace di questa Donna non fa lo studio sentire C ìii. 13. 68.
come questa Donna ò piimamcntc di Dìo C. ìii. 13. 71.
r uomo, che ha costei per Donna C. ili, 13. 77.
Per donna geftiiie s' intende la nobile anima . . .V altre anime dire
non si possono donne C. iii. 14. 93, góu
lo sguardo di questa Donna fu a noi . . . ordinato C. ìii. 14. 133.
questa gloriosa Donna è commendata secondo C. iii. 15. a.
quai donna, cioà qnaie anima sente sua beltà biasimare . . . . C ìii. 15. 137.
che io li chiamai questa Donna fera e disdegnosa C. iii. 15, aoa.
amico di questa Donna dì sopra . . . nominala C ìv. 1, 19.
la mia eccellentissima /)onMa intende C tv. 1. 31.
conciofossecosaché questa mia Donna . . . H suoi dolci sembianti
trasmutasse . . . C. ìv. t. 61,
oziosità, che ... di questa Donna è nemica C iv. 1. 71.
Per mìa Donna intendo sempre quella . . • C iv. 1. 9^
nella Donna mia nuovi sembianti sono appariti . . . . . . C iv. a. 35.
non si dice qui gli atti dì questa Donna essere C. iv. 9. 09.
che a lei disposata I' anima è Donna C. iv. a. 148.
vedemo li parvoli desiderare . . . una donna C ìv. la» 165.
sìccom' t nelle donne C. iv. 19. 78,
alle donnr nun è tanto richiesto dì cotale opera C iv. 19. 88.
Per queste tre Donne si possono intendere le tre sette C iv. oa. 159.
»X7 DOPPIAMENTE
Ch* 4 quesU Donna^ in cui pregio dimora S<m. 1. 3.
Voi, Donni . , , Chi é nU Donna^ che giace si vcnU Son. If. f , a.
Se nostra donma conoscer non puoi , San. lì. 9,
Saaoo a lor <^«ii«/ buon cognati stare .Som. li v. 14.
Sopra ogni donna benedetta sia P. F, 043.
Non inoverìeno il piede Per ébnntatt a guisa di ... . Con», xlx. 53.
Onor tJ aarft ... Ed a me ricco dono Cdit». ix. 6a.
quella . . . che far mi potete maggior A>no Canm. xvi. 41.
Si ch* ancor (accia a] mondo di sé dono Quest* anima Orna. xvìL 74.
donsdla. E>oaDe e donatlU [amorose, con vui] ... V,N. 19, 32 {Can», i. 13% no.
E ritrova le donne e le dotiMlU V. N, 33. Ii3 {Cang. iii. 73),
K N, 93. 168 {CanM. ii. 61 ) ; C iv. CamM^ iii. 43 ; Cohm. xix. 113 ; Sai. Ì\. 58 ; Son,
XXXV. Il ; S. F. cxlii. 57.
siccome vedenra . . . nelle donne buone , . C. tv. 35. 70.
u, che a una donna non fossero oneste le sue parole C tv. 25. 98.
CMC che nella bocca d' ogni donna stienj male C iv. 35. ioa.
làdovc qucau Donna, cioè U Filosofia, ai troverà. Allora si troverà
facstaAmid nobilfMima C iv. 30. 46, 48.
4foo ad nn : Di' a quesu Donna C iv. 30. 58.
Ok mia r*JMv domandato U dono, dart quitto . C i. 8. 13.
Ia laecia del dono dee esser simigttante C i. 8. 35.
41 nawMJtt il dono . . . conviene easerc utiÌ4 C 1. 8. 44.
I» 0 ^bMO «on è lieto C. ì. 8. 49.
qjMBlo non può fare Ìl dono , C. 1. 6. 77.
•é ooachiudc che il dono conviene essere utile . C i. 8. 8t.
■nimrh* 1 dono faccis lo ricevitore amico C. i. 8. 89.
laacBoria dell' immagine del i/ono ........... C t. 8. 90.
ACM c«drà dalla mia mente lo dono che mi fece ....... C. i. 8. 95.
acciocché nel dono sia la sua virtù C i. 8. 96.
aBoni ri fuarda lo dono a quella parte C i. 8. 107.
ooavicna , , . essere libero Io tUmo ... e conscguente conviene
caMcre nel dono V utilità del ricevitore . . . C ì. 8. iis, 1 13<
aeclocch« Del dono sìa pronta liberalità C i. 8. 104.
eoil convìeac «aere lo dono non domandato C. i. 8. 198.
aoa larabbe »talo datore Io Latino d' uUU dono ....... C t 9. 40.
0 éotm vcrmmcntc di questo Comcnto è , ......... C i, 9. 48.
éàXtk \X Volgare dono non domandato C L 9. 65.
pocfc dclli doni eh' essa riceve . . C. ii. 6. 73.
Cuno diverse le boutadi e i doni . . C. iii. a. 33.
■ywctìii queUo in domo C iiL 6. zoo.
4o«« questo divino dono discende, ch* è bene divino dotto . . . ogni
domo perfetto di suso viene C iv. so. 50 C^)i 5^.
pmtvcthè da ineffabile Cariti vengono questi dom , C iv. oi. 106,
flka tÌt'*^1^ aooo Dom' di Spinto Santo C iv. ai. 108.
qama è quel «Aimo che Salomone . . . chiese C iv. 97. 60.
MBBi Mara, giovinetta donatila di tredici anni C li. 6, 94.
a K. ;V. «3, «7; 34. i5t3a>4o: 3a< >>; 33- 4 ; 38- «6; C. ii. 7. 51; 9. 58, 134; il.
So. 13. 9! iU. 8. 97. 134: 13- 118; 14. a, 3; *v. 5.36, ia8» 131, 136; la.
194; 19.96; S4. 47 ; 97. 17»: «fi- M9. «5».
la mia insufficicnia procede dofifiìanuntt, siccome
trmicende I* allessa di costei C til. 4. 5, 6.
■è puotc deppntmmir Anton coasidcrsre C iii. 8. 115.
^méìa si p«6 ^ é^fi*mèmtr considerare C. iii. is. 14.
w^m ... che nrìv^ «j pud dùppùimtnk considerare C iv. a. 100.
DOPPIAMENTE
3l3
dfirare. ne' . . . capcgli, CU* Amor . . . increspa e dora Cans. x\ì. 64.
dormire. Qual dice* : Non donutrg K TV. 23. 138 (Capu. ìL 11).
che mi torrci dormir su pietra Tutto il mio tempo Sfst, i. 34.
Madonna, involta in un drappo, dormendo . , K. /V. 3. 87 Som. ì. ilV
Dentro alla qual domtendo sì riposa K. /V. ao. 19 Soh. x. 7).
Un spirito amoroso che dormim V, N. 04. 51 {Som. xiv. a).
E non le vai perchè donna calzata Som. 1ìi. 7.
dottanza. In guisa, che di dir mi vien dottanxa ^'^ ■'V- 7- 33 (Som. ìi. |6).
Ch' i* ho dultaneti che la Dunnn mia Non vi faccia tornar .... Som. ali. 3.
dove. F. A'. 33. i3o(Ciif». ii. 3^1; Ciii. Cd»». ìi. 34,41, 8é ; iv. CaM«. iìi. 143 ; CiULf.ia.4;
X. 65, ICQ ; xi. 35) 40 ; xiv. aa ; xix. 14, aa, 60 ; xx. 47 ; S*^. ii. 34 ; Batt»
vii. 5 ; vili. XI ; K. AT. 43. $t {San, xxv. 5") ; Som. xxvii. a, 9 ; xxxv. 3;
xicxvi. 7 ; xliv. 13 ; liv. 6; S. P. vi. 34 ; xxxi. 63 ; ci. 85, 118 ; P. F. 307.
doppiamente. Puote V uomo disdire la cosa éofipiatm*nU C iv. B. 109.
Questa perfezione ... sì può doppiamtemte considerare C. iv. a6. ai.
doppio, dico la cagione, la qual è doppia C ii. la. 48.
r uso del nostro animo è doppio C iv. 39. 104
dormire, mi parca vedere una persona dormiri nuda K A^. 3. 37.
pHreami che disvegliasse questa che donmia K M 3, 48.
Avvenne quasi nel mezzo del mio donmirt V. N. is. 1
come non solamente ai sveglia là ove dormt K AT. ai. 6.
Non dormir piùj e non ti sconfortare K A^ «3. 98.
siccome dormire il dì C. i. 7. 17,
non solamente ve^ghiando, ma dormendo^ lume . . . era guidato . C. iii. i. B.
gli occhi . . . chiusi donnendo sì posavano C. iìì. z. 18.
Quanta paura ò . , . non pure vcgghìando, ma dorfmendo . . . . C tv. 13. 100.
dosso, in sul dosso di questo cerchio ... è una spcretta C ii. 4. 78,
in su r arco owcr dosso di questo cerchio C. ii. 4. 67.
cadrebbe . . . appunto in su quel dosM> del mare C iiì. 5. 83.
cadrebbe in su quel dosso del mare Oceano C. Ìli. 5. 94.
dotare. I' anime . . . d' ingegno e di memoria dotai» C. ti. 16. 68.
dottrina, per via di dottrina Ci. a. 103.
ne diede esemplo e dottrina . C i. a. 108.
movemi desiderio di ^oiYnVia dare C. i. a. 115.
n* accerta la dottrino veracissima di Cristo C. ii. 9. 114.
Questa dottrina dico che ne fa certi C ii. 9. xai.
dando e lasciando turo la sua </<u//n'Ma C ii. 15. 173.
Chi gitta via ... la dottrina, è infelice C. iii. 15. 46.
si genera nel piacere della morale dottrina C. iii. 15. lafiw
tiene ... il reggimento del mondo in dottrina C iv. 6. 148.
sotto la medicina, ovvero sotto più nobile dottrina C iv. 9. 147.
quinci nasce che mai a dottrina non vengono C iv. 15. 131.
Costoro . . . vivono, d' ogni dottrina disperati C iv. 15. 150.
che in ciascuna dottrina si vuole avere rispetto . . . . . . . C Iv. 17. tao.
dalli quali ha ricevuto ed essere ... e dottrina C iv. 86. 87.
dottrinare, per non essere sperta né dottrinata C iv. za. 159.
credendo da s* sufficientemente essere dottrinati . . . . . . C iv. 15. 133.
dove. K N. a. 59; 33. 33; 40. as; C. i. 7. 90; 8. 68 (A«), 106, 193; zi. Zf3; za. 37;
iì. a. 35 ; 3. 33, 33, 34 ; 4- a, 3, 4, 5, 6. 7 (Aù) ; 8. 53 ; 9. 134 ; za. 3Z, 54 ;
z6. la, 35, 49, 59, 64 ; iii. s. 15, 135» 158 ; 3- 15 ; 4- 4«. <03 : $• 19* ^*
96, lao, 173, 300; 6. 71 ; 7.97, 151 ; 8. 16, 49. 58, 114. «05; 9. 51. 85; la
I3f 33, 34, 44, 45, 73 ; "- '»; »«- 9, 43. ^5 ; '3- ». 3©, 45, «o7* 1*» ; M- 46*
65, 105 (bis), laa, 138 ; 15. 59, 115, Z47, «S : »v. a. 8 ; 3, 38 ; 4. 54 ; 5. 33,
144, 154, 157, i8a ; 6. Bi, 137 ; 7. 33, 54, 68, 76, toi, 106; 8. 50; 9. zi6.
ar9 ^^^^^^ DOVERE
àKtn. JUccomandamt a luì come tu dn K /V, 19. 89 (Cara. i. 70).
Tu fornai esser cosa gcnlile K TV. 93. aoi {Catte. Vi. 74),
E^aver pictatc, e non disdegno J'. M 33. ao3 {Cn$te. ii, 76).
mi rinmibrm Ch' io non (t/òòo ^ammai Veder . . . . K TV. 34. 08 {Cam». ìv. a).
Ben negli occhi di costei Dt' star colui C. il. Carte, i. 37.
Oc • . . Voi non tùrvrtsU amAre, Ma coprir ........ CtinM, x. 15,
tove. s» ; IO. 9 ; li. 78 ; 14. 19, 38 ; 15. 66, 73, 84 ; «6. 25 ; 17. 18, 33 ; 19. a8,
6a, 74, 76. 78: 20. 49, 77; ^3. 133; «3. 85» 88; 04. 83; 35. 74, ia6; 38. 56;
30- 35. 46-
ItoWn. lignifico a che si (//f rispondere ^'. TV. 3. 94.
*coperch* altri rfoi/»TW# aver pietà K A^. 15. 59.
upettudo che io tfbtvsii dire K. iV. 18. 19.
B pnpnni ch* io gli dovessi dire V. N. ao. 4.
Il die qu&] la mirasse (/f>t/fv6&# morire K. A^ aa. aS.
Ckiarnai esser lieta dì noi K A^. 33. 43.
penecbè tu d*i esser fatta gentile K AT. 33. 73.
pcncdii tu lo i/n fare KA'. 34. 11.
clic ... Bè que* che rimano deono parlare cosi V, N. a^. 104.
■iprtfòche io gli dovssi dire alcuna cosa f^. A^. 33. 8.
chioai, . . non doxirtbbtro le vostre lagrime esser ristate , . . V. N. 38. 16.
iOouùco dm X uomo lo suo difetto contare C i. a. 39.
ti Bicdesiino riprendere <^ C i. a. 33,
per cbel' uomo buono (^ ... dare a pochi C i. 4. 63,
cui colui ... dCor avere quelle disposizioni C ì. 5. 34.
^caaerc coootcente del bisogno ... e C i. 5. 39.
dKkbcciB del dono du esser stmìgliiinte . . C i. 8. 35.
Potbè li virtù d*€ essere lieta e non trista C Ì. 8. 47.
Kdditore , . . drt essere la provvedenia C. i. 8. 54.
pertbè la vtrtii dtt muovere le cose C i. 8. 6a.
pnTtofch* dev* essere massimamente laudabile C i. 8. 76.
percU 1' operazione della virtù per sé </h essere C. i. 8. 85.
Y^àik U virtù din avere atto libero C. i. 6. 100.
'ÌRS che non ai dtxtno chiamar Letterati C i. 9. 29.
>We oon si dtt chiamare citarista chi 0.1.9.33.
*■••.. evidente ragione <i/< essere quella C i. io. 18,
IBcBaeh' »o a luì d^o avere C ì. 13. 73,
CBlqmie jì deano mangiare le . . . vìvunde C i. 13. 77.
•^tB» BKJttrare come mangiare si rfrt C. ii. i. 13.
^ ^ icrìtture . . . dthbonsi sponere . . . per quattro sensi . . . C. ii. i. 18.
qucDochc lì lettori dtono intentamente andare appostando . . . C ii. i. 43.
^'bUc cose noi dovtmo avere poca compagnia C ii. 1. 50,
"^Ptt lo litteralc ^<w andare ìnnanxi C ii. 1. 67.
•*f™ che la forma rfrr stare C ii. i. 83,
^'P'rò, . . doverne ammirare loro eccellenza C. ii. 5. 115.
P*'fc* io ... Ji^ggio loro parlare C. ii. 7. 35.
P**» ^ quello rctracre a chi gliele fa C. ii. 7. 34.
^ ^ Btio parlare a loro de* essere C. ii. 7. 47.
P***"* ... lo dicitore . . . dee intendere C*. ii. 7. 55.
.<^ It SOM ^!«o»fo essere denominate C ii. 8. 17,
[«we fiondo si dice ... si dee intendere C ii. 8. 31.
quello ... si <^ riservare di dietro . . . , . . . . C ii. 9. io.
iacosaché inoaazì dovrebbe quello salvare C ii. 9, a8,
• 9^ eh' ^ na«ao ... ^4tAAa proporzione avere Cìi. 9,111.
ZdA^tMcre polentisaimo argomento C ii. 9. 130.
DOVERE
dovere. Che non d*" creder quella . . . Esser amata Comm. x. 13B.
che ... La morte de passare ogni altro dolce Cans. xv. 65.
Cosi e voi dovett . . . aver cura dì lui Cans. svi. 03.
£ ciò conoscer voi dovete, quando Con», xri. 31.
Che tutti i carchi sostenere addosso De* V uomo Catu. svL 34.
Siccome saper dèi . . . nasce Nilo plcciol fiume Cans. xx, 45.
Che . . . Dovresti ^vcn in tutte parti ardire K A^. la. 86 (BaiK L -jV
Perocché quella, che ti dev* udire K iV. la. 90 {BalL i, ix}y
dovere, dice : che non de* so riprendere C. iì. io. 56.
Negli occhi di costei dovrebbe essere virtù . C ii. io. 59.
E ben si dee credere che 1* anima mia conoscea C. ii. io. 63.
Ora seguentemente sì dte mostrare C il. 11. +.
comanda quello che fare dee quest* anima . C. ii. zi. 99.
è per la negligenza nostra, e a quella a! de» imputare C ti. 14. 953
che non dee V uomo . . . dimenticare C. ìL x6. 50.
che nessuno de* V amico suo biasimare palesemente C. iii. i. 50.
Chi . . . dee però rendere quello che migliore può C iii. i. 64,
nella quale non sì dee porre a me colpa ^* )>'• 3> "•
di molti uomini , . . non par doversi . . . predicare C iii. a. 150.
mia colpa, della quale non dejx^'o essere colpato C. iii. 4. 3«.
siccome, s' egli è buono, io deggto di ciò essere lodato . . . e s* egli
è difettivo, deggio essere biasimato C. iii. 4. 48, 50.
Onde noi non dovemo vituperare 1' uomo , . . ma dovitno vituperare
la mala disposizione della ... E cosi non dovente lodare 1' uomo
. . . ma dovemo lodare V artefice C iii. 4. 69, 65, 66y 71*
che dif essere tutta con onestade C ìiL 4. 8a.
Che assai ai dte chiaramente vedere la buona volontAf alla quale
avere si <Ìr« rispetto C. iii. 4. lai. ia>j
intendere che 1' uomo non dee essere presuntuoso a C. iii. io. 74.
Onde non si dee dicere vero Filosofo alcuno, che . . . * . * > C. ÌiL 11. 95.
Non si dee chiamare vero Filosofo colui C iii. 1 1. lod
che la prescienza d* alquanti che a mal fine doveano venire, dui
dotfta . . . Dio . . . rimuovere C. iìì. la. 75 {hid^
che ti fiori d* uno arbore . . . perdere sì dovessimo C. iii. la. 79.
nel secolo che dee venire non verrò meno C iii. I4< 6(X
eh* esser debbono a voi luce C iii. 15. 194
Degli amici esser deono tutte le cose comuni C. ìv. x. tS.
che Nobiitade chiamar s\ dee C ìt. x. 49.
come . . . quel tempo ... si <^ attendere C iv. a. 45.
Per che le parole ... si tUono . . . sostenere e C. iv. a. 64.
come per colui che dee udire C. iv. a. va
il nocchiere, alla cui voce tutti ubbidire deono C iv. 4. 59.
e per tutti dee essere ubbidito C. iv. 4. 77.
Udite, perocché di gran cose io debbo parlare . C. iv. 5. 15.
che ciò dovea compiere . . . C Ìv. 5. 39.
r albergo, dove il celestiale Re entrare (foewa C. ìv. 5, 34.
E ciò non . . . dovea essere se non per ispcziale fine C. iv. 5. 105.
manifesto essere dee C. iv. 5. 146, 15:
Per che più chiedere non si dee a vedere C. iv. 5. 177.
r artefice ovvero . . ^ dee essere . . . obbedito e creduto . - . • C iv. 6. 57.
Onde al cavaliere dee credere lo spadaio, il frenalo e C iv. 6. 60.
il maestro e 1' artefice . ■ . obbedire e credere sì de* C. ìv. 6>. 69,
questo . . . alla parte dove dee non va. Quale di costoro sì dtt
àizcTC v^UtìU ì C iv. 7. 7^
331
DOVERE
dovcn U dolce mano e quella fede pura, Che dovria ... far . . . Bail, Hi. la.
Voi Mfl <^rrsl# mai . . . obbliare ....,.,. V, N.^. ^t (Soh. tlx'ì. ta).
fia (li dt' '1 cor passar^ se non a' arretra Som. xxxu 6.
Mene, eh* il suo dowr pur si spannocchi Son, zxxi. 8.
A voi ^Mwm noi fare onore 5<7ir. xHii. 14.
Or sappi che A' far d* ogni altro mese Som. lìi. 6.
Sii/ sperare nell' etemo Iddìo S* P. cxxix. 17.
Che par che dtbban viver non sicuri S, P, cxlìì. x8.
dOTOt, perciocché ... le cose sì dtono denominare . , . . . C iv. 7. 116.
cliì KOB ridona il cammino che ìat dtt . . C iv. 7. ia6
b reverenza, che dtbhe al maggiore il minore . . . . . . . . C. iv. 8. 8.
m] (;aile . . . me nobile . . . cUggio mostrare C iv. 8. 37.
brcvtrenia che a lui sì dt* C. iv. 8, 69.
Mi. , , il rettorìco d4€ molta cautela usare C. ìv. 8, 90.
perche. . . non vivere dire si dtono C. iv. 8. 130.
ù.ctM.. . allo Imperio reverenza avere non drdòo C. ìv. 8. 132.
ftiutefici e li discenti sono ed esser dMno suggetti C iv. 9. 96.
&1 prìncipe e maestro . . . esser si dee suggetto C. iv. 9. laa.
tftlc, quaJe la figura essere det C iv. to. 109.
chcrtwino sì d!rr trarre alle divine cose C. ìv. 13. 73.
die non solamente dalla ... ma dffsi fine attendere dalla . . . . C. iv. 13. 79.
bvola, della quale . . . curare non si dtt. C ìv. 14. X48.
pcroecbò ciascuno vero rcge d*t . . . amare la Verità C. iv. 16. 6,
cbc imbo queste sì i^no riduccre C iv. 18. 15.
li'eDo. . . più ragionevolmente ai dèe dire principio C iv. 18. 47.
Q»* Io pi* dell' albero ... si dee principio dire e . , C iv. 18. 49.
WlKobiIià ... ti det avere per tale C. iv. 18. 54.
B|Obenta . . . che nessuno per . . . non dee credere C iv. ao. aa.
Costofltmento * . . che 1' uomo dee mettere C iv. aa. 3.
l'aule aoimo naturalmente . . . dee amare C. tv. aa. Sa.
w k . . . ffona sempre dee sonare nel cominciamento C. iv. 83. 157.
^'^fuli prendere ti . . . dn ogni . . . giudicìo C iv. 34. aS.
^**>to questa età ha dì . . . tanto de* avere di . . C iv. 34. ga.
*^« tolto come . . . appare, sì de* volgere alla C. ìv. 34. 151.
^ U persona del padre sempre santa e onesta dee apparerò . . . C. ìv. 34. x6o.
«Kocbc al padre si dee riducere ogni altra obbedienza C. iv. 34. 170.
"^fcreji dte a quello che . . . riducerc si dee a colui, cui , . C. iv. 34. 175, 178.
'■Pcirfi^iio essere ubbiditi i maestri e maggiori . . , , . C. ìv. 04. 180.
^n^SiQeJti nostra Gioventute si f^ avere . ........ C. iv. a6. 24.
V^ •» fuoco che dovta ardere il corpo morto C iv. a6. 1 c6.
" secchio , . . d4e essere giusto, e ... de* sua giusta mente
"^tare C. iv. a6. ia8, 139.
^etle Caie che la nobile natura . . . dee avere C. ìv. 27. 9.
''''^■•.chc .. tu noi idlnr vendere C iv. 37. Sr,
"*'*> iltriaienti si i/« ridere C. iv. 37. 137.
f " oel!« e buone novelle pare dovere sapere C, iv. 37. 149.
'^ ^ éovnmo calare le vele delle C iv. aB. ao.
^■ano incontro te «^«Mo ffirct quelli cittadini C. iv. a8. 38.
■•Wtdtowrs/* riposare C iv. aS. 56
*^Wt» lai e pregoUo che la dovesse riprendere C ìv, a8. (Of.
onore ^^l'o ricevere e reverenza dalla gente , C iv. 39. 34.
rercbe non onore ma disonore ricevere dee quegli C iv. ag. 71.
^<bc 1 figliuolo del valente uomo (///procurare C iv. 39. 74.
m lo buono uomo chiudere gli occhi C iv. 09. da
DOVERE a
dovere. Io dico . . . Dobbiamo far a Dìo preghiere assai P. F, S09.
C/. devera • '
dovunque. È Gentilezza dovunque è vlrtute . . . C ìv. Con», ifi. lox ; 16. 33 ; 19. &
Siccome è 'I ciclo dovunqui è la stella C iv. Cans. iiì. 103 : 19. 31.
Perchè raccomandati Vi sian gli detti miei dovunque booo .... dna. xiii. 89.
drappo. Madonna, involu in uo drmppo, dormendo K /V. 3. 87 {Som. i. tt.1
dritto. K diritto. \
drittura. Io . . . Son suora alla tua madre, e aon Drittura .... CauB. xx. 35.
drizzare. Par che si drit^ degnamente a vui C li. Cttna. i. 8 ; 7. 50^
A te convcn eh' io drùsi\xi mie face Comm. xvii. 9.
Disse : Driasat* i colli Canm. xx. 6a
Valut' ha già in drÌMtar monti e colli SrsL iv. ai.
Ma drÌMU gli occhi al gran disio che m* arde BaiL ii. la.
Mi fa ... t/naaar gli occhi al sommo concistoro ....... Som. zxxvii. 4.
dubbiare. N£ non dubbiarj che tosto fien rimosse Som. 1. (4. I
C ì». 30- 19.
C. iv. 30. 37.
dovere, che ciascuno , . . fabbricatore . . . nobilitare e . . . dtt . .
che . . . non sì deano le margarite gittare innanzi ai
dovunque, dovunque amistà si vede ... e dovunque similitudine s* 1
intende Cììii. 41, 40.
doxmnque è la sua potenza seminata C. iii. 7. i4flL j
dicendo che dovunque è Virtù, ìvì ò Nobiltà , . C iv. 19, aa. '
non ò questo vero . . . che dovunque è il ciclo sìa la stella ; eoa)
è Nobiltate dovunque è Virtù ; e non Virtù dovMHqt4e è j
Nobiltà C iv. 19. 33, 34 (biJ^
essa è dovunqui alberga 1* amore di quella Ci». 30. 53.
drappo, involta ... in un drappo sanguigno leggiermente .... ^. A^- 3. 38.
peregrino leggermente vestito, e di vili rfiT»//!' , , K /V. 9. 17.
levare Ìl drappo d' in su 1' altare C iv. 37. laj.
dritto. V. diritto.
drizzare, perocché . . . drìssano si 1' animo loro a quello C. L xi. 44.
C/. dirizzare,
druda. Tutte scienze chiama . . . drude C il 15. 179.
per modo minore, quasi come druda C ili. la, 107.
drudo, quando essa alli suoi f/ruf/i ragiona . , . . C. ii. 16. 34.
DruBO. Chi dirà . . . delli Brusi che posero la loro vita C iv. 5. 103.
dubbiare, ed allora intenderà chi qui dubbia f. AT. la, 144.
dubbio, dico che questo dubbio io lo intendo solvere e K W. la. 141.
questo dubbio è impossìbile a solvere a chi V. N. i^ 10^
sì che alcuno dubbio non potessero inducerc le . . . parole . . . K. TV. 40. 41.
per levare un dubbio C. i. a. aa.
onde le mìe cose senza dubbio meco sono alleviate C. Ì. 4. 100.
senza f/ufr^ non è senza lode Ci. 11. to6.
Veramente qui nasce un dubbio C ii. 9. ao.
siamo . . . suggetti senza dubbio o sospetto alcuno C iv. 9. 155.
è da dichiarare un c/m6&;o che pare consurgere Civ. zi. 38.
qui aurge in ^mM/o una quistione C. iv. la. xil.
senza dubbio forte rìderebbe Aristotile C iv. 15. 5&.
dubbioso, solvere e dichiarare . . . ancora in parte più dubbiosa . . V, N. la. 14^
Vero è che ... si trovano dubbiose parole K ^. 14. zox.
ciò che solverebbe le dubbiose parole K iV. 14. zo8.
si ostinati che di que' miracoli . . . siano dubbiosi C. iii. 7. 169.
non dite a voi dubbiose le forze che ha C. iv, «7. 175.
dubitanza, purgo lei d' alcuna (/MAiYanaa C. iii. x. no.
^ ^S^^KI^^I^^^ DURAMENTE
dulAoKK Poi vidi cose dubi$ou raolte K. ^V. 03. 170 {Cana. ii. 43).
^aOL Se, «une spero, tu sarai mio Juea S. P, cxlii. 55.
4ii06 Che . . . Seguo solo ì] disio come mio ttua Son, xxxr. 8.
to. , . . . Cana> ix. 78 ; 1. 14 ; xx. 40 ; V. N. 40. 55 {San. xxiiì. 5) ; Son. xxx. 1.
tfmqoe. C. ir. Gnu. iii. 109; Ca»ta. \x. 46; xvi. 53; xix. 64, 93 ; V, N. xa. ioa {Ba/i,
u 33) ; Son, xxix. 14 ; xxxi. 5 ; xliii. 7 ; xlv. la ; F. F. 55.
te. Son, XXX. II.
Qldue.
dnokl Poi mi partio, consumato ogni liuoh K. iV. 03. 907 (Can». U. 80).
Si die 'I éuoi die si snoda Portìn le mie parole Cans. xi. 5.
ÌHmmào anuro Jkoì per gli occhi fuore K W. 8. 34 i,5on. iii. 4).
à^Mtn, Potrebbe qui dubitar persona de^^na di K ^. 35. r.
e 4Msr potrebbe di ciò eh' io dico d' Amore V. N. ae,, 2.
pvotc essere manifesto a chi dubita in alcuna parte K, ^. 05. 99.
uamaùdmUta^ che. . . che questo non fosse C i. 7. 74.
Em«udo dubita . . . che elle non sieno piene C ii. 5. 61.
^"WMf , . . che duòìtarr ti paiano nella tua ragione C ii. la. 54.
cIm prina vede . . . poi, piti oltre, dubita C. iii. 3. i la.
là dove alcuno dubitasM di questa contrarietà C iii. xo. 45.
i)iulaailBe dubUass* in ciò che ... si discorda ....... C iiì. io. 47.
Vemcote può qui alcuno forte dubitar* C iiì. 15. 70,
MCmdocfaè 'I testo par dubitar* C ìv. 3. 51.
Il filile . . . non pare essere dubitaia C. Ìv. 6. 13.
ck Ballo dbfòi^d che . . . non sia C iv. aa. 99.
DeUa^NM nullo dubita C iv. 94. 11.
Owietfice . . . che ... eh' egli dubitò prima di diccre C iv. aj. in.
lliJilarlOOe. non è bene a me dichiarare cotale dubitan'oHf . . . . K W. 14. 109.
P^nou de^na di dichiararle ogni dubitasiopu K. A'. 25. a.
■kUummiAi rimovo alcuna «^HÒiAiMiMW I^. A'. 38. 39.
■ DM teme . . . lite dì dubitasiom C ii. 16. 40.
pcrqueito è la dubitasionf soluta C iiì. 15. 109.
la quale ella mangiava dubitosamtnU K A^. 3, 51.
ene Aristotile é Maestro e Duca della ragione C iv. 6. 73.
*'A^3. 7. 9' : 7.38; 8. 18; 15.43; 19. ii3t "7» »a5, 131; 90.37,33; ai. 39.50;
as. 61, Sa ; «3. 3ia. 319, 339 ; 34. 75 ; 38. 3 ; 33. 38 ; 33. ai ; 34. 7. 19» ^4 ;
35- a». 3»; 38- a* ; 39-33,34; 40.39; 4». 36; 43. i; e. ì. I. 16, 38, 39,
43 ; X 6, 30. 90. 94 : 6. 13 ; 7. 37 ; 13. 3, 16 ; ii. 3. a, 4 ; 4. 49, 83 ; 5. 68 ;
7. «4; 8, 7; II. 9, 31, 71 ; 14. 53. 70, 79,91, loi, III, 115, 134, "71 '55i
180, 195, 196, ao6. 315, 834, 331 ; 15. 7. 35» 06, 95, 96; iii. I. 45 ; 4. t;
5. 69, 71, 87, 133 \fi«), 136, 187, 189, 190 {bis)\ 6. 13; 8. 51, 65, 67,
7», 74, 135; 9. a; 15. 19; iv. a. 4; 3. as, 31, 60, 63 ; 4. 137; 6. 17;
B. 143; 9. 78 J IO. 14, 19. 39: "• ♦; <3- 93; ^5. M» 59; 16. aa, aS,
35, 118; 17. a, ta, 65, 86, 87; 18. 13; 19. 7: aa- ^07; 33. 10; 95. 83;
as. 7, 97, 133, 133, 148, 153 ; «9- «4 ; 30- 4» 9-
e. ii. 7. 107 ; 14. 94 ; iiL 5. 103.
K. M 35. 60; 30. 33; C. L 5' 35i loo; 7- a^: io- «o; la. 95; ii. 5.
«05; a. 15; m. I. 95; 8. i; 4. Ili ; 6. 43, 44; 7. io; 15. 50; iv. 1. aa,
89; 4. 1x9: 6. 14, 69, 83; 7. lao, 145; 9. 37; 14. 71; 15. 33; 19. 13,
69: 00. I, 8; 39. 37, ea; 33. 6i ; 34. 35, 119, 131; a?. 34, 71;
a8. 48.
C. ii. 3. 31 ; 9. 79«
onde molte fiate mi pesava dunìméuit . . . . . . . K A^. io. 8.
DURARE
durare. E vedea 1 suo dunr com' è lesero V. ff. a^ 157 (Gin«. ìL 30]
Ed è tanto durata La cosi falsa opinion tra nui . . . . C. iv. Oimm. Ui. 39 ; 7. i
Ch* io non posso durare Lungamente a BofTrìre Can*. xrr. a.
quel tempo . . . Che dura dacch' io perdo la sua vista ..... Cohm, xW. 79,
mentre Che durtrà del verno il grande assalto Cohm. zv. 58.
Da questo terzo retta È leggiadria, ed in suo esser dura . ■ . . CanM. zix. 73.
E tanto dura talora in costui V. N, Qgy. 9^ {Som, x. i
E questo basu iìn che '1 piacer dum Som. xxxviii
Lo cui memoriale sempre t/ffra S. /*. ci. 44.
dtirat. Quantum spes inter me de ipsa durai Canm. xxt. 39.
durezza. La quale ognora impietra Maggior dunosa Cina. xìL 4.
la perfida dumosa D* , . . U mio parlar non stima S. P. cL 70L
dtiro. Guarda la vita mia, quanto ella é ^ura Caria, ix. 50.
La mente mia, eh' è più dura che pietra In Can». xt. xa.
Si è barbato nella dura pietra Sfst. i. 5.
r aveva duro ì\ cor com* una pietra Sfst. iii. 19.
Ch' egli m' ancidc e la morte m* è dura Baii. iii. a.
se non la morte che m' 6 dura Soh. xxvL 4.
E '1 primo ciel di sé già non 1' è duro Soh. xxviii, si
E* non è ... Nò anco tanto dura alcuna pietra ....... Son, xxxi. a,
E maJcdico la mia mente dura Som. xxxiiì. 9.
Per lì nemici miei acerbi e duri S. P. cxlii. r4.
e. Ma ciò non e convtrso C iv. Cans, iìL iq(
e\ pi, E s' / non fosacr ^. ^. 33. 99 {Som. ivu. 4)
ebbrezza, con fhòrtAaa e con mangiar soverchio . . . apparecchia . . P. F.
ebrietà. E per V tbrwtà [del gran tremore . . . par] . . . K W. 15. 34 \Som. viiL 7). 6ft
eccellente. Amore La segna d' ttxtUtnU sua famiglia Caiu. x. 30,
d
durare, vcggendo come leggiero era Io suo durart V, N. 03. 14.
che la mia vita per alquanti anni duri K A^. 43. la
ch£ perpetua Imcnte dura ... in natura più che umana . . . . C il. 9. 46.
Dico . . . che questa . . . opinione ... è tanto durata C. iv. 7. 7.
e più ha durart in uno che in altro effetto C ìv. 33, 70>.
eh' ella dur».* ìnfino al vtHticinquesimo anno C iv. 24. ra.
durazionc. lo desiderio della durasionf di questa amistà C. iii. 2. 55,
Ma vannnscnc bene del tutto, quanto a duraeioMt C iii. 6. ifìo>.
durezza. La qual dumsa ... è qui pensata C. i. 3. 13.
duro, ed esso per sé sta forae ... un poco duro C L 3. 13.
ben taglia le dure cose C. i. 5. 80.
parve sì mirabile, e anche duro a sofTerire C. iì. a. 39.
avvegnaché duro mi fosse . . . entrare nella loro sentenza . . . . C. li. 13, 93,
t (z). viene diritto per 1 neir E. . . sicché . . . iounaginan questa Bgura
A, £, I, O, U C iv. 6. 99, 31.
e (a), non è questo vero t tonvtrso C Ìv. 19. ja.
e*, pi. f riguardavano quello eh' io facea ^- A^. 35. 8.
conoscere di Dio, e di certe altre coae, quello «* sono C ili. 15. 10&
Eaco. come Cefalo d* Alene venne a Eaeo re C tv. 27. 159.
Mostra che Eaco vecchio fosse Prudtnt$ C iv. »7, i6t,
dice di Elaco re, che questi fu padre C ìv. 37. ]9a.
JEbreo. essi furono trasmutati d' Ebno in Greco C i. 7. sci.
ecce. Ecce Deusfortior mt V. N, a- 94.
eccellente, delle sue mirabili ed ArW//f«ft' operazioni K A^ ad. 31.
della contemplativa, la quale è più KctUntU C. ìt. 5. 74.
r altre che sono in quella «ccetUnte potenza C. tìL a. 133.
poiché la Felicità della ... ti più tccgiitn/g che C iv. 17. 114.
235 ~^^^^^^^^ EFFETTO
COCeOentB. Ei paHan ron vocaboli ecceUntti .... ^^^^^^a Canm. xix. 45.
BCSdB» £ 1 nome tcctlso tuo . . . Potrà* poi dir CartM. xviii. 49.
0 Dio ftctUo sopra f;)i altri dei S. P, cxlii. 49.
eccetto. Ecatto il stolto e *1 picciolo fanciullo S. P. xxxì. 69.
■ODO C. ii. C*tHM. i. sa ; Cane. x. 74 ; xx. 61 ; Soft, xlvii, 14 ; S. P. I. 19.
ttfOETCL Acciò che il muro . . . Sicuramente sia rdtficaio , . . . 5. /*. 1. 69.
Pere» che Dìo ... La santa Sion volle edijkan S. P. c\. 65.
tfttto. Convengono ambedue, eh' en d' un tffttlo . . . . C. iv. Cohm. iii. 95 ; 18. 37.
Uquuilo giudicar si puotc «r^//o Sovra Coh*. ix. 40,
Mi Uki . . . Neil' tjfitto parer di pio salute Catta, ix. 45.
Mediente, per e»ere discesi di psdri tectlUnti C tv. 39. la.
HOeOotteinio, Altri furono, siccome Pialo, uomo eutlleniissimo . . C. il. 5. sa.
arcome dice quello ^(ir//<m/iÌ55imo Boezio C ii. 8, a6.
di Ufio, Domo KcelUntissinio C ii. 13. 20.
per U im&ff /un'ina certezza del C ii. 15. 169.
fiftedelb filosofia è quella ettrlìentissima dilezione C. iii. 11. 145.
0 xtfki^&nxmo tà tcniitHiissimo cxxore C. iii. xa. 115.
0 Clcufi ecctUtHtixsinti ... il dimostrano C iii. 14. 70.
I> mia rrrr/'/m/i$5>'ma Donna intende C iv. 1. 31.
uiecooda é V fCTV^rH/i55ima autorità . . * C iv. 3. 66.
ID^Ri iny£trHli!&simi essere stati strumenti C iv. 5. 151.
'aeritela, per la rccfllensa di quello cotale C i. 4. 59.
dtn'tiBo immirare loro tcctUntaa C. ii. 5. 116.
Politila Krv//r»aa manifesta aver si può C. iii. i. 89.
^' tuia Kcri7rM«a di beltà poco pare che io tratti C iii. 6. 133.
V*»lo td&cio * per tctxìUnaa fm/tno chiamato C. iv. 4. 70.
«[cdei^ y. /V. 39. IO ; 33. 30 ; 40. 46 ; 41. 33 ; 43. n, za ; C. ii. 10. 60 ; st. ix ; 14.
89 ; iii. 3. it8 ; 6. ta, 71 ; 7. g, 146 ; 9. ax ; 13. 44 ; 14. 93 ; iv. io. 79 ; 14.
17; 33-33; 30.24.
^^^'Mtt. per cratoro dice Salomone ncH* Ecclfsiast» C. ii. 11. 8a.
pwi Salomone dice nell' Ecrttsiaste C iv. a. 74,
P''^ dire quella parola dello Ecclesiaste C iv. 6, 174.
P*rt dice Salomone ncir J?ci:/*.^ii5/rf C. iv. 16.49.
***Wtttl0O. secondo quelle parole dello Ecclesiastico C iii. 8. 14.
fmriliiUug. la tovaglia . . . con lì segni fcclesiastia . . , ponesse . , C iv. 27. 131.
"" • K A^. 15. 8: C. iv. a. 84; ta. 73; 15.73-
"■it licrome nello rr/ÙA del Sole appare C ii. 3. 57.
'^Hrc. mainati ! . . . che . . . edificate li mirabili edifici . . . . C. iv. a-j. 123.
*™"l1ooc. concioaiiacosachè il dimostrare sia cdìficasione di scienza C. ÌL i. 99.
•■fcfcx Questo t il sovrano edificio del mondo C ii. 4. 35.
antichi rimasi . . . atti . . . antichi edifici C ii. 5. 51.
Donna che nello edificio del corpo abita C. iii. 8. 76.
vccKiODO (are ... gli edifici mirabili C iv. 8. 76.
f . . . che . . . edificate li mirabili edifici C. iv. 37. 124.
nccome dice Stazio poeta del tebano EdiffO C. ìii. 8. 94.
dafailò . . . ancora per lì falli di Edipo C. Iv. 25. 113.
narrando alquanto delle sue virtudì effettiw V. N. \^. lao.
Un nella tena dico degli effitti d' Amore K A'. 35. 28.
•ominandolo per nome di alcuno suo tffelto K /V. 42. x6,
lécooae qui suo e^fio C. i. 3. 64.
baoilD maggior numero . . . che non sono gli effetti che gli uomini
pMsono intendere C. ii. 5. 59.
numero . . . che gli effetti non dimostrano C ii. 5. 89.
tfftito ò maggiore della cagione T. ii. 5. 99.
Q
EFFETTO
effetto. Tu r alto «^//o — spegni di mercede Cotu . xvìL 36.
Né per prender da elle Nel suo r/^//o aiuto .,.,,.,. Gim«. xix. 1 19.
£ quei ... Le dà 1' tffttto della mia desira Soft, xxviiì. &.
effetto, intendono i loro rj^S^i nella loro operazione C ii. 7. 30.
Poi . . . dico r tffttto di questo pensiero C u. 8. 49-
mostro la potenza . . . per suo tffeno . . C ii. 8. 81.
conciossiacosaché amore sìa tffttto di C. ii. 9. 33.
ciascuna cagione ama lo suo tffttto C. ii. 9. 30.
che lo r^//o di costoro ò amore C li. 9.30.
□on può ... il suo tffttto conservare. IMco tffttto^ io qtianto 1* anima
col corpo congiunti sono tffttto dì quella C. iì. 9. 43, 44, 4^
anzi è questo un &UO ipeziale r^//o C ii. II. 42.
perocché sono r^/i' della signorìa di Marte . . '. C. ii. 14. 173.
concioasiocosaché la Galassia sia uno tffttto di quelle stelle . . . C il 15. 79.
per lo tffttto loro intendiamo quelle cose C. ii K5, 80.
non potemo . . . intendere se non per li loro tffttU C ìL 15. 84.
conciossiacosaché ciascuno tffttto ritenga della ... . . . C. iii. a. 35.
conosce . . . quello eh' é sotto sé, siccome suo tffttto C. iii. 6. 45.
ogni cagione infonde nel suo tffttto della bontà ...... C iii. 6. 115.
Intra gli tffttti della ... 1* Uomo é mirabilissimo C iii. 8. i.
ricorro a ritrattare del suo tffttto C iii. 8. 138.
di . . . convenevolissimo trattare é per li loro tffttti C. iii. 8. 143.
la Natura cotale r^/^o produsse C. iii. 8.311.
se alcuna se ne corrompe . . . é accidentale tffttto C iii. la. 69.
essere nel processo dello inteso tffttto C ìiL la. 66^
per modo che lo ^//o è nella cagione C. iii. la. 69.
cbé . . . muJtiplicato é l' tffttto ... C tv. 9. 113.
che la di6nÌzionc ... si faccia dagli tffttti . C ir. 10. 6a.
per non seguirti 1' tffttto della congiunzione ........ C. iv. io. 76.
la quale iniquità é proprio tffttto d' imperfezione C. ìv. xi. 56^
per questo tffttto intende di provare il testo C ìv. 13. 160.
difìnire e conoscere per li loro ^//f C. iv. t6. 109
procede . . . siccome tffttto da sua cagione C. iv. t8. 11.
rìducere . . . siccome tffttto a cagione C. iv. 18. 16.
se quelle non fossero ambedue tffttto d* un terzo C. tv. 18. 19.
siccome cagione tffttto comprende C. Ìv. tS. 53.
e ta disf>osieioHt (Ul Cith a questo tffttto puote essere buona e . . C iv. at. 63.
in quanto . . . considera lui e mira luì per li suuì tffetti C. Ìv. aa. Z44.
8Ì vuole sapere che ciascuno tffttto, in quanto tffttto t, riceve . . C ìv. 93, 47, 4^
e *1 ciclo a tutti questi colali tffttti ... si scopra C. iv. 03. 53.
più ha durare ìn uno che in altro tffrtto C Ìv. 33. 71.
questa Nobiltà . . . mostra li suoi tffttti C iv. 04. 79^
che ... si dissomiglia nello tffctto molto C iv. «9. ^
efflcacenaente. più tffitactfMtntt si tratterà la presente allegoria . . C iàì. 11. ift.
efiBcicnte. essere pìii cagioni tffiatnti C.ì. i^ a6.
il fuoco e '1 martello sono cagioni tffxdtnti ........C^i. 13. aflL
della vera amistà é cagione tffuttntt la Virtk \ cosi della filosofia é
cagione tfficitntt la Vtrità . C iii. li. 137, 13^
r anima del fabbro é cagione r^a>N/r C iv. 4, ia4.
le cagioni, cioè . . . tffieitttte e /inalt, comprende . . . tffidntSe in
quanto dice C ìb. ao» 96, 100.
Egidio, lasciando stare quello che Egidio Eremita ne dice . . . • C ìv. 04. 97.
£gìtto. neir usciu del popolo d' Israele d' Sfitto C ti. 1. 39,
sccondochè li savi d' Egitto hanno veduto C. iL 15, z^
^7 ^^^■^^^^■i^Bii^^F ELEZIONE
^Hi^ Qoand* 4^i'ìncomincuro , Cn H«. xiìi. ifl.
Pel desiderio dì pianger eh' egli hanno K AT. 3'3. aó (Som. xx. li).
hncch' f^/f hanno in sé , . . scrìtto K W. 40. 6a (Som. xxiìi. xa).
Cpade. r uno ^ all' altro r^o/r P. F. 68.
et//, ftparìan con vocaboli eccellenti Com-s. xix, 45.
Quadoson giunto, lasso! ed nson chiusi So$u xxviL la.
Ch& HiscruiB eius cor. qui pracstolatur Copu. xxi. 8.
ti E ton(//fu^ oscurìtate e gelo Cohm, tx. s-
£l m' hk percosso in terra Cans. xii. 35.
QBUKt'eglì è giunto là. dov* r/dcsira V. N, ^a. $1 [San. xxv. 5).
Soiach'^f parla di quella gentile K ^. 43. 43, 58 (5ofi. xxv. la),
E s <i p' aggrada^ Donna mia gentile .......... 3ort. xlviì. ta.
ctalKCt. EJtggi ornai, se la fraterna pace Fa ... o Cans. xviti. 59.
Chefti. , . U mia vita tUtta Per dare esempio San. xxvì. 6.
Hi bebé con gli ////A io sia ascritto S. P. 1. 40.
aD' tnnile parlare De' suoi <^//i servi S. P. ci. 68.
Krl r«gno degli etetti e suoi consorti S. Z'. ci. 64.
ctanenla 1' acr ... in eUmmto freddo Vi si converte Sesi. ii. a8.
CglL f- ^i erano stati già alquanto K A^ 35. ro.
and eh' r^/ uscissero ^. A''. 41. 04.
pcfth' /);•// odano alcuno suono C ii. 7. ix.
«ga ^fo dominus fuus K W. 3. 35.
^t*m^itam (entrum circuU K iV. Ifl. 31.
eh' e del giorno e della notte eguaU C. iii. 5. 154.
r /guati C. iii. 6. 98.
«■eodoil di eguale della notte C. iii. 6. 31.
altnmcnti sarebbe stata la ciccione per tutti non eguak . . . . C. iv. 4. 96.
P^'^'^nht . , . sono naturati ... in eguaft stato C iv. 14. 94.
t d« apere che questo j^reo di su sarebbe eguaU C iv. 33. 66.
^«Il&ente. eipialmeni* siccome falsa tesUmonianza fare . . . . C. Ì, a. 57.
^t^mmte in ciascuna parte ... * rimoto C ii. 4. 55.
*" I^nto, Il quale r^a/iMm// sia distante .... . . . . C iv. 16. 88.
^/. tigualmente.
T^^JJ* quale trac quello eh* //vede C. iii. 4. 88.
'****^ che mossero me ad tl'ggen innanzi questo C ì. 5. 7.
r^*^A Utfrd/i/à mi fece questo eleggere C ì, 8. 7.
*** ostante che Ridolfo e ... poi ekiti sieno C. iv. 3. 49.
*^»Q quello eltss* a quello ufficio C iv. 4. 105.
J*"* fu . , . che 'I Figliuolo . . . discendesse C iv. 5. ao.
'•ti ottima parte ha r/W/o C iv, 17. 100.
tl^^tale. Jo quale . . . tutti i corpi . . . éUmentaU allumina . . . C. ii). la. 56.
iéC*l*>lto, nel libro . . . Delle pmprùtà degli Elementi C iii. 5. II5.
•«n»cnli . . . che dagli altri elementi C. iii. 7. 60.
''Uprima materia degli elementi en . . . intesa C. iv. s. 64.
Obo porta seco ... la t^V/ù degli elententi legali C iv. ai. 36.
elrtt^ dire . . . che sieno Abito elettivo consistente nel mtvMO . . . C iv. 17. 7t.
(loe r abito elettivo amstsiente nel mesao C iv. ao. 9.
dfrinnr più da sua gentilezza che da mia elesione C i>. a. 14.
che U elesione dì . . . coD\*enÌa . . procedere . . C iv. 4. 90.
MTcbbe stata la eie-aonr per tutti non r^ale C iv. 4. 96.
•■■u 6 manifesta la divina eUsìone del Romano Imperio . . . , C. iv. 5. 51.
nriwnn col ncxio per nostra *lemone preso C iv. 6. laa.
aalo per b«fa«bntf della . . . piti buono non sarebbe C. iv. xi. loa.
Q 2
ELEZIONE
3a8
digente. QucsC è . , . Un ahìlo eligmié C tv. Gnu. UL 66; 17. 9*
eUe. Vatten disconsolata a star con tUe V. N. ^a. 116 {Cans, iti. 76).
£"//( sovcrchian lo nostro intelletto C. ììu Cane. ti. 59 ; B. I2t ; 15. 56.
Né per prender da elU Cans. xìx. 1 18.
Da lor . . . s' hanno toli' tUt Una veste Ball. viii. ao.
elU. Che non 1' avca fora' rUi C ìv. Canm. iii. a8.
Ch' fili san quasi Dei C. 17. Cana. iiL 114 ; aa 31.
elio, % tìlo v' è a grato C. iii. Cai», ii. 89.
eloquenza. Colei ... Il cor le fa d* ogni HoqMema puro Som. xxvtil 13.
eminente, dal luogo alto ed tmintHtt ^. Z'. ci. 76.
emispero. tal» che . . . Questo tmispero chiude tutto, e salda . . . Can*. xv. 19.
empiere, dava salute . . . Empiendo il core a ciascun dì vtrtute . . .Som. xxiz. 11.
empireo. Sempre al volere dell' tmpiru sarte Sem. xxvìii. a.
lezione, cioè dall' abito della nostra buona tUmone C ìv. 17. 70.
du uno principio, cioè buona f abitualt tltaiont C ìv. 18. 4.
elle. Per fare si eh' tlU sìeno degnamente servite K ^. 14. 14.
come se . . . elU ro* avessero risposto V. N, qa. 60.
tUt si trassero verso me V, N. «3. 96.
che . . . r/// sicno intese ... a' tilt coroandassono C. i. 7. 73, 74*
dove eltt non la potessono . . . portare C. i. 7. 90.
in quanto «fZif sono dì fuori colorate C i. xi. 17.
che ttU non sieno piene C. ii. 5. 63.
elle per loro . . . non sottacciono . C iv. 9. 53
pcrch* elU sono proprie nostre . . C. iv. 9. 73.
com' elle non possono causare C tv. io. 66.
£ eh' r//r sieno imperfette C iv. 11. ao.
provare. .. eh' *tfr sieno j?mw# corrwrfr C Ìv. 13. 161.
la vìa per che WiSe si compongono C ìv. 17. Sa.
ma come elle sieno C. iv. 84. 72.
eUL a' tlH non è soggetto . . . e s* tlU non è obbediente C i. 5. sB. 33.
ov* eìli va col ricevitore C i. 8. 1 ta.
in quanto quello oh' f/Zi di bontadc avca . C. i. 10. 57.
eh' «/A non hanno senso C iì. 7. la.
con quello udire eh' eUi hanno C ìì. 7. 14.
per ondare là dov' tUi gisL C ii. 8. 53.
ed elli ponca lo suo corpo sopra la terra disteso C iii. 3. 54.
Che s" eili giudicassono C. tv. 8. 79,
dì sapere che elli sono C iv. 13. 99^
eilino. c>//(iio la loro usanza pongono CI. 11.49»
elio, eh' efh ci mostra di se due visibili cose C. ii. 15, 6.
r uomo, in quanto #//o è uomo C iii. 15.43.
chi ben guarda . . . vedrà che ttlo stesso lo dimostra C iv. 6. aa.
se . . . elio fosse grande dì nobiltà C ìv. 14. 196.
ogni animale, siccome elio é nato C iv. sa. 49.
dite . . . che elio lì precederà in Galilea C ìv. aa. 157,
quanto eh* elio sia di natura nobile . . C. iv. a6. 44.
quanto eh' elio sia nobile C iv. a6. 48.
ragionare lo bene, quando rllo è ascoltato C. ìv. 37. X45.
eloquenz£L un libro ... di Volgan EUotptettea C. ì. 5. 69.
emancipare, poiché dalla reale tutoria fu tmattcipaia da Bruto . . C. ìv. 5. 99.
empireo, li Cattolici pongono lo cielo Empireo C ìL 4. 14.
lo Ciclo empireo . . . simiglia la divina Srienaa C. ii. 15. 165.
empitX>re. Che non fosse stato , . . emptton del comandamento . . . C ì, 7. 66.
Enea. Virgilio, d' Enea parlando , , . pietoso il chiama C iì. 11. 318»
^ ^MilM^r ENTRARE
Qrtan. Sé VEDO Ìrom*ginarc, ov' io erttrat K ^. 23. 171 (Cam. ii. ^4),
Cb'm/fsrDon vi può spirito bencgno K. TV. 32. 74 (Gj««. iii. 34).
fcm« rime . , . Ch- tntrtran nella loda dì costei C. iii. Gi«#, ii. 15.
Per., , m' è nella mente Una giovine mirata Can^. ix. 35.
S« deatro v* mtri, va dicendo Ca;i«. xt eou
tutt^na i raggi di questi occhi . . . Ne' miei Comm, xiv. 17.
^t'appia che allo tninir di lui si trova Cant, xvi. 56,
'cr che lo fN/nzrv a tutt' altri à conteso Can«. xvi. 59.
Hov' mirò la dtspietata luce Sesl. ii. 36.
"Mf in core ornai . . . Sicché per te Sai. ii. 52.
^^mtrrrà costei che !' altre onora Som. \. a.
P<«sa\-i tutto 1 di d' mirar le porte S, P. xxxvii. 51,
*dico, per mirar dentro al bel chiostro, Dobbiftino P. F. ao8.
^*^ Hrplio . . . che chiama Enea : 'O Luce' C iii. 11. 159.
^ che Enta venne di Troja in Italia C iv. 5. 48.
*»' infrenato mostra Virgilio ... che fosse J?H/a C iv. a6. 61.
9Wndo caso Ettea sostenne solo ... a entrare C iv. a6. 71.
fucato amore mostra che avesse Enea C. iv. a6. 93.
V*it» cortesia mostra, che avesse E*ua, questo . . . poeta . . , quando
dice che Enea rcge . . . s* accinse e prese C iv. ad. no, ira.
•*ccoi»i« dice il . . . poeta . . . che fece Enea C iv. 36. 137.
<]uivi nel primo dell' Enetda V, N, 35. 76.
«d te rato dell' Emida K W. 25 83.
''^ q^aa^rto della £«/ii/rt C ì. 3. 75.
*'*titt»onia Virgilio nel primo dell* Eneida ......... C ii. 6. tao.
**^^om^ fa Virgilio nel secondo dell* Entida C iii. 11. 159.
» acoordA Virgilio nel primo dell' Enetda C. iv. 4. 115.
** fiK**t~»lo, che . . . tiene Virgilio nell' Enetda C. iv. 34. 96.
^'*»^»' ■« . . . nella parte dell' Enrida ... il quarto e "1. . .libro dell*
^^*9eda C tv a6. 6t, 64.
"«el quarto dell' Eneida è scrìtto C. iv. a6. 70.
^aavcssc . . . riguardo a ertfrare nel nuovo cammino ....Ci. io. 15.
to qo^ cito con esso io entrai nello Latino C i. 13. 40.
'^^•" c*^« . . . rtìtro in pelago con ispcranza C ii. i. 7.
. la Luna . . . entrare sotto a Marte C. ii. 3. 6a.
che duro mi fosse prima entrare nella loro Kntenra, final-
'^*-* «snic V* entrai tant' entro C ii. 13. 33, 04.
1 ora «i^ljc la prima dimostrazione . . . entrò negli occhi . . . . C iì. >6. 6a.
eoe 1^ "passioni . . . entrano nella persona amante C. iv. i, 11.
'■■'"'* ^ riguardar col pensiero C. iv. z, 68.
•° ""^^■•^jto ... nel quale per me ora s' entra C. iv. 3. ai.
r *W>«r^*^ jjjjyg ji celestiale Re entrare dovea C iv. 5. 34,
ente che nel. . . cammino. . . etttra C. tv. la. 153.
camminatore entrasse nel cammino C iv. 13. 109.
A P*"* *^Etlamentc entrare per ... è ... da vedere C iv. 16. 34,
per meglio rn/nipv nel trattato C iv, 16. 98.
via, per U quale s' entra nella . . . vita ...... C. iv. 34. 103.
O^ - *- . quattro cose necessarie all' entrare nella C iv. 34. 114.
1* ^-^^^^csccnte, ch* mira nella selva C iv. 24. 194.
cSk ^«cessarla ... a ben entrare nella porta . . . . . t . . C. iv. 05. 5.
^0B»Ctine ... a entrare nello Inferno a cercare C hr. a6. 7»,
q«S*^^0 venne a entrate nel mare di C. iv, aS. 9^
^^^ ^Mbc Q . . . marinaro . . . entra in quello . . C. iv. a8. 19.
^S^ cfc* emiri nella porU delta sua città C. ìv- aB. 35.
ENTRARE
entro. Raccoglier V aer del sezza* sospiro Entro quel cor Cviw. xiii. 7.
Ristretta s' è entro il mezzo del core Cans, xiii. 35.
che vui ... là tntro pinta scic Cans. xvi. aa.
Se guardi alla pietà eh* ivi en/ro legno Cans. xvit. ao.
Ch' io d porto mtro quel signor gentile Bali. x. 15.
Entro quel punto, che lo suo valore Vi trasse . . . K ^35. 47 (JSon. xviii [a^]. %\
Ch' entro nell' oua mie non fu mai pace . . . S. P. xzxviL li.
erba, e morta è V erba Cmwìm. x». 4*.
Quando si perde Io color neir erba , . . . Sesl, i. 3.
Perché gli copre di fioretti e d' *rba Stst. ì. za.
Quand' ella ha in testa una ghirlanda d* erba Sest. ì. 13.
E '1 colpo suo non puoi sanar per «^r^ . Seat. i.ao.
V ho chiesta in un bel prato d* erba SeU. i. 98.
che mi torrci ... gir pascendo 1' erba Sesi. i. 35.
Gli fa sparir, come pietra sotl* erba Sest. i. 39.
bianchi più che fior dì nessun* <r6a 5o/. iii. 3.
più verde Che non fu il tempo, né fu mai nuli* erba S«s/. iii. la.
Kon credo fosse mai vìrtute in erba Di tal salute Sest. iii. 13.
' Quando vidi costei cruda com' erba Nel tempo dolce Scst. iii. ao.
quanto bel fu vederla sull* erba Gire Scs/. iii. a8.
d
entrare, il cavaliere Lancilotto non volle entrare colle C ir. 98. 6a
entrata, quasi come rn/m/a della nuova materia - . K AT. 31. it.
in quella dinanzi ali* entrata dì mia giovcntute parlai C. L x. is6.
questa entrata conviene avere . . . certe cose C. ìv. 04. 104.
entro, cessò la . . . fantasia entro quel punto ch* io volea . * . . , y. N, 33. xoo^
Se . . . alcuno domandasse se là entro fosse il fuoco C. i la. 3.
V* entrai tant' entro^ quanto . . . potca fare C ii. 13. 84.
perché la vergogna d' entro non paresse dì fuori ..•,... C. iii. 8. 90.
Eolo, che Giuno . . . parlò ad Eolo signore dclli venti K. JV. 35. 75.
£00. Io primo chiamavano £00 C iv. 33. 136.
epiciclo, lo cerchio ... gli Astrologi chiamano eptodo , . . . . . C. ii. 4. 8x
questo, di cui è fatta menzione, cioè 1* epiddo . C ii. 4. 90.
secondochÉ la stella si muove per lo suo epiddo C ti. 6. 137.
secondochè Io epicido si muove C ii. 6. 138.
rivolgesi coir fpiddo, da Oriente in Occidente C it. 6. 146.
Epicureo, gli Stoici e Peripatetici ed Epìcnrri . . . concorrono . . . C. ili. 14. 139.
questi, che da Epicuro sono Epicurei nominati C iv. 6. iix.
le tre sette della vita attiva, cioè gli Epicurei C.hf, «a. t6i.
Epicuro, uno filosofo, che fu chiamato Epicuro C iv. 6. 100.
questi, che da Epicuro sono £/imm nominati C ìv. 6. iiz,
1' opinione che di quello ebbe Epicuro filosofo ....... C iv. 3«. aB.
epilogare, nel Libro ddV . . . tpiìt^ato ai trova C ii. 6. 135.
epistola, composi una epistola sotto forma di serventesc K A^. 6. io.
C/, pistola,
equabile, perocché la consuetudine foonf é eqttaòtìe alla natura . . C iii. 8. iSi.
equatore, un cerchiot che si puotc chiamare Equatore del . . . . C. ÌL 4. 54.
quanto il cielo é più presso al cerchio fquatoit C ii. 4. 70^
così ha questa pìccola lo cerchio equatore C. iì. 4. 85*
equinozio, nello Equinomo sempre . . . sono una cosa C iìi. 6. ^9.
equità, conciossiacosaché . . . sia equità alcuna da conservare . . . C. iv. 9. 76».
la quale equità per due cagioni si può perdere C tv. 9. 78.
Se questa (cioè tquiià) gli uomini la conoscessero C iv. 9. 83.
La Ragione scrìtta i: arte . . . d^ equità C. iv. 9. 8B.
erte, quelli che io bestiale pastura veggiono erba . . . gire mangiando C i. s. 61.
^
ERRORE
Niilcima (tgnrm, o color d' tròa ^^^^V> - * ^*^' "'* 35*
Che u tota messa s* ha ghirlanda d' eròa S*si. ìli. 39.
EV Bn a 1* a]tni vm gittando I' rròa Sfst, ìv. 3.
BOiBe il verde Color cangia segata la beli* trba Stst. iv. xa.
fMù peata dire eh' ella adorna 1' eròa Sai. iv. 13.
ebc ni vai com' rròa, Valut' ha già Srst. iv. ao.
però eh* io 5on suo fior, suo frutto ed nta Sesì. iv. aS.
Olirò fedel come r rrAa Quell' anima (S. animale) ...... Sfs/. ìv. 35.
Ifati^ij che d' altri fìorì o foglie od rròa S^st, iv. 39.
^tfliCO^ chi . . . crede, Erttko, e nemico è di se stesso . . . . , P. F. 44.
mante Contra gli r'TaM/i'[, mia Canzon, n* andrai] C iv. Cans. ili. 141 j
3. la ; 30. 15, 34. 25.
grtanCB* Cosi mi trovo in amorosa tnvHMa K AT. 13. 46 {San. vi. ti%
cmcre. <i smagati . . . che ciascun giva rrrantio . . . . V. N. 03. 165 {Cans. ìi. 38).
Coi i Kòrto il cammino e poscia 1' erra . . C. iv. Con*. ìii, 39.
(o Ritenne Impero In difìnire «rra/o , . C. iv. Cans. iii. 46.
se Hlìhro non erra Can*. xiii. 66.
per quella Donna, in ctii rmni So», xliii. 3.
•noce. Aggi pìetate de' mici gravi trTori 5. ^. vi. 7.
erta, ricevere in sé la informazione dell' trb* C. iv. a. 55.
oni come 1' erba multiplica nel campo C Iv. 7. 18.
coDoicerela virtii dell' grht C iv. 9. 14?, 1461.
^so qua una similitudine neir /ròn essendo C. iv. aa. 39.
'^B™* siccome 1' eròrtta di diverse biade, quasi si somiglia . . . . C Ìv, aa. 45.
^WO*t Osdc ai legge nelle storie d* EnoU C iii. 3. 51.
» per stu rolontà o per forza d* ErcoU C. iii. 3. 56,
Di che accorgendosi frro/r, alla fine prese lui C iìì. 3. 60.
lasciando stare quello che Egidio Enmita ne dice . . . . C iv. 04. 97.
f*fit^wntfr imp*d$tus ero dhnceps V. N, a. 38.
fa si forte la errantt fantasia . . . K iV. a3. 6a,
™P**^«vii, non per infamia 0 vituperio degli trranà ... . C iv. i. 38.
che opinione di questi erranti t C iv. 14. aa
che nel comìnciamento dell' errart . . . apparvero . . . , V. /V. 33. 24.
*^Mninciando ad errare la mìa fantasia V. N, 9^. 31,
***l>oJ« alcuna fiala rrrò nella sua via C. Ìi. 15. 49.
■■•■•ÌBo . . . questo scòrto erra C iv. 7. 75.
•^^kathmtemente iui ermrt C iv. 10. 48.
<"*BiMcrc Io ìmpermdore . . . non §rrò pur nelle C. iv. io. 56.
di (Mtoro medesimi che cosi «rrano C iv. 14. io.
0 roCeUDente. di che tanta gente erroneamente parla C. Ìv. ao. 6.
effonu questa sua senlenza cosi erronta C. iì. 3. aB.
^laperadore essere stato rrroMiv nella difinizione .....* C. iv. 10. 31.
rbe . . . fa erroneo in difinire quello che tenne Impero ..... C Ìv. to. 43.
)omw9mo mai non la giugne C tv. ia. 198.
«oal è OKoifesto la ragione . . . essere . . . nroma C. iv, 14. 154.
r Adolescente, cb' entra nella selva emmea C iv. 04. 134.
con mollo errore sì procederete C ti. I. 106.
^'ertià, perchè dod sofferà alcuno errore C. il. 9. 1 19.
la (}aanto e senza macula d' errore . . . C ìi. 14. aaa.
credo che fosse V errort de' traslatori C il. 15. 63.
m qiatMo errore cade 1' avaro maledetto C iii. 15. 87,
quel ponto non passa se non per errore C. iìi. 15. 96.
odtasc G scguitatorì dello etron C. hr. i. 04.
le - . . gtì irrori della gente abbominava e dispregiava C fv. 1. 96
EMI
:rrore ^^^^^^^^^^^^
errore. Più, che gli #fron de' nemici mici
E Io mio errorg non ti ho celato S. P, xxxL 33.
Ha gli ffrron' degli uomini son tanti .......... ■ 3". /*. xxxi. 43.
Ed ali* uoian errorr esser suggctto S. P. xxxrii. 661,
escUtare. Prendete V armi, ed tsaltate quella Cam, xviii. 68.
Da poi che me tu n' «^sa/Zaf/i tanto 5. /*. ci. 36.
E tutti li signori tsalttranno La tua potenza ... e S, P. ci, 61. j
esaudire. Perù che il re . . . Ha ffiaH<///o lo pregare, e ^. P. vi. 41. '
Signore, esaudì la mia orazione S. P. ci. l ; cxlii ti
E prego, che ti degni esaudirw La voce S, P. exjtìx. a.
Del) ! piacciati, Signor, d' tsaudìn \\ servo tuo S. P. cxiiì. 4.
E presto presto esaudirnij Signore S. P, cjdiì. 35.
esca, poco vale ; Che sempre fogge 1' tsca Canz. x. t io.
esempio. Per eii*mpiu di lei beltà si prova K W. XQ. 69 {CaM*. u 50).
E virtù per tstmpio ha chi lei piglia Cans, ziz. ut.
eletta Per dare esempio altrui, eh' uom non si metta Soh. xzvL 7.
tu ti dimostri Esempio a noi per la tua gran virtute P. F, aat.
esemplo. Miri costei eh' è esemplo d' umiltate C iii. Comm, ii. 70.
errore, non per infamia o . . . degli erranti, ma degli errori . . . . C iv. i. 39.
Intra li quali erruri uno , . . io riprendea C iv. 1. 43.
Questo è r erTun dell* umana bontà C. iv. x. 47.
intorno al detto errore C. iv. 1. 69.
per istingucre questo errore . . . proposi C. iv. i. 73.
il gìudicio della gente piena d' rrrvrtf C iv. a. uS.
ma ... lo suo errore . . . non può salire C. iv. 7, 85.
cosi questo cammino si perde per mvrv C. iv. la. i8x
Riprovato 1* alimi errore C. iv. 14. 1.
conchiude manifesto essere Io loro errore C iv. 14. 1^
Poi . . . conchiudo lo loro errore esser confuso C. iv. 15. 99.
esaltare, per che U buoni erano ... e li malvagli . . . esaliaii . . . C iv. i. 57.
noi troveremo lei eiuUata C. iv. 5. lox.
esaminare, il buono mercatante che . . . ramina U suo procaccio . C. iv. a8. 91.
esclamare, quasi escintnando . . . dirizzai la voce mia C ti. 3. 41.
Giovenale , . . quando comincia quasi «piantando C iv. 39. 39.
escludere, per questo si esclude le Intelligenze che C. iiL 23. io.
CJ. schiudere:
cscusare. Poi . . escusotni da mia colpa C. iii. 4. 31.
Poi quando dico . . . escuso me di ciò C iii. 8. tas,
Cf. scusare,
esecuzione, quando la esecuMone dello eterno consiglio . . . procede
esempio. lasciò . . . per esempio della sua bellissima Bgura . . .
C/. esemplo.
esemplare, essa umana forma, esemplata e individuata ....
esemplo, trarre dall' esempio onde nascono queste V. N. a. 64.
manifesto Io stato del core per esentpio del viso K. iV. 15. 53,
ne diede rMm/ib e dottrina C. i. a. xoS.
cosi queste fossero . . . esempi» ciascuna della sua spezie . . . . C. ìì. 5. 33.
Tutte le cose produci dal superno rvm^ C. iti. 9. 147.
siccome loro regola ed eiìetnpio . , C. iii. 6. 57.
non è manco del detto esemplo C iti. 6. 59.
è cosi fatta, come 1' esempio intenzionale C. iii. 6. 63.
di ciò sensibile esempio avere potemo dal sole C. iii. 7. 33..
maniiesto «s#fn//o rendo alle donne C iii. 7. 151.
guardi in questo perfettissimo esempio CiiÌ.8L aos.
c. iv. 5. a
K A. 41. 4-
C Ui. 6. 58.
ESSENZA
dStk V mtio, che III' é dftto, onor mi tegno Cams. xx. 76.
Optoure. non pos&o Con U mìa lingua tspn'mtr mia malìzia . . . S, P, cxUi. 30.
CWUIL D' ogni beata fssf»»t . . . regnerai onorata ...... Can*. xviii. 47.
Vostn, . . Fece Dio per rssatea, Chò voi foste sovrana .... Ball. iv. 34.
CiiÌ0im«a membrar mi dà orrore K AT. 3. 64 ^5on. i. 6).
E U dirìxia MSTH-M tutta quanta In Cristo fosse P, F, aa,
Hàùuir ^ . . Che cosa sia quella divina tsurtaa ......,/'./*. 80.
tnn^ procedo alla scusa per tserHfilo C. ni, 9. 45.
pikdigDO di Carsi tstmpJo di Dio C. iii, la. 54.
fremita . . . sente . . . miri in questo esemplo C iii. 15. 139.
Colidov' ella è essntpio tt umiliò C. iii. 15. 147.
pORgQttn»t/>Z(r del cammino mostrato C iv. 7. 53.
tTtaàteHmph del Cielo C. ìv. 19. ax.
EcoBbeDo e convenevole estntpio . . . . C iv. 19. 36.
Ercule «sr*N^ nei colorì, dicendo C. iv. ao. il.
fuirilisj che non gli dea di sé esemplo C iv. 34. 153.
pcnib^ più memorabile sia 1' esemplo C iv. 07. 191.
^lo ptt fitmpio dal {F. deli buono Fra Tommaso C iv. 30. a6.
C/oempto.
OUàto. questo vedcmo nelle religioni e negli eserciti C iv. 4. 60.
BB^CCnn. mettendo e . . . secondo la esigenaa di quelle C iv. 23. aa.
Oil^ !• perpetuale infamia del suo esilio C i. a. 99.
peft*. dico, d' esilio C i. 3. ao,
le IfiteJlìgenze che sono in esilio della superna patria C iii. 13. 11.
CU dm di Camillo . . . cacciato in ailto . . . spontaneamente essere
(ornato in rsilio C. iv. 5. 135, 138.
KK^ come dice Esopo poeta nella prima Favola C iv. 30. 40.
dove la divina luce più esptditamenie raggia . . . C iii. 7. 97.
perciocché 1* isperieutet non è mai avuta C. i. io. ir.
tircoae per esprri^nsa vedcmo C. iv. 4. 35.
upere per la lunga *sp«TÌ*n»a della vita C. iv. 37. 150.
Cf. ipcrìenza.
C^XShx molti, siccome esperii, mi potrebbero testimoniare . . . . K. AT. a6. io.
Pio fui esperto di questo 1* anno medesimo C. iii. 9. 148.
QCspertix
e^nrre: espone^ chi cerca bene le scritture C i. 7. 48.
IO intendo riporre quel verso che comincia C iii. 15. 5.
C/. sporre.
ite. siccome il testo dice rspressantente C iv. 96. 80.
per esso . . . concetti ... si tsprimono C i. io. 85.
CBBBlZL DOD ba una essenaa con quello che '1 porta C. ii. 4. 94.
aJcuno lume della vivacissima loro esseuMa C. li. 5. 133.
tcbe della umana esstnsa é nella divina Mente . C iii. 6. 64.
tanto essere perfetta, quanto . . . essere puote la umana essen^ C, ili. 6. 87.
•Jctmo partecipante quella r^Afruu C iii. 11.66.
in qimnto ... in Sé la vede e in sua Essenaa C. iii. la. 93.
ȣ adunque la divina Filosofia della divina Essensa ...... C Iii. la. 100.
ia Emo non può essere cosa alla sua Es$ttfza aggiunta C. iii. ta. ioa.
perocché nobilissima Essenaa è la divina C. iii. xa. 103.
iteOa qnalc . . . tutta la nostra esseitaa dipende C. iii. 15. 38.
wole una sola tssenaa essere in tutti gli uomini C. iv. 15. 53.
aicnno luilo che ha una $sstn:M semplice colle sue parti ... è una
il tua II di tutto e dì ciascuna parte sua C iv. 39. 91, 93.
Ub altra tutto t che non ha esseHsa comune C. iv. ay. 96.
ESSENZA
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esaere, » C ÌÌL Caim. it «7 ; Cans. ix. 31 ; ux. 73, 74-
encx K W. 19. 88 (Caiu. ì. 69) ; C. ti. Catu. i. 58; ìii. Ca*u. ti. 4 ; ìv. Cm»a. iìL 4. 68 ;
Cans. xìì. 69 ; xix. 71 ; Som. xxviii. 6 ; S. P. ci. Qg ; P. F. 9^ 139.
est. Nec dicit ipsa : Malum ési de Ìsto , . - . Cans, xxì. aa.
estinguere, ed ci son chiusi, E *1 desio . . . t estinto .Som. xxvii. 13.
Cf. stiingnere.
esto. y, N. 33. 67 (Gin*, iii. 97); C. ti. CtfHM, ì. 85; ir. Con», iii. ifli ; Càms, 3Ùi. 41 ;
xiii. 39 ; Kl W. la. 95 (5atf. i. 16) ; 3. 68 {Son. Lia); Som. xxvi. a ; xxix.
la ; xxxi. 3: li. fl ; S. P. cxlii. 57.
estremo. Misero fatto sono . . . Sino allo fine tsirwmo S. P. xxxru. 90.
di manifestarmi L' tstrtma fin del . . . viver mio S, P. ci. 93.
et. Oculos mcos, tt quid libi feci Canm, xxi. a.
età* E noi in donne ed io #^ no\'elU [Vedcm] . . . C.'vr. Cmm», iii. 105 ; 19. 73, 61.
essenza, ma è la sua una tsscMxa secondaria ... da molti granì che
vera e prima tsienaa . . . hanno C. Ìv. 39. 98. 100.
essenziale. 1^ /«j/h^/i passioni sodo comuni a tutù C iiL xi. 63.
non si può per li princìpiì essetuiah . . . difinire C Ìv. 16. 106.
«. K JV. ao. 35; C i. 13. 36; ii. 5. 3o, 119; iii. a. 39, 40, 53.56,58; *. 88, 104 ;
7. aa; 11. iBa ; 13. 91 ; 15. -49 ; iv. 7. ili, lao; Ko. Sa, 85 ; 11. 40; 05. no;
a6. 86 ; ag. 103.
K N. a. 6a; 3. 55; la. 39; 16. 40 (Am); 18. 15 : 3^- ^5 ^ 3B' ^4 ; 4»- 6; C". i. i. 14,
33. 87; 3- II) 61, 80 ; 5. 81 ; 6. 47; 7. 100; 8. 50. 79. 83. 93, 98. 109. 135
(bis) ; IO. 76, 8a. 85,93; 11. la, 89: la. 39. 7». 90.92, «oo; 13.33» 39. 40.
43,61,66,67; u. 1.64, 118; 3.34; 4. 17.37.63,81,96,97; 5. 104; 6. 7a,
78, ioa, iia, 133, 148, 149; 7. 36; 8. 76, Ba; 9. 16, 35, 39, 43, 116; 10. 49;
19. 13, 30, 68 ; 14. 18, 3a, 68, 70, 79, 81, 158, 159, i6a, 164, 185, 187, ao6,
930, 338 ; 15. 33, 31, 33, 109, 171 ; 16. 34, 81 ; iii. i. 97 ; a. 17, 78, 91, 96,
»»6 ; 3. 59 ; 4- 66, 74, 77 i^bis), 97 ; 5. 64, 136, 145, i53 ; 6. 57, 103, 105 ;
8. 133, 166 ; 9. 84, ia5, 137 ; 11. 18, taj, 161 ; la. 99. loi ; 13. a, 6, 18, 33,
35. 64 ; 14. 34. 38, 43. 45t 47. 61, 73, no ; 15. 54. 163, 164, 303 ; iv. 1. 99,
4«» 45; 3. 151, 157; 3. 33; 4- "Ji ; 5. 56; 6. a6. 70; 7. IO, roi ; 8. 17, 78;
9.46, 79, 124; IO, 63; II. 43,57; la. 81, 8a, 89, 144,157; 13-33,105. «46,
163 ; 14. 47 ; 15- 33. 33, »6i, 191 ; 16. io, 91, 87, 116 ; 17. 4, 81 ; 18. 55 ;
'9- »9. 38, 39. 43. 63 : 90. 19, 93, 75, 93; ai. 15, 17, 34.69; 33. 19, 44.173;
93.93; 24.61, 150; 35. ir, 66,146; 36. 38, 67, 71, 83, 87.91, 134; 97. 163,
169, 189; a8. 17, a6. 85, i6a ; 39. 46, 114 ; 30. 50 ^òw), 53, 58, 66.
est. tempus est ut pnuUnw'ttaNtur simnìaera nostra K iV. ifl. ai
estate. K state.
esteriore, la ... ira e la .. . pazienza contra li nostri mali tsirriori C. iv. 17. 59.
estimare, perchè né consentire né negare puute lo così tstùnato senza C i. a. 76.
cestinare.
esto C ii. 9. 38 ; 16. a6 ; iv. 16. 37 ; 33. 7 , 98. 1 55, 158 ; 30. 35.
estremità. aUVs/rrmiViì della vita condotto avea K iV. 14. n.
per tutta r estrifMÌtà del primo climatc C. iii. 5. 119.
estremo, che l' tstrtme parti del sonetto non mostnuao V. N."}. 46.
delU quali lo estremo . . . fosse quello dove C. il. 3, aa.
età. che nella età di Dardano . . . fosse memoria . . . che nella ttà di
Laomedonte . . . fosse disfatta C. iv. 14. 135, T37.
che . . . era il colmo della sua età C iv. 93. 1 10.
Cioventute, cioè età che può giovare C. iv, 34. 5,
che dinanzi a quella t/à V uomo non po&sa . . . fare senza curatore
di perfetta età C iv. 94- 19, 91.
dico che neliì più . . . quella età è wnli mnni C iv. 94. 38.
Aver adito nelK Hadé pazza 5. P. L 32
dL tinto qiunto questa /Ai ha di salita C iv. 34,
monfionevoli ad una età più che ad altre C iv. 04.
icft che questa prima rfù £ porta e \ia C iv. 94. 103.
pirt iiii questa «/d necessaria r oMir</fintM C. iv. 114. 139.
cbcUOfrWirMjn fu necessarìa in questa Wà C iv, 94, i6a.
ctx Mn può essere nella prescjitc r/à C ìv, 94. 168.
r llt^^ eh* è necessaria in questa *tà C iv. 25. 4.
■ ptiooo seminare in questa età prìma C. iv. 95, io.
i MCosarìa a questa età la passione della Vtrffygna ... la buona . . ,
utura in questa età la mostra C ìv. 95. 93, 95.
tutte t tre queste sono neccmarie a questa età ... A questa età è
Dccessarìo d' essere reverente e ... a questa r/à è necessario d'
essere rìfrenato. . . a qucsta//iiò necessario d'essere penitente C. ìv. 95. 39* 40, 42 , 43.
Appare yergogna essere necessaria in quella età C iv. 95. 1 18.
hDohilc satura in questa r/a dimostra C. Ìv. 95. lao.
■dk pute dell* Eneida ove questa e/à si figura C iv. 96. óa.
Aocon i a questa età , , * necessarìo C. iv. 96. Bi.
I^er che appare a questa età essere amore necessario ..... C iv. 96. 99.
« Bcttssario a questa età essere eorteu . . . avvegnaché a ciascuna
éà lift bello r essere dì . , . , C. iv, a6. xoa, X03.
«leccttarìo a questa età essere leale C iv. a6. 199.
t ttinifcsto che a questa età . . . sicno necessarie C. ìv. 36. 143.
t<KUe . . . virtù a questa età sono coiiveuicntissinie C. iv. 37. 15.
ccrv> corso ha la nostra rf à . . . e a ciascuna parte della nostra età è
4tt stagione a C iv. 97. 19, 91.
^Mo conviene essere in questa terza /Ai C Ìv. 97. 41.
Conieasì anche a questa età essere Giusto C iv. 37. 8B.
il veduta. . . apparire perfetta in questa rtà . . . commiscro in quelli
dte in questa età erano C iv. 97. 93, 95.
^ncaai anche a questa età essere Latgo C iv. 37. 104.
^*liifare così come in questa età C iv. 37, 109.
^•■▼^i anche a questa età essere A^ubile . C. iv. 37. 149.
^Kttifftì pur ha seco una ombra d* autorità C. Ìv. 37. 146.
!<>>•• .che nulla più lostanaWà C. iv, 27. 148.
^ - . . queste cose convengano a questa età C Ìv. 07, 156.
• qbeflu Ali essere quattro cose convenienti C. iv. 97. 18S.
^''